Amore e libertà: il poliamore
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Amore e libertà: il poliamore
Visto che di amore anarchico e poligonale abbiamo parlato parecchio, visto che ho trovato un interesse che non mi aspettavo riguardo al poliamore, visto che noi poligonali non siamo 'strani' come il senso comune fa ritenere ma anzi più onesti della media statistica...
Per chi ha voglia di leggere i racconti della vita quotidiana della mia amica Elisa, che oltre ad essere ben scritti e divertenti, sono interessanti e profondi, linko qui il suo blog: A poly education.
Da lei sto imparando tanto, ma tanto...
Fatele qualche visita, così poi riesco a convincerla a iscriversi, visto che ovviamente essendo una donna eccezionale è atea&sbattezzata pure lei
A chi interessa, un articolo di Elisa dal sito www.poliamore.org:
La regola aurea
di Elisa De Giovanni
Sapete qual è la differenza tra sesso e genere?
Il primo riguarda le differenze biologiche ed anatomiche tra maschio e femmina, il corredo cromosomico, la forma dell’apparato sessuale. Il secondo invece è un processo di costruzione sociale e culturale, ed indica la rappresentazione, la definizione e l’incentivazione di quei comportamenti che danno vita allo status di uomo/donna. Il genere dunque è appreso, e comporta una serie di scelte. Alcune di queste scelte ci sembrano semplici e libere (le donne decidono quasi quotidianamente se indossare gonna o pantaloni, ad esempio); altre decisioni neppure le prendiamo in considerazione, tanto diamo per scontato certe “regole” (un uomo non se lo pone neppure il problema “gonna o pantaloni oggi?”. Eppure… quale legge lo vieta?).
Insomma: io sono una donna, esattamente come quasi altri 4 miliardi di persone al mondo. Ma come scelgo di esprimere il mio essere donna è qualcosa di unico; un insieme dei miei bisogni, aspettative, rappresentazioni e ideali della femminilità, che mi sono costruita sulla base del mio carattere, della mia storia, della mia società, e delle persone con cui mi sono relazionata.
E per le relazioni affettive? A me piace pensare che sia la stessa cosa.
Proviamo ad immaginare che l’equivalente del nostro sesso sia il definirsi etero/omo/bi-sessuali, ma anche attivi-passivi, poli-monogami, e tutte le possibili caratterizzazioni identitarie che ci sentiamo di legare alla nostra idea di Sé (e qui uso intenzionalmente il termine possibili perché alcune persone avvertono tali caratteristiche proprio come aspetti d’identità sessuale, mentre per altre non sono che comportamenti relazionali).
E qui si definisce appunto il genere: tutte quelle scelte comportamentali, legate certamente alla nostra Identità, ma che possono essere varie e molteplici quanti sono gli esseri viventi sul pianeta.
Sono bisessuale. Ma tendenzialmente con le donne ho più relazioni sessuali che non affettive, e viceversa con gli uomini.
Sono bisessuale e sento l’esigenza di avere un uomo e una donna nello stesso momento, per sentirmi appagat* in una relazione.
O ancora: sono bisex, ma percaritàdidio un partner alla volta, grazie!
Dove sta scritto come debba gestire le sue relazioni una persona bisessuale? Ma allo stesso modo dove sta scritto come debbano gestire le relazioni le coppie “tradizionali”?
La gelosia ha lo stesso ruolo e viene gestita nello stesso modo in tutte le coppie monogame e sessualmente esclusive?
No di certo. Per alcune vige il semplice patto “puoi avere tutt* le/gli amic* che vuoi, basta che non ci vai a letto”; ma in certe coppie anche il solo rapporto amicale con persone di sesso opposto rappresenta una situazione da evitare, pericolosa e “di cattivo gusto”.
Dove sta scritta la regola sulla gelosia? Da nessuna parte. Eppure certi ruoli e comportamenti sono così consolidati in noi che è difficile modificarli, o metterli in discussione.
Ma si può. Eccome se si può.
Sapete qual è la regola aurea? Basta che funzioni.
Sì, come il film di Woody Allen. E no: non è un concetto banale per semplificare la questione.
È davvero così. Basta che funzioni, nella coppia (o nella triade, nel quartetto, nel gruppo familiare, amicale o sociale che sia).
