Buonismo: imbecillità o business?
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
ci vorrebbe un sistema per conoscere le ricchezze possedute da ciascuno. vietare tassativamente che grandi ricchezze siano in possesso di entità fittizie, inesistenti nella realtà. e quindi tassare in modo gradualmente sempre più consistente gli accumuli di ricchezza, man mano si concretizzassero.loonar ha scritto:magari se riesci a spiegarlo con qualche esempio praticomix ha scritto:
servirebbe un disincentivo all'accumulo di risorse. dall'effetto esponenziale con il crescere delle risorse (ricchezza) accumulate.
e una ridistribuzione della ricchezza così drenata risultante in eccesso per alcuni ndividui/entità.
in modo da forzare l'emersione di un equilibrio naturale più opportuno al mantenimento di tutte le varie istanze umane. impedendo sperequazioni eccessive. ma senza reprimere l'istinto naturale a rinforzare la propria sicurezza/posizione personale. che produce ricadute positive su tutto il sistema, se opportunamente governato.
come disastri e profonde distorsioni se lasciato totalmente libero di agire a proprio esclusivo beneficio.
esattamente il contrario di quello che avviene oggi.
specie le parti grassettate mi paiono ermetiche
lasciando un certo margine di libertà di manovra a chi vuole intraprendere senza avere alle spalle patrimoni già consolidati. sottoponendolo ad un carico fiscale più ragionevole.
se un individuo vuole i benefici di cittadinanza (tra cui la libertà di avere degli introiti) deve pagare il dovuto in base a quello che possiede e guadagna.
altrimenti si trova un altro pianeta su cui trasferirsi.
chi elude la solidarietà alla comunità paga il doppio del dovuto fino anche a perdere tutto quello che possiede.
nessuno è obbligato a delinquere. se lo fa se ne assume il rischio e le conseguenze.
con una ricchezza così ridistribuita sarebbe agevole fornire le risorse minime necessarie al sostentamento ed all'istruzione di chiunque. anche a chi volesse dedicare poco tempo e fatiche limitate per la ricerca di una sua miglior posizione economica & sociale. gli sarebbe richiesto solo un impegno limitato a beneficio della comunità. tale da bilanciare le risorse minime fornite a chiunque.
utopie. verso cui tendere.
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
condivisibile
loonar- ----------
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
Cosa intendi per "entità fittizie, inesistenti nella realtà" ?mix ha scritto: ... ci vorrebbe un sistema per conoscere le ricchezze possedute da ciascuno. vietare tassativamente che grandi ricchezze siano in possesso di entità fittizie, inesistenti nella realtà. e quindi tassare in modo gradualmente sempre più consistente gli accumuli di ricchezza, man mano si concretizzassero....
Tutto quello che non è una persona fisica?
Quindi nessuna società e/o ente organizzazione di qualunque tipo ???
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«Tantum religio potuit suadere malorum»
Lucrezio Caro - De rerum natura
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco,
che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! »
(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
Re: Buonismo: imbecillità o business?
I motivi per cui il sistema capitalistico domina sono abbastanza evidenti a tutti, ma non è detto che ciò che domini in base agli istinti naturali sia anche la cosa più giusta. In pratica, so bene che in questo momento non ci sono alternative verosimili al nostro sistema (anche se si potrebbe iniziare ad ammorbidirlo con politiche sociali adeguate). So anche che se vogliamo lottare su ampia scala e convincere il popolo ad adottare conportamenti virtuosi si deve far sì che questi siano convenienti (ma sul termine dovremmo aprire una lunga parentesi). Questo non significa che non ci possano essere alternative al sistema attuale. Io credo che l'individuazione della soluzione nel "bisogna far sì che convenga" economicamente sia miope e cieca agli interessi dei grandi gruppi in termini di sfruttamento delle risorse naturali - col sistema capitalistico non converrà mai "produrre" meno nell'ambito delle risorse energetiche e primarie, fin quando non sarà troppo tardi.
