Un po' di statistica
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Un po' di statistica
"I credenti in superstizioni, scaramanzie, oroscopi & religioni sono:
il 99 % degli analfabeti
il 94 % dei V elementare
il 90 % dei III media
il 74 % dei diplomati
il 45 % dei laureati in materie scientifiche
il 31 % degli scienziati ad alto livello
lo 0 % dei premi Nobel italiani viventi"
http://setiitalia.altervista.org/aforismi4.html
il 99 % degli analfabeti
il 94 % dei V elementare
il 90 % dei III media
il 74 % dei diplomati
il 45 % dei laureati in materie scientifiche
il 31 % degli scienziati ad alto livello
lo 0 % dei premi Nobel italiani viventi"
http://setiitalia.altervista.org/aforismi4.html
Re: Un po' di statistica
Faccio del crosspostig ma riposto qui questo mio post:
Gian dei Brughi ha scritto:Sullo stesso tema introdotto da Mavalà. Stando a questo articolo di Nature del 1998 esiste una correlazione stretta tra conoscenza scientifica e incredulità nei confronti di una divinità personificata e interventista (esempi: Poseidone, YHWH, Cristo, Kalì, eccetera) che si attesta attorno al 72,2% per scienziati con un currculum scientifico di successo, in particolare in discipline biomediche.
Similmente nello stesso gruppo di individui esiste un ampia incredulità nei confronti dell'immortalità umana che si attesta attorno al 76,7%.
Molto interessante è notare come vi sia stato un deciso incremento di queste percentuali dal 1914 al 1998 e viceversa un abbassamento o fluttuazione di quelle riportanti le opinioni complementari.
Articolo originale:
___________________
Gian dei Brughi era sempre abbracciato al ramo, pallido in mezzo ai capelli e alla barba ispidi e rossi proprio come brughi, con impigliati foglie secche, ricci di castagna e aghi di pino. Squadrava Cosimo con due occhi verdi, tondi e smarriti; brutto, era brutto.
Italo Calvino - Il barone rampante
Re: Un po' di statistica
mavalà ha scritto:"I credenti in superstizioni, scaramanzie, oroscopi & religioni sono:
il 99 % degli analfabeti
il 94 % dei V elementare
il 90 % dei III media
il 74 % dei diplomati
il 45 % dei laureati in materie scientifiche
il 31 % degli scienziati ad alto livello
lo 0 % dei premi Nobel italiani viventi"
http://setiitalia.altervista.org/aforismi4.html
Questa statistica ha un significato propagandistico e anche offensivo, poichè schiera gli analfabeti tra quelli che sono i così detti creduloni (ovvero gli stupidi). E schiera coloro che sono credenti tra gli analfabeti. Per fortuna che nel calderone ci sono anche i superstiziosi che non hanno niente a che vedere con i credenti. Insomma una statistica del Kacchio.
Comunque quello 0% del premio nobel non ha nessun significato logico, visto il premio nobel assegnato a Obama o tanti hanni fa a colui che ha inventato la dinamite.
giulio76- -----------
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Re: Un po' di statistica
Bhe direi che ha rivoluzionato non poco l'ingegneria demolitiva permettendo di operare con molto più sicurezza rispetto agli esposivi precedentemente utilizzati (per la cronaca il premio è nato dal testamento dell'omonimo scienziato da te citato e la vedo un po' dura che si stato premiato dopo la morte, dalla sua stessa istituzione).o tanti hanni fa a colui che ha inventato la dinamite.
maxsar- -----------
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Re: Un po' di statistica
dirrei una ulteriore conferma della statisticamaxsar ha scritto:Bhe direi che ha rivoluzionato non poco l'ingegneria demolitiva permettendo di operare con molto più sicurezza rispetto agli esposivi precedentemente utilizzati (per la cronaca il premio è nato dal testamento dell'omonimo scienziato da te citato e la vedo un po' dura che si stato premiato dopo la morte, dalla sua stessa istituzione).o tanti hanni fa a colui che ha inventato la dinamite.
Re: Un po' di statistica
Devo dire che quella statistica la trovo un po' faziosa visto che manca la fonte di quei dati. Anche se è vero che la preghiera all'entità supernaturale (ti prego perché accada [o non accada] qeusto o quello) non si discosta molto dalla superstizione (oggi mi porto in tasca il mio cornetto rosso affinché accada [o non accada] questo o quello).
@Giulio76 non so se sai che Barack Hussein Obama è statunitense mentre Alfred Nobel (inventore della dinamite) oltre ad essere svedese e non aver mai vinto il premio da lui istituito (quindi non è un premio Nobel) è deceduto nel 1896.
La dicitura proposta da Mavalà propone "premi Nobel italiani viventi".
Vivi complimenti, 3 su 3, scommetto che sei il tiratore scelto della tua parrocchia
@Giulio76 non so se sai che Barack Hussein Obama è statunitense mentre Alfred Nobel (inventore della dinamite) oltre ad essere svedese e non aver mai vinto il premio da lui istituito (quindi non è un premio Nobel) è deceduto nel 1896.
