i figli degli immigranti
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i figli degli immigranti
Voi considerate i figli degli immigrati nati e cresciuti in italia italiani?
E considerate un immigrato con cittadinanza italiana pari a un italiano vero?
E considerate un immigrato con cittadinanza italiana pari a un italiano vero?
Boeche- -------------
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Re: i figli degli immigranti
Per me non è chiaro cosa significhi essere italiani nel mondo odierno, perciò risponderei, in linea di massima, sì ad entrambe le questioni
Da un punto di vista prettamente biologico direi inoltre che praticamente nessuno è figlio del lembo di terra in cui è nato, viste le migliaia di miliardi di emigrazioni ed immigrazioni passate
Da un punto di vista prettamente biologico direi inoltre che praticamente nessuno è figlio del lembo di terra in cui è nato, viste le migliaia di miliardi di emigrazioni ed immigrazioni passate
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Justine- ----------
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Re: i figli degli immigranti
A me non è chiaro perché bisogna avere per forza una nazionalità
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Rasputin- ..............
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Re: i figli degli immigranti
Loki ha scritto:Per me non è chiaro cosa significhi essere italiani nel mondo odierno, perciò risponderei, in linea di massima, sì ad entrambe le questioni
Da un punto di vista prettamente biologico direi inoltre che praticamente nessuno è figlio del lembo di terra in cui è nato, viste le migliaia di miliardi di emigrazioni ed immigrazioni passate
le identità europee sono fissate da centinaia di anni, in alcuni casi hanno superato il millennio d'età.
se ti riferisci alle migrazioni preistoriche dall'africa, allora ti posso rispondere che per quel che mi riguarda l'uomo si è adattato all'ambiente in cui è migrato e per me un europeo o un cinese possono definirsi autoctoni dei rispettivi territori.
Boeche- -------------
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Re: i figli degli immigranti
Rasputin ha scritto:A me non è chiaro perché bisogna avere per forza una nazionalità
io stesso alterno fasi di nazionalismo ad altre opposte, ma alla fine mi rifugio nel nazionalismo perché le migrazioni attuali stanno peggiorando la situazione della mia regione.
Poi mi accorgo di come i figli di immigrati non facciano l'interesse della zona in cui vivono, e non parlo solo di immigrati da altri stati, ma anche di immigrati da altre parti d'italia.
Nella mia classe delle superiori un giorno affrontammo la questione dell'indipendenza veneta, io risultati furono questi:
la maggior parte dei veneti della classe si espressero a favore, non ricordo in che percentuale, ma la vittoria dei sì fu schiacciante
c'erano poi 4 immigrati, una dalla bulgaria, una dalla nigeria, un albanese e una moldava: tutti contrari
Infine c'erano 3 italiani(intendo non veneti): una toscana, contraria, un campano, contrario, uno mezzo veneto mezzo campano, contrario
Cosa dovrei pensare?
e poi , perché mettere a rischio un'identità plurisecolare in favore di una non-identità multirazziale e multiculturale?
Boeche- -------------
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Re: i figli degli immigranti
Il punto è che io guardo il tutto da una prospettiva biologica, pur capendo il tuo punto di vista.
Se Luca nasce in Italia, impara le usanze ed il suo passato (se ne ha voglia) dai libri e dalle esperienze.
Se John nasce in Italia da genitori statunitensi, e vive la sua vita da zero qui, non vedo perché non possa apprendere come tutti gli altri bambini l'identità che possiamo dire nazionale...
Poi è un mondo talmente globalizzato, è dura vedere di quanto differiscono un bimbo USA e italiano ad esempio delle metropoli.
Per me al punto in cui siamo la cosiddetta tradizione vivrà sempre più come fatto di cultura personale, ma sui libri o documentari.
Se Luca nasce in Italia, impara le usanze ed il suo passato (se ne ha voglia) dai libri e dalle esperienze.
Se John nasce in Italia da genitori statunitensi, e vive la sua vita da zero qui, non vedo perché non possa apprendere come tutti gli altri bambini l'identità che possiamo dire nazionale...
Poi è un mondo talmente globalizzato, è dura vedere di quanto differiscono un bimbo USA e italiano ad esempio delle metropoli.
Per me al punto in cui siamo la cosiddetta tradizione vivrà sempre più come fatto di cultura personale, ma sui libri o documentari.
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Re: i figli degli immigranti
È questione di avere o non avere sensibilità per l'ambiente. Io mi sento a casa nelle Dolomiti, quelle sono il mio ambiente, ma capisco che il territorio è per ciascuno il posto dove si sente a casa, e la sua sensibilità è più acuta per quel luogo. Questa visione particolare purtroppo fa perdere di vista il fatto che tutto il mondo è casa nostra, e che vaste porzioni di ambiente fragile sono soggette a degrado e distruzione con conseguenze che investono tutta l'umanità. Gli indios dell'Amazzonia che si oppongono alla devastazione della foresta pluviale lottano anche per noi veneti, anche se non ce ne rendiamo conto. D'altro canto chi si dichiara apolide sotto questo aspetto ed è indifferente al territorio in cui vive manca di attenzione per l'ambiente. Per gli immigrati forse è una questione di educazione, vengono da territori già inospitali, resi ostili dall'incuria e dalla sovrappopolazione, dove il concetto di difesa dell'ambiente è completamente estraneo.
