3D della poesia...e dei racconti...

Qualcuno ha la traduzione in Italiano di questa meravigliosa poesia di Celaya ?
Io l'avevo ma non la trovo più.

Sancho-bueno, Sancho-arcilla, Sancho-pueblo,
tu lealtad se supone,
tu aguante parece fácil,
tu valor tan obligado como en la Mancha lo eterno.
Sancho-vulgar, Sancho-hermano,
Sancho, raigón de mi patria que aún con dolores perduras,
y, entre cínico y sagrado, pones tu pecho a los hechos,
buena cara a malos tiempos.

Sancho que damos por nada,
mas presupones milenios de humildad bien aceptada,
no eres historia, te tengo
como se tiene la tierra patria y matria macerada.

Sancho-vulgo, Sancho-nadie, Sancho-santo,
Sancho de pan y cebolla,
trabajado por los siglos de los siglos, cotidiano,
vivo y muerto, soterrado.

Se sabe sin apreciarlo que eres quien es, siempre el mismo,
Sancho-pueblo, Sancho-ibero,
Sancho entero y verdadero,
Sancho de España es más ancha que sus mil años y un cuento.

Vivimos como vivimos porque tenemos aún tripas,
Sancho Panza, Sancho terco.
Vivimos de tus trabajos, de tus hambres y sudores,
de la constancia del pueblo, de los humildes motores.

Sancho de tú te la llevas,
mansa sustancia sin mancha,
Sancho-Charlot que edificas como un Dios a bofetadas,
Sancho que todo lo aguantas.

Sancho con santa paciencia,
Sancho con buenas alforjas,
que en el último momento nos das, y es un sacramento,
el pan, el vino y el queso.

Pueblo callado, soporte
de los fuegos de artificio que con soberbia explotamos,
Sancho-santo, Sancho-tierra, Sancho-ibero,
Sancho-Rucio y Rucio-Sancho que has cargado con los fardos.

Cervantes parafrasado...lo siento, demasiado castellano incluso para mí que lo entiendo...

la mia ciclotimia in versi e date (e colori)...

Ritrovare la normalità,
l'amicizia e la gioia
anche dopo anni,
dopo che avevamo
abbattuto
il germe della speranza
nel ghiaccio dell'abbandono.
Tornare a camminare
cauti per non scivolare,
ma lieti e senza affanni.
Il freddo finirà
o ci faremo bastare
il calore delle nostre vite.
13.02.12

Mi si sta sciogliendo
la forza di vivere,
rimane un mucchietto
di ricordi infangati,
di speranze calpestate.
La strada ora è sgombra
si vede l'orizzonte.
Sul ciglio della strada
un albero spezzato
e la gente che va.
27.02.12

Primavera, ti presenti con la tua camicia chiara, sbottonata, a scoprire le nuvole soffici e gli sprazzi di cielo invitante. Corri senza fiatone, lasciando luce e margherite sui tuoi passi. Le aiuole di bambini e mamme e vecchi assonnati ondeggiano a ritmo di girasoli psichedelici. Gli alberi verniciati si offrono e le sere indugiano a farsi notte.
22.03.12


Fottuta vita
che non dai
quello che prometti
ti fai continuare a vivere
facendoti credere
importante,
mentre sei solo una puttana
che ci spilli il tempo di tasca
mentre ci fotti.
13.04.12


questa è fresca, fresca... devo ancora decidere se è verde o marrone...

Stare insieme ci conviene
tu impari a dimenticare
le valigie del passato che ti porti dietro
Io mi dimentico delle giornate
noiose aspettate e poi sputate
e mi riempio della tua gioia,
se c’è.
Non passare per sbaglio,
segnati la rotta,
fai una X su questa isola,
non c’è nessun tesoro,
ma se scaviamo insieme
non sentiremo freddo.
Non serve il plaid
per cercare le lucciole
che avevamo negli occhi,
bastiamo noi.
15.01.13

Lo scioglilingua dello stonato

nient'altro che un sogno
restato bambino,
le mani e la faccia
dipinte di vino

volevo chiamarti
che amarti non riesco
nel vicolo cieco,
fra i fiori di pesco

mi giro nel letto
riaccendo la tele
dormire non posso,
ammaino le sere

se avesse piovuto
avrei preso fuoco,
se il sè non sapesse:
non è solo un gioco!

