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Difficoltà d'apprendimento nella nostra epoca?

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Messaggio Da SergioAD Sab 28 Apr 2012 - 13:45

Credete che succeda spesso di non capire quello che dicono gli altri ma anche di non essere compreso mentre pensate di dire cose triviali e vi annoiate?

Qualcuno di voi cambia discorso per rendere la vita più semplice a quelli che non capiscono, dare ragione quando c'era da fare ulteriori precisazioni.

Avete aperto dei thread per le espressioni idiomatiche per i strafalcioni e pure li dentro c'è qualche perdita di attenzione che poteva essere evitata.

Ma si tratta di superficialità oppure è così che vanno le cose quotidianamente. Quando si allunga un argomento è per farsi capire? È noioso o no?

Il secondo filmato è per avere una veloce idea di cosa sto parlando. Il video qui sotto invece è davvero interessante. Siamo sempre in uno dei due ruoli?




C'è tanto da discutere dipende da quale parte vediamo l'apprendimento.

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Messaggio Da Paolo Sab 28 Apr 2012 - 14:11

Io di questo ne so qualcosa perchè, anche se non mai accertato, soffro di dislessia. E questo mi ha creato non pochi problemi da piccolo anche perchè allora non penso fosse nemmeno conosciuta e tanto meno da maestre o professori.

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La questione se  "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.

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Messaggio Da anteo Dom 29 Apr 2012 - 18:15

dislessia, tutti handicap e nessun vantaggio?
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Messaggio Da Paolo Dom 29 Apr 2012 - 21:45

anteo ha scritto:dislessia, tutti handicap e nessun vantaggio?

Non ho idea. Quello che ti posso dire è che io riesco a riconoscere e leggere rapidamente le parole perchè le ho memorizzate nel loro insieme e non lettera per lettera. Le parole nuove le devo analizzare e memorizzare, perciò mi serve il tempo necessario. Lo stesso per i numeri. Se non metto il punto ogni tre cifre faccio fatica a capire la cifra. Se poi c'è una serie di numeri tutti uguali (00000000000 o 7777777777 o 555555 ...) mi è impossibile contarli a vista.

Se vi siano dei vantaggi non nè ho idea. Quello che posso dirti che a scuola mi ha creato non pochi problemi!! Me la sono sempre cavata ma con non poche difficoltà.

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Messaggio Da anteo Lun 30 Apr 2012 - 18:04

Paolo ha scritto:
Non ho idea. Quello che ti posso dire è che io riesco a riconoscere e leggere rapidamente le parole perchè le ho memorizzate nel loro insieme e non lettera per lettera. Le parole nuove le devo analizzare e memorizzare, perciò mi serve il tempo necessario. Lo stesso per i numeri. Se non metto il punto ogni tre cifre faccio fatica a capire la cifra. Se poi c'è una serie di numeri tutti uguali (00000000000 o 7777777777 o 555555 ...) mi è impossibile contarli a vista.

Se vi siano dei vantaggi non nè ho idea. Quello che posso dirti che a scuola mi ha creato non pochi problemi!! Me la sono sempre cavata ma con non poche difficoltà.

Per me tutte le parole sono così. Sillabare è il metodo (oggi superato) con cui ho imparato a leggere. Ora sono di un lento...

Poi, scivendo, ti capita di saltare la successione di parole o numeri?
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Messaggio Da Paolo Lun 30 Apr 2012 - 20:01

anteo ha scritto:
Paolo ha scritto:
Non ho idea. Quello che ti posso dire è che io riesco a riconoscere e leggere rapidamente le parole perchè le ho memorizzate nel loro insieme e non lettera per lettera. Le parole nuove le devo analizzare e memorizzare, perciò mi serve il tempo necessario. Lo stesso per i numeri. Se non metto il punto ogni tre cifre faccio fatica a capire la cifra. Se poi c'è una serie di numeri tutti uguali (00000000000 o 7777777777 o 555555 ...) mi è impossibile contarli a vista.

Se vi siano dei vantaggi non nè ho idea. Quello che posso dirti che a scuola mi ha creato non pochi problemi!! Me la sono sempre cavata ma con non poche difficoltà.

Per me tutte le parole sono così. Sillabare è il metodo (oggi superato) con cui ho imparato a leggere. Ora sono di un lento...

Poi, scivendo, ti capita di saltare la successione di parole o numeri?

A me capita di invertire l'ordine delle lettere all'interno della parola senza accorgermi. Se poi la parola è lunga non riesco a trovare l'errore ed è per me molto più semplice scriverla di nuovo. Con i numeri non ho dei reali problemi, a parte la lettura di lunghe serie di numeri uguali.

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Messaggio Da SergioAD Mar 1 Mag 2012 - 10:56

Come si può osservare non siamo tutti uguali ma non siamo nemmeno soli.

Ho conosciuto un musulmano integralista che ha fatto questa affermazione: Il tempo dei profeti è finito, ora sappiamo e non abbiamo scuse per non comportarci bene.

Il messaggio non era rivolto agli ignoranti, i popoli che non hanno avuto l'occasione di conoscere l'Islam ma a quelli che pur sapendo non si comportano come dovrebbero.

Sono cose scontate e non serviva fra cazzo da velletri per questa perla, ma i miei amici figli di puttana vogliono citazioni come non fossimo in grado di pensare da soli.

L'argomento è difficoltà d'apprendimento partendo dalla dislessia. Facciamo che una lineetta rappresenti una matita. Il 95% di noi la vede in queste 5 inclinazioni _\|/_.

Il restante 5% di noi oltre l'oggetto matita deve decodificare la domanda, elaborare il contesto prima di rispondere. Una fase addizionale rispetto agli altri e serve tempo.

Il 95% "vede" la risposta e 5% decodifica la domanda per identificarsi coi bambini, che c'è un oggetto da scoprire e che è nella mano della istruttrice, grosso modo.

Allora vale anche per la p, la sua speculare q e rispettive rovesciate b e d che per quel 5% possono essere la stessa cosa. La domanda "Bambini! Cos'è questo?"

Non è una malattia. Molti VIP hanno difficoltà d'apprendimento e sono esempi di successo. Leonardo Da Vinci, Einstein, Churchill, J.F Kennedy, W. Disney, T. Cruise.

Qualcuno dice che la dislessia è legata a eruzioni di genialità. Ah ah! Allora siamo alle solite, il problema lo provocano gli altri, quelli che sarebbero i gioiosi "normali".

No no, sono un bastardo anche io! Per ora mi accontento di accorgermi e di cercare di assumere la necessaria amichevolezza in ogni circostanza, nel limite del possibile.

