I nostri percorsi individuali
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I nostri percorsi individuali
Se ogni ateo potesse illustrare i proprio percorso di disincanto dalla religione fin dalla prima infanzia potrebbe risparmiarsi parte dei battibecchi furibondi che avvengono nei forum, su facebook e in altri spazi simili.
Forse qui i pochi credenti presenti non sono fra quelli ottusi e polemici con cui mi sono scornato su facebook ma almeno molte incomprensioni verrebbero comunque neutralizzate sul nascere se ciascuno degli atei del forum anticipasse qualunque confronto riassumendo il proprio percorso personale.
Scommetto che topic simili a questo sono già stati aperti...
Forse qui i pochi credenti presenti non sono fra quelli ottusi e polemici con cui mi sono scornato su facebook ma almeno molte incomprensioni verrebbero comunque neutralizzate sul nascere se ciascuno degli atei del forum anticipasse qualunque confronto riassumendo il proprio percorso personale.
Scommetto che topic simili a questo sono già stati aperti...
Zeno- -----------
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Re: I nostri percorsi individuali
Sí, ad esempio questo
http://atei.forumitalian.com/t1668-fondamenti-del-vostro-ateismo
o anche questo
http://atei.forumitalian.com/t1543-quando-siete-diventati-atei
i primi due che il motore di ricerca del forum mi ha dato.
Ma qui non siamo schizzinosi coi doppioni, anzi spesso la riapertura ex novo anziché la riesumazione di post vecchi ed ammuffiti è gradita, ha i suoi vantaggi e contribuisce a ravvivare l'intero ambiente
http://atei.forumitalian.com/t1668-fondamenti-del-vostro-ateismo
o anche questo
http://atei.forumitalian.com/t1543-quando-siete-diventati-atei
i primi due che il motore di ricerca del forum mi ha dato.
Ma qui non siamo schizzinosi coi doppioni, anzi spesso la riapertura ex novo anziché la riesumazione di post vecchi ed ammuffiti è gradita, ha i suoi vantaggi e contribuisce a ravvivare l'intero ambiente
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Re: I nostri percorsi individuali
Come suggerisce Rasp, ci eravamo un po' raccontati in un thread simile; la mia storia è ancora condensata da quelle parti. Invece ultimamente mi sto chiedendo se vi fosse un credente (in qualsiasi divinità o concezione filosofica, da Kali al zoroastrismo) che scovasse un valore obiettivamente motivante alla credenza, oltre a quelli più noti e che a me -personalmente - non paiono motivi validi per pensare al "divino"; perché se la questione è semplicemente mirare a qualcosa che fornisca un placebo ideale, è fin troppo facile e inadatta a dare risposta alle domande che chi crede penso possa porsi
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Grazie
Justine- ----------
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Re: I nostri percorsi individuali
http://atei.forumitalian.com/t5558-profilo-di-un-ateoZeno ha scritto:Se ogni ateo potesse illustrare i proprio percorso di disincanto dalla religione fin dalla prima infanzia potrebbe risparmiarsi parte dei battibecchi furibondi che avvengono nei forum, su facebook e in altri spazi simili.
Forse qui i pochi credenti presenti non sono fra quelli ottusi e polemici con cui mi sono scornato su facebook ma almeno molte incomprensioni verrebbero comunque neutralizzate sul nascere se ciascuno degli atei del forum anticipasse qualunque confronto riassumendo il proprio percorso personale.
Scommetto che topic simili a questo sono già stati aperti...
Penso di essere stato esauriente.
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Re: I nostri percorsi individuali
Non mi pare di aver aperto un topic identico al 100% ad altri simili aperti in precedenza, quindi se qualcuno volesse approfittarne per riassumere il proprio percorso personale...
io faccio parte di quella categoria di atei che non hanno maturato subito le proprie posizioni. Non che prima fossi credente, bensì solo indeciso e per un po' mi ero illuso di essere sulla strada che mi avrebbe condotto all'accettazione degli insegnamenti che avevo ricevuto a catechismo.
Da piccolo il primo impatto con la religione l'avevo avuto attraverso il presepe. Credevo che la capanna con Gesù bambino, Maria, Giuseppe, il bue, l'asino e tutto l'armamentario circostante si trovassero perennemente in cielo sopra le nuvole (un po' come Solenghi, Bonolis Laurenti nella pubblicità di Lavazza).
