Come distinguere atei e non atei?
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Tutto è relativo Se voi dite che gli umani e le scimmie sono rami dello stesso albero,Justine ha scritto:blueberrymind ha scritto:chef75 ha scritto:
Perché tu a cosa credi, ad adamo ed eva?
Scusami una cosa, ma non ti sembra ridicolo credere che un dio ha creato l'uomo dalla terra?
Fatto a sua immagine e somiglianza, e che da una costola di questo ha fatto la donna, a me sinceramente paiono fesserie in confronto a tutto quello che i paleontologi e gli studiosi in generale hanno prodotto per ricostruire l'evoluzione umana.
Ora vediamo gli esseri umani esistenti insieme a tutte le altre specie, e per logica si dovrebbe concludere che questa situazione è sempre esistita. La vita umana è sempre stata lì.
ed entrambi sono ora esistenti, allo stesso modo, noi sosteniamo che al momento in cui gli evoluzionisti sostengono che sia cominciata la vita, ci fossero gli esseri umani già esistenti. La stessa logica, bellezza
Se uomini e scimmie sono venuti dallo stesso antenato comune, come afferma il darwinismo, noi sosteniamo che noi tutti proveniamo da Dio, lo stesso antenato, lo stesso padre, il padre originale. Se ci può essere un antenato comune per l'uomo e la scimmia, ci può essere un antenato comune anche per le altre forme del pianeta. Se un antenato ibrido può essere il seme dell'uomo e della scimmia, Dio può ben essere il seme di tutti.
Ultima modifica di blueberrymind il Mer 28 Gen 2015 - 23:09 - modificato 1 volta.
blueberrymind- -------------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
L'ho messo in firma, così non occorre che lo ripeta.blueberrymind ha scritto:
Tutto è relativo Se voi dite che gli umani e le scimmie sono rami dello stesso albero,
ed entrambi sono ora esistenti, allo stesso modo, noi sosteniamo che al momento in cui gli evoluzionisti sostengono che sia cominciata la vita, ci fossero gli esseri umani già esistenti. La stessa logica, bellezza
Minsky- --------------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
blueberrymind ha scritto:Tutto è relativo Se voi dite che gli umani e le scimmie sono rami dello stesso albero,Justine ha scritto:blueberrymind ha scritto:chef75 ha scritto:
Perché tu a cosa credi, ad adamo ed eva?
Scusami una cosa, ma non ti sembra ridicolo credere che un dio ha creato l'uomo dalla terra?
Fatto a sua immagine e somiglianza, e che da una costola di questo ha fatto la donna, a me sinceramente paiono fesserie in confronto a tutto quello che i paleontologi e gli studiosi in generale hanno prodotto per ricostruire l'evoluzione umana.
Ora vediamo gli esseri umani esistenti insieme a tutte le altre specie, e per logica si dovrebbe concludere che questa situazione è sempre esistita. La vita umana è sempre stata lì.
ed entrambi sono ora esistenti, allo stesso modo, noi sosteniamo che al momento in cui gli evoluzionisti sostengono che sia cominciata la vita, ci fossero gli esseri umani già esistenti. La stessa logica, bellezza
Come no!
Guarda, qualcosa che preesiste prima di iniziare è l'ultimo trend delle cagate mondiali!
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Grazie
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Minsky ha scritto:L'ho messo in firma, così non occorre che lo ripeta.blueberrymind ha scritto:
Tutto è relativo Se voi dite che gli umani e le scimmie sono rami dello stesso albero,
ed entrambi sono ora esistenti, allo stesso modo, noi sosteniamo che al momento in cui gli evoluzionisti sostengono che sia cominciata la vita, ci fossero gli esseri umani già esistenti. La stessa logica, bellezza
Lo so che LA LOGICA da fastidio a molti che si devono rifuggiare nel folklore e nel pittoresco, per non vedere la realtà dinanzi ai loro occhi
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Justine ha scritto:
Come no!
Guarda, qualcosa che preesiste prima di iniziare è l'ultimo trend delle cagate mondiali!
Al trend delle cagate mondiali ti consiglio di far partecipare anche la tua idea che la matematica è preesistente all'uomo, chissè che non vinca lei!
blueberrymind- -------------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Via con le stronzate!blueberrymind ha scritto:Justine ha scritto:
Come no!
Guarda, qualcosa che preesiste prima di iniziare è l'ultimo trend delle cagate mondiali!
Al trend delle cagate mondiali ti consiglio di far partecipare anche la tua idea che la matematica è preesistente all'uomo, chissè che non vinca lei!
Pensi forse che l'energia (e la sua quantificazione) sia una prerogativa successiva alla nascita dell'umano?
Ma vai indietro di miliardi di anni, così magari scopri quanti gigaelettronvolt produsse un "certo" evento
Quello che è espresso così
Sappi che fu qualcosa di instaurato ben prima della nascita del tuo caro essere umano
Ultima modifica di Justine il Mer 28 Gen 2015 - 23:25 - modificato 2 volte.
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Ma poi, quanto sarà burlone il buon dio, a nasconderci tonnelate di finti reperti così, giusto per fare un po' di caciara
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Justine ha scritto:Via con le stronzate!blueberrymind ha scritto:Justine ha scritto:
Come no!
Guarda, qualcosa che preesiste prima di iniziare è l'ultimo trend delle cagate mondiali!
Al trend delle cagate mondiali ti consiglio di far partecipare anche la tua idea che la matematica è preesistente all'uomo, chissè che non vinca lei!
Pensi forse che l'energia (e la sua quantificazione) sia una prerogativa successiva alla nascita dell'umano?
