storia dell'ateismo
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storia dell'ateismo
Non ho trovato un 3D sull'argomento! possibile?
Ehm..(tono semiserio)..L'ateismo nasce con Adamo ed Eva. Posta l'infinita distanza di onnipotenza fra Dio e loro la cacciata dal paradiso per una mela assaggiata li pone nella condizione di dubitare della stessa esistenza del presunto creatore
spingendo al limite la questione si potrebbe anche asserire che è Dio stesso che ci vuole atei. Ti caccio dal paradiso, ti tolgo la certezza di ME perchè non ti voglio come pupazzo e ti rendo degno di vivere una vita tua per te stesso. L'ateismo come punto di arrivo per un uomo che sia perfettamente consapevole di se stesso e dell'inutilità per se stesso dell'esistenza di una entità divina (d'Holbach)
Ehm..(tono semiserio)..L'ateismo nasce con Adamo ed Eva. Posta l'infinita distanza di onnipotenza fra Dio e loro la cacciata dal paradiso per una mela assaggiata li pone nella condizione di dubitare della stessa esistenza del presunto creatore
spingendo al limite la questione si potrebbe anche asserire che è Dio stesso che ci vuole atei. Ti caccio dal paradiso, ti tolgo la certezza di ME perchè non ti voglio come pupazzo e ti rendo degno di vivere una vita tua per te stesso. L'ateismo come punto di arrivo per un uomo che sia perfettamente consapevole di se stesso e dell'inutilità per se stesso dell'esistenza di una entità divina (d'Holbach)
Sabre03- -------------
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Re: storia dell'ateismo
Facciamo un passo oltre Adamo ed Eva.
L'uomo vive con gli altri perchè ha bisogno degli altri per vivere e non estinguere la specie... ed è solo in un contesto di relazioni che ha senso parlare di diritti e doveri.
In un tale contesto che ipotizzo essere primitivo
il vulcano erutta
non se ne comprende la ragione
si attribuisce la cosa alla volontà di un Dio
si decide di soddisfarlo con delle offerte
Ci sarà stato pure un ateo cazzuto che si sarà chiesto alla successiva eruzione (o qualunque fenomeno incomprensibile): ma che diamine succede?
Insomma non è ipotizabile che "il credente" abbia coltivato il dubbio ricercando la verità dietro la fantasia di comodo..... staremmo ancora all'età della pietra, o no?
In altri termini l'ateo è presente da sempre nella storia dell'uomo come elemento vitale di una società di uomini che sarebbe altrimenti morta. Il dubbio ed il pensiero che ne deriva sono il motore della storia non la fede in un DIO costruito che cristallizza l'azione di tutti in un rito. o no?
L'uomo vive con gli altri perchè ha bisogno degli altri per vivere e non estinguere la specie... ed è solo in un contesto di relazioni che ha senso parlare di diritti e doveri.
In un tale contesto che ipotizzo essere primitivo
il vulcano erutta
non se ne comprende la ragione
si attribuisce la cosa alla volontà di un Dio
si decide di soddisfarlo con delle offerte
Ci sarà stato pure un ateo cazzuto che si sarà chiesto alla successiva eruzione (o qualunque fenomeno incomprensibile): ma che diamine succede?
Insomma non è ipotizabile che "il credente" abbia coltivato il dubbio ricercando la verità dietro la fantasia di comodo..... staremmo ancora all'età della pietra, o no?
In altri termini l'ateo è presente da sempre nella storia dell'uomo come elemento vitale di una società di uomini che sarebbe altrimenti morta. Il dubbio ed il pensiero che ne deriva sono il motore della storia non la fede in un DIO costruito che cristallizza l'azione di tutti in un rito. o no?
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A mmagna' e asctema' tutte sta' a cumenza'
Sabre03- -------------
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Re: storia dell'ateismo
George Minois, Storia dell'ateismo
Dopo questa dovuta citazione, credo che sia il caso di dire una cosa: in ambiti così primitivi, la sopravvivenza viene posta al di sopra di qualsiasi sega mentale, religiosa o meno. Peraltro, se notiamo, le divinità, primitive ed antiche, non servivano tanto a spiegare i fenomeni, quanto a garantire un minimo di controllo su di essi. Si sacrificava per ottenere un buon raccolto, per scongiurare i terremoti, e così via. Le divinità erano temute, non venerate in quanto creatrici. Se avevano creato, non l'avevano fatto certo per amore, quanto per puro capriccio. Ecco che quindi il moto verso il 'progresso' non deriva tanto a scapito della religione(quindi necessitando dell'ateo di turno) quanto da necessità di sopravvivenza ed indipendentemente dalla religione.
