Io sto col Corriere...
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Io sto col Corriere...
Non potevamo ricevere miglior attestato dell’indipendenza del Corriere . Nel giro di due giorni siamo stati attaccati sia da destra sia da sinistra. Al Cavaliere non sono andate giù le inchieste di Bari, svelate per primo dal Corriere , né forse alcune posizioni che abbiamo ospitato sul lodo Alfano, sullo scudo fiscale o la difesa delle regole costituzionali. Marco Travaglio ed Eugenio Scalfari, che ieri hanno scritto sui rispettivi giornali, Il Fatto e la Repubblica , (a loro rispondo a pagina 12) ci rimproverano sostanzialmente di non far parte dell’esercito mediatico che Berlusconi lo vorrebbe mandare a casa senza chiedere agli italiani se sono d’accordo.
Un giornale non è un partito. L’informazione è corretta se fornisce al lettore tutti gli elementi necessari per formarsi, in piena libertà e senza condizionamenti, un’opinione. Non lo è quando amplifica o sottostima una notizia chiedendosi prima se giova o no alla propria parte o al proprio padrone. Ed è quello che sta accadendo oggi: i fatti non sono più separati dalle opinioni. Sono al servizio delle opinioni. I lettori rischiano di essere inconsapevolmente arruolati in due trincee, dalle quali si danno vita a campagne stampa e raccolte di firme. Tutti liberi di farlo, naturalmente. A volte con qualche ottima ragione. Ma senza trattare poi coloro che non vi aderiscono come alleati di fatto del nemico o pavidi spettatori. Gli avvenimenti sono spesso manipolati, piegati alla bisogna. Trionfa la logica dell’attacco personale, della delegittimazione morale. C’è il regime in Italia, come scrivono alcuni giornali stranieri? No, e la pronuncia della Consulta lo dimostra. La libertà di stampa è in pericolo? Le querele sono gravi e da condannare, specie se vengono dal potere a scopo intimidatorio, ma il pluralismo c’è, nonostante tutto. Il premier deve rispondere alle domande? A tutte, anche alle più reiterate e innocue. Purtroppo, però, le regole di base di questa professione sono saltate. Chi non si mette un elmetto e si schiera è un traditore o un venduto, non un professionista al servizio del proprio pubblico.
Una buona e corretta informazione, scriveva Luigi Einaudi, che collaborò a queste colonne, fornisce al cittadino gli ingredienti, non avariati, per deliberare, per essere più responsabile e libero. E non un tifoso ancora più assetato del sangue dell’avversario. Noi restiamo fedeli a questo spirito, nel rispetto dei valori costituzionali e nel tracciato storico di una tradizione liberale e democratica. Al Corriere , che ha le sue idee, si rispettano quelle degli altri. Altrove no. Una tregua è oggi necessaria. Berlusconi ha commesso (anche ieri) i suoi errori. Mostri più rispetto per le istituzioni e per la stampa, anche estera. Gli altri, per la volontà della maggioranza degli elettori. I giornali facciano il proprio dovere, fino in fondo. Il clima conflittuale creato nel Paese ha qualcosa di inquietante e dovrebbe indurre tutti a fermarsi un attimo, a chiedersi se per abbattere l’avversario sia davvero necessario bruciare l’intero edificio civile, istituzioni comprese, mostrando al mondo uno spettacolo ingiusto e amaro. L’Italia vera, per fortuna, è diversa.
Ferruccio de Bortoli
12 ottobre 2009
http://www.corriere.it/editoriali/09_ottobre_12/debortoli_8ea2c154-b6ef-11de-b239-00144f02aabc.shtml
Un giornale non è un partito. L’informazione è corretta se fornisce al lettore tutti gli elementi necessari per formarsi, in piena libertà e senza condizionamenti, un’opinione. Non lo è quando amplifica o sottostima una notizia chiedendosi prima se giova o no alla propria parte o al proprio padrone. Ed è quello che sta accadendo oggi: i fatti non sono più separati dalle opinioni. Sono al servizio delle opinioni. I lettori rischiano di essere inconsapevolmente arruolati in due trincee, dalle quali si danno vita a campagne stampa e raccolte di firme. Tutti liberi di farlo, naturalmente. A volte con qualche ottima ragione. Ma senza trattare poi coloro che non vi aderiscono come alleati di fatto del nemico o pavidi spettatori. Gli avvenimenti sono spesso manipolati, piegati alla bisogna. Trionfa la logica dell’attacco personale, della delegittimazione morale. C’è il regime in Italia, come scrivono alcuni giornali stranieri? No, e la pronuncia della Consulta lo dimostra. La libertà di stampa è in pericolo? Le querele sono gravi e da condannare, specie se vengono dal potere a scopo intimidatorio, ma il pluralismo c’è, nonostante tutto. Il premier deve rispondere alle domande? A tutte, anche alle più reiterate e innocue. Purtroppo, però, le regole di base di questa professione sono saltate. Chi non si mette un elmetto e si schiera è un traditore o un venduto, non un professionista al servizio del proprio pubblico.