Ma vai indietro di miliardi di anni, così magari scopri quanti gigaelettronvolt produsse un "certo" evento
Vuoi dire che matematica sarebbe una quantificazione dell'energia? E come? Interessante, vai avanti per favore
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Ti è sfuggita un'immagine sopra
Comunque, faccio logout, direi che è ora di andare a nanna, a domani (speriamo solamente per alcuni)
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Re: Come distinguere atei e non atei?
blueberrymind ha scritto:Tutto è relativo Se voi dite che gli umani e le scimmie sono rami dello stesso albero,Justine ha scritto:blueberrymind ha scritto:chef75 ha scritto:
Perché tu a cosa credi, ad adamo ed eva?
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Ora vediamo gli esseri umani esistenti insieme a tutte le altre specie, e per logica si dovrebbe concludere che questa situazione è sempre esistita. La vita umana è sempre stata lì.
ed entrambi sono ora esistenti, allo stesso modo, noi sosteniamo che al momento in cui gli evoluzionisti sostengono che sia cominciata la vita, ci fossero gli esseri umani già esistenti. La stessa logica, bellezza
Se uomini e scimmie sono venuti dallo stesso antenato comune, come afferma il darwinismo, noi sosteniamo che noi tutti proveniamo da Dio, lo stesso antenato, lo stesso padre, il padre originale. Se ci può essere un antenato comune per l'uomo e la scimmia, ci può essere un antenato comune anche per le altre forme del pianeta. Se un antenato ibrido può essere il seme dell'uomo e della scimmia, Dio può ben essere il seme di tutti.
Che ne dici se a ciò diamo una rasoiata.
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Quando la maggior parte di una società è stupida allora la prevalenza del cretino diventa dominante e inguaribile.
Carlo M. Cipolla
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Justine ha scritto:
Via con le stronzate!
Pensi forse che l'energia (e la sua quantificazione) sia una prerogativa successiva alla nascita dell'umano?
Ma vai indietro di miliardi di anni, così magari scopri quanti gigaelettronvolt produsse un "certo" evento
Quello che è espresso così
Sappi che fu qualcosa di instaurato ben prima della nascita del tuo caro essere umano
Ma che dici? Ma ti rendi conto che quella roba PRIMA della concettualizzazione che ne ha fatto l'uomo sarebbe aria fritta? Non solo l'uomo, ma un tipo d'uomo particolare, con una lingua e una cultura particolare in un'epoca particolare. Te lo faccio dire dal matematico impertinente ateo presidente (credo) dell'UAAR, che forse capisci meglio: " La logica stessa potrebbe non avere valore universale, è proprio questo il problema. Pur avendo strutture linguistiche diverse dalle nostre, i cinesi hanno la nostra stessa logica, oppure no? E se non ce l'hanno, visto che LA NOSTRA LOGICA sta alla base della matematica, e la matematica sta alla base della scienza, CHE COSA SUCCEDE? Che nessuna di questa ha valore universale....La LOGICA ha un legame molto stretto con il linguaggio naturale e con la storia dell'uomo. Un esempio classico è il verbo essere, sul quale si basano tutti i nostri discorsi e che nel greco antico non c'era, come nel russo moderno...Studiando la storia del verbo essere ci si rende conto che si tratta di un concetto che non è sempre esistito e che non sempre esiste nelle lingue. LA LOGICA si basa dunque su strutture grammaticali delle nostre lingue indoeuropee contemporanee CHE NON SONO AFFATTO UNIVERSALI.." (P Odifrddi, Idee per diventare matematico). E la logica sta alla base della matematica....... Trai tu le conclusioni....
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Sì, l'avevo capito, per me non c'è problema. Rifugiati pure nel folklore di tuo gradimento. A Venezia abbiamo il carnevale con le maschere più pittoresche del mondo, vuoi che non capisca la tua passione?blueberrymind ha scritto:
Lo so che LA LOGICA da fastidio a molti che si devono rifuggiare nel folklore e nel pittoresco, per non vedere la realtà dinanzi ai loro occhi
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Re: Come distinguere atei e non atei?
chef75 ha scritto:blueberrymind ha scritto:Tutto è relativo Se voi dite che gli umani e le scimmie sono rami dello stesso albero,Justine ha scritto:blueberrymind ha scritto:chef75 ha scritto:
Perché tu a cosa credi, ad adamo ed eva?
Scusami una cosa, ma non ti sembra ridicolo credere che un dio ha creato l'uomo dalla terra?
Fatto a sua immagine e somiglianza, e che da una costola di questo ha fatto la donna, a me sinceramente paiono fesserie in confronto a tutto quello che i paleontologi e gli studiosi in generale hanno prodotto per ricostruire l'evoluzione umana.
Ora vediamo gli esseri umani esistenti insieme a tutte le altre specie, e per logica si dovrebbe concludere che questa situazione è sempre esistita. La vita umana è sempre stata lì.
ed entrambi sono ora esistenti, allo stesso modo, noi sosteniamo che al momento in cui gli evoluzionisti sostengono che sia cominciata la vita, ci fossero gli esseri umani già esistenti. La stessa logica, bellezza
Se uomini e scimmie sono venuti dallo stesso antenato comune, come afferma il darwinismo, noi sosteniamo che noi tutti proveniamo da Dio, lo stesso antenato, lo stesso padre, il padre originale. Se ci può essere un antenato comune per l'uomo e la scimmia, ci può essere un antenato comune anche per le altre forme del pianeta. Se un antenato ibrido può essere il seme dell'uomo e della scimmia, Dio può ben essere il seme di tutti.
