Crimini verso i propri figli... quanto può essere orribili la razza umana?

AOSTA - L'autorità giudiziaria tedesca ha sospeso la patria potestà dei genitori dei tre bambini tedeschi abbandonati domenica sera in una pizzeria alla periferia di Aosta. A lasciarli al ristorante è stata la madre, la 26enne tedesca Ina Caterina Remhof, sparita insieme all'attuale compagno, Sascha Schmidt (24 anni) . Il Tribunale dei minori di Torino - come previsto dalle normative europee - ha depositato questa mattina il provvedimento che affida la tutela dei bambini alle autorità tedesche, che hanno nominato come tutore un rappresentante dei servizi sociali. Attraverso il consolato saranno quindi i servizi sociali di Italia e Germania, secondo modalità e tempi ancora da stabilire, a gestire il trasferimento dei minori in patria. Ora i tre si trovano in una comunità di Aosta. Per il momento, quindi, è escluso che vengano affidati a un parente.

PADRE IN CARCERE - Intanto emerge una storia orribile dietro l'abbandono dei bambini. Il padre naturale dei piccoli, si è appreso dalla Germania, sta scontando una condanna a due anni e otto mesi di carcere per lesioni mortali ai danni di una quarta figlia, deceduta in seguito ai suoi maltrattamenti. La bimba morì nel 2006, quando aveva appena sette settimane. La condanna è stata emessa il 21 giugno 2007 dal tribunale di Siegen. Il padre, all'epoca ventottenne, fu giudicato colpevole di aver provocato la morte della neonata scuotendola violentemente. In quella circostanza il tribunale non aveva ritenuto necessario togliere la custodia degli altri due figli all'uomo e alla moglie. Stavolta, però, le autorità sono intervenute. Un tribunale tedesco ha revocato alla madre la potestà sui tre figli - una bimba di quattro anni e due maschietti, uno di sei anni e l'altro di otto mesi - per «comportamento irresponsabile». Con una procedura d'urgenza, la corte di Lennenstadt ha revocato il diritto di custodia dei bambini. Era stata l'ambasciata tedesca in Italia a segnalare immediatamente il caso al Bundeskriminalamt, l'Ufficio federale anticrimine, che a sua volta ha allertato il tribunale.

22 aprile 2009

Avendo avuto da poco un figlio, io mi chiedo che razza di bastardo figlio di puttana possa essere uno che fa del male ai propri figli... E' davvero una cosa che va oltre la mia capacità di comprensione.

questi fatti confermano la natura dell'essere umano...l'essere un animale.
cosa fa l'animale se il cucciolo non è sano o per qualche motivo non gli è congeniale? lo abbandona.
voi credete che l'essere umano sia diverso? io no.
avere un figlio significa crearsi un' aspettativa. se quell'aspettativa non viene soddisfatta madre o padre che siano saranno frustrati,più o meno inconsciamente, e nella maggior parte dei casi siccome si vive in una società che vuol essere civile e lontana dalla bestialità, si cresce ugualmente ma quanti genitori si defilano dopo aver avuto un figlio? lo lasciano ai nonni, all'asilo...con la scusa che oggi...bè...il lavoro è importante...balle. tuo figlio non è quello che avresti voluto e non gli dedichi tutto quello che puoi (ovviamente mi riferisco a persone che potrebbero non lavorare, specie le donne).
cosa si fa? ne facciamo un altro così da poter rivivere una speranza...

ros79 ha scritto:questi fatti confermano la natura dell'essere umano...l'essere un animale.
cosa fa l'animale se il cucciolo non è sano o per qualche motivo non gli è congeniale? lo abbandona.
voi credete che l'essere umano sia diverso? io no.
avere un figlio significa crearsi un' aspettativa. se quell'aspettativa non viene soddisfatta madre o padre che siano saranno frustrati,più o meno inconsciamente, e nella maggior parte dei casi siccome si vive in una società che vuol essere civile e lontana dalla bestialità, si cresce ugualmente ma quanti genitori si defilano dopo aver avuto un figlio? lo lasciano ai nonni, all'asilo...con la scusa che oggi...bè...il lavoro è importante...balle. tuo figlio non è quello che avresti voluto e non gli dedichi tutto quello che puoi (ovviamente mi riferisco a persone che potrebbero non lavorare, specie le donne).
cosa si fa? ne facciamo un altro così da poter rivivere una speranza...

analisi lucidissima,
sono completamente d'accordo con te.