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
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Ludwig von Drake- -------------
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
finanza off shore, scatole cinesi & paradisi fiscali. giusto per dare l'idea. tutto ciò che non ha nulla da condividere con l'economia reale. il cui solo scopo è di parassitare con evasione &/o speculazioni l'economia.paolo1951 ha scritto:Cosa intendi per "entità fittizie, inesistenti nella realtà" ?mix ha scritto: ... ci vorrebbe un sistema per conoscere le ricchezze possedute da ciascuno. vietare tassativamente che grandi ricchezze siano in possesso di entità fittizie, inesistenti nella realtà. e quindi tassare in modo gradualmente sempre più consistente gli accumuli di ricchezza, man mano si concretizzassero....
Tutto quello che non è una persona fisica?
Quindi nessuna società e/o ente organizzazione di qualunque tipo ???
comunque la mia è un utopia. se noti c'è anche scritto. per tendervi si dovrebbe uscire dai paradigmi attuali. in cui il potere è in mano ad un oligopolio che lo gestisce con strumenti economico-finanziari, tra gli altri.
mix- -------------
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
giusta.Ludwig von Drake ha scritto:I motivi per cui il sistema capitalistico domina sono abbastanza evidenti a tutti, ma non è detto che ciò che domini in base agli istinti naturali sia anche la cosa più giusta. In pratica, so bene che in questo momento non ci sono alternative verosimili al nostro sistema (anche se si potrebbe iniziare ad ammorbidirlo con politiche sociali adeguate). So anche che se vogliamo lottare su ampia scala e convincere il popolo ad adottare conportamenti virtuosi si deve far sì che questi siano convenienti (ma sul termine dovremmo aprire una lunga parentesi). Questo non significa che non ci possano essere alternative al sistema attuale. Io credo che l'individuazione della soluzione nel "bisogna far sì che convenga" economicamente sia miope e cieca agli interessi dei grandi gruppi in termini di sfruttamento delle risorse naturali - col sistema capitalistico non converrà mai "produrre" meno nell'ambito delle risorse energetiche e primarie, fin quando non sarà troppo tardi.
che termine sdrucciolevole.
definisci "giusta".
il mondo non è giusto.
ragionare in termini di "giustizia" lo trovo totalmente fuorviante, pericoloso (c'è chi sa cos'è "Giusto" : Dio lo sa ! ... ed i suoi diplomatici, soprattutto ) ed improduttivo.
mi chiarisci il grassetto, per favore?
non lo capisco fino in fondo.
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
Difatti siamo in mano a una plutocrazia finanziaria deimos&media-cratica (ammetto che questo può non essere chiaro, se volete lo "traduco"). Se aggiungiamo che, grazie ai giochi di borsa, aziende con bilanci migliori in termini di indici reali e di vendite degli anni passati possano ritrovarsi con inspiegabili trend negativi... per mix, hai ragione, usavo il termine giusto sulla base della mia etica personale, ma posso sostituirlo con un più oggettivo lungimirante. Sul grassettato non me la sento di essere più chiaro di così (non perché non sarei in grado di usare termini più chiari - credo tu sia sufficientemente bravo a leggere tra le righe).mix ha scritto:finanza off shore, scatole cinesi & paradisi fiscali. giusto per dare l'idea. tutto ciò che non ha nulla da condividere con l'economia reale. il cui solo scopo è di parassitare con evasione &/o speculazioni l'economia. comunque la mia è un utopia. se noti c'è anche scritto. per tendervi si dovrebbe uscire dai paradigmi attuali. in cui il potere è in mano ad un oligopolio che lo gestisce con strumenti economico-finanziari, tra gli altri.paolo1951 ha scritto:Cosa intendi per "entità fittizie, inesistenti nella realtà" ?mix ha scritto: ... ci vorrebbe un sistema per conoscere le ricchezze possedute da ciascuno. vietare tassativamente che grandi ricchezze siano in possesso di entità fittizie, inesistenti nella realtà. e quindi tassare in modo gradualmente sempre più consistente gli accumuli di ricchezza, man mano si concretizzassero....
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
non vedo invece il problema a riformulare quella frase disponendo i soggetti in modo differente.Ludwig von Drake ha scritto:Sul grassettato non me la sento di essere più chiaro di così (non perché non sarei in grado di usare termini più chiari - credo tu sia sufficientemente bravo a leggere tra le righe).
non capisco bene chi fa cosa e perché. come se mancasse un soggetto o una virgola, o altro.
