Musica inascoltabile o incomprensibile
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Musica inascoltabile o incomprensibile
Con Pratieka ho trovato dei percorsi interessanti, chiavi per comprendere ciò che sentono altre culture e stavo preparando qualcosa per chi fosse interessato. Poi l'attacco che fece contro Hara, non per quello che è stato specificatamente, ma per il tipo di emozione inattesa ho voluto evitare un coinvolgimento che già era forte ed io si sa pur essendo forte consumo totalmente le emozioni nei minimi dettagli e pertanto il contesto diventa vulnerabile. Be' dico anche che mi piace anche questo fatto di controllare in qualche modo ciò che accade intorno - altrimenti sarei stato introverso.
Il materiale che posterò era stato pensato quando Hara ci frequentava, poi l'ho postato altrove dove si parlava di musica epica, quella che fanno oggi penso - questi temi si arenano facilmente quando si scende un po' più sotto la tendenza, o le mode.
Allora vado, naturalmente spero che intervenga chi fosse interessato e spero di esporre bene ciò che penso. La domanda iniziale era se la epic music fosse inascoltabile - poi io ho allargato e orientato il tema dove penso debba andare.
Ho un paio di occasioni in cui ho avuto la percezione di "musica inascoltabile":
La prima volta accadde con il jazz, non capivo e mi sembrava cacofonico. Era il mio orecchio che non era addestrato alle sequenze melodiche di quello stile come del suo ritmo. Adesso mi piace più di ogni altro genere ma ci associo la bossa nova, il blues ed molto altro come il bebop etc...
Poi mi accadde col punk, non che sia inascoltabile ma devo abbassare il volume e mi sfuggono le sfumature al punto che per me quella musica resta inascoltata per l'attenzione che non suscita in me.
Una volta in un albergo in India ci eravamo messi a lavorare in uno dei salottini che ci sono nei corridoi - ci andammo dopo cena con l'intenzione di lavorare tutta la notte se fosse stato necessario. Verso le 3 del mattino abbiamo avvertito un malessere strano, dopo aver pensato alla cena, agli alcolici (pochissimi), alle sigarette o i profumi d'incenso che ci sono sempre in India, scoprimmo che era la musica! Un sitar spaziava suoni modali, una musica monotona e pungente che sembrava un overdose di tristezza o malinconia.
Per me la musica deve evocare, non sono mai riuscito ad ascoltare musica mentre faccio qualcosa per cui mi devo concentrare - mi distraeva dallo studio o in ufficio. Quando c'è musica che mi piace io mi fermo e mi metto in uno stato ricettivo un po' assente.
Va bene dunque la musica epica ma allora mi viene in mente "c'era un volta il West" di Ennio Morricone sopratutto quando la macchina delle riprese si alza dalla stazione, sale e si vede poco a poco la città, gente che cammina, polvere e gli ottoni ingrandiscono ancora di più il panorama.
Intendo che un compositore come lui che fa musica semplice ma non banale "spazia" bene secondo me questo tipo di evocazione.
Questa è un'altra versione, eccola.
Insomma ogni tanto ci sembra di trovare la differenza tra banale e semplice, un po' come tra difficile e complesso.
Ascoltare "solo" potrebbe significare smettere di cercare.
Non sono tanto filo Turco, anzi, però se emozione e passione si incontrano anche nella musica si può tentare di capire le percezioni di popoli non molto lontani fisicamente ma diversi da noi... la linea che separa questi due mondi si trova da qualche parte nell'Adriatico e gira per lo stretto di Messina.
Lo strumento che suona è il saz, il suono della pennata dura 4-6 secondi (quello della chitarra dura 10-12 secondi). Allora serviranno dei riempimenti con trilli, rivoli e “ornamenti” vari. Le canzoni vanno spesso eseguite con quelle che si chiamano soru-cevap ovvero domanda - risposta, un contrappunto tra il cantante che fa le domande ed il saz che risponde.
Ole', ah ah, quelli che deridono, svaccano e fomentano il dissenso - chissà se saranno distratti, così chiudiamo subito. Il pensiero dentro la questione lo posterò subito a seguire. Io credo che sia una specie di trovata, appunto semplice ma non banale - che poi senza considerare questo pensiero avvengono i dissidi, i dissensi anche all'interno dei fori che vediamo, quelli che frequento io sembrano fatti con lo stampo!
Il materiale che posterò era stato pensato quando Hara ci frequentava, poi l'ho postato altrove dove si parlava di musica epica, quella che fanno oggi penso - questi temi si arenano facilmente quando si scende un po' più sotto la tendenza, o le mode.
Allora vado, naturalmente spero che intervenga chi fosse interessato e spero di esporre bene ciò che penso. La domanda iniziale era se la epic music fosse inascoltabile - poi io ho allargato e orientato il tema dove penso debba andare.
Ho un paio di occasioni in cui ho avuto la percezione di "musica inascoltabile":
La prima volta accadde con il jazz, non capivo e mi sembrava cacofonico. Era il mio orecchio che non era addestrato alle sequenze melodiche di quello stile come del suo ritmo. Adesso mi piace più di ogni altro genere ma ci associo la bossa nova, il blues ed molto altro come il bebop etc...
Poi mi accadde col punk, non che sia inascoltabile ma devo abbassare il volume e mi sfuggono le sfumature al punto che per me quella musica resta inascoltata per l'attenzione che non suscita in me.
Una volta in un albergo in India ci eravamo messi a lavorare in uno dei salottini che ci sono nei corridoi - ci andammo dopo cena con l'intenzione di lavorare tutta la notte se fosse stato necessario. Verso le 3 del mattino abbiamo avvertito un malessere strano, dopo aver pensato alla cena, agli alcolici (pochissimi), alle sigarette o i profumi d'incenso che ci sono sempre in India, scoprimmo che era la musica! Un sitar spaziava suoni modali, una musica monotona e pungente che sembrava un overdose di tristezza o malinconia.
Per me la musica deve evocare, non sono mai riuscito ad ascoltare musica mentre faccio qualcosa per cui mi devo concentrare - mi distraeva dallo studio o in ufficio. Quando c'è musica che mi piace io mi fermo e mi metto in uno stato ricettivo un po' assente.
Va bene dunque la musica epica ma allora mi viene in mente "c'era un volta il West" di Ennio Morricone sopratutto quando la macchina delle riprese si alza dalla stazione, sale e si vede poco a poco la città, gente che cammina, polvere e gli ottoni ingrandiscono ancora di più il panorama.
Intendo che un compositore come lui che fa musica semplice ma non banale "spazia" bene secondo me questo tipo di evocazione.
Questa è un'altra versione, eccola.
Insomma ogni tanto ci sembra di trovare la differenza tra banale e semplice, un po' come tra difficile e complesso.
Ascoltare "solo" potrebbe significare smettere di cercare.
Non sono tanto filo Turco, anzi, però se emozione e passione si incontrano anche nella musica si può tentare di capire le percezioni di popoli non molto lontani fisicamente ma diversi da noi... la linea che separa questi due mondi si trova da qualche parte nell'Adriatico e gira per lo stretto di Messina.
Lo strumento che suona è il saz, il suono della pennata dura 4-6 secondi (quello della chitarra dura 10-12 secondi). Allora serviranno dei riempimenti con trilli, rivoli e “ornamenti” vari. Le canzoni vanno spesso eseguite con quelle che si chiamano soru-cevap ovvero domanda - risposta, un contrappunto tra il cantante che fa le domande ed il saz che risponde.
Ole', ah ah, quelli che deridono, svaccano e fomentano il dissenso - chissà se saranno distratti, così chiudiamo subito. Il pensiero dentro la questione lo posterò subito a seguire. Io credo che sia una specie di trovata, appunto semplice ma non banale - che poi senza considerare questo pensiero avvengono i dissidi, i dissensi anche all'interno dei fori che vediamo, quelli che frequento io sembrano fatti con lo stampo!
SergioAD- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
L'altro giorno se ne parlava nel thread sulle canzoni, riguardo al metal estremo in particolare, e la mia opinione è che l'inascoltabilità dipende principalmente dal genere e da cosa l'ascoltatore cerca nella musica.
Dal genere perché fondamentalmente ci sono generi più orecchiabili e altri e lo sono meno. Il successo del pop lo testimonia, mentre se per errore venisse trasmessa in radio una qualsiasi canzone da Nattens Madrigal, metà andrebbero a farsi controllare la radio e l'altra metà darebbe alle fiamme le stazioni radio.
Da quello che l'ascoltatore cerca perché in base a quello si riesce magari a guardare oltre certe carenze/attributi del genere.
Es, a me non piacciono i cantautori italiani tipo guccini, a mio padre invece si, e quando gli ho chiesto cosa ci trovava di bello, ho capito subito: il testo e la poesia, mentre io sono un tipo che guarda più nella direzione strumentale.
Perciò ci vuole tempo e capacità di evolvere il proprio paradigma d'ascolto nel tempo, che può anche convivere con altri.
Dal genere perché fondamentalmente ci sono generi più orecchiabili e altri e lo sono meno. Il successo del pop lo testimonia, mentre se per errore venisse trasmessa in radio una qualsiasi canzone da Nattens Madrigal, metà andrebbero a farsi controllare la radio e l'altra metà darebbe alle fiamme le stazioni radio.
Da quello che l'ascoltatore cerca perché in base a quello si riesce magari a guardare oltre certe carenze/attributi del genere.
Es, a me non piacciono i cantautori italiani tipo guccini, a mio padre invece si, e quando gli ho chiesto cosa ci trovava di bello, ho capito subito: il testo e la poesia, mentre io sono un tipo che guarda più nella direzione strumentale.
Perciò ci vuole tempo e capacità di evolvere il proprio paradigma d'ascolto nel tempo, che può anche convivere con altri.
Tomhet- -----------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Sono andato una volta a una rappresentazione jazz... mi sono addormentato nel mezzo e quando ho aperto gli occhi il pianista se ne era andato... una cosa tremenda! Note a casaccio e la cosa peggiore era che tutti intorno a noi gradivano... da bravi ignoranti in merito ci siam fatti un sacco di risate sul fatto...