La dicitura proposta da Mavalà propone "premi Nobel italiani viventi".
Vivi complimenti, 3 su 3, scommetto che sei il tiratore scelto della tua parrocchia
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Gian dei Brughi era sempre abbracciato al ramo, pallido in mezzo ai capelli e alla barba ispidi e rossi proprio come brughi, con impigliati foglie secche, ricci di castagna e aghi di pino. Squadrava Cosimo con due occhi verdi, tondi e smarriti; brutto, era brutto.
Italo Calvino - Il barone rampante
Re: Un po' di statistica
Mai contento vero ..ma anche in questo caso hai raggione.
Ti mando un testo della UAAR (facendo riferimento al L'ateo) che comunque conferma i dati relativi hai scienziati di vario livello
Ateismo e agnosticismo tra uomini e donne di scienza
Il diffuso ateismo tra gli scienziati, evidenziato dal recente articolo di Nature (del quale si è discusso nel n° 2/1997 de L’Ateo) non è un fenomeno limitato agli Stati Uniti. In Italia, infatti, stando a una ricerca pubblicata nel 1989 con il titolo Valori, scienza e trascendenza, la percentuale degli scienziati che credono in dio (36,1%) è persino più bassa di quella americana (39,3%).
Dalla summenzionata ricerca svolta in Italia è emerso un altro interessante dato, che forse meglio di qualsiasi altro dimostra che l’ateismo è tanto più diffuso quanto maggiore è la conoscenza scientifica, il che ovviamente equivale a dire, in modo meno eufemistico ma più efficace, che la fede è tanto più diffusa quanto maggiore è l’ignoranza delle leggi della natura. Infatti, facendo un confronto tra gli italiani laureati in discipline scientifiche e gli scienziati, che possono vantare un ulteriore iter di formazione scientifica - in relazione alle varie tappe della carriera accademico-professionale o degli impegni di ricerca - che li differenzia sensibilmente dalla grande maggioranza dei laureati in discipline scientifiche, è risultato che la percentuale dei credenti è di gran lunga maggiore tra i semplici laureati (75,6%), quelli che non possono vantare un ulteriore iter di formazione scientifica.
In mancanza di dati sicuri e aggiornati sulla percentuale di credenti tra la popolazione italiana in generale, supponiamo che essa corrisponda a quella americana, che è del 93%, come riportato nel recente articolo di Nature. Attribuendo quella percentuale anche agli italiani, siamo certi di non sbagliare per eccesso, visto che quasi tutti i mass media italiani, assidui e fedeli portavoce del Vaticano, sembrano appartenere alla Santa Sede, non a uno Stato laico e indipendente.
Considerando dunque attendibile il dato che il 93% degli italiani crede in dio, si può notare che quella percentuale scende al 75,6% tra coloro che hanno una laurea in discipline scientifiche e che essa crolla al 36,1% tra coloro che possono vantare un ulteriore iter di formazione scientifica, gli scienziati appunto. Quelle percentuali che scendono a picco col crescere della conoscenza dimostrano meglio di qualsiasi discorso che la fede è direttamente proporzionale all’ignoranza e che quest’ultima, perciò, è la vera linfa vitale delle religioni.
Ti mando un testo della UAAR (facendo riferimento al L'ateo) che comunque conferma i dati relativi hai scienziati di vario livello
Ateismo e agnosticismo tra uomini e donne di scienza
Il diffuso ateismo tra gli scienziati, evidenziato dal recente articolo di Nature (del quale si è discusso nel n° 2/1997 de L’Ateo) non è un fenomeno limitato agli Stati Uniti. In Italia, infatti, stando a una ricerca pubblicata nel 1989 con il titolo Valori, scienza e trascendenza, la percentuale degli scienziati che credono in dio (36,1%) è persino più bassa di quella americana (39,3%).
Dalla summenzionata ricerca svolta in Italia è emerso un altro interessante dato, che forse meglio di qualsiasi altro dimostra che l’ateismo è tanto più diffuso quanto maggiore è la conoscenza scientifica, il che ovviamente equivale a dire, in modo meno eufemistico ma più efficace, che la fede è tanto più diffusa quanto maggiore è l’ignoranza delle leggi della natura. Infatti, facendo un confronto tra gli italiani laureati in discipline scientifiche e gli scienziati, che possono vantare un ulteriore iter di formazione scientifica - in relazione alle varie tappe della carriera accademico-professionale o degli impegni di ricerca - che li differenzia sensibilmente dalla grande maggioranza dei laureati in discipline scientifiche, è risultato che la percentuale dei credenti è di gran lunga maggiore tra i semplici laureati (75,6%), quelli che non possono vantare un ulteriore iter di formazione scientifica.
In mancanza di dati sicuri e aggiornati sulla percentuale di credenti tra la popolazione italiana in generale, supponiamo che essa corrisponda a quella americana, che è del 93%, come riportato nel recente articolo di Nature. Attribuendo quella percentuale anche agli italiani, siamo certi di non sbagliare per eccesso, visto che quasi tutti i mass media italiani, assidui e fedeli portavoce del Vaticano, sembrano appartenere alla Santa Sede, non a uno Stato laico e indipendente.