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
Nell'attesa... ritenerei un attimo al post predecente:mix ha scritto:ad un livello ancora più elementare si tratta delle risorse energetiche e materiali su cui fare affidamento. energia e materia in relazione alle entità biologiche. questione molto precedente che il DNA. che inevitabilmente ne porta traccia e indicazione.loonar ha scritto:Il profitto domina perché è frutto della naturale propensioneanimale ad accumulare per sopravvivere. Quasi un marchio genetico. Solo pochi individui riescono a elevarsi da questi istinti e per farlo spesso devono avere almeno la pancia piena. Per cui, per la legge dell'orologio fermo e rotto, stavolta P 51 c'ha preso in pieno!
la questione nuova è l'assenza di carenza di risorse.
la disponibilità potenziale di risorse abbondantemente superiori alle necessità biologiche.
fatto totalmente nuovo nella storia biologica e culturale della specie.
che non siamo ancora capaci di gestire sostenibilmente ed intelligentemente. meno che mai equamente.
una sfida mai affrontata prima dall'umanità.
servirebbe un disincentivo all'accumulo di risorse. dall'effetto esponenziale con il crescere delle risorse (ricchezza) accumulate.
e una ridistribuzione della ricchezza così drenata risultante in eccesso per alcuni ndividui/entità.
in modo da forzare l'emersione di un equilibrio naturale più opportuno al mantenimento di tutte le varie istanze umane. impedendo sperequazioni eccessive. ma senza reprimere l'istinto naturale a rinforzare la propria sicurezza/posizione personale. che produce ricadute positive su tutto il sistema, se opportunamente governato.
come disastri e profonde distorsioni se lasciato totalmente libero di agire a proprio esclusivo beneficio.
esattamente il contrario di quello che avviene oggi.
dunque tu parti dall'assioma che il mondo abbia oggi una disponibilità di risorse superiori alle "necessità biologiche".
Ora questo potrebbe essere anche vero se per necessità biologiche s'intende il mangiare per vivere, il proteggerci dalle intemperie del clima, smaltire i soli rifiuti biologici... ma la nostra società ha necessità ben diverse e superiori alle "necessità biologiche".
Anche se fossimo disposti a rinunciarvi, cioè ad accettare un sistema capace di soddisfare solo queste necessità, la cosa non funzionerebbe affatto perché allora ben presto non saremmo neanche più in grado di soddisfare proprio le necessità biologiche di 6 miliardi di individui!
Quelli che dicono come tu che la terra potrebbe nutrire anche una popolazione molto superiore a quella attuale, mi sembra dimentichino due cose:
1. che visto il ritmo di crescita demografica è ben probabile che la popolazione terrestre diventi effettivamente e presto molto superiore a quella attuale, e quindi alla fin fine finisca per superare le capacità oggettive del pianeta.
2. che questa attuale "disponibilità di risorse" esiste solo grazie ad un tecnologia, ad un sistema economico molto complessi che necessità a sua volta di "risorse" enormemente superiori a quelle che servono invece al soddisfacimento dei semplici bisogni biologici.
Se questa tecnologia non fosse più "alimentata", ben presto non saremmo più in grado di alimentare nemmeno la decima parte di quella che è oggi la popolazione della Terra.
Insomma la disponibilità teorica di cui tu parli, è in eccesso per il soddisfacimento delle sole necessità biologiche, ma non è affatto in eccesso se vogliamo conservare anche quella tecnologia che ci permette di avere una simile capacità!!!
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Lucrezio Caro - De rerum natura
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco,
che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! »
(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
Re: Buonismo: imbecillità o business?
Individuare la soluzione nel "bisogna far sì che convenga" economicamente è una scelta che non tiene conto dei grandi gruppi che si occupano di sfruttamento delle risorse naturali - col sistema capitalistico non converrà mai "produrre" meno nell'ambito delle risorse energetiche e primarie.mix ha scritto:non vedo invece il problema a riformulare quella frase disponendo i soggetti in modo differente.Ludwig von Drake ha scritto:Sul grassettato non me la sento di essere più chiaro di così (non perché non sarei in grado di usare termini più chiari - credo tu sia sufficientemente bravo a leggere tra le righe).
non capisco bene chi fa cosa e perché. come se mancasse un soggetto o una virgola, o altro.