Mi spiace ma non concordo, tranne per il fatto che l’essere umano sino a prova contraria, fa parte del regno animale.



Primo perché, a mio avviso, avere figli significa prima di tutto responsabilità. Se uno ha in testa di farne uno per avere una non so quale aspettativa è meglio non ne faccia.

Secondo perché il lavoro, fatte alcune e sporadiche eccezioni (per le quali, soluzioni come lasciare i propri bambini dai nonni non è neppure contemplato), è necessario per una vita dignitosa. Il lavoro non è una balla … oddio … si il lavoro è una balla, ma senza quello non si vive.

Terzo il lavoro per una donna non è un optional ma un diritto, dire che specie le donne potrebbero fare a meno di lavorare lo trovo alquanto discriminatorio in qualsiasi contesto.

Quarto se decidere di farne un secondo o un terzo significa avere una speranza di avere notti insonni almeno per tutto il primo anno di vita ed il raddoppio delle responsabilità e fatiche, comunque; quella io non la chiamo speranza, la chiamo certezza, anche se si la certezza (*) è anche che amerai anche il secondo figlio come il primo e vorrai dedicargli tutto il tempo che ti resta per loro perché ora il mondo gira intorno a loro e tu vivi in funzione loro.



(*) certezza, purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista), non assoluta che arriva sino ad arrivare alla negazione della stessa come si evince dalle notizie sopra riportate.

Anzi ne cito una anche io, che ho trovato mentre cercavo (dico cercavo perché poi ho interrotto bruscamente … mi veniva da vomitare) di documentarmi un po’ sul satanismo ... e questa è anche una delle notizie più soft e neppure prettamente satanica:

Enna/ Abusa per anni della figlia della convivente: si credeva Ramsete

Per circa tre anni avrebbe abusato della figlia della sua convivente, con la complicità della donna, sostenendo di essere la reincarnazione del faraone egiziano Ramsete.
La vicenda è emersa dopo che la Procura di Enna ha chiuso le indagini sul gravissimo episodio di pedofilia verificatori a Barrafranca (Enna), sul quale si è svolto l'incidente probatorio nel corso del quale la presunta vittima, oggi diciassettenne, ha ribadito le accuse nei confronti di C. B., 57 anni e della madre M.P.L., 42 anni.
Le violenze sarebbero iniziate nel 2000 quando la vittima aveva poco più di 10 anni e si sarebbero protratte fino al 2003, quando la ragazzina era fuggita di casa e si era rifugiata in una comunità per minori.
La vittima aveva cominciato a raccontare ai responsabili del centro i motivi che l'avevano spinta a scappare. Sarebbe stata in un primo momento "convinta" e poi costretta dalla madre a subire gli atti sessuali che C. B. compiva nel corso di rituali esoterici durante i quali doveva recitare formule e preghiere per propiziare la "reincarnazione".
Inizialmente i riti erano basati su atti di libidine, ma via via le violenze divennero sempre più gravi, con rituali durante i quali veniva fatta spogliare e ricoperta di liquido rosso. Fino a quando C. B., durante quello che definiva "rito dell'incoronazione", stuprò la ragazzina.
Fonte: Affari.Libero 8 febbraio 2008

deeD ha scritto:Mi spiace ma non concordo, tranne per il fatto che l’essere umano sino a prova contraria, fa parte del regno animale.



Primo perché, a mio avviso, avere figli significa prima di tutto responsabilità. Se uno ha in testa di farne uno per avere una non so quale aspettativa è meglio non ne faccia.

Secondo perché il lavoro, fatte alcune e sporadiche eccezioni (per le quali, soluzioni come lasciare i propri bambini dai nonni non è neppure contemplato), è necessario per una vita dignitosa. Il lavoro non è una balla … oddio … si il lavoro è una balla, ma senza quello non si vive.