Considerando dunque attendibile il dato che il 93% degli italiani crede in dio, si può notare che quella percentuale scende al 75,6% tra coloro che hanno una laurea in discipline scientifiche e che essa crolla al 36,1% tra coloro che possono vantare un ulteriore iter di formazione scientifica, gli scienziati appunto. Quelle percentuali che scendono a picco col crescere della conoscenza dimostrano meglio di qualsiasi discorso che la fede è direttamente proporzionale all’ignoranza e che quest’ultima, perciò, è la vera linfa vitale delle religioni.
Re: Un po' di statistica
Hai ragione giulio.giulio76 ha scritto:
Questa statistica ha un significato propagandistico e anche offensivo, poichè schiera gli analfabeti tra quelli che sono i così detti creduloni (ovvero gli stupidi). E schiera coloro che sono credenti tra gli analfabeti.
A proposito:
giulio76 ha scritto:
Per fortuna che nel calderone ci sono anche i superstiziosi che non hanno niente a che vedere con i credenti. Insomma una statistica del Kacchio.
Comunque quello 0% del premio nobel non ha nessun significato logico, visto il premio nobel assegnato a Obama o tantihannianni (senza la "H" - ndm) fa a colui che ha inventato la dinamite.
davide- -------------
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Re: Un po' di statistica
davide ha scritto:Hai ragione giulio.giulio76 ha scritto:
Questa statistica ha un significato propagandistico e anche offensivo, poichè schiera gli analfabeti tra quelli che sono i così detti creduloni (ovvero gli stupidi). E schiera coloro che sono credenti tra gli analfabeti.
A proposito:giulio76 ha scritto:
Per fortuna che nel calderone ci sono anche i superstiziosi che non hanno niente a che vedere con i credenti. Insomma una statistica del Kacchio.
Comunque quello 0% del premio nobel non ha nessun significato logico, visto il premio nobel assegnato a Obama o tantihannianni (senza la "H" - ndm) fa a colui che ha inventato la dinamite.
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Gian dei Brughi era sempre abbracciato al ramo, pallido in mezzo ai capelli e alla barba ispidi e rossi proprio come brughi, con impigliati foglie secche, ricci di castagna e aghi di pino. Squadrava Cosimo con due occhi verdi, tondi e smarriti; brutto, era brutto.
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Re: Un po' di statistica
Ciao Davide,
Vedi qui non si tratta di dare il stupido al analfabeta,.. quello che significativo è la relazione fra crescente formazione scientifica e livello di religiosità.
L'analfabetismo non dice niente sul livello di intelligenza di una persona. Anche un Einstein lo sarebbero senza formazione scolastica. Una persona analfabeta è una vittima della società mal organizzata e povera. Grave diventa quando hai l'accesso alla informazione ma metti volutamente la testa nella sabbia per vivere nel mondo dei serpenti parlanti.
Vedi qui non si tratta di dare il stupido al analfabeta,.. quello che significativo è la relazione fra crescente formazione scientifica e livello di religiosità.
L'analfabetismo non dice niente sul livello di intelligenza di una persona. Anche un Einstein lo sarebbero senza formazione scolastica. Una persona analfabeta è una vittima della società mal organizzata e povera. Grave diventa quando hai l'accesso alla informazione ma metti volutamente la testa nella sabbia per vivere nel mondo dei serpenti parlanti.
Re: Un po' di statistica
giulio76 ha scritto:mavalà ha scritto:"I credenti in superstizioni, scaramanzie, oroscopi & religioni sono:
il 99 % degli analfabeti
il 94 % dei V elementare
il 90 % dei III media
il 74 % dei diplomati
il 45 % dei laureati in materie scientifiche
il 31 % degli scienziati ad alto livello
lo 0 % dei premi Nobel italiani viventi"
http://setiitalia.altervista.org/aforismi4.html
Questa statistica ha un significato propagandistico e anche offensivo, poichè schiera gli analfabeti tra quelli che sono i così detti creduloni (ovvero gli stupidi). E schiera coloro che sono credenti tra gli analfabeti. Per fortuna che nel calderone ci sono anche i superstiziosi che non hanno niente a che vedere con i credenti. Insomma una statistica del Kacchio.
Comunque quello 0% del premio nobel non ha nessun significato logico, visto il premio nobel assegnato a Obama o tanti hanni fa a colui che ha inventato la dinamite.
eh? O_O
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Re: Un po' di statistica
Direi che è una statistica che lascia spazio a ben poche discussioni.
L'attuale livello della scienza porta la maggioranza delle persone ( di cultura ) a sostenere l'idea Atea.
Che dire? Io spero che nel futuro vi sia una inversione di tendenza, inversione sempre dettata dall'onesta intellettuale e dal rigore scientifico.
A parte questo mi auguro che se i credenti diventeranno minoranza non sia reso loro il pan per focaccia. Il rispetto verso chi la pensa in modo diverso spero sia un valore acquisito.