Road raus blues

setticemie latine
in barattoli di fango
randagi sospiri
e cuccioli in letargo

nel centro di un prato
volevo pisciare
ma tu mi hai forzato
a farti del male.

raccolgo i miei sguardi
da un ramo bagnato.
avrò un altro giorno,
avrò ancora fiato

Oh trombaiola
tu mi tradisci
mi dici VENGO!
e invece
tu pisci

(Amici miei)

sense

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.........
( )


( )



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Sense in tedesco:

http://www.google.de/search?hl=de&q=sense&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.r_qf.&bvm=bv.41018144,d.Yms&biw=1280&bih=905&um=1&ie=UTF-8&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi&ei=8az1UI2DAozHswawgIH4Bg

ragazze buone
ragazze belle
con l'odore di minestrone
sotto le ascelle

(Marcello Marchesi)

Le uova al tegamino
Mi guardano.
Mi mangerò un’insalata
di pomodori,
con quelle tinte vive
sembra un’insalata
di gengive!
Spalmerò marmellata
Di mirtilli
O di mosche?
Coraggio!
Mangerò stasera
Una pizza napoletana
Giù dal barista,
peccato
che sembri la sputacchiera
del dentista.
La pelle di topo
Di una pesca
Mi fa rabbrividire.

(Marcello Marchesi)

Rasputin ha scritto:Sense in tedesco:

ossia questo:
< >
^^^^^

lo specchio è il monitor del pc...

Masada78 ha scritto:

Rasputin ha scritto:Sense in tedesco:

ossia questo:
< >
^^^^^

lo specchio è il monitor del pc...

M'è scappata
la moglie.
M'è sgusciata
dal letto al primo scuro...
Eppure
me l'avevano detto
di metterla
dalla parte del muro.

(Marcello Marchesi)

Rasputin ha scritto:

M'è scappata
la moglie.
M'è sgusciata
dal letto al primo scuro...
Eppure
me l'avevano detto
di metterla
dalla parte del muro.

(Marcello Marchesi)

Masada78 ha scritto:

Rasputin ha scritto:

M'è scappata
la moglie.
M'è sgusciata
dal letto al primo scuro...
Eppure
me l'avevano detto
di metterla
dalla parte del muro.

(Marcello Marchesi)

Questa sí che è filosofia eh

Questa per me e' la piu' bella poesia fra tutte le poesie del mondo..

Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura

Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
che desti la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud leva i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.

Non voglio che vacillino il tuo riso o i tuoi passi,
non voglio che muoia la mia eredità d'allegria,
non bussare al mio petto, sono assente.
Vivi in mia assenza come in una casa.

È una casa tanto grande l'assenza
che v'entrerai traverso i muri
e appenderai i quadri all'aria.

È una casa tanto trasparente l'assenza
che senza vita ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò un'altra volta.

-- Pablo Neruda

non bussare al mio petto, sono assente.

non bussare al mio petto, sono assente.

..sette parole che mi travolgono, mi viene la pelle d'oca, mi salta il respiro..





Nel caso mi dovesse capitare di morire, giacche' non e' che proprio scoppio di salute, gentilmente, che qualcuno si occupi di farmela scrivere a mo' d'epitaffio sulla lapide..grazie.

delfi68 ha scritto:Questa per me e' la piu' bella poesia fra tutte le poesie del mondo..

Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura

Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
che desti la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud leva i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.

Non voglio che vacillino il tuo riso o i tuoi passi,
non voglio che muoia la mia eredità d'allegria,
non bussare al mio petto, sono assente.
Vivi in mia assenza come in una casa.

È una casa tanto grande l'assenza
che v'entrerai traverso i muri
e appenderai i quadri all'aria.

È una casa tanto trasparente l'assenza
che senza vita ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò un'altra volta.

-- Pablo Neruda

non bussare al mio petto, sono assente.

non bussare al mio petto, sono assente.

..sette parole che mi travolgono, mi viene la pelle d'oca, mi salta il respiro..

grazie per le emozioni
pelle d'oca.

hai capito Neruda!

Ci manca solo il bar e poi possiamo definire questo topic "caffè letterario".