Che ne dici se a ciò diamo una rasoiata.
Leggiti Darwin piuttosto.
‘Probably all the organic beings which have ever lived on this earth have descended from some primordial form, into which life was first breathed’.
This is all Darwin says in The Origin of Species about the origin of life. When the public is asked about what problems they think face evolutionary theory one subject that comes up quite often is the origin of life. Evolution, they say, does not explain how life began, therefore there must be something wrong with evolution.
When people say this they are partly correct: evolution does not explain how life began. But that is not the aim of Darwinian evolution; all natural selection requires to work is that there is life, variability and competition. Criticising evolutionary biology for not explaining how life began is like criticising the kettle for not making good toast. But since we’re on the subject…
http://darwin200.christs.cam.ac.uk/pages/index.php?page_id=f8
blueberrymind- -------------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Sapete che c'è chi non sa la diggerenza tra abiogenesi ed evoluzione?
Strano, nevvero?
E c'è perfino chi non sa che da Darwin a oggi di acqua sotto i ponti un pò ne è passata?
Strano, nevvero?
E c'è perfino chi non sa che da Darwin a oggi di acqua sotto i ponti un pò ne è passata?
Hara2- -----------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
blueberrymind ha scritto:
Puoi dare una rasoiata a me ma non alla logica.......
Veramente in logica adottano ciò che ti o linkato, se clicchi su rasoiata appare la spiegazione del rasoio di Occam.
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Re: Come distinguere atei e non atei?
blueberrymind ha scritto:Justine ha scritto:
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Le conclusioni che traggo è che la costante di gravitazione universale, assieme ad in mucchio di altri fenomeni standardizzati dalla matematica, funziona.
E poco importa che si rappresentino dati in sistemi ternari o binari o altri impiegati da matematiche "aliene": il sunto è che la rappresentabilità dei fenomeni esiste
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Re: Come distinguere atei e non atei?
A mio avviso andrebbe distinta la religiosità dalla religione... La religiosità e' insita nell'uomo che si pone delle domande sulla propria esistenza, la religione ne è' il frutto così come l'ateismo. Io non contrapporrei l'ateismo alla religione nel senso che non lo farei dipendere da essa. Basta a se stesso come risposta alle domande dell'uomo.
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Re: Come distinguere atei e non atei?
L'ateismo non è frutto di alcunché, è una posizione di default.
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Re: Come distinguere atei e non atei?
compasso ha scritto:A mio avviso andrebbe distinta la religiosità dalla religione... La religiosità e' insita nell'uomo che si pone delle domande sulla propria esistenza, la religione ne è' il frutto così come l'ateismo. Io non contrapporrei l'ateismo alla religione nel senso che non lo farei dipendere da essa. Basta a se stesso come risposta alle domande dell'uomo.
http://atei.forumitalian.com/t2160-ricerca-sull-origine-del-sentimento-religioso
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Ehm... Non è che il gruppo e' anche su "facebuco"?
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Re: Come distinguere atei e non atei?
compasso ha scritto:Ehm... Non è che il gruppo e' anche su "facebuco"?
Parli del gruppo omonimo su FB? Se sí, non siamo direttamente collegati, è un gruppo che solo per caso ha lo stesso nome. Qualcuno di loro si è iscritto anche qui, unendomi al gruppo li avevo invitati
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Justine ha scritto:L'ateismo non è frutto di alcunché, è una posizione di default.
Se hai un HDD vergine o con crapware installato c'è differenza
Già, alla nascita manca la concezione stessa dell'altro da sé, ogni cosa è parte indistinta del sé, successivamente si passa a un pensiero primitivo, animistico, tutto è fatto per me, "la luna mi segue", poi inizia la "razionalità" della fase operatoria e via discorrendo.
Noi attraversiamo varie fasi le superiamo ma non le "dimentichiamo", restano a far parte di noi.
Una incompleta transizione o stimoli successivi possono tener vivo o rianimare in noi il pensiero trasduttivo, magico
La fede non è altro che questo.
La distinguo nettamente dalla religiosità che vi può essere appartenenza religiosa senza fede e viceversa.
Hara2- -----------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Hara2 ha scritto:[...]
La distinguo nettamente dalla religiosità che vi può essere appartenenza religiosa senza fede e viceversa.
Uhm...cosí a naso non sono del tuo parere. Secondo me fede ed appartenenza reilgiosa sono strettamente correlate, a prescindere dal fatto che molti hanno una religione personale tutta loro
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Questioni di definizioni,
Io usando questi due termini come non intercambiabili voglio separare l'aspetto ritualistico, precettivo e "sociale" da quello psicologico
Poi che sono, in vari sensi, correlate non vi sono dubbi
Basta intendersi
Io usando questi due termini come non intercambiabili voglio separare l'aspetto ritualistico, precettivo e "sociale" da quello psicologico
Poi che sono, in vari sensi, correlate non vi sono dubbi
Basta intendersi
Hara2- -----------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
adesso si ho capito
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Re: Come distinguere atei e non atei?
chef75 ha scritto:blueberrymind ha scritto:Tutto è relativo Se voi dite che gli umani e le scimmie sono rami dello stesso alberoed entrambi sono ora esistenti, allo stesso modo, noi sosteniamo che al momento in cui gli evoluzionisti sostengono che sia cominciata la vita, ci fossero gli esseri umani già esistenti. La stessa logica, bellezza
Se uomini e scimmie sono venuti dallo stesso antenato comune, come afferma il darwinismo, noi sosteniamo che noi tutti proveniamo da Dio, lo stesso antenato, lo stesso padre, il padre originale. Se ci può essere un antenato comune per l'uomo e la scimmia, ci può essere un antenato comune anche per le altre forme del pianeta. Se un antenato ibrido può essere il seme dell'uomo e della scimmia, Dio può ben essere il seme di tutti.