L'attuale livello della scienza porta la maggioranza delle persone ( di cultura ) a sostenere l'idea Atea.
Che dire? Io spero che nel futuro vi sia una inversione di tendenza, inversione sempre dettata dall'onesta intellettuale e dal rigore scientifico.
A parte questo mi auguro che se i credenti diventeranno minoranza non sia reso loro il pan per focaccia. Il rispetto verso chi la pensa in modo diverso spero sia un valore acquisito.
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Giovanni 4-23- -------------
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Re: Un po' di statistica
inversione di tendenza? cos'è una moda?
comunque, per quanto mi riguarda, io non sono esattamente atea, come ho già detto altre volte. ho una mia spiritualità. però allo stesso tempo, sono distaccata dalle religioni di qualsiasi tipo. mi dicono che sono gnostica, anche se onestamente parlando, preferisco non classificarmi in nessun genere. io sono io.
comunque, per quanto mi riguarda, io non sono esattamente atea, come ho già detto altre volte. ho una mia spiritualità. però allo stesso tempo, sono distaccata dalle religioni di qualsiasi tipo. mi dicono che sono gnostica, anche se onestamente parlando, preferisco non classificarmi in nessun genere. io sono io.
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Re: Un po' di statistica
Lisa Simpson87 ha scritto:inversione di tendenza? cos'è una moda?
???
Non capisco? Non posso augurarmi che le scoperte future possano rimettere al centro del dibattito scientifico l'idea che un qualche creatore esista?
Lisa Simpson87 ha scritto:
anche se onestamente parlando, preferisco non classificarmi in nessun genere. io sono io.
Su questo la pensiamo uguale
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Giovanni 4-23- -------------
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Re: Un po' di statistica
Giovanni 4-23 ha scritto:Lisa Simpson87 ha scritto:inversione di tendenza? cos'è una moda?
???
Non capisco? Non posso augurarmi che le scoperte future possano rimettere al centro del dibattito scientifico l'idea che un qualche creatore esista?
Giovanni 4-23 quello che pare sfuggirti è che semmai comparissero delle palesi evidenze che siamo stati creati, che l'universo ha uno scopo, che la divinità ci attende e ci ama, eccetera eccetera, non si tratterebbe di credere in dogmi e cinscishi assurdi (entità incarnate, parti verginali, peccati originali, ultimi profeti, eccetera) piuttosto che sull'Esistenza di una eterea entità, ma di accettare le evidenze.
La divinità sarebbe una evidenza quotidiana che permea il cosmo, ne più ne meno della gravità, ovviamente la certezza di ciò avrebbe ben altre implicazioni della certezza della forza di gravità.
Quello che voglio evidenziare è che chi si interessa dei fenomeni naturali smette (generalmente) di credere per fede.
Il succo delle statistiche (ringrazio mavalà per l'Aggiornamento) è che più le conoscenze e il senso critico della popolazione media aumentano meno si crede per fede, e si inizia a chiamare ciò che non si sa "ignoranza" e non "Dio".
La contrapposizione che tu insinui con queste tue parole "idea Atea" che non mi piace neppure un po' (neppure la parola ateismo mi piace se è per questo) è che vi sia genete che si oppone strenuamente alle entità supernaturali come se queste fossero manifeste e palesi e cocciutamente si chiudesse gli occhi.
In realtá È vero il contrario e in barba alle varie credulonerie non vi È evidenza di alcunchÈ di supernaturale personificato e interventista. Tutto qua e sinergisticamente aumentando le conoscenze ci si rende conto della nostra ignornaza e ci si spiega un paio di fenomeni in più ma non ci si contrappone a nessuna entità supernaturale.
Semplicemente non ce ne evidenza.
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Re: Un po' di statistica
Gian dei Brughi ha scritto:
Quello che voglio evidenziare è che chi si interessa dei fenomeni naturali smette (generalmente) di credere per fede.
E quindi diciamo che mi auguro che finisca il credere per "fede" e che inizi il credere per raziocinio. Perché magari emerga che è plausibile, o magari addirittura probabile. Dici dovrebbero esserci molte scoperte nuove?
Magari nel 2030 sbarchiamo su Marte e troviamo un mastodontica unghia che ha lo stesso DNA del sangue sulla sindone
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Giovanni 4-23- -------------
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Re: Un po' di statistica
Ho molti dubbi sui dati presentanti concernenti la popolazione intera. Sembra essere un'analisi faziosa che tenda a dimostrare come chi crede sia spesso un ignorante. Non dubito che sia così,ma credo che pubblicare dati falsi in un forum come questo che mira ad un confronto serio con i credenti utilizzando come base dati veri e non cazzatelle quali quelle che i cristiani stessi usano. Spero dunque che quei dati,se privi di fonte,non siano altro che un allegro e simpatico post
vincentius- -------------
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Re: Un po' di statistica
Ciao vincentius,
non per caso ho inserito questi dati senza commento. Proprio per poter discuterne. Fatto sta che i numeri che riguarda i studiosi è stata pubblicata (quasi identico) anche dal UAAR.
