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Re: Macron
D'altronde per loro le rivoluzioni sono una tradizione... noi invece, come dice Ascanio Celestini, teniamo più all'igiene ed abbiamo inventato il bidet
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Re: Macron
Koan ha scritto:D'altronde per loro le rivoluzioni sono una tradizione... noi invece, come dice Ascanio Celestini, teniamo più all'igiene ed abbiamo inventato il bidet
E dice una boiata, perché anche quello lo hanno inventato i francesi
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Re: Macron
Lo so, e lo sa pure lui. D'altronde il nome non mente. Ma lo spirito dell'osservazione è giusto visto che dopo l'hanno subito ripudiatoRasputin ha scritto:Koan ha scritto:D'altronde per loro le rivoluzioni sono una tradizione... noi invece, come dice Ascanio Celestini, teniamo più all'igiene ed abbiamo inventato il bidet
E dice una boiata, perché anche quello lo hanno inventato i francesi
p.s. : che spaccaminchia che sei
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Re: Macron
Koan ha scritto:[...]
p.s. : che spaccaminchia che sei
È che ho avuto una dura scuola, e la sto continuando ad avere, tra Marisella e te...
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Re: Macron
Rasp sarà meglio che rimetti il culo in carreggiata e cominci a cacarmi anelli con brillanti su un piatto d'argentoRasputin ha scritto:Koan ha scritto:[...]
p.s. : che spaccaminchia che sei
È che ho avuto una dura scuola, e la sto continuando ad avere, tra Marisella e te...
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Re: Macron
Koan ha scritto:
Rasp sarà meglio che rimetti il culo in carreggiata e cominci a cacarmi anelli con brillanti su un piatto d'argento
a me invece sa che hai scelto l'immagine sbagliata
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Re: Macron
Ricordo questa clip... davvero incredibile la potenza dell'immagine, riesce ad esprimere la follia perfetttamente!Rasputin ha scritto:Koan ha scritto:
Rasp sarà meglio che rimetti il culo in carreggiata e cominci a cacarmi anelli con brillanti su un piatto d'argento
a me invece sa che hai scelto l'immagine sbagliata
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Re: Macron
Koan ha scritto:
Ricordo questa clip... davvero incredibile la potenza dell'immagine, riesce ad esprimere la follia perfetttamente!
Clip?? Quelle sono inquadrature da un filmone di Kubrick...e quello che "riesce ad esprimere la follia perfettamente" (beh direi che in questo il vero maestro è questo qui
non ti pare?) è Vincent d'Onofrio, secondo me uno degli attori sottovalutati
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Re: Macron
Ma vaaaa? ma secondo te, posto frase e foto di Hartman e poi non riconosco palla di lardo che da di matto nel cesso?Rasputin ha scritto:Koan ha scritto:
Ricordo questa clip... davvero incredibile la potenza dell'immagine, riesce ad esprimere la follia perfetttamente!
Clip?? Quelle sono inquadrature da un filmone di Kubrick...e quello che "riesce ad esprimere la follia perfettamente" (beh direi che in questo il vero maestro è questo qui
non ti pare?) è Vincent d'Onofrio, secondo me uno degli attori sottovalutati
Clip video nel senso di stralcio cinematografico... ma tu ad un tedesco gli fai una pippa, mister precisino
Quoto sul maestro Wendy... dammi quella mazza... ti fai male con quella mazza... dai, abbassa quella mazza... maestro anche Giannini, che ha fatto un doppiaggio di Jack memorabile!
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Re: Macron
Koan ha scritto:
Ma vaaaa? ma secondo te, posto frase e foto di Hartman e poi non riconosco palla di lardo che da di matto nel cesso?
Da te mi aspetto questo ed altro
Koan ha scritto:Clip video nel senso di stralcio cinematografico... ma tu ad un tedesco gli fai una pippa, mister precisino
Infatti vedo che non sai che differenza c'è tra un video di uno spezzone ed un clip (lo dice la parola: è un montaggio)
Koan ha scritto:Quoto sul maestro Wendy... dammi quella mazza... ti fai male con quella mazza... dai, abbassa quella mazza... maestro anche Giannini, che ha fatto un doppiaggio di Jack memorabile!
Odio i doppiaggi che non siano di Amendola. Inoltre stai citando un'altra scena, quella sulle scale.
Wendy? I'm home
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Re: Macron
lo so che per clip si può intendere il montaggio, ma anche un breve stralcio di filmato, caro il mio professorino e che sto citando un'altra scena, che parte dalla scoperta de "il mattino ha l'oro in bocca" fino al volo nelle scale. La ritengo decisamente superiore alla più famosa da te citata guarda che conosco Kubrick a memoria Amendola è un grande, ma se non ti piacciono i doppiaggi di Giannini non meriti comprensione alcuna gli scrisse anche Kubrick congratulandosi per l'eccezionale prova.Rasputin ha scritto:Koan ha scritto:
Ma vaaaa? ma secondo te, posto frase e foto di Hartman e poi non riconosco palla di lardo che da di matto nel cesso?
Da te mi aspetto questo ed altroKoan ha scritto:Clip video nel senso di stralcio cinematografico... ma tu ad un tedesco gli fai una pippa, mister precisino
Infatti vedo che non sai che differenza c'è tra un video di uno spezzone ed un clip (lo dice la parola: è un montaggio)Koan ha scritto:Quoto sul maestro Wendy... dammi quella mazza... ti fai male con quella mazza... dai, abbassa quella mazza... maestro anche Giannini, che ha fatto un doppiaggio di Jack memorabile!
Odio i doppiaggi che non siano di Amendola. Inoltre stai citando un'altra scena, quella sulle scale.
Wendy? I'm home
Ma ti piacciono così tanto queste gare a chi piscia più lontano? fisiologicamente non posso competere, ma per il resto si scade nel grottesco.
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Re: Macron
Koan ha scritto:
lo so che per clip si può intendere il montaggio, ma anche un breve stralcio di filmato, caro il mio professorino
No. Non è che si può intendere, è che è il termine corretto per definirlo,
[...]It is compared to 'lean-back' experience of seeing traditional movies, refers to the Internet activity of sharing and viewing a very short video, mostly less than 15 minutes.[...]
https://en.wikipedia.org/wiki/Video_clip#Clip_culture
quindi prima di tutto. e non "anche", definisce una montaggio (un tipico esempio di clip sono i cosiddetti "trailer" cinematografici), e solo poi si generalizza nell'uso improprio ma comune in "breve video". Tra l'altro l'origine del termine "clip" che è onomatopeico e significa (tra le altre cose) "ritagliare" risale ai tempi in cui il montaggio (editing) delle pellicole veniva fatto a mano con un apposito utensile per ritagliare ed incollare il nastro di celluloide.
