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una tragedia e i pensieri

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Messaggio Da alberto Ven 5 Lug 2013 - 22:00

questa  è una notizia triste, una di quelle che ci danno in pasto così, per non farci smettere mai di essere "sotto".

mi sono venuti alcuni pensieri sparsi che volevo condividere.

1. morire a 12 anni non è un gran che. figuriamoci morire a 12 anni nell'opulento occidente, libero da malattie, fame, sete ecc. ok sei morto facendo ciò che ti piaceva, ma a 12 anni siamo sicuri che si possa applicare questo concetto?

2. i genitori dicono che ha usato "attrezzatura non sua". cioè fatemi capire, a 12 anni sceglieVA lui quale attrezzatura usare? non giocava a bocce.

non lo so io la mia pietà - che posseggo in quantità finita - preferisco porla a quei dodicenni che muoiono di intossicazione da zolfo lavorando nelle miniere all'aperto indonesiane, però un briciolino mi rimane giusto giusto per questo povero prodotto della competizione e dell'ambizione, della superficialità dei genitori (a proposito di superficialità, dico chiaramente che tutto quello che so è questa notizia, parlo di getto senza aver approfondito magari sono nel torto rispetto a loro) dello spettacolo del fenomeno da baraccone.

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fine.

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Messaggio Da Minsky Ven 5 Lug 2013 - 22:24

alberto ha scritto:...
Non sei affatto nel torto, anche questo genere di cosa è un chiaro abuso di minore.
Ci può stare che un ragazzino abbia uno straordinario talento per un'attività sportiva particolare, e ci può stare che questo talento venga seguito e incoraggiato, ma non si può derogare sulla sicurezza, e soprattutto non si deve sfruttare il bambino.
Io capisco che salire l'8b+ a 10 anni rappresenta una promessa di risultati sbalorditivi in età più matura, ma questo è anche "bruciarsi". Il livello di allenamento necessario per raggiungere tali limiti implica la rinuncia a tanti aspetti della vita normale nell'infanzia. Poi accade che il bambino venga affidato a terzi interessati solo a "coltivare" il giovane campione, così indifferenti alla sua sicurezza da farlo arrampicare con materiale di provenienza sconosciuta, rinvii che hanno già sostenuto innumerevoli cadute, e che fatalmente cedono quando il ragazzino svola. Una vittima dell'avidità: nient'altro.

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Messaggio Da Akka Ven 5 Lug 2013 - 22:34

va be dai, son robe così, si muore per stupidate assurde, davvero assurde, basta vedere gli incidenti domestici...qui c'è l' aspetto che poteva essere evitata, forse...chi lo sa, chi ci capisce nulla di ste cose...succedono e basta, e continuamente, e sempre ci si interroga sui perché e sui percome...è come quando si fa una grossa cazzata, poi maledici tutto e tutti, ma quella resta...e pure la morte del docicenne...e pure i mille rimpianti...

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Messaggio Da Lyallii Sab 6 Lug 2013 - 13:32

Beh akka le cose non succedono e basta, almeno non sempre...

Non esiste il destino, bisogna stare attenti, la vita è preziosa, almeno per me.
Quella di mio figlio ancora di piu, son tre anni quasi che a parte quando dorme non mi rilasso davvero più e ne son felice he! Ma per dirti che ci vogliono mille occhi aperti, e vincere la stanchezza e la voglia di rilassarsi totalmente.
Sono in giro, con un occhio e un orecchio parlo con te e col l altro occhio guardo lui... Perchè basta un attimo e indietro non puoi tornare.
Non devo scordarlo mai! Mai!
E anche così so di dare, di fare poco...
Ma il fato non esiste, il destino nemmeno e invece esiste la mia responsabilità... Non posso pensare, mai, che tanto le cose vanno come devono andare, no!!

Poi, ovviamente, ci son casi in cui non ci puoi far niente, ma ci son quelli in cui se succede qualcosa la colpa non è del destino ma nostra.

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Messaggio Da Akka Sab 6 Lug 2013 - 14:20

è ma tu sei brava...io sono un po' un fatalista del cavolo...

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Messaggio Da cofee Lun 8 Lug 2013 - 8:39

Quoto te, Akka.....
e sono triste per quel bimbo che inseguiva un sogno...e per i suoi genitori - e chi lo allenava - che per tutta la vita avranno dei rimorsi, e dei sensi di colpa immensi... Ma voglio credere che lui sia felice, ora, in arrampicata sulle nuvole...
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Messaggio Da BestBeast Lun 8 Lug 2013 - 9:59

I soli sogni che INseguiva erano le visioni esaltate dei suoni fanatici genitori, probabilmente persone frustrate la cui unica fonte di appagamento era quella di riversare il proprio fallimento esistenziale sul figlio, a colmare quello che non sono riusciti a fare loro.
La quasi totalità di questi ragazzini riceverà nella propria vita forse soltanto una misera medaglia di legno, ma gli sarà preclusa l'infanzia, il diritto alla spensieratezza, alla serenità ed alla libertà. 
Un ambiente tale, genera i frustrati, i depressi, i paranoici, i nevrotici del domani.

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Messaggio Da cofee Lun 8 Lug 2013 - 10:14

Scusami, ma non sono per niente d'accordo con te. Il "mestiere" di un genitore è (anche) agevolare le naturali aspirazioni dei proprio figli, fornigli gli strumenti, e far loro frequentare ambienti e persone che possano contribuire a ciò. Secondo ciò che dici tu, allora i genitori - ad esempio - di Marco Simoncelli si sono comportati da fanatici? ma che dici...? E poi, guarda, lo sport, da sempre, è quanto di più sano si possa far fare ai propri figli....
Quella è sfortuna...e - purtroppo - è trasversale... ma se si vuole per forza dare la colpa a qualcuno, allora la responsabilità dell'incidente - di certo, non voluto - è degli adulti che seguivano il ragazzo in questa attività.... non certo, dei genitori, poveracci....
Ma fammi capire, tu sei di quelli che se uno cade e muore mentre - che ne so - fa una gara sugli sci dici "se l'è cercata"...?
maha....
o.O

edit: tanto per capire meglio... tu hai figli, per caso? io sì...

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Messaggio Da BestBeast Lun 8 Lug 2013 - 10:42

cofee ha scritto:Scusami, ma non sono per niente d'accordo con te. Il "mestiere" di un genitore è (anche) agevolare le naturali aspirazioni dei proprio figli, fornigli gli strumenti, e far loro frequentare ambienti e persone che possano contribuire a ciò. Secondo ciò che dici tu, allora i genitori - ad esempio - di Marco Simoncelli si sono comportati da fanatici? ma che dici...? E poi, guarda, lo sport, da sempre, è quanto di più sano si possa far fare ai propri figli....

Quella è sfortuna...e - purtroppo - è trasversale... ma se si vuole per forza dare la colpa a qualcuno, allora la responsabilità dell'incidente - di certo, non voluto - è degli adulti che seguivano il ragazzo in questa attività.... non certo, dei genitori, poveracci....