Piange nel mio cuore (di Verlaine)


Piange nel mio cuore
Come piove sulla città;
Cos'è questo languore
Che mi penetra il cuore?

5 O dolce brusìo della pioggia
Per terra e sopra i tetti!
Per un cuor che si annoia,
Oh il canto della pioggia!

Piange senza ragione
10 Nel cuore che si accora.
Come! Nessun tradimento!...
Dolore senza ragione.

È la pena maggiore
Il non saper perché
15 Senz'odio e senza amore
Ha tanta pena il cuore!

neruda è fantastico...bellissime le sue poesie
Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera

di Pablo Neruda

..non puo' essere un caso.

..una poesia, almeno questa poesia non e' certamente un caso o un'esercizio artistico.

Faccio una cosa, una cosa che faccio di rado. Una cosa che mi costa una grande fatica.


Prendo tutta questa poesia di Neruda, la porto in fondo al corridoio, dove finiscono le porte delle stanze.
Con immensa forza disegno una porta, con tutta la mia volonta' la apro. Disegno le pareti, le imbianco e le fisso in quel posto per sempre.

Questa e' una nuova stanza. Vuota. Nel palazzo della mia memoria.
http://atei.forumitalian.com/t1625p210-3d-della-poesiae-dei-racconti#193312


Ebbene adesso prendo tutte le parole che compongono quel pensiero, la poesia.
Le attacco ai muri bianchi. Una per una..in fila, inizio dalla parete alla mia sinistra, proseguo con quella a me di fronte e poi su quella di sinistra.

Adesso ogni singola parola e' sul muro. Come quadri. Ognuna come un quadro.

Torno con le spalle alla porta, poi mi avvicino ad alcune, la leggo cosi..da sole, singolarmente. Retrocedo e mi riavvicino ad un'altra..e cosi via.

Ancora con le spalle alla porta, nel rivederle tutte, avendole conosciute ognuna, le riguardo nell'insieme che scorre da sinistra a destra...e infine intuisco, comprendo, che ognuna e' stata scelta e collocata seguendo una serie di precise passioni.

Non e' un insieme, ma e' un affiorare di singole passioni. Ogni parola e' una passione a se stante, tutta la poesia e' un insieme di passioni, tormenti, emozioni.

E ancora continuo a comprendere cio' che io stesso ho scritto nel tempo, come molto di cio' che ho scritto nel tempo e' legato alle singole parole di questa poesia. Non me ne ero accorto prima. Non avevo ancora compreso del perche' questa poesia si e' fissata, un giorno, cosi profondamente nel mio animo, oggi invece ci riesco..

E' il volto di mio padre tra i chiaroscuri del sole, tra le foschie del fumo azzurro..
http://atei.forumitalian.com/t4377p50-il-vostro-senso-della-vita#180617

E' cosi, che l'ho scorto tra quelle parole laddove le colsi il giorno che lessi la poesia..

Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura

E' il silenzio di quel pomeriggio, che mi ricordo' quello che sapevo, gia' letto nella poesia, ma che adesso sul muro di fronte a me, scopro essere chiaro..
http://atei.forumitalian.com/t1625p90-3d-della-poesiae-dei-racconti#101154

non bussare al mio petto, sono assente.

E' lei che ritrovai nei ricordi, e' quella la donna che seppi riconoscere dopo cosi tanti anni dopo averne letto..sono quelle parole sul muro che me l'hanno svelata, che era celata in me!
http://atei.forumitalian.com/t1625-3d-della-poesiae-dei-racconti#25471

che desti la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud leva i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.

..e ancora, e ancora.
Ogni volta che ho scoperto le passioni e le ho scritte, l'ho fatto perche' questa poesia mi aveva, e non lo sapevo, insegnato a cercare e capire le passioni che gia' erano in me.
Da dove ho colto quelle parole che mi hanno indicato quelle passioni?
Ecco. Appoggiato alla porta, riguardando l'insieme delle parole, e dopo averle conosciute una ad una, le conto e le comprendo..e comprendo che le ho usate. Tutte, una ad una, e ora lo capisco..