Terzo il lavoro per una donna non è un optional ma un diritto, dire che specie le donne potrebbero fare a meno di lavorare lo trovo alquanto discriminatorio in qualsiasi contesto.

Quarto se decidere di farne un secondo o un terzo significa avere una speranza di avere notti insonni almeno per tutto il primo anno di vita ed il raddoppio delle responsabilità e fatiche, comunque; quella io non la chiamo speranza, la chiamo certezza, anche se si la certezza (*) è anche che amerai anche il secondo figlio come il primo e vorrai dedicargli tutto il tempo che ti resta per loro perché ora il mondo gira intorno a loro e tu vivi in funzione loro.



(*) certezza, purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista), non assoluta che arriva sino ad arrivare alla negazione della stessa come si evince dalle notizie sopra riportate.

Anzi ne cito una anche io, che ho trovato mentre cercavo (dico cercavo perché poi ho interrotto bruscamente … mi veniva da vomitare) di documentarmi un po’ sul satanismo ... e questa è anche una delle notizie più soft e neppure prettamente satanica:

Enna/ Abusa per anni della figlia della convivente: si credeva Ramsete

Per circa tre anni avrebbe abusato della figlia della sua convivente, con la complicità della donna, sostenendo di essere la reincarnazione del faraone egiziano Ramsete.
La vicenda è emersa dopo che la Procura di Enna ha chiuso le indagini sul gravissimo episodio di pedofilia verificatori a Barrafranca (Enna), sul quale si è svolto l'incidente probatorio nel corso del quale la presunta vittima, oggi diciassettenne, ha ribadito le accuse nei confronti di C. B., 57 anni e della madre M.P.L., 42 anni.
Le violenze sarebbero iniziate nel 2000 quando la vittima aveva poco più di 10 anni e si sarebbero protratte fino al 2003, quando la ragazzina era fuggita di casa e si era rifugiata in una comunità per minori.
La vittima aveva cominciato a raccontare ai responsabili del centro i motivi che l'avevano spinta a scappare. Sarebbe stata in un primo momento "convinta" e poi costretta dalla madre a subire gli atti sessuali che C. B. compiva nel corso di rituali esoterici durante i quali doveva recitare formule e preghiere per propiziare la "reincarnazione".
Inizialmente i riti erano basati su atti di libidine, ma via via le violenze divennero sempre più gravi, con rituali durante i quali veniva fatta spogliare e ricoperta di liquido rosso. Fino a quando C. B., durante quello che definiva "rito dell'incoronazione", stuprò la ragazzina.
Fonte: Affari.Libero 8 febbraio 2008

io non credo nell'amore incondizionato, mi spiace. l'essere umano ha raziocinio, non è solo istinto e questo crea un sacco di contrasti.
nel momento in cui procreiamo lo facciamo per una sorta di istinto atavico di conservazione della specie. ma l'uomo si è "civilizzato" ed ha passato in rassegna tutto sotto il filtro del raziocinio.
e più o meno inconsciamente si hanno aspettative nella vita in tutto perchè cerchiamo di arrivare ad un traguardo, questo concetto astratto e alquanto equivoco chiamato felicità.
quindi credo sia retorica dire che non ce la creiamo nel momento in cui si aspetta un figlio. le donne, molte, sognano da bambine di avere un figlio, figurati che di aspettative che ci sono...
poi ti arriva un uragano di responsabilità (come dici giustamente tu), una mole indescrivibile che non potevi nemmeno immaginare (io ho un figlio). quindi si ti prendi la tua responsabilità, ma questo non esclude le aspettative a priori.
il lavoro per la donna è un diritto...certo...e lo è anche la maternità? va bene...qui ormai in questa società si vuole tutto...
per me se puoi farne a meno dovresti prenderti la tua responsabilità e crescere come si deve un figlio. un bambino ha bisogno di sua madre i primi anni di vita soprattutto.
nella nostra specie di riferimento, la scimmia, i cuccioli stanno con la madre, i padri se ne fregano, perchè la figura del padre è convenzione sociale.
allora vogliamo parlare di amore incondizionato perchè parte da istinto...d'accordo..aloora l'istinto deve essere soddisfatto in ogni sua forma e la madre non dovrebbe staccarsi da suo figlio per i primi anni di vita.
il fatto di avere notti insonni e il resto su una bilancia non peserà mai quanto la speranza di continuare a vivere di un'idea...
mi spiace ma io la penso così.