Ma fammi capire, tu sei di quelli che se uno cade e muore mentre - che ne so - fa una gara sugli sci dici "se l'è cercata"...?
maha....
o.O


edit: tanto per capire meglio... tu hai figli, per caso? io sì...


1) Un bambino di 6-7-8-9 anni, se non c'è qualcuno che gliela induce, non aspira alla competizione, allo svegliarsi alle 6:00 per allenarsi, al rispettare una dieta rigida, a star lontano dai genitori per lunghi periodi, a non aver il diritto alla stabilità, all'intraprendere relazioni sociali più profonde (negate dal continuo spostamento), ed in genere di doversi rompere i coglioni diversamente da ciò che fanno i suoi coetanei, In tutta serenità. 
Questa è la vita obbligatoria per i bambini che fanno agonismo a determinati livelli, oppure che rispondono a quelle che tu chiami "ispirazioni naturali".
Che un bambino pratichi un'attività fisica è cosa buona e giusta, lo abbiamo fatto tutti.


2) Non ho dati per parlare delle responsabilità di terzi.

3) Sono uno che dice: "Chi compie attività pericolose per se stessi e per gli altri, quando le compie, accetta naturalmente anche il rischio che queste comportano".
I genitori lo hanno evidentemente accettato per lui.

4) No, e questo non costituisce un impedimento al ragionare.

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Messaggio Da Lyallii Lun 8 Lug 2013 - 11:03

Son d accordo con best, scusami cofee ma il non essere genitori non preclude il poter esprimere delle opinioni, anche perche spesso i genitori son i primi stupidi che non pensano ai loro figli o che si comportano con superficialità.
Pensa a quelli che hanno scordato il figlio in auto.
Poi vabbè che bisogna assecondare le inclinazioni dei figli ma anche aver la massima attenzione e fargli vivere l infazia perchè i bambini spesso non son in grado di scegliere e hanno bisogno di una guida che gli proroga le cose in una giusta prospettiva...
Un hobby è un hobby non la ragione di vita, se diventa la ragione di vita di un bambino la colpa è dei genitori.

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Messaggio Da primaverino Lun 8 Lug 2013 - 12:14

Purtroppo son vere tutte e due le cose: il bimbo promettente (in qualsiasi sport) rischia di perdere l'infanzia (e di "sclerare" in gioventù).
Al tempo stesso se si allena "male" rischia di perdere l'occasione della vita.
Poi non sempre tutto gira per il giusto verso...
Un esempio caratteristico è rappresentato dal famosissimo campione di tennis Bjorn Borg (tanto per dire di uno che vinceva i tornei del "grande Slam" all'età nella quale i migliori pari età vincono i tornei juniores). Da "quando è nato" fino ai ventisei anni ha fatto solo tennis... Mangiato tennis.. Respirato tennis... Poi, all'apice del successo, sorprese tutti annunciando il (precoce) ritiro e... Il cervello gli fece "corto-circuito".
Ricchissimo (si parla di circa 500 mld di lire dell'epoca) e giovane, si riscoprì improvvisamente "affamato" di vita e divenne dissolutamente "bulimico" (se mi passate l'espressione). Sbagliò tutte le scelte possibili ed immaginabili e rischiò addirittura di finire sul lastrico (arrivò persino a decidere di "mettere all'asta" i suoi trofei...).
Alla fine si è "salvato", certo (se non sbaglio fa l'opinionista e commentatore sportivo) ma quel tennis che gli ha dato tutto, è stato anche la causa della sua ritardata "maturazione" come uomo.
Ovviamente non tutti i campioni dello sport invecchiano "male", per carità, ma è pur vero che per sclerare basta molto meno...
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Messaggio Da cofee Lun 8 Lug 2013 - 13:02

Mi fa un pò sorridere....tutto questo "parlare"....
ma che ne sappiamo, noi, di come sono andate le cose? Quanto questo ragazzino era motivato, quanto era "pilotato"... Per quello che ne sappiamo magari i genitori hanno cercato di dissuaderlo verso scelte più "miti"..quale il nuoto o - che so - l'atletica.... Vi rendete conto che questo è giudicare? Magari lui si è "impuntato" (e credetemi, i figli s'impuntano eccome...e quanto!) ed era felice solo così... Io stessa, che sono grande, trovo forme di felicità in ambiti che - i più - giudicherebbero "strani"....
Chi ci autorizza a sentenziare sopra una tragedia?
Il fatto che ho chiesto se avevi i figli, best...non vuol dire che io penso che "allora non devi dire la tua"... ci mancherebbe! voleva dire, come infatti ho scritto, per "capire meglio".... 
Voglio aggiungere questo: se per assurdo i genitori di questo ragazzo stessero leggendo qui, si sentirebbero  (credo) come accoltellati, da un qualcosa che rasenta la cattiveria....
Scusate, ma dovevo dirlo. E me ne assumo - come sempre - ogni onere...
Però mi riservo di risentire la vostra opinione, tra qualche anno, a figli "svezzati"....
Buone cose... e un sincero complimento a primaverino che (lo penso da tempo, ma non ho mai avuto mai l'occasione per ditelo) scrive sempre cose mai banali, e si sforza di "entrarci"... Chapeau inchino

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Messaggio Da lupetta Lun 8 Lug 2013 - 13:11

però parlando in generale non sempre i genitori spingono i figli a fare sport,ma sono i figli a desiderarlo.mio fratello ha frequentato una scuola calcio fin da piccolissimo perchè era la sua passione, ha avuto qualche incidente, ha le gambe storte e rovinate, per le botte prese, da piccolo a volte gliele ingessavano pure, i miei lo avevano messo in conto, poichè faceva uno sport fisico, senza fargli nessuna pressione, e lui pure, ogni volta che cadeva si rialzava. mangiava pane e pallone, e avrebbe desiderato un futuro in questo senso ed era anche bravo, aveva fatto diversi provini (poi ha smesso quando gli è morto il padre, per giocare solo in modo amatoriale).
il calcio non è pericoloso come altri tipi di sport estremi, certo, io credo che si sia trattato "semplicemente" di un incidente, magari il bambino aveva insistito per farle lui quel tipo di sport, ed è successo il peggio.

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Messaggio Da cofee Lun 8 Lug 2013 - 13:18

Brava, lupetta.... è quello che volevo dire io... Il calcio non è, pericoloso... ma eppure (raramente, per fortuna) anche sui campi di calcio, delle giovani vite si sono stroncate... allora? mettiamo sotto accusa tutte le attività ipoteticamente pericolose? Certo, compito dei genitori è vigilare, questo sì... ma non sarebbe giusto affermare che uno, a soli dodici anni, non "sa" quello che vuole.... La mia esperienza è questa: mio figlio faceva sport di squadra perchè lo voleva con tutto se stesso, fin da piccolo... Aveva 4 allenamenti a settimana, tornava a casa sfinito, nonchè storto, dolorante e rotto... eppure? Se avesse potuto scegliere lui ne avrebbe fatti sette, di allenamenti, a settimana..anche notturni, per quanto gli piaceva....! Ovvio che, quando ha deciso di smettere, ha smesso...naturalmente, così come ha iniziato..senza pressioni nè minacce.. e così anche per la musica, gli scouts, ecc....