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
Scusa ma hai detto due cose ben diverse!mix ha scritto:finanza off shore, scatole cinesi & paradisi fiscali. giusto per dare l'idea. tutto ciò che non ha nulla da condividere con l'economia reale. il cui solo scopo è di parassitare con evasione &/o speculazioni l'economia.paolo1951 ha scritto:Cosa intendi per "entità fittizie, inesistenti nella realtà" ?mix ha scritto: ... ci vorrebbe un sistema per conoscere le ricchezze possedute da ciascuno. vietare tassativamente che grandi ricchezze siano in possesso di entità fittizie, inesistenti nella realtà. e quindi tassare in modo gradualmente sempre più consistente gli accumuli di ricchezza, man mano si concretizzassero....
Tutto quello che non è una persona fisica?
Quindi nessuna società e/o ente organizzazione di qualunque tipo ???
comunque la mia è un utopia. se noti c'è anche scritto. per tendervi si dovrebbe uscire dai paradigmi attuali. in cui il potere è in mano ad un oligopolio che lo gestisce con strumenti economico-finanziari, tra gli altri.
Un conto è eliminare "alcune entità" del sistema, ben altra eliminarle "tutte" se non esistenti nella "realtà".
Allora riformulo la domanda: cosa vuol dire "non esistente nella realtà"?
Quale è la discriminante tra una società finanziaria "reale" e una "fittizia"?
Certo tutti i sistemi cercano di penalizzare giustamente le società "fittizie"... ma poter stabilire in assoluto quali siano queste ultime non è mica cosa facile!
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
Io faccio questa considerazione, noi non possiamo come dice paolo 1951 rinunciare alla tecnologia e nemmeno tornare alla mera sussistenza, ma possiamo immaginare misure diverse per i popoli della terra.
Cioè non possiamo sognare una società dei consumi aperta a tutti, anche perché è un modello in crisi.
Ma possiamo ipotizzare una economia di serie A e una di Serie B (come dovrebbe essere in teoria, ma non funziona), cioè concentrare e potenziare le società tecnologiche come la nostra, aiutare e trasferire basse tecnologie e agricoltura nel terzo mondo.
Tutto questo però deve avvenire in un contesto di pace, cosa che oggi sembra impossibile.
Cioè non possiamo sognare una società dei consumi aperta a tutti, anche perché è un modello in crisi.
Ma possiamo ipotizzare una economia di serie A e una di Serie B (come dovrebbe essere in teoria, ma non funziona), cioè concentrare e potenziare le società tecnologiche come la nostra, aiutare e trasferire basse tecnologie e agricoltura nel terzo mondo.
Tutto questo però deve avvenire in un contesto di pace, cosa che oggi sembra impossibile.
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dando venghi ? cosa ? Da Rebbibbia ? Da Reggina Celi ? No da Roma. Allora Venghi dalla Libertà !
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
Bisognerebbe capire se esistono realtà che guadagnano senza produrre nulla, cioè imprese parassitarie che impoveriscono la società.paolo1951 ha scritto:
Allora riformulo la domanda: cosa vuol dire "non esistente nella realtà"?
Quale è la discriminante tra una società finanziaria "reale" e una "fittizia"?
Certo tutti i sistemi cercano di penalizzare giustamente le società "fittizie"... ma poter stabilire in assoluto quali siano queste ultime non è mica cosa facile!
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dando venghi ? cosa ? Da Rebbibbia ? Da Reggina Celi ? No da Roma. Allora Venghi dalla Libertà !
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
io ho detto cose leggermente diverse da quelle che tu pensi io abbia detto.paolo1951 ha scritto:Nell'attesa... ritenerei un attimo al post predecente:mix ha scritto:ad un livello ancora più elementare si tratta delle risorse energetiche e materiali su cui fare affidamento. energia e materia in relazione alle entità biologiche. questione molto precedente che il DNA. che inevitabilmente ne porta traccia e indicazione.loonar ha scritto:Il profitto domina perché è frutto della naturale propensioneanimale ad accumulare per sopravvivere. Quasi un marchio genetico. Solo pochi individui riescono a elevarsi da questi istinti e per farlo spesso devono avere almeno la pancia piena. Per cui, per la legge dell'orologio fermo e rotto, stavolta P 51 c'ha preso in pieno!