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Dai un pesce ad un uomo
e mangerà per un giorno.
Insegna ad un uomo a pescare
e mangerà per tutta la vita.
Dai la religione ad un uomo
e morirà pregando per un pesce.
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Insegna ad un uomo a pescare
e mangerà per tutta la vita.
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Minsky- --------------
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Re: i figli degli immigranti
Loki ha scritto:Il punto è che io guardo il tutto da una prospettiva biologica, pur capendo il tuo punto di vista.
Se Luca nasce in Italia, impara le usanze ed il suo passato (se ne ha voglia) dai libri e dalle esperienze.
Se John nasce in Italia da genitori statunitensi, e vive la sua vita da zero qui, non vedo perché non possa apprendere come tutti gli altri bambini l'identità che possiamo dire nazionale...
Poi è un mondo talmente globalizzato, è dura vedere di quanto differiscono un bimbo USA e italiano ad esempio delle metropoli.
Per me al punto in cui siamo la cosiddetta tradizione vivrà sempre più come fatto di cultura personale, ma sui libri o documentari.
Ti rispondo con una citazione di un film che mi hanno fatto vedere a scuola:
in una classe di ragazzi in germania si parla dell'olocausto e dei suoi responsabili, e delle sue ripercussioni sulla germania e i tedeschi.
A un certo punto una ragazza tedesca dice che essendo discendenti di coloro che appoggiarono Hitler, erano per certo versi responsabili, al chè uno studente di origine turca risponde grossomodo "chissenefrega, io sono turco"
Insomma, io in quanto veneto da innumerovoli generazioni posso dirmi orgoglioso del passato della mia terra (dei miei antenati )e dichiararlo senza problemi. Ma immagina che lo faccia un negro o un asiatico residente in veneto, lo prenderesti sul serio o gli rideresti dietro? rispondi seriamente
Boeche- -------------
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Re: i figli degli immigranti
Ma onestamente la storia è fatta dalle persone, almeno per come la vedo. Se i nipoti dei nipoti di tal John contribuiscono al successo di una città/regione/nazione, possono esser sicuramente considerati come appartenenti.
Pensiamo alla maggior parte dei minorenni e degli adulti ahimé moderni: nella mia città sanno che esiste il ponte di Tiberio perché ci passano per andare a ridere al bar, ma dei retroscena... Chi provvide e perché alla storia del monumento, malgrado siano riminesi non ne sanno un'acca.
Secondo questa logica dovremmo estrometterli. La storia del proprio paese non è ormai più vissuta, ma studiata dai volenterosi. Questi ultimi, li ammiro, per dire.
Pensiamo alla maggior parte dei minorenni e degli adulti ahimé moderni: nella mia città sanno che esiste il ponte di Tiberio perché ci passano per andare a ridere al bar, ma dei retroscena... Chi provvide e perché alla storia del monumento, malgrado siano riminesi non ne sanno un'acca.
Secondo questa logica dovremmo estrometterli. La storia del proprio paese non è ormai più vissuta, ma studiata dai volenterosi. Questi ultimi, li ammiro, per dire.
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Re: i figli degli immigranti
Loki ha scritto:Ma onestamente la storia è fatta dalle persone, almeno per come la vedo. Se i nipoti dei nipoti di tal John contribuiscono al successo di una città/regione/nazione, possono esser sicuramente considerati come appartenenti.
Pensiamo alla maggior parte dei minorenni e degli adulti ahimé moderni: nella mia città sanno che esiste il ponte di Tiberio perché ci passano per andare a ridere al bar, ma dei retroscena... Chi provvide e perché alla storia del monumento, malgrado siano riminesi non ne sanno un'acca.
Secondo questa logica dovremmo estrometterli. La storia del proprio paese non è ormai più vissuta, ma studiata dai volenterosi. Questi ultimi, li ammiro, per dire.
ma la rimini romana non è in continuità con la rimini di oggi
mentre il veneto di oggi lo è con il veneto medievale e forse anche con quello antico
Boeche- -------------
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Re: i figli degli immigranti
Quindi possiamo ammettere che ad un certo punto avviene un ricambio culturale.
Il problema è che di cambi culturali locali non possiamo più permettercene, le peculiarità del paese o della nazione vanno prima coagulandosi e poi lentamente dissolvendosi davanti all'uniforme spinta delle mode globali...
Per quello suggerivo che entro qualche generazione nessuno noterà differenze
- se non, appunto, sui manuali di testo o volumi di storia. E saremo quello che chiamano "cosmopoliti cittadini del mondo"...
Il problema è che di cambi culturali locali non possiamo più permettercene, le peculiarità del paese o della nazione vanno prima coagulandosi e poi lentamente dissolvendosi davanti all'uniforme spinta delle mode globali...