Ultima modifica di cofee il Lun 8 Lug 2013 - 13:56 - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Griiper McCloubit Lun 8 Lug 2013 - 13:36

Anche io, come Cofee, non mi sento di giudicare i genitori di quel povero ragazzo, avranno già i loro "demoni" con cui confrontarsi.
E' vero che spesso i ragazzi subiscono le frustrazioni dei genitori come dice bene BB ma non si può generalizzare, soprattutto non conoscendo la situazione di prima mano. E' vero anche che lo sport praticato dal ragazzo era pericoloso, ma non più di tanti altri, sempre che si prendano le dovute precauzioni. Questo è probabilmente il punto più spinoso... comunque vi racconto la mia esperienza perchè sì, sono stato parte in causa.
Sono sempre stato un appassionato di motocross pur non avendolo mai praticato (carenza assoluta di money...) e abitando in una regione a forte tendenza motoristica era inevitabile che mio figlio non venisse a contatto con questo sport. E lo ha fatto all'età di nove anni, vedendo alcuni suoi amici che giravano con le minimoto da cross. Quando mi chiese di voler provare, ovviamente, l'ho assecondato e l'ho assecondato anche quando decise di voler provare a fare le gare. Se sia stata la mia frustrazione per non essere mai riuscito a praticarlo o se solo voglia di fargli fare una cosa che voleva fermamente fare ancora non lo so... e sì che ci ho pure riflettuto molto.
Ha corso fino all'età di sedici anni disputando il campionato regionale e quello Italiano nel minicross prima e nella categoria 125 poi. Sette anni di corsa, e non solo lui, di sacrifici, di soddisfazioni, di nuove amicizie, di incazzature... sette anni belli, per me. Per lui forse i primi, poi probabilmente si è man mano stancato di non avere una vita come i suoi coetanei e appunto, a sedici anni ha deciso di smettere. A me è dispiaciuto ma ovviamente era una decisione che spettava solo a lui.
Posso dire che di botte ne ha prese, di cadute ne ha fatte, per fortuna niente di grave anche se ad alcuni suoi amici è andata peggio.
In tutti gli anni in cui ha corso comunque, l'incidente più grave che ha subito, con asportazione della milza, gli è capitato girando intorno casa sui pattini in linea...

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Messaggio Da Lyallii Lun 8 Lug 2013 - 13:51

Il punto è che la fortuna non esiste, il destino nemmeno.
E io che sono mamma non voglio mettere mio figlio in una potenziale situazione di pericolo per la sua vita.
Poi può capitare che domani mentre esco di casa venga uccisa da un auto guidata da un ubriaco o che mi prenda un colpo. Amen.
Ma non mi ci vado a ficcare sotto.
E mi sento di avere una responsabilità su mio figlio, sulla sua vita, non lo posso assecondare perchè a impunta o perchè io quella cosa non l ho fatta e voglio ricevere un emozione grazie a lui.
La mia vita è la mia, la sua è la sua.
Ma della sua vita, ancora, son responsabile io e non voglio che succeda una tragedia per una mia aspirazione o per una mia inadeguatezza a dire no.
Poi da grande prenderà le sue scelte, sarà responsabile di se stesso, ma fintanto che non lo è, le situazioni di pericolo io le evito.

Io non credo che ci sia nessuno nel cielo che rincorre le stelle, spero solo che tutti i bambini possano avere una lunga vita, crescere e vedere mille albe e mille tramonti ed avere l opportunita di vivere una vita lunga e felice e piena e non una piccola gita in questo mondo.

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Messaggio Da primaverino Lun 8 Lug 2013 - 14:29

Lyallii ha scritto:1) Il punto è che la fortuna non esiste,
2) il destino nemmeno.
3) spero solo che tutti i bambini possano avere una lunga vita, crescere e vedere mille albe e mille tramonti

1) Dissento: l'anno scorso il mio chef ha vinto 10.000 euro al gratta&vinci. E non si tratta di un giocatore "compulsivo". Sarà stata la terza o quarta volta che lo comprava.
2) Dipende: un caro amico di famiglia (vent'anni fa abbondanti) morì all'improvviso per aneurisma cerebrale. Cosa poteva fare per prevenire l'evento?
3) beh, magari qualcuno in più... (scusa... Non ho resistito).
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Messaggio Da cofee Lun 8 Lug 2013 - 14:56

quoto.. = ^ - ^ =

3)  scratch giuro: lo volevo scrivere anche io.. ma poi mi sono detta: ma no, dai..gliela passo...! :si si:

geek

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Messaggio Da don alberto Lun 8 Lug 2013 - 15:01

Lyallii ha scritto:Il punto è che la fortuna non esiste ...

 ma la sfiga sì
(teologicamente si chiama peccato originale)


non so,
penso che molti, su ambo i versanti, abbiano scritte cose giuste.

mi sembra di capire che la disgrazia sia stata causata da un aggeggio difettoso.

un ragazzo che impara a scalare avrà pure risorse maggiori di altri.



è dura dirlo, ma i figli di famiglie disastrate maturano di più e se la cavano meglio
dei figli del mulino bianco

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Messaggio Da Griiper McCloubit Lun 8 Lug 2013 - 15:34

don alberto ha scritto:

è dura dirlo, ma i figli di famiglie disastrate maturano di più e se la cavano meglio
dei figli del mulino bianco


Mi sembra un'altra generalizzazione.
Primo, non sappiamo (io non so) se la famiglia del ragazzo sia disastrata o da mulino bianco, secondo, non è detto... ho l'impressione che Lapo se la stia cavando meglio di mio figlio. E mi scuserà mio figlio se in qualche modo l'ho accostato a "quello".


don alberto ha scritto:
ma la sfiga sì
(teologicamente si chiama peccato originale)

Questa la dovevo ancora sentire... la stampiamo su delle magliette e le vendiamo in piazza S. Pietro? Facciamo fifty-fifty ahahahahahah 

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Messaggio Da Lyallii Lun 8 Lug 2013 - 15:53

Primaverino ti ho già risposto, può capitare che venga investita da un automobilista ma non per questo attraverso la strada senza guardare.
Oppure se tu credi che ci sia un giorno scelto dal fato in cui morirai che fai non guardi prima di attraversare??

Sulla fortuna...
No comment.

Poi vabbè mille albe e mille tramonti no, ma se magari i genitori prestassero, a volte, un minimo di attenzione, forse i figli arriverebbero all età della ragione.
Inutile farsi i sensi di colpa dopo.
Perchè se mio marito si scordasse mio figlio in auto e succedesse qualcosa io i sensi di colpa non gli lascio il tempo di averli!
Non so nemmeno io cosa gli farei, quanto male gli farei prima di ammazzarlo, perchè lo ammazzerei e davvero....ma di sicuro dei suoi sensi di colpa ne me strafotterei!!