Ieri il guardiano, che non mi conosceva, prima di alzare barra ha chiesto "dove andate?"! "a casa!", rispondo io e dopo una breve pausa ho detto il nome della via.

Dal mio tono ha capito la contro sfida ed ha alzato la barra. Conclusione, lui poteva essere ineducato ma io non dovevo essere stronzo, ah ah, chissà se lo rifà? Io no!

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Messaggio Da mix Mar 1 Mag 2012 - 13:21

grazie SergioAD, il video da te proposto è molto interessante e mi fa rimettere in discussione alcuni miei comportamenti spontanei, che non tengono conto di fattori come questi.
lo ritengo uno stimolo culturale di alto valore.
da diffondere tutte le volte che avrò l'occasione di farlo.
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Messaggio Da Steerpike Mar 1 Mag 2012 - 18:09

SergioAD ha scritto: _\|/_
A me fa pensare ad un'esplosione.
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Messaggio Da SergioAD Mar 1 Mag 2012 - 18:36

Steerpike ha scritto:
SergioAD ha scritto: _\|/_
A me fa pensare ad un'esplosione.

Intendi che hai letto la frase che segue...
Facciamo che una lineetta rappresenti una matita. Il 95% di noi la vede in queste 5 inclinazioni _\|/_.
e la figura _\|/_ come primo impatto ti abbia fatto pensare ad una esplosione da dover rileggere la frase?

Nel filmato Lavoie mostra una penna tenuta in verticale e poi mettendola dice che tenendola in orizzontandole il dislessico avrebbe difficoltà a riconoscerla. Dice che mentre il 95% di noi preleva l'informazione dove l'aveva depositata 5% spende più tempo a trovare il percorso e difatti farebbe un'altra associazione.

Da qui per chi ha difficoltà d'apprendere sono necessari alcuni trucchi che secondo me aumentano le sue capacità cognitive.

Ma leggi la frase e vedi un'esplosione? Oppure ti viene in mente anche l'esplosione? Il sole che nasce, due occhi socchiusi e arrabbiati, etc...

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Messaggio Da Steerpike Mar 1 Mag 2012 - 18:46

Mi è saltata agli occhi prima di leggere la frase sovrastante, in quanto sequenza anomala di caratteri, e ho pensato ad un'esplosione. Successivamente, dopo aver letto la frase, riconosco che sembra molto vagamente anche una matita. Difficoltà d'apprendimento nella nostra epoca? 79837
Potrebbe essere anche il sole che sorge, anche se le linee dovrebbero convergere.
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Messaggio Da SergioAD Mar 1 Mag 2012 - 20:05

Sto scherzando.

Comunque per tornare in tema se chiedo di fare finta che la lineetta rappresenti una matita io mi aspetto che non sia vagamente.

Altrimenti avrei dovuto preparare una sequenza di immagini con varie inclinazione di questa matita per spiegare quello che volevo dire.

La differenza tra la prima e la seconda è il tempo che avrei dovuto spendere e nel caso fossi un istruttore la mia professionalità.

In una scuola normale l'insegnate si rifiuta di dedicare più tempo ad un bambino solo per non fare un torto agli altri bambini che segue.

Come dire che se un bambino si sente male per non fare torti agli altri la maestra lo ignora. C'è un errore di fondo da qualche parte.

Ovvio che la cosa si replica in diverse situazioni.

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Messaggio Da silvio Mar 1 Mag 2012 - 20:19

Sto seguendo mio figlio che fa il primo scientifico, Fisica, nulla di difficilissimo, ma in ogni caso richiede impegno e tanta pazienza.

Apprendere è una sfida continua, poi vi sono persone portate e altre meno.
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Messaggio Da SergioAD Mar 2 Ott 2012 - 4:24

Da qualche giorno si legge una bizzarria che però è normale.

Ciò che va e viene dal cervello, passa attraverso processi di correlazione/ associazione tra dati e informazioni immagazzinate. Ogni volta che il dato viene "toccato" dalla sua locazione di memoria è possibile che l'informazione venga alterata e depositata in altre locazioni di memoria.

La bizzarria dice che più ci ricordiamo di una cosa e più la cambiamo o meglio è possibile che venga alterata come ho detto qui sopra. Allora riprendo cose che ho già detto, quando la mia capacità espressiva non era tanto messa in evidenza così come anche alcune capacità di comprensione.

Qui ho inserisco un collegamento che semplicemente sollecita l'inconscio a produrre interesse. http://atei.forumitalian.com/t2622-la-botola#55761

Qui ho spiegato il processo di cui sopra.

SergioAD ha scritto:Credo di capire il tuo punto di vista ed a me appare come il tempo che non viene percepito da alcune persone. Vorrei ridurre la cosa e vorrei parlare di un forno.

Attraverso la scala graduata l'utente vede una rappresentazione della temperatura, bada che non è reale ma rappresentata eppure l'utente medio non se ne rende conto.

Nella scala graduata non è necessario che l'utente sappia come avviene la conversione della temperatura al movimento dell'ago all'interno della scala graduata.

Non è nemmeno necessario che sappia che alcuni materiali all'interno del forno abbiano raggiunto la temperatura prima di altri oppure che avvengono delle variazioni.

...

La mia è un'opinione insignificante se sostengo che la persuasione subliminale aumenta le vendite e viene utilizzata in ogni spot pubblicitario per regolare la nostra vita.

Io l'ho compresa (credo), attraverso due processi distinti. Osservazione, il sensore che cattura i dati e Orientamento, l'elaborazione che converte i dati in informazione.

Se ricordo noi siamo il risultato di una continua mediazione tra come ci si chiede di essere, come saremmo stati e come effettivamente ci mostriamo agli altri.

Durante la cattura dei dati vengono coinvolti i sensori e le zone dove questi vengono immagazzinati attraverso la distribuzione, condizionata con la periodica di campionamento cosciente X e, non condizionata con la periodica di campionamento subcosciente >X. Siamo in uno stato di ricezione in ogni caso.

Durante l'elaborazione dell'informazione vengono coinvolte ancora zone dove sono immagazzinati i dati e informazioni antecedenti, questo fa si che l'informazione corrente subisca delle correzioni, alcune di queste sono causate dai dati e informazioni subliminali, lo stato di conoscenza contiene un subconscio/imprevedibile, dalle stimolazioni casuali.

Con il cosiddetto “bombardamento subliminale”, 200.000 ripetizioni, iniziamo a rispondere a precise stimolazioni, siamo condizionati intenzionalmente, lo stato di conoscenza contiene il subconscio/prevedibile, dalla stimolazione specifica. Il cervello legge sottosopra, all'incontrario e da destra a sinistra...