Ripasso e ripenso a quello che ho trovato, scovato e chiarito tra tutte le cose che avevo in me confuse.
Riconosco come questa poesia era uno strumento, un mezzo, che senza capirlo allora, utilizzavo come al buio si usa il graffio di luce della torcia al buio..

Tutto questo mi chiarisce bene quel che gia' intuivo.
Che non so cos'e' l'amore e come si ama, ma che l'importante e' comprendere cosa significhi amare per colui che m'ama e dal quale mi lascio amare, pur temendo, piu' di tutto, il dolore che posso e ho saputo e sempre so dare a chi si azzarda ad amarmi...

Voglio amare, ma desidero non essere amato, pur non potendo impedirlo sempre..

Ecco che Neruda, in questa poesia mi aveva gia' annunciato cio' che sento...
Ecco che nel suo cercare di infondere e infondermi il coraggio di lasciarsi amare, questo poeta, scovava e metteva nei loro punti precisi, ognuna delle singole parole della sua poesia..come se sapesse che un giorno, io e alcuni, avrebbero saputo riconoscere in quelle pochissime righe tutto quello che serve per poter iniziare a mettere ordine in se stessi, individuare le sfumatre della grande tinta del timore che attanaglia chi teme, piu' di tutto, dare dolore dopo aver concesso d'essere amato..

Quante volte ho cercato di fuggire, per non essere amato dai miei figli, nella speranza che non piangessero di fuoco il mio petto in silenzio. Assente.

Quando l'amore che ho supera e ha superato la bellezza e il calore dell'essere amato fino al punto di rinunciarvi..

È una casa tanto trasparente l'assenza
che senza vita ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò un'altra volta.

..e un'altra stanza adesso sta in fondo al corridoio. E' senz'altro la piu' dolorosa e silenziosa, ma indubbiamente ordinata e chiara.

Furto di Giorgio Caproni

Hanno rubato Dio.

Il cielo è vuoto.

Il ladro non è ancora stato
(non lo sarà mai) arrestato.

Giorgio Caproni

CONGEDO DEL VIAGGIATORE CERIMONIOSO

Amici, credo che sia

meglio per me cominciare

a tirar giú la valigia.

Anche se non so bene l’ora

d’arrivo, e neppure

conosca quali stazioni

precedano la mia,

sicuri segni mi dicono,

da quanto m’è giunto all’orecchio

di questi luoghi, ch’io

vi dovrò presto lasciare.

Vogliatemi perdonare

quel po’ di disturbo che reco.

Con voi sono stato lieto

dalla partenza, e molto

vi sono grato, credetemi,

per l’ottima compagnia.

Ancora vorrei conversare

a lungo con voi. Ma sia.

Il luogo del trasferimento

lo ignoro. Sento

però che vi dovrò ricordare

spesso, nella nuova sede,

mentre il mio occhio già vede

dal finestrino, oltre il fumo

umido del nebbione

che ci avvolge, rosso

il disco della mia stazione.

Chiedo congedo a voi

senza potervi nascondere,

lieve, una costernazione.

Era cosí bello parlare

insieme, seduti di fronte:

cosí bello confondere

i volti (fumare,

scambiandoci le sigarette),

e tutto quel raccontare

di noi (quell’inventare

facile, nel dire agli altri),

fino a poter confessare

quanto, anche messi alle strette,

mai avremmo osato un istante

(per sbaglio) confidare.

(Scusate. È una valigia pesante

anche se non contiene gran che:

tanto ch’io mi domando perché

l’ho recata, e quale

aiuto mi potrà dare

poi, quando l’avrò con me.

Ma pur la debbo portare,

non fosse che per seguire l’uso.

Lasciatemi, vi prego, passare.

Ecco. Ora ch’essa è

nel corridoio, mi sento

piú sciolto. Vogliate scusare).

Dicevo, ch’era bello stare

insieme. Chiacchierare.

Abbiamo avuto qualche

diverbio, è naturale.

Ci siamo – ed è normale

anche questo – odiati

su piú d’un punto, e frenati

soltanto per cortesia.

Ma, cos’importa. Sia

come sia, torno

a dirvi, e di cuore, grazie

per l’ottima compagnia.



Congedo a lei, dottore,

e alla sua faconda dottrina.

Congedo a te, ragazzina

smilza, e al tuo lieve afrore

di ricreatorio e di prato

sul volto, la cui tinta

mite è sí lieve spinta.