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Messaggio Da primaverino Lun 8 Lug 2013 - 16:27

Lyallii ha scritto:Primaverino ti ho già risposto, può capitare che venga investita da un automobilista ma non per questo attraverso la strada senza guardare.
Oppure se tu credi che ci sia un giorno scelto dal fato in cui morirai che fai non guardi prima di attraversare??

Sulla fortuna...
No comment.

Non ho parlato di attraversare la strada. Ho parlato di aneurisma cerebrale. Quindi il destino esiste, con buona pace tua e dei razionalisti.
Sulla fortuna: ho appena dimostrato che esiste. Basta dire: "si, non ci avevo pensato".
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Messaggio Da Ospite Lun 8 Lug 2013 - 16:41

primaverino ha scritto:Quindi il destino esiste, con buona pace tua e dei razionalisti.
Definisci "destino".
Sulla fortuna: ho appena dimostrato che esiste.
Definisci "fortuna".

Per quanto riguarda l'argomento del thread, non ho molto da dire, da appassionato di arrampicata (anche se ho iniziato da pochissimo) dico solo che mi dispiace. :si si:

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Messaggio Da Niques Lun 8 Lug 2013 - 16:59

primaverino ha scritto:
Lyallii ha scritto:Primaverino ti ho già risposto, può capitare che venga investita da un automobilista ma non per questo attraverso la strada senza guardare.
Oppure se tu credi che ci sia un giorno scelto dal fato in cui morirai che fai non guardi prima di attraversare??

Sulla fortuna...
No comment.

Non ho parlato di attraversare la strada. Ho parlato di aneurisma cerebrale. Quindi il destino esiste, con buona pace tua e dei razionalisti.
Sulla fortuna: ho appena dimostrato che esiste. Basta dire: "si, non ci avevo pensato".

 Destino nel senso di "tutto è già stato scritto"?

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Messaggio Da BestBeast Lun 8 Lug 2013 - 17:01

Sapevo, sapevo che l'avreste buttata sul classico, "anche giocando a ping pong può venire un infarto". 
È un non-sequitur, come potrebbe essere la sua conclusione "tanto vale fargli fare gli equilibristi sui cornicioni, se questo li diverte".
Il discorso è l'accettazione dei rischi, compiuta necessariamente dal genitore, come per le anestesie totali. In breve, la mia domanda era: "siamo coscienti del fatto che per stabilire se il gioco valga la candela, veniamo influenzati dalle nostre proiezioni sui nostri figli? 
Anche se non è questo che verteva il discorso.
Si sta parlando di un bambino morto giocando a pallone al parco per aver urtato una panchina, o di uno obbligato a passare la sua infanzia appeso ad una montagna? È la stessa cosa? Se sì, abbiamo già finito di parlare.

Per il giudizio (sì, il giudizio; non solo dio può giudicare), magari sbagliato, dei genitori, ho usato fin troppo cautamente la formula dubitativa del probabilmente e del forse. 
Su un forum si può ancora esprimere un giudizio o soltanto inutili e scontate frasi di circostanza?
Resta il fatto che, per come la vedo io, nessun genitore che non sia uno sportivo fanatico del cazzo, proporrebbe quel tipo di sport per suo figlio di 12 (ma a quanti anni avrà iniziato?) anni. Poi si criticano i genitori vegani che inducono i figli a seguire la loro assurda dieta (ma quanto piacciono le carote a Ginetto, non potete capire!!!) oppure gli inculcano le loro credenze (di fare la comunione l'ha scelto lui, liberamente).

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Messaggio Da primaverino Lun 8 Lug 2013 - 17:05

Fux89 ha scritto:
primaverino ha scritto:Quindi il destino esiste, con buona pace tua e dei razionalisti.
Definisci "destino".
Sulla fortuna: ho appena dimostrato che esiste.
Definisci "fortuna".

Per quanto riguarda l'argomento del thread, non ho molto da dire, da appassionato di arrampicata (anche se ho iniziato da pochissimo) dico solo che mi dispiace. :si si:

Getile Mod: non mi pare sia una questione di definizioni. Semmai di "prese d'atto" (osservazione della realtà... Si dice cosi?).
Il mio chef ha vinto 10.000 euro alla terza o quarta volta che ha comprato un gratta&vinci. (quindi ha avuto culo, dato che c'è gente che ci "investe" lo stipendio e butta sistematicamente il suo denaro...). Ovvero la fortuna esiste e non abbisogna di nessuna "definizione". Semplicemente "è". Con buona pace di tutti.
L'amico di famiglia (avresti dovuto vederlo... Un atleta... Il ritratto della salute) ha avuto un aneurisma... Era destino? Non lo so. Ma non credo sia una questione di "definizioni". E' morto e basta. Con buona pace di tutti.

p.s.: giusto perché siamo "in argomento"... Personalmente è impossibile che io possa morire in arrampicata, perché io non mi arrampico da nessuna parte.... (quindi probabilità di morte in arrampicata=zero), Ciononostante morirò di qualcos'altro.
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Messaggio Da Ospite Lun 8 Lug 2013 - 17:09

primaverino ha scritto:Getile Mod: non mi pare sia una questione di definizioni.
A me pare di sì. Altrimenti, come fai a dire che qualcosa esiste, se non definisci chiaramente di cosa stai parlando?

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Messaggio Da primaverino Lun 8 Lug 2013 - 17:14

Niques ha scritto:
primaverino ha scritto:
Lyallii ha scritto:Primaverino ti ho già risposto, può capitare che venga investita da un automobilista ma non per questo attraverso la strada senza guardare.
Oppure se tu credi che ci sia un giorno scelto dal fato in cui morirai che fai non guardi prima di attraversare??

Sulla fortuna...
No comment.

Non ho parlato di attraversare la strada. Ho parlato di aneurisma cerebrale. Quindi il destino esiste, con buona pace tua e dei razionalisti.
Sulla fortuna: ho appena dimostrato che esiste. Basta dire: "si, non ci avevo pensato".

 Destino nel senso di "tutto è già stato scritto"?

Non necessariamente.
Io fumo quaranta sigarette al giorno e pertanto se domani dovessero diagnosticarmi un tumore al polmome potrei maledire (al massimo) la mia testa di cazzo che così tanto pervicacemente si è intestardita a dare una mano al naturale corso degli eventi (e la morte ne rappresenta giusto l'epilogo) favorendone indubitabilmente l'insorgnenza.
Ma se, viceversa, avessi condotto una "vita d'atleta" ponendo la massima attenzione all'alimentazione al rifiuto dei vizi (ce li ho avuti quasi tutti, conservo giusto il "fumar troppo") a alla cura della forma fisica (dieta, palestra etc.) e mi diagnosticassero una "leucemia fulminante", fatalisticamente ne prenderei atto.
E' chiaro?
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Messaggio Da Niques Lun 8 Lug 2013 - 17:19

Parli dell'ineluttabilità dei casi vita, va bene...
se parli dell' "è già stato tutto scritto" va un po' meno bene, almeno dal mio punto di vista.
Quando qualcuno dice il "il destino esiste", sente il bisogno di rimarcarne l'esistenza - come fosse qualcosa che viene messa in dubbio - in genere si riferiscono alla seconda "definizione"

 
edit. è evidente che esista (inteso come: domani può cadermi un mattone in testa, domani posso vincere la lotteria ecc.), solo che ognugno dà l'interpretazione che vuole (fatalismo, predestinazione, caso).
Per questo si chiede una raffinazione della definizione (sì, io sono di quella sponda).