La gelosia, le comunicazioni interne ed esterne, la frequenza dei rapporti, la gestione dei contatti: tutto può essere negoziato.
Abbandoniamo il concetto di ciò che è giusto o sbagliato, e pensiamo cosa è buono o non buono per noi e i nostri partner. E troviamo il compromesso.
La radical honesty è la filosofia con cui mi sono moss* tutta la vita, ma è davvero la scelta migliore per me e i miei partner attuali?
Il riunire tutti i metamori sotto lo stesso tetto nella più felice delle visioni tribal è davvero qualcosa che posso applicare a tutti noi? O è un’esigenza che sento solo io?
Ma se ho bisogno di rassicurazioni e conferme ad ogni nuova relazione che il mio partner primario instaura, sono un* poliamoros* peggiore di altri?
È dura muoversi senza modelli di riferimento. A volte avere norme sociali implicite aiuta tanto, perché ci semplifica la vita e alleggerisce il cervello.
Ma ci ingabbia anche quando meno ce lo aspettiamo, quando non contempliamo neppure che si “possa fare diversamente”.
Ed ecco che si cerca di modificare i propri bisogni perché si vuole raggiungere l’ideale esterno di comportamento, che ci hanno inculcato essere buono e giusto. Per tutti. Universalmente.
Invece le regole universali non esistono, da nessuna parte.
E se l’obiettivo di una relazione è essere felici (o migliorare come persone, sviluppare i nostri talenti, o ciascuno di voi pensi pure a che scopo ha l’amore) comunque sia, qualunque motivazione vi muova, l’importante è capire cosa serve a noi – e alle persone in relazione con noi- per stare bene.
Mettiamo da parte i preconcetti sociali, diamo fuoco a tutto ciò che crediamo giusto, e riflettiamo sul serio su ciò che ci fa stare meglio. Quello è il nostro genere, quello è ciò che ci calza a pennello.
Per chi ha voglia di leggere i racconti della vita quotidiana della mia amica Elisa, che oltre ad essere ben scritti e divertenti, sono interessanti e profondi, linko qui il suo blog: A poly education.
Da lei sto imparando tanto, ma tanto...
Fatele qualche visita, così poi riesco a convincerla a iscriversi, visto che ovviamente essendo una donna eccezionale è atea&sbattezzata pure lei
A chi interessa, un articolo di Elisa dal sito www.poliamore.org:
La regola aurea
di Elisa De Giovanni
Sapete qual è la differenza tra sesso e genere?
Il primo riguarda le differenze biologiche ed anatomiche tra maschio e femmina, il corredo cromosomico, la forma dell’apparato sessuale. Il secondo invece è un processo di costruzione sociale e culturale, ed indica la rappresentazione, la definizione e l’incentivazione di quei comportamenti che danno vita allo status di uomo/donna. Il genere dunque è appreso, e comporta una serie di scelte. Alcune di queste scelte ci sembrano semplici e libere (le donne decidono quasi quotidianamente se indossare gonna o pantaloni, ad esempio); altre decisioni neppure le prendiamo in considerazione, tanto diamo per scontato certe “regole” (un uomo non se lo pone neppure il problema “gonna o pantaloni oggi?”. Eppure… quale legge lo vieta?).
Insomma: io sono una donna, esattamente come quasi altri 4 miliardi di persone al mondo. Ma come scelgo di esprimere il mio essere donna è qualcosa di unico; un insieme dei miei bisogni, aspettative, rappresentazioni e ideali della femminilità, che mi sono costruita sulla base del mio carattere, della mia storia, della mia società, e delle persone con cui mi sono relazionata.
E per le relazioni affettive? A me piace pensare che sia la stessa cosa.
Proviamo ad immaginare che l’equivalente del nostro sesso sia il definirsi etero/omo/bi-sessuali, ma anche attivi-passivi, poli-monogami, e tutte le possibili caratterizzazioni identitarie che ci sentiamo di legare alla nostra idea di Sé (e qui uso intenzionalmente il termine possibili perché alcune persone avvertono tali caratteristiche proprio come aspetti d’identità sessuale, mentre per altre non sono che comportamenti relazionali).
E qui si definisce appunto il genere: tutte quelle scelte comportamentali, legate certamente alla nostra Identità, ma che possono essere varie e molteplici quanti sono gli esseri viventi sul pianeta.
