Le peggiori uscite dei credenti

Justine ha scritto:È una delle mie controindicazioni, a furia di voler cercare di capire cosa prova chi crede in questo e quello divento parimenti rincretinita anche nelle superstizioni di livello più "terreno", diciamo così

L'apertura mentale rinkojonisce in certi casi

Justine ha scritto:Siccome di merda al mondo non ce n'è a sufficienza:

http://www.si24.it/2015/06/09/brasile-arriva-il-social-network-evangelico-facegloria-ed-e-boom-di-iscritti/94636/

Adamo ed Eva furono i primi homo sapiens, la cui comparsa è databile tra i 1650000 e i 200000 anni fa

Anche se prende il nome dall'Eva biblica, l'Eva mitocondriale non era l'unica femmina umana del suo tempo.

Sun Tzu ha scritto:E una cosa che ho letto adesso:

Adamo ed Eva furono i primi homo sapiens, la cui comparsa è databile tra i 1650000 e i 200000 anni fa

E scommetto che avevano scritto sul bacino "Adamo made nel regno dei cieli","Eva made in Adamo".

Peraltro deve averlo preso da qui.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/studioso-suggestioni-parte-svolta-tracciare-nei-geni-nostra-945640.html

C'entra na sega la bibbia,ma perchè biblizzano tutto.

https://it.wikipedia.org/wiki/Eva_mitocondriale

Anche se prende il nome dall'Eva biblica, l'Eva mitocondriale non era l'unica femmina umana del suo tempo.

Delle volte fanno scendere le palle a terra,non ci vuole molto a capire che un quotidiano mette il titolo per far lettori,ai livelli di scambiare il titolo di un giornale per un fatto scientifico.

Rasputin ha scritto:

Leggi bene tutto, si tratta secondo me di strumentalizzazioni.

La sostanza mi pare plausibile, sono i titoli ad essere fatti per attirare i gonzi (In questo caso lo vedo come positivo)

Justine ha scritto:"Etica economa" al posto di "etica economica". Interessante (e consequenziale, è un trade-off come tutto)

Sun Tzu ha scritto:

Justine ha scritto:"Etica economa" al posto di "etica economica". Interessante (e consequenziale, è un trade-off come tutto)

Prediligo le favole dell'ape:c'era una volta in un alveare alcune api contestavano sempre l'assenza di bontà altrui e mai la propria,allora queste strane api,che  rivendicavano la bontà della società alle divinità,vengono accontentate da Zeus ,che le accontenta pur sapendo che nessuna di queste api era mai stata buona,anzi la preghiera era quella dei peggiori sfruttatori della bontà per il proprio interesse,  le accontenta trasformandole in api perfettamente virtuose con le risate di Mercurio di sfondo,ma nell'alveare queste api trasformate in buone api alla fine non producono più niente se non lo stretto indispensabile,non si differenziano i prodotti,nessuno cerca il suo interesse economico e tutte vivono in pace,non c'è diseguaglianza,l'intero progresso tecnologico e lo sviluppo industriale siccome nessuno segue il proprio interesse e bisogna essere buoni per non creare diseguaglianze sociali si blocca ,non viene più ricercata l'innovazione dei prodotti perchè tanto nessuno sceglie più nulla se non quello che è strettamente necessario....come andrà a finire?

http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaM/MANDEVILLE_%20LA%20FAVOLA%20DELLE%20API_.htm

La dimostrazione, molto semplice in termini moderni, è esposta negli Elementi di Euclide e può a buon diritto essere considerata la prima dimostrazione di un teorema di teoria dei numeri.
La dimostrazione avviene per assurdo, con il seguente ragionamento:
Si supponga che i numeri primi non siano infiniti ma solo ; sarebbe allora il più grande dei numeri primi. Sia il prodotto degli n numeri primi, non è divisibile per 2, perché lo è e quindi ha resto 1. Non è divisibile per 3, per lo stesso motivo. In generale, detto l'i-esimo numero primo, la divisione ha sempre resto 1: assumendo come dividendo, come divisore, come quoziente della divisione, è sufficiente dimostrare che , cioè che assunto come ipotesi.
A questo punto, per il teorema fondamentale dell'aritmetica, sono possibili due casi:

1. è primo, e ovviamente essendo maggiore di quest'ultimo non è il più grande dei numeri primi;
   
2. , non essendo primo, è il prodotto di numeri primi che non possono figurare tra gli n ipotizzati (in quanto, come abbiamo appena mostrato, nessun divide ) e che devono quindi essere maggiori di ; anche in questo caso segue che non è il più grande dei numeri primi.
   