Il termine viene ora usato anche nelle grafiche computerizzate:
https://it.wikipedia.org/wiki/Clipping
Sul fatto che hai chiamato "clip" l'immagine di un singolo fotogramma, qui
https://atei.forumattivo.com/t7142p75-macron#391112
stendo un pietoso silenzio.
Koan ha scritto:e che sto citando un'altra scena, che parte dalla scoperta de "il mattino ha l'oro in bocca" fino al volo nelle scale. La ritengo decisamente superiore alla più famosa da te citata
Liberissima di esprimerti su quale scena preferisci, ma hai citato a muzzo perché appunto commenti la foto con la descrizione di un'altra scena: "quoto sul maestro"
https://atei.forumattivo.com/t7142p75-macron#391115
Koan ha scritto:guarda che conosco Kubrick a memoria Amendola è un grande, ma se non ti piacciono i doppiaggi di Giannini non meriti comprensione alcuna gli scrisse anche Kubrick congratulandosi per l'eccezionale prova.
Senza cominciare a discutere su chi conosce meglio Kubrick, la frase marcata a me sembra indice di una debole autostima (poi sono io quello che fa a gara a chi piscia più lontano eh )
Quanto ai doppiaggi, non mi piacciono in generale. Nei paesi civili i film si proiettano in lingua originale e con sottotitoli.
Koan ha scritto:Ma ti piacciono così tanto queste gare a chi piscia più lontano? fisiologicamente non posso competere, ma per il resto si scade nel grottesco.
Veramente tra l'altro non mi pare di essere io quello che fa le gare, a me pare di avere solo - ed anche abbastanza garbatamente - puntualizzato un paio di inesattezze, qui
https://atei.forumattivo.com/t7142p75-macron#391113
questo non per pedanteria, ma perché attraverso un monitor mi riesce difficile valutare il tuo livello di conoscenze dei registi, specie appunto se la fai - magari fisiologicamente non lontano - fuori dal vaso
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Re: Macron
Nella foto di repertorio, la gentile utente Koan impegnata nella gara a chi piscia più lontano finisce col farla fuori dal vaso.
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Re: Macron
Ragazzi, vi abbandono a voi stessi. Volete alternare ironia e pedanteria ma non vi piace essere ricambiati. Rasputin, cercati i significati di clip... e prova anche ad immaginare che si possa commentare una scena citando un'altra scena, senza per questo essere obbligati a giustificare la cosa. Qui sopra ogni post non diventa un'occasione di discussione, ma pare servire solo a mettere i puntini sulle i.
Adieu
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Re: Macron
Minsky ha scritto:Nella foto di repertorio, la gentile utente Koan impegnata nella gara a chi piscia più lontano finisce col farla fuori dal vaso.
ma dove vai a pescare certe cose?
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Re: Macron
Koan ha scritto:Ragazzi, vi abbandono a voi stessi. Volete alternare ironia e pedanteria ma non vi piace essere ricambiati. Rasputin, cercati i significati di clip... e prova anche ad immaginare che si possa commentare una scena citando un'altra scena, senza per questo essere obbligati a giustificare la cosa. Qui sopra ogni post non diventa un'occasione di discussione, ma pare servire solo a mettere i puntini sulle i.
Adieu
Veramente a me pare di aveve accettato il ricambio. Ed il significato di clip - a differenza tua, che avresti mandato me - te lo sono andato a cercare io, e te lo ho anche mostrato...
Nel dialogo scritto trovo poco pratico "immaginare" quello che il mio interlocutore intende, ritengo sia meglio leggere ed attenersi a quanto egli/ella scrive.
Questo senza obblighi da parte di nessuno, ma sempre nella massima libertà di replicarsi a vicenda nella misura in cui non si scade nel personale/impropero.
Essendo questo un forum di discussione, trovo altresí normale se non addirittura ovvio, che si mettano i puntini sulle i (fa parte della discussione no?)
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Re: Macron
Nel mio repertorio, no?Koan ha scritto:
ma dove vai a pescare certe cose?
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Re: Macron
Torniamo in tema...
FRANCIA: I POMPIERI VOLTANO LE SPALLE A MACRON IN SEGNO DI PROTESTA
ANSA ha scritto:Gilet gialli: oltre 700 studenti liceo fermati
Redazione ANSA PARIGI
06 dicembre 2018 21:17
PARIGI, 6 DIC - Oltre 700 studenti di liceo sono sono stati fermati nella giornata di oggi, la quarta di proteste nelle scuole secondarie francesi contro la riforma della maturità e del sistema di accesso all'università. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno.
Secondo la stessa fonte, circa 280 istituti sono stati teatro di proteste e manifestazioni, 45 sono stati bloccati dagli studenti.
FRANCIA: I POMPIERI VOLTANO LE SPALLE A MACRON IN SEGNO DI PROTESTA
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Re: Macron
Io tremo al pensiero che la prossima potrebbe ssere la Germania
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Re: Macron
vocidallestero ha scritto:Gilet gialli: “Macron ha mani e piedi legati dall’Unione europea”
Di Margherita Russo - Dicembre 9, 2018
Le rivendicazioni dei Gilet Jaunes, legittime e condivisibili, rischiano di restare lettera morta se non accompagnate da un almeno altrettanto energico sforzo per liberarsi delle assurde restrizioni imposte da un sistema anti-democratico, elitista e imperialista come l’Unione Europea. Nessuna delle richieste ribadite in questi ultimi fine settimana a Parigi e nelle principali città francesi, e ora anche in altri paesi, è realizzabile all’interno del sistema di regole europee. Coralie Delaume, che in Francia gestisce il blog L’Arene nue, lo spiega senza mezzi termini in questo importante articolo pubblicato su Le Figaro.
Di Coralie Delaume, 6 dicembre 2018
Aumenti di SMIC (salario minimo orario, ndt) e pensioni, maggiore tassazione delle grandi società, protezione dell’industria francese, fine della politica di austerità e riorganizzazione dei servizi pubblici: queste sono le richieste dei gilet gialli comunicate la scorsa settimana attraverso la stampa. A ciò spesso si aggiunge anche la richiesta di ripristino di una vera democrazia.
Tra le parole d’ordine e gli slogan è invece assente l’Europa. Eppure nessuna delle richieste formulate è realizzabile nell’attuale Unione europea, con il Mercato unico e l’euro, che sono il confine entro il quale si attuano le politiche nazionali. I governi nazionali sono in ultima analisi solo dei volenterosi intermediari dell’Ue, mediatori di potere soddisfatti della loro impotenza.
Non ci può essere democrazia nell’Unione europea
L’Unione europea è qualcosa di più di un’organizzazione internazionale. Non è intergovernativa, ma sovranazionale. I giuristi affermano che la Corte di Giustizia della Comunità ha “elevato i trattati al rango costituzionale” con due sentenze, nel 1963 e nel 1964. In altre parole, la Corte ha creato un nuovo ordinamento giuridico e gettato le basi di un proto-federalismo senza che i popoli siano stati consultati – o persino avvertiti – sul concepimento di una quasi-Costituzione.