Che ne dici se a ciò diamo una rasoiata.
"Still there are moments when one feels free from one’s own identification with human limitations and inadequacies. At such moments, one imagines that one stands on some spot of a small planet, gazing in amazement at the cold yet profoundly moving beauty of the eternal, the unfathomable: life and death flow into one, and there is neither evolution nor destiny; only being" (Albert Einstein,
in a letter he wrote to Queen Elizabeth of Belgium, cit. in J. Bernstein, 'Einstein', 1973, p. 11)
Qui Einstein descrive esperienze apparentemente avute, di una realtà sottostante la vita, non solo al di là dello spazio e del tempo, ma al di là della vita e della morte, al di là di evoluzione e destino. E che cosa lui esperienza a questo livello? "Solo ESSERE," ci dice, che noi conoscendo la sua profonda religiosità, possiamo chiamare anche DIO,
blueberrymind- -------------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Ti linkerei tutto Arxiv per provarti che la tua è una indebita romanticizzazione di un concetto ben più sterile, ma mi sa che la WDWE è troppo per la maggior parte di chi preferisce ipersemplificare con "esseri" e robe simili piuttosto che andare veramente a fondo e scoprire i diffeomorfismi on-shell e concetti che di certo non suscitano interesse come le micropalpitazioni dei cuoricini di chi pensa ancora che ci sia qualcosa di costruttivo in queste esanimi epopee di nulla.
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Siamo tutti un po' poeti, in fondo, evidentemente anche Einstein lo era.blueberrymind ha scritto:
"Still there are moments when one feels free from one’s own identification with human limitations and inadequacies. At such moments, one imagines that one stands on some spot of a small planet, gazing in amazement at the cold yet profoundly moving beauty of the eternal, the unfathomable: life and death flow into one, and there is neither evolution nor destiny; only being" (Albert Einstein,
in a letter he wrote to Queen Elizabeth of Belgium, cit. in J. Bernstein, 'Einstein', 1973, p. 11)
Qui Einstein descrive esperienze apparentemente avute, di una realtà sottostante la vita, non solo al di là dello spazio e del tempo, ma al di là della vita e della morte, al di là di evoluzione e destino. E che cosa lui esperienza a questo livello? "Solo ESSERE," ci dice, che noi conoscendo la sua profonda religiosità, possiamo chiamare anche DIO,
Persino io ho scritto poesie, pensa! Mi spiace solo che tu non le possa leggere, le ho postate in un'area privata del forum.
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Re: Come distinguere atei e non atei?
"E gli sterminati cieliiiiiii bluuuuuuuu
ci mettono a tu per tuuuuuuuu
con una massa de morti lassuuuuuuuuuuu
che de vivere in eterno non jela fanno piuuuuuuu
vogliono scendere giuuuuuuuu
a cantare per la sbronza e pooiiiiiiiii
andare al diavolo insieme a nooooooooiiiii
"
Seconda strofa
"Satana, figliolo mio,
che ci dici del tuo addio?
-Niente, miei figli colerosi,
l'eternità qui par gaudio, ma rende tutti erosi.
Vivete in pace, gozzovigliate
conoscete e giudicate.
Del giudizio che v'importa!
Non temetelo, non è una forca.
Detto pane al pane e vino al vino,
il castigo mai sarà per voi vicino.
E punire, che vuoi che sia, lievi percosse!
Infine sarà tutto come se mai stato fosse."
ci mettono a tu per tuuuuuuuu
con una massa de morti lassuuuuuuuuuuu
che de vivere in eterno non jela fanno piuuuuuuu
vogliono scendere giuuuuuuuu
a cantare per la sbronza e pooiiiiiiiii
andare al diavolo insieme a nooooooooiiiii
"
Seconda strofa
"Satana, figliolo mio,
che ci dici del tuo addio?
-Niente, miei figli colerosi,
l'eternità qui par gaudio, ma rende tutti erosi.
Vivete in pace, gozzovigliate
conoscete e giudicate.
Del giudizio che v'importa!
Non temetelo, non è una forca.
Detto pane al pane e vino al vino,
il castigo mai sarà per voi vicino.
E punire, che vuoi che sia, lievi percosse!
Infine sarà tutto come se mai stato fosse."
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Justine ha scritto:"E gli sterminati cieliiiiiii bluuuuuuuu
ci mettono a tu per tuuuuuuuu
con una massa de morti lassuuuuuuuuuuu
che de vivere in eterno non jela fanno piuuuuuuu
vogliono scendere giuuuuuuuu
a cantare per la sbronza e pooiiiiiiiii
andare al diavolo insieme a nooooooooiiiii
"
Seconda strofa
"Satana, figliolo mio,
che ci dici del tuo addio?
-Niente, miei figli colerosi,
l'eternità qui par gaudio, ma rende tutti erosi.
Vivete in pace, gozzovigliate
conoscete e giudicate.
Del giudizio che v'importa!
Non temetelo, non è una forca.
Detto pane al pane e vino al vino,
il castigo mai sarà per voi vicino.
E punire, che vuoi che sia, lievi percosse!
Infine sarà tutto come se mai stato fosse."
In "poetica"! Subito!
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Re: Come distinguere atei e non atei?