Poi però già a scuola e poi a catechismo ho compreso che Gesù era stato anche un uomo adulto e che sembrava essere vissuto sulla terra. Fu da allora che iniziarono le mie prime perplessità, perché gli adulti intorno a me mi avevano ribadito tante volte che non esistessero innumerevoli personaggi di fantasia, mentre non smentivano tutti gli aspetti fantasiosi che comportavano gli insegnamenti religiosi. Ovviamente gli adulti religiosi sostenevano con forza la veridicità dei miracoli, della resurrezione di cristo e soprattutto l'esistenza di un dio benevolo che in quanto tale sembrava contraddirsi al primo ragionamento che scattava nella mia testa.
Queste incongruenze cominciarono a turbarmi già dagli anni delle elementari, rafforzate dal fatto che i miei coetanei sembravano non porsi i miei stessi interrogativi. Allora ero convinto che la loro "serenità" fosse il segno della loro accettazione spontanea dei dogmi della religione; solo in seguito cominciai a capire che la maggior parte di loro erano per lo più indifferenti e passivi a riguardo. Ricordo che provai a esternare tutte le mie insicurezze agli adulti ma non ottenevo mai risposte soddisfacenti. I miei genitori erano agnostici e mi rispondevano solo che nessuno poteva in realtà fornirmi risposte concrete a certi interrogativi e che infondo nessuno al mondo le aveva nemmeno per sé. Gli adulti religiosi (compreso il parroco) invece tendevano a mostrarsi ottimisti e arrivavano a sostenere che i miei dubbi erano il segno di una sensibilità che mi avrebbe portato in seguito a una fede profonda. Queste ultime posizioni per un pò mi dettero una certa fiducia a continuare a seguire il catechismo e a ricevere i sacramenti. Ma contemporaneamente le mie perplessità non venivano mai meno, tant'è che negli anni delle medie espressi inizialmente il desiderio di non ricevere la cresima, ma subito ci ripensai con la scusa che tirò fuori mia nonna di avere così la strada preclusa per il matrimonio (come se il rito civile non esistesse). Negli anni del liceo per un po' credetti di essere sulla strada giusta per accettare i dogmi della religione una volta x tutte. Questo perché in quel periodo avevo sviluppato una visione dell'universo alquanto teleologica. La mia visione era di un universo panteistico. Tuttavia anche una visione del genere strideva parecchio con l'immagine del dio benevolo della religione, tant'è che stavo pensando a una soluzione che non escludesse la scelta di una religione diversa da quella cristiana, e che fosse meno incongruente, ma ovviamente non ce ne erano.
Alla fine, giunto alla maturità, anche quella visione panteistica dell'universo si è in me deteriorata, insieme alla fiducia in qualunque dottrina religiosa o ideologica. Sono giunto a maturare una visione profondamente scettica e negativa dell'umanità e dell'universo, che mi hanno portato ad assumere una posizione nichilista, ignostica e ovviamente atea.
io faccio parte di quella categoria di atei che non hanno maturato subito le proprie posizioni. Non che prima fossi credente, bensì solo indeciso e per un po' mi ero illuso di essere sulla strada che mi avrebbe condotto all'accettazione degli insegnamenti che avevo ricevuto a catechismo.
Da piccolo il primo impatto con la religione l'avevo avuto attraverso il presepe. Credevo che la capanna con Gesù bambino, Maria, Giuseppe, il bue, l'asino e tutto l'armamentario circostante si trovassero perennemente in cielo sopra le nuvole (un po' come Solenghi, Bonolis Laurenti nella pubblicità di Lavazza).
Poi però già a scuola e poi a catechismo ho compreso che Gesù era stato anche un uomo adulto e che sembrava essere vissuto sulla terra. Fu da allora che iniziarono le mie prime perplessità, perché gli adulti intorno a me mi avevano ribadito tante volte che non esistessero innumerevoli personaggi di fantasia, mentre non smentivano tutti gli aspetti fantasiosi che comportavano gli insegnamenti religiosi. Ovviamente gli adulti religiosi sostenevano con forza la veridicità dei miracoli, della resurrezione di cristo e soprattutto l'esistenza di un dio benevolo che in quanto tale sembrava contraddirsi al primo ragionamento che scattava nella mia testa.