Del bimbo posso dire "che destino infame" ma non "era destino che.."

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Messaggio Da primaverino Lun 8 Lug 2013 - 17:25

Fux89 ha scritto:
primaverino ha scritto:Getile Mod: non mi pare sia una questione di definizioni.
A me pare di sì. Altrimenti, come fai a dire che qualcosa esiste, se non definisci chiaramente di cosa stai parlando?
Osservo la realtà.
E la realtà consiste nel fatto che il mio chef ha acquistato quattro tagliandi del "gratta&vinci" in tutta la sua vita e ha vinto 10.000 euro. Tizio, caio, sempronio etc. ne hanno acquistati a centinaia e non hanno mai vinto un cazzo. Pertanto il mio chef è stato fortunato; loro no.
Cosa NON ti è chiaro?
Il nostro amico di famiglia conduceva una vita sana, all'aria aperta, attentissimo alla forma fisica, dieta bilanciata (senza estremismi alcuni) era forte come un toro e pareva il ritratto della salute (di converso io sono piccolo, grasso, pelato, fisicamente debolissimo, fumo due pacchi di paglie al dì, mi viene il fiatone solo ad allacciarmi le scarpe, e sono arrivato a cinquant'anni... Lui perì a trentacinque...). Io mi sto (più o meno lentamente) suicidando, ma intanto sono ancora qui a postare... Lui è morto. E secondo me, ha avuto "sfiga"...
Cosa NON ti è schiaro, mon ami?
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Messaggio Da primaverino Lun 8 Lug 2013 - 17:29

Niques ha scritto:Parli dell'ineluttabilità dei casi vita, va bene...
se parli dell' "è già stato tutto scritto" va un po' meno bene, almeno dal mio punto di vista.
Quando qualcuno dice il "il destino esiste", sente il bisogno di rimarcarne l'esistenza - come fosse qualcosa che viene messa in dubbio - in genere si riferiscono alla seconda "definizione"

 
edit. è evidente che esista (inteso come: domani può cadermi un mattone in testa, domani posso vincere la lotteria ecc.), solo che ognugno dà l'interpretazione che vuole (fatalismo, predestinazione, caso).
Per questo si chiede una raffinazione della definizione (sì, io sono di quella sponda).

Del bimbo posso dire "che destino infame" ma non "era destino che.."

Puoi dire ciò che ti pare. Non ho nulla da obiettare. Non sto insinuando "nulla di scritto". E menchemeno di "divino"... Semplicemente osservo ciò che mi circonda e ne prendo atto.
Mi sono solo (umilmente) permesso di confutare Lyalli quando dice che "fortuna" e "destino" non esistono. Ho dimostrato che quest'affermazione è sbagliata. Tutto qua.
Non per questo mi "viene meno" la stima per un'ottima forumista.
Non ho il "paraocchi" (come qualcun altro che mi ha contestato in modo assurdo e puerile solo ieri, peraltro in un altro thread).
E' chiaro?


Ultima modifica di primaverino il Lun 8 Lug 2013 - 17:33 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Ospite Lun 8 Lug 2013 - 17:32

primaverino ha scritto:Cosa NON ti è chiaro?
Mi è chiarissimo: io lo chiamo "caso". O anche "fortuna", ma è solo un'interpretazione che noi diamo di fatti "casuali" sulla base di quelli che sono i nostri gusti. Non esiste alcuna entità chiamata "fortuna" che agisce sul mondo
Cosa NON ti è schiaro, mon ami?
Idem come sopra, sostituendo "fortuna" con "sfortuna".

Lo stesso discorso, opportunamente adattato, vale per il "destino".

Cosa non è chiaro? mgreen 

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Messaggio Da Niques Lun 8 Lug 2013 - 17:34

Be', ma io mica volevo leggere fra le righe qualcosa che non hai scritto (perché magari so che sei credente).
E' che la "definizione" più comune era quella che indicavo, perciò certe frasi mettono la pulce nell'orecchio wink..
Ed il motivo per cui in genere un ateo direbbe "il destino non esiste" - e pure l'ateo prende atto delle "fatalità"

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Messaggio Da primaverino Lun 8 Lug 2013 - 17:36

Fux89 ha scritto:
primaverino ha scritto:Cosa NON ti è chiaro?
Mi è chiarissimo: io lo chiamo "caso". O anche "fortuna", ma è solo un'interpretazione che noi diamo di fatti "casuali" sulla base di quelli che sono i nostri gusti. Non esiste alcuna entità chiamata "fortuna" che agisce sul mondo
Cosa NON ti è schiaro, mon ami?
Idem come sopra, sostituendo "fortuna" con "sfortuna".

Lo stesso discorso, opportunamente adattato, vale per il "destino".

Cosa non è chiaro? mgreen 

Ok chiamalo "caso".
Nessuna obiezione.
Lo dicevano già i greci: "sopra a tutto sta il Fato".
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Messaggio Da teto Lun 8 Lug 2013 - 18:54

primaverino ha scritto:


Ok chiamalo "caso".
Nessuna obiezione.
Lo dicevano già i greci: "sopra a tutto sta il Fato".

chiamiamolo "causa-effetto" mgreen 
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Messaggio Da Lyallii Lun 8 Lug 2013 - 19:38

Si primaverino anche io pensavo che ti riferissi ad altro, al fatto che molti credenti ( mia mamma per prima ) son convinti che sia già stabilito un giorno in cui si morirà e per destino intende quello.
Poi però cerca di condurre una vita sana e senza vizi per campare di piu...
Capisci l incoerenza?
Io siccome so che sei credente pensavo che la pensassi allo stesso modo...

E anche sulla fortuna o sul ' culo ' ora che hai definito un po' meglio cosa intendi mi trovi d accordo, la botta di culo può capitare... È un espressione per indicare un caso favorevole e positivo che è capitato...

Ritornando it...
Io credo che i genitori hanno una grande responsabilità, nel momento stesso in cui decidono di diventare tali dovrebbero ' cercare ' di non lasciar niente al caso, al destino o alla fortuna o sfortuna o come vogliamo dire.
Che un avvenimento brutto possa capitare è ovvio e scontato, vuoi la stanchezza, vuoi il fatto che siamo esseri umani fallibili, vuoi tutto...
Ma se io metto mio figlio di tre anni dietro in macchina, senza seggiolino e poi ' capita ' un incidente e mi sbatte la testa e si fa male, non posso prendermela col caso, col destino o altro e dire... Son cose che capitano, devo prendermela con me stessa!! E se vengo giudicata una mamma mediocre e superficiale posso solo prenderne atto anche io, farmi un bell esame di coscienza, prendermi le mie colpe e cercare di far meglio, di essere attenta...