:D Prego, incollala pure (sono al cell e dovrei trasbordare un po' per aggiungerla alla nostra selection) ;)
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Re: Come distinguere atei e non atei?
chef75 ha scritto:blueberrymind ha scritto:
Puoi dare una rasoiata a me ma non alla logica.......
Veramente in logica adottano ciò che ti o linkato, se clicchi su rasoiata appare la spiegazione del rasoio di Occam.
Il rasoio di Occam è in realtà un residuo vestigiale della scienza medievale. E' letteralmente un manufatto storico: Guglielmo di Ockham impiegò questo principio nei XII secolo nei propri lavori sull'onnipotenza divina e altri argomenti avulsi dal metodo scientifico. L'uso continuo della parsimonia nella scienza moderna è una pratica egualmente atavica come sarebbe quella di un cardiologo che ricorresse al salasso quando il farmaco per il cuore non funziona (e infatti nella fisica sta causando problemi, p.es nelle string theories, perchè richiedono una serie di ipotesi speciali, per non parlare della teoria del multiverso, teoria del tutto ecc. che le violano palesamente)
Comunque:
1) In primo luogo, la vita stessa è un esempio affascinante di propensione della natura per la complessità. Se la parsimonia si applica ovunque, non è qui.
2) In secondo luogo, l'evoluzione non progetta organismi come potrebbe fare un ingegnere; piuttosto gli organismi trasportano la loro storia evolutiva con loro, con vantaggi e svantaggi simili (l'appendice è il prezzo da pagare per la nostra immunità ereditaria alla malattia). Così la vita sembra essere il risultato di un processo "complessificante" "a cascata", una comprensione degli organismi su macroscala sarà tutt'altro che semplice.
In terzo luogo, sappiamo che le anche le regole più semplici della vita possono dar luogo a complessità irriducibili. Se non sei un biofisico, i meccanismi al tuo preferito livello di analisi, sono suscettibili di essere incredibilmente eterogenei e complessi, anche i più semplici.
La natura / evoluzione converge sulla soluzione più complessa piuttosto che sulla più semplice, per qualsiasi problema dato, e così il rasoio è povera euristica per spiegare il funzionamento di tali strutture (per esempio, il cervello). Nel mondo astratto abitato dai filosofi della scienza, dove tutto è perfettamente misurabile, il rasoio è in definitiva corretto, ma è fondamentalmente euristico nella pratica dell'evoluzione per qualsiasi problema dato.
Qualcosa di esistente è più semplice di qualcosa non esistente?
blueberrymind- -------------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
blueberrymind ha scritto:
"Still there are moments when one feels free from one’s own identification with human limitations and inadequacies. At such moments, one imagines that one stands on some spot of a small planet, gazing in amazement at the cold yet profoundly moving beauty of the eternal, the unfathomable: life and death flow into one, and there is neither evolution nor destiny; only being" (Albert Einstein,
in a letter he wrote to Queen Elizabeth of Belgium, cit. in J. Bernstein, 'Einstein', 1973, p. 11)
Qui Einstein descrive esperienze apparentemente avute, di una realtà sottostante la vita, non solo al di là dello spazio e del tempo, ma al di là della vita e della morte, al di là di evoluzione e destino. E che cosa lui esperienza a questo livello? "Solo ESSERE," ci dice, che noi conoscendo la sua profonda religiosità, possiamo chiamare anche DIO,
Tanto per cambiare ecco la fallacia dell'estrapolazione fuori contesto da cui le fallaci inferenze a minkiam, ma il gioco è fin troppo facile
Einstein ha scritto:
Non riesco a immaginare un Dio che rìcompensa e punisce gli esseri creati da
lui, un Dio i cui scopi sono modellati sui nostri: un Dio che insomma è solo un
riflesso della fragilità umana, non posso nemmeno credere che una persona
sopravviva alla morte del suo corpo benché tali pensieri alberghino, per paura e ridicolo egoismo, nelle anime deboli."
(Come io vedo il mondo’, 1930).
Einstein ha scritto:"Io non credo in un Dio personale e non l'ho mai negato, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente."
(Pensieri di un uomo curioso)
Einstein ha scritto:"L'idea di un Dio personale è un concetto antropologico che non sono capace di prendere seriamente." ( lettera del 1946, citato in Helen Dukas and Banesh Hoffman - The Human Side)
Nessun dio, ma uno stupore di fronte alle forze naturali, cito a memoria da Come io vedo il mondo"l'unica volta che ho sentito qualcosa che si avvicina al sentimento religioso è stato vedendo l'avvicinarsi di una tempesta in mare"
Ultima modifica di Hara2 il Gio 29 Gen 2015 - 18:10 - modificato 1 volta.
Hara2- -----------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Minsky ha scritto:
Siamo tutti un po' poeti, in fondo, evidentemente anche Einstein lo era.
Persino io ho scritto poesie, pensa! Mi spiace solo che tu non le possa leggere, le ho postate in un'area privata del forum.
Certo, siamo tutti un po' poeti, ma non tutti i poeti sono Einstein. Però visto che per il fatto che anche tu scriva poesia, ti senti in diritto di pensare che per questo le poesie di Einstein abbiano lo stesso valore e la stessa importanza delle tue, ti lascio pascere nelle tue illusioni
blueberrymind- -------------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
L'esistente non è complesso, è adattogeno. Altrimenti lo sarebbe molto di più, se potesse. L'universo ha grossi limiti
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Re: Come distinguere atei e non atei?
blueberrymind ha scritto:Minsky ha scritto:
Siamo tutti un po' poeti, in fondo, evidentemente anche Einstein lo era.