RIPETTO:
non per caso ho inserito questi dati senza commento. Proprio per poter discuterne. Fatto sta che i numeri che riguarda i studiosi è stata pubblicata (quasi identico) anche dal UAAR.
RIPETTO:
mavalà ha scritto:Ciao Davide,
Vedi qui non si tratta di dare il stupido al analfabeta,.. quello che significativo è la relazione fra crescente formazione scientifica e livello di religiosità.
L'analfabetismo non dice niente sul livello di intelligenza di una persona. Anche un Einstein lo sarebbero senza formazione scolastica. Una persona analfabeta è una vittima della società mal organizzata e povera. Grave diventa quando hai l'accesso alla informazione ma metti volutamente la testa nella sabbia per vivere nel mondo dei serpenti parlanti.
Re: Un po' di statistica
Mi pare inconfutabile ciò che hai voluto ripetere e cui forse non avevo prestato attenzione leggendo la discussione. Il problema degli analfabeti è che è più facile incucchiare delle idiozie in una testa vuota che non ha argomentazioni con cui controbattere,che farlo con una persona che abbia già una sua cultura e sia stato abituato a ragionare su nozioni dategli. L'analfabeta è in un certo qual modo un bambino:per quanto intelligente,non può sfruttare questa sua dote,ed una volta che gli si è data una forma mentis,quella del cristiano,è impossibile riuscire a cambiarlo....
vincentius- -------------
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Re: Un po' di statistica
Ho letto il primo post che dice 0% dei premi nobel italiani (viventi). Sbagliato.
Carlo Rubbia, premio nobel per la fisica (vivente), è credente.
Altro illustre scienziato credente (astrofisico) Marco Bersanelli.
Inoltre la statistica è imprecisa perchè distingue solo tra atei e credenti, senza considerare gli agnostici: se si considerassero anche questi ultimi le percentuali sarebbero ben diverse.
Comunque i più grandi scienziati del passato erano credenti.
Rapido elenco (approssimativo): Gauss, Maxwell, Pasteur, Focault (ateo, divenuto poi credente), Ampere, Cauchy, Faraday, Fermi, Lord Kelvin.
Lord Kelvin, in particolare, ritenne di provare l'esistenza di Dio attraverso la seconda legge della termodinamica.
Ecco il ragionamento di Kelvin:
"Un sistema isolato tende ad evolvere verso stati più probabili. Termodinamicamente ciò significa che le differenze di temperatura fra un corpo ed un altro tendono a livellarsi col passare del tempo. Ora, poiché nell’universo si trovano dei corpi caldissimi (le stelle), altri a tiepidi (i pianeti), ma anche i freddissimi spazi interstellari, ciò significa che l’universo non può essere esistito da tempo infinito, altrimenti il livellamento delle temperature sarebbe già avvenuto: dunque l’universo esiste da un tempo finito, vale a dire ha avuto un inizio. Ma allora, siccome l’universo esiste, siccome non esiste da sempre, bensì ha avuto un inizio, vuoi dire che è stato creato da una Causa di natura radicalmente diversa da quella del mondo".
Carlo Rubbia, premio nobel per la fisica (vivente), è credente.
Altro illustre scienziato credente (astrofisico) Marco Bersanelli.
Inoltre la statistica è imprecisa perchè distingue solo tra atei e credenti, senza considerare gli agnostici: se si considerassero anche questi ultimi le percentuali sarebbero ben diverse.
Comunque i più grandi scienziati del passato erano credenti.
Rapido elenco (approssimativo): Gauss, Maxwell, Pasteur, Focault (ateo, divenuto poi credente), Ampere, Cauchy, Faraday, Fermi, Lord Kelvin.
Lord Kelvin, in particolare, ritenne di provare l'esistenza di Dio attraverso la seconda legge della termodinamica.
Ecco il ragionamento di Kelvin:
"Un sistema isolato tende ad evolvere verso stati più probabili. Termodinamicamente ciò significa che le differenze di temperatura fra un corpo ed un altro tendono a livellarsi col passare del tempo. Ora, poiché nell’universo si trovano dei corpi caldissimi (le stelle), altri a tiepidi (i pianeti), ma anche i freddissimi spazi interstellari, ciò significa che l’universo non può essere esistito da tempo infinito, altrimenti il livellamento delle temperature sarebbe già avvenuto: dunque l’universo esiste da un tempo finito, vale a dire ha avuto un inizio. Ma allora, siccome l’universo esiste, siccome non esiste da sempre, bensì ha avuto un inizio, vuoi dire che è stato creato da una Causa di natura radicalmente diversa da quella del mondo".
oymyakon- ------------
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Re: Un po' di statistica
Bisogna distinguere tra atei e agnostici, due cose ben diverse.
Nel complesso circa 1/4 degli scienziati di fama modiale è credente, 1/2 agnostico; il restante 1/4 ateo.
Indubbiamente avvicinandosi al sapere scientifico la precentuale di credenti scende.