Una buona e corretta informazione, scriveva Luigi Einaudi, che collaborò a queste colonne, fornisce al cittadino gli ingredienti, non avariati, per deliberare, per essere più responsabile e libero. E non un tifoso ancora più assetato del sangue dell’avversario. Noi restiamo fedeli a questo spirito, nel rispetto dei valori costituzionali e nel tracciato storico di una tradizione liberale e democratica. Al Corriere , che ha le sue idee, si rispettano quelle degli altri. Altrove no. Una tregua è oggi necessaria. Berlusconi ha commesso (anche ieri) i suoi errori. Mostri più rispetto per le istituzioni e per la stampa, anche estera. Gli altri, per la volontà della maggioranza degli elettori. I giornali facciano il proprio dovere, fino in fondo. Il clima conflittuale creato nel Paese ha qualcosa di inquietante e dovrebbe indurre tutti a fermarsi un attimo, a chiedersi se per abbattere l’avversario sia davvero necessario bruciare l’intero edificio civile, istituzioni comprese, mostrando al mondo uno spettacolo ingiusto e amaro. L’Italia vera, per fortuna, è diversa.
Ferruccio de Bortoli
12 ottobre 2009
http://www.corriere.it/editoriali/09_ottobre_12/debortoli_8ea2c154-b6ef-11de-b239-00144f02aabc.shtml
___________________
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
https://iltronodispade.wordpress.com/
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Re: Io sto col Corriere...
Marco Travaglio su Il Fatto di ieri, quotidiano al quale formulo i miei auguri, mi accusa sostanzialmente di non avere sufficiente schiena dritta nei confronti del premier. Non condivido in nulla il modo di fare giornalismo di Travaglio, ma ne difendo la libertà d’espressione. Quando ero amministratore delegato della Rcs Libri, alcuni azionisti di questo gruppo (che a volte assomigliano al consiglio di sicurezza dell’Onu, tanto sono diversi fra loro) mi chiesero di non pubblicare più i suoi libri presso la Bur Rizzoli. Io mi opposi fermamente. E non per un calcolo economico. Travaglio ci rimprovera di aver nascosto la notizia di Patrizia D’Addario e poi diventata famosa in tutto il mondo. Non è così. Intanto è stato uno scoop del Corriere . Certo, l’abbiamo pubblicata con la dovuta cautela e tutti punti interrogativi di una vicenda ancora oggi poco chiara. Altri due giornali, che l’hanno avuta prima di noi, non l’hanno pubblicata. E non l’abbiamo trasformata poi in un’eroina del femminismo. Travaglio si lamenta dello spazio eccessivo dato a Marina Berlusconi e a Tarak Ben Ammar, che fanno parte del consiglio di Mediobanca, uno dei nostri azionisti.
Ringrazio Travaglio per avermi formulato questa critica perché mi dà l’opportunità di parlare del mio rapporto con l’azionariato.
Il Corriere ha tra i principali soci la Fiat eppure ciò non ha impedito al giornale di esprimersi contro la concessione di altri incentivi al gruppo torinese. Hanno ragione le piccole aziende e i professionisti a dolersene: i loro dipendenti non sono diversi dagli operai e dagli impiegati del gruppo torinese, specie nel momento in cui la famiglia Agnelli si candida ad acquistare, a debito, la Fideuram da Intesa Sanpaolo.
Anche questa grande banca fa parte dei nostri azionisti. Ne abbiamo svelato il profondo contrasto che divide l’anima piemontese da quella lombarda. E nello scandalo del credito col contagocce, siamo convinti che le piccole banche si stiano comportando meglio delle grandi. E l’Alitalia che è stata salvata da una cordata con dentro molti degli altri nostri azionisti? Un errore, l’ho sempre pensato e scritto.
Devo andare avanti?