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Messaggio Da Griiper McCloubit Lun 8 Lug 2013 - 20:06

Lyallii ha scritto:
Ritornando it...
Io credo che i genitori hanno una grande responsabilità, nel momento stesso in cui decidono di diventare tali dovrebbero ' cercare ' di non lasciar niente al caso, al destino o alla fortuna o sfortuna o come vogliamo dire.
Che un avvenimento brutto possa capitare è ovvio e scontato, vuoi la stanchezza, vuoi il fatto che siamo esseri umani fallibili, vuoi tutto...
Ma se io metto mio figlio di tre anni dietro in macchina, senza seggiolino e poi ' capita ' un incidente e mi sbatte la testa e si fa male, non posso prendermela col caso, col destino o altro e dire... Son cose che capitano, devo prendermela con me stessa!! E se vengo giudicata una mamma mediocre e superficiale posso solo prenderne atto anche io, farmi un bell esame di coscienza, prendermi le mie colpe e cercare di far meglio, di essere attenta...

Che come genitori abbiamo una grande responsabilità è ovvio, che dobbiamo prendere tutte le precauzioni e gli accorgimenti necessari a crescere figli sani e liberi, anche.
Quello su cui non sono tanto d'accordo è il "troppo". Alcuni genitori tendono a far vivere i propri figli sotto una campana di vetro (si, va be', questa è obsoleta, non mi veniva niente di meglio) per paura che gli accada qualcosa ma prima o poi usciranno da quella campana e allora "qualcosa" gli capiterà di sicuro. Perchè non sono preparati. Io sono dell'idea che si debba permettere ai propri figli di fare le proprie scelte, cercando di spiegargliene le conseguenze ma senza volere a tutti i costi fargli cambiare idea. Dobbiamo saper prevedere gli sbagli che potranno fare e adoperarci per attenuarne le conseguenze, ma non possiamo permetterci di non farglieli fare. Almeno alcuni.
Pur da genitori, proviamo qualche volta a ragionare da figli... lo siamo stati, sappiamo come si fa...

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Messaggio Da cofee Mar 9 Lug 2013 - 9:49

graaaande, Griiper...

questa sì, che è da stampare sulle magliette....!

Pur da genitori, proviamo qualche volta a ragionare da figli... lo siamo stati, sappiamo come si fa...

good post 

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Messaggio Da cofee Mar 9 Lug 2013 - 10:14

x lya:

Poi vabbè mille albe e mille tramonti no,


domanda.. 
ma sì, invece.... e aggiungerei anche degli zeri, però....no? almeno uno zero..e moltiplicato x 3,5 (anzi: sono ottimista, facciamo 4!)

Edit: cito primaverino "scusa... Non ho resistito" wink..

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Messaggio Da davide Mar 9 Lug 2013 - 13:08

Però.. Però...
Usando come spunto l'esempio fatto da griiper, se mio figlio ad un certo punto mi dicesse "papà voglio fare motocross/base jumping/sport pericoloso a piacere" gli risponderei "certo figliolo, quando guadagnerai abbastanza da potertelo permettere e vivrai per conto tuo, sarai libero di fare ciò che vuoi... È vero che non si può prevedere l'imprevedibile, ma cercare di ridurre il rischio mi pare doveroso (griiper non ti sto criticando eh).

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Messaggio Da Niques Mar 9 Lug 2013 - 14:28

davide ha scritto:Però.. Però...
Usando come spunto l'esempio fatto da griiper, se mio figlio ad un certo punto mi dicesse "papà voglio fare motocross/base jumping/sport pericoloso a piacere" gli risponderei "certo figliolo, quando guadagnerai abbastanza da potertelo permettere e vivrai per conto tuo, sarai libero di fare ciò che vuoi... È vero che non si può prevedere l'imprevedibile, ma cercare di ridurre il rischio mi pare doveroso (griiper non ti sto criticando eh).

Io penso che schianterei d'ansia se un mio figliolo volesse fare uno sport molto pericoloso...

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Messaggio Da BestBeast Mar 9 Lug 2013 - 14:35

Ragazzi, parliamoci chiaro: nessun bambino di 7 anni chiede di fare parapendio, surf, violoncello, atletica leggera, lancio del giavellotto o go-kart..
A quell'età, al massimo, chiedono solo di andare ai giardinetti a giocare con gli altri bambini.
Non c'è campione che non sia stato obbligato dal genitore, questo è sicuro.

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Messaggio Da Niques Mar 9 Lug 2013 - 14:51

BestBeast ha scritto:Ragazzi, parliamoci chiaro: nessun bambino di 7 anni chiede di fare parapendio, surf, violoncello, atletica leggera, lancio del giavellotto o go-kart..
A quell'età, al massimo, chiedono solo di andare ai giardinetti a giocare con gli altri bambini.
Non c'è campione che non sia stato obbligato dal genitore, questo è sicuro.

Forse non chiedono un impegno agonistico, ma se li conoscono, li chiedono, hai voglia...

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Messaggio Da primaverino Mar 9 Lug 2013 - 15:01

Niques ha scritto:
BestBeast ha scritto:Ragazzi, parliamoci chiaro: nessun bambino di 7 anni chiede di fare parapendio, surf, violoncello, atletica leggera, lancio del giavellotto o go-kart..
A quell'età, al massimo, chiedono solo di andare ai giardinetti a giocare con gli altri bambini.
Non c'è campione che non sia stato obbligato dal genitore, questo è sicuro.

Forse non chiedono un impegno agonistico, ma se li conoscono, li chiedono, hai voglia...

Concordo con la Niqua.
Un mio cuginetto nato con "la fissa" dei motori ricevette in dono la prima "motoretta" ancora piccolissimo.
Distinguerei, poi, il semplice agonista dal "talento assoluto" in erba. Fuoriclasse si nasce.
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Messaggio Da alberto Mar 9 Lug 2013 - 15:54

boh se devo essere sincero mi pare che in diversi abbiano "cannato" il senso del 3d di apertura. 
avevo comunque già premesso nel primo post che non conosciamo il caso nel dettagli e che quindi era solo lo spunto per riflettere in generale. è completamente inutile metterla su questo piano.

poi, padri o non padri, se mi venite a dire che fare arrampicata libera è lo stesso che andare a giocare ai giardinetti per me siete in grave errore.

i piccoli di mammifero hanno due caratteristiche che li accomuna tutti: 1. un lungo tempo di dipendenza dai genitori per quanto riguarda la determinazione delle scelte.
2. l'istinto ad esplorare continuamente quali sono i propri limiti. La mancanza di equilibrio fra queste due cose pone le basi potenziali per eventi come quello descritto.

se i burroni non sono pieni di bambini che in fase uomo-ragno si buttano sicuri di tirar fuori la ragnatela dal polso e passare dall'altra parte è perché il genitore li ha avvertiti, li ha fermati, gli ha VIETATO di fare quella cosa.