Per quello suggerivo che entro qualche generazione nessuno noterà differenze
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Re: i figli degli immigranti
Boeche ha scritto:Rasputin ha scritto:A me non è chiaro perché bisogna avere per forza una nazionalità
io stesso alterno fasi di nazionalismo ad altre opposte, ma alla fine mi rifugio nel nazionalismo perché le migrazioni attuali stanno peggiorando la situazione della mia regione.
Poi mi accorgo di come i figli di immigrati non facciano l'interesse della zona in cui vivono, e non parlo solo di immigrati da altri stati, ma anche di immigrati da altre parti d'italia.
Nella mia classe delle superiori un giorno affrontammo la questione dell'indipendenza veneta, io risultati furono questi:
la maggior parte dei veneti della classe si espressero a favore, non ricordo in che percentuale, ma la vittoria dei sì fu schiacciante
c'erano poi 4 immigrati, una dalla bulgaria, una dalla nigeria, un albanese e una moldava: tutti contrari
Infine c'erano 3 italiani(intendo non veneti): una toscana, contraria, un campano, contrario, uno mezzo veneto mezzo campano, contrario
Cosa dovrei pensare?
e poi , perché mettere a rischio un'identità plurisecolare in favore di una non-identità multirazziale e multiculturale?
Per me il punto è che le identità/sensi di appartenenza sono la base di tutti i conflitti, vanno eliminati.
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Re: i figli degli immigranti
Loki ha scritto:Quindi possiamo ammettere che ad un certo punto avviene un ricambio culturale.
Il problema è che di cambi culturali locali non possiamo più permettercene, le peculiarità del paese o della nazione vanno prima coagulandosi e poi lentamente dissolvendosi davanti all'uniforme spinta delle mode globali...
Per quello suggerivo che entro qualche generazione nessuno noterà differenze
- se non, appunto, sui manuali di testo o volumi di storia. E saremo quello che chiamano "cosmopoliti cittadini del mondo"...
no , questo non succeredà mai, a meno che una nazione non diventi tanto forte da spazzare via tutte le altre
Boeche- -------------
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Re: i figli degli immigranti
Rasputin ha scritto:
Per me il punto è che le identità/sensi di appartenenza sono la base di tutti i conflitti, vanno eliminati.
eliminarli è un utopia, ci saranno sempre, e se scompariranno sarà per via di un livellamento verso il basso
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Re: i figli degli immigranti
Boeche ha scritto:Rasputin ha scritto:
Per me il punto è che le identità/sensi di appartenenza sono la base di tutti i conflitti, vanno eliminati.
eliminarli è un utopia, ci saranno sempre, e se scompariranno sarà per via di un livellamento verso il basso
Mah...forse si tratta solo di esserne consapevoli.
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Re: i figli degli immigranti
Personalmente concordo con Rasp, non vedo alcuna rilevanza nell'avere l'una o l'altra nazionalità.
P.s.: non so gli altri utenti, ma io mi sono appena imbattutta in uno strano messaggio, proveniente dal forum, che mi suggeriva il suicidio
Che ci sia qualche bot in circolazione?
P.s.: non so gli altri utenti, ma io mi sono appena imbattutta in uno strano messaggio, proveniente dal forum, che mi suggeriva il suicidio

Che ci sia qualche bot in circolazione?
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Re: i figli degli immigranti
FuoriDagliSchemi ha scritto:Personalmente concordo con Rasp, non vedo alcuna rilevanza nell'avere l'una o l'altra nazionalità.
P.s.: non so gli altri utenti, ma io mi sono appena imbattutta in uno strano messaggio, proveniente dal forum, che mi suggeriva il suicidio![]()
Che ci sia qualche bot in circolazione?
A quanto vedo non ci sono bots collegati...non sarà mica un tuo ex ah ah
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Re: i figli degli immigranti
FuoriDagliSchemi ha scritto:Piuttosto improbabile, non ho ex![]()
Dunque, che azz è?
Ma che messaggio era, email o cosa?
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Re: i figli degli immigranti
Riferisco a proposito di stranezze, che ultimamente, navigando le conversazioni passate del forum, apparivano curiosi redirect sui servizi hosting senza aver cliccato nulla (e curiosamente su Opera ho attiva una protezione contro questo tipo di comportamenti del browser)...
Follia collettiva
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Re: i figli degli immigranti
Loki ha scritto:Riferisco a proposito di stranezze, che ultimamente, navigando le conversazioni passate del forum, apparivano curiosi redirect sui servizi hosting senza aver cliccato nulla (e curiosamente su Opera ho attiva una protezione contro questo tipo di comportamenti del browser)...
Follia collettiva
Vero, è successo anche a me usando il motore di ricerca. Ma non penso di poterci far nulla, deve essere un problema di piattaforma
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Re: i figli degli immigranti
Una sorta di pop-up. Navigando mi è apparsa al centro della scheda questa finestra.Rasputin ha scritto:FuoriDagliSchemi ha scritto:Piuttosto improbabile, non ho ex![]()
Dunque, che azz è?
Ma che messaggio era, email o cosa?
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Re: i figli degli immigranti
Concordo con Rasp, avendo sperimentato diverse proliferazioni di pubblicità navigando vecchie considerazioni, che deve trattarsi di un bug (o un gesto voluto) dei proprietari di piattaforma.
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