Poi c'è la crap music che ascolto spesso io... roba tipo "my head is a jungle", che è effettivamente una merda, ma rimane intesta...
Se sento parlare di musica epica penso a Wishmaster, ma non credo che fosse quello che aveva Segio in mente...
Poi c'è la crap music che ascolto spesso io... roba tipo "my head is a jungle", che è effettivamente una merda, ma rimane intesta...
Se sento parlare di musica epica penso a Wishmaster, ma non credo che fosse quello che aveva Segio in mente...
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
https://iltronodispade.wordpress.com/
Ludwig von Drake- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Normale, deve essere così, io avrei russato a ritmo di 5/4... zz zz z z zz zz!
Che tipo di sensazione da la musica? La si può studiare analiticamente, ascoltare attraverso l'udito, percepire guardando l'espressione delle persone che la suonano, sentire attraverso le vibrazioni che produce sulla pelle e poi c'è l'aspetto oggettivo che s'apprende attraverso la cultura ed infine quello soggettivo che è il risultato di tutto questo più la sensibilità individuale.
Le differenze sono soggettive anche tra le diverse culture e qualche volta non ci sono le parole esatte per tradurre gli stati emotivi che ci possono essere. Infine con le espressioni idiomatiche e gli scambi culturali si descrivono sensazioni, percezioni e umori in modo che tutti possano conoscere i tipi di sensazione che da la musica nei vari contesti culturali. Ma è così?
Mi sono accorto che il dizionario non traduce sempre correttamente il senso ed i significati dei termini per come sono sentiti. Intanto se la musica piace con intensità diverse allora ci sono anche stati estremi come l'estasi, situazioni di elevata spiritualità che invece possono apparire ridicole in diversi contesti di luogo, tempo, cultura o anche stati emozionali alterati.
La multilateralità del complesso sensoriale è più ampia della capacità interpretativa. Chi vive i luoghi, conosce le lingue, gli usi e costumi ha più possibilità di comprendere questi dettagli non traducibili. Allora c'è differenza tra recitare le percezioni e sentirle. I film Zorba il Greco, Il Tormento e l'Estasi insegnano a recitare queste percezioni ma solo chi le conosce le può vivere.
Se la linea più breve che collega due punti è dritta, per passare da uno stato normale a quello di estasi essa deve essere tortuosa e ripetitiva come i profili immaginari che formano i gesti delle danze. Non essere drogati ma la percezione di giungere in quello stato. Nel vicino e medio oriente uno stato così si chiama "kef", כיף كَيْف κέφι, rispettivamente arabo, ebraico e greco.
Allora questo tema è appropriato per lo spiraglio della epica, la relativa musica e quando essa è inascoltabile perché non capibile. Esattamente proprio col virtuosismo del bouzouki si vede la tecnica e qualcuno l'estasi che fa rompere i piatti ai Greci mentre essi ballano perduti nel loro kefi - folle ed irraggiungibile per alcuni al punto di non gradire questo tipo di musica.
Penso di ritornare sul bouzouki, ego ime ligo elinas ke ta katalaveno aftà. Se siete arrivati fino a qui e non vi siete annoiati allora mi sentirò meno colpevole. Adesso propongo il padre delle chitarre, il OUD, in un pezzo un po' meno orientale, più simile alla musica gitana portata dagli arabi in spagna. C'è un filo conduttore che inebria e da l'idea del corteggiamento insistente.
Che tipo di sensazione da la musica? La si può studiare analiticamente, ascoltare attraverso l'udito, percepire guardando l'espressione delle persone che la suonano, sentire attraverso le vibrazioni che produce sulla pelle e poi c'è l'aspetto oggettivo che s'apprende attraverso la cultura ed infine quello soggettivo che è il risultato di tutto questo più la sensibilità individuale.
Le differenze sono soggettive anche tra le diverse culture e qualche volta non ci sono le parole esatte per tradurre gli stati emotivi che ci possono essere. Infine con le espressioni idiomatiche e gli scambi culturali si descrivono sensazioni, percezioni e umori in modo che tutti possano conoscere i tipi di sensazione che da la musica nei vari contesti culturali. Ma è così?
Mi sono accorto che il dizionario non traduce sempre correttamente il senso ed i significati dei termini per come sono sentiti. Intanto se la musica piace con intensità diverse allora ci sono anche stati estremi come l'estasi, situazioni di elevata spiritualità che invece possono apparire ridicole in diversi contesti di luogo, tempo, cultura o anche stati emozionali alterati.
La multilateralità del complesso sensoriale è più ampia della capacità interpretativa. Chi vive i luoghi, conosce le lingue, gli usi e costumi ha più possibilità di comprendere questi dettagli non traducibili. Allora c'è differenza tra recitare le percezioni e sentirle. I film Zorba il Greco, Il Tormento e l'Estasi insegnano a recitare queste percezioni ma solo chi le conosce le può vivere.
Se la linea più breve che collega due punti è dritta, per passare da uno stato normale a quello di estasi essa deve essere tortuosa e ripetitiva come i profili immaginari che formano i gesti delle danze. Non essere drogati ma la percezione di giungere in quello stato. Nel vicino e medio oriente uno stato così si chiama "kef", כיף كَيْف κέφι, rispettivamente arabo, ebraico e greco.
Allora questo tema è appropriato per lo spiraglio della epica, la relativa musica e quando essa è inascoltabile perché non capibile. Esattamente proprio col virtuosismo del bouzouki si vede la tecnica e qualcuno l'estasi che fa rompere i piatti ai Greci mentre essi ballano perduti nel loro kefi - folle ed irraggiungibile per alcuni al punto di non gradire questo tipo di musica.
Penso di ritornare sul bouzouki, ego ime ligo elinas ke ta katalaveno aftà. Se siete arrivati fino a qui e non vi siete annoiati allora mi sentirò meno colpevole. Adesso propongo il padre delle chitarre, il OUD, in un pezzo un po' meno orientale, più simile alla musica gitana portata dagli arabi in spagna. C'è un filo conduttore che inebria e da l'idea del corteggiamento insistente.
SergioAD- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Tom: me lo presenteresti, tuo padre?Tomhet ha scritto:L'altro giorno se ne parlava nel thread sulle canzoni, riguardo al metal estremo in particolare, e la mia opinione è che l'inascoltabilità dipende principalmente dal genere e da cosa l'ascoltatore cerca nella musica.
Dal genere perché fondamentalmente ci sono generi più orecchiabili e altri e lo sono meno. Il successo del pop lo testimonia, mentre se per errore venisse trasmessa in radio una qualsiasi canzone da Nattens Madrigal, metà andrebbero a farsi controllare la radio e l'altra metà darebbe alle fiamme le stazioni radio.
Da quello che l'ascoltatore cerca perché in base a quello si riesce magari a guardare oltre certe carenze/attributi del genere.
Es, a me non piacciono i cantautori italiani tipo guccini, a mio padre invece si, e quando gli ho chiesto cosa ci trovava di bello, ho capito subito: il testo e la poesia, mentre io sono un tipo che guarda più nella direzione strumentale.
Perciò ci vuole tempo e capacità di evolvere il proprio paradigma d'ascolto nel tempo, che può anche convivere con altri.
Anche a me la parola musica evoca testi, poesie... e nel mondo cantautoriale ne trovo tante - e spesso ve le propino, anche...!
L'unica musica che per me è "inascoltabile" è quella chiamata (credo) "tecno": miiiiiiiiiiii.....che martellamento sugli zebedei....!
Io Sergio invidio (in senso buono) la tua capoccia, la tua cultura, il tuo umorismo e - dopo il padre di Tom, però - quasi quasi..mi andrebbe, di conoscerti dal vero, sai?
pensaci....
intanto accetta questo, come segno di amicizia (ancora virtuale):
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La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia! (M.Gandhi)
cofee- -----------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Quella che dici tu è la House/Minimal, non la techno. Lo so per esperienza.
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
Chuang-Tzu
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Occupazione/Hobby : Essere sempre in minoranza
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Non so, penso di non riuscire - quasi tutti i miei inviti vanno fuori bersaglio, ah ah - ora c'è questa gradevole battuta di Cofee che si becca un dissenso per manifestarmi la sua simpatia. Qualcosa del genere è successa a Lud...
Be' ci sarebbero dei modi migliori per mandarmi a fare in culo perché i vostri dissensi sono per semplici manifestazioni d'affetto che ho ricevuto, ammazza che stronzi.
Dunque, per chi fosse interessato, copio pezzi di quello che è stato prodotto altrove.
A chi crede che il Saz oppure il UD non siano facili da suonare per la scala orientale che è diversa oppure per i quarti di tono che ci sono oppure per la divisione dell'ottava che è diversa.
Voglio dire che la barriera tecnica non è un problema, ci vogliono pochi minuti per vedere e capire le scale medio orientali.
Il problema è un'altro si tratta di avere KEF (la percezione su base culturale, o melancolia di ricordi o evocazioni di mondi perduti). Che è diverso dalle tendenze e dalle mode.
In questa versione moderna di un classico argentino, Pedacito de Cielo che ho tradotto in italiano secondo me meglio di altre che ho trovato in rete, si nota una esecuzione buonissima.
Una tecnica di professionisti ma ad un certo punto si nota che manca quella sofferenza, lo strazio degli anni passati, quel passato che c'era che è divenuto malvagio eppoi diventa adesso e ora, non si percepisce la cosa più importante secondo me che è l'unione tra i temi musica, storia e recitazione.
Certo che non si può fare a meno della recitazione perché l'evento è recitato e non vissuto (non può esserlo o sarebbe un caso se lo fosse). Ma è per questo che c'è il taksim, l'improvvisazione e li non si scappa devono entrare in gioco gli umori e le percezioni.
La casa aveva una inferriata dipinta con lamenti e canti d'amore,
La notte riempiva di occhiaie (gli sguardi di pena) l'inferriata, l'edera ed il vecchio balcone.
Ricordo che allora ridevi se io ti leggevo il mio verso migliore.
Ed ora, capriccio del tempo, leggendo quei versi; piangiamo tutti e due!