Congedo, o militare

(o marinaio! In terra

come in cielo ed in mare)

alla pace e alla guerra.

Ed anche a lei, sacerdote,

congedo, che m’ha chiesto s’io

(scherzava!) ho avuto in dote

di credere al vero Dio.

Congedo alla sapienza

e congedo all’amore.

Congedo anche alla religione.

Ormai sono a destinazione.

Ora che piú forte sento

stridere il freno, vi lascio

davvero, amici. Addio.

Di questo, sono certo: io

son giunto alla disperazione

calma, senza sgomento.

Scendo. Buon

proseguimento.

Dies illa
Nessun tribunale.
Niente.

Assassino o innocente,
agli occhi di nessuno un cranio
varrà l’altro, come
varrà l’altro un sasso o un nome
perso fra l’erba.

La morte
(il dopo) non privilegia
nessuno.

Non c’è per nessuno,
bruciata ogni ormai inattendibile
mappa, nessuna via regia

Lo stoico
(in eco)
Sei solo con la tua coscienza.

Il perfido
(c.s.)
Puoi – anche – farne senza


G. Caproni

Questa la scrissi da giovinastro liceale che fui, quando mi invaghii di una dirimpettaia di classe. Appartiene al ciclo delle numerose poesie mai recapitate ad alcuna. Spesso dopo una settimana, mi innamoravo di un’altra… il problema che ci mettevo un pò a disamorarmi intanto della precedente.





Avvampa,
poscia ‘l fatal tramonto dell’umana ragione
un giovane cuore,
nella follia del tormento d’una dolce emozione

e nel petto grave, trasale
dall’inerme rogo ch’arde e si strugge
quel tremulo sospiro mortale
che alla ragion sconfitta il senso sfugge

giacchè da quel sentir bislacco
che amor vuolsi chiamare
fu posta in fatal scacco
la mente stanca di lottare

rinascimentale

mix ha scritto:rinascimentale

era quanto si studiava allora in italiano...

jillo ha scritto:

mix ha scritto:rinascimentale

era quanto si studiava allora in italiano...

non voleva essere un commento negativo il mio
anzi trovo abbiano un certo senso quelle parole, al di là dello stile particolare utilizzato

jillo ha scritto:Questa la scrissi da giovinastro liceale che fui, quando mi invaghii di una dirimpettaia di classe. Appartiene al ciclo delle numerose poesie mai recapitate ad alcuna. Spesso dopo una settimana, mi innamoravo di un’altra… il problema che ci mettevo un pò a disamorarmi intanto della precedente.





Avvampa,
poscia ‘l fatal tramonto dell’umana ragione
un giovane cuore,
nella follia del tormento d’una dolce emozione

e nel petto grave, trasale
dall’inerme rogo ch’arde e si strugge
quel tremulo sospiro mortale
che alla ragion sconfitta il senso sfugge

giacchè da quel sentir bislacco
che amor vuolsi chiamare
fu posta in fatal scacco
la mente stanca di lottare

Bella! Hai fatto male a non darla alla tua Beatrice... sicuramente le sarebbe piaciuta!

Diva ha scritto:

jillo ha scritto:Questa la scrissi da giovinastro liceale che fui, quando mi invaghii di una dirimpettaia di classe. Appartiene al ciclo delle numerose poesie mai recapitate ad alcuna. Spesso dopo una settimana, mi innamoravo di un’altra… il problema che ci mettevo un pò a disamorarmi intanto della precedente.





Avvampa,
poscia ‘l fatal tramonto dell’umana ragione
un giovane cuore,
nella follia del tormento d’una dolce emozione

e nel petto grave, trasale
dall’inerme rogo ch’arde e si strugge
quel tremulo sospiro mortale
che alla ragion sconfitta il senso sfugge

giacchè da quel sentir bislacco
che amor vuolsi chiamare
fu posta in fatal scacco
la mente stanca di lottare

Bella! Hai fatto male a non darla alla tua Beatrice... sicuramente le sarebbe piaciuta!

Quoto, probabilmente oggi l'avrebbe ancora in un cassetto e sarebbe un bel ricordo.