Dopo questa dovuta citazione, credo che sia il caso di dire una cosa: in ambiti così primitivi, la sopravvivenza viene posta al di sopra di qualsiasi sega mentale, religiosa o meno. Peraltro, se notiamo, le divinità, primitive ed antiche, non servivano tanto a spiegare i fenomeni, quanto a garantire un minimo di controllo su di essi. Si sacrificava per ottenere un buon raccolto, per scongiurare i terremoti, e così via. Le divinità erano temute, non venerate in quanto creatrici. Se avevano creato, non l'avevano fatto certo per amore, quanto per puro capriccio. Ecco che quindi il moto verso il 'progresso' non deriva tanto a scapito della religione(quindi necessitando dell'ateo di turno) quanto da necessità di sopravvivenza ed indipendentemente dalla religione.
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La libertà è inafferrabile, ma non conosco altro per cui valga la pena di vivere.
-Avalon-
What a kind of life: Freedom in flesh,
shackles on your mind...
Avantasia
"You can have all the faith you want in spirits and the afterlife, and heaven and hell, but when it comes to this world, don't be an idiot. 'Cause you can tell me you put your faith in God to put you through the day, but when it comes time to cross the road, I know you look both ways."
House, M.D.
La vita è un diritto, non un dovere.
Re: storia dell'ateismo
Werewolf ha scritto:George Minois, Storia dell'ateismo
Dopo questa dovuta citazione, credo che sia il caso di dire una cosa: in ambiti così primitivi, la sopravvivenza viene posta al di sopra di qualsiasi sega mentale, religiosa o meno. Peraltro, se notiamo, le divinità, primitive ed antiche, non servivano tanto a spiegare i fenomeni, quanto a garantire un minimo di controllo su di essi. Si sacrificava per ottenere un buon raccolto, per scongiurare i terremoti, e così via. Le divinità erano temute, non venerate in quanto creatrici. Se avevano creato, non l'avevano fatto certo per amore, quanto per puro capriccio. Ecco che quindi il moto verso il 'progresso' non deriva tanto a scapito della religione(quindi necessitando dell'ateo di turno) quanto da necessità di sopravvivenza ed indipendentemente dalla religione.
Ti ringrazio per la citazione.
Si... Si sacrificava al dio vulcano e non al dio del vulcano. A naso mi sembra che le tue divinità siano posteriori. Non riesco a figurarmi un uomo primitivo che prima pensa ad una divinità esterna per quanto non creatrice e ad essa sacrifica e poi evolve nel tempo e pensa a che il vulcano stesso sia la divinità. L' ateo in entrambi i contesti e' comunque colui che cerca una diversa risposta al sacrificio che obiettivamente non funziona visto che il vulcano continua ad eruttare. Il progresso arriva a scapito di colui che reitera l'offerta religiosamente.... E non ottiene un bel nulla.... Per merito di chi si pone criticamente rispetto al pericolo e cerca di comprenderlo ragionando
O no?
Sabre03- -------------
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Re: storia dell'ateismo
Dipende (come sempre). Il fatto è che di fronte ad una situazione palesemente incontrollabile (vd. terremoti o eruzioni, ma penso anche alla morte, più semplicemente), lo sofrozo è quello di controllarla in qualche modo. Ed è qui che nasce la religione, o almeno qualche suo aspetto: è un tentativo di controllare l'incontrollabile. Certo, è un metodo emotivo per farlo, crea l'illusione di riuscirci, ma pensa per un'attimo 'a priori', non 'a posteriori'. Come fa una persona ignorante a sapere che sacrificare cento buoi ad Apollo è meno efficace di lavarsi per evitare pestilenze, se vede che l'effetto è lo stesso(vuoi perché magari i buoi erano infetti, sto chiaramente facendo un esempio). In base a cosa l'una o l'altra cosa sarebbe più razionale, dal suo punto di vista?
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Re: storia dell'ateismo
Leggermente OT
Spiegando i disegni preistorici rinvenuti in una grotta, la maestra di S. e C. (8 anni) Cattolicissima, commenta così il "braccio" che si scorge fra le gambe di alcune figure:
Si tratta di una semina E' un disegno che propizia il raccolto. E' chiaramente un braccio......