E veniamo all’editoriale di Eugenio Scalfari sulla Repubblica che ho trovato ingiusto e insultante. Mi dispiace molto. Scalfari ha letto la mia risposta di venerdì alle accuse del premier, manipolando le mie parole a suo uso e consumo. Lo considero profondamente scorretto. Il paradosso di tutta questa vicenda è che Repubblica ha fatto la sua campagna contro il premier con le notizie pubblicate… dal Corriere . Scalfari tenta di delegittimarmi moralmente perché non abbiamo seguito il suo giornale, querelato dal premier, e non siamo scesi in piazza sotto le bandiere di un partito o di un sindacato. Sulle querele ho già detto quello che penso. Ed Ernesto Galli della Loggia ha preso posizione sul Corriere sul fatto che le querele a Repubblica e all’ Unità fossero sbagliate e gravi. Ma dov’erano lui e il suo giornale quando gli avvocati di Berlusconi, Ghedini e Pecorella (da me chiamati avvocaticchi per le leggi ad personam e per questo condannato) mi citarono in giudizio? E dov’erano lui e il suo giornale quando D’Alema, allora al potere, se la prese con noi fino a proporre la mia cacciata dall’Ordine dei giornalisti? Li ho forse accusati, in quelle occasioni, di essersi accucciati al potere di turno? No, rispettai il loro ruolo, anche se di spettatori. Interessati. Devo andare avanti?
p.s. Ringrazio infine i colleghi di Repubblica che mi hanno espresso solidarietà dopo aver letto le dichiarazioni di Berlusconi alle quali il loro giornale non ha dedicato nemmeno una riga.
(f. de b.)
12 ottobre 2009
http://www.corriere.it/editoriali/09_ottobre_12/debortoli2_bce74684-b6ef-11de-b239-00144f02aabc.shtml
Ringrazio Travaglio per avermi formulato questa critica perché mi dà l’opportunità di parlare del mio rapporto con l’azionariato.
Il Corriere ha tra i principali soci la Fiat eppure ciò non ha impedito al giornale di esprimersi contro la concessione di altri incentivi al gruppo torinese. Hanno ragione le piccole aziende e i professionisti a dolersene: i loro dipendenti non sono diversi dagli operai e dagli impiegati del gruppo torinese, specie nel momento in cui la famiglia Agnelli si candida ad acquistare, a debito, la Fideuram da Intesa Sanpaolo.
Anche questa grande banca fa parte dei nostri azionisti. Ne abbiamo svelato il profondo contrasto che divide l’anima piemontese da quella lombarda. E nello scandalo del credito col contagocce, siamo convinti che le piccole banche si stiano comportando meglio delle grandi. E l’Alitalia che è stata salvata da una cordata con dentro molti degli altri nostri azionisti? Un errore, l’ho sempre pensato e scritto.
Devo andare avanti?
E veniamo all’editoriale di Eugenio Scalfari sulla Repubblica che ho trovato ingiusto e insultante. Mi dispiace molto. Scalfari ha letto la mia risposta di venerdì alle accuse del premier, manipolando le mie parole a suo uso e consumo. Lo considero profondamente scorretto. Il paradosso di tutta questa vicenda è che Repubblica ha fatto la sua campagna contro il premier con le notizie pubblicate… dal Corriere . Scalfari tenta di delegittimarmi moralmente perché non abbiamo seguito il suo giornale, querelato dal premier, e non siamo scesi in piazza sotto le bandiere di un partito o di un sindacato. Sulle querele ho già detto quello che penso. Ed Ernesto Galli della Loggia ha preso posizione sul Corriere sul fatto che le querele a Repubblica e all’ Unità fossero sbagliate e gravi. Ma dov’erano lui e il suo giornale quando gli avvocati di Berlusconi, Ghedini e Pecorella (da me chiamati avvocaticchi per le leggi ad personam e per questo condannato) mi citarono in giudizio? E dov’erano lui e il suo giornale quando D’Alema, allora al potere, se la prese con noi fino a proporre la mia cacciata dall’Ordine dei giornalisti? Li ho forse accusati, in quelle occasioni, di essersi accucciati al potere di turno? No, rispettai il loro ruolo, anche se di spettatori. Interessati. Devo andare avanti?
p.s. Ringrazio infine i colleghi di Repubblica che mi hanno espresso solidarietà dopo aver letto le dichiarazioni di Berlusconi alle quali il loro giornale non ha dedicato nemmeno una riga.