Sono bisessuale. Ma tendenzialmente con le donne ho più relazioni sessuali che non affettive, e viceversa con gli uomini.
Sono bisessuale e sento l’esigenza di avere un uomo e una donna nello stesso momento, per sentirmi appagat* in una relazione.
O ancora: sono bisex, ma percaritàdidio un partner alla volta, grazie!
Dove sta scritto come debba gestire le sue relazioni una persona bisessuale? Ma allo stesso modo dove sta scritto come debbano gestire le relazioni le coppie “tradizionali”?
La gelosia ha lo stesso ruolo e viene gestita nello stesso modo in tutte le coppie monogame e sessualmente esclusive?
No di certo. Per alcune vige il semplice patto “puoi avere tutt* le/gli amic* che vuoi, basta che non ci vai a letto”; ma in certe coppie anche il solo rapporto amicale con persone di sesso opposto rappresenta una situazione da evitare, pericolosa e “di cattivo gusto”.
Dove sta scritta la regola sulla gelosia? Da nessuna parte. Eppure certi ruoli e comportamenti sono così consolidati in noi che è difficile modificarli, o metterli in discussione.
Ma si può. Eccome se si può.
Sapete qual è la regola aurea? Basta che funzioni.
Sì, come il film di Woody Allen. E no: non è un concetto banale per semplificare la questione.
È davvero così. Basta che funzioni, nella coppia (o nella triade, nel quartetto, nel gruppo familiare, amicale o sociale che sia).
La gelosia, le comunicazioni interne ed esterne, la frequenza dei rapporti, la gestione dei contatti: tutto può essere negoziato.
Abbandoniamo il concetto di ciò che è giusto o sbagliato, e pensiamo cosa è buono o non buono per noi e i nostri partner. E troviamo il compromesso.
La radical honesty è la filosofia con cui mi sono moss* tutta la vita, ma è davvero la scelta migliore per me e i miei partner attuali?
Il riunire tutti i metamori sotto lo stesso tetto nella più felice delle visioni tribal è davvero qualcosa che posso applicare a tutti noi? O è un’esigenza che sento solo io?
Ma se ho bisogno di rassicurazioni e conferme ad ogni nuova relazione che il mio partner primario instaura, sono un* poliamoros* peggiore di altri?
È dura muoversi senza modelli di riferimento. A volte avere norme sociali implicite aiuta tanto, perché ci semplifica la vita e alleggerisce il cervello.
Ma ci ingabbia anche quando meno ce lo aspettiamo, quando non contempliamo neppure che si “possa fare diversamente”.
Ed ecco che si cerca di modificare i propri bisogni perché si vuole raggiungere l’ideale esterno di comportamento, che ci hanno inculcato essere buono e giusto. Per tutti. Universalmente.
Invece le regole universali non esistono, da nessuna parte.
E se l’obiettivo di una relazione è essere felici (o migliorare come persone, sviluppare i nostri talenti, o ciascuno di voi pensi pure a che scopo ha l’amore) comunque sia, qualunque motivazione vi muova, l’importante è capire cosa serve a noi – e alle persone in relazione con noi- per stare bene.
Mettiamo da parte i preconcetti sociali, diamo fuoco a tutto ciò che crediamo giusto, e riflettiamo sul serio su ciò che ci fa stare meglio. Quello è il nostro genere, quello è ciò che ci calza a pennello.
Re: Amore e libertà: il poliamore
Grazie, andrò sicuramente a dare una (e anche più) occhiata(e) al blog: il poliamore è una cosa che reputo completamente estranea al mio essere (non credo proprio di essene capace, ho troppo bisogno di dare e ricevere attenzioni "esclusive") per cui ho solo una vaga idea di cosa possa essere e di come possa funzionare.
Sono curioso di capire e imparare come va il mondo lontano di miei confini mentali.
Ah, e magari andrò anche a rileggermi l'apposito 3d a cui avevo solo dato una spulciatina veloce :si si:
Sono curioso di capire e imparare come va il mondo lontano di miei confini mentali.