Gli anni dell'infanzia son passati, passati l'inferriata s'è addormentata di tanto silenzio
ed in quel pezzettino di cielo è rimasta la tua allegria ed il mio amore.
Gli anni sono passati terribili e malvagi lasciando quella speranza che mai tornerà, e
ricordo il tuo gesto malizioso dopo quel bacio rubato al destino...
Forse la brezza ha raffreddato il tuo caldo sorriso, la tua limpida voce.
Forse sono fuggite al tuo sguardo, l'inferriata, l'edera ed il vecchio balcone.
I tuoi occhi di zucchero fuso, avevano distanze dorate dal sole
ed oggi vuoi scoprire come allora l’inferriata di bronzo, tremando d’amore!...
Il tema vorrebbe distinguere tra gusto, partecipazione, descrizione, recitazione per dare un senso all'ascolto o perché una musica, specie se epica, potrebbe essere non ascoltabile - allora cos'è quello che si riferisce all'epica? Se epicmusic è un genere come potrebbe essere una corrente musicale temporanea, che fa tendenza o moda; oppure no; o perfino pezzi della storia espressi attraverso l'arte dei suoni, musica, danza e immagini.
Poi, se resta in piedi questo tema, posterò qualcosa sulla danza orientale ed è parte di quello che dico sulla multilateralità della percezione, in questo caso andrebbe un po' oltre l'arte.
Ah ah! Resta, resta... resta anchilosato come San Francesco che manda affanculo San Giovanni che dice che cazzo vuoi da me? - andatelo a vedere Roma a San Giovanni.
Be' ci sarebbero dei modi migliori per mandarmi a fare in culo perché i vostri dissensi sono per semplici manifestazioni d'affetto che ho ricevuto, ammazza che stronzi.
Dunque, per chi fosse interessato, copio pezzi di quello che è stato prodotto altrove.
A chi crede che il Saz oppure il UD non siano facili da suonare per la scala orientale che è diversa oppure per i quarti di tono che ci sono oppure per la divisione dell'ottava che è diversa.
Voglio dire che la barriera tecnica non è un problema, ci vogliono pochi minuti per vedere e capire le scale medio orientali.
Il problema è un'altro si tratta di avere KEF (la percezione su base culturale, o melancolia di ricordi o evocazioni di mondi perduti). Che è diverso dalle tendenze e dalle mode.
In questa versione moderna di un classico argentino, Pedacito de Cielo che ho tradotto in italiano secondo me meglio di altre che ho trovato in rete, si nota una esecuzione buonissima.
Una tecnica di professionisti ma ad un certo punto si nota che manca quella sofferenza, lo strazio degli anni passati, quel passato che c'era che è divenuto malvagio eppoi diventa adesso e ora, non si percepisce la cosa più importante secondo me che è l'unione tra i temi musica, storia e recitazione.
Certo che non si può fare a meno della recitazione perché l'evento è recitato e non vissuto (non può esserlo o sarebbe un caso se lo fosse). Ma è per questo che c'è il taksim, l'improvvisazione e li non si scappa devono entrare in gioco gli umori e le percezioni.
La casa aveva una inferriata dipinta con lamenti e canti d'amore,
La notte riempiva di occhiaie (gli sguardi di pena) l'inferriata, l'edera ed il vecchio balcone.
Ricordo che allora ridevi se io ti leggevo il mio verso migliore.
Ed ora, capriccio del tempo, leggendo quei versi; piangiamo tutti e due!
Gli anni dell'infanzia son passati, passati l'inferriata s'è addormentata di tanto silenzio
ed in quel pezzettino di cielo è rimasta la tua allegria ed il mio amore.
Gli anni sono passati terribili e malvagi lasciando quella speranza che mai tornerà, e
ricordo il tuo gesto malizioso dopo quel bacio rubato al destino...
Forse la brezza ha raffreddato il tuo caldo sorriso, la tua limpida voce.
Forse sono fuggite al tuo sguardo, l'inferriata, l'edera ed il vecchio balcone.
I tuoi occhi di zucchero fuso, avevano distanze dorate dal sole
ed oggi vuoi scoprire come allora l’inferriata di bronzo, tremando d’amore!...
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Tornando a noi, si fa per dire, va bene la posizione distaccata che è per forza superficiale, voluta o per il tipo di conoscenza che si ha.Il tema vorrebbe distinguere tra gusto, partecipazione, descrizione, recitazione per dare un senso all'ascolto o perché una musica, specie se epica, potrebbe essere non ascoltabile - allora cos'è quello che si riferisce all'epica? Se epicmusic è un genere come potrebbe essere una corrente musicale temporanea, che fa tendenza o moda; oppure no; o perfino pezzi della storia espressi attraverso l'arte dei suoni, musica, danza e immagini.
Poi, se resta in piedi questo tema, posterò qualcosa sulla danza orientale ed è parte di quello che dico sulla multilateralità della percezione, in questo caso andrebbe un po' oltre l'arte.
Ah ah! Resta, resta... resta anchilosato come San Francesco che manda affanculo San Giovanni che dice che cazzo vuoi da me? - andatelo a vedere Roma a San Giovanni.
SergioAD- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
sì, l'ho visto, il "vaffa" tra i santi.... ehehehe....già, si resta "anchilosati", a volte... ma vivi!
p.s. ho preso una tua frasetta, qui sopra, e l'ho messa in "citazioni". Grande, Serghej.
sempre più... enchantèe
oggi mi sento dentro..il Bolero, di Ravel
p.s. ho preso una tua frasetta, qui sopra, e l'ho messa in "citazioni". Grande, Serghej.
sempre più... enchantèe
oggi mi sento dentro..il Bolero, di Ravel
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cofee- -----------
- Numero di messaggi : 1741
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
ciao sergione ho ascoltato l'argentino, cavoli niente male secondo me!
il discorso sulla trasmissione delle emozioni, molto complicato, deve tener conto anche della "recettibilità" dell'ascoltatore, della sua capacità - a volte anche preparazione culturale - di recepire quello che il brano evoca.
ahimé questo interessantissimo tema è stato raso al suolo da stormi di incapaci che al grido di "ma io suono come sento" hanno imbrattato di m..a un sacco di musica.
suonare bene. non è una condizione sufficiente per fare bella musica, ma è condizione necessaria. ci sono eccezioni? sì, ma talmente poche che quello restano, eccezioni.
il discorso sulla trasmissione delle emozioni, molto complicato, deve tener conto anche della "recettibilità" dell'ascoltatore, della sua capacità - a volte anche preparazione culturale - di recepire quello che il brano evoca.
ahimé questo interessantissimo tema è stato raso al suolo da stormi di incapaci che al grido di "ma io suono come sento" hanno imbrattato di m..a un sacco di musica.
suonare bene. non è una condizione sufficiente per fare bella musica, ma è condizione necessaria. ci sono eccezioni? sì, ma talmente poche che quello restano, eccezioni.
___________________
fine.
alberto- -----------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Ok, continuo, forse prende.
Quindi la barriera tecnica non è un grossissimo problema, ad alcuni di noi ci vuole poco per capire che ascolta solo sente la dissonanza ma non ka sa distinguere.
Avevo detto che si deve ascoltare o suonare con la percezione su base culturale, o melancolia di ricordi o evocazioni di mondi perduti ovvero KEF.
Conoscendo la cultura di riferimento si è facilitati per capire anche l'aspetto tecnico e gli umori, sono diversi come, la percezione degli umori è diversa.
Ma è vero anche che un unico punto di osservazione non basta. Il taqsim o taksim per esempio fa parte quasi di ogni pezzo e sono gli assoli improvvisati.
Questi vengono chiamandoli, tipo "dai yanni! dacci dentro" e partono esecuzioni che probabilmente non si ascolteranno mai più perché non c'è la trascrizione.
Qui il tizio che insegna danza araba dice qualcosa sul taksim e sull'integrazione tra le improvvisazioni suonate e danzate.
Lo strumento qui sotto è il "duduk", l'esecuzione può prevedere il suono continuo il tal caso sono le guance che fanno da "zampogna".
Il violino anche, Samvel Yervinyan, è un tizio che fa cose "epiche". Yanni è un famoso pianista, tastierista e compositore.
Ancora non la musica ma lo stato emozionale - KEF non essere fatti ma la transizione verso lo stato dell'essere fatto.
Comunque sta roba che mette nel "mood" l'umore adatto come trasmissione della musica tra i mondi avviene attraverso i "levantini" perché loro conoscono i due mondi o ambienti.
Si può osservare questo mondo che è l'occidente e notare lo schifo che sta accadendo ed invece c'è dell'altra roba, ha un altro sapore e non è Americano direi Mediterraneo accidenti.
Ma ci sono due importanti presenze in Europa che hanno dato molto alla musica popolare o folk da dove è partita quella che conosciamo noi. Intendo quella integrazione di stili che sono degli Ebrei Sefarditi ed degli Zingari - semplicemente super! Ma io tornerò a parlare di KEF.
Arabo pronunciato con una flessione Ebraica - bellissimo!
E qua inizia qui il Kef...
Ancora quel kef ancora Europa popolare ma col ritmo tipico greco (lui fa musica Cretese)
Questo suono Cretese è più vicino all'occidente, sempre a cavallo tra i due mondi eh.
La musica organizzata viene da quelle parti, Africani (Egizi), Ebrei (Sefarditi) ed il mondo Ellenico che forse li racchiude ma parlo con la pancia e mi si può smentire. Nei prossimi ci sono le emozioni (be' ovvio per me che ormai sono sputtanato).
Si tratta di culture, la musica vista come cultura - non pensiate che non sappia scegliere da Bach a Beethoven, ah ah anche se li ci sono gli Ashkenaziti i quali sono si Europei ma proprio dell'Est intorno al Caucaso.
Per me la guyline ha un nodo forte a Smirne, se ci arriverò vederete che l'umore è più intenso. Certo ci vorrà appena un po' di empatia, fiducia o partecipazione.
Quindi la barriera tecnica non è un grossissimo problema, ad alcuni di noi ci vuole poco per capire che ascolta solo sente la dissonanza ma non ka sa distinguere.
