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Necessità di una neuroetica?

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Necessità di una neuroetica? Empty Re: Necessità di una neuroetica?

Messaggio Da SergioAD Gio 22 Lug 2010 - 16:08

Ne abbiamo già parlato da qualche parte. Se il controllo delle menti sarà possibile attraverso metodi scientifici deterministici, verrà applicato senza dubbio. Perché non dovrebbe essere fatto poi?

Chissà in Africa quanti avranno accontentato il santo padre e non avranno usato il preservativo e quanti di questi saranno stati sieropositivi in nome dell'etica. Scusate l'apparente fuori tema ma l'uomo è solo, il gioco è sempre tra i poteri forti e la capacità di condizionare le masse. Buono il post.

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Necessità di una neuroetica? Empty Re: Necessità di una neuroetica?

Messaggio Da Ospite Dom 25 Lug 2010 - 3:13

No e no. (è la risposta alle prime due domande, così, per curiosità)

l'affare del libero arbitrio è un bel casino. da un punto di vista razionale potrebbe non portare problemi, modificando l'idea che la nostra volontà sia influenzata dalla disposizione delle connessioni neurali nell'idea che la nostra volontà sia la disposizione delle c.n.

scioccante da un punto di vista "umano" e da maneggiare con cautela.




Il fine meschino di questa ricerca è quello di influenzare i
comportamenti dei consumatori aumentando le vendite delle aziende che
stanno sponsorizzando il lavoro.
questo mi pare sia il fine di qualunque tipo di pubblicità e di ricerca pubblicitaria (che non si fa solo con quiz ai consumatori), cambia solo il mezzo (sinceramente non credo sarà un grandissimo passo in avanti) e neanche di troppo.
in fondo la pubblicità subliminale e quella occulta sono state vietate (più o meno) ma funzionavano benissssimo.

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Necessità di una neuroetica? Empty Re: Necessità di una neuroetica?

Messaggio Da Ospite Dom 25 Lug 2010 - 11:26

Ludwig von Drake ha scritto:In realtà, è importante sottolineare che l'autore dell'articolo ha modificato leggermente il primo test.

Difatti, azionando la leva il treno andrebbe ad investire un altro essere umano (non saresti tu a morire), mentre nel secondo caso l'esempio è corretto.

Molto interessante che, sebbene in entrambi i casi si uccida un uomo per salvarne altri 5, il nostro cervello li interpreta in maniera totalmente differente, poichè in un caso l'azione vero l'uomo è indiretta (aziono la leva e il treno finisce sull'uomo) mentre nell'altro è diretta (spingo l'uomo giù dal treno).

io ho risposto di no ad entrambe... la prima è ovvio, tengo più a me che a qualsiasi numero di persone (beh salvo casi di martirio ispirato dell'ultim'ora...) ma quello che più mi ha fatto propendere per i 5 e non per l'uno, è in un certo senso che io sarei dovuta andare a tirare dentro (e far morire) un "innocente", che senza di me si sarebbe salvato. (ovviamente anche i 5 sono innocenti, ma, per come era posta la domanda, senza di me erano condannati a morire). forse era un ragionamento un po' egoistico, non so, non mi piaceva l'idea di essere la causa della morte di uno sfigato che non c'entrava niente. Certo se mi mettessi nella situazione di dover decidere da che parte mandare il treno, o a destra dai 5 o a sinistra dal singolo, probabilmente direi a sinistra. Salvo che il singolo non sia qualcuno cui voglio bene...

Difatti, cara Jessica, sarebbe un campo molto affascinante il neuromarketing e non più meschino di tante altre pubblicità, ma solamente più efficiente. Se fossi stato più giovane mi ci sarei buttato a capofitto (mal che vada ti rimaneva un'esperienza in marketing da rivendere verso altre aziende). Come si sa, quando una cosa è commercialmente valida, le ditte investono e la scienza procede molto più velocemente.

Di certo è una cosa da maneggiare con mooolta cautela!
eh... allora magari io un pensierino ce lo posso fare! che di solito in queste cose ci tirano sempre dentro matematici, fisici, ingegneri...
non so però se avrei piacere che il mio lavoro fosse quello di capire come imbrogliare la gente... dovrei pensarci molto bene.

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