I francesi alla fine l’hanno saputo… ma solo quarant’anni dopo! Il referendum del 2005 sul Trattato costituzionale europeo consisteva in definitiva nel chiedere agli elettori di legittimare ex post una situazione che esisteva già da tempo. È questo uno dei motivi per cui il “no” francese (o il “no” olandese) non è stato preso in considerazione: il testo è stato ripresentato sotto il nome di “Trattato di Lisbona”. Per poter rispettare il verdetto delle urne, si rese necessario ammettere che era stato già deciso un processo di “federalizzazione sottobanco” dell’Europa, e in tal senso indietreggiare temporaneamente lungo il percorso.
Se la mutazione in senso costituzionale dei trattati è iniziata molto presto, il processo di svuotamento democratico è continuato in seguito. Il problema è stato aggravato, ad esempio, dall’abolizione del principio dell’unanimità nel Consiglio europeo. Come spiega il giurista tedesco Dieter Grimm, ciò ha spezzato la “catena di legittimazione” dal popolo al Consiglio, il cui anello essenziale erano i governi nazionali eletti. Con l’abolizione dell’unanimità, uno Stato può essere soggetto a una norma di legge che è stata esplicitamente respinta da uno degli anelli della catena di formazione della propria volontà nazionale, anche se in linea di principio il peso relativo della Francia nel Consiglio la rende immune da ciò.
Per rimediare all’immenso “deficit democratico” della costruzione comunitaria, il trattato di Lisbona ha aumentato i poteri del Parlamento europeo. Problema: questo Parlamento non è un organo unico. Non rappresenta il “popolo europeo” (dato che non esiste), ma si limita semplicemente a far coabitare i rappresentanti nazionali di ventotto stati. Per di più, a parte questo, non è neanche il principale produttore di diritto comunitario. Questo ruolo è di competenza della Corte di Lussemburgo, che emette norme a getto continuo, con valore giuridico e senza consultare nessuno. Infine, il Parlamento europeo non ha la possibilità di modificare i trattati, anche laddove questi contengono elementi di politica economica. Che l’Assemblea di Strasburgo abbia una maggioranza di “sinistra” o di “sovranisti”, ciò non darebbe luogo ad alcun riorientamento. Qualunque cosa accada nelle urne elettorali durante le elezioni europee del 2019, il combinato legislativo composto dai trattati e dalle sentenze della Corte continuerà ad imporre più libero scambio, più austerità, più concorrenza.
Non può esserci alcun cambio di rotta della politica economica nel contesto del mercato unico e dell’euro
I trattati europei sono la “costituzione economica” dell’Europa. La loro posizione predominante spiega perché la politica economica condotta in Francia non è cambiata dalla metà degli anni ’80, benché si siano succeduti alla testa dello Stato uomini di diverse posizioni. È “l’alternanza unica” secondo la definizione di Jean-Claude Michéa, lo stesso che segue il medesimo, dando l’apparenza del cambiamento. Finché si rimane nell’Unione europea, votare non cambia nulla.
Ecco perché l’ex commissario Viviane Reding ha potuto ad esempio affermare: “Diventa inesorabilmente necessario rendersi conto che non esistono più politiche interne nazionali”.
I governi dei paesi membri hanno a disposizione solo un numero molto limitato di strumenti di politica economica. Nessuna politica industriale proattiva è possibile poiché i trattati vietano “distorsioni della concorrenza” attraverso l’intervento dello Stato. Nessuna politica commerciale protezionista è possibile poiché la politica commerciale è una “competenza esclusiva” dell’Unione. Nessuna politica dei cambi è possibile perché nel contesto dell’euro i governi non possono attuali. Nessuna politica monetaria è possibile, dato che è la Banca centrale europea a guidarla. Infine, nessuna politica di bilancio pubblico è possibile, poiché i paesi che hanno adottato la moneta unica sono soggetti a “criteri di convergenza”, tra cui la famosa regola, del tutto arbitraria, del tetto del 3% al deficit pubblico. Inoltre, a partire dal 2010 e nell’ambito di un programma denominato “Semestre europeo”, la Commissione ha iniziato a supervisionare meticolosamente la preparazione dei bilanci nazionali.
In queste condizioni, sono solo due gli strumenti a disposizione dei governi nazionali: la tassazione e l’abbassamento del “costo del lavoro”.
Per quanto riguarda la tassazione, generalmente si decide di diminuire quella che pesa sul capitale suscettibile di delocalizzazione e di aumentare quella che grava sulle classi sociali che non possono sfuggire al fisco. Nel 1986 si è stabilito il principio della “libera circolazione dei capitali” nel mercato unico. Da allora il capitale ha acquisito il potere di esercitare su ciascuno Stato un vero e proprio ricatto, minacciando di fuggire verso gli Stati vicini. I paesi membri sono impegnati in una concorrenza fiscale sfrenata, alcuni (Lussemburgo, Irlanda) si sono persino trasformati in paradisi fiscali e vivono delle opportunità di evasione fiscale che offrono alle multinazionali.
Per quanto riguarda il reddito (e il diritto) al lavoro, sono uno dei bersagli privilegiati dell’organismo sovranazionale. Per rendersene conto basta leggere i documenti di orientamento prodotti dalla Commissione europea, dagli “Orientamenti per l’occupazione” alla “Indagine annuale sulla crescita” e le “Raccomandazioni del Consiglio” elaborate ogni anno durante il semestre europeo. Tutte le riforme del diritto del lavoro attuate nei paesi membri, dal Jobs Act in Italia alla legge di El Khomri in Francia, erano state previste in uno di questi grossi tomi [provenienti dalla Commissione].
Per finire, i principi della “libera circolazione delle persone” e della “libera prestazione di servizi” all’interno del mercato unico favoriscono il livellamento verso il basso. Nonostante l’ampia disparità nei livelli retributivi da un paese all’altro, queste “libertà” mettono in competizione tutti i lavoratori europei l’uno con l’altro. Favoriscono una serie di pratiche di dumping sociale, il più noto dei quali è l’utilizzi di lavoratori distaccati. Per i paesi con l’euro, è ancora più grave: non essendo in grado di svalutare la loro moneta per aumentare la loro competitività, sono costretti a praticare la “svalutazione interna”, ossia abbassare i salari.
Perché tutti i governi francesi che si sono susseguiti hanno contribuito a costruire questa Europa?
Per capire gli eventi attuali tornano utili le categorie tradizionali del marxismo. Se, come afferma Jérôme Sainte-Marie, il movimento dei gilet gialli riporta alla ribalta l’esistenza del conflitto di classe, è anche vero che questo non ha mai cessato di esistere. L’Europa dei mercati e delle valute è sempre stata un’Europa classista. Ha l’obiettivo di erodere incessantemente i redditi da lavoro e distruggere tutti gli strumenti redistributivi, in particolare i servizi pubblici, con il pretesto dell’”apertura alla concorrenza” da un lato, del “controllo della spesa pubblica” e della “riduzione del debito” dall’altro.