Ah, e magari andrò anche a rileggermi l'apposito 3d a cui avevo solo dato una spulciatina veloce :si si:
___________________
b) Piena discrezione, da parte dei moderatori-amministratori, di espellere comunque dal forum quegli utenti che, con il loro comportamento (atteggiamento polemico, litigioso, antisocievole) risultino in qualche modo destabilizzanti per il forum, pur non infrangendo di fatto nessuna regola.
TRAD.
Unica regola: non stare sul cazzo amoderatori-amministratori.
san.guasto- -------------
- Numero di messaggi : 475
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 07.05.13
Re: Amore e libertà: il poliamore
Apprezzo molto la tua curiosità intellettuale! Grazie, è bello avere interlocutori così
Re: Amore e libertà: il poliamore
È ancora meglio avere interlocutori che la curiosità intellettuale la sanno stimolare :si si:
e quindi in questo forum io mi ci beo
e quindi in questo forum io mi ci beo
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b) Piena discrezione, da parte dei moderatori-amministratori, di espellere comunque dal forum quegli utenti che, con il loro comportamento (atteggiamento polemico, litigioso, antisocievole) risultino in qualche modo destabilizzanti per il forum, pur non infrangendo di fatto nessuna regola.
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san.guasto- -------------
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Re: Amore e libertà: il poliamore
Era giusto quello che stavo dicendo poco fa ad Elisa
Siamo parecchi a bearci della reciproca compagnia, qui dentro
Siamo parecchi a bearci della reciproca compagnia, qui dentro
Re: Amore e libertà: il poliamore
mi ero dimenticato di darti il verde, lo avevo solo segnalato nel commentosan.guasto ha scritto:Grazie, andrò sicuramente a...
comunque il blog mi piace un sacco per quel poco che ho letto fin'ora, molto ironico (oltre che interessante)
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TRAD.
Unica regola: non stare sul cazzo amoderatori-amministratori.
san.guasto- -------------
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Re: Amore e libertà: il poliamore
grazie! è molto interessante, specie per chi, come me, è invece monogamo, conoscere realtà diverse è sempre positivo.
concedimi un picoclissimo appunto..sono giunta alla conclusione che gli "strani" siamo noi monogami..e aggiungo anche rari!
concedimi un picoclissimo appunto..sono giunta alla conclusione che gli "strani" siamo noi monogami..e aggiungo anche rari!
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Lei mi sta minacciando a me?
lupetta- -------------
- Numero di messaggi : 9612
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Re: Amore e libertà: il poliamore
Lupinella, io penso che la 'stranezza' non sia tanto nella scelta di quanti rapporti vivere, se essere 'mono' o 'poli'... quello che vedo raro, rarissimo, è il viverli comunque con onestà, lealtà, rispetto.
Mi bastano poche dita a contare tra le relazioni che conosco quelle sono vissute in maniera veramente onesta e trasparente, purtroppo. Non credo sia più 'naturale' un modo o l'altro, ma di sicuro la responsabilità di vivere una relazione amorosa 'etica' è dannatamente antientropico, visto l'andamento statistico di inganno e tradimento.
Mi bastano poche dita a contare tra le relazioni che conosco quelle sono vissute in maniera veramente onesta e trasparente, purtroppo. Non credo sia più 'naturale' un modo o l'altro, ma di sicuro la responsabilità di vivere una relazione amorosa 'etica' è dannatamente antientropico, visto l'andamento statistico di inganno e tradimento.
lupetta- -------------
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Re: Amore e libertà: il poliamore
Vedi mo', sul fulcro della questione la pensiamo uguale
Leggiti il blog di Elisa che è piacevolissimo! Le sue vignette mi fanno morire...
Avevo linkato da qualche parte il servizio che Le Iene fecero sulla sua famiglia... devo recuperarlo.
Leggiti il blog di Elisa che è piacevolissimo! Le sue vignette mi fanno morire...
Avevo linkato da qualche parte il servizio che Le Iene fecero sulla sua famiglia... devo recuperarlo.
Re: Amore e libertà: il poliamore
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Lei mi sta minacciando a me?
lupetta- -------------
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Re: Amore e libertà: il poliamore
sto dando un'occhiata!
non trovo le vignette però!
non trovo le vignette però!
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Lei mi sta minacciando a me?
lupetta- -------------
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Re: Amore e libertà: il poliamore
sì, le vignette sono eccezionali
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