Alcune regole della conoscenza
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Alcune regole della conoscenza
Faccio un paio di affermazioni.
1. Il futuro esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
2. Dio esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
a) Qual'è la differenza tra queste due affermazioni, b) cosa hanno in comune e c) quale discipline e/o grado di conoscenza servono per partecipare ad un ipotetico dibattito sensato e franco?
Potete rispondere ad una sola di queste tre domande.
1. Il futuro esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
2. Dio esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
a) Qual'è la differenza tra queste due affermazioni, b) cosa hanno in comune e c) quale discipline e/o grado di conoscenza servono per partecipare ad un ipotetico dibattito sensato e franco?
Potete rispondere ad una sola di queste tre domande.
SergioAD- -------------
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Re: Alcune regole della conoscenza
non ho capito il senso della discussione
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stato dell umore in tempo reale:"servizio momentaneamente non disponibile"
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iosonoateo- -------------
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Re: Alcune regole della conoscenza
Hanno in comune che nessuno delle due esistono!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
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Paolo- --------------
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Re: Alcune regole della conoscenza
il futuro non esiste per il fatto che quando lo si vive diventa il presente quindi in realtà non esiste,riguardo a dio lui(o lei o loro,immaginatevelo come vi pare)non esiste a prescindere
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iosonoateo- -------------
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Re: Alcune regole della conoscenza
Semplice, lapidario, impeccabile. Zero fuffa, saggezza 100%.iosonoateo ha scritto:il futuro non esiste per il fatto che quando lo si vive diventa il presente quindi in realtà non esiste,riguardo a dio lui(o lei o loro,immaginatevelo come vi pare)non esiste a prescindere
Gli ontoepistemologoeticofilosofi sono serviti.
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Re: Alcune regole della conoscenza
E allora il passato esiste?
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Paolo- --------------
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Re: Alcune regole della conoscenza
Ovviamente sì. Esiste nella misura in cui traccia una continuità con il presente e lo condiziona.Paolo ha scritto:E allora il passato esiste?
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Re: Alcune regole della conoscenza
Non capisco il concetto Minsk! Come fa ad esistere quello che ho fatto ieri?
In questa ipotesi esiste anche il futuro. Ovvero un presente in continuo divenire.
In questa ipotesi esiste anche il futuro. Ovvero un presente in continuo divenire.
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Re: Alcune regole della conoscenza
si perché il passato che era il presente del futuro diventa il passato del presente, e quindi nel presente attuale tu il passato lo ricordi e lo hai vissuto come il presente che stai vivendo,mentre il futuro non lo vivi perché diventa il presente.Paolo ha scritto:E allora il passato esiste?
iosonoateo- -------------
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Re: Alcune regole della conoscenza
iosonoateo ha scritto:si perché il passato che era il presente del futuro diventa il passato del presente, e quindi nel presente attuale tu il passato lo ricordi e lo hai vissuto come il presente che stai vivendo,mentre il futuro non lo vivi perché diventa il presente.Paolo ha scritto:E allora il passato esiste?
Si ma esiste solo come ricordo. Ovvero lo genera il nostro cervello in modo del tutto virtuale! E così come il futuro. E' una elaborazione del nostro cervello. In realtà non esiste nè l'uno nè l'altro!
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Re: Alcune regole della conoscenza
si ma è un ricordo reale rispetto a quello del futuro che è irreale perché mai vissuto,questo fa sì che il passato diventi un periodo temporale semireale etichettabile appunto con la parola passato,semireale perché il passato nel momento che viene vissuto è considerato presente e una volta appunto "passato" diventa passatoPaolo ha scritto:iosonoateo ha scritto:si perché il passato che era il presente del futuro diventa il passato del presente, e quindi nel presente attuale tu il passato lo ricordi e lo hai vissuto come il presente che stai vivendo,mentre il futuro non lo vivi perché diventa il presente.Paolo ha scritto:E allora il passato esiste?
Si ma esiste solo come ricordo. Ovvero lo genera il nostro cervello in modo del tutto virtuale! E così come il futuro. E' una elaborazione del nostro cervello. In realtà non esiste nè l'uno nè l'altro!
iosonoateo- -------------
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Re: Alcune regole della conoscenza
Paolo ha scritto:Non capisco il concetto Minsk! Come fa ad esistere quello che ho fatto ieri?
In questa ipotesi esiste anche il futuro. Ovvero un presente in continuo divenire.
Non hai delle cicatrici?
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Re: Alcune regole della conoscenza
No di reale non ha proprio nulla!! L'unica cosa che potesti dire è che il ricordo è riferito a cosa realmente accadute, mentre il futuro è solo una proiezione del nostro cervello. Ma sono sempre a solo elementi virtuali. In realtà non possono esistere.