Esatto...dopotutto noi non siamo altro che i nostri ricordi... ricordi di cigni su laghi di stelle... al di la' del tramonto... dove tu mi stringevi, al fischio del treno, in un abbraccio d'ali rosso rubino.

Diva ha scritto:Esatto...dopotutto noi non siamo altro che i nostri ricordi... ricordi di cigni su laghi di stelle... al di la' del tramonto... dove tu mi stringevi, al fischio del treno, in un abbraccio d'ali rosso rubino.

Potrei morire adesso se mi fossero tolti.

*Valerio* ha scritto:

Diva ha scritto:Esatto...dopotutto noi non siamo altro che i nostri ricordi... ricordi di cigni su laghi di stelle... al di la' del tramonto... dove tu mi stringevi, al fischio del treno, in un abbraccio d'ali rosso rubino.

Potrei morire adesso se mi fossero tolti.

infatti, l'alzheimer è una delle peggiori malattie... quasi peggio di un cancro

Darrow ha scritto:

*Valerio* ha scritto:

Diva ha scritto:Esatto...dopotutto noi non siamo altro che i nostri ricordi... ricordi di cigni su laghi di stelle... al di la' del tramonto... dove tu mi stringevi, al fischio del treno, in un abbraccio d'ali rosso rubino.

Potrei morire adesso se mi fossero tolti.

infatti, l'alzheimer è una delle peggiori malattie... quasi peggio di un cancro

Uah uah

Darrow ha scritto:
infatti, l'alzheimer è una delle peggiori malattie... quasi peggio di un cancro

Ho avuto occasione di fare una riflessione simile proprio qualche giorno fa. Mio nonno, alla veneranda eta' di 88 anni, e' andato completamente fuori di testa, forse a causa di una ischemia o di un danno cerebrale ancora ignoto (faranno la risonanza settimana prossima)... fatto sta che ha completamente perso la cognizione del tempo e delle persone. Non ricorda quando e' venuto ad abitare nella casa dove vive, si ostina dire che mia figlia e' in realta' mia sorella, parla della stalla fuori di casa che non c'e' (si riferisce alla vecchia casa forse)... insomma non e' piu' se stesso. E questo mi ha fatto pensare a come noi veramente siamo cio' che della nostra esperienza si e' fissato nella mente, senza di essa siamo solo involucri vuoti. Noi crediamo di essere il nostro corpo, ma siamo in realta' una proiezione del nostro cervello... rotto il proiettore il film e' finito. E mi sono persa in questo abisso, ho provato vero terrore nel pensare che io potro' essere cosi... cercavo di spiegare al nonno come stavano realmente le cose, guardavo quest'uomo negli occhi lui mi ricambiava con uno sguardo smarrito, evidentemente chiedevo troppo...
Una cosa simile era capitata anche all'altra mia nonna (87 anni), era convinta che la sua mamma fosse a casa ad aspettarla mentre lei era in ospedale... sua mamma e' ovviamente deceduta parecchio tempo fa (sarebbe ultracentenaria!), ma lei credeva fosse viva... abbiamo insistito per farle capire che la sua mamma era morta da un pezzo... risultato: ha fatto una mezza crisi depressiva, era disperata perche' riviveva il suo dolore... ecco, questo mi getta in un baratro di sconforto... non solo in non poter rivivere i ricordi in maniera corretta, ma anche subirli in modo doloroso, provare un dolore come quello della morte dei nostri cari come se fosse nuovo, mai metabolizzato... no, dico io, se dio ci fosse non potrebbe farci questo scherzo... gia' farci soffrire per la morte delle persone amate una volta nella vita la rende un calvario... due volte e' decisamente troppo, umanamente inaccettabile.

la mente assume un peso troppo grosso per un cervello danneggiato

E allora cosa succede, la chiude fuori dalla porta, decide di portarne a spasso solo qualche pezzettino, la trascina a lato della strada come uno straccio vecchio... eppure la mente e' tutto cio' che siamo, o almento tutto cio' che conosciamo di noi stessi e del mondo.

