Paure
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Paure
Qualunque religione teorizza l'esistenza di un'entità sopranaturale che ti attende per giudicarti
dopo la morte. Da quando noi acquisiamo l'uso della ragione siamo più o meno ossessionati
dall'idea della morte, quindi accettiamo di buon grado chiunque ci prometta il proseguimento,
di una forma di vita anche dopo. Da qui, il proliferare nei millenni, delle favole religiose,
consolatorie e lenitive delle nostre paure. Le religioni oltre essere “l'oppio dei popoli”, sono
anche gli ansiolitici di noi mortali.
dopo la morte. Da quando noi acquisiamo l'uso della ragione siamo più o meno ossessionati
dall'idea della morte, quindi accettiamo di buon grado chiunque ci prometta il proseguimento,
di una forma di vita anche dopo. Da qui, il proliferare nei millenni, delle favole religiose,
consolatorie e lenitive delle nostre paure. Le religioni oltre essere “l'oppio dei popoli”, sono
anche gli ansiolitici di noi mortali.
anacron- -------------
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Re: Paure
Dissento. Da bambino mi faceva più paura la brutta e opprimente favola religiosa che qualsiasi altro male.anacron ha scritto:Qualunque religione teorizza l'esistenza di un'entità sopranaturale che ti attende per giudicarti
dopo la morte. Da quando noi acquisiamo l'uso della ragione siamo più o meno ossessionati
dall'idea della morte, quindi accettiamo di buon grado chiunque ci prometta il proseguimento,
di una forma di vita anche dopo. Da qui, il proliferare nei millenni, delle favole religiose,
consolatorie e lenitive delle nostre paure. Le religioni oltre essere “l'oppio dei popoli”, sono
anche gli ansiolitici di noi mortali.
Da ateo maturo e consolidato posso dire che della morte non me ne frega niente. Non ho paura di morire. Ho paura di farmi male, piuttosto. Perché so cosa vuol dire farsi male.
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Semino dove non mieterò e spargo dove non raccoglierò
Minsky- --------------
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Re: Paure
La morte?
Sinceramente non mi ha mai angosciato, preoccupato, nè tantomeno impaurito.
So per certo che dopo di essa non c'è nulla, anzi la ritengo quasi una rassicurazione.
Qualunque problema ci sia in vita, dopo passa tutto.
Piuttosto mi fa paura un mondo fatto di tabù, di morale, di etica, di limitazioni.
Più di tutto mi spaventa quindi la minaccia di non poter vivere liberamente e soprattutto di non poter decidere quando staccare tutto e farla finita.
Secondo alcuni pare infatti che neanche la nostra vita ci appartenga...
Sinceramente non mi ha mai angosciato, preoccupato, nè tantomeno impaurito.
So per certo che dopo di essa non c'è nulla, anzi la ritengo quasi una rassicurazione.
Qualunque problema ci sia in vita, dopo passa tutto.
Piuttosto mi fa paura un mondo fatto di tabù, di morale, di etica, di limitazioni.
Più di tutto mi spaventa quindi la minaccia di non poter vivere liberamente e soprattutto di non poter decidere quando staccare tutto e farla finita.
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Dottor Ordifren- -------------
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Re: Paure
Devo essere un'anomalia completa. Sono ateo, o comunque totalmente non religioso, sin da quando io ricordi. Ho sempre considerato puerili le favole cristiane.
Eppure ho il terrore della morte, a livello di ossessione.
Di tutto il resto ( senso dell'esistenza, se non c'è Dio non c'è morale ecc. ) francamente me ne importa davvero poco. Altra stranezza, per un ex studente di filosofia.
Eppure ho il terrore della morte, a livello di ossessione.
Di tutto il resto ( senso dell'esistenza, se non c'è Dio non c'è morale ecc. ) francamente me ne importa davvero poco. Altra stranezza, per un ex studente di filosofia.
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Armok- -------------
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Re: Paure
La paura c'è da quando esistiamo, dalle origini della vita stessa circa 3 miliardi e 800 milioni di anni fa - fuggire dal dolore è normale - nel tempo fino ad essere classificata dalla filosofia e dalla scienza.
La mia aspettativa di vita è di circa 10 anni ancora, sarò contento se la dignità mi sosterrà fino in fondo ed è questa una paura - paura della paura stessa - questo argomento si trova tra "persone" e "animali".
Inutile dire che essere "animali" è un privilegio ed il sostegno della ragione dell'essere "persona" rende la persona quello che potrebbe voler essere ma, le ossessioni non devono essere ipocondriache.
Cosa c'entra Dio se non come componente irrazionale di cui siamo ben equipaggiati?
La mia aspettativa di vita è di circa 10 anni ancora, sarò contento se la dignità mi sosterrà fino in fondo ed è questa una paura - paura della paura stessa - questo argomento si trova tra "persone" e "animali".
Inutile dire che essere "animali" è un privilegio ed il sostegno della ragione dell'essere "persona" rende la persona quello che potrebbe voler essere ma, le ossessioni non devono essere ipocondriache.
Cosa c'entra Dio se non come componente irrazionale di cui siamo ben equipaggiati?
SergioAD- -------------
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Re: Paure
Come fai a sapere che non c'è nulla? Questa è fede...Dottor Ordifren ha scritto:La morte?
Sinceramente non mi ha mai angosciato, preoccupato, nè tantomeno impaurito.
So per certo che dopo di essa non c'è nulla, anzi la ritengo quasi una rassicurazione.
Qualunque problema ci sia in vita, dopo passa tutto.
Piuttosto mi fa paura un mondo fatto di tabù, di morale, di etica, di limitazioni.
Più di tutto mi spaventa quindi la minaccia di non poter vivere liberamente e soprattutto di non poter decidere quando staccare tutto e farla finita.
Secondo alcuni pare infatti che neanche la nostra vita ci appartenga...
Nadine- -------------
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Re: Paure
La stranezza(?) che sente un ateo nel leggere i post di un cristiano non è diversa da quella che sento io nel leggere le ultime 4 righe del tuo post... sinceramente non capisco cosa tu voglia dire... puoi riformulare il concetto?SergioAD ha scritto:La paura c'è da quando esistiamo, dalle origini della vita stessa circa 3 miliardi e 800 milioni di anni fa - fuggire dal dolore è normale - nel tempo fino ad essere classificata dalla filosofia e dalla scienza.
La mia aspettativa di vita è di circa 10 anni ancora, sarò contento se la dignità mi sosterrà fino in fondo ed è questa una paura - paura della paura stessa - questo argomento si trova tra "persone" e "animali".
Inutile dire che essere "animali" è un privilegio ed il sostegno della ragione dell'essere "persona" rende la persona quello che potrebbe voler essere ma, le ossessioni non devono essere ipocondriache.
Cosa c'entra Dio se non come componente irrazionale di cui siamo ben equipaggiati?
Nadine- -------------
- Numero di messaggi : 377
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Re: Paure
X RASPUTIN: Se l'anno non è visibile mi dici come si fa a capire se rispondere o meno ad un post??? Fai te che sai...
Nadine- -------------
- Numero di messaggi : 377
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Re: Paure
Nadine ha scritto:Come fai a sapere che non c'è nulla? Questa è fede...Dottor Ordifren ha scritto:La morte?
Sinceramente non mi ha mai angosciato, preoccupato, nè tantomeno impaurito.
So per certo che dopo di essa non c'è nulla, anzi la ritengo quasi una rassicurazione.
Qualunque problema ci sia in vita, dopo passa tutto.
Piuttosto mi fa paura un mondo fatto di tabù, di morale, di etica, di limitazioni.
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Intendi dopo la morte?
Dottor Ordifren- -------------
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Re: Paure
Nadine ha scritto:X RASPUTIN: Se l'anno non è visibile mi dici come si fa a capire se rispondere o meno ad un post??? Fai te che sai...
No, la visualizzazione di data ed ora è impostabile da ciascun utente, vai sul tuo profilo e poi seleziona "Preferenze"
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Re: Paure
Nadine ha scritto:Come fai a sapere che non c'è nulla? Questa è fede...Dottor Ordifren ha scritto:La morte?
Sinceramente non mi ha mai angosciato, preoccupato, nè tantomeno impaurito.
So per certo che dopo di essa non c'è nulla, anzi la ritengo quasi una rassicurazione.
Qualunque problema ci sia in vita, dopo passa tutto.
Piuttosto mi fa paura un mondo fatto di tabù, di morale, di etica, di limitazioni.
Più di tutto mi spaventa quindi la minaccia di non poter vivere liberamente e soprattutto di non poter decidere quando staccare tutto e farla finita.
Secondo alcuni pare infatti che neanche la nostra vita ci appartenga...
Come fai a sapere che c'è qualcosa? Quella è fede!
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Re: Paure
Nadine ha scritto:La stranezza(?) che sente un ateo nel leggere i post di un cristiano non è diversa da quella che sento io nel leggere le ultime 4 righe del tuo post... sinceramente non capisco cosa tu voglia dire... puoi riformulare il concetto?SergioAD ha scritto:La paura c'è da quando esistiamo, dalle origini della vita stessa circa 3 miliardi e 800 milioni di anni fa - fuggire dal dolore è normale - nel tempo fino ad essere classificata dalla filosofia e dalla scienza.
La mia aspettativa di vita è di circa 10 anni ancora, sarò contento se la dignità mi sosterrà fino in fondo ed è questa una paura - paura della paura stessa - questo argomento si trova tra "persone" e "animali".
Inutile dire che essere "animali" è un privilegio ed il sostegno della ragione dell'essere "persona" rende la persona quello che potrebbe voler essere ma, le ossessioni non devono essere ipocondriache.
Cosa c'entra Dio se non come componente irrazionale di cui siamo ben equipaggiati?
Ci sono delle cose che diamo per scontate, io ho questo difetto. Ma tra chi risponde sorvolando e chi, come fai tu, chiede chiarimenti c'è quella differenza che fa dei buoni interlocutori.
Ho detto animali per indicare l'Origine della Vita sul nostro pianeta - il privilegio - dal Big Bang, dalla morte di una stella, dalla polvere solare e finalmente chissà se da ulteriori polvere di stelle inizia il protozoa che ci accomuna tutti.
Questa evidenza l'abbiamo capita studiando l'anatomia degli animali, senza appesantire il post la faccio più breve. Abbiamo in comune tutti il cervello dei rettili e in esso ci sono due istinti molto significativi - quello della sopravvivenza e quello della riproduzione - tutti gli animali che non sono stati sufficientemente equipaggiati di questi due istinti si sono estinti.
Molto semplicemente i nuovi nati, per giungere all'età della riproduzione dovevano avere paura di essere mangiati, di affogare, etc.
La paura si manifesta quando viene percepito un pericolo - che può essere reale o no. Quando il pericolo non è reale, diciamo che la paura è irrazionale e anche patologica se produce stati di ansia. Si dice del malato immaginario che è ipocondriaco.
Cosa c'entra Dio se non come componente irrazionale di cui siamo ben equipaggiati?
Violare i patti può significare pagare la pena - le divinità hanno una componente punitiva eccezionale - se non si conosce la causa di un evento la risposta più facile è attribuire la volontà ad esseri ignoti.
L'ultima formazione del nostro cervello contiene la coscienza di sé, che non è altro che la capacità di previsione di ciò che ci concerne - tutto quello che facciamo ha lo scopo di risolvere un problema o una condizione - che non si è ancora manifestata.