Restano altri due processi che sono la conseguenza dei due citati sopra, Decisione, l'elaborazione converte l'informazione in consapevolezza della conoscenza e Azione, il fine dei processi precedenti.

...

L'argomento era stato iniziato da Comune mortale qui http://atei.forumitalian.com/t2622-la-botola#55706 non so se smise di interessarsi oppure preferì lasciare perdere ma almeno ci eravamo detti qualcosa ed era sembrato un foro.

Sono 7 discrete pagine con alcuni collegamenti esterni interessanti.

Se la nostra vita si basa sulla percezione degli eventi esterni, fittizi o reali, allora che siano emulati, simulati o reali non cambia molto.

Tutto va bene finché non si tirano le conclusioni.

Per esempio l'autistico può sembrare più un sordo che avere capacità intellettive inferiori e comunque non ha nulla a che fare con il pensiero degli esperti ma è vero che alla fine sono le regole socioculturali che determineranno lo stato di accettazione all'interno della società.

Il condizionamento ambientale.

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Messaggio Da Milden Mar 2 Ott 2012 - 6:54

Io debbo essere in quel 5%, perché mai capisco quando si fanno queste cose in clase....

Io ho l'iperlessia.

Non posso leggere a voce alta, se lo faccio non capisco.

Un'altra diffiotá dell'apprendimento é la Sindrome da deficit di attenzione e iperattività, molto comune...anche c'é la disgrafia....i disturbi della comunicazione, e i disturbi generalizzati dello sviluppo

I professori non sono preparati per laborare con questi bambini e ragazzi....

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Messaggio Da SergioAD Mar 2 Ott 2012 - 8:28

Qui probabilmente non ci sono degli esperti ma qualcuno che ha vissuto esperienze che potrebbero essere accomunate nel calderone delle particolarità dell'apprendimento.

Nel seguente video alla fine parla degli "altri", quelli che giudicano e noterai che sono tanti e sembrano concentrarsi ovunque ci si trova. Ovunque si va c'è chi sa e giudica.

Nel video successivo poi, per chi proprio non comprende, si vede Ron Davis che ha capito di essere una persona, un essere umano e questo fa vincere ed è stato così per Ron!




Chi si esprime fuori dal comune senso è un soggetto, viene deriso apertamente o con insinuazioni oppure con delle paternali. Sentirsi offesi per questo è l'ultima cosa da fare.

Se guardi come scrivo io noterai che è più complesso rispetto alla norma ma non è difficile. La differenza è proprio il comune senso, ho scoperto gli amici i nemici e gli altri.

Anche in questo c'è differenza, con i nemici e gli altri per dibattere si scende in arena mentre con gli amici si va nel forum. Il mio caso è un caso particolare che ti dirò brevemente.

Costantemente sono apparso uno straniero per le origini famigliari, i luoghi di nascita dei nonni, dei genitori, mio, luoghi di crescita, di religione, le lingue ed infine le culture.

Ho sempre dovuto lottare per essere accettato poi, come ha fatto Ron sopra, ho deciso di non cercare di essere capito ma di accontentarmi di quelli che mi capiscono.

Crescendo ho imparato il senso dell'amichevolezza e mi sono trovato magicamente contornato di gente che ha la mia stima e comprensione - questo è un processo di benessere.

Così, qualche volta ho tempo perfino per curare degli innesti, metafore o la metrica di quello che scrivo. In questo messaggio non ci sono metafore ma solo innesti e la metrica.

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Messaggio Da Milden Mar 2 Ott 2012 - 8:46

Qui probabilmente non ci sono degli esperti ma qualcuno che ha vissuto esperienze che potrebbero essere accomunate nel calderone delle particolarità dell'apprendimento.

Io non sono uno esperto, ma ma il mio intersse ossesivo e compulssivo mi a fatto racogliere molta informazione sui diversi tipi di disturbi a livello mentale.

Ora debo andare al Liceo, ma dopo finiró questo mensaggio.

Magari ti potrebbe interessare leggere sulla sindrome di asperger, sembrano ragazzi normali ma hanno un disturbo autistico, Ma sono verbali, e quindi, normalmente sono visti come ragazzi maleducati mentre hanno un disturbo delle habilitá sociali....e quindi, non vengono aiutati ne compresi a scuola e soffrono molto.



Scusati per gli errori, non ho tempo per prendere il vocabolari, me ne devo andare subito

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Messaggio Da Rasputin Mar 2 Ott 2012 - 9:07

Milden ha scritto:Magari ti potrebbe interessare leggere sulla sindrome di asperger, sembrano ragazzi normali ma hanno un disturbo autistico, Ma sono verbali, e quindi, normalmente sono visti come ragazzi maleducati mentre hanno un disturbo delle habilitá sociali....e quindi, non vengono aiutati ne compresi a scuola e soffrono molto.

Eccone uno:


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Messaggio Da SergioAD Mar 2 Ott 2012 - 9:23

A dopo allora!

Errori? Ah ah! Sono una fonte di sapere e se si sta della parte giusta ovvero amichevolezza allora anche di grande rispetto.

Posterò un bellissimo video sulla sindrome di asperger... anche io vado in ufficio ora.

Si conferma quello che penso dei giovani! Sono grandi!

Ricordatevi di crescete mantenendo le vostre caratteristiche di ragazzo!

Ah ah! Aspettavo Raspa!

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Messaggio Da Sabre03 Mar 2 Ott 2012 - 9:54

Mi rendo conto solo ora, leggendo questo 3D che ho sempre parlato di mio figlio e dell’autismo solo in chiave relazionale…. “ha difficoltà nel relazionarsi con gli altri” è ciò che dico spesso a chi mi chiede cosa sia un bimbo affetto da autismo. Purtroppo c’è di più. Un bimbo autistico deve “imparare ad imparare”….

Esempio

Se butto una palla ad un bimbo normale egli la afferra e compie istintivamente tutto ciò che io ho fatto per rilanciarmela. Può farlo più o meno bene, questo si, ma il suo cervello non ha difficoltà a ricomporre la sequenza delle azioni.

Mio figlio semplicemente restava immobile, e se raccoglieva la palla non capiva di dovermela rilanciare… inutile gesticolare, inutile anche dirgli “ridammela“… Non solo il suo cervello non gli suggeriva l’azione uguale e contraria ma non capiva neanche ciò che gli chiedessi, come se parlassi una lingua a lui sconosciuta….

Un bimbo autistico è (anche) uno zero assoluto su cui lavorare…..

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Messaggio Da Sabre03 Mar 2 Ott 2012 - 10:00

considerando il fatto che 1 bimbo su 168 può dirsi oggi affetto da autismo forse riuscite a capire l'emergenza enorme a cui la società deve far fronte.... e che sistematicamente ignora trincerandosi dietro l'apparente razionalità del non fare.....