Diva ha scritto:E allora cosa succede, la chiude fuori dalla porta, decide di portarne a spasso solo qualche pezzettino, la trascina a lato della strada come uno straccio vecchio... eppure la mente e' tutto cio' che siamo, o almento tutto cio' che conosciamo di noi stessi e del mondo.

esatto, quando il cervello si "rompe" rimangono brandelli di quel flebile essere che siamo, cioè la risultante di un equilibrio perfetto, che se viene a mancare non è che un essere spezzato, diverso e con niente a che fare con quello che era prima se non ricordi sparsi e avolte neanche quelli (con il progredire dell'alzheimer)

Altra ripescata tra quelle della "giovinezza"

Sulla Riva dell'Infinito

Nel canto placido delle onde
del Mare odo il respiro
ma perso il guardo all'orizzonte
non odo che il mio pensiero

silenzio, sulla Riva dell'Infinito
ov'io lento mi sento svanire
vedo il Cielo che è precipitato
e nel Mare va a morire

ma dinanzi questo Immenso
e vacui orizzonti persi nel blu
del ramingo navigar trovo un senso
se la mia dolce Terra sei Tu

ansa d'approdo d'ogni mia emozione
è la tua vaga figura
ov'io non vedo che perfezione
e dell'Immenso non ho più paura

Questa m'e' arrivata via mail..

Un mio amico fraterno con cui ho diviso tanto.

a n'amico
Nun so esattamente perche' t'ho conosciuto ma sicuramente er destino l'ha voluto,
tanti ricordi insieme quasi tutti divertenti, ma mai come quella sera che tornanno a
casa apristi quer computer e usci' fori na cosa tutta nera, le risate ancora oggi le
ricordo a squarciagola, tanto pe ricordattene una sola, certo tutto questo un po me
manca insieme a quei momenti quanno annavamo in banca, ma ormai fa parte tutto
de na storia che e' destinata a rimanere tale anche se infondo a ripensalla fa un po
male, ma ar tempo stesso me rincora se penso che te posso reincontra' ancora

(massimo montiroli)

A Max devo tutta la mia formazione professionale e l'inizio della mia seconda vita..

..sempre di Massimo un grande chef..

A Marzia

Che te m'boccavo la pastina sembra ieri, e mo me dai problemi assai più seri, la
vita score n'fretta e noi co lei, tanto che non da tempo manco de pià fiato e non
te rendi conto che domani è già arivato, poi n'giorno taritrovi ar posto mio e
sentirai quello co sentito io,ma sarà tardi pe pensare papa nun te volevo fa
arabbiare, perciò tesoro mio, la vita incomincia a godettela da adesso pensando
un po a l'amore e un po ar successo e senza butta tutto dentro an cesso. E cerca
de regalamme n'po d'orgoglio e nun te scorda mai der bene che te voio.Pe fare
in modo che ste parole domani non siano già volate via, te l'ho messe insieme
cosi' come fosse na poesia.

Ecco il grande Massimo..

stasera sono poetico:

sei tornata dopo qualche giorno di assenza
e mi era mancata la tua presenza
nuovo taglio di capelli che ti rende ancora piu bella
ed il sapere di non averti mi fa esplodere le cervella
con te non ho successo
e il continuare a sperare di averti mi fa sentire un fesso
non ti avrò mai e questo è sicuro
ma continuo a provarci e tengo duro
anche se sò che quello che ci rimetterà sono io

PORCAMADONNA e PORCODIO


grazie grazie

Me l'avevano detto

Mi è scappata la moglie
Mi è sgusciata dal letto al primo scuro
Eppure me l'avevano detto
Di metterla dalla parte del muro

(Marcello Marchesi)

Rasputin ha scritto:Me l'avevano detto

Mi è scappata la moglie
Mi è sgusciata dal letto al primo scuro
Eppure me l'avevano detto
Di metterla dalla parte del muro

(Marcello Marchesi)

http://atei.forumitalian.com/t1625p250-3d-della-poesiae-dei-racconti

e poi ancora?

Darrow ha scritto:

Rasputin ha scritto:Me l'avevano detto

Mi è scappata la moglie
Mi è sgusciata dal letto al primo scuro
Eppure me l'avevano detto
Di metterla dalla parte del muro

(Marcello Marchesi)

http://atei.forumitalian.com/t1625p250-3d-della-poesiae-dei-racconti

e poi ancora?