Se fumi hai più probabilità di avere danni alla salute; è vero perché si è verificato frequentemente.
Se rovesci le pantofole offendi Dio; mia nonna mi diceva così per essere ordinato ed io non rovesciavo le pantofole - ma la paura era irrazionale.
Questo meccanismo avviene con quello che si chiama condizionamento ambientale, imprinting e nello specifico è quello religioso.
Sono certo che non ho detto nulla che non sapevi già, dovevo riformulare quello che ho scritto con sinonimi o descrizioni.
Una cosa che hai detto rispetto alla differenza tra l'ateo ed il cristiano - che ragioniamo allo stesso modo. Il papa ha detto che; "gli atei non vanno all'inferno; anzi, essi possono anche aspirare al paradiso!"
Questa visione "umana" deve risultare importante per il cristiano - mi vengono in mente i Valdesi che pur essendo cristiani sono stati perseguitati dai Cattolici - bisogna che sia chiaro che è normale essere critici nei confronti di quelli che ingeriscono nella vita degli altri.
Il papa ha parlato ai Cattolici non certo agli atei che disconoscono il paradiso biblico e ha detto che sono le gesta che porteranno al paradiso gli umani, non la fede. La fede è per lo spirito da cui poi dovranno seguire le gesta. Insomma chi non è unto avrà il percorso più tortuoso.
SergioAD- -------------
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Re: Paure
SergioAD ha scritto:[...]Il papa ha detto che; "gli atei non vanno all'inferno; anzi, essi possono anche aspirare al paradiso!" [...]
Sono alla frutta..."e a un Dio senza fiato, non credere mai" (cfr.)
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Re: Paure
Nadine ha scritto:La stranezza(?) che sente un ateo nel leggere i post di un cristiano non è diversa da quella che sento io nel leggere le ultime 4 righe del tuo post... sinceramente non capisco cosa tu voglia dire... puoi riformulare il concetto?SergioAD ha scritto:La paura c'è da quando esistiamo, dalle origini della vita stessa circa 3 miliardi e 800 milioni di anni fa - fuggire dal dolore è normale - nel tempo fino ad essere classificata dalla filosofia e dalla scienza.
La mia aspettativa di vita è di circa 10 anni ancora, sarò contento se la dignità mi sosterrà fino in fondo ed è questa una paura - paura della paura stessa - questo argomento si trova tra "persone" e "animali".
Inutile dire che essere "animali" è un privilegio ed il sostegno della ragione dell'essere "persona" rende la persona quello che potrebbe voler essere ma, le ossessioni non devono essere ipocondriache.
Cosa c'entra Dio se non come componente irrazionale di cui siamo ben equipaggiati?
Ho visto che Nadine è venuta per fare gli auguri per le feste e siccome non la ricordavo sono andato a vedere per capire cos'era successo e ho notato questo post.
Farò delle osservazioni e dovranno essere interpretate per quello che sono.
La stranezza che si possa sentire tra credenti e non credenti potrebbe essere all'interno di un dibattito sull'esistenza delle divinità e/o sull'ingerenza delle religioni nella vita pubblica.
Il mio messaggio non parlava di Dio ma della paura che può essere razionale oppure irrazionale.
Ho citato gli animali perché hanno una coscienza di se più circoscritta al presente rispetto alla nostra che è in grado di immaginare il futuro.
Se immaginiamo il nostro futuro in modo razionale, gli eventuali progetti che facciamo per costruirlo avranno un margine di errore che potremmo tentare di correggere;
se immaginiamo il nostro futuro in modo irrazionale allora il margine di errore è impredicibile e siccome stavamo parlando di paura mi era venuta in mente l'ipocondria - quella del malato immaginario di Molière.
Chi ha paura di essere colpito da un fulmine (1 probabilità su 81.701) e non di morire in un incidente stradale (1 probabilità su 272) - è più irrazionale rispetto e chi non ha la stessa paura.
Ho citato me stesso per l'infarto (1 probabilità su 28 di morire).
SergioAD- -------------
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Re: Paure
By the way - Quando la paura razionale viene dall'irrazionale.
There is a cult of ignorance in the United States, and there always has been. The strain of anti-intellectualism has been a constant thread winding its way through our political and cultural life, nurtured by the false notion that democracy means that "my ignorance is just as good as your knowledge." -Isaac Asimov
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Re: Paure
SergioAD ha scritto:By the way - Quando la paura razionale viene dall'irrazionale.There is a cult of ignorance in the United States, and there always has been. The strain of anti-intellectualism has been a constant thread winding its way through our political and cultural life, nurtured by the false notion that democracy means that "my ignorance is just as good as your knowledge." -Isaac Asimov
In effetti, la democrazia...(vedi firma)
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Re: Paure
Perciò si vuole una democrazia matura - uno dei suoi computi è la tutela delle minoranze - contro l'arroganza e la mediocrità che viviamo oggi.
SergioAD- -------------
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Re: Paure
SergioAD ha scritto:[...]
Chi ha paura di essere colpito da un fulmine (1 probabilità su 81.701) e non di morire in un incidente stradale (1 probabilità su 272) - è più irrazionale rispetto e chi non ha la stessa paura.
Ho citato me stesso per l'infarto (1 probabilità su 28 di morire).
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Re: Paure
Non sono d'accordo sul riscaldamento globale
(qui nevica da giorni e non accenna a smettere)
(qui nevica da giorni e non accenna a smettere)
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Re: Paure
Rasputin ha scritto:Non sono d'accordo sul riscaldamento globale
(qui nevica da giorni e non accenna a smettere)
HUFFPOST ha scritto:CRONACA
07/01/2019 12:46 CET | Aggiornato 21 minuti fa
Per l'Italia il 2018 è stato l'anno più caldo da oltre due secoli
I dati dell'Isac-Cnr mostrano come l'anno appena passato sia stato il più caldo dal 1800
By Huffington Post
Per l'Italia il 2018 è stato l'anno più caldo dal 1800, cioè da quando è possibile reperire dati sulle temperature nel paese. A riferirlo sono i dati dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (Isac-Cnr), che hanno evidenziato l'anomalia. Il 2018 ha registrato un aumento del +1.58°C rispetto alla media del periodo tra il 1971 e il 2000. Ha inoltre superato il record di caldo del 2015, dove c'era stato un +1.44°C sopra la media dello stesso periodo di riferimento.
"A parte i mesi di febbraio (con un'anomalia negativa) e marzo (in media rispetto al trentennio di riferimento), tutti gli altri dieci mesi del 2018 hanno fatto registrare anomalie positive e nove di essi di oltre 1 C rispetto alla media", ha detto Michele Brunetti, responsabile della banca dati dell'Isac-Cnr. "I dati indicano che siamo in presenza di un cambiamento climatico importante e che in Italia l'aumento di temperatura è più forte rispetto al trend della media globale".
Il periodo in cui ci sono state le anomalie più grandi sono gennaio e aprile: è stato l'aprile più caldo di sempre (+3.50°C sulla media) e il secondo gennaio più caldo di sempre (+2.37°C). Queste anomalie non si sono fatte vedere solo in Italia: il 2018 è stato l'anno più caldo anche per Germania, Francia, Svizzera e Austria.
https://www.huffingtonpost.it/2019/01/07/per-litalia-il-2018-e-stato-lanno-piu-caldo-da-oltre-due-secoli_a_23635956/
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Re: Paure
Minsky ha scritto:Rasputin ha scritto:Non sono d'accordo sul riscaldamento globale
(qui nevica da giorni e non accenna a smettere)HUFFPOST ha scritto:CRONACA
07/01/2019 12:46 CET | Aggiornato 21 minuti fa
Per l'Italia il 2018 è stato l'anno più caldo da oltre due secoli
I dati dell'Isac-Cnr mostrano come l'anno appena passato sia stato il più caldo dal 1800
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Per l'Italia il 2018 è stato l'anno più caldo dal 1800, cioè da quando è possibile reperire dati sulle temperature nel paese. A riferirlo sono i dati dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (Isac-Cnr), che hanno evidenziato l'anomalia. Il 2018 ha registrato un aumento del +1.58°C rispetto alla media del periodo tra il 1971 e il 2000. Ha inoltre superato il record di caldo del 2015, dove c'era stato un +1.44°C sopra la media dello stesso periodo di riferimento.
"A parte i mesi di febbraio (con un'anomalia negativa) e marzo (in media rispetto al trentennio di riferimento), tutti gli altri dieci mesi del 2018 hanno fatto registrare anomalie positive e nove di essi di oltre 1 C rispetto alla media", ha detto Michele Brunetti, responsabile della banca dati dell'Isac-Cnr. "I dati indicano che siamo in presenza di un cambiamento climatico importante e che in Italia l'aumento di temperatura è più forte rispetto al trend della media globale".
Il periodo in cui ci sono state le anomalie più grandi sono gennaio e aprile: è stato l'aprile più caldo di sempre (+3.50°C sulla media) e il secondo gennaio più caldo di sempre (+2.37°C). Queste anomalie non si sono fatte vedere solo in Italia: il 2018 è stato l'anno più caldo anche per Germania, Francia, Svizzera e Austria.
https://www.huffingtonpost.it/2019/01/07/per-litalia-il-2018-e-stato-lanno-piu-caldo-da-oltre-due-secoli_a_23635956/
Questo io non lo chiamo riscaldameno globale bensí di Italia, Germania, Francia, Svizzera e Austria
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Re: Paure
Raspu, ma tu stai in Krukkonia, ieri, riparati dal vento con l'ombrellone, c'erano molti in costume che si abbronzavano nelle spiagge di Roma.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Rasputin ha scritto:Non sono d'accordo sul riscaldamento globale
(qui nevica da giorni e non accenna a smettere)HUFFPOST ha scritto:CRONACA
07/01/2019 12:46 CET | Aggiornato 21 minuti fa
Per l'Italia il 2018 è stato l'anno più caldo da oltre due secoli
I dati dell'Isac-Cnr mostrano come l'anno appena passato sia stato il più caldo dal 1800
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Per l'Italia il 2018 è stato l'anno più caldo dal 1800, cioè da quando è possibile reperire dati sulle temperature nel paese. A riferirlo sono i dati dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (Isac-Cnr), che hanno evidenziato l'anomalia. Il 2018 ha registrato un aumento del +1.58°C rispetto alla media del periodo tra il 1971 e il 2000. Ha inoltre superato il record di caldo del 2015, dove c'era stato un +1.44°C sopra la media dello stesso periodo di riferimento.
"A parte i mesi di febbraio (con un'anomalia negativa) e marzo (in media rispetto al trentennio di riferimento), tutti gli altri dieci mesi del 2018 hanno fatto registrare anomalie positive e nove di essi di oltre 1 C rispetto alla media", ha detto Michele Brunetti, responsabile della banca dati dell'Isac-Cnr. "I dati indicano che siamo in presenza di un cambiamento climatico importante e che in Italia l'aumento di temperatura è più forte rispetto al trend della media globale".