Avevo detto che si deve ascoltare o suonare con la percezione su base culturale, o melancolia di ricordi o evocazioni di mondi perduti ovvero KEF.
Conoscendo la cultura di riferimento si è facilitati per capire anche l'aspetto tecnico e gli umori, sono diversi come, la percezione degli umori è diversa.
Ma è vero anche che un unico punto di osservazione non basta. Il taqsim o taksim per esempio fa parte quasi di ogni pezzo e sono gli assoli improvvisati.
Questi vengono chiamandoli, tipo "dai yanni! dacci dentro" e partono esecuzioni che probabilmente non si ascolteranno mai più perché non c'è la trascrizione.
Qui il tizio che insegna danza araba dice qualcosa sul taksim e sull'integrazione tra le improvvisazioni suonate e danzate.
Lo strumento qui sotto è il "duduk", l'esecuzione può prevedere il suono continuo il tal caso sono le guance che fanno da "zampogna".
Il violino anche, Samvel Yervinyan, è un tizio che fa cose "epiche". Yanni è un famoso pianista, tastierista e compositore.
Ancora non la musica ma lo stato emozionale - KEF non essere fatti ma la transizione verso lo stato dell'essere fatto.
Comunque sta roba che mette nel "mood" l'umore adatto come trasmissione della musica tra i mondi avviene attraverso i "levantini" perché loro conoscono i due mondi o ambienti.
Si può osservare questo mondo che è l'occidente e notare lo schifo che sta accadendo ed invece c'è dell'altra roba, ha un altro sapore e non è Americano direi Mediterraneo accidenti.
Ma ci sono due importanti presenze in Europa che hanno dato molto alla musica popolare o folk da dove è partita quella che conosciamo noi. Intendo quella integrazione di stili che sono degli Ebrei Sefarditi ed degli Zingari - semplicemente super! Ma io tornerò a parlare di KEF.
Arabo pronunciato con una flessione Ebraica - bellissimo!
E qua inizia qui il Kef...
Ancora quel kef ancora Europa popolare ma col ritmo tipico greco (lui fa musica Cretese)
Questo suono Cretese è più vicino all'occidente, sempre a cavallo tra i due mondi eh.
La musica organizzata viene da quelle parti, Africani (Egizi), Ebrei (Sefarditi) ed il mondo Ellenico che forse li racchiude ma parlo con la pancia e mi si può smentire. Nei prossimi ci sono le emozioni (be' ovvio per me che ormai sono sputtanato).
Si tratta di culture, la musica vista come cultura - non pensiate che non sappia scegliere da Bach a Beethoven, ah ah anche se li ci sono gli Ashkenaziti i quali sono si Europei ma proprio dell'Est intorno al Caucaso.
Per me la guyline ha un nodo forte a Smirne, se ci arriverò vederete che l'umore è più intenso. Certo ci vorrà appena un po' di empatia, fiducia o partecipazione.
SergioAD- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Ero partito per parlare KEF che non sembra traducibile in maniera istantanea nel mondo occidentale, la vita frenetica, le mode ci fanno vivere l'istante perdendo l'interesse del contesto.
La scala musicale, i quarti di tono, il ritmo e sopratutto il senso della melancolia che il vicino ed il medio oriente hanno ancora e secondo me è giusto che oltre la canzone che sballerà l'estate prossima e poi finirà nell'oblio si percepisca cose che ci legano...
Cercavo l'etimologica di "tralallero", che a me ricorda "trelos" follia in Greco e scopro i gruppi Genovesi che formano bande musicali fatte solo di voci umane fanno la parte degli strumenti (sempre tirchi, ah ah) e leggo "bagascetta" - come bagascetta? Puttanella? Cerco Bagashia in Arabo ed effettivamente significa puttana. Ma come è iniziato? Scopro che "Bagh" in sanscrito significa "Dio" e "Dad" dono, in Persiano 'baagh' 'daad' - Bagdag! Poi anche i giardini si chiamano Bag e Dad vuol dire anche bello allora i giardini pendenti di Babilonia => Baghdad! Lega!
La donna del modello sociale non Ebraico (Biblico e pertanto prima di tutto il mondo occidentale e attraverso il Corano il resto del mondo) quella donna era più libera e pertanto di facili costumi a detta degli Ebrei, vedi Sodoma e Gomorra, Baal etc..
C'è qualcosa che tiene legate tutte le cose e noi, noi umani non siamo nulla senza una società - la società è un essere vivo che può essere definito Dio a pieno titolo.
Abbiate pietà... Non deve essere vero a me basta che sia verosimile! Ευχαριστώ
Trallalèro (in Grecia e tra gli Arabi tralalla signfica matto da trelos, trella in Spagnolo significa stella "estrella" che da noi diventa stella, probabilmente grazie allo Spagnolo)
La scala musicale, i quarti di tono, il ritmo e sopratutto il senso della melancolia che il vicino ed il medio oriente hanno ancora e secondo me è giusto che oltre la canzone che sballerà l'estate prossima e poi finirà nell'oblio si percepisca cose che ci legano...
Cercavo l'etimologica di "tralallero", che a me ricorda "trelos" follia in Greco e scopro i gruppi Genovesi che formano bande musicali fatte solo di voci umane fanno la parte degli strumenti (sempre tirchi, ah ah) e leggo "bagascetta" - come bagascetta? Puttanella? Cerco Bagashia in Arabo ed effettivamente significa puttana. Ma come è iniziato? Scopro che "Bagh" in sanscrito significa "Dio" e "Dad" dono, in Persiano 'baagh' 'daad' - Bagdag! Poi anche i giardini si chiamano Bag e Dad vuol dire anche bello allora i giardini pendenti di Babilonia => Baghdad! Lega!
La donna del modello sociale non Ebraico (Biblico e pertanto prima di tutto il mondo occidentale e attraverso il Corano il resto del mondo) quella donna era più libera e pertanto di facili costumi a detta degli Ebrei, vedi Sodoma e Gomorra, Baal etc..
C'è qualcosa che tiene legate tutte le cose e noi, noi umani non siamo nulla senza una società - la società è un essere vivo che può essere definito Dio a pieno titolo.
Abbiate pietà... Non deve essere vero a me basta che sia verosimile! Ευχαριστώ
Trallalèro (in Grecia e tra gli Arabi tralalla signfica matto da trelos, trella in Spagnolo significa stella "estrella" che da noi diventa stella, probabilmente grazie allo Spagnolo)
SergioAD- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Prima o poi arriverà un "devi smettere di cagare il cazzo", ah ah,
Allora qui sotto c'é:
1) I Sefarditi in Europa, Spagna;
2) La pronuncia strana della melanzana che in spagnolo verrebbe merengena, viene letta merenjena con la classica "j" spagnola mentre viene pronunciata merendgena, una delle parole che ci vengono dal medio oriente ma originate nella zona della Persia "badindgian", in arabo betengan. Non avevo trovato ancora come i Sefarditi avevano mantenuto le pronuncia "dg" per la "j" in lingua spagnola;
3) Sono effettivamente sette ricette da fare con le melanzane;
4) La canzone è bellissima;
Qui una voce veramente be' insomma femminea 100%
Guarda che roba!
Siete modos de guisados
se guisá la merenjena
la primera de la guisá
es la vava de Elena
ya la hace bocaditos
y la mete´n una cena
esta comida la llaman
comida de merenjena
A mi tio, Cerasi
que le agrada beber vino:
con el vino, vino, vino
mucho y bien a él vino
La segunda que la guisa
es la mujer del Shamas
la cavaca por arientro
y la hinchi d´aromat
esta comida la llaman
la comida la dolmá
La tracerá que la guisa
es mi prima Ester de Chiote:
la cavaca por arientro
y la hinchi dárroz moti
esta comida la llaman
la comida la alomondrote.
La alburnia es saborida
en color y en golor
ven haremos una cena
mos gozaremos los dos
antes que venga el gosano
y le quite la sabor
En las mesas de la fiestas
siempre brilla el jandrajo
ya l´hacemos pastelicos,
ellos brillan en los platos
asperando a ser servidos
con los güevos jaminados.
La salata maljasina
es pastosa y saborida,
mi vecina la prepara
con mucho aceite de oliva,
estos platos acompañan
a los rostros de gallinas.
La setena que la guise
es mejor y más janina
la prepara Filisti,
la hijà de la vècina
ya la mete en el forno
de cabeza à la cocina
con aceite y con pimienta
ya la llama: una meyína.
____
Strana la pronuncia della merengena.
Poi mi dite voi, sempre che abbiate letto e voglia di partecipare (dannati senza anima, tuttalpiù l'avete scolpita in 6 lisci lati, ah ah).
Avevo fatto una scoperta a causa delle mie lacune culturali.
Avevo notato il termine "berengena" scritto "berendgena" in ogni versione della canzone proposta, quella dei "sette modi di cucinare la melanzana". Allora ero andato a cercare il termine sul dizionario etimologico.
Insomma ecco l'etimologia della parola melanzana.
Inizialmente avevo scritto bene in spagnolo berengena e si pronuncia berenhena, come "l'arhentina di Maradona". Sono corso a correggere e scrivere "berenjena" dico, "cazzo ero certo che fosse berengena ma dappertutto questa canzone Sefardita è scritta con "j" di "Josè" che dovrebbe essere Khosè ed invece questi la pronunciano "Dgose" con la "j" di "John"!
NON è Spagnolo! Si tratta di Ladino! Non quello Dolomitico ma Giudezmo, una lingua giudeo-spagnola. Dice Wikispudicamente che l'è la lingua parlata dai discendenti degli ebrei espulsi dalla Spagna nel 1492; essa è diffusa tra gli ebrei sefarditi nel bacino del Mediterraneo, nelle città dell'ex Impero Ottomano (Salonicco, Istanbul, Smirne), ed in seguito alle emigrazioni dell'800 anche nelle Americhe.
Akh! Aman aman! (poi parleremo di questo termine, "Aman" noto a tutti nel vicino e medio oriente e naturalmente ai levantini) - la musica adesso non è solo melodia!
Vi dirò dopo (si dopo) di quel che succede evocando "Aman"!