Come è già accaduto in passato, questa politica di classe si adatta bene a un “regime di occupazione” che consente alle classi dominanti di disfarsi e/o di affidare a qualcuno più forte di loro l’incombenza di garantire un certo Ordine. Poiché l’occupazione stricto sensu, da parte di una potenza straniera che invada militarmente il territorio, è ovviamente impensabile, le élite francesi cosmopolite hanno elaborato una modalità di occupazione “soft”. L’ex presidente della Commissione José Manuel Barroso ha dichiarato che l’Unione europea è un “impero non imperiale”, una formula che giustamente suggerisce che l’aggregazione dei territori all’impero sia stata fatta tramite l’economia e il diritto, non con la forza. Una volta raggiunta l’unificazione continentale, le regole comunitarie svolgono il loro ruolo: quello del vincolo esterno scelto in un regime di schiavitù volontaria.
Uno dei principali slogan sentiti durante le manifestazioni dei gilet gialli o nelle rotonde è “Macron dimettiti”. Ma nelle condizioni attuali, le dimissioni di un uomo sarebbero qualcosa di ampiamente insufficiente. Per ridiventare padroni del proprio destino, i francesi (e tutti i popoli d’Europa) devono esigere che le mappe europee siano profondamente rielaborate e che venga ripristinata la sovranità nazionale, un altro nome per “diritto dei popoli all’autodeterminazione”.
Infine, rassicuriamoci: la fine dell’Unione europea, che altro non è che un insieme contingente di regole e istituzioni poste al servizio di interessi particolari, non significherà la fine dell’Europa, vecchio continente, né dei paesi che la compongono.
http://vocidallestero.it/2018/12/09/gilet-gialli-macron-ha-mani-e-piedi-legati-dallunione-europea/
Analisi precisa e incontrovertibile.
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"Finché si rimane nell’Unione europea, votare non cambia nulla."
correggo:
"votare non cambia nulla."
correggo:
"votare non cambia nulla."
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Feroci i francesi....Però se lo sono eletto loro
ah, la democrazia, che gran cosa (di merda)
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Re: Macron
Una specie di Craxi, o ho capito male?
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Oettinger come Craxi? In cosa vedi una similitudine?Rasputin ha scritto:
Una specie di Craxi, o ho capito male?
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Re: Macron
Minsky ha scritto:Oettinger come Craxi? In cosa vedi una similitudine?Rasputin ha scritto:
Una specie di Craxi, o ho capito male?
Beh dalla breve scorsa che ho dato pare che si tratti di manomissione di bilanci, o simili. Poi oh, che non sono ferrato in economia ormai non dovrebbe essere più un mistero
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Re: Macron
Minsky ha scritto:
Andrebbe diffuso almeno in inglese
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Re: Macron
Minsky ha scritto:Franco delle colonie, scoppia la polemica
"... "Attualmente, vicino Lione, la Francia stampa questa moneta utilizzata in 14 paesi africani, tutti paesi della zona subsahariana i quali non solo hanno una moneta stampata dalla Francia - ha sottolineato Di Battista - ma per mantenere il tasso fisso con l'euro sono costretti a versare circa il 50 per cento dei loro denari in un contro corrente gestito dal Tesoro francese col quale ci pagano una cifra irrisoria del debito pubblico francese pari circa allo 0,5 per cento". "Ma soprattutto - ha incalzato Di Battista - con questo controllo geopolitico dell'aera, la Francia gestisce la sovranità di questi paesi impedendo la loro legittima indipendenza, la loro sovranità monetaria e fiscale". Quindi, strappando la banconota in mille pezzi, ha aggiunto: "Finché non si strapperà questa banconota, che è una manetta, le persone continueranno a scappare, a morire in mare e a trovarsi altre rotte". ..."
Che dire...
Questa storia mi ricorda l'Argentina di Menem, mi pare che si chiamasse così, il primo ministro puttaniere che riuscì a debellare la mostruosa inflazione del Paese ancorando la loro moneta al dollaro: in pochi giorni sconfisse sì l'inflazione, ma portò al collasso l'esportazioni e l'economia nazionale.
La moneta, caro Minsky, è la cartina di tornasole della salute di un Paese. Paventare il ritorno ad una nuova lira è solo una sciocchezza che politici mentecatti sventolano davanti ai propri elettori. Gente che sa benissimo che, il giorno dopo fatto il passaggio, ci ritroveremmo nel Sud America di fine anni ottanta. Guarda con quanto slancio i nostri concittadini hanno sottoscritto i Bot stampati dalla gestione Di Maio e Salvini. Vogliamo un governo che spenda, ma che spenda denaro datoci dai nostri vicini del Nord Europa.
O hai una inflazione del 30% annuo (come sul finire degli anni '70), o hai degli stipendi che si contraggono (ottenendo gli stessi effetti di una alta inflazione).
Le ricette per uscirne le conosciamo tutti: licenziare milioni di dipendenti pubblici parassitari, impalare all'istante sulla pubblica piazza professionisti e imprenditori presi ad evadere. Vi ho fatto l'esempio del ristoratore italiano preso ad evadere in Germania a cui hanno sequestrato e venduto all'istante 10 degli 11 locali in suo possesso.
Tutte cose che a queste latitudini non possono neanche essere prese in considerazione. "Niente spaventa di più gli Italiani di uno Stato che davvero ti faccia rispettare tutte le leggi, e davvero ti faccia pagare tutte le tasse". Questa frase riassume e spiega tutto. Meglio additare un nemico e un complotto esterno.
Mi stupisco, caro Minsky, che abbocchi anche tu. Di cui ho una certa considerazione ...
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Re: Macron
holubice ha scritto:[...]Paventare il ritorno ad una nuova lira è solo una sciocchezza che politici mentecatti sventolano davanti ai propri elettori. Gente che sa benissimo che, il giorno dopo fatto il passaggio, ci ritroveremmo nel Sud America di fine anni ottanta. [...]
