islam

Koan ha scritto:

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:Brunei, la Sharia è legge: lapidazione per gay, adulteri e blasfemi

Pensi che sia un focolaio pericoloso o solo un frammento della generale tendenza?

È un test. Vogliono vedere fino a dove si possono spingere, e anche questo punto l'hanno conquistato.
Il Brunei è una cacca di mosca sul mappamondo, un angolino del Borneo che fa parte geograficamente dell'arcipelago indonesiano, un territorio storicamente di miti tradizioni buddhiste, oggi a larga prevalenza musulmana. L'islam vi si è diffuso con le consuete tattiche, ma non ha realmente intaccato l'indole della gente, almeno sinora. Quel "sultano" brutto come la fame che governa il Paese, è burattino delle potenze islamiche arabe, che stanno misurando la possibilità di imporre una reale ed effettiva affermazione islamica nel sudest asiatico. Ecco perché il Brunei è diventato la prima nazione nel contenente asiatico ad adottare la sharia come regolamentazione del codice penale.

Buttato il seme del cancro eh

Diciamo che da tumore benigno si sta trasformando in maligno.

Non vedo però alcuna soluzione praticabile a questo problema. Qui arriveranno sempre più teste di turbante, e se prima o poi si raggrupperanno in partito politico c'è pure il rischio che in futuro prendano il potere 

Rasputin ha scritto:

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Minsky ha scritto:Brunei, la Sharia è legge: lapidazione per gay, adulteri e blasfemi

Pensi che sia un focolaio pericoloso o solo un frammento della generale tendenza?

È un test. Vogliono vedere fino a dove si possono spingere, e anche questo punto l'hanno conquistato.
Il Brunei è una cacca di mosca sul mappamondo, un angolino del Borneo che fa parte geograficamente dell'arcipelago indonesiano, un territorio storicamente di miti tradizioni buddhiste, oggi a larga prevalenza musulmana. L'islam vi si è diffuso con le consuete tattiche, ma non ha realmente intaccato l'indole della gente, almeno sinora. Quel "sultano" brutto come la fame che governa il Paese, è burattino delle potenze islamiche arabe, che stanno misurando la possibilità di imporre una reale ed effettiva affermazione islamica nel sudest asiatico. Ecco perché il Brunei è diventato la prima nazione nel contenente asiatico ad adottare la sharia come regolamentazione del codice penale.

Buttato il seme del cancro eh

Diciamo che da tumore benigno si sta trasformando in maligno.

Non vedo però alcuna soluzione praticabile a questo problema. Qui arriveranno sempre più teste di turbante, e se prima o poi si raggrupperanno in partito politico c'è pure il rischio che in futuro prendano il potere 

Viva la democrazia.

Koan ha scritto:

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:Brunei, la Sharia è legge: lapidazione per gay, adulteri e blasfemi

Pensi che sia un focolaio pericoloso o solo un frammento della generale tendenza?

È un test. Vogliono vedere fino a dove si possono spingere, e anche questo punto l'hanno conquistato.
Il Brunei è una cacca di mosca sul mappamondo, un angolino del Borneo che fa parte geograficamente dell'arcipelago indonesiano, un territorio storicamente di miti tradizioni buddhiste, oggi a larga prevalenza musulmana. L'islam vi si è diffuso con le consuete tattiche, ma non ha realmente intaccato l'indole della gente, almeno sinora. Quel "sultano" brutto come la fame che governa il Paese, è burattino delle potenze islamiche arabe, che stanno misurando la possibilità di imporre una reale ed effettiva affermazione islamica nel sudest asiatico. Ecco perché il Brunei è diventato la prima nazione nel contenente asiatico ad adottare la sharia come regolamentazione del codice penale.

Buttato il seme del cancro eh

Diciamo che da tumore benigno si sta trasformando in maligno.

Non vedo però alcuna soluzione praticabile a questo problema. Qui arriveranno sempre più teste di turbante, e se prima o poi si raggrupperanno in partito politico c'è pure il rischio che in futuro prendano il potere 

ANSA ha scritto:Indossa il velo, esclusa dalla palestra

Denuncia al Comune di Mirandola, 'non iscrivo suore o Batman'

Redazione ANSA BOLOGNA
03 maggio 2019 13:37

BOLOGNA, 3 MAG - Una giovane italiana, di origine marocchina, è stata esclusa da una palestra privata di Mirandola (Modena), perché indossa il velo. Lo denuncia il Comune del centro della Bassa modenese, al quale la ragazza si è rivolta, che le ha espresso solidarietà e ha condannato l'episodio.
L'Amministrazione comunale ha già incontrato la giovane, alla quale ha assicurato supporto per ogni azione che intendesse intraprendere per far valere i suoi diritti.
"Il proprietario - ha raccontato la ragazza, 28 anni, di professione interprete, in Italia da vent'anni, in una lettera al sindaco - ha rifiutato la mia iscrizione poiché mi vesto in modo poco occidentale. Ho chiesto chiarimenti ed ha risposto che nella sua palestra non iscrive Batman o suore, alludendo al velo che copre il mio capo, ma senza indicarlo in modo diretto. Ha concluso dicendo 'mia palestra, mie regole'. Conosco la legge, la Costituzione e i suoi principi e i suoi precetti, e ciò che mi è successo non ha scusanti".