Il periodo in cui ci sono state le anomalie più grandi sono gennaio e aprile: è stato l'aprile più caldo di sempre (+3.50°C sulla media) e il secondo gennaio più caldo di sempre (+2.37°C). Queste anomalie non si sono fatte vedere solo in Italia: il 2018 è stato l'anno più caldo anche per Germania, Francia, Svizzera e Austria.
https://www.huffingtonpost.it/2019/01/07/per-litalia-il-2018-e-stato-lanno-piu-caldo-da-oltre-due-secoli_a_23635956/
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PS. Il Natale è passato, stai ancora travestito?
marisella- ---------------------
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Re: Paure
Lo diceva pure San Paolo, vedi la Lettera ai Romani, sai che novità che ha detto il Papa...però non mi piace questa storia che regala in piazza San Pietro ai fedeli Vangeli e Bibbie, è come dire che sa che quei poveretti che stanno là non sanno nulla. Comunque è una buona cosa, visto che fino a pochi anni fa anche l'AT e il NT erano all'indice assieme al Don Chisciotte e alle Operette Morali, e a Spinoza e a Giordano Bruno e a Kant, e a tutti i più possenti pensatori.Rasputin ha scritto:SergioAD ha scritto:[...]Il papa ha detto che; "gli atei non vanno all'inferno; anzi, essi possono anche aspirare al paradiso!" [...]
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Re: Paure
marisella ha scritto:
Raspu, ma tu stai in Krukkonia, ieri, riparati dal vento con l'ombrellone, c'erano molti in costume che si abbronzavano nelle spiagge di Roma.
PS. Il Natale è passato, stai ancora travestito?
Qua nevica, oh. Inverno normalissimo.
Ora cambio l'avatar, sta a vedere
marisella ha scritto:
Lo diceva pure San Paolo, vedi la Lettera ai Romani, sai che novità che ha detto il Papa...però non mi piace questa storia che regala in piazza San Pietro ai fedeli Vangeli e Bibbie, è come dire che sa che quei poveretti che stanno là non sanno nulla. Comunque è una buona cosa, visto che fino a pochi anni fa anche l'AT e il NT erano all'indice assieme al Don Chisciotte e alle Operette Morali, e a Spinoza e a Giordano Bruno e a Kant, e a tutti i più possenti pensatori.
E meno male che adesso non lo sono più
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Re: Paure
Riprendo questa discussione per dire un paio di cose.
La maggior parte degli atei di questo pianeta si ostina a liquidare la questione dell'esistenza del credente in modo banale. Un esempio della banalità con cui tentate di chiudere la questione lo si trova nel primo post di questa discussione.
(Altri esempi non manca di fornirceli Mastro Rasputin , il quale tengo a sottolineare, ha intitolato questa sezione del forum Confronto Fede-Ateismo, CONFRONTO? Perché è possibile confrontarsi con chi ritiene il credente un babbeo?).
Qui avete una di quei miliardi di babbei che crede nell'esistenza di una Causa Prima, causa prima che identifica con il Dio dei cristiani cattolici.
Credo in Dio perché ho paura della morte? No. Mi va bene un Dio qualunque? No. Credo in Dio perché è consolatorio? No! È vero che sono una donna, ma in questo caso i "no" vogliono dire proprio NO e dico NO a tutte le banalità che continuate a ripetervi/ci come dischi rotti.
Perché credo nell'esistenza di una Causa Prima? Perché gli indizi sulla sua esistenza sono così numerosi da non poter essere ignorati senza far torto, questo sì, alla ragione.
Perché identifico la Causa Prima con il Dio cattolico? Risposta breve e incompleta: Perché in Gesù riconosco la Verità e perché considero i testimoni attendibili, cioè degni della mia fiducia.
Ora scusate, leggete cosa ha scritto Armok: "Devo essere un'anomalia completa. Sono ateo, o comunque totalmente non religioso, sin da quando io ricordi. Ho sempre considerato puerili le favole cristiane. Eppure ho il terrore della morte, a livello di ossessione."
L'ateo, l'illuminato, non ha paura della morte il credente ce l'ha, e allora lui si definisce un'anomalia, un ateo puro perché "sin da quando io ricordi" eppure anomalo.
Come si commentano quelle poche righe? Non lo so. Come si commenta Anacron che scrive: Dio è una favola che ci raccontiamo perché terrorizzati dall'idea di morire, la chiama "favola consolatoria e lenitiva delle nostre paure" un "ansiolitico"ma, poco prima dice che in tutte le religioni Dio è un'entità suprema che ci aspetta nell'aldilà per giudicarci. Siamo dei pessimi cantastorie...
Insomma smettete di ridurre tutto alle solite banalità (*rivolgersi a Rasputin per l'elenco completo), che spesso vi fanno scrivere cose senza senso, e abbandonate i vostri pregiudizi se volete che lo si chiami confronto.
La maggior parte degli atei di questo pianeta si ostina a liquidare la questione dell'esistenza del credente in modo banale. Un esempio della banalità con cui tentate di chiudere la questione lo si trova nel primo post di questa discussione.
(Altri esempi non manca di fornirceli Mastro Rasputin , il quale tengo a sottolineare, ha intitolato questa sezione del forum Confronto Fede-Ateismo, CONFRONTO? Perché è possibile confrontarsi con chi ritiene il credente un babbeo?).
Qui avete una di quei miliardi di babbei che crede nell'esistenza di una Causa Prima, causa prima che identifica con il Dio dei cristiani cattolici.
Credo in Dio perché ho paura della morte? No. Mi va bene un Dio qualunque? No. Credo in Dio perché è consolatorio? No! È vero che sono una donna, ma in questo caso i "no" vogliono dire proprio NO e dico NO a tutte le banalità che continuate a ripetervi/ci come dischi rotti.
Perché credo nell'esistenza di una Causa Prima? Perché gli indizi sulla sua esistenza sono così numerosi da non poter essere ignorati senza far torto, questo sì, alla ragione.
Perché identifico la Causa Prima con il Dio cattolico? Risposta breve e incompleta: Perché in Gesù riconosco la Verità e perché considero i testimoni attendibili, cioè degni della mia fiducia.
Ora scusate, leggete cosa ha scritto Armok: "Devo essere un'anomalia completa. Sono ateo, o comunque totalmente non religioso, sin da quando io ricordi. Ho sempre considerato puerili le favole cristiane. Eppure ho il terrore della morte, a livello di ossessione."
L'ateo, l'illuminato, non ha paura della morte il credente ce l'ha, e allora lui si definisce un'anomalia, un ateo puro perché "sin da quando io ricordi" eppure anomalo.
Come si commentano quelle poche righe? Non lo so. Come si commenta Anacron che scrive: Dio è una favola che ci raccontiamo perché terrorizzati dall'idea di morire, la chiama "favola consolatoria e lenitiva delle nostre paure" un "ansiolitico"ma, poco prima dice che in tutte le religioni Dio è un'entità suprema che ci aspetta nell'aldilà per giudicarci. Siamo dei pessimi cantastorie...
Insomma smettete di ridurre tutto alle solite banalità (*rivolgersi a Rasputin per l'elenco completo), che spesso vi fanno scrivere cose senza senso, e abbandonate i vostri pregiudizi se volete che lo si chiami confronto.
Nadine- -------------
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Re: Paure
Sergio credo che in quel che ho scritto vi sia anche una "risposta" al tuo: "Cosa c'entra Dio se non come componente irrazionale di cui siamo ben equipaggiati?"
Nadine- -------------
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Re: Paure
Allora,
Beh i credenti evidentemente si, esistono
A me non pare affatto banale, si tratta di una semplice constatazione: le religioni, TUTTE, vivono della paura della morte della gente, se non c'è la incutono e promettono - spesso per denaro, quello sí, in questa di vita - una vita dopo la morte.
Lo fanno e possono farlo solamente per il fatto di essere istituzionalizzate; se lo fa il mago Otelma va in galera per truffa e millantato credito.
A mero titolo informativo ti comunico che non sono stato io né a creare le varie sezioni né ad intitolarle, sono subentrato in un secondo tempo, maggiori informazioni qui
https://atei.forumattivo.com/t5855-riassetto
per il resto hai ragione, la sezione confronto è stata oggetto di accese discussioni e c'è stato chi, non a torto, ha proposto di eliminarla. Se trovo la discussione te la indico, alla fine si è deciso di mantenerla perché questo è un forum di discussione ed il dibattito - anche quello sull'aria fritta - è ciò che lo tiene in vita.
Ti rendi conto che il tuo identificare la causa prima con una sola particolare divinità tra le centinaia di accreditate come tali è dovuto unicamente al luogo in cui sei nata e cresciuta? Che se fossi nata e cresciuta in Arabia Saudita saresti ora musulmana ed identificheresti la tua del tutto ipotetica causa prima con un'altra particolare divinità?
Qui sussiste un serio problema, di norma insormontabile coi credenti: per tutti, dico tutti, quegli indizi (se vuoi facciamo la prova, me ne menzioni un paio) esistono spiegazioni nel peggiore dei casi
- più verosimili
nei casi intermedi
- più plausibli
e nella stragrande maggioranza dei casi noti,
- spalleggiate da montagne di prove pressoché inconfutabili.
Il problema dei credenti è che non le vogliono vedere.
Io non vedo alcun problema, ognuno è libero di avere paura di ciò che gli aggrada. E anche l'istinto di sopravvivenza gioca la sua parte; ed una cosa non esclude l'altra, nemmeno vedo contraddizoni in quanto ha scritto Anacron...
Delle "banalità" (mie) basta che me ne menzioni un paio (oppure me le indichi con dei link, come ha gentilmente fatto Sergio con te) e poi ne possiamo - forse - parlare.
Lo stesso dicasi per i presunti pregiudizi.
Nadine ha scritto:Riprendo questa discussione per dire un paio di cose.
La maggior parte degli atei di questo pianeta si ostina a liquidare la questione dell'esistenza del credente in modo banale. Un esempio della banalità con cui tentate di chiudere la questione lo si trova nel primo post di questa discussione.
Beh i credenti evidentemente si, esistono
A me non pare affatto banale, si tratta di una semplice constatazione: le religioni, TUTTE, vivono della paura della morte della gente, se non c'è la incutono e promettono - spesso per denaro, quello sí, in questa di vita - una vita dopo la morte.
Lo fanno e possono farlo solamente per il fatto di essere istituzionalizzate; se lo fa il mago Otelma va in galera per truffa e millantato credito.
Nadine ha scritto:(Altri esempi non manca di fornirceli Mastro Rasputin , il quale tengo a sottolineare, ha intitolato questa sezione del forum Confronto Fede-Ateismo, CONFRONTO? Perché è possibile confrontarsi con chi ritiene il credente un babbeo?).
A mero titolo informativo ti comunico che non sono stato io né a creare le varie sezioni né ad intitolarle, sono subentrato in un secondo tempo, maggiori informazioni qui
https://atei.forumattivo.com/t5855-riassetto
per il resto hai ragione, la sezione confronto è stata oggetto di accese discussioni e c'è stato chi, non a torto, ha proposto di eliminarla. Se trovo la discussione te la indico, alla fine si è deciso di mantenerla perché questo è un forum di discussione ed il dibattito - anche quello sull'aria fritta - è ciò che lo tiene in vita.
Nadine ha scritto:Qui avete una di quei miliardi di babbei che crede nell'esistenza di una Causa Prima, causa prima che identifica con il Dio dei cristiani cattolici.
Credo in Dio perché ho paura della morte? No. Mi va bene un Dio qualunque? No. Credo in Dio perché è consolatorio? No! È vero che sono una donna, ma in questo caso i "no" vogliono dire proprio NO e dico NO a tutte le banalità che continuate a ripetervi/ci come dischi rotti.[...]Perché identifico la Causa Prima con il Dio cattolico? Risposta breve e incompleta: Perché in Gesù riconosco la Verità e perché considero i testimoni attendibili, cioè degni della mia fiducia.
