Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
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Ludwig von Drake
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Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
Dopodomani sarà nelle sale spagnole, il 26 novembre in quelle israeliane, il 18 dicembre dovrebbe arrivare anche negli Stati Uniti e, probabilmente, a gennaio prossimo in Francia. Accompagnato da polemiche, destinato a far discutere, è il film «Agorà», del regista Alejandro Amenabar, un ritratto di Ipazia, matematica alessandrina, inventrice del planisfero e dell’astrolabio. Ma soprattutto un duro atto d’accusa contro tutti i fondamentalismi religiosi.
Hanno acquistato i diritti per farlo arrivare sul grande schermo anche a Taiwan, in Thailandia e in Grecia. In Italia per il momento tutto tace. I produttori l’hanno guardato con attenzione al Festival di Cannes a maggio, quando era stato presentato fuori concorso. Poi una lunga pausa di riflessione. Così lunga e così silenziosa da aver fatto pensare a molti a qualcosa di più di una semplice valutazione dal sapore economico-aziendale. Sulla rete hanno incominciato a circolare voci sempre più insistenti di pressioni per evitare che il film venisse proiettato nelle sale italiane.
Ad un certo punto, dalle voci si è passati ad una petizione rivolta ai produttori e distributori del film «per provare a voi e ai media che esiste un gran numero di persone» che invece aspettano di vedere il film. La petizione è passata di sito in sito e di gruppo in gruppo su Facebook. In pochi giorni ha superato le settecento firme aiutata anche dall’uscita in questi giorni di un libro su Ipazia («Ipazia, scienziata alessandrina», La Lepre edizioni). «Oggi la chiesa tenta nuovamente l'opera di cancellazione di questa figura scomoda», spiega Mario su Facebook per invitare a firmare la petizione. '
'Non voglio parlare di censura - aggiunge Jan Klaus Di Blasio, l'autore della petizione - ma deve far riflettere la mancanza di testi sul Neoplatonismo e su Ipazia. Ad esempio, il volume 8 della serie Storia della Filosofia Greca e Romana di Giovanni Reale, Bompiani, l'unico volume non disponibile e dal titolo "Plotino e il Neoplatonismo Pagano".
Ha firmato anche Piergiorgio Odifreddi, matematico, saggista, e soprattutto fiero anticlericale. «La figura di Ipazia è esemplare. Era una matematica, donna di grande cultura, la sua fu la prima battaglia tra scienza e fede. La perse, divenne prima martire della scienza per mano di uomini mandati dal vescovo di Alessandria, Cirillo. Sono trascorsi milleseicento anni ma siamo ancora allo stesso punto».
Il film, infatti, racconta la storia di Ipazia, (Rachel Weisz, l'attrice inglese Oscar per The Constant Gardener), in una Alessandria d'Egitto del IV secolo d.C., provincia remota di un Impero Romano in disfacimento, dove si scontrano tre gruppi religiosi. Cristiani, ebrei e seguaci del culto pagano di Serapide si massacrano a colpi di pietre e coltelli. A nulla vale la giovane saggezza di questa donna filosofa, matematica, astronoma, che vorrebbe fermarli. Cristiani cattivissimi, giudei sanguinari, pagani studenti di astronomia trasformati in soldati, si rivoltano l'uno contro l'altro mentre i romani stanno a guardare. «Le similitudini tra quei tempi lontani e oggi sono molte», aveva ammesso Amenabar alla presentazione a Cannes. «Questo film non è certo contro una o l'altra delle religioni ma contro ogni eccesso, ogni fondamentalismo e ortodossia». E però i cristiani non ci fanno una gran figura: alla religione di Cristo appartengono i parabolani, i monaci che con una mano danno da mangiare ai poveri e con l'altra scatenano massacri.