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Messaggio Da Sabre03 Mar 2 Ott 2012 - 10:08

Un altro esempio

Mio figlio, oggi ha 6 anni, non sa ancora andare in bicicletta. O pedala, o sterza, o frena.... non coordina le azioni a seconda delle situazioni.

Probabilmente fra qualche hanno sarà come l'amico F. di 15 anni. Lui in bicicletta sa andarci anche bene MA reclama il suo spazio... "vengo sempre con voi.... voglio andar da solo....."

Tutto bene? si se non fosse che è assolutamente (la testardaggine degli autistici è una roba che non ci si crede....) convinto di avere sempre e comunque la precedenza; anche con lo stop, anche col rosso...

Non vi dico la faccia del padre quando inopinatamente lo ha visto partir via col rosso mentre eravamo tutti fermi ad aspettare....

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Messaggio Da Sabre03 Mar 2 Ott 2012 - 10:17

Insomma F. (15 anni) non arriva a cogliere il pericolo associato al gesto/azione che compie. Bisogna insegnarli a cogliere il pericolo che il suo cervello "non ci arriva" ma anche così, essendo gli autistici molto spesso persi nei loro pensieri..... le probabilità di un incidente sono altissime.

Non si tratta semplicemente di "imparare a"..... ma di imparare ad imparare a..... il suo cervello deve cioè essere messo nella condizione di poter fare SEMPRE quelle semplici associazioni che un cervello normale compie.

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Messaggio Da Milden Mar 2 Ott 2012 - 16:22

Per me é stato molto utile rendermi conto delle mie differenze e quindi, studiare, leggendo e racogliendo informazione, su come mi dovrei comportare o su quale é il comportamento sperato/desiderato.

Ma, comunque, svaglio continuamente e sono quasi completamente cieco a cose molto evidenti per gli altri.

Ieri mi rési conto che rispondere 'musica' quando ti domandano 'Cosa ascolti?" non he una buona risposta....

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Messaggio Da SergioAD Mar 2 Ott 2012 - 18:32

Vi avevo promesso un bel video, poi vi dirò la mia opinione e questa volta sarà davvero dell'uomo della strada che tratterà l'argomento come un requisito di ingegneria però anticipo che è proprio da uno che ne sa poco.

Ragazzi questo è Daniel Tammet, ha la Sindrome di Asperger e spiegherà il suo modo diverso di percepire gli stimoli esterni. Le percezioni sensoriali sono straordinarie, è autore del libro "Nato in un giorno azzurro". Affascinante davvero!

Daniel è anche omosessuale, capiate "l'insieme" nella nostra società... le critiche ed i pregiudizi - forse in Inghilterra sarà stato più facile.

Dice che i suoi mondi di parole e numeri si intersecano coi colori, emozioni e personalità. Solo a sentire cose così...











Ora voglio dire questo. Avete presente quei film dove il regista riprende lunghi viaggi, musiche, inquadrature di dettagli? Qualcuno ci vede dell'arte ma io li chiamo tempi morti perché altrimenti il film sarebbe durato poco e 90 o 120 minuti vanno riempiti con qualunque qualcosa.

Nella vita reale chi è in macchina guarda il paesaggio, i bambini catturano, correlano ed associano ovvero, l'adulto può partecipare poco i questa cosa mentre i bambini impareranno di certo qualcosa, la musica se la radio è accesa, gli odori, i colori, i rumori, i dialoghi adulti...

Tutto questo non avviene coi bambini autistici e allora ci dobbiamo pensare noi. La distrazione e la noia devono essere messe in secondo piano rispetto ai giochi ed il bombardamento continuo di tutto ciò che riesce a catturare la sua attenzione, immagino evitando le manie.

Immagino che va capito quando diviene maniacale, se è per l'apprendimento o per comportamenti compulsivi ed in caso affermativo va spostata l'attenzione su un altro argomento. Finché il bambino non si crea il metodo di acquisizione non va lasciato solo in questi tempi morti.

Come ha detto Milden, si è reso conto che rispondere "musica" alla domanda "Cosa ascolti?" non era una buona risposta - riconoscere l'errore o meglio che avrebbe potuto dare una risposta più appropriata, ha ipotizzato di applicare l'azione correttiva, ma tutti facciamo questo!

Dopo vi porterò degli esempi di interventi che hanno uno scopo diverso rispetto a quello che dicono e secondo me hanno la stessa origine - partono da un errore - solo non viene riconosciuto ed anch'essi cadono nel di giudizio degli utenti, se giusto o sbagliato passa in secondo piano.

Sabre03, lo so che potrei dire una marea di cazzate ma ho letto delle cose che per me erano scontate. Questo argomento l'ho iniziato dopo che un mio collega mi ha parlato di sua figlia... lui ha preparato del SW didattico specifico ma la scuola si è rifiutata di usarlo e di seguire la bambina.

Allora ha portato via la figlia da quella scuola, ha cambiato casa e ora hanno perfino una specialista assegnata alla bambina come prevede la legge. Incredibile come vanno le cose da noi! Ci sono un sacco di notizie ed un denominatore comune, questi bambini vanno continuamente stimolati.

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Messaggio Da delfi68 Mar 2 Ott 2012 - 18:53

..I post di sergio ad esempio, ondeggiano tra il comprensibile, il condivisibile e l'assolutamente criptico a seconda del suo stato di nervosismo o stanchezza..

Ao' Sergio'..a te alle volte nun te se capisce manco pe niente!
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Messaggio Da Elima Mar 2 Ott 2012 - 21:18

anteo ha scritto:dislessia, tutti handicap e nessun vantaggio?
Mia figlia è una dislessica "grave" figlia di una dislessica a sua volta figlia di una dislessica. A quanto pare la dislessia in casa mia si tramanda per via matrilineare.... carneval
Per me è stato facile, ho solo un deficit da orientamento ed essendo mia madre dislessica ( all'epoca non si sapeva neanche cosa fosse) mi ha insegnato i trucchetti per sopravvivere senza neanche rendersene conto e io non ho saputo di essere dislessica finchè non lo è stato diagnosticato a mia figlia. Ho imparato a leggere prestissimo, ma ho solo la lettura automatica, cioè leggo per ideogrammi, non ho la lettura sequenziale e sono disgrafica. Ho supplito a questa deficienza con lo studio pedissequo delle regole ortografiche il che funziona in italiano, ma non in inglese, per scrivere correttamente in inglese ho dovuto aspettare l'avvento del computer. In compenso sono assolutamente discalcula i numeri per me non hanno senso, in ufficio me li faccio scrivere prima di contrattare un prezzo con un cliente altrimenti sono capace di pagare un container 500.000 dollari invece di 50.000 carneval
Per mia figlia invece le cose sono andate esattamente come nel filmato, ma quello che non viene spiegato è quello che succede ai genitori.
Andavo ai colloqui con le maestre alle 7 di sera, quando tutti il grosso dei genitori se ne era andato, un pò perchè mi seccava sentire dire alle mamme quanto erano bravi e quanto erano contenti i loro figli di andare a scuola, ma di più per evitare la pubblica umiliazione quando toccava a me: mia figlia era pigra, distratta, disordinata, si nascondeva i compiti e io ero una pessima mamma che non la seguiva e non sapeva educarla. Quando cominciai a dire che forse mia figlia "non era normale", apriti cielo!!! Mia figlia era normalissima, era inutile che cercavo di trovare una scusa alla mia incapacità di supervisionare un elementare lavoro scolastico come facevano tutte le altre mamme!!! 5 anni di umiliazioni e frustrazione.