spiegatemi cosa k@§§o vuol dire essere a 12 anni "campione del mondo di arrampicata libera", cosa vuol dire se non nutrire l'ego e potenzialmente il portafogli dei genitori? d-o-d-i-c-i anni! visto che è una spassosissima battuta, 4mila380 giorni. se vi sembrano sufficienti ad avere la MATURITA' per decidere che la propria vita PUO' finire lì, accomodatevi pure.
ok uno nasce fuoriclasse. e mi viene da chiedere: per uno che arriva a soddisfare la nostra voglia di campioni, quanti frustrati, quanti "sconfitti"!! e se al cospetto di un fuoriclasse uno invece pensasse "esticazzi? prima di tutto è mio figlio. lo assecondo, lo seguo, ma mi prendo le MIE responsabilità che sono quelle di un genitore e se per me c'è da dire NO si dice NO". 
ok è il genitore che lo guida? ecco, io parlavo di quello. parlavo della frase "ha usato materiale non suo". non era un suonatore di flauto che ha usato un flauto non suo, davvero non si coglie la differenza?

fortuna e destino invece li lascio ai sognatori. le cose accadono, a volte dipendentemente, a volte indipendentemente da noi perché intervengono altri fattori che di noi se ne strafregano, una tara genetica, una serie casuale di numeri... o qualcuno pensa che ai numeri fregava un cavolo di CHI avrebbe vento? o al DNA di far morire questo anziché quello?

questo è quello che NON è chiaro quando si parla di fortuna o destino, ossia il sottinteso processo di personalizzazione del caso. il caso non è sopra di noi, è parte indifferente di noi, anche noi lo siamo, per una scelta che facciamo ne facciamo 100 inconsapevoli che determinano 10000 cose che sarebbero state diverse se solo noi avessimo operato una scelta che ci era del tutto indifferente. 

è vedere in questo un "disegno" che rende i termini come "fortuna" o "destino" roba da sognatori. 

e a volte questo origina un fatalismo che ci fa pensare che ciò che possiamo invece determinare direttamente con i nostri gesti non sia rilevante, perché poi c'è il destino. col cavolo!

finisco con una esortazione (quindi una cosa di cui potete tranquillamente infischiarvi): se un moderatore interviene da semplice utente per favore trattatelo come tale, senza i sarcasmi del tipo "Caro Moderatore", che non sono simpatici.

___________________
fine.

alberto
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Messaggio Da primaverino Mar 9 Lug 2013 - 17:14

Noto con un certo rammarico che, perlomeno nel caso mio, la gentilezza viene scambiata per debolezza o, peggio, per ipocrisia.
Ne prendo atto e, ovviamente, ME NE SBATTO I COGLIONI!
(così va meglio?)

alberto ha scritto:

1) fortuna e destino invece li lascio ai sognatori. le cose accadono, a volte dipendentemente, a volte indipendentemente da noi perché intervengono altri fattori che di noi se ne strafregano, una tara genetica, una serie casuale di numeri... o qualcuno pensa che ai numeri fregava un cavolo di CHI avrebbe vento? o al DNA di far morire questo anziché quello?

2) questo è quello che NON è chiaro quando si parla di fortuna o destino, ossia il sottinteso processo di personalizzazione del caso. il caso non è sopra di noi, è parte indifferente di noi, anche noi lo siamo, per una scelta che facciamo ne facciamo 100 inconsapevoli che determinano 10000 cose che sarebbero state diverse se solo noi avessimo operato una scelta che ci era del tutto indifferente. 

3) è vedere in questo un "disegno" che rende i termini come "fortuna" o "destino" roba da sognatori. 

4) e a volte questo origina un fatalismo che ci fa pensare che ciò che possiamo invece determinare direttamente con i nostri gesti non sia rilevante, perché poi c'è il destino. col cavolo!

5) finisco con una esortazione (quindi una cosa di cui potete tranquillamente infischiarvi): se un moderatore interviene da semplice utente per favore trattatelo come tale, senza i sarcasmi del tipo "Caro Moderatore", che non sono simpatici.


1) Pensala un po' come ti pare: se in dieci acquistiamo un gratta e vinci e nove non vincono un cazzo ma il decimo vince 500.000 euro, a mio modesto parere quest'utlimo è stato fortunato, senza perciò sottintendere alcun intervento divino o che altro.
E lascio a te e a tutti i puntacazzisti del forum girare e condire la frittata al fine di renderla meglio digeribile ai patiti del modo "scientifico" o "razionalista" o come ti pare, di descrivere l'accaduto.
Francamente, non è problema mio. Per me "è culo e basta".

2) Non ho sottinteso un bel niente, ti è chiaro?

3) Non ho parlato di alcun "disegno" e non sto sottintendendo un bel niente, ti è chiaro?

4) Non ho detto niente del genere. Se a causa di un difetto strutturale il tuo corpo è "programmato" per avere un aneurisma cerebrale a 10-12-30 o quanti anni vuoi tu, permettimi di considerare che non hai alcun modo per evitare tale evento. Poi se non vuoi sentire la parola "destino", mettici pure un termine alternativo a tua scelta ma, se non è troppo disturbo, non mettermi in bocca cose che non ho mai detto e SOPRATTUTTO non ti permettere di mettere in dubbio la mia onestà intellettuale, altrimenti "ban o non ban" ti prendi un sonoro VAFFANCULO a te e e a tutto il tuo albero genealogico.
Dammi pure del "matto" (in quanto credino), dammi pure del "malato" (in quanto iddiota), definiscimi pure come ti pare... Ne hai facoltà. Ma non darmi del DISONESTO perché non lo sono. Chiedo troppo?

5) Valutazione arbitraria. Quando tutti i forumisti che ho appellato col termine di "caro", "carissimo", "gentile", "amico", "fratello" e quei termini che adesso dimentico, mi faranno notare, nominativamente ed uno per uno, di non gradire il mio codice di comunicazione, vedrò di adeguarlo al mutato contesto. Hai capito, sig. Insolente? (perché "gentile mod" [nella tua testa] è ipocrita...)

p.s.: e sempre restando in tema di ipocrisia, Alberto, se hai qualcosa da dirmi puoi sempre citarmi per "nickname", anziché girarci intorno e parlare "in generale".
Io non sono "in generale". Sono una persona. Ed una testa pensante. Che ti aggradi o meno. Spero che ti sia chiaro.
Un saluto (educato ma non cordiale) a te, alle tue conclusioni arbitrarie e alla tua spocchia da dieci cent.
saluto...
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Messaggio Da primaverino Mar 9 Lug 2013 - 18:07

Motivazione per il rosso?
Su, non avere paura, chiunque tu sia... Non ti mangio mica... E poi non è più tempo di "roghi".
Appalesati ed argomenta.
wink..


EDIT: già venti minuti son passati e chi mi ha dato il "rosso" ancor non si fa vivo...
Sarà mica un cialtrone? O magari qualcuno a cui posso stare antipatico?... Beh, mica si può pensare di "piacere" a tutti, perdio!... O magari è qualcuno che confonde l'aggressore con l'aggredito?... Una ridda di dubbi s'addensa in guisa di nuvoloni all'orizzonte... Eppure ho solo espresso il mio modestissimo pensiero... Ho solo autenticamente detto ciò che penso... Che così poco basti per essere "arrossato"?... E la libertà d'espressione?... E il "libero" (si fa per dire) pensiero?... Con buona pace del "razionalismo"... Bah...
Mumble... mumble...
Resto in fiduciosa attesa di contro-argomentazioni...
Aspetterò a lungo?