Lo sapete che gli italiani d'Egitto usano una lingua italiana, rivisitata con termini e cadenze diverse - quando ci incontriamo senza conoscerci capiamo le nostre origini.
Comunque ora c'è KEF! e guardate cosa si dice in giro, intanto in inglese la "i" è anche aperta e si pronuncia come una nostra "e" e allora KEF diventa KIF, ma ancora le vocali non sono marcate - il mio nome sarebbe scritto "srgo" e pertanto sergio, sargio o s'hrg'h è la stessa cosa.
Allora guardate come KIF è uno stato di alterazione dell'umore, vuoi indotto dalla somministrazione di sostanze, vuoi da questo tipo di percezione "modulata" come dicevo che evidentemente tira fuori qualche endorfina...
http://www.urbandictionary.com/define.php?term=kif
Vedrete come prosegue la musica che viaggia insieme alla gente che migra e che sono esodi, sempre con strappi indelebili e noi italiani essendo occidentali portiamo solo radici diverse ma ci sono eccome.
Come spero di essermi spiegato bene e... si entra all'interno di uno stato di vulnerabilità ma "halal" diciamo noi e "casherut" dicono i sefarditi rispettivamente lecito il primo e adatto il secondo termine. Be' qualcuno ha detto che parlo in modo melancolico ma come si fa a sentire questa roba e non saperla o poterla gestire nella "frenesia della vita moderna".
Allora qui sotto c'é:
1) I Sefarditi in Europa, Spagna;
2) La pronuncia strana della melanzana che in spagnolo verrebbe merengena, viene letta merenjena con la classica "j" spagnola mentre viene pronunciata merendgena, una delle parole che ci vengono dal medio oriente ma originate nella zona della Persia "badindgian", in arabo betengan. Non avevo trovato ancora come i Sefarditi avevano mantenuto le pronuncia "dg" per la "j" in lingua spagnola;
3) Sono effettivamente sette ricette da fare con le melanzane;
4) La canzone è bellissima;
Qui una voce veramente be' insomma femminea 100%
Guarda che roba!
Siete modos de guisados
se guisá la merenjena
la primera de la guisá
es la vava de Elena
ya la hace bocaditos
y la mete´n una cena
esta comida la llaman
comida de merenjena
A mi tio, Cerasi
que le agrada beber vino:
con el vino, vino, vino
mucho y bien a él vino
La segunda que la guisa
es la mujer del Shamas
la cavaca por arientro
y la hinchi d´aromat
esta comida la llaman
la comida la dolmá
La tracerá que la guisa
es mi prima Ester de Chiote:
la cavaca por arientro
y la hinchi dárroz moti
esta comida la llaman
la comida la alomondrote.
La alburnia es saborida
en color y en golor
ven haremos una cena
mos gozaremos los dos
antes que venga el gosano
y le quite la sabor
En las mesas de la fiestas
siempre brilla el jandrajo
ya l´hacemos pastelicos,
ellos brillan en los platos
asperando a ser servidos
con los güevos jaminados.
La salata maljasina
es pastosa y saborida,
mi vecina la prepara
con mucho aceite de oliva,
estos platos acompañan
a los rostros de gallinas.
La setena que la guise
es mejor y más janina
la prepara Filisti,
la hijà de la vècina
ya la mete en el forno
de cabeza à la cocina
con aceite y con pimienta
ya la llama: una meyína.
____
Strana la pronuncia della merengena.
Poi mi dite voi, sempre che abbiate letto e voglia di partecipare (dannati senza anima, tuttalpiù l'avete scolpita in 6 lisci lati, ah ah).
Avevo fatto una scoperta a causa delle mie lacune culturali.
Avevo notato il termine "berengena" scritto "berendgena" in ogni versione della canzone proposta, quella dei "sette modi di cucinare la melanzana". Allora ero andato a cercare il termine sul dizionario etimologico.
Insomma ecco l'etimologia della parola melanzana.
Inizialmente avevo scritto bene in spagnolo berengena e si pronuncia berenhena, come "l'arhentina di Maradona". Sono corso a correggere e scrivere "berenjena" dico, "cazzo ero certo che fosse berengena ma dappertutto questa canzone Sefardita è scritta con "j" di "Josè" che dovrebbe essere Khosè ed invece questi la pronunciano "Dgose" con la "j" di "John"!
NON è Spagnolo! Si tratta di Ladino! Non quello Dolomitico ma Giudezmo, una lingua giudeo-spagnola. Dice Wikispudicamente che l'è la lingua parlata dai discendenti degli ebrei espulsi dalla Spagna nel 1492; essa è diffusa tra gli ebrei sefarditi nel bacino del Mediterraneo, nelle città dell'ex Impero Ottomano (Salonicco, Istanbul, Smirne), ed in seguito alle emigrazioni dell'800 anche nelle Americhe.
Akh! Aman aman! (poi parleremo di questo termine, "Aman" noto a tutti nel vicino e medio oriente e naturalmente ai levantini) - la musica adesso non è solo melodia!
Vi dirò dopo (si dopo) di quel che succede evocando "Aman"!
Lo sapete che gli italiani d'Egitto usano una lingua italiana, rivisitata con termini e cadenze diverse - quando ci incontriamo senza conoscerci capiamo le nostre origini.
Comunque ora c'è KEF! e guardate cosa si dice in giro, intanto in inglese la "i" è anche aperta e si pronuncia come una nostra "e" e allora KEF diventa KIF, ma ancora le vocali non sono marcate - il mio nome sarebbe scritto "srgo" e pertanto sergio, sargio o s'hrg'h è la stessa cosa.
Allora guardate come KIF è uno stato di alterazione dell'umore, vuoi indotto dalla somministrazione di sostanze, vuoi da questo tipo di percezione "modulata" come dicevo che evidentemente tira fuori qualche endorfina...
http://www.urbandictionary.com/define.php?term=kif
Vedrete come prosegue la musica che viaggia insieme alla gente che migra e che sono esodi, sempre con strappi indelebili e noi italiani essendo occidentali portiamo solo radici diverse ma ci sono eccome.
Come spero di essermi spiegato bene e... si entra all'interno di uno stato di vulnerabilità ma "halal" diciamo noi e "casherut" dicono i sefarditi rispettivamente lecito il primo e adatto il secondo termine. Be' qualcuno ha detto che parlo in modo melancolico ma come si fa a sentire questa roba e non saperla o poterla gestire nella "frenesia della vita moderna".
SergioAD- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Credo che mi piacerebbe moltissimo mangiare un piatto di alomondrote: sia melanzana che riso mi piacciono molto.
Ed anche come si presenta alla vista è invitante.
Ed anche come si presenta alla vista è invitante.
mix- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Questo thread e' meraviglioso... lo si capisce a poco a poco... e da l'emozione di quando si raccolgono piano piano le carte di scala 40, guardandole una alla volta, pensando ai possibili collegamenti, ma che fino alla fine non hanno un ordine preciso, solo tante possibilita', sono solo in potenza. Cosi' io ti sto seguendo Sergio, sono curiosa di vedere dove approda il tuo discorso... mi piace la piega che ha preso ora, ma non e' assolutamente l'unica possibile anzi... pero' mi ci ritrovo perche' spesso mi e' capitato di accostare la lingua alla musica... non in senso scontato, quanto piuttosto malinconico, quando ho constatato per la prima volta vivendo all'estero che, associando il significato alla sequenza di suoni, si perde possibilita' di ascoltare la lingua come pura melodia. Il significato rovina la musica del mio Italiano, del mio Inglese, non sento suoni, ma capisco parole... e' un bene, ma anche un male. Io starei ore ad ascoltare gli stranieri che parlano tra di loro... faccio certi viaggi basandomi solo sull'inflessione, sul tono della voce, sui gesti... sembra quasi un rito al quale attribuire un significato metalinguistico personale, ma non arbitrario... come lasciarsi trasportare nella danza non significa mettere i piedi a caso, si segue comunque la melodia, anche se non si conoscono i passi. E poi dico malinconico perche' mi piacerebbe poter essere tabula rasa linguistica e ascoltare gli umani che chiacchierano allo stesso modo "animale" in cui ascolto i passeri che si parlano da un ramo all'altro. :)
Sally- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Scusa Mix ma mentre scorrevole il thread mi è partito inavvertitamente un rosso.
Notte insonne...
Scusate l'ot
Notte insonne...
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La vita è incontrarsi e illuminare il buio
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Il tema è delle cose che legano tutto - del concetto del tempo libero e dello spazio ludico - da cui si muovono, nascono e si evolvono le tradizioni.
Il tema è questo messaggio di cui posto il collegamento qui di seguito:
http://atei.forumitalian.com/t5729-musica-inascoltabile-o-incomprensibile#293568
Chissà quante volte lo userò anche riaggiustandolo perché quando l'ho scritto sentivo le sfumature di quello che stavo scrivendo.
La percezione degli umori, l'abbandono alle emozioni forti - la solitudine raccontata si trasmette con entropia e cosi nascono le nuove tradizioni.
Ecco, io sto tentando di fare un inseguimento a ritroso per fare delle ipotesi di verosimiglianza.
Sono impressionato dai denominatori comuni, anche nella esposizione di questo tema!
Tutto è legato. Ultimamente ho detto che alla fine l'uomo sarà la media delle medie di tutti gli uomini e che ciò significa che già noi siamo i meticci di quello che erano gli uomini prima di noi.
La melanzana è uno dei termini sanscriti che ci è giunto attraverso l'arabo - la musica antica e porta con se questi termini e questi umori.
V'ho detto che mi sono trovato davanti due balene. La vista delle pinne dorsali mi aveva spaventato a morte – sono andato su per dirlo a mia moglie, ha detto di spicciarsi per non fare tardi.
Per capirci è così. Deve essere così. Ma vi prego leggete tutto qui e dovreste percepire il senso dell'entropia - la comunicazione del piccolo che diviene parte del tutto.