Alcuni eminenti scienziati credenti, oltre Carlo Rubbia e Marco Bersanelli.
Ugo Amaldi, fisico.
Padre George Coyne, astronomo, professore presso il Dipartimento di Astronomia dell'Università dell'Arizona.
Prof. Martin Nowak, biofisico e matematico, direttore del Center for Evolutionary Dinamics a Harvard (in precedenza professore di Biologia e Matematica all'università di Oxford): sta per uscire il suo nuovo libro "Dio e l'evoluzione".
E tanti altri.
Nel complesso circa 1/4 degli scienziati di fama modiale è credente, 1/2 agnostico; il restante 1/4 ateo.
Indubbiamente avvicinandosi al sapere scientifico la precentuale di credenti scende.
Alcuni eminenti scienziati credenti, oltre Carlo Rubbia e Marco Bersanelli.
Ugo Amaldi, fisico.
Padre George Coyne, astronomo, professore presso il Dipartimento di Astronomia dell'Università dell'Arizona.
Prof. Martin Nowak, biofisico e matematico, direttore del Center for Evolutionary Dinamics a Harvard (in precedenza professore di Biologia e Matematica all'università di Oxford): sta per uscire il suo nuovo libro "Dio e l'evoluzione".
E tanti altri.
oymyakon- ------------
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Re: Un po' di statistica
Personalmente non faccio differenza tra atei ed agnostici. Si dice che un ateo è colui che sostiene non esistano le divinità
errato, l'ateo vero, che io amo chiamare "Non credente", non sostiene nulla. Semplicemente prende atto del fatto che nulla indica l'esistenza di divinità, babbinatalebefaneconiglionirosa e quant'altro, e si comporta di conseguenza.
L'agnostico dice "Non so, può darsi", che è un modo di dire la stessa cosa senza il coraggio di dirla chiara
e spesso non si comporta di conseguenza
errato, l'ateo vero, che io amo chiamare "Non credente", non sostiene nulla. Semplicemente prende atto del fatto che nulla indica l'esistenza di divinità, babbinatalebefaneconiglionirosa e quant'altro, e si comporta di conseguenza.
L'agnostico dice "Non so, può darsi", che è un modo di dire la stessa cosa senza il coraggio di dirla chiara
e spesso non si comporta di conseguenza
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Re: Un po' di statistica
Gentile Oymyakon, vorrei chiarire una cosa:
Un scienziato non può credere in un serpente parlante, non può credere nella storiella di Giona della Bibbia ( un tizio che visse per tre giorni nella pancia di un pesce ) , non può pensare che la donna sia fatta da qualche parte del corpo maschile.
si fa una scelta di vita...scienza o credo.
In solo due casi questi vanno pacificamente braccio a braccio: quando si soffre di una gravissima forma di schizofrenia o quando si studia mariologia...per il resto posso dire, che uno esclude l'altro
Un scienziato non può credere in un serpente parlante, non può credere nella storiella di Giona della Bibbia ( un tizio che visse per tre giorni nella pancia di un pesce ) , non può pensare che la donna sia fatta da qualche parte del corpo maschile.
si fa una scelta di vita...scienza o credo.
In solo due casi questi vanno pacificamente braccio a braccio: quando si soffre di una gravissima forma di schizofrenia o quando si studia mariologia...per il resto posso dire, che uno esclude l'altro
Re: Un po' di statistica
Ludwig von Drake ha scritto:
Benché sia possibile essere uno scienziato e credere in Dio – come pare alcuni scienziati facciano – non v’è dubbio che l’avvicinamento al pensiero scientifico tenda a erodere, piuttosto che a supportare, la fede religiosa. Prendiamo come esempio la popolazione statunitense: la maggior parte delle inchieste mostra che circa il 90% della collettività crede in un Dio personale; tuttavia, il 93% dei membri dell’Accademia Nazionale delle Scienze non credono in Dio. Ciò suggerisce che poche forme di pensiero sono meno congeniali alla fede religiosa della scienza.
Sam Harris
Infatti tale ricerca fu pubblicata sulla rivista Nature e dimostra chiaramente come l'élite intellettuale sia atea, a differenza delle masse che credono nell'inferno e nel paradiso.
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Che sciocchi questi terrestri, pregano un dio che loro stessi hanno creato.
Ming lo Spietato, Flash Gordon
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Re: Un po' di statistica
mavalà ha scritto:Gentile Oymyakon, vorrei chiarire una cosa:
Un scienziato non può credere in un serpente parlante, non può credere nella storiella di Giona della Bibbia ( un tizio che visse per tre giorni nella pancia di un pesce ) , non può pensare che la donna sia fatta da qualche parte del corpo maschile.
si fa una scelta di vita...scienza o credo.
In solo due casi questi vanno pacificamente braccio a braccio: quando si soffre di una gravissima forma di schizofrenia o quando si studia mariologia...per il resto posso dire, che uno esclude l'altro
Io la chiamo onesta' intellettuale, si possono trovare molti
significati per queste due paroline messe assieme,e a me piace molto questo:
L'onestà nell' acquisizione, l'analisi e la trasmissione di idee.