Persino io ho scritto poesie, pensa! Mi spiace solo che tu non le possa leggere, le ho postate in un'area privata del forum.
Certo, siamo tutti un po' poeti, ma non tutti i poeti sono Einstein. Però visto che per il fatto che anche tu scriva poesia, ti senti in diritto di pensare che per questo le poesie di Einstein abbiano lo stesso valore e la stessa importanza delle tue, ti lascio pascere nelle tue illusioni
No, amico, qui hai detto una cazzata (perdona la franchezza).
Einstein non è famoso per essere un poeta. Minsky, nemmeno.
Solo che Minsky è una persona umile e i suoi capolavori poetici li ha relegati in un angolo (non accessibile a tutti) del forum.
In pochi ne godiamo e colgo invero l'occasione per invitare il Sommo a postare il tutto in area pubblica al fine di farne beneficiare anche gli sfortunati che non ne possono beneficiare.
Qualora si decidesse a cercare un editore, avremmo un Admin-Celebrità su scala planetaria... E l'umanità tutta beneficerebbe finalmente di cotali capolavori nascosti...
Ritengo che Minsky sia il più grande poeta vivente.
Einstein, invece, era solo uno scienziato.
primaverino- -------------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Ormai gli editori fanno le stamperie, e non più il loro lavoro... Organizzeremo una colletta per distribuire il frutto delle poesie fino all'Angola
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Justine ha scritto:Ormai gli editori fanno le stamperie, e non più il loro lavoro... Organizzeremo una colletta per distribuire il frutto delle poesie fino all'Angola
Ottimista...
primaverino- -------------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Non ho detto che ritengo le mie poesie dello stesso valore di quelle di Einstein (che, per l'inciso, non ha mai scritto poesie, era un modo di dire figurato). Né tu puoi fare illazioni sul valore e l'importanza delle poesie prodotte da me, visto che non le hai lette e non le leggerai mai.blueberrymind ha scritto:Minsky ha scritto:
Siamo tutti un po' poeti, in fondo, evidentemente anche Einstein lo era.
Persino io ho scritto poesie, pensa! Mi spiace solo che tu non le possa leggere, le ho postate in un'area privata del forum.
Certo, siamo tutti un po' poeti, ma non tutti i poeti sono Einstein. Però visto che per il fatto che anche tu scriva poesia, ti senti in diritto di pensare che per questo le poesie di Einstein abbiano lo stesso valore e la stessa importanza delle tue, ti lascio pascere nelle tue illusioni
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Re: Come distinguere atei e non atei?
primaverino ha scritto:Justine ha scritto:Ormai gli editori fanno le stamperie, e non più il loro lavoro... Organizzeremo una colletta per distribuire il frutto delle poesie fino all'Angola
Ottimista...
Di solito vengo sempre presa a calci nelle terga per via dell'inveterato pessimismo, ogni tanto ho il coraggio (?) di essere proprio come un'aspirante scrittrice che si prepara a floodare le mail degli editori dei propri preziosissimi componimenti
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Re: Come distinguere atei e non atei?
primaverino ha scritto:
No, amico, qui hai detto una cazzata
Strano.
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Hara2 ha scritto:blueberrymind ha scritto:
"Still there are moments when one feels free from one’s own identification with human limitations and inadequacies. At such moments, one imagines that one stands on some spot of a small planet, gazing in amazement at the cold yet profoundly moving beauty of the eternal, the unfathomable: life and death flow into one, and there is neither evolution nor destiny; only being" (Albert Einstein,
in a letter he wrote to Queen Elizabeth of Belgium, cit. in J. Bernstein, 'Einstein', 1973, p. 11)
Qui Einstein descrive esperienze apparentemente avute, di una realtà sottostante la vita, non solo al di là dello spazio e del tempo, ma al di là della vita e della morte, al di là di evoluzione e destino. E che cosa lui esperienza a questo livello? "Solo ESSERE," ci dice, che noi conoscendo la sua profonda religiosità, possiamo chiamare anche DIO,
Tanto per cambiare ecco la fallacia dell'estrapolazione fuori contesto da cui le fallaci inferenze a minkiam, ma il gioco è fin troppo facileEinstein ha scritto:
Non riesco a immaginare un Dio che rìcompensa e punisce gli esseri creati da
lui, un Dio i cui scopi sono modellati sui nostri: un Dio che insomma è solo un
riflesso della fragilità umana, non posso nemmeno credere che una persona
sopravviva alla morte del suo corpo benché tali pensieri alberghino, per paura e ridicolo egoismo, nelle anime deboli."
(Come io vedo il mondo’, 1930).Einstein ha scritto:"Io non credo in un Dio personale e non l'ho mai negato, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente."
(Pensieri di un uomo curioso)Einstein ha scritto:"L'idea di un Dio personale è un concetto antropologico che non sono capace di prendere seriamente." ( lettera del 1946, citato in Helen Dukas and Banesh Hoffman - The Human Side)
Nessun dio, ma uno stupore di fronte alle forze naturali, cito a memoria da Come io vedo il mondo"l'unica volta che ho sentito qualcosa che si avvicina al sentimento religioso è stato vedendo l'avvicinarsi di una tempesta in mare"
Ti piace vincere facile, eh?