Al che C. Si alza in piedi e mima la scena con la mano fra le gambe: " e come no, ragazzi andiamo a seminare" e cade.
Sto ancora ridendo...... per la faccia che la maestra, una cara amica un po' ingenua, deve aver fatto.
Spiegando i disegni preistorici rinvenuti in una grotta, la maestra di S. e C. (8 anni) Cattolicissima, commenta così il "braccio" che si scorge fra le gambe di alcune figure:
Si tratta di una semina E' un disegno che propizia il raccolto. E' chiaramente un braccio......
Al che C. Si alza in piedi e mima la scena con la mano fra le gambe: " e come no, ragazzi andiamo a seminare" e cade.
Sto ancora ridendo...... per la faccia che la maestra, una cara amica un po' ingenua, deve aver fatto.
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Re: storia dell'ateismo
Werewolf ha scritto:Dipende (come sempre). Il fatto è che di fronte ad una situazione palesemente incontrollabile (vd. terremoti o eruzioni, ma penso anche alla morte, più semplicemente), lo sofrozo è quello di controllarla in qualche modo. Ed è qui che nasce la religione, o almeno qualche suo aspetto: è un tentativo di controllare l'incontrollabile. Certo, è un metodo emotivo per farlo, crea l'illusione di riuscirci, ma pensa per un'attimo 'a priori', non 'a posteriori'. Come fa una persona ignorante a sapere che sacrificare cento buoi ad Apollo è meno efficace di lavarsi per evitare pestilenze, se vede che l'effetto è lo stesso(vuoi perché magari i buoi erano infetti, sto chiaramente facendo un esempio). In base a cosa l'una o l'altra cosa sarebbe più razionale, dal suo punto di vista?
Beh si...
Ma nel momento in cui ti accorgi che sacrificare non funziona ti ravvedi e provi altro. A meno che non diventi credente.... E sacrifichi la tua libertà.
Sabre03- -------------
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Re: storia dell'ateismo
Ma: di fatto, anche nell'impianto religioso, ovviamente, non viene mai affermato che il sacrificio assicura il risultato richiesto. Anzi, più si va indietro nel tempo più si nota che gli dei sono capricciosi, se non addirittura ostili all'uomo. Si crea quindi un "Può essere come non essere che funzioni", che ovviamente fa sì che la persona sia portata a credere anche se il sacrificio non funzioni. E' lo stesso meccanismo delle superstizioni: non sono vere , ma ci credo(un noi genericamente inteso, chiaramente).Beh si...
Ma nel momento in cui ti accorgi che sacrificare non funziona ti ravvedi e provi altro. A meno che non diventi credente.... E sacrifichi la tua libertà.
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Re: storia dell'ateismo
Werewolf ha scritto:Ma: di fatto, anche nell'impianto religioso, ovviamente, non viene mai affermato che il sacrificio assicura il risultato richiesto. Anzi, più si va indietro nel tempo più si nota che gli dei sono capricciosi, se non addirittura ostili all'uomo. Si crea quindi un "Può essere come non essere che funzioni", che ovviamente fa sì che la persona sia portata a credere anche se il sacrificio non funzioni. E' lo stesso meccanismo delle superstizioni: non sono vere , ma ci credo(un noi genericamente inteso, chiaramente).Beh si...
Ma nel momento in cui ti accorgi che sacrificare non funziona ti ravvedi e provi altro. A meno che non diventi credente.... E sacrifichi la tua libertà.
Da cui la chiusa iniziale
Insomma non è ipotizabile che "il credente" abbia coltivato il dubbio ricercando la verità dietro la fantasia di comodo..... staremmo ancora all'età della pietra, o no?
In altri termini l'ateo è presente da sempre nella storia dell'uomo come elemento vitale di una società di uomini che sarebbe altrimenti morta. Il dubbio ed il pensiero che ne deriva sono il motore della storia non la fede in un DIO costruito che cristallizza l'azione di tutti in un rito.
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Re: storia dell'ateismo
Secondo me le due cose sono state in qualche modo convergenti: non è detto che il credente necessariamente si 'blocchi'. Per esempio, può decidere di sacrificare al dio di turno, ma nello stesso tempo, già che c'è, di spostare la propria abitazione lontano dalle pendici del vulcano(perché non si sa mai, magari il dio non placa a cause del sacrificio).