(f. de b.)
12 ottobre 2009
http://www.corriere.it/editoriali/09_ottobre_12/debortoli2_bce74684-b6ef-11de-b239-00144f02aabc.shtml
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
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Ludwig von Drake- -------------
- Numero di messaggi : 4721
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 19.11.08
Re: Io sto col Corriere...
Ti dico la verità Erri.
E' solo la mia opinione personale sia chiaro, non voglio ne offendere ne turbare chi la pensa in modo diverso.
Io non sono con il corriere.
Il mio orientamento politico è in linea di massima centro-centro-sinistra.
Il mio partito di riferimento in Italia dovrebbe essere il PD.
Dico dovrebbe perchè il PD ora come ora è praticamente un fantasma.
Perchè non sono con il corriere?
Perchè credo che in Italia ci sia un reale pericolo di deriva autoritaria
Perchè credo che il nostro Premier abbia rapporti poco chiari con Mafia e Massoneria.
Perchè credo che il nostro Premier con tutti i processi pendenti che si ritrova dovrebbe fare l'imputato e non il premier.
Non sono un comunista ne un cattocomunista ma se sostengo queste cose in questo paese mi vengono affibbiati epiteti di ogni tipo.
E' follia sognare un paese in cui Centro-destra e Centro-sinistra pur nelle differenze dialogano e lavorano per il bene comune?
Perchè quindi non sono con il corriere?
Perchè in questo paese a mio avviso c'è al potere una persona con la quale non è lecito intrattenere nessun tipo di dialogo.
L'opposizione che auspico contro questa persona dovrebbe essere pacifica ma totale.
Condotta da persone trasparenti che devono lavorare affinchè in questo stato torni la legalità e la democrazia.... vera!
E' una posizione forte?
E' una posizione forte, ma io vedo un reale pericolo per la nostra democrazia.
Un nuovo fascismo, più subdolo e sottile, fatto di squadroni di veline al posto di squadroni della morte, contro il quale le democrazie deboli come la nostra non sono preparate a reagire.
Nessun dialogo quindi con chi minaccia le regole alla base della nostra società.
E' la mia idea. Criticabilissima ma è la mia idea.
E' solo la mia opinione personale sia chiaro, non voglio ne offendere ne turbare chi la pensa in modo diverso.
Io non sono con il corriere.
Il mio orientamento politico è in linea di massima centro-centro-sinistra.
Il mio partito di riferimento in Italia dovrebbe essere il PD.
Dico dovrebbe perchè il PD ora come ora è praticamente un fantasma.
Perchè non sono con il corriere?
Perchè credo che in Italia ci sia un reale pericolo di deriva autoritaria
Perchè credo che il nostro Premier abbia rapporti poco chiari con Mafia e Massoneria.
Perchè credo che il nostro Premier con tutti i processi pendenti che si ritrova dovrebbe fare l'imputato e non il premier.
Non sono un comunista ne un cattocomunista ma se sostengo queste cose in questo paese mi vengono affibbiati epiteti di ogni tipo.
E' follia sognare un paese in cui Centro-destra e Centro-sinistra pur nelle differenze dialogano e lavorano per il bene comune?
Perchè quindi non sono con il corriere?
Perchè in questo paese a mio avviso c'è al potere una persona con la quale non è lecito intrattenere nessun tipo di dialogo.
L'opposizione che auspico contro questa persona dovrebbe essere pacifica ma totale.
Condotta da persone trasparenti che devono lavorare affinchè in questo stato torni la legalità e la democrazia.... vera!
E' una posizione forte?
E' una posizione forte, ma io vedo un reale pericolo per la nostra democrazia.
Un nuovo fascismo, più subdolo e sottile, fatto di squadroni di veline al posto di squadroni della morte, contro il quale le democrazie deboli come la nostra non sono preparate a reagire.
Nessun dialogo quindi con chi minaccia le regole alla base della nostra società.
E' la mia idea. Criticabilissima ma è la mia idea.
Giovanni 4-23- -------------
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SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 14.09.09
Re: Io sto col Corriere...
Non ho seguito a fondo la vicenda. Però oggi come oggi in Italia l'opposizione è fatta da un giornale, non da un partito politico, e questo non va bene. Non entro nel merito dlla "querelle" tra Repubblica e Corriere, ma di fatto constato che nel nostro paese è difficile avere un'informazione libera, dove per "libera" intendo "non di parte". Chi si schiera con uno, chi con l'altro, ma non è così che dovrebbe funzionare. Opposizione inesistente, stampa perennemente schierata e un presidente del consiglio sul quale non vale nemmeno la pena di sprecare parole.