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Messaggio Da delfi68 Mar 2 Ott 2012 - 22:57

Dislessia o non dislessia..mio padre e' sempre stato ababstanza pragmatico di fronte alle mie difficolta' scolastiche: sei un coglione, vai a lavorare.

Sono stato sempre incompreso!!

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Messaggio Da SergioAD Mer 3 Ott 2012 - 2:25

Prima dell'ellisse qui sotto, quello che non ho citato di ciò che hai scritto c'è il mondo inclusa l'idea odierna che vorrebbe indicare di smettere di considerare la diversa struttura del cervello dei soggetti autistici come una carenza.

Sembra che la ricerca abbia dimostrato che molti soggetti autistici hanno capacità in grado di competere con le persone “normali”, almeno secondo University of Montreal’s Centre for Excellence in Pervasive Development Disorders.

Boccadorata ha scritto:...
Andavo ai colloqui con le maestre alle 7 di sera, quando tutti il grosso dei genitori se ne era andato, un pò perchè mi seccava sentire dire alle mamme quanto erano bravi e quanto erano contenti i loro figli di andare a scuola, ma di più per evitare la pubblica umiliazione quando toccava a me: mia figlia era pigra, distratta, disordinata, si nascondeva i compiti e io ero una pessima mamma che non la seguiva e non sapeva educarla. Quando cominciai a dire che forse mia figlia "non era normale", apriti cielo!!! Mia figlia era normalissima, era inutile che cercavo di trovare una scusa alla mia incapacità di supervisionare un elementare lavoro scolastico come facevano tutte le altre mamme!!! 5 anni di umiliazioni e frustrazione.

Read more: http://atei.forumitalian.com/t4088p20-difficolta-d-apprendimento-nella-nostra-epoca#ixzz28BX1LP8X
Questo invece è il problema quando avevo detto che abbiamo intorno gli amici, i nemici e gli altri. Sempre e dappertutto, anche nelle relazioni sociali internettare.

Sergio ha scritto:Chi si esprime fuori dal comune senso è un soggetto, viene deriso apertamente o con insinuazioni oppure con delle paternali. Sentirsi offesi per questo è l'ultima cosa da fare.

Read more: http://atei.forumitalian.com/t4088p10-difficolta-d-apprendimento-nella-nostra-epoca#ixzz28BWg5WS4

Nel titolo di questo argomento facevo un discorso globale sul comportamento "normocentrico", vedi BD come per il semplice fatto di preferire i cani o i gatti le persone si schierano, cambiano umore ed assumono toni alla ricerca di aiuto.

Però è inevitabile alzare delle barriere quando per una scelta non gradita o per incomprensione si assumono dei comportamenti al limite della calunnia. I genitori tutelano i figli, le forze dell'ordine la popolazione e la moderazione gli utenti.

Le regole purtroppo si stabiliscono per salvaguardare la popolazione che si ritiene meritevole, penso alla libertà dei negri Afroamericani o ai diritti dei lavoratori come si sono evoluti nel tempo. Vuol dire che il normocentrismo varia con le lotte sociali.

Ecco, volevo mostrare il filo conduttore che è sempre la sostenibilità.

Poi per quanto riguarda i miei innumerevoli errori ortografici e grammaticali, da quando il tempo di editing è stato ridotto non riesco ad apportare azioni correttive e scrivo di getto - se potessi essere trasparente a quelli che giudicano lo farei di certo.

Ora un'altra mia esperienza. Parlare 4 lingue a 3 anni che sono subito diventate 6 poi 7 è stato facile ma le culture sono diverse e si scontrano. Queste incertezze (probabilmente) mi hanno reso balbuziente, una balbuzia particolare, ah ah.

Se recitavo o parlavo davanti ad una audizione andava bene altrimenti facevo "tenerezza". Saputo che non era possibile ipnotizzare con la balbuzie (immagina che cazzo sono andato a fare!), ho letto due libri ed ho iniziato a fare ipnosi.

Fatto sta che Demostene si metteva i sassolini in bocca, io a momenti mi strozzavo con le caramelle, Churchill iniziava i suoi discorsi con una lunga "mmm" a me partivano delle bolle di saliva - così finì per 1) usare parole amiche e 2) giocare con l'ipnosi.

Da bambino sognavo e pensavo in Greco, da adolescente in Francese, poi Inglese ora l'Italiano è predominante... الحمد لله - con l'addestramento si può fare quasi tutto.

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Messaggio Da loonar Mer 3 Ott 2012 - 9:01

SergioAD ha scritto:
Questo invece è il problema quando avevo detto che abbiamo intorno gli amici, i nemici e gli altri. Sempre e dappertutto, anche nelle relazioni sociali internettare.

Sergio ha scritto:Chi si esprime fuori dal comune senso è un soggetto, viene deriso apertamente o con insinuazioni oppure con delle paternali. Sentirsi offesi per questo è l'ultima cosa da fare.
quoto..
Riguardo al nerettato:... ma è difficile!

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Messaggio Da Rasputin Mer 3 Ott 2012 - 9:31

SergioAD ha scritto:Prima dell'ellisse qui sotto, quello che non ho citato di ciò che hai scritto c'è il mondo inclusa l'idea odierna che vorrebbe indicare di smettere di considerare la diversa struttura del cervello dei soggetti autistici come una carenza.

quoto.. grazieeee

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Messaggio Da Sabre03 Mer 3 Ott 2012 - 9:58

Molto interessante il tuo video.