La mia opinione è che dividere in modo così radicale credenti e non credenti, specialmente in epoche di cui 1, le informazioni a nostra disposizione sono poche o pressoché nulle e 2, le persone dovevano modo trovare un modo di sopravvivere nonostante le condizioni avverse, sia erroneo, e fondamentalmente un postulato abbastanza gratuito. Se mi parli di una generale forma mentis, sì, ti seguo, ma da lì a parlare di ateo(peraltro in un contesto in cui la definizione non solo di ateo, ma anche di Dio, se c'era, era molto diversa), mi pare una forzatura.
La mia opinione è che dividere in modo così radicale credenti e non credenti, specialmente in epoche di cui 1, le informazioni a nostra disposizione sono poche o pressoché nulle e 2, le persone dovevano modo trovare un modo di sopravvivere nonostante le condizioni avverse, sia erroneo, e fondamentalmente un postulato abbastanza gratuito. Se mi parli di una generale forma mentis, sì, ti seguo, ma da lì a parlare di ateo(peraltro in un contesto in cui la definizione non solo di ateo, ma anche di Dio, se c'era, era molto diversa), mi pare una forzatura.
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Re: storia dell'ateismo
Una storia dell'ateimo che inizia con la Genesi!Sabre03 ha scritto:
Ehm..(tono semiserio)..L'ateismo nasce con Adamo ed Eva. Posta l'infinita distanza di onnipotenza fra Dio e loro la cacciata dal paradiso per una mela assaggiata li pone nella condizione di dubitare della stessa esistenza del presunto creatore
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Re: storia dell'ateismo
Io su questo tema concordo con Rasp! Il credente, anche il più fanatico prima di attraversare la strada guarda a destra e sinistra, e quando si ammala va dal dottore. Ovviamente parlo di persone sane di mente !
Quello che voglio dire è che la religione rientra sempre e solo nella sfera emozionale della persona. In effetti nessuno crede veramente. Nella vita di tutti i giorni ognuno fa poi quello che vuole e come vuole. Poi ci appiccica sopra la religione, che di fatto manipola e riadatta a suo uso. E questo ha permesso al mondo di progredire.
Quello che voglio dire è che la religione rientra sempre e solo nella sfera emozionale della persona. In effetti nessuno crede veramente. Nella vita di tutti i giorni ognuno fa poi quello che vuole e come vuole. Poi ci appiccica sopra la religione, che di fatto manipola e riadatta a suo uso. E questo ha permesso al mondo di progredire.
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
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Re: storia dell'ateismo
certo, dividere in modo radicale credenti e non credenti è una forzatura.... però è il dover sopravvivere in un ambiente del tutto ostile a rendere la superstizione del credere più vera, vissuta, immediata.... Probabilmente l'ateo è messo li in un angolo già da allora se non cacciato dalla tribù.
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Re: storia dell'ateismo
Steerpike ha scritto:Una storia dell'ateimo che inizia con la Genesi!Sabre03 ha scritto:
Ehm..(tono semiserio)..L'ateismo nasce con Adamo ed Eva. Posta l'infinita distanza di onnipotenza fra Dio e loro la cacciata dal paradiso per una mela assaggiata li pone nella condizione di dubitare della stessa esistenza del presunto creatore
trovo molto più sensato un dio che crea persone che debbano dar prova di maturità piuttosto che persone lagnose che debbano tirargli le vesti per ogni cosa.
Sabre03- -------------
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Re: storia dell'ateismo
Stonerebbe con la sua personalità presentata nell'Antico Testamento.Sabre03 ha scritto:Steerpike ha scritto:Una storia dell'ateimo che inizia con la Genesi!Sabre03 ha scritto:
Ehm..(tono semiserio)..L'ateismo nasce con Adamo ed Eva. Posta l'infinita distanza di onnipotenza fra Dio e loro la cacciata dal paradiso per una mela assaggiata li pone nella condizione di dubitare della stessa esistenza del presunto creatore
trovo molto più sensato un dio che crea persone che debbano dar prova di maturità piuttosto che persone lagnose che debbano tirargli le vesti per ogni cosa.
Steerpike- -----------
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Re: storia dell'ateismo
Quello di pazzo genocida..... Incazzoso come nessun altro. Possibile che noi gli si debba dire come comportarsi in società ? no, no, e' un dio falso, una patacca.
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