Povera Italia.
Povera Italia.
davide- -------------
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Re: Io sto col Corriere...
Beh, Giovanni, anch'io ti dico la mia.
Non credo che l'opposizione debba essere lasciata ai media, altrimenti questi diventano mezzo di propaganda piuttosto che di informazione.
Credo che l'informazione dovrebbe curare le opinioni a partire dai fatti e non i fatti a partire dalle opinioni.
Il Corriere denuncia gli errori di Berlusconi, ma (qui torniamo sul punto dolente, circa il quale spero si possa discutere con più calma) la bocciatura di un lodo non è un motivo sufficiente per far cadere un governo.
Se Berlusconi sarà condannato, ovviamente, sarò il primo a sostenere che dovrà dimettersi e mi auguro che la maggior parte degli italiani sia d'accordo con me su questo (anche se non ne sono sicuro). Finchè ci sono dei processi non vedo perchè qualcuno dovrebbe dimettersi.
Aggiungo che, come detto prima, noi persone di sinistra non abbiamo nessuna alternativa valida a Berlusconi. Non abbiamo candidato neanche una donna alle primarie. Non abbiamo candidato neanche un "giovane" alle primarie. Abbiamo fatto copia e incolla del nome di un partito che non ha la storia né la cultura del nostro partito comunnista (che con Berlinguer era diventato social-democratico) e che, addirittura, è sorto in un paese dove la parola comunista è un'offesa.
Siamo diventati gruppi frammentati senza idee chiare. Io personalmente ho smesso anche di interessarmi alla politica attiva dopo aver sentito discorsi semplicemente ridicoli (che, se volete, un giorno vi racconterò).
Non credo che l'opposizione debba essere lasciata ai media, altrimenti questi diventano mezzo di propaganda piuttosto che di informazione.
Credo che l'informazione dovrebbe curare le opinioni a partire dai fatti e non i fatti a partire dalle opinioni.
Il Corriere denuncia gli errori di Berlusconi, ma (qui torniamo sul punto dolente, circa il quale spero si possa discutere con più calma) la bocciatura di un lodo non è un motivo sufficiente per far cadere un governo.
Se Berlusconi sarà condannato, ovviamente, sarò il primo a sostenere che dovrà dimettersi e mi auguro che la maggior parte degli italiani sia d'accordo con me su questo (anche se non ne sono sicuro). Finchè ci sono dei processi non vedo perchè qualcuno dovrebbe dimettersi.
Aggiungo che, come detto prima, noi persone di sinistra non abbiamo nessuna alternativa valida a Berlusconi. Non abbiamo candidato neanche una donna alle primarie. Non abbiamo candidato neanche un "giovane" alle primarie. Abbiamo fatto copia e incolla del nome di un partito che non ha la storia né la cultura del nostro partito comunnista (che con Berlinguer era diventato social-democratico) e che, addirittura, è sorto in un paese dove la parola comunista è un'offesa.
Siamo diventati gruppi frammentati senza idee chiare. Io personalmente ho smesso anche di interessarmi alla politica attiva dopo aver sentito discorsi semplicemente ridicoli (che, se volete, un giorno vi racconterò).
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
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Don Chisciotte - Guccini
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Ludwig von Drake- -------------
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Data d'iscrizione : 19.11.08
Re: Io sto col Corriere...
ERRI8013 ha scritto:
Se Berlusconi sarà condannato, ovviamente, sarò il primo a sostenere che dovrà dimettersi e mi auguro che la maggior parte degli italiani sia d'accordo con me su questo (anche se non ne sono sicuro). Finchè ci sono dei processi non vedo perchè qualcuno dovrebbe dimettersi.
Questo è giocare pulito. E' essere politically correct.
Io non ce la faccio più a essere come te.
Ad un certo punto la misura può diventare colma e l'opposizione totale.
Se una persona fà dichiarazioni oltraggiose e false salvo poi dire "mi hanno frainteso"
Se una persona dice che gli elettori dell'opposizione sono degli imbecilli
Se una persona dichiara in TV tizio e Caio fuori dalle scatole perchè mi avete criticato.
Se una persona deve essere condannata salvo poi cambiare le leggi.