Queste incongruenze cominciarono a turbarmi già dagli anni delle elementari, rafforzate dal fatto che i miei coetanei sembravano non porsi i miei stessi interrogativi. Allora ero convinto che la loro "serenità" fosse il segno della loro accettazione spontanea dei dogmi della religione; solo in seguito cominciai a capire che la maggior parte di loro erano per lo più indifferenti e passivi a riguardo. Ricordo che provai a esternare tutte le mie insicurezze agli adulti ma non ottenevo mai risposte soddisfacenti. I miei genitori erano agnostici e mi rispondevano solo che nessuno poteva in realtà fornirmi risposte concrete a certi interrogativi e che infondo nessuno al mondo le aveva nemmeno per sé. Gli adulti religiosi (compreso il parroco) invece tendevano a mostrarsi ottimisti e arrivavano a sostenere che i miei dubbi erano il segno di una sensibilità che mi avrebbe portato in seguito a una fede profonda. Queste ultime posizioni per un pò mi dettero una certa fiducia a continuare a seguire il catechismo e a ricevere i sacramenti. Ma contemporaneamente le mie perplessità non venivano mai meno, tant'è che negli anni delle medie espressi inizialmente il desiderio di non ricevere la cresima, ma subito ci ripensai con la scusa che tirò fuori mia nonna di avere così la strada preclusa per il matrimonio (come se il rito civile non esistesse). Negli anni del liceo per un po' credetti di essere sulla strada giusta per accettare i dogmi della religione una volta x tutte. Questo perché in quel periodo avevo sviluppato una visione dell'universo alquanto teleologica. La mia visione era di un universo panteistico. Tuttavia anche una visione del genere strideva parecchio con l'immagine del dio benevolo della religione, tant'è che stavo pensando a una soluzione che non escludesse la scelta di una religione diversa da quella cristiana, e che fosse meno incongruente, ma ovviamente non ce ne erano.
Alla fine, giunto alla maturità, anche quella visione panteistica dell'universo si è in me deteriorata, insieme alla fiducia in qualunque dottrina religiosa o ideologica. Sono giunto a maturare una visione profondamente scettica e negativa dell'umanità e dell'universo, che mi hanno portato ad assumere una posizione nichilista, ignostica e ovviamente atea.
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Re: I nostri percorsi individuali
A me piacerebbe per una volta leggere un resoconto piano, lineare, logico e consequenziale come questo, ma scritto da un credente, ben s'intende contenente le motivazioni della sua credenza. Sospetto che sia una cosa impossibile. In linea di principio, impossibile.Zeno ha scritto:Non mi pare di aver aperto un topic identico al 100% ad altri simili aperti in precedenza, quindi se qualcuno volesse approfittarne per riassumere il proprio percorso personale...
io faccio parte di quella categoria di atei che non hanno maturato subito le proprie posizioni. Non che prima fossi credente, bensì solo indeciso e per un po' mi ero illuso di essere sulla strada che mi avrebbe condotto all'accettazione degli insegnamenti che avevo ricevuto a catechismo.
Da piccolo il primo impatto con la religione l'avevo avuto attraverso il presepe. Credevo che la capanna con Gesù bambino, Maria, Giuseppe, il bue, l'asino e tutto l'armamentario circostante si trovassero perennemente in cielo sopra le nuvole (un po' come Solenghi, Bonolis Laurenti nella pubblicità di Lavazza).
Poi però già a scuola e poi a catechismo ho compreso che Gesù era stato anche un uomo adulto e che sembrava essere vissuto sulla terra. Fu da allora che iniziarono le mie prime perplessità, perché gli adulti intorno a me mi avevano ribadito tante volte che non esistessero innumerevoli personaggi di fantasia, mentre non smentivano tutti gli aspetti fantasiosi che comportavano gli insegnamenti religiosi. Ovviamente gli adulti religiosi sostenevano con forza la veridicità dei miracoli, della resurrezione di cristo e soprattutto l'esistenza di un dio benevolo che in quanto tale sembrava contraddirsi al primo ragionamento che scattava nella mia testa.