In Cialtronia, forse. Ma a me pare che scandinavi & Co. se la passino bene, e che i britannici abbiano fatto la scelta giusta, quella di uscire dal Nordafrica
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Re: Macron
I fatti stanno che noi diamo all'UE molti più soldi di quanti ce ne ritorna l'UE. Sarebbe tanto più semplice tenerseli tutti e spenderli come ci pare, no? Al di là di ogni altra considerazione, che, francamente, mi lascia alquanto scettico visto che prima dell'euro non si stava affatto male, mentre si è cominciato ad andare male subito dopo l'euro. Post hoc, propter hoc. E non sono solo io a dirlo. L’Italia con la Lira era una delle prime potenze mondiali. La Germania ci stava dietro, ma ci ha sorpassati grazie all’Euro… Ecco tutta la verità…holubice ha scritto:Minsky ha scritto:Franco delle colonie, scoppia la polemica
"... "Attualmente, vicino Lione, la Francia stampa questa moneta utilizzata in 14 paesi africani, tutti paesi della zona subsahariana i quali non solo hanno una moneta stampata dalla Francia - ha sottolineato Di Battista - ma per mantenere il tasso fisso con l'euro sono costretti a versare circa il 50 per cento dei loro denari in un contro corrente gestito dal Tesoro francese col quale ci pagano una cifra irrisoria del debito pubblico francese pari circa allo 0,5 per cento". "Ma soprattutto - ha incalzato Di Battista - con questo controllo geopolitico dell'aera, la Francia gestisce la sovranità di questi paesi impedendo la loro legittima indipendenza, la loro sovranità monetaria e fiscale". Quindi, strappando la banconota in mille pezzi, ha aggiunto: "Finché non si strapperà questa banconota, che è una manetta, le persone continueranno a scappare, a morire in mare e a trovarsi altre rotte". ..."
Che dire...
Questa storia mi ricorda l'Argentina di Menem, mi pare che si chiamasse così, il primo ministro puttaniere che riuscì a debellare la mostruosa inflazione del Paese ancorando la loro moneta al dollaro: in pochi giorni sconfisse sì l'inflazione, ma portò al collasso l'esportazioni e l'economia nazionale.
La moneta, caro Minsky, è la cartina di tornasole della salute di un Paese. Paventare il ritorno ad una nuova lira è solo una sciocchezza che politici mentecatti sventolano davanti ai propri elettori. Gente che sa benissimo che, il giorno dopo fatto il passaggio, ci ritroveremmo nel Sud America di fine anni ottanta. Guarda con quanto slancio i nostri concittadini hanno sottoscritto i Bot stampati dalla gestione Di Maio e Salvini. Vogliamo un governo che spenda, ma che spenda denaro datoci dai nostri vicini del Nord Europa.
O hai una inflazione del 30% annuo (come sul finire degli anni '70), o hai degli stipendi che si contraggono (ottenendo gli stessi effetti di una alta inflazione).
Le ricette per uscirne le conosciamo tutti: licenziare milioni di dipendenti pubblici parassitari, impalare all'istante sulla pubblica piazza professionisti e imprenditori presi ad evadere. Vi ho fatto l'esempio del ristoratore italiano preso ad evadere in Germania a cui hanno sequestrato e venduto all'istante 10 degli 11 locali in suo possesso.
Tutte cose che a queste latitudini non possono neanche essere prese in considerazione. "Niente spaventa di più gli Italiani di uno Stato che davvero ti faccia rispettare tutte le leggi, e davvero ti faccia pagare tutte le tasse". Questa frase riassume e spiega tutto. Meglio additare un nemico e un complotto esterno.
Mi stupisco, caro Minsky, che abbocchi anche tu. Di cui ho una certa considerazione ...
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Re: Macron
Minsky ha scritto:
I fatti stanno che noi diamo all'UE molti più soldi di quanti ce ne ritorna l'UE. Sarebbe tanto più semplice tenerseli tutti e spenderli come ci pare, no? Al di là di ogni altra considerazione, che, francamente, mi lascia alquanto scettico visto che prima dell'euro non si stava affatto male, mentre si è cominciato ad andare male subito dopo l'euro. Post hoc, propter hoc. E non sono solo io a dirlo. L’Italia con la Lira era una delle prime potenze mondiali. La Germania ci stava dietro, ma ci ha sorpassati grazie all’Euro… Ecco tutta la verità…
Beh mi sembra esagerato. Sono anch'io - a posteriori, allora mi sembrava cosa buona, scemo io - un oppositore della moneta unificata, e sul fatto che con la lira stavate meglio si può discutere, ma di lí a dire che con l'euro ci avete perso o addirittura che la lira era più forte del marco ce ne corre
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Re: Macron
Il Regno Unito, la Svezia, la Danimarca, sono entrati obtorto collo dento l'Unione Europea, sopratutto per aver accesso al suo mercato di 500 milioni di consumatori, ma si sono guardati bene da fare cassa comune con tutti gli altri.Rasputin ha scritto:holubice ha scritto:[...]Paventare il ritorno ad una nuova lira è solo una sciocchezza che politici mentecatti sventolano davanti ai propri elettori. Gente che sa benissimo che, il giorno dopo fatto il passaggio, ci ritroveremmo nel Sud America di fine anni ottanta. [...]
In Cialtronia, forse. Ma a me pare che scandinavi & Co. se la passino bene, e che i britannici abbiano fatto la scelta giusta, quella di uscire dal Nordafrica
Ma noi siamo una storia a parte, e ben diversa. Io ricordo la fretta con cui i vari Amato, Ciampi, e tanti altri, cercarono di imbarcare la liretta nell'avventura dell'Euro: noi eravamo già falliti nel '92, già allora avevamo un governo che, per non rimanere senza liquidità, era costretto a sgraffignare soldi dai conti correnti nottetempo. Penso vi ricordiate tutti gli spasimi e le paure di allora. Qui siamo abbastanza vecchi da averle vissute, e non così vecchi da avercele scordate.
25 anni fa il prelievo forzoso sui conti degli Italiani, Amato e il collasso della Lira
"... Sono ormai passati 25 anni da quella maledetta notte e dalla svalutazione della lira italiana che portò le finanze pubbliche al collasso.
Era il 1992 quando il governo di Giuliano Amato, al potere solo da pochi mesi, prese una decisione senza precedente: applicare una patrimoniale sui conti correnti degli italiani, il famoso 6 per mille sui capitali che, in realtà, erano già al netto delle imposte. Quelle tasse erano già state pagate, ma il crollo della lira italiana - alimentato dal noto speculatore George Soros, lo stesso che per i suoi interessi economici finanzia l’arrivo dei migranti in Italia - non lasciò altra scelta, come ricorda lo stesso Amato in un’intervista al Corriere in occasione dell’anniversario dell’evento.
Il passato, però, sembra non aver insegnato molto alla cara e vecchia Italia: lo spettro di una nuova patrimoniale sui conti correnti, infatti, aleggia ancora sui nostri risparmi.
Era la sera 13 settembre del 1992: alla televisione un preoccupato Giuliano Amato parlava della presenza di tensioni e della necessità di un riallineamento. Il giorno dopo la lira italiana aveva già perso il 7% del suo valore contro il marco tedesco, la valuta di riferimento per le monete europee prima dell’avvento dell’Euro. Quel giorno si rivelò essere l’inizio del periodo di sospensione della lira dal Sistema monetario europeo (Sme). Una crisi del debito paragonabile solamente a quanto successo nel 2011.