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=730&ID_sezione=274&sezione=
Un film dedicato alla filosofa e scienziata Ipazia, la più famosa ‘martire’ del pensiero libero dopo Giordano Bruno, uccisa da una turba di monaci cristiani nel V secolo. Il film è stato realizzato da Alejandro Amenabar, già regista di Mare dentro, e vede come protagonista Rachel Weisz. La pellicola, che si intitola Agora, è stata presentata ieri a Cannes. Il film, sostiene il regista (dichiaratamente ateo) “non è certo contro una o l’altra delle religioni, ma contro ogni fondamentalismo e ortodossia”. Il realismo con cui sono stati rappresentati i monaci egiziani ha comunque già sollevato critiche da parte del mondo cristiano. Su YouTube è già disponibile il trailer.
http://www.uaar.it/news/2009/05/18/film-ipazia-contro-fondamentalisti/
Agora- Fuori competizione
Alejandro Amenabar è da anni un giovane talento del cinema, e anche adesso che lo si può definire maturo, la sua freschezza di pensiero e regia lo fanno apparire ancora una promessa, non sempre mantenuta. Eppure Apri gli occhi (da cui il remake Vanilla Sky), The others e Mare dentro sono film importanti, anche se forse sopravvalutati. A Cannes 2009 è piombato con un film quasi incosciente: un kolossal non americano su Hypatia, prima scienziata della storia, famosa per i suoi lavori matematici ed astronomici e per la sua morte tragica. Un film, insomma, ambientato nel IV secolo dopo Cristo, ad Alessandria d'Egitto. Ne esce fuori una pellicola a tratti fracassona e grossolana, ma molto più spesso, invece, femminista, laica, potente. Se infatti il biopic di questa visionaria della scienza, interpretata magnificamente da Rachel Weisz, prende il cuore, il film è incentrato su quello che la sua civiltà e la sua cultura vissero in quegli anni. Nelle persecuzioni cristiane- e dopo Angeli e demoni e il prete vampiro di Park Chan-Wook si rialzeranno gli strali delle gerarchie ecclesiastiche?- che, secondo Amenabar (ma la storia non ha mai fatto luce a fondo su questa tragedia) fecero andare perse le incredibili risorse della leggendaria biblioteca d'Alessandria, e che provocarono lo sterminio di molti pagani neoplatonici prima ed ebrei dopo. Un duro atto d'accusa contro la religione fanatica e ottusa di fronte al progresso, un poetico racconto di una vita coraggiosa e di un pezzo di storia purtroppo ancora attuale. Amenabar ci mette la sua capacità visiva (geniale la doppia velocità dall'alto sull'orda di cristiani devastatori, tragici nella loro meschinità) e un amore speciale per una storia unica. Applausi e fischi (più i primi dei secondi), il film farà discutere. E pensare che domani passa l'Anticristo. Di Lars Von Trier.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2009/festival-di-cannes/cronaca/cannes-delitti-Agora-Amenabar.shtml?uuid=53f166b6-42f3-11de-a165-764d2c40840c&DocRulesView=Libero
Hanno acquistato i diritti per farlo arrivare sul grande schermo anche a Taiwan, in Thailandia e in Grecia. In Italia per il momento tutto tace. I produttori l’hanno guardato con attenzione al Festival di Cannes a maggio, quando era stato presentato fuori concorso. Poi una lunga pausa di riflessione. Così lunga e così silenziosa da aver fatto pensare a molti a qualcosa di più di una semplice valutazione dal sapore economico-aziendale. Sulla rete hanno incominciato a circolare voci sempre più insistenti di pressioni per evitare che il film venisse proiettato nelle sale italiane.
Ad un certo punto, dalle voci si è passati ad una petizione rivolta ai produttori e distributori del film «per provare a voi e ai media che esiste un gran numero di persone» che invece aspettano di vedere il film. La petizione è passata di sito in sito e di gruppo in gruppo su Facebook. In pochi giorni ha superato le settecento firme aiutata anche dall’uscita in questi giorni di un libro su Ipazia («Ipazia, scienziata alessandrina», La Lepre edizioni). «Oggi la chiesa tenta nuovamente l'opera di cancellazione di questa figura scomoda», spiega Mario su Facebook per invitare a firmare la petizione. '
'Non voglio parlare di censura - aggiunge Jan Klaus Di Blasio, l'autore della petizione - ma deve far riflettere la mancanza di testi sul Neoplatonismo e su Ipazia. Ad esempio, il volume 8 della serie Storia della Filosofia Greca e Romana di Giovanni Reale, Bompiani, l'unico volume non disponibile e dal titolo "Plotino e il Neoplatonismo Pagano".