Eccetera eccetera eccetera.
Io con quella persona non ho un solo argomento di cui parlare.
Anche a me piace la politica e parlare di politica.
Ora però non mi piace più.
Ora fare politica è diventato solo un dovere. Perchè nonostante lo schifo bipartisan la politica è necessaria ed è necessario che la gente comune faccia politica.
Quando Beppe Grillo ( che io non stimo ne approvo ) dice: E' necessario ripartire dal basso.
Bè su questo gli devo (mio malgrado) dare ragione al 100%
Giovanni 4-23- -------------
- Numero di messaggi : 555
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Data d'iscrizione : 14.09.09
Re: Io sto col Corriere...
Io non so fino a che punto candidare giovani sia un bene. Credo che la mentalità della persona sia più importante della sua età.
Le primarie del PD sono ancora da rodare parecchio. Un pò meglio delle ultime, ma c'è ancora molto da fare. I candidati sono troppo pochi, e la votazione finale, a mò di referendum, è ancora un pò "dilettantesca". Si spera che questo istituto si perfezioni col tempo. Per es. Credo chi vota alle primarie dovrebbe preiscriversi al voto, come negli USA. Inoltre lo spirito delle primarie non è eleggere che più ci piace ma chi ha più chanches di vincere le elezioni venture.
Le idee chiare la sx non ce le ha, mentre la dx sì. La dx ha Berlusconi e la Lega. La Lega le idee però le ha un pò troppo chiare e un pò troppo semplici. B. non ha idee, ma incarna un Fuhrer Prinzip secondo il quale le idee sono secondarie alla persona. E' giusto tutto ciò che fa Berlusconi, non, è giusto, e dunque Berlusconi lo fa.
Date le divisione interne è anche difficle abbozzare un programma, una lista di provvedimenti da portare avanti coerentemente. Prima si dovrà avere un vincitore, e tale vincitore dovrà essere sostenuto da tutti.
Ma è vero che la sx è stritolata tra i due poteri forti in azione oggi. Da una parte B., che è egli stesso un potentato economico/mdiatico e un potentato politico messi insieme, e dall'altra il potentato economico/mediatico di Repubblica e affini.
Essa è inoltre in una fase in cui le sx di tutta Europa soffrono, e molto. Germania, Francia, prossimamente Inghilterra: praticamente sparite.
Difficile dire cosa dovrebbe fare la sx. Sicuramente non le conviene aumentare il tono dello scontro. Più le idee si radicalizzano e più le opinioni si pietrificano. Maggiore sarà l'antiberlisconismo alla Di Pietro e maggiori saranno gli elettori di dx che alle elezioni andranno a votare, nonostante magari la cassa integrazione, la perdita del lavoro o le difficoltà della propria impresa o professione.
La sx dovrà essere propositiva, e non antiberlsconiana tout court, altrimenti perderrà. Bene ha fatto il PD a non chiedere le dimissioni di B. dopo il Lodo Alfano, dunque.
Ma se si allenta l'antiberluscoismo il PD è attaccato dall'opposizione Di Pietro Repubblica, se lo aumenta è identificato con essa, e radicalizza il voto di cui sopra.
Se lo aumenta la dsx aumenta i voti, se lo diminuisce il PD perde in favore di Di pietro.
Questo potrebbe spingere ad un alleanza verso il centro. Oggi no, ma con il passare del tempo potrebbe darsi un'alleanza coi centristi, e, credo, persino con Fini.
Il problema è che nè repubblica, che non può farlo, non essendo un partito, nè di pietro, che ancora non è un partito, hanno alcunchè da proporre. Essi denunciano semplicemente l'antidemocraticità di B.
Cosa che va bene ed è giusta, ma poi? Le proposte politiche le devono fare i partiti, non i giornali. Se il PD è al'impasse, Di Pietro non si pone nemmeno il problema, perchè la sua missione si identifica con l'antiberlusconismo. Non ha altro da dire. Non ha altro mestiere che denunciare B. e dargli del delinquente. mMa non si preoccupa nemmeno di proporre nulla. Nemmeno ha dato un vero nome al suo partito. E non può farlo, perchè non è un partito. E sicuramente tra i suoi quelli di sx, qualcunque cosa significhi, non so se sono la maggioranza.
Allora cosa dovbbe dare il PD? Innanzitutto fare delle proposte. Organiche, sensate, comprensibili e sulle quali tutti al suo interno convergano seguendo una linea e una disciplina di partito.