Pochi mesi prima, la patrimoniale sui conti correnti
Solo pochi mesi prima, a luglio, il prelievo del 6 per mille sui conti degli italiani sconvolse l’opinione pubblica. Oggi Amato lo ricorda come un “male necessario”...."
Cosa pensate che ci aspetterebbe una volta che uscissimo dalla Moneta unica? Pensate che sarebbe un bene se ci venisse riatribuito il nostro reale Peso Specifico?
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Re: Macron
Minsky ha scritto:
I fatti stanno che noi diamo all'UE molti più soldi di quanti ce ne ritorna l'UE(1). Sarebbe tanto più semplice tenerseli tutti e spenderli come ci pare, no?(2) Al di là di ogni altra considerazione, che, francamente, mi lascia alquanto scettico visto che prima dell'euro non si stava affatto male, mentre si è cominciato ad andare male subito dopo l'euro(3). Post hoc, propter hoc. E non sono solo io a dirlo. L’Italia con la Lira era una delle prime potenze mondiali. La Germania ci stava dietro, ma ci ha sorpassati grazie all’Euro… Ecco tutta la verità…
1)
Ogni burocrazia, anche la migliore burocrazia, intendo una di quelle che non scaldi la sedia, ma che organizzi strutture efficienti per il funzionamento del resto dello Stato, o di una comunità di Stati, ha un costo. Va da sé che dall'Europa non possiamo avere più soldi di quanti ne versiamo. Se poi questa burocrazia fornisce dei servizi di ottima qualità, ad una platea di 500 milioni di cittadini, alla fine ci costa meno della medesima burocrazia nazionale. Ti faccio un esempio: l'ente per il farmaco europeo fa i test e approva un medicinale per tutti quanti, senza che tutti e 28 gli Stati fanno la medesima cosa singolarmente. Si possono fare decine di esempi del genere.
2)
Gli Irlandesi hanno costruito centinaia di chilometri di autostrade con i soldi originariamente destinati alla Campania, alla Calabria, e alla Sicilia che non sono stati spesi nei tempi e nei termini prescritti, e che, una volta tornati a Bruxelless, sono stati impiegati per collegare Dublino a Cook. Chi dobbiamo incolpare di questo? Ah, le chiamano le "Italian Highways", fai una ricerca sull'argomento.
3)
Noi eravamo la Cina della Comunità Economica Europea (CEE). Io, in prima persona, avevo un'azienda, in famiglia, in quel periodo. Se ti faccio conoscere il mio congiunto che era a capo dell'azienda, azienda che esportava in tutta Europa, da cui ti può venire il dubbio che fosse molto più semplice produrre merci in quel periodo, intendo quando non c'erano, nell'ordine:
1.300 milioni di Cinesi
1.250 milioni di Indiani
200 milioni di Indonesiani
80 milioni di Thailandesi
... e diverse altre centinaia di milioni di musi (più o meno) gialli pronti a farti la concorrenza a prezzi stracciati. Sopratutto in quei settori laburintensivi, e con poca tecnologia che, da sempre, hanno costituito il grosso del nostro export nel mondo. Se non ci fosse stato questo problema, probabilmente adesso saremmo tutti contenti della nostra appartenenza alla Unione Europea. E, se il Patto di Varsavia fosse ancora al suo posto, noi in una U.E. ridotta ai Paesi Occidentali saremmo stati la piccola Cina del Mercato Unico, e avremmo rifilato materassi, mobili, camicie e stivali a tutti quanti. Come abbiamo fatto nella CEE da, diciamo, dal 1945 al 1990.
Ma il mondo è profondamente cambiato. Le nostre aziende sono state spazzate via dal ciclone asiatico, non da un euro ostile e contrario ai nostri interessi. Euro a cui ci siamo aggrappati con tutte le nostre forze quando eravamo già mezzo falliti: io ricordo che gente come gli Olandesi ed altri volevano con tutte le loro forze lasciarci fuori dalla porta. E non penso che facessero la parte...
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Re: Macron
Ti evito la fatica...
Perché gli italiani pagano le autostrade agli irlandesi?
Con i nostri fondi Ue gli irlandesi si son fatti le autostrade
"... Al Parlamento europeo circola una battuta sulle cosiddette «Italian highways», le autostrade italiane. Le hanno costruite gli irlandesi utilizzando, si dice, i fondi europei destinati al nostro Paese, a cui abbiamo «gentilmente » rinunciato. Non si tratta di un caso isolato. A Bruxelles giace un vero e proprio « tesoretto » che quasi sicuramente non sapremo utilizzare prima della sua scadenza. Sono i fondi strutturali, una grossa fetta del bilancio che l’Europa ha destinato allo sviluppo delle sue regioni, soprattutto delle meno sviluppate. Secondo un rapporto stilato dalla Uil, della fetta dei 59,4 miliardi di fondi che la Ue ha stanziato per l’Italia per il periodo 2007-2013, ne abbiamo spesi finora appena il 9%.
La cifra comprende finanziamenti comunitari e cofinanziamenti nazionali: 47 miliardi sono destinati al sud, e 12,4 miliardi al centro nord. Per il momento si sono avviati progetti per un ammontare complessivo di 12 miliardi, e di questi ne sono stati effettivamente spesi 5,9 miliardi. Spicca il caso della Campania, che – nonostante sia riuscita a spendere 750 mila euro di fondi Ue per il concerto di Elton John - ha utilizzato solo il 3,6% degli 8 miliardi di euro a disposizione per progetti di valorizzazione del territorio e promozione dell’occupazione, in una regione che ha il più alto tasso di disoccupazione della Ue dei 27. Almeno 145 milioni che potrebbero servire a gestire l’emergenza rifiuti, inoltre, sono congelati a Bruxelles dal 2007. Per sbloccarli, occorrerebbe un progetto che rispetti le norme europee, in particolare sulla gestione delle discariche, come ha ribadito l’Europarlamento, che ha votato una risoluzione per mantenere i fondi congelati finché la Campania non presenti un progetto credibile. Per cultura e turismo nel Sud Italia, poi, la Commissione ha in cassaforte fino al 2013 un miliardo di euro, una parte dei quali dovrebbe venire utilizzato per i lavori di restauro a Pompei. Anche qui, però, la condizione è che venga presentato un progetto. ..."
Anche questa è colpa di Macron...?
;-)
Perché gli italiani pagano le autostrade agli irlandesi?