la questione nuova è l'assenza di carenza di risorse.
la disponibilità potenziale di risorse abbondantemente superiori alle necessità biologiche.
fatto totalmente nuovo nella storia biologica e culturale della specie.
che non siamo ancora capaci di gestire sostenibilmente ed intelligentemente. meno che mai equamente.
una sfida mai affrontata prima dall'umanità.
servirebbe un disincentivo all'accumulo di risorse. dall'effetto esponenziale con il crescere delle risorse (ricchezza) accumulate.
e una ridistribuzione della ricchezza così drenata risultante in eccesso per alcuni ndividui/entità.
in modo da forzare l'emersione di un equilibrio naturale più opportuno al mantenimento di tutte le varie istanze umane. impedendo sperequazioni eccessive. ma senza reprimere l'istinto naturale a rinforzare la propria sicurezza/posizione personale. che produce ricadute positive su tutto il sistema, se opportunamente governato.
come disastri e profonde distorsioni se lasciato totalmente libero di agire a proprio esclusivo beneficio.
esattamente il contrario di quello che avviene oggi.
dunque tu parti dall'assioma che il mondo abbia oggi una disponibilità di risorse superiori alle "necessità biologiche".
Ora questo potrebbe essere anche vero se per necessità biologiche s'intende il mangiare per vivere, il proteggerci dalle intemperie del clima, smaltire i soli rifiuti biologici... ma la nostra società ha necessità ben diverse e superiori alle "necessità biologiche".
Anche se fossimo disposti a rinunciarvi, cioè ad accettare un sistema capace di soddisfare solo queste necessità, la cosa non funzionerebbe affatto perché allora ben presto non saremmo neanche più in grado di soddisfare proprio le necessità biologiche di 6 miliardi di individui!
Quelli che dicono come tu che la terra potrebbe nutrire anche una popolazione molto superiore a quella attuale, mi sembra dimentichino due cose:
1. che visto il ritmo di crescita demografica è ben probabile che la popolazione terrestre diventi effettivamente e presto molto superiore a quella attuale, e quindi alla fin fine finisca per superare le capacità oggettive del pianeta.
2. che questa attuale "disponibilità di risorse" esiste solo grazie ad un tecnologia, ad un sistema economico molto complessi che necessità a sua volta di "risorse" enormemente superiori a quelle che servono invece al soddisfacimento dei semplici bisogni biologici.
Se questa tecnologia non fosse più "alimentata", ben presto non saremmo più in grado di alimentare nemmeno la decima parte di quella che è oggi la popolazione della Terra.
Insomma la disponibilità teorica di cui tu parli, è in eccesso per il soddisfacimento delle sole necessità biologiche, ma non è affatto in eccesso se vogliamo conservare anche quella tecnologia che ci permette di avere una simile capacità!!!
e non ho mai detto cose che tu dici io abbia detto.
secondo te "potenziale" ha uno scopo nella mia frase? o è posto lì per l'estetica?
non sono necessità biologiche sistemi militari dai bilanci stratosferici.
oppure percorrere centinaia di migliaia di chilometri l'anno in spostamenti.
vivere a 25 °C d'inverno e a 18 °C d'estate.
...
mi tiri fuori dove io ho detto che
per favore?P51 ha scritto:la terra potrebbe nutrire anche una popolazione molto superiore a quella attuale
- ...:
Quelli che dicono come tu che
dovresti stare più attento a distinguere quelli che sono i tuoi pensieri da quello che è la realtà riscontrabile.
non è piacevole sentirsi attribuire opinioni che non si sono mai espresse.
e su queste fantasie vedere poi rappresentati dei film psichedelici.
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
ultimo post. se non riesci a capire, la cosa non mi interessa. ci sono interlocutori a sufficienza che ci arrivano senza la minima difficoltà. non sono un missionario.paolo1951 ha scritto:Scusa ma hai detto due cose ben diverse!mix ha scritto:finanza off shore, scatole cinesi & paradisi fiscali. giusto per dare l'idea. tutto ciò che non ha nulla da condividere con l'economia reale. il cui solo scopo è di parassitare con evasione &/o speculazioni l'economia.paolo1951 ha scritto:Cosa intendi per "entità fittizie, inesistenti nella realtà" ?mix ha scritto: ... ci vorrebbe un sistema per conoscere le ricchezze possedute da ciascuno. vietare tassativamente che grandi ricchezze siano in possesso di entità fittizie, inesistenti nella realtà. e quindi tassare in modo gradualmente sempre più consistente gli accumuli di ricchezza, man mano si concretizzassero....