Quindi il significato di Aman è:
Aman
Figlio di Ammedata, un Agaghita, marito di Zeres. Fu innalzato dal re Assuero (2). Siccome Mardocheo (2) rifiutò di inchinarsi davanti ad Aman, Aman decise di far uccidere Mardocheo - e tutti gli altri Giudei Est 3; 4:7. Ma Aman fu costretto ad onorare Mardocheo Est 6:4-14, ed Ester convinse il re di fare sì che il suo popolo non fosse distrutto, e Aman fu ucciso dal re Est 5:4-14; 7:1-9:25. Appare anche nella versione C.E.I. (nell'apocrifa) in Est 1:17; 4:40; 8:22,29; 10:7.
Nel seguente collegamento c'è qualcosa di più:
http://www.blueletterbible.org/lang/lexicon/Lexicon.cfm?Strongs=H539&t=KJV
ed in questo v'è qualcosa di più digeribile:
http://www.dioshablahoy.com.ar/recursos-cristianos/personajes-biblicos/240-personaje-biblico-aman.html
In tutto il mondo nel vicino e medio oriente e probabilmente fin dove sono giunti i musulmani si dice Aman come quando noi diciamo “Dio mio!”, una parola di sottomissione al destino. Esistono delle storie, aneddoti intorno ad Aman. C'è un racconto in cui un tizio si siede su una pietra e dice “Aman!” e da essa viene fuori Aman chiedendogli cosa vuole e perché l'ha chiamato etc...
E gli occidentali? Be' Levantini, Ebrei Sefarditi e Zingari Rom lo fanno. Visto che abbiamo postato una lingua giudeo-romanza propongo un pezzo incredibile.
Questo pezzo è stato scritto a Sminre, Turchia, in segno di amicizia coi greci poi i Sefarditi l'hanno reso più comprensibile al resto del mondo. Io inserisco il testo della versione greca, più facile da tradurre per me (stranamente non ci sono traduzioni di questo pezzo!).
Ah ah! Anche l'esclamazione “αχ” è speciale, non è propriamente “Ah” indica più ahi-ahi-ahi- siamo come KIF sia in senso positivo che in senso negativo (drammatico qualche volta anche teatrale).
Ο γιατρός (in Turco e Ladino il titolo è Aman Aman Doktor)
αχ δε μου λετε που ν' αυτος ο ντοκτορ
Ah! ditemi voi dove trovo questo dottore
που γιατρευει τις πληγες αμαν ο ντοκτορ που γιατρευει τις πληγες
che guarisce le ferite “aman” il dottore che guarisce le ferite
για να γιανει και τις δικες μου
che guarisca anche le ferite mie
που σαν τις μετρησεις κλαις.
Che se le conta piange
αμαν οι πληγες που εμενα ειναι μεγαλες
aman le ferite mie che le mie sono gradi
και δεν εχουν γιατρεια αμαν ντοκτορ και δεν εχουν γιατρεια
e non hanno rimedio dottore, non hanno rimedio
η αγαπη μου μ' απαρνηθει και δεν με θυμαται πια
l'amore mio ha rinunciato a me e già non mi pensa più
αμαν ντοκτορ.
Aman dottore
αμαν αμαν ντοκτορ πες μου τι να κανω, δεν αισθανομαι καλα
aman aman dottore dimmi che devo fare non mi sento bene
αμαν ντοκτορ δεν αισθανομαι καλα
aman dottore non mi sento bene
παρε γροσια, παρε οσα θελεις να μου γιανεις την καρδια
prendi soldi prendi quanti ne vuoi per guarire il mio cuore
αμαν ντοκτορ.
Aman dottore.
Ho cercato qualcosa che andasse per le vostre orecchie e pertanto posterò delle versioni “miste”.
Il pezzo è stato ed è amato dai Greci finiti in America - attenzione che dentro ci sono ancora altri significati come succede durante gli esodi drammatici, andando via dalla Anatolia per esempio, oppure separarsi dalla famiglia o dall'amore, genitori. Proprio così era successo ai miei nonni, ma proprio e un po' anche a me - nessun confronto è possibile però!
Questa versione Ladina è comprensibile e negli ultimi 30 secondi c'ha quella roba che è anche mia.
Aman doctor, dopa me curía
Porque quero yo vivír
De los lados de la merequía
Muy presto me voy murir
Es lado que duele
El corazon me bate
Y si salgo loca
No hay quien me hace
Amor hizístes
Muy lindo mancebo
Y me derites
Por muelcevo
Amor me repentí
Que amor con ti
______________________________
Se va allora posterò la versioni greca e turca - Cazzo c'è un mondo di cose da dire ed è quella roba che lega tutto!
Si che lo so! Non è mai -andato- non ho mai sentito la partecipazione (è così, deve essere così) ed io ho postato lo stesso i seguiti - ognuno si vanterà di essere quello che è ed io ho queste stampelle per sentire la vita, andare avanti.
Inoltre, Aman e Amen hanno la stessa radice etimologica, quelle Sacre Scritture sono sacre per le divinità del Logos - qualunque significato vogliate dare alla divinità
Il tema è questo messaggio di cui posto il collegamento qui di seguito:
http://atei.forumitalian.com/t5729-musica-inascoltabile-o-incomprensibile#293568
Chissà quante volte lo userò anche riaggiustandolo perché quando l'ho scritto sentivo le sfumature di quello che stavo scrivendo.
La percezione degli umori, l'abbandono alle emozioni forti - la solitudine raccontata si trasmette con entropia e cosi nascono le nuove tradizioni.
Ecco, io sto tentando di fare un inseguimento a ritroso per fare delle ipotesi di verosimiglianza.
Sono impressionato dai denominatori comuni, anche nella esposizione di questo tema!
Tutto è legato. Ultimamente ho detto che alla fine l'uomo sarà la media delle medie di tutti gli uomini e che ciò significa che già noi siamo i meticci di quello che erano gli uomini prima di noi.
La melanzana è uno dei termini sanscriti che ci è giunto attraverso l'arabo - la musica antica e porta con se questi termini e questi umori.
V'ho detto che mi sono trovato davanti due balene. La vista delle pinne dorsali mi aveva spaventato a morte – sono andato su per dirlo a mia moglie, ha detto di spicciarsi per non fare tardi.
Per capirci è così. Deve essere così. Ma vi prego leggete tutto qui e dovreste percepire il senso dell'entropia - la comunicazione del piccolo che diviene parte del tutto.
Quindi il significato di Aman è:
Aman
Figlio di Ammedata, un Agaghita, marito di Zeres. Fu innalzato dal re Assuero (2). Siccome Mardocheo (2) rifiutò di inchinarsi davanti ad Aman, Aman decise di far uccidere Mardocheo - e tutti gli altri Giudei Est 3; 4:7. Ma Aman fu costretto ad onorare Mardocheo Est 6:4-14, ed Ester convinse il re di fare sì che il suo popolo non fosse distrutto, e Aman fu ucciso dal re Est 5:4-14; 7:1-9:25. Appare anche nella versione C.E.I. (nell'apocrifa) in Est 1:17; 4:40; 8:22,29; 10:7.
Nel seguente collegamento c'è qualcosa di più:
http://www.blueletterbible.org/lang/lexicon/Lexicon.cfm?Strongs=H539&t=KJV
ed in questo v'è qualcosa di più digeribile:
http://www.dioshablahoy.com.ar/recursos-cristianos/personajes-biblicos/240-personaje-biblico-aman.html
In tutto il mondo nel vicino e medio oriente e probabilmente fin dove sono giunti i musulmani si dice Aman come quando noi diciamo “Dio mio!”, una parola di sottomissione al destino. Esistono delle storie, aneddoti intorno ad Aman. C'è un racconto in cui un tizio si siede su una pietra e dice “Aman!” e da essa viene fuori Aman chiedendogli cosa vuole e perché l'ha chiamato etc...
E gli occidentali? Be' Levantini, Ebrei Sefarditi e Zingari Rom lo fanno. Visto che abbiamo postato una lingua giudeo-romanza propongo un pezzo incredibile.
Questo pezzo è stato scritto a Sminre, Turchia, in segno di amicizia coi greci poi i Sefarditi l'hanno reso più comprensibile al resto del mondo. Io inserisco il testo della versione greca, più facile da tradurre per me (stranamente non ci sono traduzioni di questo pezzo!).
Ah ah! Anche l'esclamazione “αχ” è speciale, non è propriamente “Ah” indica più ahi-ahi-ahi- siamo come KIF sia in senso positivo che in senso negativo (drammatico qualche volta anche teatrale).
Ο γιατρός (in Turco e Ladino il titolo è Aman Aman Doktor)
αχ δε μου λετε που ν' αυτος ο ντοκτορ
Ah! ditemi voi dove trovo questo dottore
που γιατρευει τις πληγες αμαν ο ντοκτορ που γιατρευει τις πληγες
che guarisce le ferite “aman” il dottore che guarisce le ferite
για να γιανει και τις δικες μου
che guarisca anche le ferite mie
που σαν τις μετρησεις κλαις.
Che se le conta piange
αμαν οι πληγες που εμενα ειναι μεγαλες
aman le ferite mie che le mie sono gradi
και δεν εχουν γιατρεια αμαν ντοκτορ και δεν εχουν γιατρεια
e non hanno rimedio dottore, non hanno rimedio
η αγαπη μου μ' απαρνηθει και δεν με θυμαται πια
l'amore mio ha rinunciato a me e già non mi pensa più
αμαν ντοκτορ.
Aman dottore
αμαν αμαν ντοκτορ πες μου τι να κανω, δεν αισθανομαι καλα
aman aman dottore dimmi che devo fare non mi sento bene
αμαν ντοκτορ δεν αισθανομαι καλα
aman dottore non mi sento bene
παρε γροσια, παρε οσα θελεις να μου γιανεις την καρδια
prendi soldi prendi quanti ne vuoi per guarire il mio cuore
αμαν ντοκτορ.
Aman dottore.
Ho cercato qualcosa che andasse per le vostre orecchie e pertanto posterò delle versioni “miste”.
Il pezzo è stato ed è amato dai Greci finiti in America - attenzione che dentro ci sono ancora altri significati come succede durante gli esodi drammatici, andando via dalla Anatolia per esempio, oppure separarsi dalla famiglia o dall'amore, genitori. Proprio così era successo ai miei nonni, ma proprio e un po' anche a me - nessun confronto è possibile però!