Ha firmato anche Piergiorgio Odifreddi, matematico, saggista, e soprattutto fiero anticlericale. «La figura di Ipazia è esemplare. Era una matematica, donna di grande cultura, la sua fu la prima battaglia tra scienza e fede. La perse, divenne prima martire della scienza per mano di uomini mandati dal vescovo di Alessandria, Cirillo. Sono trascorsi milleseicento anni ma siamo ancora allo stesso punto».
Il film, infatti, racconta la storia di Ipazia, (Rachel Weisz, l'attrice inglese Oscar per The Constant Gardener), in una Alessandria d'Egitto del IV secolo d.C., provincia remota di un Impero Romano in disfacimento, dove si scontrano tre gruppi religiosi. Cristiani, ebrei e seguaci del culto pagano di Serapide si massacrano a colpi di pietre e coltelli. A nulla vale la giovane saggezza di questa donna filosofa, matematica, astronoma, che vorrebbe fermarli. Cristiani cattivissimi, giudei sanguinari, pagani studenti di astronomia trasformati in soldati, si rivoltano l'uno contro l'altro mentre i romani stanno a guardare. «Le similitudini tra quei tempi lontani e oggi sono molte», aveva ammesso Amenabar alla presentazione a Cannes. «Questo film non è certo contro una o l'altra delle religioni ma contro ogni eccesso, ogni fondamentalismo e ortodossia». E però i cristiani non ci fanno una gran figura: alla religione di Cristo appartengono i parabolani, i monaci che con una mano danno da mangiare ai poveri e con l'altra scatenano massacri.
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=730&ID_sezione=274&sezione=
Un film dedicato alla filosofa e scienziata Ipazia, la più famosa ‘martire’ del pensiero libero dopo Giordano Bruno, uccisa da una turba di monaci cristiani nel V secolo. Il film è stato realizzato da Alejandro Amenabar, già regista di Mare dentro, e vede come protagonista Rachel Weisz. La pellicola, che si intitola Agora, è stata presentata ieri a Cannes. Il film, sostiene il regista (dichiaratamente ateo) “non è certo contro una o l’altra delle religioni, ma contro ogni fondamentalismo e ortodossia”. Il realismo con cui sono stati rappresentati i monaci egiziani ha comunque già sollevato critiche da parte del mondo cristiano. Su YouTube è già disponibile il trailer.
http://www.uaar.it/news/2009/05/18/film-ipazia-contro-fondamentalisti/
Agora- Fuori competizione
Alejandro Amenabar è da anni un giovane talento del cinema, e anche adesso che lo si può definire maturo, la sua freschezza di pensiero e regia lo fanno apparire ancora una promessa, non sempre mantenuta. Eppure Apri gli occhi (da cui il remake Vanilla Sky), The others e Mare dentro sono film importanti, anche se forse sopravvalutati. A Cannes 2009 è piombato con un film quasi incosciente: un kolossal non americano su Hypatia, prima scienziata della storia, famosa per i suoi lavori matematici ed astronomici e per la sua morte tragica. Un film, insomma, ambientato nel IV secolo dopo Cristo, ad Alessandria d'Egitto. Ne esce fuori una pellicola a tratti fracassona e grossolana, ma molto più spesso, invece, femminista, laica, potente. Se infatti il biopic di questa visionaria della scienza, interpretata magnificamente da Rachel Weisz, prende il cuore, il film è incentrato su quello che la sua civiltà e la sua cultura vissero in quegli anni. Nelle persecuzioni cristiane- e dopo Angeli e demoni e il prete vampiro di Park Chan-Wook si rialzeranno gli strali delle gerarchie ecclesiastiche?- che, secondo Amenabar (ma la storia non ha mai fatto luce a fondo su questa tragedia) fecero andare perse le incredibili risorse della leggendaria biblioteca d'Alessandria, e che provocarono lo sterminio di molti pagani neoplatonici prima ed ebrei dopo. Un duro atto d'accusa contro la religione fanatica e ottusa di fronte al progresso, un poetico racconto di una vita coraggiosa e di un pezzo di storia purtroppo ancora attuale. Amenabar ci mette la sua capacità visiva (geniale la doppia velocità dall'alto sull'orda di cristiani devastatori, tragici nella loro meschinità) e un amore speciale per una storia unica. Applausi e fischi (più i primi dei secondi), il film farà discutere. E pensare che domani passa l'Anticristo. Di Lars Von Trier.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2009/festival-di-cannes/cronaca/cannes-delitti-Agora-Amenabar.shtml?uuid=53f166b6-42f3-11de-a165-764d2c40840c&DocRulesView=Libero
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
https://iltronodispade.wordpress.com/
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
E che problema c'e'?Scarichi su Vuze e poi metti su youtube!No a parte gli scherzi non mi stupisco piu' riguardo le censure...ERRI8013 ha scritto:Dopodomani sarà nelle sale spagnole, il 26 novembre in quelle israeliane, il 18 dicembre dovrebbe arrivare anche negli Stati Uniti e, probabilmente, a gennaio prossimo in Francia. Accompagnato da polemiche, destinato a far discutere, è il film «Agorà», del regista Alejandro Amenabar, un ritratto di Ipazia, matematica alessandrina, inventrice del planisfero e dell’astrolabio. Ma soprattutto un duro atto d’accusa contro tutti i fondamentalismi religiosi.