Tutto quello che non è una persona fisica?
Quindi nessuna società e/o ente organizzazione di qualunque tipo ???
comunque la mia è un utopia. se noti c'è anche scritto. per tendervi si dovrebbe uscire dai paradigmi attuali. in cui il potere è in mano ad un oligopolio che lo gestisce con strumenti economico-finanziari, tra gli altri.
Un conto è eliminare "alcune entità" del sistema, ben altra eliminarle "tutte" se non esistenti nella "realtà".
Allora riformulo la domanda: cosa vuol dire "non esistente nella realtà"?
Quale è la discriminante tra una società finanziaria "reale" e una "fittizia"?
Certo tutti i sistemi cercano di penalizzare giustamente le società "fittizie"... ma poter stabilire in assoluto quali siano queste ultime non è mica cosa facile!
dove ho parlato di "alcune" e "tutte" ?
il "tassativamente" era vicino al (prima del) verbo "vietare" non al soggetto che possiede le ricchezze. 'sta differenziazione tra alcune o tutte era totalmente inesistente.
inesistente nella realtà ... economica. di che stavamo parlando? di sport?
ci sono entità che hanno una funzione positiva nel sistema economico (le banche se lavorassero come si deve, per esempio) ed entità il cui unico scopo è rastrellare ricchezza senza fornire nessuna utilità. è un concetto a cui puoi arrivare?
oppure società per trasferire risorse allo scopo di farle sfuggire ai doveri fiscali di legge.
che utilità hanno per il sistema? nessuna, solo danni. servono esclusivamente ai truffatori.
perché mi parli ancora di difficoltà reali nell'attuazione di quell'idea?
l'ho scritto che era un'utopia. l'ho riscritto che era un'utopia. quante cazzo di volte bisogna scriverlo per far metabolizzare che era un'UTOPIA ?
se hai capito bene. se NO
ho già investito troppo tempo con chi non ha una comprensione dei testi scritti normale, per oggi.
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
Non capisco perché ti scaldi tanto e perché cerchi di litigare a tutti i costi...mix ha scritto:...
perché mi parli ancora di difficoltà reali nell'attuazione di quell'idea?
l'ho scritto che era un'utopia. l'ho riscritto che era un'utopia. quante cazzo di volte bisogna scriverlo per far metabolizzare che era un'UTOPIA ?
se hai capito bene. se NO
ho già investito troppo tempo con chi non ha una comprensione dei testi scritti normale, per oggi.
Ok ho capito è una UTOPIA... cioè un gioco di fantasia, ma io mica ho calpestato il tuo bel castello di sabbia... l'ho solo criticato e nessuno ti costringe a rispondermi, se lo fai vuol dire che il tempo da perdere ce l'hai!
Comunque ciao.
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
Silvio certo che esistono "realtà che guadagnano senza produrre nulla", possono essere "imprese parassitarie" ma possono essere parassiti di qualunque genere!silvio ha scritto:Bisognerebbe capire se esistono realtà che guadagnano senza produrre nulla, cioè imprese parassitarie che impoveriscono la società.paolo1951 ha scritto:
Allora riformulo la domanda: cosa vuol dire "non esistente nella realtà"?
Quale è la discriminante tra una società finanziaria "reale" e una "fittizia"?
Certo tutti i sistemi cercano di penalizzare giustamente le società "fittizie"... ma poter stabilire in assoluto quali siano queste ultime non è mica cosa facile!
Però secondo me ci sono almeno 2 considerazioni da fare:
1. in sono società complessa e interdipendente come la nostra, non è facile individuare, isolare i parassiti ed eliminarli ... senza magari far danni ancor maggiori al resto dell'organismo.
E' un po' quello che succede con gli antibiotici che elimina i batteri nocivi ma anche quelli utili e necessari.
2. i parassiti più dannosi non sono spesso quelli grandi, immediatamente visibili, bensì quelli microscopici ma numerosissimi.