Quale dovrebbe essere il contenuto di queste? Ce lo dovrebbero dire loro.
Le primarie del PD sono ancora da rodare parecchio. Un pò meglio delle ultime, ma c'è ancora molto da fare. I candidati sono troppo pochi, e la votazione finale, a mò di referendum, è ancora un pò "dilettantesca". Si spera che questo istituto si perfezioni col tempo. Per es. Credo chi vota alle primarie dovrebbe preiscriversi al voto, come negli USA. Inoltre lo spirito delle primarie non è eleggere che più ci piace ma chi ha più chanches di vincere le elezioni venture.
Le idee chiare la sx non ce le ha, mentre la dx sì. La dx ha Berlusconi e la Lega. La Lega le idee però le ha un pò troppo chiare e un pò troppo semplici. B. non ha idee, ma incarna un Fuhrer Prinzip secondo il quale le idee sono secondarie alla persona. E' giusto tutto ciò che fa Berlusconi, non, è giusto, e dunque Berlusconi lo fa.
Date le divisione interne è anche difficle abbozzare un programma, una lista di provvedimenti da portare avanti coerentemente. Prima si dovrà avere un vincitore, e tale vincitore dovrà essere sostenuto da tutti.
Ma è vero che la sx è stritolata tra i due poteri forti in azione oggi. Da una parte B., che è egli stesso un potentato economico/mdiatico e un potentato politico messi insieme, e dall'altra il potentato economico/mediatico di Repubblica e affini.
Essa è inoltre in una fase in cui le sx di tutta Europa soffrono, e molto. Germania, Francia, prossimamente Inghilterra: praticamente sparite.
Difficile dire cosa dovrebbe fare la sx. Sicuramente non le conviene aumentare il tono dello scontro. Più le idee si radicalizzano e più le opinioni si pietrificano. Maggiore sarà l'antiberlisconismo alla Di Pietro e maggiori saranno gli elettori di dx che alle elezioni andranno a votare, nonostante magari la cassa integrazione, la perdita del lavoro o le difficoltà della propria impresa o professione.
La sx dovrà essere propositiva, e non antiberlsconiana tout court, altrimenti perderrà. Bene ha fatto il PD a non chiedere le dimissioni di B. dopo il Lodo Alfano, dunque.
Ma se si allenta l'antiberluscoismo il PD è attaccato dall'opposizione Di Pietro Repubblica, se lo aumenta è identificato con essa, e radicalizza il voto di cui sopra.
Se lo aumenta la dsx aumenta i voti, se lo diminuisce il PD perde in favore di Di pietro.
Questo potrebbe spingere ad un alleanza verso il centro. Oggi no, ma con il passare del tempo potrebbe darsi un'alleanza coi centristi, e, credo, persino con Fini.
Il problema è che nè repubblica, che non può farlo, non essendo un partito, nè di pietro, che ancora non è un partito, hanno alcunchè da proporre. Essi denunciano semplicemente l'antidemocraticità di B.
Cosa che va bene ed è giusta, ma poi? Le proposte politiche le devono fare i partiti, non i giornali. Se il PD è al'impasse, Di Pietro non si pone nemmeno il problema, perchè la sua missione si identifica con l'antiberlusconismo. Non ha altro da dire. Non ha altro mestiere che denunciare B. e dargli del delinquente. mMa non si preoccupa nemmeno di proporre nulla. Nemmeno ha dato un vero nome al suo partito. E non può farlo, perchè non è un partito. E sicuramente tra i suoi quelli di sx, qualcunque cosa significhi, non so se sono la maggioranza.
Allora cosa dovbbe dare il PD? Innanzitutto fare delle proposte. Organiche, sensate, comprensibili e sulle quali tutti al suo interno convergano seguendo una linea e una disciplina di partito.
Quale dovrebbe essere il contenuto di queste? Ce lo dovrebbero dire loro.
claudio285- -------------
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Data d'iscrizione : 19.12.08
Re: Io sto col Corriere...
Applausi per claudio. Quoto ogni singola parola.
Io sono uno di quelli che quando b. schiatterà, non si fermerà a pensare "Beh poveraccio...", ma piuttosto "Meglio tardi che mai".
Ma purtroppo a sx c'è il vuoto pneumatico, e questo fa più danni al paese che non lo psiconano stesso.
Io sono uno di quelli che quando b. schiatterà, non si fermerà a pensare "Beh poveraccio...", ma piuttosto "Meglio tardi che mai".
