Tutti Nosferatu e Mantidi Religiose

Ho pensato che si poteva trattare un argomento attuale - la “bulimia sessuale”, ma mi sono venute in mente più cose che poi spero sia interessante la relazione proprio con queste addizionali.

Tempo fa abbiamo parlato di messaggi subliminali, praticamente da quando esiste la pubblicità ci sono richiami sessuali più o meno evidenti, perfino nei film di Walt Disney.

Forse le legge del mercato produce delle frustrazioni o appagamenti incompleti degli istinti della riproduzione o sopravvivenza attraverso bombardamenti mediatici specifici.

Personaggi famosi come Mick Hucknall (dei Simply Red), Tiger Woods, Michael Douglas, David Duchovny hanno confessato la cosiddetta “sex addiction”. Un'ossessione indifferente all'oggetto del desiderio che diventa dipendenza.

Questa “fame da bue” sessuale ha le stesse analogie con la bulimia da cibo: ci si abbuffa; si è compulsivi nella ricerca; non si gusta; si perde il controllo nell'atto; entrambe sono finalizzate a contenere un disagio psicologico molto profondo.

I soggetti principali sono: adolescenti in competizione; donne che temendo l'uomo sbagliato rifiutano quello giusto; donne deluse che ripiegano sui rapporti occasionali come antidepressivi. Le conseguenze sono sia fisiche che psicologiche.

Quelle fisiche sono: gravidanze indesiderate; rischio di malattie a trasmissione sessuale; sviluppo di altri comportamenti autolesionistici.

Quelle psicologiche sono: calo dell'autostima; stato depressivo post rapporto; incapacità ad entrare in una relazione anche affettivamente.

Allora ci sono due ipotesi che intersecano questo “eccesso” ed ecco le domande:

È possibile che il comandamento “non fornicare” tolto dal contesto religioso indichi che non ogni ricerca di soddisfazione soddisfa?

È possibile che siamo spinti a restare impegnati a cercare di risolvere problemi relativi ai nostri istinti per non occuparci d'altro?

Vista l'analisi di Sergio, comincio anch'io a pormi delle domande, non sarà che ci troviamo davanti ad una mutazione della specie: Homo sexualis (che gioco di parole orrido).

In risposta alla prima interessantissima domanda, mi viene da pensare che tali disturbi del comportamento siano ben noti da molto tempo.
Si fa menzione nella Genesi Biblica, 10 capitolo, di una città dai particolari costumi sessuali: Sodoma.
Se ipotizziamo che i comandamenti siano delle linee guida comportamentali ad uso e consumo esclusivo del popolo ebraico, e non di certo di origine divina, possiamo facilmente capire come gli antichi umani volessero evitare certi comportamenti dannosi alla comunità.
Quindi, dal mio punto di vista, non ogni ricerca di soddisfazione soddisfa, allora come oggi.

Per la seconda domanda, la mia risposta è: sì, ci sono alcuni individui che non sono in grado di dominare i loro istinti, restandone schiavi, al punto da non poter più condurre una vita sociale piena, al punto da far fallire un matrimonio per non essere riusciti a tenere l'uccello in gabbia, al punto da rimanere soli, senza amici (di tutto questo sono stato testimone).

Io mi sono sempre chiesta che cosa poi facessero a Gomorra...

Bellissimo topic, Sergio!
Posso dire che è vero, nessuna ricerca di soddisfazione nel momento in cui diventa ossessiva può essere appagante, perché la sua ragione d'essere sta nella ricerca stessa, non nella soddisfazione.

Che si tratti di sesso, cibo, carriera, dipendenze d'altro genere conta poco.
Il meccanismo è simile a quello della barzelletta dell'ubriaco che cercava sotto un lampione la chiave perduta in un vicolo buio, perché lì c'era più luce.
Si ricerca ossessivamente qualcosa perché l'atto stesso del ricercarlo impegni le energie emotive/mentali distraendole dalle vere cause dell'insoddisfazione di sè.

Quindi, Sergio, sì a entrambe le tue domande finali