Credo che "realtà che realtà che guadagnano senza produrre nulla" in assoluto non ne esistano... ma certo molte realtà ci si avvicinano moltissimo, e ancor di più sono quelle che guadagnano troppo per quel poco che producono.
L'esempio più evidente al riguardo ce lo dà uno Stato che "guadagna" (cioè ci costa) più del 50% del PIL ma produce infinitamente di meno.
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
@P51 : ma perché? davvero secondo te ci vuole tanto tempo a risponderti?
e secondo la tua fantasia galoppante io posso "scaldarmi" per te?
suvvia ! sto solo giocando.
comunque gioiamo !!! finalmente hai capito !
(non credo. infatti ad un discorso utopistico continui a dire che sia logico contrapporre argomenti basati sul reale, pare)
tanti saluti
e secondo la tua fantasia galoppante io posso "scaldarmi" per te?
suvvia ! sto solo giocando.
comunque gioiamo !!! finalmente hai capito !
(non credo. infatti ad un discorso utopistico continui a dire che sia logico contrapporre argomenti basati sul reale, pare)
tanti saluti
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
In effetti sentivo al telegiornale su amisione del governo che siamo arrivati ad una spesa pubblica di 800.000,00 ml, quindi ben maggiore del 50 % del pil, in queste condizioni non è possibile alcuna crescita, ma poi secondo me se ci mettaimo sopra tanti balzelli che secondo me non vengono messi nel conto, ne viene fuori un bel disastro.paolo1951 ha scritto:Silvio certo che esistono "realtà che guadagnano senza produrre nulla", possono essere "imprese parassitarie" ma possono essere parassiti di qualunque genere!silvio ha scritto:Bisognerebbe capire se esistono realtà che guadagnano senza produrre nulla, cioè imprese parassitarie che impoveriscono la società.paolo1951 ha scritto:
Allora riformulo la domanda: cosa vuol dire "non esistente nella realtà"?
Quale è la discriminante tra una società finanziaria "reale" e una "fittizia"?
Certo tutti i sistemi cercano di penalizzare giustamente le società "fittizie"... ma poter stabilire in assoluto quali siano queste ultime non è mica cosa facile!
Però secondo me ci sono almeno 2 considerazioni da fare:
1. in sono società complessa e interdipendente come la nostra, non è facile individuare, isolare i parassiti ed eliminarli ... senza magari far danni ancor maggiori al resto dell'organismo.
E' un po' quello che succede con gli antibiotici che elimina i batteri nocivi ma anche quelli utili e necessari.
2. i parassiti più dannosi non sono spesso quelli grandi, immediatamente visibili, bensì quelli microscopici ma numerosissimi.
Credo che "realtà che realtà che guadagnano senza produrre nulla" in assoluto non ne esistano... ma certo molte realtà ci si avvicinano moltissimo, e ancor di più sono quelle che guadagnano troppo per quel poco che producono.
L'esempio più evidente al riguardo ce lo dà uno Stato che "guadagna" (cioè ci costa) più del 50% del PIL ma produce infinitamente di meno.
Mi sembra che il governo abbia ammesso che non è una spesa pubblica sostenibile.
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dando venghi ? cosa ? Da Rebbibbia ? Da Reggina Celi ? No da Roma. Allora Venghi dalla Libertà !
silvio- -------------
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Re: Buonismo: imbecillità o business?
Ecco esattamente "insostenibile" come (ritorniamo in tema) è insostenibile per l'Italia e per l'Europa il flusso migratorio che si svilupperà se continuiamo a fare quello che stiamo facendo.silvio ha scritto:... In effetti sentivo al telegiornale su amisione del governo che siamo arrivati ad una spesa pubblica di 800.000,00 ml, quindi ben maggiore del 50 % del pil, in queste condizioni non è possibile alcuna crescita, ma poi secondo me se ci mettaimo sopra tanti balzelli che secondo me non vengono messi nel conto, ne viene fuori un bel disastro.
Mi sembra che il governo abbia ammesso che non è una spesa pubblica sostenibile.