ros79 ha scritto:questi fatti confermano la natura dell'essere umano...l'essere un animale.
cosa fa l'animale se il cucciolo non è sano o per qualche motivo non gli è congeniale? lo abbandona.
voi credete che l'essere umano sia diverso? io no.
avere un figlio significa crearsi un' aspettativa. se quell'aspettativa non viene soddisfatta madre o padre che siano saranno frustrati,più o meno inconsciamente, e nella maggior parte dei casi siccome si vive in una società che vuol essere civile e lontana dalla bestialità, si cresce ugualmente ma quanti genitori si defilano dopo aver avuto un figlio? lo lasciano ai nonni, all'asilo...con la scusa che oggi...bè...il lavoro è importante...balle. tuo figlio non è quello che avresti voluto e non gli dedichi tutto quello che puoi (ovviamente mi riferisco a persone che potrebbero non lavorare, specie le donne).
cosa si fa? ne facciamo un altro così da poter rivivere una speranza...

non solo.

aggiungerei che la genitorialità è pesantemente influenzata da quello che i nostri genitori per primi ci hanno fatto vivere.

non necessariamente prendendoci a cinghiate tutto il giorno, basta anche "meno" per far si che uno poi si rivalga e/o usi (incosciamente) sui/i propri figli.

non so se vi è mai capitato di leggere qualcosa di alice miller, ma secondo me questa donna ha colto nel segno (senza contare che talvolta parla anche di religione ;) )

@kaworu: in sintesi, cosa dice? (essendo neo-papà, sono abbastanza interessato)...

davide ha scritto:@kaworu: in sintesi, cosa dice? (essendo neo-papà, sono abbastanza interessato)...

sintetizzare tutto è abbastanza difficile, comunque lei si occupa principalmente di adulti che da bambini sono stati in un modo o nell'altro maltrattati.

ha osservato che la tendenza è quella o di reiterare in modo palese o più "nascosto" le stesse violenze di cui sono stati oggetti (mettendosi però dalla parte del carnefice) oppure ritrovarsi in situazioni del tutto simili a quelle vissute da piccoli (esempio proprio "classico": madre molto dominante, ragazzo che da adulto si farà trattare male anche da una donna più "potente" di lui).

diceva inoltre che in molte società dove la donna è subalterna all'uomo, questo fenomeno è molto evidente e crea un circolo (certo ovviamente non sarà solo questo, ma contribuisce) che è circa così: "donna che non vale niente per l'uomo - bambino maschio che però è in balia della madre - donna che si rifà sul figlio maschio - figlio maschio che nonostante tutto la ama e rispetta - figlio maschio che si rifarà su altre donne".

sostanzialmente il "problema" è che il bambino è condannato ad amare i suoi genitori, nonostante tutto quello che possono fargli (volontariamente o meno, per carità, non sono tutti dei palesi sadici). questo crea problemi da adulto.

ha ferocemente criticato la psicanalisi che tende ad addossare le colpe al bambino (difatti è uscita dalla società svizzera mi pare di psicanalisi) quando invece si dovrebbe aiutare il bambino ormai adulto a provare certi sentimenti.

uhm io faccio schifo a sintetizzare, ma i sui libri non sono tomi di settemila pagine.

io ho iniziato da "il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé", e per me almeno è stato un "cazzo tutte queste cose le ho sempre pensate anche io" (unito al "tantissime le ho vissute e mi ci trovo invischiata ancora", ma è meno rilevante).

non scrive vademecum per i genitori eh

No ok, non pretendevo un vademecum (cosa peraltro inutile). Sei stata chiarissima, grazie