Ma purtroppo a sx c'è il vuoto pneumatico, e questo fa più danni al paese che non lo psiconano stesso.
davide- -------------
- Numero di messaggi : 11190
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 15.11.08
Re: Io sto col Corriere...
Credo che ormai la sx abbia fatto il suo tempo. In Italia non c'è mai stata una socialdemocrazia, ma solo un partito che ne faceva le veci, sempre dall'opposizione però.
L'esperienza di governo del PCI fu a livello locale, e mai nazionale. Con i governi di csx più recenti si dovette ricorrere ad una parte del centro ex democristiano. Prodi ne è l'esempio.
Ma l'esperienza è fallita davanti alla "nuova" politica del Berlusconismo.
Come può una sx riformarsi ed innovarsi da un modello che non è mai stato suo?
Il vuoto penumatico è la diretta conseguenza dell'enorme aspettative che l'ideologia marxista creava nel popolo del PCI.
Non possiamo avere più speranze di un cambiamento della società così vasto e radicale, laddove il Berlusconismo non promette speranze, ma le piccole certezze dei buoni pregiudizi borghesi, innalzati mendacemente a valori liberali, ad un popolo che ignora tutto del liberalismo e che soprattutto non appartiene per cultura ad esso.
D'altronde alcuni valori sociali sono garanzie costituzionali, e ci si aspetta che, bene o male, vengano protetti anche dalla destra. Penso alla sanità, alla scuola, seppur impoverita, a favore di quella cattolica.
Cosa può fare la sx in questo mondo che si divide in idealisti delusi e realisti illusi?
ma soprattutto questa divisione della società italiana è componibile?
Possono esistere nella stessa società pesone con visioni del mondo, della politica e delle istituzioni così diametralmente opposte?
Ci sono tensioni nella politica che riflettono e nel contempo infiammano queste divisioni interne alla società.
Prima c'era la spartizione di Yalta, oggi l'Europa che impedisce che queste tensioni raggiungano il punto in cui la corda si spezza.
Ma l'Europa è abbastanza?
L'esperienza di governo del PCI fu a livello locale, e mai nazionale. Con i governi di csx più recenti si dovette ricorrere ad una parte del centro ex democristiano. Prodi ne è l'esempio.
Ma l'esperienza è fallita davanti alla "nuova" politica del Berlusconismo.
Come può una sx riformarsi ed innovarsi da un modello che non è mai stato suo?
Il vuoto penumatico è la diretta conseguenza dell'enorme aspettative che l'ideologia marxista creava nel popolo del PCI.
Non possiamo avere più speranze di un cambiamento della società così vasto e radicale, laddove il Berlusconismo non promette speranze, ma le piccole certezze dei buoni pregiudizi borghesi, innalzati mendacemente a valori liberali, ad un popolo che ignora tutto del liberalismo e che soprattutto non appartiene per cultura ad esso.
D'altronde alcuni valori sociali sono garanzie costituzionali, e ci si aspetta che, bene o male, vengano protetti anche dalla destra. Penso alla sanità, alla scuola, seppur impoverita, a favore di quella cattolica.
Cosa può fare la sx in questo mondo che si divide in idealisti delusi e realisti illusi?
ma soprattutto questa divisione della società italiana è componibile?
Possono esistere nella stessa società pesone con visioni del mondo, della politica e delle istituzioni così diametralmente opposte?
Ci sono tensioni nella politica che riflettono e nel contempo infiammano queste divisioni interne alla società.
Prima c'era la spartizione di Yalta, oggi l'Europa che impedisce che queste tensioni raggiungano il punto in cui la corda si spezza.
Ma l'Europa è abbastanza?
claudio285- -------------
- Numero di messaggi : 430
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 19.12.08
Re: Io sto col Corriere...
In realtà, una volta, per un breve periodo, c'è stato un governo social-democratico.claudio285 ha scritto:Credo che ormai la sx abbia fatto il suo tempo. In Italia non c'è mai stata una socialdemocrazia, ma solo un partito che ne faceva le veci, sempre dall'opposizione però.
L'esperienza di governo del PCI fu a livello locale, e mai nazionale. (...)
Qualcuno ha risolto questa distorsione storica in modo infame.
___________________
Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
https://iltronodispade.wordpress.com/
Ludwig von Drake- -------------
- Numero di messaggi : 4721
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 19.11.08
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