Ti rendi conto che il tuo identificare la causa prima con una sola particolare divinità tra le centinaia di accreditate come tali è dovuto unicamente al luogo in cui sei nata e cresciuta? Che se fossi nata e cresciuta in Arabia Saudita saresti ora musulmana ed identificheresti la tua del tutto ipotetica causa prima con un'altra particolare divinità?
Nadine ha scritto:Perché credo nell'esistenza di una Causa Prima? Perché gli indizi sulla sua esistenza sono così numerosi da non poter essere ignorati senza far torto, questo sì, alla ragione.
Qui sussiste un serio problema, di norma insormontabile coi credenti: per tutti, dico tutti, quegli indizi (se vuoi facciamo la prova, me ne menzioni un paio) esistono spiegazioni nel peggiore dei casi
- più verosimili
nei casi intermedi
- più plausibli
e nella stragrande maggioranza dei casi noti,
- spalleggiate da montagne di prove pressoché inconfutabili.
Il problema dei credenti è che non le vogliono vedere.
Nadine ha scritto:Ora scusate, leggete cosa ha scritto Armok: "Devo essere un'anomalia completa. Sono ateo, o comunque totalmente non religioso, sin da quando io ricordi. Ho sempre considerato puerili le favole cristiane. Eppure ho il terrore della morte, a livello di ossessione."
L'ateo, l'illuminato, non ha paura della morte il credente ce l'ha, e allora lui si definisce un'anomalia, un ateo puro perché "sin da quando io ricordi" eppure anomalo.
Come si commentano quelle poche righe? Non lo so. Come si commenta Anacron che scrive: Dio è una favola che ci raccontiamo perché terrorizzati dall'idea di morire, la chiama "favola consolatoria e lenitiva delle nostre paure" un "ansiolitico"ma, poco prima dice che in tutte le religioni Dio è un'entità suprema che ci aspetta nell'aldilà per giudicarci. Siamo dei pessimi cantastorie...
Io non vedo alcun problema, ognuno è libero di avere paura di ciò che gli aggrada. E anche l'istinto di sopravvivenza gioca la sua parte; ed una cosa non esclude l'altra, nemmeno vedo contraddizoni in quanto ha scritto Anacron...
Nadine ha scritto:Insomma smettete di ridurre tutto alle solite banalità (*rivolgersi a Rasputin per l'elenco completo), che spesso vi fanno scrivere cose senza senso, e abbandonate i vostri pregiudizi se volete che lo si chiami confronto.
Delle "banalità" (mie) basta che me ne menzioni un paio (oppure me le indichi con dei link, come ha gentilmente fatto Sergio con te) e poi ne possiamo - forse - parlare.
Lo stesso dicasi per i presunti pregiudizi.
Ultima modifica di Rasputin il Mar 15 Gen 2019 - 21:06 - modificato 1 volta.
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Re: Paure
Nadine,
No discuto la fede, si tratta di rivelazione, come posso parlare di questo?
Nel concilio di Calcedonia si era discussa la natura di Gesù, dove finisse quella umana e iniziasse quella divina si persero i monofisiti, col Concilio di Gentilly si discusse sulla precedenza del Padre sul figlio e si persero i greco ortodossi, non ne cito altri però le discussioni tra fede e la mancanza di essa erano tra cristiani - ovvero mi devi permettere di di discutere anche di confessioni della stessa religione che hanno contravvenuto al primo comandamento e si tratta di apostasia.
Ciò che non risponde alle regole della ragione è giusto dire che sia irrazionale, non dovrebbe essere offensivo.
Fede e ragione non intersecano mai, non si può confutare la ragione attraverso la fede mentre, alla fede non serve la ragione per affermare le proprie convinzioni.
Però non discuto l'esistenza di Dio, con te o non lo feci, discuto la ragione con cui i credenti ingeriscono all'interno della società - la percezione della paura tra laici e credenti non è uguale. Di questo ho parlato.
Se per te la tua risposta dovrebbe essere valida anche a me allora accetta le mie scuse.
No discuto la fede, si tratta di rivelazione, come posso parlare di questo?
Nel concilio di Calcedonia si era discussa la natura di Gesù, dove finisse quella umana e iniziasse quella divina si persero i monofisiti, col Concilio di Gentilly si discusse sulla precedenza del Padre sul figlio e si persero i greco ortodossi, non ne cito altri però le discussioni tra fede e la mancanza di essa erano tra cristiani - ovvero mi devi permettere di di discutere anche di confessioni della stessa religione che hanno contravvenuto al primo comandamento e si tratta di apostasia.
Ciò che non risponde alle regole della ragione è giusto dire che sia irrazionale, non dovrebbe essere offensivo.
Fede e ragione non intersecano mai, non si può confutare la ragione attraverso la fede mentre, alla fede non serve la ragione per affermare le proprie convinzioni.
Però non discuto l'esistenza di Dio, con te o non lo feci, discuto la ragione con cui i credenti ingeriscono all'interno della società - la percezione della paura tra laici e credenti non è uguale. Di questo ho parlato.
Se per te la tua risposta dovrebbe essere valida anche a me allora accetta le mie scuse.
SergioAD- -------------
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Re: Paure
Grande Capo Raspu,Rasputin ha scritto:Allora,Nadine ha scritto:Riprendo questa discussione per dire un paio di cose.
La maggior parte degli atei di questo pianeta si ostina a liquidare la questione dell'esistenza del credente in modo banale. Un esempio della banalità con cui tentate di chiudere la questione lo si trova nel primo post di questa discussione.
Beh i credenti evidentemente si, esistono
A me non pare affatto banale, si tratta di una semplice constatazione: le religioni, TUTTE, vivono della paura della morte della gente, se non c'è la incutono e promettono - spesso per denaro, quello sí, in questa di vita - una vita dopo la morte.
Lo fanno e possono farlo solamente per il fatto di essere istituzionalizzate; se lo fa il mago Otelma va in galera per truffa e millantato credito.Nadine ha scritto:(Altri esempi non manca di fornirceli Mastro Rasputin , il quale tengo a sottolineare, ha intitolato questa sezione del forum Confronto Fede-Ateismo, CONFRONTO? Perché è possibile confrontarsi con chi ritiene il credente un babbeo?).
A mero titolo informativo ti comunico che non sono stato io né a creare le varie sezioni né ad intitolarle, sono subentrato in un secondo tempo, maggiori informazioni qui
https://atei.forumattivo.com/t5855-riassetto
per il resto hai ragione, la sezione confronto è stata oggetto di accese discussioni e c'è stato chi, non a torto, ha proposto di eliminarla. Se trovo la discussione te la indico, alla fine si è deciso di mantenerla perché questo è un forum di discussione ed il dibattito - anche quello sull'aria fritta - è ciò che lo tiene in vita.Nadine ha scritto:Qui avete una di quei miliardi di babbei che crede nell'esistenza di una Causa Prima, causa prima che identifica con il Dio dei cristiani cattolici.
Credo in Dio perché ho paura della morte? No. Mi va bene un Dio qualunque? No. Credo in Dio perché è consolatorio? No! È vero che sono una donna, ma in questo caso i "no" vogliono dire proprio NO e dico NO a tutte le banalità che continuate a ripetervi/ci come dischi rotti.[...]Perché identifico la Causa Prima con il Dio cattolico? Risposta breve e incompleta: Perché in Gesù riconosco la Verità e perché considero i testimoni attendibili, cioè degni della mia fiducia.
Ti rendi conto che il tuo identificare la causa prima con una sola particolare divinità tra le centinaia di accreditate come tali è dovuto unicamente al luogo in cui sei nata e cresciuta? Che se fossi nata e cresciuta in Arabia Saudita saresti ora musulmana ed identificheresti la tua del tutto ipotetica causa prima con un'altra particolare divinità?Nadine ha scritto:Perché credo nell'esistenza di una Causa Prima? Perché gli indizi sulla sua esistenza sono così numerosi da non poter essere ignorati senza far torto, questo sì, alla ragione.
Qui sussiste un serio problema, di norma insormontabile coi credenti: per tutti, dico tutti, quegli indizi (se vuoi facciamo la prova, me ne menzioni un paio) esistono spiegazioni nel peggiore dei casi
- più verosimili
nei casi intermedi
- più plausibli
e nella stragrande maggioranza dei casi noti,
- spalleggiate da montagne di prove pressoché inconfutabili.
Il problema dei credenti è che non le vogliono vedere.Nadine ha scritto:Ora scusate, leggete cosa ha scritto Armok: "Devo essere un'anomalia completa. Sono ateo, o comunque totalmente non religioso, sin da quando io ricordi. Ho sempre considerato puerili le favole cristiane. Eppure ho il terrore della morte, a livello di ossessione."
L'ateo, l'illuminato, non ha paura della morte il credente ce l'ha, e allora lui si definisce un'anomalia, un ateo puro perché "sin da quando io ricordi" eppure anomalo.
Come si commentano quelle poche righe? Non lo so. Come si commenta Anacron che scrive: Dio è una favola che ci raccontiamo perché terrorizzati dall'idea di morire, la chiama "favola consolatoria e lenitiva delle nostre paure" un "ansiolitico"ma, poco prima dice che in tutte le religioni Dio è un'entità suprema che ci aspetta nell'aldilà per giudicarci. Siamo dei pessimi cantastorie...
Io non vedo alcun problema, ognuno è libero di avere paura di ciò che gli aggrada. E anche l'istinto di sopravvivenza gioca la sua parte; ed una cosa non esclude l'altra, nemmeno vedo contraddizoni in quanto ha scritto Anacron...Nadine ha scritto:Insomma smettete di ridurre tutto alle solite banalità (*rivolgersi a Rasputin per l'elenco completo), che spesso vi fanno scrivere cose senza senso, e abbandonate i vostri pregiudizi se volete che lo si chiami confronto.
Delle "banalità" (mie) basta che me ne menzioni un paio (oppure me le indichi con dei link, come ha gentilmente fatto Sergio con te) e poi ne possiamo - forse - parlare.
Lo stesso dicasi per i presunti pregiudizi.
mi permetto di dissentire da ciò che dici, Anacron è caduto in contraddizione. Premetto che quando ci riferiamo a Dio, alla morte non dovremmo usare il termine paura ma Timore di Dio che è uno dei Sette Doni dello Spirito Santo, introdotto nella Bibbia Greca dei Settanta.
Anacron cade in contraddizione perchè da una parte ci dice che siamo terrorizzati poichè dopo la morte c'è Dio a punirci, quindi vede Dio solo come un giustiziere, ora Dio è sia Giustizia ( ebraico, Tsedeq) e sia Misericordia ( ebraico, Salem), ma è sbilanciato verso la Misericordia. Poi Anacron ci dice che Dio è oppio, è un ansiolitico ( anche l'oppio è ansiolitico...) quindi una panacea, a questo punto Anacron si contraddice, Dio ci terrorizza perchè è un giustiziere o è un ansiolitico perchè ci promette una vita dopo la morte?
Ai posteri l'ardua sentenza.
marisella- ---------------------
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Re: Paure
Marisella,
Non discuto la fede (bisogna che lo dica per comodità).
Paura e timore hanno la stessa radice, insieme a terrore, preoccupazione, etc.