Ultima modifica di primaverino il Mar 9 Lug 2013 - 18:34 - modificato 2 volte.
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Messaggio Da alberto Mar 9 Lug 2013 - 18:24

primaverino guarda che ti stai sbagliando.
il tuo tono è del tutto fuori luogo.
non rispondo ai tuoi insulti.
datti una calmata.
se qualcosa ti ha offeso ti garantisco che non era assolutamente voluta, me ne scuso subito con te anche se non capisco il perché e il percome. dici che ti ho dato del disonesto, ma dove?

io qui sul forum parlo in generale, di solito non ho intenzione di argomentare con un utente, mi interessano i concetti che si esprimono.
se la cosa ti urta mi dispiace perché non è mia intenzione offendere nessuno.

non mi era parso di aver usato toni sgradevoli né di essere stato aggressivo, non capisco la reazione. sul sig. Mod ho solo fatto un'osservazione personale condita da "per favore", era una cosa tranquillissima perché ti sei arrabbiato?

su fortuna e destino, se tu a una domanda precisa di Fux rispondi come hai risposto per me si sottintende quello che ho detto dopo, tu puoi dirmi che sbaglio a pensare così e io ti dico che questo è quello che capisco dal modo del tuo scritto, tutto però si può svolgere civilmente, "sognatore" è una parola paragonabile e "insolente" o a un vaffanculo?

dai, tranquillo, scusami di nuovo se qualcosa ti ha offeso e riprendiamo a conversare con calma.

___________________
fine.

alberto
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Messaggio Da primaverino Mar 9 Lug 2013 - 18:37

alberto ha scritto:

dai, tranquillo, scusami di nuovo se qualcosa ti ha offeso e riprendiamo a conversare con calma.

Scusami tu se ho frainteso.
La calma conversazione è mia prerogativa (non sempre... Ogni tanto "sclero"... Dipende, anche, dagli "input").

Pace.

p.s.: dimmi che mia madre faceva la troia e ne rideremo insieme. Dammi del disonesto e dovrai rendermene conto.
Valga per tutti.
wink.. 
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Messaggio Da Minsky Mar 9 Lug 2013 - 18:40

alberto ha scritto:... spiegatemi cosa k@§§o vuol dire essere a 12 anni "campione del mondo di arrampicata libera"...
Giusto per sviluppare meglio le brevi considerazioni che avevo apposto al tuo intervento iniziale, spiego cosa vuol dire "essere a 12 anni campione del mondo di arrampicata libera" (categoria juniores, ovviamente).
I "fenomeni" come Tito Traversa sono rari ma hanno in comune, senza dubbio, la caratteristica di aver iniziato da piccoli ad arrampicare "seriamente". Tito ha iniziato ad 8 anni; un altro giovane prodigio, Adam Ondra, addirittura a 4. Preciso "seriamente" perché è frequente incontrare in falesia (per "falesia" intendo quel tipo di struttura naturale che più comunemente viene chiamata "palestra di roccia") famiglie con bambini che si divertono a provare ad arrampicare. In genere il bambino, imbragato e appeso alla corda in moulinette, annaspa sulla roccia scivolacchiando e viene tirato su a forza di strappi sulla corda dal genitore che lo assicura, ma si diverte e va bene così. Alcuni genitori però prendono la cosa più seriosamente e pretendono che il bambino arrampichi davvero. Ok: se ha talento naturale e si appassiona imparerà ad arrampicare benissimo. Niente si impara così bene come ciò che si apprende nell'infanzia, questo è noto. Ma molti ragazzini non si sentono portati, o a volte hanno proprio paura, si sentono insicuri. Voi pensatela come volete, che ognuno i propri figli li tira su come vuole, ma per me è violenza minacciare un bambino di non farlo scendere dalla parete se non prova a salire il passaggio difficile dove ha paura di cadere.
È sostanzialmente questo genere di comportamenti che mi fa incazzare, e ne ho visti e ne vedo moltissimi esempi. Molti miei amici la pensano come me.
Arrampicare è un'attività inerentemente pericolosa: l'essere umano non ha le ali. Una caduta da pochi metri di altezza può risultare fatale. Certo, è un'attività fantastica, emozionante, bellissima. Io la pratico e ho cercato di insegnarla ai miei figli, con le modalità opportune, ma mai mi sognerei di obbligarli ad arrampicare!
Invece certi genitori frustrati dal proprio personale fallimento (avrebbero voluto essere loro dei campioni) trasferiscono sulla prole la loro smania e caricano di aspettative e di stress i loro figli. Questo vale per molte altre discipline, ovviamente, ma è ben differente se lo sport "mancato" dal genitore è la pallavolo piuttosto che il calcio o magari il tennis. Rischiare un polso fratturato o un legamento del ginocchio o il gomito del tennista è differente da rischiare, tout court, la vita.
Poi uno su mille ce la fa, ma a che prezzo? 999 odieranno lo sport che sono stati costretti a praticare, nel caso migliore.
Io ho maturato tardi la mia passione, ho seguito diversi corsi di istruzione, e nei corsi la prima cosa che viene insegnata è la sicurezza. Ma per imparare come applicare la sicurezza bisogna avere senso di responsabilità. Il limite minimo di età per essere ammessi al corso è di 16 anni. Sotto questa età, chi pratica l'arrampicata deve essere costantemente seguito da un adulto esperto e responsabile. Ricordo che non molti anni fa, durante una lezione di un corso di perfezionamento mi sono permesso una minuscola spavalderia. L'istruttore se n'è accorto e mi sono dovuto sorbire una pacatissima ma severa ramanzina davanti a tutti gli altri allievi. Perché anche se in montagna di rischi più grandi me ne sono presi millanta, quando sei al corso l'istruttore è responsabile di tutto quello che succede agli allievi.
Ecco perciò di cosa accuso i genitori del piccolo Tito: imperdonabile leggerezza e mancanza di dovuta diligenza. Non si manda ad arrampicare un bambino di 12 anni con accompagnatori incompetenti. Perché solo degli incompetenti potevano trascurare di verificare l'attrezzatura prima di farlo salire. Se ci avessi arrampicato io (o chiunque altro di competente) su quella falesia, mi sarei accorto alla prima occhiata che i rinvii erano infilati erroneamente. È patetico che adesso il padre dica che vuole andare a vedere la parete dove il figlio è caduto. Doveva andarci prima che cadesse. Come sono vacue le lamentele sul fatto che non indossasse il caschetto. Il caschetto protegge dalla caduta dei sassi (e non tanto grossi, diciamo dei sassolini), non dall'impatto col suolo dopo un volo di 20 metri. Niente esime dal dovere di essere attenti, quando si fa praticare al proprio figlio un'attività altamente pericolosa.

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