Hanno acquistato i diritti per farlo arrivare sul grande schermo anche a Taiwan, in Thailandia e in Grecia. In Italia per il momento tutto tace. I produttori l’hanno guardato con attenzione al Festival di Cannes a maggio, quando era stato presentato fuori concorso. Poi una lunga pausa di riflessione. Così lunga e così silenziosa da aver fatto pensare a molti a qualcosa di più di una semplice valutazione dal sapore economico-aziendale. Sulla rete hanno incominciato a circolare voci sempre più insistenti di pressioni per evitare che il film venisse proiettato nelle sale italiane.
Ad un certo punto, dalle voci si è passati ad una petizione rivolta ai produttori e distributori del film «per provare a voi e ai media che esiste un gran numero di persone» che invece aspettano di vedere il film. La petizione è passata di sito in sito e di gruppo in gruppo su Facebook. In pochi giorni ha superato le settecento firme aiutata anche dall’uscita in questi giorni di un libro su Ipazia («Ipazia, scienziata alessandrina», La Lepre edizioni). «Oggi la chiesa tenta nuovamente l'opera di cancellazione di questa figura scomoda», spiega Mario su Facebook per invitare a firmare la petizione. '
'Non voglio parlare di censura - aggiunge Jan Klaus Di Blasio, l'autore della petizione - ma deve far riflettere la mancanza di testi sul Neoplatonismo e su Ipazia. Ad esempio, il volume 8 della serie Storia della Filosofia Greca e Romana di Giovanni Reale, Bompiani, l'unico volume non disponibile e dal titolo "Plotino e il Neoplatonismo Pagano".
Ha firmato anche Piergiorgio Odifreddi, matematico, saggista, e soprattutto fiero anticlericale. «La figura di Ipazia è esemplare. Era una matematica, donna di grande cultura, la sua fu la prima battaglia tra scienza e fede. La perse, divenne prima martire della scienza per mano di uomini mandati dal vescovo di Alessandria, Cirillo. Sono trascorsi milleseicento anni ma siamo ancora allo stesso punto».
Il film, infatti, racconta la storia di Ipazia, (Rachel Weisz, l'attrice inglese Oscar per The Constant Gardener), in una Alessandria d'Egitto del IV secolo d.C., provincia remota di un Impero Romano in disfacimento, dove si scontrano tre gruppi religiosi. Cristiani, ebrei e seguaci del culto pagano di Serapide si massacrano a colpi di pietre e coltelli. A nulla vale la giovane saggezza di questa donna filosofa, matematica, astronoma, che vorrebbe fermarli. Cristiani cattivissimi, giudei sanguinari, pagani studenti di astronomia trasformati in soldati, si rivoltano l'uno contro l'altro mentre i romani stanno a guardare. «Le similitudini tra quei tempi lontani e oggi sono molte», aveva ammesso Amenabar alla presentazione a Cannes. «Questo film non è certo contro una o l'altra delle religioni ma contro ogni eccesso, ogni fondamentalismo e ortodossia». E però i cristiani non ci fanno una gran figura: alla religione di Cristo appartengono i parabolani, i monaci che con una mano danno da mangiare ai poveri e con l'altra scatenano massacri.