Guarda che io il Dio personale non l'ho proprio nominato, quindi è inutile che infarcisci il post con citazioni di Einstein che non credeva in un Dio personale. Lo sanno pure gli asini. Io ho scritto la frase di Einstein "life and death flow into one, and there is neither evolution nor destiny; only BEING" e poi ho detto che conoscendo la sua religiosità possiamo leggere QUESTO BEING, come DIO. NON un DIO personale come immagini tu, ma un DIO come ESSERE, che è quello in cui credeva. Credendo nel Dio di Spinoza, credeva ESSERE consapevole, potente intelligente, buono, che manifesta la sua grandezza nella Sua creazione. La comprensione di questo grande Essere, ha dichiarato, è stata la forza trainante dietro la sua ricerca scientifica.
Lo stupore si chiama stupore e non si chiamava Dio, e Eisntein conosceva la lingua in cui parlava
"Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientifico si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi, con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili".
(H. Dukas: "Albert Einstein: the Humane side", Princeton 1989, p. 32)
Dukas è la segretaria di Einstein, scelta dal grande fisico nel suo testamento come erede per tutti i diritti dei suoi testi e delle sue pubblicazioni. Più attendibile di così....
"I believe in Spinoza's God, who reveals Himself in the harmony of all being, not in a God who concerns Himself with the fate of actions of men."
(Schilpp, 1969, 526)
"I believe in Spinoza's God, who reveals Himself in the harmony of all being, not in a God who concerns Himself with the fate of actions of men."
(Schilpp, 1969, 526)
"I believe in Spinoza's God, who reveals Himself in the harmony of all being, not in a God who concerns Himself with the fate of actions of men."
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Re: Come distinguere atei e non atei?
E te l'ha ripetuto 3 volte però scritto in colore quasi invisibile.blueberrymind ha scritto:
"I believe in Spinoza's God, who reveals Himself in the harmony of all being, not in a God who concerns Himself with the fate of actions of men."
(Schilpp, 1969, 526)
"I believe in Spinoza's God, who reveals Himself in the harmony of all being, not in a God who concerns Himself with the fate of actions of men."
(Schilpp, 1969, 526)
"I believe in Spinoza's God, who reveals Himself in the harmony of all being, not in a God who concerns Himself with the fate of actions of men."
(Schilpp, 1969, 526)
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Minsky ha scritto:Non ho detto che ritengo le mie poesie dello stesso valore di quelle di Einstein (che, per l'inciso, non ha mai scritto poesie, era un modo di dire figurato). Né tu puoi fare illazioni sul valore e l'importanza delle poesie prodotte da me, visto che non le hai lette e non le leggerai mai.blueberrymind ha scritto:Minsky ha scritto:
Siamo tutti un po' poeti, in fondo, evidentemente anche Einstein lo era.
Persino io ho scritto poesie, pensa! Mi spiace solo che tu non le possa leggere, le ho postate in un'area privata del forum.
Certo, siamo tutti un po' poeti, ma non tutti i poeti sono Einstein. Però visto che per il fatto che anche tu scriva poesia, ti senti in diritto di pensare che per questo le poesie di Einstein abbiano lo stesso valore e la stessa importanza delle tue, ti lascio pascere nelle tue illusioni
Appunto hai detto tu, quello che non ho detto io. Einstein non scriveva poesie e quella lettera che ho citato erano riflessioni di un grande scienziato. Non poesia o letteratura, quindi, ma pur sempre scienza anche se in forma divulgativa e personale
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Re: Come distinguere atei e non atei?
blueberrymind ha scritto:Minsky ha scritto:Non ho detto che ritengo le mie poesie dello stesso valore di quelle di Einstein (che, per l'inciso, non ha mai scritto poesie, era un modo di dire figurato). Né tu puoi fare illazioni sul valore e l'importanza delle poesie prodotte da me, visto che non le hai lette e non le leggerai mai.blueberrymind ha scritto:Minsky ha scritto:
Siamo tutti un po' poeti, in fondo, evidentemente anche Einstein lo era.
Persino io ho scritto poesie, pensa! Mi spiace solo che tu non le possa leggere, le ho postate in un'area privata del forum.
Certo, siamo tutti un po' poeti, ma non tutti i poeti sono Einstein. Però visto che per il fatto che anche tu scriva poesia, ti senti in diritto di pensare che per questo le poesie di Einstein abbiano lo stesso valore e la stessa importanza delle tue, ti lascio pascere nelle tue illusioni
Appunto hai detto tu, quello che non ho detto io. Einstein non scriveva poesie e quella lettera che ho citato erano riflessioni di un grande scienziato. Non poesia o letteratura, quindi, ma pur sempre scienza anche se in forma divulgativa e personale
blueberrymind ha scritto:le poesie di Einstein
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Minsky ha scritto:E te l'ha ripetuto 3 volte però scritto in colore quasi invisibile.blueberrymind ha scritto:
"I believe in Spinoza's God, who reveals Himself in the harmony of all being, not in a God who concerns Himself with the fate of actions of men."
(Schilpp, 1969, 526)
Appunto il Dio di Spinoza, l'Essere infinito ed assoluto con la caratteristica di possedere tutto l'ESSERE che manca all'uomo. Questo è il Dio di Spinoza, questo quello di Einstein e questo quello che ho detto io. Il resto sono fantasie di Hara. Amen
A
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Minsky ha scritto:blueberrymind ha scritto:
Appunto hai detto tu, quello che non ho detto io. Einstein non scriveva poesie e quella lettera che ho citato erano riflessioni di un grande scienziato. Non poesia o letteratura, quindi, ma pur sempre scienza anche se in forma divulgativa e personaleblueberrymind ha scritto:le poesie di Einstein
Appunto perchè tu prima hai parlato di poesie. Mi sono voluto mettere al tuo livello
blueberrymind- -------------
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Re: Come distinguere atei e non atei?
blueberrymind ha scritto: "Solo ESSERE," ci dice, che noi conoscendo la sua profonda religiosità, possiamo chiamare anche DIO,
Ariecco la fallacia dell'estrapolazione fuori contesto e le teribbbili fallaci inferenze a minkiam,
"siccome da quella citazione io deduco che esso fosse profondamente religioso il being della medesima citazione lo possiamo chiamare dio"
però anche
Eisntein conosceva la lingua in cui parlava
epperchè mai non ha scritto god?