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Re: Un po' di statistica
Beh, non per fare il guastafeste, ma le percentuali in cima alla discussione sono una balla mostruosa...non è che perchè una cosa l'ha detta uno alla radio allora c'è la fonte e quindi è vera...
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Re: Un po' di statistica
Quanto dici può anche essere vero, ma la tua risposta, non argomentata, può essere confutata nello stesso modo:
"Beh, non per fare il guastafeste, ma quanto postato da drstf è una balla mostruosa.. non è che perchè uno smentisce categoricamente un qualcosa (senza approfondire oltre - NdM) allora la cosa smentita è falsa..."
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Re: Un po' di statistica
perchè distinguere i credenti dai superstiziosi?
cosa li distingue?
cosa li distingue?
Gianni- Numero di messaggi : 1
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Re: Un po' di statistica
Gianni ha scritto:perchè distinguere i credenti dai superstiziosi?
cosa li distingue?
Ciao Gianni e benvenuto. Ti dico come la penso: a parte il volume di danni che riescono a fare, sostanzialmente nulla distingue la religione dalla superstizione.
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Re: Un po' di statistica
Per come la vedo io, nulla.Gianni ha scritto:perchè distinguere i credenti dai superstiziosi?
cosa li distingue?
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Re: Un po' di statistica
davide ha scritto:Per come la vedo io, nulla.Gianni ha scritto:perchè distinguere i credenti dai superstiziosi?
cosa li distingue?
Cerco di vincere la pigrizia e di esprimermi più chiaramente: in sostanza, non c'è alcuna differenza. In realtà, vengono denominate religioni le superstizioni istituzionalizzate, ed è proprio l'istituzionalizzazione che le rende più dannose, legittimando il loro operato. Così la penso io
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Re: Un po' di statistica
Ludwig von Drake ha scritto:La superstizione può essere uno degli elementi della religione.
Religione e superstizione non corrispondono, sono elementi differenti che possono avere diverse cose in comune (tra cui le persone che le condividono ed il loro atteggiamenti).
Ehm, potresti circostanziare / descrivere le eventuali differenze?
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Re: Un po' di statistica
anche io penso che non ce alcuna differenza:
"Con il termine superstizione si indicano credenze di natura irrazionale che possono influire sul pensiero e sulla condotta di vita delle persone che le fanno proprie, in particolare la credenza che gli eventi futuri siano influenzati da particolari comportamenti senza che vi sia una relazione causale."
http://it.wikipedia.org/wiki/Superstizione
"Con il termine superstizione si indicano credenze di natura irrazionale che possono influire sul pensiero e sulla condotta di vita delle persone che le fanno proprie, in particolare la credenza che gli eventi futuri siano influenzati da particolari comportamenti senza che vi sia una relazione causale."
http://it.wikipedia.org/wiki/Superstizione
Re: Un po' di statistica
mavalà ha scritto:anche io penso che non ce alcuna differenza:
"Con il termine superstizione si indicano credenze di natura irrazionale che possono influire sul pensiero e sulla condotta di vita delle persone che le fanno proprie, in particolare la credenza che gli eventi futuri siano influenzati da particolari comportamenti senza che vi sia una relazione causale."
http://it.wikipedia.org/wiki/Superstizione
Esatto. Cosa cambia se si sostituisce la parola "Superstizione" con la parola "Religione"?
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Re: Un po' di statistica
Ludwig von Drake ha scritto:
La superstizione è il credere in qualcosa di natura irrazionale. Ci sono poi gli atti legati alla superstizione, ma che non fanno parte della superstizione stessa.
La religione, in cambio, è un insieme che include tanto il credere, quanto gli atti svolti in base a quel credere.
Allora per esempio incrociare le dita o congiungere le mani non è la stassa cosa? I due grassetti per me si equivalgono. Per quale motivo poi gli atti legati alla superstizione non facciano parte della superstizione stessa e quelli "Svolti in base al credere" facciano parte della religione, mi sfugge. Continuo a non vedere alcuna differenza sostanziale, ma solo quella formale dell'istituzionalizzazione o meno, che è poi ciò che condiziona grandemente l'entità degli atti svolti in base all'una o all'altra (Girare intorno ad una scala o andare in chiesa a parlare da soli).
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Re: Un po' di statistica
Ludwig von Drake ha scritto:
Religione = Superstizione (credo che la scala porti sfiga) + Atto Necessario (bisogna incrociare le dira) + Autorità (Cristo ha detto che la scala porta sfiga) + yz...
Insomma siamo lì
Religione = superstizione istituzionalizzata
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Re: Un po' di statistica
Ludwig von Drake ha scritto:Religione = Superstizione più comprotamenti legati alla superstizione più un paio di altre cose...
;o)
Cmq sì, siamo lì, ma su queste cose mi piace che gli atei che conosco siano ben informati...