The Pilot ha scritto:Girando per siti, ho trovato (ma dove non ricordo) l'espressione "musulmona". 90% che sia di origine nordestina.

Parigi, cacciate dall’autobus perché avevano la minigonna

La denuncia del poeta algerino Bencheikh: «Mia figlia insultata dall’autista». Il caso degli islamisti assunti per difendere i mezzi dalle sassaiole nelle Banlieue

di Stefano Montefiori, corrispondente da Parigi

Gonna troppo corta, niente autobus. Il poeta algerino Kamel Bencheikh, che vive a Parigi, ha denunciato quel che è successo a sua figlia 29enne martedì scorso nel XIX arrondissement, zona nordest della capitale. «Intorno alle 23 mia figlia Élise aspettava l’autobus della linea 60 con un’amica, alla fermata Botzaris vicino al parco delle Buttes Chaumont. Quando è arrivato, l’autista si è fermato, le ha guardate, ed è ripartito senza aprire le porte». Pochi metri più avanti il bus ha dovuto fermarsi a un semaforo rosso, le ragazze lo hanno raggiunto e hanno chiesto all’autista perché non le avesse fatte salire. «Pensa a vestirti come si deve», ha risposto il conducente alla figlia di Bencheikh, prima di ripartire.
Kamel Bencheikh ha scritto un post su Facebook molto duro, tanto che è stato ritirato. «Mi accusano di incitare all’odio, ma ho parlato dell’accaduto per denunciare una deriva inaccettabile», dice l’intellettuale nato a Setif, in Algeria, che si definisce «militante anti-islamista» e che su Facebook aveva scritto «rivendico di essere islamofobo». Secondo il racconto della ragazza, l’autista dell’autobus aveva l’aspetto maghrebino e la barba sul mento tipica di alcuni musulmani. Non l’ha fatta salire sul bus perché vestita in modo sconveniente rispetto all’islam salafita, applicando un legge religiosa che non ha motivo di esistere nella sfera pubblica. «Questa persona che guida un autobus pagato con le mie tasse ha impedito a mia figlia, che ha un abbonamento in regola e non ha mai avuto niente da rimproverarsi, di salire, solo perché portava una gonna».

Valérie Pecresse, presidente della regione Île-de-France, ha commentato che «se i fatti sono confermati è uno scandalo! Chiedo alla Ratp di fare luce sulla vicenda». La Ratp è l’azienda di trasporti della regione parigina, che ha annunciato di avere identificato l’autista e di avere avviato un’inchiesta interna.
L’episodio è considerato come l’ennesimo caso di intimidazione nei confronti delle donne da parte dei musulmani radicali che abitano nella parte nordorientale di Parigi e in periferia, in particolare nel dipartimento «93» della Seine-Saint-Denis.
Bencheikh ha ricevuto la solidarietà da parte di Nadia Remadna, fondatrice dell’associazione «La brigata delle madri» che lotta contro il maschilismo e l’oscurantismo a Sevran e nel resto della banlieue. Nel libro «Come ho salvato i miei figli» Remadna denuncia il sistema di valori contrario alla République in vigore in certe zone, dove le donne non possono uscire da sole o anche entrare in un bar non accompagnate dal marito o dal fratello maggiore.
L’azienda dei trasporti Ratp vive da vicino la mancata integrazione di alcune fasce della popolazione. Gli autobus e le fermate sono spesso presi di mira dai vandali di periferia, perché simboli dello Stato che loro non riconoscono. L‘azienda è accusata di avere scelto una politica di compromesso con i ras delle banlieue. Per limitare le sassaiole contro i veicoli e riuscire a svolgere il servizio anche nei territori considerati più difficili, a partire dagli anni Novanta l’azienda avrebbe assunto figure rispettate dagli ambienti islamisti.
Samy Amimour, uno dei terroristi islamici del Bataclan, è stato un autista Ratp dal 2010 al 2012. Nel 2015, dopo l’attentato, sono arrivate le testimonianze su autisti radicalizzati che rifiutano di stringere la mano alle colleghe al cambio del turno, o non vogliono sedersi al posto di guida se a occuparlo prima di loro era una donna.

4 maggio 2019 (modifica il 4 maggio 2019 | 20:49)

Minsky ha scritto:

Minsky ha scritto:Un partito nazi camuffato da religione



Anticostituzionalità dell'islam in Italia

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:

"Vietato dire"

espressione figlia della democrazia.