Nessun problema prendere atto - tra il termine generico e uno dei suoi derivati specializzato che eredita il significato e viene caratterizzato dal pontefice o dal conteso teologico.
Nello Sri Lanka i buddhisti hanno distrutto una chiesa e notando il rosario sullo specchietto retrovisore del nostro autista abbiamo avuto sollievo dalla paura, qualunque cosa significhi.
Sempre nello Sri Lanka la minoranza Tamil è stata perseguitata per 20 anni dai buddhisti, pacifisti da una parte e guerrieri dall'altra, nel Punjab in India gli induisti terrorizzano i musulmani e pensa alla natura delle due religioni pacifista e totalitarista, si tratta di terrore. Parlo anche della mia apostasia minacciata di morte negli emirati proprio dicendomi che devo temere Dio (in un sito militare).
Il problema della paura esercitata per difendere gli ideali non dovrebbe essere sminuito con il timore i Dio durante l'osservazione di regole o manifesti della propria religione. Perché e a cosa giova?
Cosa non va nella risposta di Rasputin? Il condizionamento ambientale (ma anche gli usi e costumi) ed il sistema endocrinologo hanno delle relazioni di correlazione?
Stiamo parlando di emozioni primarie soggettive patologiche, sociali, concrete o immaginarie.
Dico una cosa irrilevante -
la maturità religiosa dovrebbe essere l'aspirazione di tutti, flawless - soddisfare il gene divino in ciascuno di noi.
Non discuto la fede (bisogna che lo dica per comodità).
Paura e timore hanno la stessa radice, insieme a terrore, preoccupazione, etc.
"La paura va distinta dal timore di Dio, che e' santo, e' il timore dell'adorazione davanti al Signore". Lo ha suggerito Papa Francesco nell'omelia alla Donus Santa Marta.
"Il timore di Dio è una virtù", ha ricordato ai fedeli presenti nella cappella del pensionato vaticano,precisando che, a differenza della paura paralizzante, "il timore di Dio non rimpiccolisce, non indebolisce, non paralizza: porta avanti, verso la missione che il Signore dà". E secondo il Papa, al timore di Dio si accompagna la gioia. "Nessuno potrà togliervi la vostra gioia", ha affermato citando...
Nessun problema prendere atto - tra il termine generico e uno dei suoi derivati specializzato che eredita il significato e viene caratterizzato dal pontefice o dal conteso teologico.
Nello Sri Lanka i buddhisti hanno distrutto una chiesa e notando il rosario sullo specchietto retrovisore del nostro autista abbiamo avuto sollievo dalla paura, qualunque cosa significhi.
Sempre nello Sri Lanka la minoranza Tamil è stata perseguitata per 20 anni dai buddhisti, pacifisti da una parte e guerrieri dall'altra, nel Punjab in India gli induisti terrorizzano i musulmani e pensa alla natura delle due religioni pacifista e totalitarista, si tratta di terrore. Parlo anche della mia apostasia minacciata di morte negli emirati proprio dicendomi che devo temere Dio (in un sito militare).
Il problema della paura esercitata per difendere gli ideali non dovrebbe essere sminuito con il timore i Dio durante l'osservazione di regole o manifesti della propria religione. Perché e a cosa giova?
Cosa non va nella risposta di Rasputin? Il condizionamento ambientale (ma anche gli usi e costumi) ed il sistema endocrinologo hanno delle relazioni di correlazione?
Stiamo parlando di emozioni primarie soggettive patologiche, sociali, concrete o immaginarie.
Dico una cosa irrilevante -
la maturità religiosa dovrebbe essere l'aspirazione di tutti, flawless - soddisfare il gene divino in ciascuno di noi.
SergioAD- -------------
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Re: Paure
marisella ha scritto:
Grande Capo Raspu,
mi permetto di dissentire da ciò che dici, Anacron è caduto in contraddizione. Premetto che quando ci riferiamo a Dio, alla morte non dovremmo usare il termine paura ma Timore di Dio che è uno dei Sette Doni dello Spirito Santo, introdotto nella Bibbia Greca dei Settanta.
Certo che ricorrere ai sofismi...come giustamente puntualizza Sergio, (io te lo dico inn un'altra maniera) i due termini si equivalgono; tecnicamente si chiamano "Sinonimi", strano che proprio una come te col pallino della grammatica e dell'orticultura lo ignori a bella posta facendone quasi un'esegesi
marisella ha scritto:Anacron cade in contraddizione perchè da una parte ci dice che siamo terrorizzati poichè dopo la morte c'è Dio a punirci, quindi vede Dio solo come un giustiziere, ora Dio è sia Giustizia ( ebraico, Tsedeq) e sia Misericordia ( ebraico, Salem), ma è sbilanciato verso la Misericordia. Poi Anacron ci dice che Dio è oppio, è un ansiolitico ( anche l'oppio è ansiolitico...) quindi una panacea, a questo punto Anacron si contraddice, Dio ci terrorizza perchè è un giustiziere o è un ansiolitico perchè ci promette una vita dopo la morte?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Beh la risposta c'è, ed è semplice: dio non esiste.
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Re: Paure
@Sergio:
Poco tempo fa in un'altra discussione ho chiesto a Rasputin se ritenesse l'atto di fede un atto della ragione, lui ha risposto... No.
Ci sono atei e atei imbruttiti, così come ci sono credenti e credenti imbruttiti. L'ateo imbruttito è un individuo ingrugnito disposto alla disonestà intellettuale pur di non cedere e non concedere, quale ateo volete essere?
Rasputin ha risposto -no- perché il credente deve essere, lo ha ribadito anche sopra(*vedi fine post), un babbeo pigro, un individuo indolente che passivamente accetta una credenza trasmessa dalle tradizioni dei paesi in cui nasce e cresce. Quella del credente, sia esso cristiano, musulmano, ecc., sarebbe quindi una fede "vissuta" senza essere neanche compresa. Babbei appunto. Perché deve essere così? Perché altrimenti dovreste iniziare a mettervi in discussione e a cambiare atteggiamento.
Tu dici "Fede e ragione non intersecano mai" e "alla fede non serve la ragione per affermare le proprie convinzioni", ma l'atto di fede è un atto della ragione, non è possibile credere in qualcosa senza averci prima ragionato ed essere giunti alla conclusione che è credibile. Giovanni Paolo II in Fides et Ratio le definisce come “...le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità”. Fede e ragione si completano a vicenda.
Questa è la posizione della Chiesa:
Catechismo della Chiesa Cattolica: "La santa Chiesa, nostra madre, sostiene e insegna che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza con il lume naturale della ragione umana partendo dalle cose create" [Concilio Vaticano I: Denz. -Schönm., 3004; cf 3026; Conc. Ecum. Vat. II, Dei ]. Senza questa capacità, l'uomo non potrebbe accogliere la Rivelazione di Dio. L'uomo ha questa capacità perché è creato "a immagine di Dio" [Cf Gen 1,27 ].
(*)Rasputin:"Ti rendi conto che il tuo identificare la causa prima con una sola particolare divinità tra le centinaia di accreditate come tali è dovuto unicamente al luogo in cui sei nata e cresciuta? Che se fossi nata e cresciuta in Arabia Saudita saresti ora musulmana ed identificheresti la tua del tutto ipotetica causa prima con un'altra particolare divinità?"
Poco tempo fa in un'altra discussione ho chiesto a Rasputin se ritenesse l'atto di fede un atto della ragione, lui ha risposto... No.
Ci sono atei e atei imbruttiti, così come ci sono credenti e credenti imbruttiti. L'ateo imbruttito è un individuo ingrugnito disposto alla disonestà intellettuale pur di non cedere e non concedere, quale ateo volete essere?
Rasputin ha risposto -no- perché il credente deve essere, lo ha ribadito anche sopra(*vedi fine post), un babbeo pigro, un individuo indolente che passivamente accetta una credenza trasmessa dalle tradizioni dei paesi in cui nasce e cresce. Quella del credente, sia esso cristiano, musulmano, ecc., sarebbe quindi una fede "vissuta" senza essere neanche compresa. Babbei appunto. Perché deve essere così? Perché altrimenti dovreste iniziare a mettervi in discussione e a cambiare atteggiamento.
Tu dici "Fede e ragione non intersecano mai" e "alla fede non serve la ragione per affermare le proprie convinzioni", ma l'atto di fede è un atto della ragione, non è possibile credere in qualcosa senza averci prima ragionato ed essere giunti alla conclusione che è credibile. Giovanni Paolo II in Fides et Ratio le definisce come “...le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità”. Fede e ragione si completano a vicenda.
Questa è la posizione della Chiesa:
Catechismo della Chiesa Cattolica: "La santa Chiesa, nostra madre, sostiene e insegna che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza con il lume naturale della ragione umana partendo dalle cose create" [Concilio Vaticano I: Denz. -Schönm., 3004; cf 3026; Conc. Ecum. Vat. II, Dei ]. Senza questa capacità, l'uomo non potrebbe accogliere la Rivelazione di Dio. L'uomo ha questa capacità perché è creato "a immagine di Dio" [Cf Gen 1,27 ].
(*)Rasputin:"Ti rendi conto che il tuo identificare la causa prima con una sola particolare divinità tra le centinaia di accreditate come tali è dovuto unicamente al luogo in cui sei nata e cresciuta? Che se fossi nata e cresciuta in Arabia Saudita saresti ora musulmana ed identificheresti la tua del tutto ipotetica causa prima con un'altra particolare divinità?"
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Re: Paure
Nadine ha scritto:[...]
Rasputin ha risposto -no- perché il credente deve essere, lo ha ribadito anche sopra(*vedi fine post), un babbeo pigro, un individuo indolente che passivamente accetta una credenza trasmessa dalle tradizioni dei paesi in cui nasce e cresce. Quella del credente, sia esso cristiano, musulmano, ecc., sarebbe quindi una fede "vissuta" senza essere neanche compresa. Babbei appunto. Perché deve essere così? Perché altrimenti dovreste iniziare a mettervi in discussione e a cambiare atteggiamento.
Non mi pare di avere scritto nulla del genere. E nemmeno mi hai risposto: Ti rendi conto che il tuo identificare la causa prima con una sola particolare divinità tra le centinaia di accreditate come tali è dovuto unicamente al luogo in cui sei nata e cresciuta? Che se fossi nata e cresciuta in Arabia Saudita saresti ora musulmana ed identificheresti la tua del tutto ipotetica causa prima con un'altra particolare divinità?
Te ne rendi conto o no? Fin quando non rispondi chi non si vuole mettere in discussione sei tu, non io
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Re: Paure
Imbruttito, senza dubbio. Preferisco la mia "bruttura" di ateo all'idiozia del credente.Nadine ha scritto:@Sergio:
Poco tempo fa in un'altra discussione ho chiesto a Rasputin se ritenesse l'atto di fede un atto della ragione, lui ha risposto... No.
Ci sono atei e atei imbruttiti, così come ci sono credenti e credenti imbruttiti. L'ateo imbruttito è un individuo ingrugnito disposto alla disonestà intellettuale pur di non cedere e non concedere, quale ateo volete essere?
Oggi sarebbe dovere di ogni individuo dotato di intelligenza proclamare la lotta alla religione.