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=730&ID_sezione=274&sezione=
Un film dedicato alla filosofa e scienziata Ipazia, la più famosa ‘martire’ del pensiero libero dopo Giordano Bruno, uccisa da una turba di monaci cristiani nel V secolo. Il film è stato realizzato da Alejandro Amenabar, già regista di Mare dentro, e vede come protagonista Rachel Weisz. La pellicola, che si intitola Agora, è stata presentata ieri a Cannes. Il film, sostiene il regista (dichiaratamente ateo) “non è certo contro una o l’altra delle religioni, ma contro ogni fondamentalismo e ortodossia”. Il realismo con cui sono stati rappresentati i monaci egiziani ha comunque già sollevato critiche da parte del mondo cristiano. Su YouTube è già disponibile il trailer.
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Agora- Fuori competizione
Alejandro Amenabar è da anni un giovane talento del cinema, e anche adesso che lo si può definire maturo, la sua freschezza di pensiero e regia lo fanno apparire ancora una promessa, non sempre mantenuta. Eppure Apri gli occhi (da cui il remake Vanilla Sky), The others e Mare dentro sono film importanti, anche se forse sopravvalutati. A Cannes 2009 è piombato con un film quasi incosciente: un kolossal non americano su Hypatia, prima scienziata della storia, famosa per i suoi lavori matematici ed astronomici e per la sua morte tragica. Un film, insomma, ambientato nel IV secolo dopo Cristo, ad Alessandria d'Egitto. Ne esce fuori una pellicola a tratti fracassona e grossolana, ma molto più spesso, invece, femminista, laica, potente. Se infatti il biopic di questa visionaria della scienza, interpretata magnificamente da Rachel Weisz, prende il cuore, il film è incentrato su quello che la sua civiltà e la sua cultura vissero in quegli anni. Nelle persecuzioni cristiane- e dopo Angeli e demoni e il prete vampiro di Park Chan-Wook si rialzeranno gli strali delle gerarchie ecclesiastiche?- che, secondo Amenabar (ma la storia non ha mai fatto luce a fondo su questa tragedia) fecero andare perse le incredibili risorse della leggendaria biblioteca d'Alessandria, e che provocarono lo sterminio di molti pagani neoplatonici prima ed ebrei dopo. Un duro atto d'accusa contro la religione fanatica e ottusa di fronte al progresso, un poetico racconto di una vita coraggiosa e di un pezzo di storia purtroppo ancora attuale. Amenabar ci mette la sua capacità visiva (geniale la doppia velocità dall'alto sull'orda di cristiani devastatori, tragici nella loro meschinità) e un amore speciale per una storia unica. Applausi e fischi (più i primi dei secondi), il film farà discutere. E pensare che domani passa l'Anticristo. Di Lars Von Trier.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2009/festival-di-cannes/cronaca/cannes-delitti-Agora-Amenabar.shtml?uuid=53f166b6-42f3-11de-a165-764d2c40840c&DocRulesView=Libero
actionlady- -------------
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
Infatti, non stupiscono piu`, come ad un certo punto il Cile nessuno si stupiva piu` della gente che scompariva con tutta la famiglia...
Non stupiscono, come non stupiscono tante brutte cose... ma non le possiamo accettare ne` ignorare.
Non stupisce il sistema clientelare di Mastella & Mastella.
A forza di non stupirsi si rischia che questi comportamenti diventino la normalita`.
Come dire negli anni '80 "non mi stupisco piu` dei telegiornali lottizzati". No, non ci si stupiva negli anni '80, ancor meno negli anni '90... oggi, e` una cosa normale.
Attenzione, smettere di criticare e sollevare queste questioni puo` portarci a ritenerle normali.
Non stupiscono, come non stupiscono tante brutte cose... ma non le possiamo accettare ne` ignorare.
Non stupisce il sistema clientelare di Mastella & Mastella.
A forza di non stupirsi si rischia che questi comportamenti diventino la normalita`.
Come dire negli anni '80 "non mi stupisco piu` dei telegiornali lottizzati". No, non ci si stupiva negli anni '80, ancor meno negli anni '90... oggi, e` una cosa normale.
Attenzione, smettere di criticare e sollevare queste questioni puo` portarci a ritenerle normali.
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IN DARWIN WE TRUST.
"La fera lipertà nein est tire nein, ma konformaren la proprien folontà a qvella tivina."