SETH OTH ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:

"Vietato dire"

espressione figlia della democrazia.

E detto da te      
Loro sono solo seduti un po' più in alto.

Rasputin ha scritto:

Sono convinto di essere seduto parecchio più in alto io

e comunque di sicuro più in alto di te (non che ci voglia molto)

SETH OTH ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Sono convinto di essere seduto parecchio più in alto io

e comunque di sicuro più in alto di te (non che ci voglia molto)

Anche lui:

Koan ha scritto:Ma perchè, Maometto aveva davvero una "moglie" di 6 anni??? 

Minsky ha scritto:

Koan ha scritto:

Minsky ha scritto:

 Macchia Nera e Pietro Gambadilegno 

Minsky ha scritto:Allam: "L'Europa deve bandire l'Islam o perirà"

La chine a déclaré que la religion islamique est une maladie mentale, et que tous ses adeptes doivent être soignés et internés dans des asiles psychiatriques.

La radio du parti communiste chinois, PPC, qualifie les musulmans de personnes infectés d’une maladie idéologique et d’extrémisme religieux. Une idéologie que le média officiel parlant au nom du Parti au pouvoir qualifie de violente, en précisant que ses adeptes doivent subir un traitement tels des malades dans un asile psychiatrique.

« Les membres du public qui ont été choisis pour la rééducation ont été infectées par une maladie idéologique. Ils sont infectés par l’extrémisme religieux et une idéologie terroriste violente et doivent donc subir un traitement dans un hôpital comme des patients. Cette idéologie religieuse extrémiste est un médicament empoisonné qui trompe le peuple. Si nous n’éradiquons pas l’extrémisme religieux à la racine, les incidents terroristes violents se multiplieront et se répandront partout comme une tumeur maligne incurable » a déclaré la radio du PCC.

La radio qui parle au nom du pouvoir dans le pays à également expliquer que cette « pathologie mentale » est à soigner, même si les « musulmans » n’ont commis aucun acte de violence, le risque pèserait toujours sur le public et « ce virus » les a déjà infectés, d’où la nécessité d’une rééducation.

« Bien qu’un certain nombre de personnes ont été endoctrinées par cette idéologie extrémiste n’ont pas commis de crimes, elles sont déjà infectées par la maladie. Il y a toujours un risque de voir la maladie se manifester à n’importe quel moment, ce qui pourrait blesser gravement le public. C’est pourquoi ils doivent être rééduquer dans des hôpitaux à temps afin de traiter et nettoyer le virus de leur cerveau et de les ramener à leur état normal » ajoute la radio du Parti Communiste Chinois.

Durant cet été, la chine avait interdit le jeûne durant le mois de ramadan à ses citoyens, et avait même lancé des poursuites judiciaires contre les musulmans qui avaient transgressé cette loi.

Minsky ha scritto:Tolérance zéro en Chine : 6 ans pour une barbe et 2 ans pour port du niqab

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:Tolérance zéro en Chine : 6 ans pour une barbe et 2 ans pour port du niqab

L'ho detto e lo ripeto, per quanto mi scocci potrebbero essere la salvezza.

Minsky ha scritto:Così la Cina "rieduca" i musulmani uiguri

                   

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:Così la Cina "rieduca" i musulmani uiguri

                   

Dato scorsa, i cinesi sono al momento davvero quelli messi meglio (mi pare di averne già accennato) ma ho dei dubbi sulla possibilità di successo della "rieducazione"

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:Così la Cina "rieduca" i musulmani uiguri

                   

Dato scorsa, i cinesi sono al momento davvero quelli messi meglio (mi pare di averne già accennato) ma ho dei dubbi sulla possibilità di successo della "rieducazione"

Pazienza. Basta metterli in condizioni di non poter nuocere.

Minsky ha scritto:Quel dramma islamico chiamato “spose bambine”

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:Quel dramma islamico chiamato “spose bambine”

Yemen eh...direttamente sotto l'arabia sodomita

Minsky ha scritto:Cosa succede all’interno di una società in cui la popolazione musulmana cresce ?

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:Cosa succede all’interno di una società in cui la popolazione musulmana cresce ?

Interessante e lucida analisi

Minsky ha scritto:https://www.facebook.com/photo.php?fbid=985742061771195&set=a.529605194051553&type=3&theater&comment_id=986607635017971

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:https://www.facebook.com/photo.php?fbid=985742061771195&set=a.529605194051553&type=3&theater&comment_id=986607635017971

Sfruttano l'ignoranza, sanno benissimo che il razzismo c'entra sega

Minsky ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Minsky ha scritto:

Ma non riescono a vedere che quei miliardi sono la classica carota appesa al bastone?

Minsky ha scritto:

Quei miliardi glieli abbiamo dati noi...

Minsky ha scritto:"Niente ginnastica coi maschi": e la famiglia islamica ritira la figlia