Ma chi l'ha detto.Nadine ha scritto:Rasputin ha risposto -no- perché il credente deve essere, lo ha ribadito anche sopra(*vedi fine post), un babbeo pigro, un individuo indolente che passivamente accetta una credenza trasmessa dalle tradizioni dei paesi in cui nasce e cresce. Quella del credente, sia esso cristiano, musulmano, ecc., sarebbe quindi una fede "vissuta" senza essere neanche compresa. Babbei appunto. Perché deve essere così? Perché altrimenti dovreste iniziare a mettervi in discussione e a cambiare atteggiamento.
Dabbenaggini. False come un doblone di cioccolata. Fandonie. Pinzillacchere. "Lo spirito umano s’innalza" ma de che stai a parlare. La verità non si "contempla", si cerca, si indaga, si studia. Parolai deliranti.Nadine ha scritto:Tu dici "Fede e ragione non intersecano mai" e "alla fede non serve la ragione per affermare le proprie convinzioni", ma l'atto di fede è un atto della ragione, non è possibile credere in qualcosa senza averci prima ragionato ed essere giunti alla conclusione che è credibile. Giovanni Paolo II in Fides et Ratio le definisce come “...le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità”. Fede e ragione si completano a vicenda.
Perfetto. Definizione perfetta e definitiva. Non esistono le "cose create", pertanto non c'è nulla da illuminare. Questione chiusa.Nadine ha scritto:Questa è la posizione della Chiesa:
Catechismo della Chiesa Cattolica: "La santa Chiesa, nostra madre, sostiene e insegna che Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza con il lume naturale della ragione umana partendo dalle cose create" [Concilio Vaticano I: Denz. -Schönm., 3004; cf 3026; Conc. Ecum. Vat. II, Dei ]. Senza questa capacità, l'uomo non potrebbe accogliere la Rivelazione di Dio. L'uomo ha questa capacità perché è creato "a immagine di Dio" [Cf Gen 1,27 ].
No, che dici. Se fosse nata e cresciuta in Arabia Saudita, Nadine sarebbe una fervente cattolica lo stesso, perché Gesooo l'avrebbe ispirata. Ma di nascosto e senza che lo sapesse nessuno, per non finire decapitata in mezzo ad una piazza.Nadine ha scritto:(*)Rasputin:"Ti rendi conto che il tuo identificare la causa prima con una sola particolare divinità tra le centinaia di accreditate come tali è dovuto unicamente al luogo in cui sei nata e cresciuta? Che se fossi nata e cresciuta in Arabia Saudita saresti ora musulmana ed identificheresti la tua del tutto ipotetica causa prima con un'altra particolare divinità?"
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Re: Paure
Nadine,
Il tema sul quale vorrei rispondere è quello della paura e della sua componente irrazionale.
Per quanto mi riguarda non distingui la differenza tra fede e ragione.
Un atto della ragione è diverso dall'atto di fede e viene definito razionale in quanto dimostrabile entro una data precisione misurabile e ripetibile.
San Agostino ha separato fede e ragione poi con essa ha riconosciuto la fede, pensando che ciò che egli non conosceva fosse fatto con la mano di Dio.
Noi anche diciamo di non conoscere molte cose ma non diciamo che quelle inspiegabili sono per l'imperscrutabilità divina – come lo sono gli atti di fede.
È possibile che non siamo allineati sulla conoscenza del significato di fede e ragione? Ci sono differenze sostanziali di fede anche tra confessioni cristiane.
Dunque la fede sostanzialmente è compatibile col parere più che con la ragione, inconfutabile entro un margine di errore noto e dichiarato.
Non so in che modo partecipare da imbruttito e non so come sentirmi io stesso per quello che dici dopo e non discuto la libertà riguardo alla fede.
Ho la sensazione di non essermi spiegato o che tu non mi abbia seguito sulle altre cose che ho scritto in questi giorni. Non sono un tuo nemico però.
Il tema sul quale vorrei rispondere è quello della paura e della sua componente irrazionale.
Per quanto mi riguarda non distingui la differenza tra fede e ragione.
Un atto della ragione è diverso dall'atto di fede e viene definito razionale in quanto dimostrabile entro una data precisione misurabile e ripetibile.
San Agostino ha separato fede e ragione poi con essa ha riconosciuto la fede, pensando che ciò che egli non conosceva fosse fatto con la mano di Dio.
Noi anche diciamo di non conoscere molte cose ma non diciamo che quelle inspiegabili sono per l'imperscrutabilità divina – come lo sono gli atti di fede.
È possibile che non siamo allineati sulla conoscenza del significato di fede e ragione? Ci sono differenze sostanziali di fede anche tra confessioni cristiane.
Dunque la fede sostanzialmente è compatibile col parere più che con la ragione, inconfutabile entro un margine di errore noto e dichiarato.
Non so in che modo partecipare da imbruttito e non so come sentirmi io stesso per quello che dici dopo e non discuto la libertà riguardo alla fede.
Ho la sensazione di non essermi spiegato o che tu non mi abbia seguito sulle altre cose che ho scritto in questi giorni. Non sono un tuo nemico però.
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Re: Paure
@ Sergio AD, @ Raspùtin.Rasputin ha scritto:marisella ha scritto:
Grande Capo Raspu,
mi permetto di dissentire da ciò che dici, Anacron è caduto in contraddizione. Premetto che quando ci riferiamo a Dio, alla morte non dovremmo usare il termine paura ma Timore di Dio che è uno dei Sette Doni dello Spirito Santo, introdotto nella Bibbia Greca dei Settanta.
Certo che ricorrere ai sofismi...come giustamente puntualizza Sergio, (io te lo dico inn un'altra maniera) i due termini si equivalgono; tecnicamente si chiamano "Sinonimi", strano che proprio una come te col pallino della grammatica e dell'orticultura lo ignori a bella posta facendone quasi un'esegesimarisella ha scritto:Anacron cade in contraddizione perchè da una parte ci dice che siamo terrorizzati poichè dopo la morte c'è Dio a punirci, quindi vede Dio solo come un giustiziere, ora Dio è sia Giustizia ( ebraico, Tsedeq) e sia Misericordia ( ebraico, Salem), ma è sbilanciato verso la Misericordia. Poi Anacron ci dice che Dio è oppio, è un ansiolitico ( anche l'oppio è ansiolitico...) quindi una panacea, a questo punto Anacron si contraddice, Dio ci terrorizza perchè è un giustiziere o è un ansiolitico perchè ci promette una vita dopo la morte?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Beh la risposta c'è, ed è semplice: dio non esiste.
No, assolutamente no. I due termini, paura e timore non sono sinonimi e non si equivalgono, mica devo dire che Sergio ha ragione solo perchè è un veterano, io non sono d'accordo con lui e neanche con Raspùtin. Neppure la locuzione "paura paralizzante" va bene, è una locuzione inesatta. Dinanzi alla paura, l'animale ( come insegnano i libri di fisiologia), e quindi anche l'uomo, reagisce con la fuga o con l'attacco, non si paralizza, il corpo è bombardato dall'adrenalina che gli fa aumentare la frequenza cardiaca, dilatare i bronchi, vasodilatare le arteriole, perchè il corpo si prepara all'attacco o alla fuga. Questa è la paura. La paura può essere anche il primo segno della grande sindrome schizofrenica, se correttamente interpretata.
Il timore è diverso e vi sono molti tipi di timori, schematizzando ricorderemo il "timor panico" dal grande dio Pan, quest'essere mostruoso metà capro, metà uomo che lanciava urla terrorizzanti nel meriggio e nella calura, suonava anche il flauto, come ci ricorda Carducci, ebbene quello è il timor panico, vi è poi il Timore di Dio, che è un dono, non una virtù. Sergio dice che il papa parla di virtù ma non è una virtu'.
Abbiamo nel catechismo della Chiesa Cattolica le tre Virtù Teologali:
Fede
Speranza
Carità.
poi le quattro Virtù Cardinali:
Fortezza
Giustizia
Prudenza
Temperanza
E inoltre i sette doni dello Spirito Santo.
Sapienza
Intelletto
Scienza
Consiglio
Fortezza
Pietà
Timor di Dio.
Come già dissi il Timor di Dio fu aggiunto ad Alessandria dai Settanta saggi traduttori della Bibbia dall'ebraico in greco attico, perchè alcuni reputavano che bastasse la Sapienza, ma altri preferirono aggiungere il Timor di Dio. Questo non è ovviamente il timor panico, ma è una sorta di adorazione reverenziale verso chi ci ama e ci vuole guidare per il retto sentiero, un po' come un bimbo piccolo si affida alla mano del papà, certo un po' timoroso ma pieno di fiducia, quindi ecco che questa guida ci porta gioia anche se siamo timorosi perchè guidati dalla Suprema Entità che esiste, cioè Dio.
Raspu mi accusa di voler fare addirittura un'esegesi sul Timor di Dio, ma è ovvio, non è sinonimo di paura, di terrore, è un altro concetto.
Minsky, parlando con la cara Nadine, dice che fede e ragione non s'incontrano, ma non sono d'accordo. Concludo citando linizio di un celebre libro di Bertrand Russell "Misticismo e Logica ":
La metafisica, ossia il tentativo di concepire il mondo intero per mezzo del pensiero, si è sviluppata, fin dal principio, dall'unione e dal conflitto di due impulsi umani diversissimi, l'uno che spinge gli uomini verso il misticismo, l'altro verso la scienza".
Buonanotte.
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Re: Paure
marisella ha scritto:@ Sergio AD, @ Raspùtin.
No, assolutamente no. I due termini, paura e timore non sono sinonimi e non si equivalgono, mica devo dire che Sergio ha ragione solo perchè è un veterano, io non sono d'accordo con lui e neanche con Raspùtin.
https://sinonimi.it/paura/
https://sinonimi.it/timore/
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Re: Paure
Parto dal fondo Marisella.
Non so cosa c'entra il fatto che la piattaforma assegni degli attributi alla classe degli utenti che si registrano, di fatto non dice nulla (la piattaforma) sull'amichevolezza (che non è sinonimo di amicizia ma ha una radice comune con essa). Quando mi allontanai dal sito (da tutti i siti) era stato per la scarsa considerazione del lato umano - pensai che fosse uno stereotipo degli italiani e che nuoceva alla salute.
Cosa c'entra essere veterano, inoltre Rasputin conosce la lingua mentre io non sono di lingua madre - lui la può insegnare a me ed anche tu lo puoi fare.
I termini anche sono una classe con attributi tra cui origine, etimologia, significati, sensi convenzioni, associazioni e aggregazioni, dico quello che appare ed è incompleto.
Io ho guardato l'etimologia dei termini, hanno la radice sanscrita comune Pat e Tam, potete vedere da voi le similitudini e le differenze.
Però, io ho considerato un attributo addizionale che li renderebbe interscambiabili a mio parere che sono il peggiore conoscitore della lingua italiana tra voi tutti.
L'attributo "di Dio" e allora benché ci sia ancora compatibilità tra "paura" e "timore di Dio" essa aumenta dicendo Paura di Dio e Timore di Dio.
Ora per tanto poco però la mia paura della vicinanza delle fonti magnetiche del notebook al pacemaker fa temere per la mia salute e non vale la pena che io insista in questo tema - qualunque cosa sia o credano i timorati di Dio dei termini menzionati sarà prioritario rispetto alla valutazione oggettiva e così sia.
Non è saggio per me proseguire e sopratutto non è nemmeno interessante questa discussione - non ricordavo che non partecipavo tanto nel tema del confronto tra fede e ateismo - l'ho fatto coi teologi, istruttori, seminaristi per il denominatore comune con l'umanesimo secolare.