(La vera libertà non è dire no, ma conformare la propria volontà a quella divina.) (Benedetto XVI - Libero pensatore)
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
Non fasciamoci la testa prima di averla rotta. Mi aspetto arrivi anche in Italia: Amenabar e Rachel Weisz sono grossi nomi e quindi grossi incassi, e nessun distributore vi rinuncerebbe.
Piuttosto, questo voci credo siano già parte della campagna promozionale: "Agorà, il film che il papa non vuole che tu veda"
(O, se è passato Antichrist di Von Trier, perché questo non dovrebbe? Solo perché Von Trier è un misogino?)
Piuttosto, questo voci credo siano già parte della campagna promozionale: "Agorà, il film che il papa non vuole che tu veda"
(O, se è passato Antichrist di Von Trier, perché questo non dovrebbe? Solo perché Von Trier è un misogino?)
AK- -----------
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
Hai ragione Lingua Biforcuta, nel senso che non bisogna lasciar passare inosservate questo tipo di censure, pero' la domanda che mi faccio io e' come effettivamente possiamo fare qualcosa per andare contro questo....nel senso la prima cosa che mi viene da fare e' l'attivista su internet, scaricarlo e poi mettere su youtube o condividere il piu' possibile. Se protesti e manifesti si e' vero che tanti altri si rendono conto, ma poi di fatto chi sta al potere se ne infischia e decide comunque cio' che gli conviene, basta guardare che e' successo con le centrali nucleari comprate con i nostri soldi passando con scioltezza sopra ad un referendum che andava contro esse...a me ste cose me fanno rodere parecchio...ma che posso fare?se conti che poi non ti puoi manco sfogare dicendo su internet "ma perche' non je sparano?"....voglio dire ....la censura cosi' e' grave....Bhe' se poi e' un film che il papa non vorra' mai farti vedere temo che questa e' una publicita' che va contro loro stessi....sai quanti vorranno vederlo solo per fa dispetto a razzicazzinazzi....
actionlady- -------------
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
actionlady ha scritto:Bhe' se poi e' un film che il papa non vorra' mai farti vedere temo che questa e' una publicita' che va contro loro stessi....sai quanti vorranno vederlo solo per fa dispetto a razzicazzinazzi....
E' esattamente quello che intendevo.
AK- -----------
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
AK ha scritto:actionlady ha scritto:Bhe' se poi e' un film che il papa non vorra' mai farti vedere temo che questa e' una publicita' che va contro loro stessi....sai quanti vorranno vederlo solo per fa dispetto a razzicazzinazzi....
E' esattamente quello che intendevo.
Non credo che sia così.
Certo una piccola elite di interessati si scaricherà il film e se lo guarderà. Ma se realmente la censura riuscirà a tenere lontano questo film difficilmente la massa si potrà rendere conto che sia esistito e magari interessarsi alla storia.
Mi spiace molto.
Spero ardentemente che venga mostrato nei cinema.
Stavo giusto guardando che il film è realmente distribuito in tutto il mondo tranne che in Italia.
Se realmente in Italia non arriverà non ci sono scuse che tengono.
Sarà responsabilità diretta della C-E-N-S-U-R-A vaticana.
Giovanni 4-23- -------------
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
Lo distribuisce la Mikado ad Aprile, come mi aspettavo. Vedrete a breve che campagna pubblicitaria tireranno fuori.
AK- -----------
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
Certo che ce n'è voluto eh
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Rasputin- ..............
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
Avevo scritto un articolo su questa questione. Ovviamente censurato:avevo parlato male dei cristiani del 3° secolo ed avevo ricordato che erano dei criminali assassini.
vincentius- -------------
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
vincentius ha scritto:Avevo scritto un articolo su questa questione. Ovviamente censurato:avevo parlato male dei cristiani del 3° secolo ed avevo ricordato che erano dei criminali assassini.
Di' un po', non hai pensato di segnalare queste continue censure da parte del corpo docente della tua scuola all'UAAR? Basta mandar loro una mail
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Re: Censura? Ipazia - il film che l'Italia non vedrà
Sì beh, ma se evitassi di generalizzare saresti meno attaccabile....vincentius ha scritto:Avevo scritto un articolo su questa questione. Ovviamente censurato:avevo parlato male dei cristiani del 3° secolo ed avevo ricordato che erano dei criminali assassini.
davide- -------------
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