Occhio, sono "Informazioni" con le quali qualunque non credente potrebbe non essere d'accordo, liberissimo
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Re: Un po' di statistica
Le percentuali mi sembrano esagerate, anche se la realtà dei fatti è che niente rende Dio più reale delle Superstizioni, Dio è una credenza umana creata dallo stesso uomo, non esiste un valido motivo (a parte la speranza in qualcosa di trascendente) per innalzarlo rispetto l'Astrologia o il Malocchio.
Secondo gli ultimi studi, in genere gli Atei hanno un QI più alto dei Credenti, ho creato questo video sulla questione.
https://www.youtube.com/watch?v=Gkt3CRevZ88
Secondo gli ultimi studi, in genere gli Atei hanno un QI più alto dei Credenti, ho creato questo video sulla questione.
https://www.youtube.com/watch?v=Gkt3CRevZ88
Re: Un po' di statistica
Bel video, breve ma informativo, che per molti purtroppo non risulterà essere una mezza ovvietà come lo è per me. Si potrebbe dire che, dato che credenti non si nasce ma si diventa, le persone con un quoziente migliore riescono a liberarsi più facilmente dai condizionamenti e conseguenti danni a livello cognitivo che causa un'educazione religiosa, fatta salva l'incognita (Ci sono degli studi in corso) di eventuali variazioni del QI durante lo sviluppo, sia psicofisico nell'adolescenza, sia intellettuale nel corso della vita.
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Re: Un po' di statistica
Blush response ha scritto:condizionamenti e conseguenti danni a livello cognitivo che causa un'educazione religiosa
Su questo ho creato il video "Bambini Succubi della Religione".
La Psicologia dello Sviluppo dimostra che i bambini vengono fortemente influenzati e per questo spesso la Fede altro non è che la conseguenza dell'influenza di famiglia e società, non a caso la maggioranza dei Cristiani viene da una famiglia Cristiana, se in Italia fosse stato dominante l'Induismo, probabilmente ora la maggioranza degli Italiani sarebbe stata Induista, sono pochissimi i Credenti che scelgono la propria religione dopo un percorso spirituale confrontandosi con altre religioni, molti Cristiani non hanno nemmeno toccato la Bibbia.
Re: Un po' di statistica
Ludwig von Drake ha scritto:Anche l'astrologia è fondata su superstizioni, ma non è solo superstizione...
Cos'altro è?
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Re: Un po' di statistica
Ludwig von Drake ha scritto:
Caxx!!!
Allora, diciamo prima cos'è la religione: un mera credenza.
Io credo x = y. Questa può essere una superstizione.
Io credo che x causi y. Questa è un'altra superstizione.
Credere qualcosa, è superstizione.
Poi viene un altro passaggio, poichè credo w, mi comporto in maniera z.
z, il mio comportamento, è una conseguenza della superstizione, non la superstizione in quanto tale.
Così, colui che crede che la religione dica la verità è un superstizioso e si comporta seguendo i dettami della sua superstizione.
La religione, in quanto tale, è basata sulla superstizione che l'esistenza delle divinità influenzi gli individui.
In base a questa superstizione, compie determinato studi (Teologia).
La materia "Teologia", pertanto, è frutto del superstizione, chi crede che la religione dica la verità è superstizioso, ma gli atteggiamenti partoriti dalla religione non sono religione essi stessi (bensì sono religiosi, poichè fondati sulla religione).
Se non mi sono spiegato, vengo lì in Germania e te lo disegno!!!!!!!!!!!!!!!!!! Blush maledetto!!! :o)
Ho fatto un paio di modifiche e non mi pare che cambi nulla
P.s. il passaggio "Bacato" sta nelle ultime due righe col grassetto.
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Re: Un po' di statistica
Ludwig von Drake ha scritto:Guarda, evitando la prima sostituzione che hai fatto il testo regge!
Difatti, non è mai stata mia intenzione dire che la religione non possa reggersi sulla superstizione...
Quello che voglio dire è che si possono sostituire i termini religione e superstizione a casaccio (Che è quello che ho fatto), oppure interamente, ed il ragionamento fila comunque
Personalmente considero l'astrologia una superstizione come le altre, ad es. l'ufologia.
Alcune superstizioni hanno dato luogo a pseudoscienze, altre no
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Re: Un po' di statistica
Distinguere tra religione e superstizione e come distinguere tra fiabe e favole (secondo me).
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Re: Un po' di statistica
Mia madre direbbe, se non è zuppa è pan bagnato
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Re: Un po' di statistica
Ah beh, non fa una piega... (potresti fare il sistemista!)davide ha scritto:Quanto dici può anche essere vero, ma la tua risposta, non argomentata, può essere confutata nello stesso modo:
"Beh, non per fare il guastafeste, ma quanto postato da drstf è una balla mostruosa.. non è che perchè uno smentisce categoricamente un qualcosa (senza approfondire oltre - NdM) allora la cosa smentita è falsa..."
Ad ogni modo, se è per questo, la sublime confutazione vale anche per la tua esistenza in vita... non hai le fonti, quindi non esisti. Sei un bot gestito da Bill Cancelli che risponde in automatico... e io pure... anneghiamo in un oceano di inesistenza...
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