Con i nostri fondi Ue gli irlandesi si son fatti le autostrade
"... Al Parlamento europeo circola una battuta sulle cosiddette «Italian highways», le autostrade italiane. Le hanno costruite gli irlandesi utilizzando, si dice, i fondi europei destinati al nostro Paese, a cui abbiamo «gentilmente » rinunciato. Non si tratta di un caso isolato. A Bruxelles giace un vero e proprio « tesoretto » che quasi sicuramente non sapremo utilizzare prima della sua scadenza. Sono i fondi strutturali, una grossa fetta del bilancio che l’Europa ha destinato allo sviluppo delle sue regioni, soprattutto delle meno sviluppate. Secondo un rapporto stilato dalla Uil, della fetta dei 59,4 miliardi di fondi che la Ue ha stanziato per l’Italia per il periodo 2007-2013, ne abbiamo spesi finora appena il 9%.
La cifra comprende finanziamenti comunitari e cofinanziamenti nazionali: 47 miliardi sono destinati al sud, e 12,4 miliardi al centro nord. Per il momento si sono avviati progetti per un ammontare complessivo di 12 miliardi, e di questi ne sono stati effettivamente spesi 5,9 miliardi. Spicca il caso della Campania, che – nonostante sia riuscita a spendere 750 mila euro di fondi Ue per il concerto di Elton John - ha utilizzato solo il 3,6% degli 8 miliardi di euro a disposizione per progetti di valorizzazione del territorio e promozione dell’occupazione, in una regione che ha il più alto tasso di disoccupazione della Ue dei 27. Almeno 145 milioni che potrebbero servire a gestire l’emergenza rifiuti, inoltre, sono congelati a Bruxelles dal 2007. Per sbloccarli, occorrerebbe un progetto che rispetti le norme europee, in particolare sulla gestione delle discariche, come ha ribadito l’Europarlamento, che ha votato una risoluzione per mantenere i fondi congelati finché la Campania non presenti un progetto credibile. Per cultura e turismo nel Sud Italia, poi, la Commissione ha in cassaforte fino al 2013 un miliardo di euro, una parte dei quali dovrebbe venire utilizzato per i lavori di restauro a Pompei. Anche qui, però, la condizione è che venga presentato un progetto. ..."
Anche questa è colpa di Macron...?
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Re: Macron
Sì.holubice ha scritto:...
Anche questa è colpa di Macron...?
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https://www.facebook.com/Willyam.Pacelli/posts/10218905541688986
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Re: Macron
Minsky ha scritto:Sì.holubice ha scritto:...
Anche questa è colpa di Macron...?
;-)
https://www.facebook.com/Willyam.Pacelli/posts/10218905541688986
Questa guerra mediatica contro la Francia cinica e bara è l'ultima trovata di Salvini per distrarre la gente dalla dura realtà:
A)
La produzione industriale si è completamente grippata. Siamo in una situazione molto peggiore di quanto era gestita da Renzi e Calenda.
B)
Abbiamo ottenuto uno sforamento del deficit allo 2,04 %, ma solo vincolandolo ad un aumento dell'Iva al 26% se i conti non dovessero tornare da qui a qualche mese. E tra qualche mese i conti non torneranno. Sopratutto con una economia che è ripiombata ad una crescita dello 0 virgola qualcosa.
I nodi stanno per venire al pettine. E molto prima di quanto Salvini e Di Maio si aspettassero.
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holubice ha scritto:Il Regno Unito, la Svezia, la Danimarca, sono entrati obtorto collo dento l'Unione Europea, sopratutto per aver accesso al suo mercato di 500 milioni di consumatori, ma si sono guardati bene da fare cassa comune con tutti gli altri.Rasputin ha scritto:holubice ha scritto:[...]Paventare il ritorno ad una nuova lira è solo una sciocchezza che politici mentecatti sventolano davanti ai propri elettori. Gente che sa benissimo che, il giorno dopo fatto il passaggio, ci ritroveremmo nel Sud America di fine anni ottanta. [...]
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Ma noi siamo una storia a parte, e ben diversa. Io ricordo la fretta con cui i vari Amato, Ciampi, e tanti altri, cercarono di imbarcare la liretta nell'avventura dell'Euro: noi eravamo già falliti nel '92, già allora avevamo un governo che, per non rimanere senza liquidità, era costretto a sgraffignare soldi dai conti correnti nottetempo. Penso vi ricordiate tutti gli spasimi e le paure di allora. Qui siamo abbastanza vecchi da averle vissute, e non così vecchi da avercele scordate.
25 anni fa il prelievo forzoso sui conti degli Italiani, Amato e il collasso della Lira
"... Sono ormai passati 25 anni da quella maledetta notte e dalla svalutazione della lira italiana che portò le finanze pubbliche al collasso.
Era il 1992 quando il governo di Giuliano Amato, al potere solo da pochi mesi, prese una decisione senza precedente: applicare una patrimoniale sui conti correnti degli italiani, il famoso 6 per mille sui capitali che, in realtà, erano già al netto delle imposte. Quelle tasse erano già state pagate, ma il crollo della lira italiana - alimentato dal noto speculatore George Soros, lo stesso che per i suoi interessi economici finanzia l’arrivo dei migranti in Italia - non lasciò altra scelta, come ricorda lo stesso Amato in un’intervista al Corriere in occasione dell’anniversario dell’evento.
Il passato, però, sembra non aver insegnato molto alla cara e vecchia Italia: lo spettro di una nuova patrimoniale sui conti correnti, infatti, aleggia ancora sui nostri risparmi.
Era la sera 13 settembre del 1992: alla televisione un preoccupato Giuliano Amato parlava della presenza di tensioni e della necessità di un riallineamento. Il giorno dopo la lira italiana aveva già perso il 7% del suo valore contro il marco tedesco, la valuta di riferimento per le monete europee prima dell’avvento dell’Euro. Quel giorno si rivelò essere l’inizio del periodo di sospensione della lira dal Sistema monetario europeo (Sme). Una crisi del debito paragonabile solamente a quanto successo nel 2011.
Pochi mesi prima, la patrimoniale sui conti correnti
Solo pochi mesi prima, a luglio, il prelievo del 6 per mille sui conti degli italiani sconvolse l’opinione pubblica. Oggi Amato lo ricorda come un “male necessario”...."
Cosa pensate che ci aspetterebbe una volta che uscissimo dalla Moneta unica? Pensate che sarebbe un bene se ci venisse riatribuito il nostro reale Peso Specifico?
Holu, allora siamo d'accordo: l'uscita dall'euro sarebbe negativa ma solo per Cialtronia, i non cenciosi come ad esempio krauti e gavachos ci guadagnerebbero
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Re: Macron
E sarebbe colpa di Salvini se la produzione industriale si è completamente grippata? Non di quei venduti, da Prodi in avanti, che hanno fatto carne di porco dell'Italia? Non abbiamo più niente, tutto venduto. Per mantenere un cancro che si chiama vaticano, e che dal dopoguerra ad oggi (senza contare il prima!) è costato al popolo italiano l'intero debito pubblico, più di duemila miliardi. Senza quel tetro carnevale, oggi l'Italia sarebbe la nazione più ricca del mondo, nessun debito anzi un avanzo attivo, perché non avremmo dovuto pagare anche gli interessi sul debito contratto per mantenere nel lusso un esercito di puttanieri drogati e pedofili.holubice ha scritto:Minsky ha scritto:Sì.holubice ha scritto:...