Mi viene da pensare a C. 12 anni, autistica, la quale, molto più di mio figlio, vive in un mondo fatto di percezioni diverse rispetto alle nostre. I suoi impuntamenti non sono capricci come appaiono superficialmente, ma l’elaborazione di una diversa percezione rispetto alla nostra. Verrebbe da dire che andrebbe educata a giocare col "suo" mondo piuttosto che a subirlo. Ma come fare se l’educatore o noi genitori percepiamo in maniera “corretta”? Probabilmente l’alto QI di Ted fa si che la cosa per lui sia stata possibile. Che sia possibile arrivare ad una sintesi percettiva come si vede nel filmato. Così come lo è stato per F. 10 anni che è stato dimesso, insomma risulta essere guarito, o come sarà per G. 6 anni che fa i compiti di suo fratello del 2° liceo scientifico. Ma per C. e per molti altri, temo, non sarà così.

C’era un bimbo inglese autistico che disegnava in maniera incredibile: un dedalo di linee lasciava percepire, ad uno sguardo più attento, uno stormo di uccelli in volo o altro in preferenza animali. Ebbene crescendo e dandogli continui "supporti educativi" per ricondurlo alla “normalità” egli perse di fatto quella capacità rappresentativa….. Un genio perduto?

IO ti assicuro, preferisco avere un bimbo “normale”…. alla genialità di un tratto di penna o ad un notturno di Chopin suonato benissimo (il bimbo di un mio caro amico) preferisco ma di gran lunga un bimbo come tanti. Perché? Perché la normalità è geniale.

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Messaggio Da Elima Mer 3 Ott 2012 - 10:31

SergioAD ha scritto:

Ora un'altra mia esperienza. Parlare 4 lingue a 3 anni che sono subito diventate 6 poi 7 è stato facile ma le culture sono diverse e si scontrano. Queste incertezze (probabilmente) mi hanno reso balbuziente, una balbuzia particolare, ah ah.
.
No, sei dislalico e basta.
Pare che la balbuzie non sopravvenga mentre si impara una nuova lingua per ripresentarsi quando se ne è presa padronanza.
Quindi, appena cominci a balbettare in una lingua siine contento !! fuma

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Messaggio Da Milden Mer 3 Ott 2012 - 15:24

SergioAD ha scritto:Prima dell'ellisse qui sotto, quello che non ho citato di ciò che hai scritto c'è il mondo inclusa l'idea odierna che vorrebbe indicare di smettere di considerare la diversa struttura del cervello dei soggetti autistici come una carenza.

A livello di quoziente intellettuale non ci sono delle carenze....ma ma ma ma...l'incapacitá di comunicare lo é, in questo mondo e in qualsiasi; io non sono capace di vedere un mondo avanzato sei soggeti non comunicano tra loro al meno verbalmente.

Quindi....in questa societá disturbi come l'asperger/autismo funzionale, risultano un handicap, ma, se fossimo tutti asperge/autistici funzionali non lo sarebbe....ma se avessimo tutti l'autismo severo (Come carly fleischmann) saremmo estinti (Per l'incapacitá di reagire di fronto ai pericoli) o in una societá poco avanzata (Va bene, io scopro la ruota, ma se non lo dico a nessuno e nessuno si interessa su quello che faccio...a cosa serve?)

Su TED, é incredibile come pensa, e anche, come parla, Io non parlo tanto bene come lui (Vorrei riuscirci...)....se penso, non parlo, e se parlo, non penso (E quindi, sembro un robot che 'lancia' informazione quando parlo)...parlare per me é troppo difficile...le situazioni sociali spesso mi 'bloccano' il cervello e non parlo.

Per fortuna, sono consapevole di tuto questo...e quindi, mi comunico scrivendo e sono felice cosí.

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Messaggio Da SergioAD Mer 3 Ott 2012 - 16:02

Boccadorata,

Giusto! Destinato ad apprendere per sempre! Comunque quello che dici è verosimile, molto... ma guarda come l'avevo elaborata io.

Nelle fasi di acquisizione, verifica e attenzione stavo in uno stato di recitazione in cui tutto o quasi è sotto controllo, gesticolazione, articolazione della bocca e respirazione la tensione distribuita fa rendere quello di se che andrà valutato.

Nelle fasi alternative mi era sembrato che ci fosse una carenza di sincronismo tra respiro e le articolazioni, specialmente lingua/bocca e feedback (il ritorno dell'espressione) che avrebbe dovuto stabilizzare tutti i ritmi ed i volumi.

Ah ah! Riuscivo a tenere uno show sulle balbuzie e lo spirito materno, poi mi sono spostato ed ho smesso di balbettare... continuo.

Milden,

Ho letto quello che dici Milden, credo di capire anche se ci sono miei limiti che si basano sulle mie esperienze.

Prendo lo spunto sull'evoluzione connessa alle esecuzione delle funzioni di calcolo.

Storia-
Con un'unica risorsa di calcolo e sequenza ordinata, in più sequenze parallele distribuite in risorse di calcolo multiple, con controllo supervisionale all'interno di un unico processo oppure istanziando degli oggetti istruiti per operazioni specifiche, col calcolo centralizzato o nelle periferiche con richiesta di servizi oppure autosufficiente.

Cambiano solo i metodi-
Tutte queste parole che sono facili per Minsky, Fux e Jessica, paradigmi di programmazione che fanno la stessa cosa attraverso metodi diversi. Quello che li differenzia è in primo luogo la progettazione e successivamente la facilità di distribuzione delle risorse di calcolo, infine la manutenzione. È complesso ma non è difficile.

Esempio di applicazione dei metodi-
Per contare delle monetine cadute per terra si applicherà una soglia di quantificazione, fino a 7 probabilmente basterà un colpo d’occhio, oltre alla soglia che ognuno ha, chi le conterà una ad una, chi userà il senso dell’insieme che occupa spazio, chi elaborerà la quantità restante se maggiore di sette. Metodi appresi e usati.

Guardate qui cosa dice Ivan Havel. Infatti le cose si possono fare in vari modi!

100831-Havel-Seeing-Numbers

var docstoc_docid="100640821";var docstoc_title="100831-Havel-Seeing-Numbers";var docstoc_urltitle="100831-Havel-Seeing-Numbers";


Da combattere-
Resta sempre fuori il comportamento relazionale con gli altri che sono istruiti e condizionati asseconda della cultura d’appartenenza. Torna quello che dicevo qualche tempo fa ovvero che è richiesta tolleranza, non nei due sensi come qualcuno potrebbe dire provocatoriamente ma nella formazione del giudizio non ci sia il normo-centrismo.


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Messaggio Da Elima Mer 3 Ott 2012 - 16:38

Milden ha scritto:
Su TED, é incredibile come pensa, e anche, come parla, Io non parlo tanto bene come lui (Vorrei riuscirci...)....se penso, non parlo, e se parlo, non penso (E quindi, sembro un robot che 'lancia' informazione quando parlo)...parlare per me é troppo difficile...le situazioni sociali spesso mi 'bloccano' il cervello e non parlo.