Queste incongruenze cominciarono a turbarmi già dagli anni delle elementari, rafforzate dal fatto che i miei coetanei sembravano non porsi i miei stessi interrogativi. Allora ero convinto che la loro "serenità" fosse il segno della loro accettazione spontanea dei dogmi della religione; solo in seguito cominciai a capire che la maggior parte di loro erano per lo più indifferenti e passivi a riguardo. Ricordo che provai a esternare tutte le mie insicurezze agli adulti ma non ottenevo mai risposte soddisfacenti. I miei genitori erano agnostici e mi rispondevano solo che nessuno poteva in realtà fornirmi risposte concrete a certi interrogativi e che infondo nessuno al mondo le aveva nemmeno per sé. Gli adulti religiosi (compreso il parroco) invece tendevano a mostrarsi ottimisti e arrivavano a sostenere che i miei dubbi erano il segno di una sensibilità che mi avrebbe portato in seguito a una fede profonda. Queste ultime posizioni per un pò mi dettero una certa fiducia a continuare a seguire il catechismo e a ricevere i sacramenti. Ma contemporaneamente le mie perplessità non venivano mai meno, tant'è che negli anni delle medie espressi inizialmente il desiderio di non ricevere la cresima, ma subito ci ripensai con la scusa che tirò fuori mia nonna di avere così la strada preclusa per il matrimonio (come se il rito civile non esistesse). Negli anni del liceo per un po' credetti di essere sulla strada giusta per accettare i dogmi della religione una volta x tutte. Questo perché in quel periodo avevo sviluppato una visione dell'universo alquanto teleologica. La mia visione era di un universo panteistico. Tuttavia anche una visione del genere strideva parecchio con l'immagine del dio benevolo della religione, tant'è che stavo pensando a una soluzione che non escludesse la scelta di una religione diversa da quella cristiana, e che fosse meno incongruente, ma ovviamente non ce ne erano.
Alla fine, giunto alla maturità, anche quella visione panteistica dell'universo si è in me deteriorata, insieme alla fiducia in qualunque dottrina religiosa o ideologica. Sono giunto a maturare una visione profondamente scettica e negativa dell'umanità e dell'universo, che mi hanno portato ad assumere una posizione nichilista, ignostica e ovviamente atea.
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Minsky- --------------
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Re: I nostri percorsi individuali
Zeno ha scritto:Non mi pare di aver aperto un topic identico al 100% ad altri simili aperti in precedenza, [...]
Infatti nessuno mi pare lo sostenga, anzi ti si conferma questa ipotesi
Zeno ha scritto:Scommetto che topic simili a questo sono già stati aperti...
nella seguente maniera
Rasputin ha scritto:Sí, ad esempio questo
http://atei.forumitalian.com/t1668-fondamenti-del-vostro-ateismo
o anche questo
http://atei.forumitalian.com/t1543-quando-siete-diventati-atei
i primi due che il motore di ricerca del forum mi ha dato.
e si puntualizza inoltre quanto segue
Rasputin ha scritto:[...]qui non siamo schizzinosi coi doppioni, anzi spesso la riapertura ex novo anziché la riesumazione di post vecchi ed ammuffiti è gradita, ha i suoi vantaggi e contribuisce a ravvivare l'intero ambiente
e come vedi, la partecipazione conferma tale puntualizzazione.
Puntualizzato ciò, non posso che unirmi a quanto scritto da Jus e Minsky.
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Rasputin- ..............
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Re: I nostri percorsi individuali
sono una ex credente, cresciuta con i principi morali cattoitaliani (infatti ero una disagiata mentale), poi ho cominciato a farmi delle domande, e a cercare di capire da dove arrivasse la mia religione, ho letto la storia del cattolicesimo e un pò le sacre scritture.
in primis diventai anticlericale..mi dava fastidio il comportamento della chiesa nei confronti di dio e di gesù in particolare..quello era morto in croce, viveva di stenti..e questi invece si arricchivano in suo nome. poi arrivò lo studio della figura di gesù, complice la diffusione di internet, quindi ho abbandonato anche l'idea che gesù fosse esistito e pensavo a dio come ad un'energia che era anche dentro di noi, poi ho abbandonato ogni tipo di spiritualità, complice un percorso psicologico che ho intrapreso una decina di anni fa.
adesso sono ateissima, razionalissima, e per niente spirituale.
adoro le menti matematiche, cosa che purtroppo io non ho. adoro l'astronomia e credo che le risposte che cerchiamo siano tutte le li!
in primis diventai anticlericale..mi dava fastidio il comportamento della chiesa nei confronti di dio e di gesù in particolare..quello era morto in croce, viveva di stenti..e questi invece si arricchivano in suo nome. poi arrivò lo studio della figura di gesù, complice la diffusione di internet, quindi ho abbandonato anche l'idea che gesù fosse esistito e pensavo a dio come ad un'energia che era anche dentro di noi, poi ho abbandonato ogni tipo di spiritualità, complice un percorso psicologico che ho intrapreso una decina di anni fa.
adesso sono ateissima, razionalissima, e per niente spirituale.
adoro le menti matematiche, cosa che purtroppo io non ho. adoro l'astronomia e credo che le risposte che cerchiamo siano tutte le li!
