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Sesso e cinema in oriente

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Messaggio Da Ludwig von Drake Ven 15 Mag 2009 - 11:47

CANNES - Freud se la sa¬rebbe data a gambe levate. Fosse capitato al Festival e vi¬sto i tre film «made in Far East» proiettati nelle ultime 24 ore, il povero Sigmund si sarebbe rituffato sul lettino o magari avrebbe preso un volo per l’Oriente. Dove il sesso, te¬ma in declino nel nostro esau¬sto Occidente, sembra aver trovato l’estrema frontiera. Forse, direbbe sempre il papà della psy, perché rimozioni private e repressioni pubbli¬che faranno anche i loro dan¬ni ma certo contribuiscono a tener desta l’attenzione sul problema, a ingigantirlo, a non farlo scordare neanche un attimo. Così, a furia di pen¬sarci su ecco che da quelle par¬ti, tra Cina, Corea e Giappone, sull’eros e le sue infinite decli¬nazioni ne sanno davvero una più del diavolo. Salvo poi vi¬verlo malissimo, con paure, angosce, sensi di colpa e sma¬nie di castigo che neanche la santa Inquisizione e la regina Vittoria.

Sesso, sangue, bugie e dvd. Questi gli elementi cardine che attraversano i tre film in questione, Spring Fever del ci¬nese Lou Ye, Air Doll del giap¬ponese Kore-Eda Hirokazu, Thirst del coreano Park Chan-wook. Quest’ultimo, già autore di Oldboy e Lady Ven¬detta, ama Bach e quindi le va¬riazioni infinite. Avendone esaurite buona parte nei pre¬cedenti capitoli, ora si spinge su un fronte inedito: il porno vampirismo ecclesiale. Che Dracula fosse assetato di san¬gue, meglio se di vergine, ce lo avevano già raccontato Mel Brooks, Coppola, Herzog. Ma che indossasse la tonaca e re¬citasse giaculatorie, questa an¬cora non s’era vista. Pronto a farsi martire per la fede, padre Sang-Yyun (un no¬me un destino) si fa cavia umana per testare un vaccino contro un virus che prima di ucciderti ti riempie di pusto¬le. Muore e risorge, esce ben¬dato come Lazzaro e comincia a fare miracoli. Ma seguendo alla lettera il «prendete e beve¬te questo è il mio sangue» si accorge che non può più far¬ne a meno. E gli prende una tremenda smania di sesso che invano cerca di reprimere prendendo a randellate col flauto le incontrollabili erezio¬ni. La donna che gli causa tali subbugli non è da meno. Si in¬fligge forbiciate tra le gambe diventando così irresistibile oggetto di desiderio per il suc¬chiasangue cattolico. «Adoro i film di vampiri e volevo in¬ventarne uno tutto mio — di¬ce Park Chan-wook —. Senza canini sporgenti, senza aglio e castelli gotici. Un vampiro a fin di bene, che per cercare la santità finisce nei gorghi del male».

In altri gorghi di sentimenti crudeli e segreti convivi, ci conduce Lou Ye in Spring Fe¬ver, dove la scoperta di un tra¬dimento anomalo, l’amante del marito è un uomo, inne¬sca un vortice di amori tragici e proibiti. Come proibito è il regista, bersagliato da sempre dalla censura cinese che, per aver portato a Cannes Sum¬mer Palace, sui fatti di Tie¬nammen, gli ha proibito di fa¬re film per cinque anni. Ma lui, sfi¬dando le autorità di Pechino, ha girato questo in clandesti¬nità, a rischio suo e degli atto¬ri, impegnati in scene omoero¬tiche di un realismo inedito. «Fino al 2001 l’omosessualità in Cina era considerata una malattia mentale — ricorda —. Ora va un po’ meglio, ma la strada per una vera libertà di affetti è lunga. Spero di es¬sere l’ultimo regista bandito in Cina». Naturalmente il film non sarà distribuito in patria. «Non uscirà nelle sale ma sarà visto da tantissimi cinesi. La pirateria è da condannare, ma quando c’è la censura è il solo modo di far girare le opere».

E a proposito di dvd, una singolare metafora tra cinema e sesso la offre Hirokazu in Air Doll, storia «molto uma¬na » di una bambola gonfiabi¬le «life size», fidanzata ideale di un uomo di mezza età che in lei trova tutto quel che cer¬ca: la compagna che ascolta e non parla mai, l’amante sem¬pre disponibile, mai un mal di testa. «Nazomi, sei fantasti¬ca », la loda. E se durante l’amore si sente il cigolio della gomma... pazienza. Ma nean¬che con le bambole si sta tran¬quilli. Una ventata di magia fa sì che un giorno Nazomi inizi a sbattere i suoi occhioni fissi e il resto. Sempre più donna, trova lavoro in un blockbuster e si innamora di un commes¬so che le fa scoprire di avere un cuore. «I film si devono ve¬dere al cinema, i dvd sono dei sostituti», bofonchia il pro¬prietario del negozio. Proprio come la bambola lo è della donna vera. D’altra parte alla gonfiabile un merito va rico¬nosciuto: appena si affloscia un po’, basta un colpo di pom¬petta e oplà, si tira su tutta, pimpante e turgida più di pri¬ma. Un miracolo che a noi, povere donne in carne e ossa, non capita mai.

15 maggio 2009

Corriere.it

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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini

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