Per fortuna, sono consapevole di tuto questo...e quindi, mi comunico scrivendo e sono felice cosí.
Non hai fatto terapia? Che tipo di disturbo hai?

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Messaggio Da Sabre03 Mer 3 Ott 2012 - 17:00

I limiti sono tanto del bimbo quanto dell'educatore, purtroppo. Quanti bimbi sono in grado di comunicare ciò che realmente percepiscono e come il loro cervello elabora le informazioni?

Esempio.
C. 8 anni, si fissa sulla maglietta rossa di cotone a maniche corte col pesciolino: vuole indossare solo quella.
La madre per non scatenare una crisi ne ha comprate diverse...
Cosa vuole dirci C ? C'e qualcosa di piu' rispetto a quanto noi genitori -educatori normali percepiamo? A sentire TED parrebbe di si.... Ma COSA? e se capiamo COSA  sapremmo noi agire di conseguenza? Forme e colori... Ok, ma quali? Il modo di percepire di TED e' suo e soltanto suo o e' comune ai più? 

Lo stesso Ted conclude quando spiega il suo modo di moltiplicare... "facile, se lo si sa fare!"
Ma io, genitore so fare una moltiplicazione,  e sicuramente non associo i numeri ad oggetti e colori.... Al più potrei dirgli di semplificare e di aggiungere uno o più zeri per avere un immediata approssimazione....
Quanti educatori hanno una preparazione cosi profonda che non solo capiscono ciò che il bimbo comunica e come funziona il suo cervello ma riescono anche a variare di conseguenza il proprio approccio? 

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Messaggio Da Milden Mer 3 Ott 2012 - 17:50

Boccadorata ha scritto:Non hai fatto terapia?

No, abitavo nel Uruguay da piccolo (Non é un paese tanto avanzato come l'italian), ero moltro stranno, non normale, si vedeva, ma tutti credevano che per avere dei problemi si doveva essere scemo, e quindi, non fui diagnosticato lá.

Boccadorata ha scritto:Che tipo di disturbo hai?

Sono autistico, ma funzionale, più o meno Ma vieni...

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Messaggio Da Sabre03 Mer 3 Ott 2012 - 18:25

Quanti educatori hanno una preparazione cosi profonda che non solo capiscono ciò che il bimbo comunica e come funziona il suo cervello ma riescono anche a variare di conseguenza il proprio approccio? 

Pochi? Nessuno? Bah.....
Al più rilevo una differenza di approccio fra chi crede e chi e' ateo (generalizzando un po' per restare in tema forum)
Il credente e' rituale, ha un metodo impositivo... 
L'ateo e' dissacrante, varia il suo approccio a seconda delle necessita che il bambino manifesta.
Diversi non solo nel modo di parlare ma anche nel modo di presentarsi ai genitori.
Quelli di mio figlio sono atei......

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Messaggio Da Rasputin Mer 3 Ott 2012 - 20:12

Milden ha scritto:
Boccadorata ha scritto:Non hai fatto terapia?

No, abitavo nel Uruguay da piccolo (Non é un paese tanto avanzato come l'italian), ero moltro stranno, non normale, si vedeva, ma tutti credevano che per avere dei problemi si doveva essere scemo, e quindi, non fui diagnosticato lá.

Boccadorata ha scritto:Che tipo di disturbo hai?

Sono autistico, ma funzionale, più o meno Ma vieni...

Uruguayo ja ja pues vente por aquí

http://atei.forumitalian.com/f16-babylon

wink..

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Messaggio Da SergioAD Mer 3 Ott 2012 - 21:24

Questa differenza sulla base della fede mi stupisce un po' perché io ho frequentato per gli studi i missionari Comboniani a devo dire che ho dei buonissimi ricordi sotto ogni aspetto.

Comunque per quel che percepisco posso dire 2 cose:

1) Milden può benissimo evitare di dire che è autistico, appaiono dettagli di carattere assolutamente comuni - questo è noto, lo dico per chi non sa;

2) Per i bambini credo proprio che va trovata la maniera di riempire quei tempi morti mettendo in pratica l'idea che le diversità non sono carenze;

Non deve mai mancare il supporto dello stato, sia morale che economico e delle innovazioni terapeutiche - con la comunicazione totale che c'è abbiamo difficoltà a restare soli! Questi bimbi vanno immersi di interessi!

Ma ora estraggo un pezzo dal libro "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello", un saggio neurologico di Oliver Sacks. (da wikipedia)

Il marinaio perduto

« [...] La nostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire. Senza di essa non siamo nulla... »
(Luis Buñuel, cit. in Il marinaio perduto)

Il secondo caso descritto da Sacks, anch'esso di agnosia profonda, riguarda Jimmie G., un ex-marinaio quarantanovenne da lui visitato nel 1975, che per una qualche ragione aveva perduto la memoria degli ultimi 30 anni ed era assolutamente convinto di avere diciannove anni e di essere nel 1945.

Anche in questo caso, l'origine dell'amnesia non venne bene precisata, per la carenza di mezzi d'indagine non invasivi: Sacks indicò come probabile causa una distruzione dei corpi mammillari dovuta all'alcolismo, visti anche i problemi di etilismo di cui il paziente aveva sofferto attorno al 1970, una malattia nota come sindrome di Korsakoff.

Ad aggravare la sua situazione, si aggiungeva il fatto che Jimmie aveva una seria lesione anche a livello della memoria a breve termine, per cui dimenticava dov'era o che cosa stava facendo a distanza di pochi minuti. Gli unici ricordi che serbava perfettamente erano quelli della sua giovinezza fino al 1945: per questo motivo, era impossibile anche solo provare a spiegargli la natura della sua malattia (di cui egli non si rendeva assolutamente conto), perché avrebbe dimenticato tutto il discorso nel giro di pochi minuti.

Sacks osservò, inoltre, il comportamento di Jimmie nella cappella dell'ospedale e notò con quale "piena, intensa e tranquilla disposizione d'animo, con quale calma di una concentrazione e di attenzione assolute, egli si accostò e partecipò alla Santa Comunione. Era totalmente trattenuto, assorbito da un sentimento. In quel momento non c'era smemoratezza, non c'era sindrome di Korsakov, né la loro esistenza pareva possibile o immaginabile". Tale osservazione lo spinse ad affermare che "per quanto grandi siano il danno organico e la dissoluzione humeana, rimane intatta la possibilità di una reintegrazione attraverso...il contatto con lo spirito umano; e questo può avvenire anche in presenza di uno stato di devastazione neurologica che in un primo tempo appare senza speranza".
__________
Qui ragazzi servirebbe il parere di un psichiatra ateo non le nostre ipotesi ragionevoli, non le certezze dei credenti e tanto meno il parere degli agnostici... serve una spiegazione concreta sulla spiritualità umana razionale e senza Dio.