Ma anche chi se ne frega di quel che diceva einstein...ma tu guarda a quali infimi livelli ci si deve spingere per cercare di svangare un po' di deiezioni
erano riflessioni di un grande scienziato. Non poesia o letteratura, quindi, ma pur sempre scienza anche se in forma divulgativa e personali
Come no, anche quando diceva "ciucciamelo" o "devo andare al cesso" faceva scienza....
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Re: Come distinguere atei e non atei?
Poi citare il baruch...anche Marx lo apprezzava, ed è stata rilevata più volte la continuita tra i due
Poi il povero spinoza cercava di barcamenarsi. Inutilmente, che è l'unico del quale si ricorda il cherem, anzi eccolo che è suggestivo
I Signori del ma'amad comunicano alle vostre Grazie che, essendo venuti a conoscenza da qualche tempo delle cattive opinioni e della condotta di Baruch de Spinoza, si sforzarono in diversi modi e promesse di distoglierlo dalla cattiva strada. Non potendo porre rimedio a ciò e ricevendo per contro ogni giorno le più ampie informazioni sulle orribili eresie che praticava e sugli atti mostruosi che commetteva, e avendo di ciò numerosi testimoni degni di fede che deposero e testimoniarono soprattutto alla presenza del suddetto Spinoza, egli è stato riconosciuto colpevole; esaminato tutto ciò alla presenza dei Signori rabbini, i Signori del ma'amad hanno deciso, con l'accordo dei rabbini, che il suddetto Spinoza sia messo al bando ed escluso dalla Nazione d'Israele a seguito del cherem che pronunciamo ora in questi termini: Con l'aiuto del giudizio dei santi e degli angeli, noi escludiamo, cacciamo, malediciamo ed esecriamo Baruch de Spinoza con il consenso di tutta la santa comunità, in presenza dei nostri libri sacri e dei seicentotredici precetti in essi racchiusi. Formuliamo questo cherem come Giosuè lo formulò contro Gerico. Lo malediciamo come Elia maledisse i figli e con tutte le maledizioni che si trovano nella Legge. Che sia maledetto di giorno, che sia maledetto di notte; che egli sia maledetto durante il sonno e durante la veglia, che sia maledetto quando entra e che sia maledetto quando esce. Voglia l'Eterno accendere contro quest'uomo tutta la Sua collera e riversare su di lui tutti i mali menzionati nel libro della Legge. E voi restiate legati all'Eterno, vostro Dio, che Egli vi conservi in vita. Sappiate che non dovete avere con alcuna relazione né scritta né verbale. Che non gli sia reso alcun servizio e che nessuno l'avvicini a meno di quattro cubiti. Che nessuno viva sotto lo stesso tetto con lui e che nessuno legga alcuno dei suoi scritti.
Non l'hanno mica presa tanto bene...
Poi il povero spinoza cercava di barcamenarsi. Inutilmente, che è l'unico del quale si ricorda il cherem, anzi eccolo che è suggestivo
I Signori del ma'amad comunicano alle vostre Grazie che, essendo venuti a conoscenza da qualche tempo delle cattive opinioni e della condotta di Baruch de Spinoza, si sforzarono in diversi modi e promesse di distoglierlo dalla cattiva strada. Non potendo porre rimedio a ciò e ricevendo per contro ogni giorno le più ampie informazioni sulle orribili eresie che praticava e sugli atti mostruosi che commetteva, e avendo di ciò numerosi testimoni degni di fede che deposero e testimoniarono soprattutto alla presenza del suddetto Spinoza, egli è stato riconosciuto colpevole; esaminato tutto ciò alla presenza dei Signori rabbini, i Signori del ma'amad hanno deciso, con l'accordo dei rabbini, che il suddetto Spinoza sia messo al bando ed escluso dalla Nazione d'Israele a seguito del cherem che pronunciamo ora in questi termini: Con l'aiuto del giudizio dei santi e degli angeli, noi escludiamo, cacciamo, malediciamo ed esecriamo Baruch de Spinoza con il consenso di tutta la santa comunità, in presenza dei nostri libri sacri e dei seicentotredici precetti in essi racchiusi. Formuliamo questo cherem come Giosuè lo formulò contro Gerico. Lo malediciamo come Elia maledisse i figli e con tutte le maledizioni che si trovano nella Legge. Che sia maledetto di giorno, che sia maledetto di notte; che egli sia maledetto durante il sonno e durante la veglia, che sia maledetto quando entra e che sia maledetto quando esce. Voglia l'Eterno accendere contro quest'uomo tutta la Sua collera e riversare su di lui tutti i mali menzionati nel libro della Legge. E voi restiate legati all'Eterno, vostro Dio, che Egli vi conservi in vita. Sappiate che non dovete avere con alcuna relazione né scritta né verbale. Che non gli sia reso alcun servizio e che nessuno l'avvicini a meno di quattro cubiti. Che nessuno viva sotto lo stesso tetto con lui e che nessuno legga alcuno dei suoi scritti.
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