Beh lo so...ogni volta che mi danno lo spunto

A mia moglie

Passa in via Dezza
la bionda in bicicletta
La vedo passare ed
è come una brezza
Ci tornerò più spesso
nella via chiamata Dezza
li fermo ad aspettare
La Mia Bionda in Bicicletta

iosonoateo ha scritto:stasera sono poetico:

sei tornata dopo qualche giorno di assenza
e mi era mancata la tua presenza
nuovo taglio di capelli che ti rende ancora piu bella
ed il sapere di non averti mi fa esplodere le cervella
con te non ho successo
e il continuare a sperare di averti mi fa sentire un fesso
non ti avrò mai e questo è sicuro
ma continuo a provarci e tengo duro
anche se sò che quello che ci rimetterà sono io

PORCAMADONNA e PORCODIO


grazie grazie

Mi piace, ti ho dato un verde.
Ma perchè cerchi la rima a tutti i costi?

*Valerio* ha scritto:

iosonoateo ha scritto:stasera sono poetico:

sei tornata dopo qualche giorno di assenza
e mi era mancata la tua presenza
nuovo taglio di capelli che ti rende ancora piu bella
ed il sapere di non averti mi fa esplodere le cervella
con te non ho successo
e il continuare a sperare di averti mi fa sentire un fesso
non ti avrò mai e questo è sicuro
ma continuo a provarci e tengo duro
anche se sò che quello che ci rimetterà sono io

PORCAMADONNA e PORCODIO


grazie grazie

Mi piace, ti ho dato un verde.

Anche io.

grazie per i verdi cerco la rima perche la poesia rimata secondo me è piu bella

i vecchi


..lo spessore umano che concedono i vecchi è un valore per chi lo sa cogliere, indipendentemente dalla somma dei successi o insuccessi di ognuno di loro. La vita lunga di un anziano racchiude davvero tanta umanità, le rese, le vergogne, le umiliazioni, le cattiverie o i rancori..ma anche gli atti d'eroismo, sia pure l'eroismo di aver saputo lavorare per una vita intera. Chiunque alla fine di una vita abbastanza lunga ha il diritto dell'onore delle armi. Vincente o perdente che sia.

Perchè io credo che l'essere vincente o perdente lo determina la vita e il caso più che le scelte determinate di ognuno...chi può dire di aver davvero potuto scegliere? ..e allora chi si può dire veramente un vincente o un perdente?

..il fallito, il suicida, l'avido o il meschino..guarda non importa, chiunque è, secondo me, la somma dei fattori gettategli tra le gambe dalla vita..alle volte il poter essere eroi è una fortuna, di quelle che non capitano a tutti. Per essere vincenti o eroi serve l'occasione, serve anche l'aver potuto crescere e maturare nel modo necessario per poter essere un giorno un eroe..

Io i vecchi non li giudico più..ho capito che anche il più vigliacco o il più eroe è sempre e solo il risultato delle correnti oceaniche della vita che lo hanno mosso verso il mare o verso le scogliere..onore ha chi ha vissuto. E di ognuno voglio cogliere la sua umanità migliore..sia anche di scarsa qualità. Che anche ad essere perdenti..amico mio, ci vuole un gran coraggio e una gran pazienza..

..se per sbaglio ho peccato di presunzione, ecco, adesso ho di che rimangiarmi la mia supponenza. E se anche ho colto una cosa sola, è senz'altro la migliore: non giudicare. Facile da dire..ma non da fare.

Dire t'amo non vale nulla..appena il valore dell'aria che serve per sussurarlo. L'unico soffio d'aria che avrà mai valore sarà solo l'ultimo di tutta una vita..e già lo sò, non sarai presente in quel momento..o non lo sarò io con la mia mente...
Che t'amo e che t'ho amato lo saprai solo sfogliando i tuoi ricordi.
Di quando mi cullavo sul tuo petto, o tu sul mio, la sera prima di dormire..o di una carezza con la punta delle dita alla tua mano mentre si pranzava o si cenava..

Nessuna poesia o frase è degna per poter dire t'amo, pretendendo anche d'esser creduta..le parole sono bolle di sapone che risplendono un attimo al sole prima di svanire..

Che t'amo lo saprai e lo sai, anche se pur dicendotelo, non te l'ho detto mai..

a Jelena..