Ora che ho capito saluto Marisella e Nadine per risentirci in eventuali discussioni umanistiche e/o di ingerenza delle religioni all'interno del mondo Secolarista che è quello della Costituzione italiana.
Non so cosa c'entra il fatto che la piattaforma assegni degli attributi alla classe degli utenti che si registrano, di fatto non dice nulla (la piattaforma) sull'amichevolezza (che non è sinonimo di amicizia ma ha una radice comune con essa). Quando mi allontanai dal sito (da tutti i siti) era stato per la scarsa considerazione del lato umano - pensai che fosse uno stereotipo degli italiani e che nuoceva alla salute.
Cosa c'entra essere veterano, inoltre Rasputin conosce la lingua mentre io non sono di lingua madre - lui la può insegnare a me ed anche tu lo puoi fare.
I termini anche sono una classe con attributi tra cui origine, etimologia, significati, sensi convenzioni, associazioni e aggregazioni, dico quello che appare ed è incompleto.
Io ho guardato l'etimologia dei termini, hanno la radice sanscrita comune Pat e Tam, potete vedere da voi le similitudini e le differenze.
Però, io ho considerato un attributo addizionale che li renderebbe interscambiabili a mio parere che sono il peggiore conoscitore della lingua italiana tra voi tutti.
L'attributo "di Dio" e allora benché ci sia ancora compatibilità tra "paura" e "timore di Dio" essa aumenta dicendo Paura di Dio e Timore di Dio.
Ora per tanto poco però la mia paura della vicinanza delle fonti magnetiche del notebook al pacemaker fa temere per la mia salute e non vale la pena che io insista in questo tema - qualunque cosa sia o credano i timorati di Dio dei termini menzionati sarà prioritario rispetto alla valutazione oggettiva e così sia.
Non è saggio per me proseguire e sopratutto non è nemmeno interessante questa discussione - non ricordavo che non partecipavo tanto nel tema del confronto tra fede e ateismo - l'ho fatto coi teologi, istruttori, seminaristi per il denominatore comune con l'umanesimo secolare.
Ora che ho capito saluto Marisella e Nadine per risentirci in eventuali discussioni umanistiche e/o di ingerenza delle religioni all'interno del mondo Secolarista che è quello della Costituzione italiana.
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Re: Paure
Hai ripetuto "fortezza" due volte, nel secondo e terzo elenco. Poi che cavolo è "fortezza"? Magari volevi dire "forza"? Ok, che la forza sia con te, Principessa Leila. E ti protegga dal Lato oscuro.marisella ha scritto:[...]
Abbiamo nel catechismo della Chiesa Cattolica le tre Virtù Teologali:
Fede
Speranza
Carità.
poi le quattro Virtù Cardinali:
Fortezza
Giustizia
Prudenza
Temperanza
E inoltre i sette doni dello Spirito Santo.
Sapienza
Intelletto
Scienza
Consiglio
Fortezza
Pietà
Timor di Dio.
Forse è SergioAD che dice questo. Io penso che si scontrano.marisella ha scritto:
Minsky, parlando con la cara Nadine, dice che fede e ragione non s'incontrano, ma non sono d'accordo.[...]
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Re: Paure
Minsky, ma non sai leggere? E' il catechismo della Chiesa Cattolica che scrive così. Se ripete due volte Fortezza si vede che è importante, è la capacità che abbiamo di lottare, anche contro le eresie, di perseverare di fronte agli ostacoli della vita, è molto più di coraggio e forza messi insieme.Minsky ha scritto:Hai ripetuto "fortezza" due volte, nel secondo e terzo elenco. Poi che cavolo è "fortezza"? Magari volevi dire "forza"? Ok, che la forza sia con te, Principessa Leila. E ti protegga dal Lato oscuro.marisella ha scritto:[...]
Abbiamo nel catechismo della Chiesa Cattolica le tre Virtù Teologali:
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Timor di Dio.Forse è SergioAD che dice questo. Io penso che si scontrano.marisella ha scritto:
Minsky, parlando con la cara Nadine, dice che fede e ragione non s'incontrano, ma non sono d'accordo.[...]
Beh, anche Russell dice che la metafisica nasce dall'incontro e scontro di due impulsi umani diversissimi, uno che spinge l'uomo verso il misticismo e l'altro verso la scienza. Ah, era Sergio?
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Re: Paure
So leggere benissimo, hai scritto due volte "fortezza", primo item della seconda lista ("quattro Virtù Cardinali") e quinto della terza lista ("sette doni dello Spirito Santo"). Possiamo aggiungere la lista dei sette nomi dei nani di Biancaneve, se vuoi:marisella ha scritto:Minsky, ma non sai leggere? E' il catechismo della Chiesa Cattolica che scrive così. Se ripete due volte Fortezza si vede che è importante, è la capacità che abbiamo di lottare, anche contro le eresie, di perseverare di fronte agli ostacoli della vita, è molto più di coraggio e forza messi insieme.Minsky ha scritto:Hai ripetuto "fortezza" due volte, nel secondo e terzo elenco. Poi che cavolo è "fortezza"? Magari volevi dire "forza"? Ok, che la forza sia con te, Principessa Leila. E ti protegga dal Lato oscuro.marisella ha scritto:[...]
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Timor di Dio.Forse è SergioAD che dice questo. Io penso che si scontrano.marisella ha scritto:
Minsky, parlando con la cara Nadine, dice che fede e ragione non s'incontrano, ma non sono d'accordo.[...]
I sette nani di Biancaneve:
Dotto
Brontolo
Pisolo
Mammolo
Gongolo
Eolo
Cucciolo
Vuole una leggenda metropolitana, che se si chiede ad una persona di dire i nomi dei sette nani, questa ne saprà sempre dire solo sei, dimenticandone uno. Mistero della Fede.
Comunque, che lo dica tu oppure il cachettismo della mafia cattolica, allora dovresti spiegare perché tutte le altre voci sono univoche appartenendo ad una sola lista, mentre la "fortezza" compare in due liste diverse.
Io una spiegazione me la sono già data, è semplice e perciò è quella sicuramente vera: chi ha stilato quegli elenchi, si è distratto e ha ripetuto due volte la stessa pinzillacchera. Capita facilmente, a chi inventa bubbole e non è dotato di molta fantasia.
https://atei.forumattivo.com/t7296p25-paure#391756marisella ha scritto:Beh, anche Russell dice che la metafisica nasce dall'incontro e scontro di due impulsi umani diversissimi, uno che spinge l'uomo verso il misticismo e l'altro verso la scienza. Ah, era Sergio?
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Re: Paure
Minsky ha scritto:[...]
I sette nani di Biancaneve:
Dotto
Brontolo
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Mammolo
Gongolo
Eolo
Cucciolo
Vuole una leggenda metropolitana, che se si chiede ad una persona di dire i nomi dei sette nani, questa ne saprà sempre dire solo sei, dimenticandone uno. Mistero della Fede.
[...]
In realtà i nani erano molti più di sette: c'erano anche il nano camorrista, Cutolo ed un manipolo di nani malavitosi - Ergastolo, Muscolo, Moccolo e Patibolo, nonché il nano matematico, Calcolo, i nani della stampa, Titolo, Articolo, Fascicolo, Opuscolo, il nano fotografo Grandangolo, il nano generoso, Obolo, e in appoggio i nani militari Cingolo, Veicolo, Binocolo, e Manipolo, guidati dai nani sotterranei Cunicolo e Cavernicolo, poi gli outsider, il nano veneziano, Gondolo, il nano ballerino, Truciolo, il nano di febbraio, Coriandolo, e il nano agonizzante, Rantolo guidati dal vecchio nano Secolo, appoggiato dai i nani scout Svincolo, Vicolo, Pericolo, Angolo e Trappolo. Infine il nano alcolizzato, Vinicolo, che li porta nella Stanza Segreta dove tutti ammirano le imponenti figure dei nani Custodi della Nutella: Brufolo e Diarreolo.
(da un brano di Riccardo Cassini, http://www.infsurfista.it/personale/nani.htm)
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Re: Paure
@Sergio:Al volo vorrei specificare Sergio, che indirizzo il post a te ma, non mi rivolgo solo a te, l'ultimo post ad esempio contiene anche una risposta a Rasputin, e riguardo all'ateo imbruttito, tra le persone con cui ho interagito su questo forum ce n'è sicuramente uno, ed è Minsky , e come vedi si è autocertificato tale. Lo vedi che è imbruttito perché mentre tu gli indichi la Luna lui ingrugnito e pieno di livore si ferma a guardare il dito . Non vedo nessuno di voi come un nemico.
Sant'Agostino non ha detto a proposito della questione sul rapporto tra fede e ragione Credo ut intelligam, intelligo ut credam? E San Tommaso?
@Rasputin: in realtà ho risposto, è evidente che non sono d'accordo, il discorso che fai tu può valere forse per il bambino, non per l'adulto. Altrimenti non si spiegano i 3 milioni di cristiani in Cina, non si spiega la presenza dei cristiani in quei paesi dove se non li impalano, gli danno fuoco nelle chiese, non si spiega l'esistenza dell'ateo, di chi cambia religione, non si spiega la continua fioritura di confessioni religiose e sette, insomma ripeto il modo che avete di trattare queste questioni, a mio parere, è superficiale.
Sant'Agostino non ha detto a proposito della questione sul rapporto tra fede e ragione Credo ut intelligam, intelligo ut credam? E San Tommaso?
@Rasputin: in realtà ho risposto, è evidente che non sono d'accordo, il discorso che fai tu può valere forse per il bambino, non per l'adulto. Altrimenti non si spiegano i 3 milioni di cristiani in Cina, non si spiega la presenza dei cristiani in quei paesi dove se non li impalano, gli danno fuoco nelle chiese, non si spiega l'esistenza dell'ateo, di chi cambia religione, non si spiega la continua fioritura di confessioni religiose e sette, insomma ripeto il modo che avete di trattare queste questioni, a mio parere, è superficiale.
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Re: Paure
Io mi "autocertifico" ateo feroce o ateo guerriero, preferibilmente. Desidero distinguermi dagli atei insulsi e rammolliti. E comunque, se per te sono "imbruttito", questa è una medaglia.Nadine ha scritto:@Sergio:Al volo vorrei specificare Sergio, che indirizzo il post a te ma, non mi rivolgo solo a te, l'ultimo post ad esempio contiene anche una risposta a Rasputin, e riguardo all'ateo imbruttito, tra le persone con cui ho interagito su questo forum ce n'è sicuramente uno, ed è Minsky , e come vedi si è autocertificato tale.
La Luna, sì. Sapevi che proprio in questi giorni i cinesi hanno inviato una sonda automatica sul lato nascosto della Luna? È un'impresa straordinaria, di enorme valore scientifico. La prima sonda che scende in volo controllato sul lato nascosto, portando anche un robot semovente.Nadine ha scritto:Lo vedi che è imbruttito perché mentre tu gli indichi la Luna lui ingrugnito e pieno di livore si ferma a guardare il dito .
Non c'è arrivata con le preghiere, sai?
Io non ti considero un mio nemico, non considero, in generale, i credenti come nemici personali, a meno che non si tratti di esponenti del clero, che considero criminali e molto probabilmente non sono neppure credenti. Considero un nemico la religione, il meme perverso che ammorba le menti dei credenti. Purtroppo è nella natura umana essere esposti a questa malattia, e pochi ne sono immuni. Perciò occorre un vaccino, una medicina. Una medicina anche amara.Nadine ha scritto:Non vedo nessuno di voi come un nemico.