Se volete questo è il libro -

http://www.arvindguptatoys.com/arvindgupta/wife-hat.pdf


Comunque guardate il tipo di scambio che Sacks ha con Stewart!

!!!!
The Daily Show with Jon StewartMon - Thurs 11p / 10c
Oliver Sacks
www.thedailyshow.com
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Io per esempio non posso ascoltare musica mentre leggo o lavoro, mi distrae come se fossi sdariato in oppieria Chiang Rai!

SergioAD
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Messaggio Da Sabre03 Gio 4 Ott 2012 - 10:03

Eppure è così….

Differenze nell’aspetto:

Trasandati e/o con pettinature strane gli atei, impeccabili in un aplomb da perfetto professionista imbronciato i cattolici.

Differenze nel linguaggio:

L’intercalare del tipo madonna!, o mio dio! Ecc, non lo ritrovo mai negli atei che usano piuttosto espressioni del tipo: mamma mia! E che cavolo! Ecc

Differenze nell’approccio con i genitori:

I cattolici si siedono sulla sedia, accavallano le gambe, ti fanno accomodare, guardano il bimbo da lontano come fosse una scimmietta, sono estremamente formali…. Gli atei si siedono per terra accanto al bambino, non gliene frega niente se resti in piedi, ti parlano mentre interagiscono con lui… sono già in terapia da quando varchi la porta della stanza.

E ciò che più conta nel metodo:

I cattolici insistono sull’educazione: stare a tavola composti, tv poca dalle ore x alle ore y ecc

Insomma un delirio di ritualità.

Ora, se si tien conto del fatto che un autistico ha le sue routines sempre uguali…. Il risultato, a mio avviso, è aggiungergliene altre….o farne un perfetto robottino

Gli atei invece amano la diversità delle situazioni (che gli autistici temono) sono contro la ritualità e ripetitività dei gesti, sono per la spontaneità dell’azione.

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Messaggio Da Sabre03 Gio 4 Ott 2012 - 10:36

La diversità non è carenza….. Me lo ripetono spesso. Più che altro me lo impongo per non piangere.

Ti confesso che faccio fatica ad accettare e comprendere che la diversità non sia carenza. Perché le carenze che noi affrontiamo sono quelle di un figlio che non sa saltare, non sa andare in bicicletta, non sa parlare, non riesce a relazionarsi e giocare con gli altri bambini…. E questo nel migliore dei casi.

Si sale di grado quando a questo si aggiungono palesi disturbi sensoriali:

I suoni forti lo fanno urlare e scappare via, i sapori forti gli provocano il vomito, le immagini dei cartoni gli si accavallano nella mente e chiude gli occhi….

Ecc ecc ed ancora ecc (vi risparmio il resto)

Insomma TED è un marziano…. Non farti troppo fuorviare dall’eccezione.

E' comunque una testimonianza interessante che induce a riflettere ma per adesso lascia il tempo che trova. Forse l'ABA è una modalità di intervento che in qualche modo richiama quelle associazioni forme/colori/numeri: Dà buoni risultati sulla metà dei casi trattati.... A patto però che sia intensiva. In un esperimento condotto anni fa si fecero ben 40 ore di sedute settimanali per due anni su di un campione, ehm, scelto NON casualmente. Ora se si tien conto del fatto che una ora (dico 1) di seduta dello psicomotricista mi costa 35 euri , puoi agevolmente fare il calcolo dello sproposito che verrei a spendere.... a parte poi che un esperto di ABA non lo trovi neanche se piangi in cinese.

Quanto ti passa lo Stato? max 3 ore (dico 3 in tutto) di logopedia o psicomotricità o seduta dallo psicologo a settimana. Meglio che niente, ma capirai che rispetto alle 40 ore settimanali di ABA (che dà risultati garantiti al 50% dei casi) è poco poco poco poco....

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Messaggio Da SergioAD Ven 5 Ott 2012 - 23:08

Mio caro Sarbre,

Non credo di essere all'altezza di questi dettagli, anche se partecipo emotivamente... anni fa avevo giocato coi i bambini nelle scuole, invitato da una o due amiche che ci insegnavano e mi era sembrato naturale e divertente però io "dopo" tornavo "me stesso" - sentivo di essere passeggero per i bambini e vedevo "qualcosa" nei sorrisi delle mamme o delle mie amiche.

O non capivo o volevo dire di fare come me che non prendevo tutto sul serio. Non so se hai visto questo film "La belle verte", esagero sicuramente ma siamo cosi tanti tanti con le stesse radici, vedi la fonetica espressiva sanscrita che siamo "normalizzati" da aver eliminato tante diversità che avrebbero potuto essere "normali" se solo avessero avuto l'opportunità.

Ecco alcuni collegamenti che ho raccolto.

http://zacbrowser.com/

http://hiyah.net/index.html

http://www.bigiqkids.com/autism.shtml


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Messaggio Da Sabre03 Sab 6 Ott 2012 - 18:06

Senza voler scendere troppo nel dettaglio per restare in tema. 
Io da tempo faccio con mio figlio delle sedute tipo ABA. Cosa ne ho tirato fuori? Che ha memorizzato una grande serie di parole, insomma che più o meno sa leggere senza esserne cosciente. Esempio: gli metto davanti una immagine di una tazza con la scritta tazza? Lui mi dice tazza..... Se dopo un po' gli metto davanti la scritta tazza lui mi legge tazza.
Bene.
A scuola (prima elementare) la maestra fa fare ai ragazzi bastoncini, curve, ecc. insomma del  pregrafismo. Solo fra qualche mese  nel migliore dei casi i ragazzini cominceranno a leggere! E così si comporta anche la maestra di sostegno con mio figlio, che invece secondo una valutazione di una mia amica educatrice esperta, e' gia' in terza elementare per questo aspetto.
Insomma voglio dire che con una metodologia diversa (in questo caso inversa rispetto a quella adottata: dalla parola alla lettera e non dal pregrafismo, alla lettera alla parola) probabilmente TUTTI  impiegherebbero meno tempo nell' apprendere a leggere ed a scrivere.
Dallo studio della diversità non va ricavato SOLO una metodologia per guarire ma e forse soprattutto anche una metodologia per apprendere in maniera diversa e più veloce ciò che oggi richiede tanto tempo. E questo e' tanto più importante quanto maggiore e' la distanza fra il non sapere e la summa delle conoscenze nei diversi ambiti professionali. Si arriva al top dopo troppi anni di studio.....

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