E come non si riesce a bloccare e ridurre la spesa pubblica perché ci sono troppi interessi a lasciare le cose come stanno, altrettanto avviene con i migranti. Pensate a quante persone ci sono oggi che vivono lavorando in queste organizzazioni di "solidarietà", come i forestali calabresi danno fuoco ai boschi per procurarsi nuovo lavoro... così queste vogliono che arrivino sempre più barconi di disperati. E al solito mascherano sotto il "buonismo" il loro interesse economico.
___________________
«Tantum religio potuit suadere malorum»
Lucrezio Caro - De rerum natura
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco,
che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! »
(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
Re: Buonismo: imbecillità o business?
A me sembra che siamo sotto ricatto.
Gheddafi aveva spuntato decine di milioni da berlusca e da prodi per non far partire i barconi.
Mi pare che i nuovi governanti di tunisia e libia stiano riproponendo lo stesso ricatto: o paghiamo o li lasciano partire.
Non credo proprio che i governi del nord africa accetterebbero mai aiuti per collocare i migranti li da loro.
Loro accettano soldi solo per non farli partire..non gliene frega un cazzo di integrarli in nord africa, i migranti sono un'arma di ricatto estorsivo. O paghi o te li sguinzaglio..
Mi vien da ridere poi quando le motovedette tunisine sequestrano i pescherecci italiani..ma guarda caso non sanno impedire le partenze di carrettoni arrugginiti dalle loro coste.
..ideona. Il prossim sequestro di pescherecci lo sventiamo con un Tornato C..mandiamo arrosto la motovedetta?
I barconi ce li prendiamo anche, ma almeno non accettiamo anche i sequestri oltre che le estorsioni..
Siamo un popolo di minchioni in una comunità europea di arraffoni..
Gheddafi aveva spuntato decine di milioni da berlusca e da prodi per non far partire i barconi.
Mi pare che i nuovi governanti di tunisia e libia stiano riproponendo lo stesso ricatto: o paghiamo o li lasciano partire.
Non credo proprio che i governi del nord africa accetterebbero mai aiuti per collocare i migranti li da loro.
Loro accettano soldi solo per non farli partire..non gliene frega un cazzo di integrarli in nord africa, i migranti sono un'arma di ricatto estorsivo. O paghi o te li sguinzaglio..
Mi vien da ridere poi quando le motovedette tunisine sequestrano i pescherecci italiani..ma guarda caso non sanno impedire le partenze di carrettoni arrugginiti dalle loro coste.
..ideona. Il prossim sequestro di pescherecci lo sventiamo con un Tornato C..mandiamo arrosto la motovedetta?
I barconi ce li prendiamo anche, ma almeno non accettiamo anche i sequestri oltre che le estorsioni..
Siamo un popolo di minchioni in una comunità europea di arraffoni..
delfi68- -------------
- Numero di messaggi : 11242
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 29.10.09
Re: Buonismo: imbecillità o business?
Questa volta ti quoto... ma una cosa non esclude l'altra!delfi68 ha scritto:A me sembra che siamo sotto ricatto.
Gheddafi aveva spuntato decine di milioni da berlusca e da prodi per non far partire i barconi.
Mi pare che i nuovi governanti di tunisia e libia stiano riproponendo lo stesso ricatto: o paghiamo o li lasciano partire.
Non credo proprio che i governi del nord africa accetterebbero mai aiuti per collocare i migranti li da loro.
Loro accettano soldi solo per non farli partire..non gliene frega un cazzo di integrarli in nord africa, i migranti sono un'arma di ricatto estorsivo. O paghi o te li sguinzaglio..
Mi vien da ridere poi quando le motovedette tunisine sequestrano i pescherecci italiani..ma guarda caso non sanno impedire le partenze di carrettoni arrugginiti dalle loro coste.
..ideona. Il prossim sequestro di pescherecci lo sventiamo con un Tornato C..mandiamo arrosto la motovedetta?
I barconi ce li prendiamo anche, ma almeno non accettiamo anche i sequestri oltre che le estorsioni..
Siamo un popolo di minchioni in una comunità europea di arraffoni..
Certo che siamo sotto ricatto da parte dei paesi del Nord-Africa, ma anche da parte dei "buonisti" nostrani... quest'ultimi però non si capisce bene cosa vogliano, forse che mandiamo le navi da crociera sulle coste africane per portare in Italia tutti coloro che lo desiderano.
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che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! »
(epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio)
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