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Lei mi sta minacciando a me?
lupetta- -------------
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Re: I nostri percorsi individuali
Be se ripenso ai diversi credenti che ho conosciuto in rete, ci sono differenzeMinsky ha scritto:
A me piacerebbe per una volta leggere un resoconto piano, lineare, logico e consequenziale come questo, ma scritto da un credente, ben s'intende contenente le motivazioni della sua credenza. Sospetto che sia una cosa impossibile. In linea di principio, impossibile.
si può dire che quelli che hanno maturato la fede relativamente tardi, magari dopo una fase di scetticismo o incertezza, ben volentieri andrebbero in giro a sbandierare i resoconti delle loro "vite redente"
quelli invece che sono iper ignoranti e succubi delle omelie clericali si guardano bene dal ficcare le loro vicende personali nelle loro prediche isteriche (perché la loro mediocrità farebbe sfigurare tutto il resto). In Italia questo tipo di credenti comprende moltissime parrocchiane di età variabile, ma accomunate dalla scarsa istruzione, dalla vita succube verso figure maschili da cui si sentono tutelate e autorizzate a sparlare male di tutti gli altri (come un bambino che fa le linguacce agli altri mentre siede sulle spalle del suo papone)
Zeno- -----------
- Numero di messaggi : 842
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Re: I nostri percorsi individuali
Alcuni credenti sembrano comunque spettatori in attesa della prima del loro serial preferito (ad esempio, il ritorno di Twin Peaks dopo decenni)
"Cosa mi aspetta dopo? Non so, vedremo". Si siedono, aspettano
E aspettano
E aspettano.
"Cosa mi aspetta dopo? Non so, vedremo". Si siedono, aspettano
E aspettano
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Grazie
Justine- ----------
- Numero di messaggi : 15532
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Re: I nostri percorsi individuali
Ma è proprio necessario che un non-credente abbia un percorso che lo porta all'incredulità?
Non può essere come per i fedeli ai quali basta un soggiorno a fatima o una madonna sanguinante per convertirsi?
Per esempio uno si sveglia una mattina e pensa "ahòò, sò tutte fregnacceeeeee."
Non può essere come per i fedeli ai quali basta un soggiorno a fatima o una madonna sanguinante per convertirsi?
Per esempio uno si sveglia una mattina e pensa "ahòò, sò tutte fregnacceeeeee."
terl- -------------
- Numero di messaggi : 191
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Re: I nostri percorsi individuali
Possibilissimo. Anzi, mi sembra il caso più comune.terl ha scritto:Ma è proprio necessario che un non-credente abbia un percorso che lo porta all'incredulità?
Non può essere come per i fedeli ai quali basta un soggiorno a fatima o una madonna sanguinante per convertirsi?
Per esempio uno si sveglia una mattina e pensa "ahòò, sò tutte fregnacceeeeee."
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Minsky- --------------
- Numero di messaggi : 27846
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Re: I nostri percorsi individuali
A me piace motivare perché non credo in qualcosa, altrimenti verrò sempre tacciata di essere io l'imbonitrice; oltretutto hanno così rotto i "oh, ma non potete provare che non esista" che preferisco sempre spiegare perché
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Grazie
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- Numero di messaggi : 15532
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Re: I nostri percorsi individuali
Ma è proprio necessario che un non-credente abbia un percorso che lo porta all'incredulità?
Non può essere come per i fedeli ai quali basta un soggiorno a fatima o una madonna sanguinante per convertirsi?
Per esempio uno si sveglia una mattina e pensa "ahòò, sò tutte fregnacceeeeee."
Svegliarsi una mattina così no, specialmente se ci credeva sul serio, ma è possibile che un evento specifico porti all'abbandono di una religione o dell'idea di teismo.
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Armok- -------------
- Numero di messaggi : 675
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Re: I nostri percorsi individuali
Secondo me basta apprendere un modo per mettere in prospettiva tutte le cose. Scoprire come funziona l'universo è altro incentivo
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