In entrambi i casi si perviene alla conclusione che non può non esistere un numero primo più grande , dunque i numeri primi sono infiniti.
In realtà solo pochi dei numeri (detti numeri di Euclide) così trovati sono primi, perché il divario tra e a cresce circa come il fattoriale, e quindi c'è sempre più possibilità che abbia un divisore tra e .
Una conseguenza immediata di questa dimostrazione è la seguente disuguaglianza:

La disuguaglianza di Bonse e le sue generalizzazioni forniscono risultati più forti.

Dimostrazione di Eulero

La dimostrazione di Eulero parte dal fatto che la serie armonica:

è divergente.
Eulero osserva che la serie armonica può vedersi come il prodotto di queste serie geometriche, una per ogni numero primo:



...
Le serie si calcolano facilmente ricordando che (vedi serie geometrica)
Infatti la serie armonica è la somma dei reciproci di tutti i numeri naturali e ogni numero naturale può rappresentarsi come il prodotto dei suoi fattori primi. Ci si convince allora facilmente che ogni elemento della serie armonica corrisponde a un possibile prodotto di elementi presi uno ad uno dalle serie suddette. Per esempio per l'elemento 1/15:

D'altra parte le serie sono tutte finite. Ma allora se i numeri primi fossero finiti, il loro prodotto sarebbe anch'esso finito, mentre sappiamo che la serie armonica diverge.
Ne segue che i numeri primi devono essere infiniti.

Justine ha scritto:La presenza di infiniti numeri primi è una credenza?

Justine ha scritto:Il soggetto in questo caso non è un numero?
"Esiste" un numero finale, definitivo?

Justine ha scritto:Semmai se partiamo col supporre che non ci sia,
Comunque la non contraddittorietà non è legata all'insipienza di un singplo in un dato argomento, anzi...

supponga che i numeri primi non siano infiniti ma solo ; sarebbe allora il più grande dei numeri primi. Sia il prodotto degli n numeri primi, non è divisibile per 2, perché lo è e quindi ha resto 1. Non è divisibile per 3, per lo stesso motivo. In generale, detto l'i-esimo numero primo, la divisione ha sempre resto 1: assumendo come dividendo, come divisore, come quoziente della divisione, è sufficiente dimostrare che , cioè che assunto come ipotesi.
A questo punto, per il teorema fondamentale dell'aritmetica, sono possibili due casi:

1. è primo, e ovviamente essendo maggiore di quest'ultimo non è il più grande dei numeri primi;
   
2. , non essendo primo, è il prodotto di numeri primi che non possono figurare tra gli n ipotizzati (in quanto, come abbiamo appena mostrato, nessun divide ) e che devono quindi essere maggiori di ; anche in questo caso segue che non è il più grande dei numeri primi.
   

In entrambi i casi si perviene alla conclusione che non può non esistere un numero primo più grande , dunque i numeri primi sono infiniti.
In realtà solo pochi dei numeri (detti numeri di Euclide) così trovati sono primi, perché il divario tra e a cresce circa come il fattoriale, e quindi c'è sempre più possibilità che abbia un divisore tra e .
Una conseguenza immediata di questa dimostrazione è la seguente disuguaglianza:

La disuguaglianza di Bonse e le sue generalizzazioni forniscono risultati più forti

Justine ha scritto:L'infinito può divenire irrealizzabile per rappresentabilità (vedi scrittura del numero di graham), ma potenzialmente nulla impedisce di aggiungere multipli ad un dato numero, non troviamo a priori un blocco in tal senso

Minsky ha scritto:

Justine ha scritto:Sentita ieri nell'ambito dello stesso discorso: "Credo che ci sia un progetto importante per me", seguito da un "Non so cosa fare nel weekend". Avanti così, via

Justine ha scritto:

A me piacerebbe vivere in eterno perché sostanzialmente sono una persona curiosa e voglio sapere di più [...]