Giochi di parole vuoti di significato e senza senso. Grandi parolai, gente con il gusto della sciarada. Solo questo. Un discorso sensato non l'ho ancora sentito, o letto.Nadine ha scritto:Sant'Agostino non ha detto a proposito della questione sul rapporto tra fede e ragione Credo ut intelligam, intelligo ut credam? E San Tommaso?
L'esistenza dell'ateo è l'unica che si spiega benissimo.Nadine ha scritto:@Rasputin: in realtà ho risposto, è evidente che non sono d'accordo, il discorso che fai tu può valere forse per il bambino, non per l'adulto. Altrimenti non si spiegano i 3 milioni di cristiani in Cina, non si spiega la presenza dei cristiani in quei paesi dove se non li impalano, gli danno fuoco nelle chiese, non si spiega l'esistenza dell'ateo, di chi cambia religione, non si spiega la continua fioritura di confessioni religiose e sette, insomma ripeto il modo che avete di trattare queste questioni, a mio parere, è superficiale.
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Re: Paure
Nadine ha scritto:
@Rasputin: in realtà ho risposto, è evidente che non sono d'accordo, il discorso che fai tu può valere forse per il bambino, non per l'adulto. Altrimenti non si spiegano i 3 milioni di cristiani in Cina, non si spiega la presenza dei cristiani in quei paesi dove se non li impalano, gli danno fuoco nelle chiese, non si spiega l'esistenza dell'ateo, di chi cambia religione, non si spiega la continua fioritura di confessioni religiose e sette, insomma ripeto il modo che avete di trattare queste questioni, a mio parere, è superficiale.
Beh ma è da bambini che viene fatto il lavaggio del cervello, poi 3 milioni di cristiani su 1,5 miliardi di abitanti fai tu il conto di quale percentuale rappresentano sul totale, dovrebbe fare un 1,7% o giù di lí...come si spiega l'esistenza dell'ateo te lo ha già detto Minsky
Non mi pare affatto un modo superficiale di trattare le questioni, sono cifre, oh. Sulla continua fioritura di confessioni religiose e sette parla spesso il papa, il tuo capo, chiedi a lui
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Re: Paure
Raspùtin,Rasputin ha scritto:marisella ha scritto:
Grande Capo Raspu,
mi permetto di dissentire da ciò che dici, Anacron è caduto in contraddizione. Premetto che quando ci riferiamo a Dio, alla morte non dovremmo usare il termine paura ma Timore di Dio che è uno dei Sette Doni dello Spirito Santo, introdotto nella Bibbia Greca dei Settanta.
Certo che ricorrere ai sofismi...come giustamente puntualizza Sergio, (io te lo dico inn un'altra maniera) i due termini si equivalgono; tecnicamente si chiamano "Sinonimi", strano che proprio una come te col pallino della grammatica e dell'orticultura lo ignori a bella posta facendone quasi un'esegesimarisella ha scritto:Anacron cade in contraddizione perchè da una parte ci dice che siamo terrorizzati poichè dopo la morte c'è Dio a punirci, quindi vede Dio solo come un giustiziere, ora Dio è sia Giustizia ( ebraico, Tsedeq) e sia Misericordia ( ebraico, Salem), ma è sbilanciato verso la Misericordia. Poi Anacron ci dice che Dio è oppio, è un ansiolitico ( anche l'oppio è ansiolitico...) quindi una panacea, a questo punto Anacron si contraddice, Dio ci terrorizza perchè è un giustiziere o è un ansiolitico perchè ci promette una vita dopo la morte?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Beh la risposta c'è, ed è semplice: dio non esiste.
è passato un giorno ma non ci siamo chiariti.
La radice ebraica ( non ho il sanscrito ) per paura, timore è jr' qal. Ma vi sono tantissimi altri modi per questi verbi. Gli studiosi dicono che il timore numinoso di fronte alle azioni di Dio appare come punto di partenza di uno sviluppo semantico verso "il timore di Dio" in quanto "sentimento morale", diciamo che qui temere = venerare. Non è una paura di Dio ma una venerazione di Dio.
Non è che dalle stesse radici derivino parole simili, no, ad es hb radice di amare da' anche habim che significa amorazzi, ben diversi dalla pureza dell'amore.
La storiella dei nani non mi ha fatto ridere, io li ho sempre saputi i nomi, però mi mandavano in crisi quelli che mi chiedevano i nomi di tutti gli imperatori da Augusto a Commodo, domanda classica nei licei e ginnasi.
Ho visto che il 23 è il compleanno di Don Alberto, chissà se passa a vedere come stiamo messi, per spiegarci qualcosa.
Ciao.
marisella- ---------------------
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Re: Paure
marisella ha scritto:
Raspùtin,
è passato un giorno ma non ci siamo chiariti.
La radice ebraica ( non ho il sanscrito ) per paura, timore è jr' qal. Ma vi sono tantissimi altri modi per questi verbi. Gli studiosi dicono che il timore numinoso di fronte alle azioni di Dio appare come punto di partenza di uno sviluppo semantico verso "il timore di Dio" in quanto "sentimento morale", diciamo che qui temere = venerare. Non è una paura di Dio ma una venerazione di Dio.
Non è che dalle stesse radici derivino parole simili, no, ad es hb radice di amare da' anche habim che significa amorazzi, ben diversi dalla pureza dell'amore.
La storiella dei nani non mi ha fatto ridere, io li ho sempre saputi i nomi, però mi mandavano in crisi quelli che mi chiedevano i nomi di tutti gli imperatori da Augusto a Commodo, domanda classica nei licei e ginnasi.
Ho visto che il 23 è il compleanno di Don Alberto, chissà se passa a vedere come stiamo messi, per spiegarci qualcosa.
Ciao.
Insomma il dizionario vale solo quando dici tu, o ho capito male? In italiano paura e timore sono sinonimi, punto. Oppure ci mettiamo prima d'accordo in quale lingua stiamo discutendo, ma non la cambi tu a gusto eh
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Re: Paure
A casa mia l'unico libro che mancava era " Dizionario dei sinonimi e dei contrari" che vedevo talvolta portare in classe, dagli altri, assieme al dizionario per il tema d'Italiano. Mi sembrava un libro superfluo e financo stupido. Papa' non lo comprò mai, nè noi glielo chiedemmo. Certo se ne discuto con te faccio dell'esegesi spicciola, se un giornalista ne parla fa una critica seria, e sai quanto ha studiato più di me... Insomma se esiste un ventaglio di parole che si definiscono sinonimi, non pensi che sia uno spreco? Senz'altro , se scaviamo, vedremo che ogni parola si differenzia semanticamente dall'altra.Rasputin ha scritto:marisella ha scritto:
Raspùtin,
è passato un giorno ma non ci siamo chiariti.
La radice ebraica ( non ho il sanscrito ) per paura, timore è jr' qal. Ma vi sono tantissimi altri modi per questi verbi. Gli studiosi dicono che il timore numinoso di fronte alle azioni di Dio appare come punto di partenza di uno sviluppo semantico verso "il timore di Dio" in quanto "sentimento morale", diciamo che qui temere = venerare. Non è una paura di Dio ma una venerazione di Dio.
Non è che dalle stesse radici derivino parole simili, no, ad es hb radice di amare da' anche habim che significa amorazzi, ben diversi dalla pureza dell'amore.
La storiella dei nani non mi ha fatto ridere, io li ho sempre saputi i nomi, però mi mandavano in crisi quelli che mi chiedevano i nomi di tutti gli imperatori da Augusto a Commodo, domanda classica nei licei e ginnasi.
Ho visto che il 23 è il compleanno di Don Alberto, chissà se passa a vedere come stiamo messi, per spiegarci qualcosa.
Ciao.
Insomma il dizionario vale solo quando dici tu, o ho capito male? In italiano paura e timore sono sinonimi, punto. Oppure ci mettiamo prima d'accordo in quale lingua stiamo discutendo, ma non la cambi tu a gusto eh
Parlando della lingua italiana diciamo che paura si usa per un esame di 4000 pagine e si ha paura. Timore si usa quando si è davanti a Dio e cio' significa timore reverenziale. Puoi leggerti un po' di ebraico in materia.
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Re: Paure
marisella ha scritto:
A casa mia l'unico libro che mancava era " Dizionario dei sinonimi e dei contrari" che vedevo talvolta portare in classe, dagli altri, assieme al dizionario per il tema d'Italiano. Mi sembrava un libro superfluo e financo stupido. Papa' non lo comprò mai, nè noi glielo chiedemmo. Certo se ne discuto con te faccio dell'esegesi spicciola, se un giornalista ne parla fa una critica seria, e sai quanto ha studiato più di me... Insomma se esiste un ventaglio di parole che si definiscono sinonimi, non pensi che sia uno spreco? Senz'altro , se scaviamo, vedremo che ogni parola si differenzia semanticamente dall'altra.
Parlando della lingua italiana diciamo che paura si usa per un esame di 4000 pagine e si ha paura. Timore si usa quando si è davanti a Dio e cio' significa timore reverenziale. Puoi leggerti un po' di ebraico in materia.
No, siamo su un forum di lingua italiana e vale il dizionario della medesima.
La tua è proprietà di linguaggio tutta tua soggettive, arbitraria e selettiva, paura e timore sono sinonimi e si possono benissimo scambiare, anche (e particolarmente bene) nell'esempio da te portato. Timore reverenziale è un'altra cosa, ma si può benissimo usare (anche se forse non suona bene) correttamente anche come aggrttivo di "paura".
Puoi leggerti un po' di Zingarelli in manteria
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Re: Paure
Gli atei sono, inevitabilmente, tristi e imbruttiti, perché negano che questo mondo sia abitato da un Dio, grazie al quale tutto è possibile.Nadine ha scritto:@Sergio:Al volo vorrei specificare Sergio, che indirizzo il post a te ma, non mi rivolgo solo a te, l'ultimo post ad esempio contiene anche una risposta a Rasputin, e riguardo all'ateo imbruttito, tra le persone con cui ho interagito su questo forum ce n'è sicuramente uno, ed è Minsky , e come vedi si è autocertificato tale. Lo vedi che è imbruttito perché mentre tu gli indichi la Luna lui ingrugnito e pieno di livore si ferma a guardare il dito . Non vedo nessuno di voi come un nemico.
Sant'Agostino non ha detto a proposito della questione sul rapporto tra fede e ragione Credo ut intelligam, intelligo ut credam? E San Tommaso?
@Rasputin: in realtà ho risposto, è evidente che non sono d'accordo, il discorso che fai tu può valere forse per il bambino, non per l'adulto. Altrimenti non si spiegano i 3 milioni di cristiani in Cina, non si spiega la presenza dei cristiani in quei paesi dove se non li impalano, gli danno fuoco nelle chiese, non si spiega l'esistenza dell'ateo, di chi cambia religione, non si spiega la continua fioritura di confessioni religiose e sette, insomma ripeto il modo che avete di trattare queste questioni, a mio parere, è superficiale.
La "ragione" professata dagli atei è soltanto l'espressione di individui empaticamente tristi nella loro valutazione del mondo affettivo.
Una persona religiosa è certamente più intelligente, ed utilizzo il termine nella sua accezione etimologica, da intus legere.
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