Questa versione Ladina è comprensibile e negli ultimi 30 secondi c'ha quella roba che è anche mia.
Aman doctor, dopa me curía
Porque quero yo vivír
De los lados de la merequía
Muy presto me voy murir
Es lado que duele
El corazon me bate
Y si salgo loca
No hay quien me hace
Amor hizístes
Muy lindo mancebo
Y me derites
Por muelcevo
Amor me repentí
Que amor con ti
______________________________
Se va allora posterò la versioni greca e turca - Cazzo c'è un mondo di cose da dire ed è quella roba che lega tutto!
Si che lo so! Non è mai -andato- non ho mai sentito la partecipazione (è così, deve essere così) ed io ho postato lo stesso i seguiti - ognuno si vanterà di essere quello che è ed io ho queste stampelle per sentire la vita, andare avanti.
Inoltre, Aman e Amen hanno la stessa radice etimologica, quelle Sacre Scritture sono sacre per le divinità del Logos - qualunque significato vogliate dare alla divinità
Ultima modifica di SergioAD il Mar 17 Dic 2013 - 7:42 - modificato 1 volta.
SergioAD- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Valerio
Poesia anche il post di Diva oltre quelli di SergioAD.
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Grazie,
Il paragone che fai con le carte da gioco ha un duplice significato.
Quello di farmi capire che è giusto che sia così, se voglio divulgare qualcosa quel paragone è giusto. Se fosse stato compreso non sarebbe servito il paragone, che dire, come il pagliaccio che contiene un messaggio ludico ed uno melanconico.
Manca il dibattito, ma se prima pensavo di non essere letto adesso penso che qualcuno mi stia leggendo - be' anche la partecipazione può essere ludica ed anche impegnativa. Con la differenza per me nessuna dovrebbe prendere il sopravvento.
Il canto artistico è quello che conosciamo noi oggi. Ma quali sono le origini del canto? Pianto, lamento, orazione solenne, cerimoniale, evocazione delle divinità? La distinzione tra voce parlata e voce cantata – Aman! Penso a ciò e vengono in mente gli animali e da li sembra chiaro che la voce è stata cantata prima di essere parlata! É stata prima cantata, poi parlata.
Questa distinzione fonetica sembra proprio verosimile, come mi piace l'idea che le cose non devono essere per forza vere - basta che siano verosimili. I barbari sono barbari perché avevano una fonetica indistinguibile, essi parlavano barbaro – bar-bar o ber-ber. Due sillabe ed un periodo, basta scimmiottare una lingua sconosciuta per evocare una fonetica cantata.
Così come la storia più vecchia del mondo doveva essere una leggenda legata a qualche costellazione per orientarsi nella notte, vedi Orione, allora per ricordare queste leggende sarà sembrato meglio usare una fonetica cantata – ci sta, oggi sappiamo usare tecniche multidisciplinari per memorizzare le nostre cose. Innestiamo ed associamo concetti.
Se la prima parola doveva essere “ma” il primo fonema doveva essere “maaaaaa” un lamento modulato – in tutti i riti religiosi c'è la cantilazione delle sacre scritture. Proprio ieri ho sognato un concetto, ho sognato la percezione di pienezza! Mi sono svegliato ed ho pensato a come sia possibile questa percezione senza nessuna associazione! Pienezza!
Aman! Guardate gli arabi cosa dicono di aman (ho usato wikipedia ma ho fatto controlli incrociati).
Aman may also refer to: An Indian name; A word used for vocal improvisation, or interjected after a line of lyrics, by female singers in Turkish music and Greek music, rebetiko, in a style known as amanes (intende appunto la musica greca del periodo ottomano e dice che lo usano le donne ma non è vero, anche dagli uomini). The word is derived from Arabic أمان amān meaning 'security, safety; peace; shelter, protection', and is used in singing to express deep longing. Its use in vocal improvisation is comparable to Arabic layālī. http://en.wikipedia.org/wiki/Layali. Layla è la notte, gli Arabi cantano alla notte con la stessa melanconia, “ein leil” (occhio e notte) “occhi miei” è un termine molto usato per trasmettere tenerezza.
Fatevi un'idea dell'assenza di integralismo.
Dunque dice che Aman deriva dall'arabo, be' è vero che il termine si è divulgato attraverso le conquiste arabe, dell'islam – Ci sono le similitudini tra il libro di Esther ed il Corano. Non dobbiamo farci ingannare dalla datazione di queste due Sacre Scritture – gli arabi attribuiscono questo nome ad un primo ministro del faraone ai tempi di Mosè.
http://www.answering-islam.org/authors/katz/haman/app_similarity.html
Questo temine assume il significato che vediamo in questi canti attraverso il canto Greco nel dominio Ottomano, trasmesso con le migrazioni degli Ebrei Sefarditi, dei Zingari Rom e naturalmente degli Greci stessi.
Il concetto di aman.
Restare sulla musica così come la vediamo oggi non è nel messaggio - il messaggio è non solo la lingua, indoeuropea o altre ma usi e costumi ed in questo caso il mezzo (dispositivo memorizzante) è musica, canto, danza...
Il paragone che fai con le carte da gioco ha un duplice significato.
Quello di farmi capire che è giusto che sia così, se voglio divulgare qualcosa quel paragone è giusto. Se fosse stato compreso non sarebbe servito il paragone, che dire, come il pagliaccio che contiene un messaggio ludico ed uno melanconico.
Manca il dibattito, ma se prima pensavo di non essere letto adesso penso che qualcuno mi stia leggendo - be' anche la partecipazione può essere ludica ed anche impegnativa. Con la differenza per me nessuna dovrebbe prendere il sopravvento.
Diva ha scritto:Questo thread e' meraviglioso... lo si capisce a poco a poco... e da l'emozione di quando si raccolgono piano piano le carte di scala 40, guardandole una alla volta, pensando ai possibili collegamenti, ma che fino alla fine non hanno un ordine preciso, solo tante possibilita', sono solo in potenza. Cosi' io ti sto seguendo Sergio, sono curiosa di vedere dove approda il tuo discorso... mi piace la piega che ha preso ora, ma non e' assolutamente l'unica possibile anzi... pero' mi ci ritrovo perche' spesso mi e' capitato di accostare la lingua alla musica... non in senso scontato, quanto piuttosto malinconico, quando ho constatato per la prima volta vivendo all'estero che, associando il significato alla sequenza di suoni, si perde possibilita' di ascoltare la lingua come pura melodia. Il significato rovina la musica del mio Italiano, del mio Inglese, non sento suoni, ma capisco parole... e' un bene, ma anche un male. Io starei ore ad ascoltare gli stranieri che parlano tra di loro... faccio certi viaggi basandomi solo sull'inflessione, sul tono della voce, sui gesti... sembra quasi un rito al quale attribuire un significato metalinguistico personale, ma non arbitrario... come lasciarsi trasportare nella danza non significa mettere i piedi a caso, si segue comunque la melodia, anche se non si conoscono i passi. E poi dico malinconico perche' mi piacerebbe poter essere tabula rasa linguistica e ascoltare gli umani che chiacchierano allo stesso modo "animale" in cui ascolto i passeri che si parlano da un ramo all'altro. :)
Il canto artistico è quello che conosciamo noi oggi. Ma quali sono le origini del canto? Pianto, lamento, orazione solenne, cerimoniale, evocazione delle divinità? La distinzione tra voce parlata e voce cantata – Aman! Penso a ciò e vengono in mente gli animali e da li sembra chiaro che la voce è stata cantata prima di essere parlata! É stata prima cantata, poi parlata.
Questa distinzione fonetica sembra proprio verosimile, come mi piace l'idea che le cose non devono essere per forza vere - basta che siano verosimili. I barbari sono barbari perché avevano una fonetica indistinguibile, essi parlavano barbaro – bar-bar o ber-ber. Due sillabe ed un periodo, basta scimmiottare una lingua sconosciuta per evocare una fonetica cantata.
Così come la storia più vecchia del mondo doveva essere una leggenda legata a qualche costellazione per orientarsi nella notte, vedi Orione, allora per ricordare queste leggende sarà sembrato meglio usare una fonetica cantata – ci sta, oggi sappiamo usare tecniche multidisciplinari per memorizzare le nostre cose. Innestiamo ed associamo concetti.
Se la prima parola doveva essere “ma” il primo fonema doveva essere “maaaaaa” un lamento modulato – in tutti i riti religiosi c'è la cantilazione delle sacre scritture. Proprio ieri ho sognato un concetto, ho sognato la percezione di pienezza! Mi sono svegliato ed ho pensato a come sia possibile questa percezione senza nessuna associazione! Pienezza!
Aman! Guardate gli arabi cosa dicono di aman (ho usato wikipedia ma ho fatto controlli incrociati).
Aman may also refer to: An Indian name; A word used for vocal improvisation, or interjected after a line of lyrics, by female singers in Turkish music and Greek music, rebetiko, in a style known as amanes (intende appunto la musica greca del periodo ottomano e dice che lo usano le donne ma non è vero, anche dagli uomini). The word is derived from Arabic أمان amān meaning 'security, safety; peace; shelter, protection', and is used in singing to express deep longing. Its use in vocal improvisation is comparable to Arabic layālī. http://en.wikipedia.org/wiki/Layali. Layla è la notte, gli Arabi cantano alla notte con la stessa melanconia, “ein leil” (occhio e notte) “occhi miei” è un termine molto usato per trasmettere tenerezza.
Fatevi un'idea dell'assenza di integralismo.
Dunque dice che Aman deriva dall'arabo, be' è vero che il termine si è divulgato attraverso le conquiste arabe, dell'islam – Ci sono le similitudini tra il libro di Esther ed il Corano. Non dobbiamo farci ingannare dalla datazione di queste due Sacre Scritture – gli arabi attribuiscono questo nome ad un primo ministro del faraone ai tempi di Mosè.
http://www.answering-islam.org/authors/katz/haman/app_similarity.html
Questo temine assume il significato che vediamo in questi canti attraverso il canto Greco nel dominio Ottomano, trasmesso con le migrazioni degli Ebrei Sefarditi, dei Zingari Rom e naturalmente degli Greci stessi.