Anche questa è colpa di Macron...?
;-)
https://www.facebook.com/Willyam.Pacelli/posts/10218905541688986
Questa guerra mediatica contro la Francia cinica e bara è l'ultima trovata di Salvini per distrarre la gente dalla dura realtà:
A)
La produzione industriale si è completamente grippata. Siamo in una situazione molto peggiore di quanto era gestita da Renzi e Calenda.
B)
Abbiamo ottenuto uno sforamento del deficit allo 2,04 %, ma solo vincolandolo ad un aumento dell'Iva al 26% se i conti non dovessero tornare da qui a qualche mese. E tra qualche mese i conti non torneranno. Sopratutto con una economia che è ripiombata ad una crescita dello 0 virgola qualcosa.
I nodi stanno per venire al pettine. E molto prima di quanto Salvini e Di Maio si aspettassero.
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Re: Macron
Rasputin ha scritto:
Holu, allora siamo d'accordo: l'uscita dall'euro sarebbe negativa ma solo per Cialtronia, i non cenciosi come ad esempio krauti e gavachos ci guadagnerebbero
Aver messo gli Euro nelle tasche di 60 milioni di Italiani è stato un ottimo affare anche per i Tedeschi: pensi che con le nostre lire, continuamente svalutate di anno in anno, avremmo potuto comperare tutti quei BMW, tutte quelle Volkswagen che abbiamo acquistato negli ultimi 15 anni?
Io ricordo che il prezzo di una Golf era molto più alto di una Ritmo. E molti preferivano acquistare una Lancia Thema, piuttosto che una Mercedes 190, perché costava la metà, o giù di lì.
Quindi l'adozione dell'euro ha permesso molto più export all'industria tedesca, tutte merci che buona parte dei nuovi arrivati, intendo Italiani, Spagnoli, Portoghesi, ed altri, non si sarebbe mai potuta permettere.
Solo che la Germania si ritrova, in piccolo, con il paradosso della Cina verso gli USA: il suo maggior acquirente, per comprare, deve prendere a prestito denaro da chi gli sta vendendo tutte le merci che acquista. Quanto può andare avanti ancora questo meccanismo per metà perverso, e per metà assurdo?
Io temo che l'epilogo di questa avventura sia un progressivo collasso dell'economia Italiana, preceduta da un precipitoso fuggi, fuggi e una fuga di capitali al sicuro verso i nostri vicini più affidabili. Della serie prima si spendono un mucchio di soldi (che non si anno) infine si cerca di trafugare quanto si è messo da parte prima che si svaluti della metà con il ritorno alla lira: il disastro perfetto.
Iniziative come queste, come dire, confermano i miei timori ...
Aprire un conto corrente online in Germania ► qui è possibile
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Re: Macron
Minsky ha scritto:
E sarebbe colpa di Salvini se la produzione industriale si è completamente grippata? Non di quei venduti, da Prodi in avanti, che hanno fatto carne di porco dell'Italia? Non abbiamo più niente, tutto venduto. Per mantenere un cancro che si chiama vaticano, e che dal dopoguerra ad oggi (senza contare il prima!) è costato al popolo italiano l'intero debito pubblico, più di duemila miliardi. Senza quel tetro carnevale, oggi l'Italia sarebbe la nazione più ricca del mondo, nessun debito anzi un avanzo attivo, perché non avremmo dovuto pagare anche gli interessi sul debito contratto per mantenere nel lusso un esercito di puttanieri drogati e pedofili.
Non è solo colpa di Salvini. Dico solo che Salvini sta procedendo lungo lo stesso solco, lungo la stessa strada percorsa da tutti i suoi predecessori. Io non vedo tanta differenza tra le assunzioni clientelari di Craxi e il reddito di cittadinanza. Nè ne vedo tra le pensioni di Rumor e le iniziative della Lega.
Rusp ci ha riportato l'esempio del suo amico tedesco costretto a fare il camionista fino a 67 anni, per poter mantenere in piedi il sistema pensionistico del suo Paese: come pensi che i contribuenti tedeschi possano accettare un'iniezione di miliardi di euro verso Roma per garantire la quota 100 agli Italiani...?
Meglio fanno decollare di nuovo la ...
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Re: Macron
Già nel '92/93 le nostre finanze erano al collasso.
Già allora gli investitori si tenevano alla larga dai nostri titoli di Stato che, garantivano sì alti tassi di interesse, ma potevano lasciarti con il cerino in mano di un default in stile Argentina.
L'adottare l'euro ci ha semplicemente permesso di portare in là la scadenza del fallimento. E ci ha permesso di fare ulteriore debito che non avremmo potuto fare se fossimo stati costretti a farci prestare denari con la nostra valuta.
Avremmo dovuto approfittare della congiuntura per dimezzare il nostro debito, come hanno fatto, ad esempio, i Belgi. Invece abbiamo utilizzato le vacche grasse per fare altri buffi.
Se c'è una cosa che mi manda in bestia è il sentire qualche ministro che abbiamo un 'tesoretto'...
Ma, boia de' Nerò, se tu in casa un mese ti ritrovi con un paio di cento euro in più, e hai un mutuo mostruoso da estinguere, come fai anche solamente a cianciare di un tesoretto...?
Ma, ripeto, la colpa non è della nostra classe dirigente. Ma del nostro elettorato non vedente ...
Già allora gli investitori si tenevano alla larga dai nostri titoli di Stato che, garantivano sì alti tassi di interesse, ma potevano lasciarti con il cerino in mano di un default in stile Argentina.
L'adottare l'euro ci ha semplicemente permesso di portare in là la scadenza del fallimento. E ci ha permesso di fare ulteriore debito che non avremmo potuto fare se fossimo stati costretti a farci prestare denari con la nostra valuta.
Avremmo dovuto approfittare della congiuntura per dimezzare il nostro debito, come hanno fatto, ad esempio, i Belgi. Invece abbiamo utilizzato le vacche grasse per fare altri buffi.
Se c'è una cosa che mi manda in bestia è il sentire qualche ministro che abbiamo un 'tesoretto'...
Ma, boia de' Nerò, se tu in casa un mese ti ritrovi con un paio di cento euro in più, e hai un mutuo mostruoso da estinguere, come fai anche solamente a cianciare di un tesoretto...?
Ma, ripeto, la colpa non è della nostra classe dirigente. Ma del nostro elettorato non vedente ...
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Re: Macron
Poi, ohi, io potrei anche sbagliarmi. Magari la squadra di governo ha in mente delle strategie, degli schemi inediti, che sul medio, lungo periodo, potrebbero rivelarsi vincenti. Sopratutto sul gioco aereo ...
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