Il concetto di aman.
Restare sulla musica così come la vediamo oggi non è nel messaggio - il messaggio è non solo la lingua, indoeuropea o altre ma usi e costumi ed in questo caso il mezzo (dispositivo memorizzante) è musica, canto, danza...
SergioAD- -------------
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Mi è stata fatta questa osservazione, ah ah.
Allora, per il percorso che ho usato.
Hara ha scritto:SergioAD ha scritto: Cerco Bagasha in Arabo ed effettivamente il primo significato è puttana. Ma come è iniziato? Scopro che "Bagh" in sanscrito significa "Dio" e "Dad" significa dono, in Persiano 'baagh' 'daad' - Bagdag! Poi anche i giardini si chiamano Bag e Dad vuol dire anche bello allora i giardini pendenti di Babilonia - Baghdad! Lega!
Ma non è il nome di Hanniba'al (חניבעל dono di Baal) figlio di Amilcare?
:hmm
Allora, per il percorso che ho usato.
SergioAD ha scritto:Se ti sembra verosimile quello che dici va bene che tu metta il tuo punto di vista. Baal è certamente Dio, se vuoi anche Baal-Sifon. Fertilità, Signore, Tuono... hai voglia quanti. Amilcare è un dono di Baal e poi c'è da fare qualcosa per la guyline altrimenti si trombava le bagascette o egli stesso era figlio di bagascia come tanti altri. I tempi del figlio di Amilcare sono relativamente giovani ma ti è servito per ragionarci sopra. E' stato un onore averti letto qua.
In the following link, l'Università di Baghdad.
http://www.en.uobaghdad.edu.iq/PageViewer.aspx?id=89C'è una virgola messa male e non sono convinto che abbiano messo in controllo configurazione questo documento... per essere un documento universitario è superficiale - noi qui postiamo con errori perché è quasi una chat.Baghdad in the language of the people of ancient Babylon is composed of two parts meanole orchard or garden, while the second part "Dad" means the beloved , then the meaning of Baghdad becomes a garden lover and his friend and orchard.
Nel seguente link, On line etymology dictionary.
http://www.etymonline.com/index.php?allowed_in_frame=0&search=bagh&searchmode=noneEsiste una serie di definizioni di Dio nelle lingue slave (o proto slavo) come boga, bogu, bog che andrebbero bene (attenzione alla vocale "o" pronunciata "a").Baghdad Look up Baghdad at Dictionary.com
a pre-Islamic name apparently of Indo-European origin and probably meaning "gift of god," with the first element related to Russian bog "god" and the second to English donor
A me serviva la prima parte della parola - Bagh e Bagh senza equivoci in persiano significa giardino e pure in ogni lingua indoeuropea della zona, dall'urdu al curdo.
http://www.memidex.com/bagh
In hindi significa tigre, penso anche leone. Ci sono posti, templi, che includono il nome Bagh. Da li sono partito io effettivamente, quando vivevo in India. Il termine è molto usato per indicare forza, protezione, sicurezza... in sanscrito "Byaghra" è la tigre.
Il mio percorso è stato un po' più lungo e tortuoso ma sono giunto alla sinonimia tra Bagh e Dio, senza prove del DNA ma chi se ne frega dov'è concesso essere triviali.
Resta viva l'ipotesi anglosassone del "gift of god" come la mia delle donne fuori dal contesto del dominio abramico siano più "libere" e bagasce.
Altrimenti avrei postato questo - c'è l'associazione "piccolo" per chi si accontenta.
SergioAD- -------------
- Numero di messaggi : 6906
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
Io sono ateo, però riconosco che l'espressione "Dio mio" calata in ogni contesto gli attribuisce il massimo valore possibile. Disperazione, contentezza, rassegnazione e naturalmente la malinconia dell'essere impotente davanti ad eventi più grandi dell'uomo.
Alcuni di voi ed io conosciamo il significato profondo di questa parola "Dio mio", "Aman" senza doverla cercare nei dizionari ma è per questo che ho postato 3 o 4 diverse letture eppure c'è chi dice che evoca di più! Evoca di più anche a me! Certo che si!
Chi dice che è più grande il significato e che evoca eventi passati di indicibile tristezza. E' proprio così cari miei, bisogno di conforto per profonda angoscia, protezione dalla precipitazione ultima. Aman ha la stessa radice etimologica di Amen, le Sacre Scritture sono sacre per le divinità del Logos - qualunque significato si voglia dare alla divinità.
Allora posterò le versioni greca e turca - c'era un mondo di cose da dire ed è quella roba che lega tutto!
Dunque, la versione greca si vede bene quanto appare occidentale, bellissima ma questo dottore, da come è interpretata qui sembra che debba portare le pizze per stare con gli amici. E' tanto brava, canta in modo superbo ma la mia critica è sul tema degli umori e la melancolia. Deve venire voglia di accarezzarla dolcemente, non di spingerla sul letto.
Questa invece è una versione turca, magnifica, commovente, sentite i tamburi se non colpiscono la bocca dello stomaco e questa vocina che si lamenta - ah, il marito, greco, suona il bouzouki vicino a lei. "Dottore, prendi i soldi, prendi quanti ne vuoi, guarisci il mio cuore".
Devo postare un'altra! Sonja Drakulich canta con i Stellamara, statunitense discendente di Serbi e Ungaresi impegnata proprio in questo che sto dicendo io attraverso questa musica che ha portato cultura in giro per il mondo con la migrazione. Quando dici epica, eccola.
Ecco, c'è anche l'idea di poter vivere il presente senza tante storie, tanto non cambia molto. Invece spesso vediamo umani tentare di mettere ordine perfino a livello di classe sociale, colore della pelle quando l'universo si espande con leggi antropiche (quel concetto di media delle medie che è stato rigettato perfino qui).
Allora penso che è bene ribadire che:
siamo tutti dei meticci delle integrazione dei popoli
Il bagaglio che ci portiamo addosso è più grande grazie alla percezione del nostro stato di coscienza.
Forse non ricordate, avevo parlato di questo nel tema della mia -folgorazione andando al carrefour-.
Ero emozionato per aver incontrato delle balene. Mi sono sentito noioso anche quella volta, ah ah!
Alcuni di voi ed io conosciamo il significato profondo di questa parola "Dio mio", "Aman" senza doverla cercare nei dizionari ma è per questo che ho postato 3 o 4 diverse letture eppure c'è chi dice che evoca di più! Evoca di più anche a me! Certo che si!
Chi dice che è più grande il significato e che evoca eventi passati di indicibile tristezza. E' proprio così cari miei, bisogno di conforto per profonda angoscia, protezione dalla precipitazione ultima. Aman ha la stessa radice etimologica di Amen, le Sacre Scritture sono sacre per le divinità del Logos - qualunque significato si voglia dare alla divinità.
Allora posterò le versioni greca e turca - c'era un mondo di cose da dire ed è quella roba che lega tutto!
Dunque, la versione greca si vede bene quanto appare occidentale, bellissima ma questo dottore, da come è interpretata qui sembra che debba portare le pizze per stare con gli amici. E' tanto brava, canta in modo superbo ma la mia critica è sul tema degli umori e la melancolia. Deve venire voglia di accarezzarla dolcemente, non di spingerla sul letto.
Questa invece è una versione turca, magnifica, commovente, sentite i tamburi se non colpiscono la bocca dello stomaco e questa vocina che si lamenta - ah, il marito, greco, suona il bouzouki vicino a lei. "Dottore, prendi i soldi, prendi quanti ne vuoi, guarisci il mio cuore".
Devo postare un'altra! Sonja Drakulich canta con i Stellamara, statunitense discendente di Serbi e Ungaresi impegnata proprio in questo che sto dicendo io attraverso questa musica che ha portato cultura in giro per il mondo con la migrazione. Quando dici epica, eccola.
Ecco, c'è anche l'idea di poter vivere il presente senza tante storie, tanto non cambia molto. Invece spesso vediamo umani tentare di mettere ordine perfino a livello di classe sociale, colore della pelle quando l'universo si espande con leggi antropiche (quel concetto di media delle medie che è stato rigettato perfino qui).
Allora penso che è bene ribadire che:
siamo tutti dei meticci delle integrazione dei popoli
Il bagaglio che ci portiamo addosso è più grande grazie alla percezione del nostro stato di coscienza.
Forse non ricordate, avevo parlato di questo nel tema della mia -folgorazione andando al carrefour-.
Ero emozionato per aver incontrato delle balene. Mi sono sentito noioso anche quella volta, ah ah!
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Re: Musica inascoltabile o incomprensibile
A proposito di musica inascoltabile, che poi intendevo per mancanza di cultura - se è popolare è commerciale altrimenti è d'élite e non è nota per definizione - quando "vale" si costruisce l'immagine appropriata.
Ieri per la festa del papà mi sono trovato un Ukulele, sono uscito in giardino e mi sono messo a cantare, è stato bello, Katia ha smesso di curare le piante e si è seduta vicino, perfino i cani parevano contenti.
La verità è che la trasposizione dovuta all'accordatura dello strumento mi ha costretto ha intonare da tenore o basso che mi costringono uno sforzo dato che sono un baritono naturale (senza sforzi).
Così per come sono Everybody's Talkin' e My way sono partite in Sol (rispettivamente tenore e basso) quando sarebbero state più semplici in Re. Poi What's the Difference (chi ricorda Scott McKenzie).
Ieri per la festa del papà mi sono trovato un Ukulele, sono uscito in giardino e mi sono messo a cantare, è stato bello, Katia ha smesso di curare le piante e si è seduta vicino, perfino i cani parevano contenti.
La verità è che la trasposizione dovuta all'accordatura dello strumento mi ha costretto ha intonare da tenore o basso che mi costringono uno sforzo dato che sono un baritono naturale (senza sforzi).
Così per come sono Everybody's Talkin' e My way sono partite in Sol (rispettivamente tenore e basso) quando sarebbero state più semplici in Re. Poi What's the Difference (chi ricorda Scott McKenzie).
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