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Re: Alcune regole della conoscenza
Rasputin ha scritto:Paolo ha scritto:Non capisco il concetto Minsk! Come fa ad esistere quello che ho fatto ieri?
In questa ipotesi esiste anche il futuro. Ovvero un presente in continuo divenire.
Non hai delle cicatrici?
E allora?
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Re: Alcune regole della conoscenza
Paolo ha scritto:Rasputin ha scritto:Paolo ha scritto:Non capisco il concetto Minsk! Come fa ad esistere quello che ho fatto ieri?
In questa ipotesi esiste anche il futuro. Ovvero un presente in continuo divenire.
Non hai delle cicatrici?
E allora?
Beh sono evidenze che il passato esiste
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Re: Alcune regole della conoscenza
penso che rasputin si riferisca al fatto che avendo qualcosa di reale addosso come una cicatrice la cicatrice sia un ricordo reale del passatoPaolo ha scritto:Rasputin ha scritto:Paolo ha scritto:Non capisco il concetto Minsk! Come fa ad esistere quello che ho fatto ieri?
In questa ipotesi esiste anche il futuro. Ovvero un presente in continuo divenire.
Non hai delle cicatrici?
E allora?
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Re: Alcune regole della conoscenza
Io non ho detto che non sia esistito!! E' che adesso non esiste!! La cicatrice è un effetto, non è ciò che è accaduto nel passato. Mi sembra così ovvio che mi fa fatica dirlo!
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Re: Alcune regole della conoscenza
A Paole' a te a sta' co' i fisolofi te s'è spappolata la cervella!Paolo ha scritto:Io non ho detto che non sia esistito!! E' che adesso non esiste!! La cicatrice è un effetto, non è ciò che è accaduto nel passato. Mi sembra così ovvio che mi fa fatica dirlo!
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Re: Alcune regole della conoscenza
Darrow ha scritto:A Paole' a te a sta' co' i fisolofi te s'è spappolata la cervella!Paolo ha scritto:Io non ho detto che non sia esistito!! E' che adesso non esiste!! La cicatrice è un effetto, non è ciò che è accaduto nel passato. Mi sembra così ovvio che mi fa fatica dirlo!
Ehhh no caro mio!! E' da molto prima che sono così!!!
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Re: Alcune regole della conoscenza
ehhh..me dispiace.. nun lo sapevo...ma se guarisce?Paolo ha scritto:Darrow ha scritto:A Paole' a te a sta' co' i fisolofi te s'è spappolata la cervella!Paolo ha scritto:Io non ho detto che non sia esistito!! E' che adesso non esiste!! La cicatrice è un effetto, non è ciò che è accaduto nel passato. Mi sembra così ovvio che mi fa fatica dirlo!
Ehhh no caro mio!! E' da molto prima che sono così!!!
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Re: Alcune regole della conoscenza
Darrow ha scritto:ehhh..me dispiace.. nun lo sapevo...ma se guarisce?Paolo ha scritto:Darrow ha scritto:A Paole' a te a sta' co' i fisolofi te s'è spappolata la cervella!Paolo ha scritto:Io non ho detto che non sia esistito!! E' che adesso non esiste!! La cicatrice è un effetto, non è ciò che è accaduto nel passato. Mi sembra così ovvio che mi fa fatica dirlo!
Ehhh no caro mio!! E' da molto prima che sono così!!!
Non ho idea! Non sono mica un dottore io!!
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Re: Alcune regole della conoscenza
dovremmo aprire un thread coi consigli del dottore (uno bravo, però)Paolo ha scritto:Darrow ha scritto:ehhh..me dispiace.. nun lo sapevo...ma se guarisce?Paolo ha scritto:Darrow ha scritto:A Paole' a te a sta' co' i fisolofi te s'è spappolata la cervella!Paolo ha scritto:Io non ho detto che non sia esistito!! E' che adesso non esiste!! La cicatrice è un effetto, non è ciò che è accaduto nel passato. Mi sembra così ovvio che mi fa fatica dirlo!
Ehhh no caro mio!! E' da molto prima che sono così!!!
Non ho idea! Non sono mica un dottore io!!
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Re: Alcune regole della conoscenza
Ad un certo punto ho smesso di leggere, sorry. Il tentativo era di discutere su quello che ho scritto e non di partire con le associazioni che deviano verso nuovi argomenti, suggeriti da qua o la della vostra testa.
In qualche modo lo sapevo benché avessi chiesto delle eventuali discipline e/o grado di conoscenza per partecipare ad un ipotetico dibattito sensato e franco. Il futuro esiste perché siamo capaci di immaginarlo.
Questa affermazione vale a partire dall'aria che si immette nei polmoni sino alle opere pianificate dell'intero pianeta. L'avevo messo in area della scienza! Sono stato attento coi dettagli per invitare il dibattito.
La più semplice espressione è l'estrapolazione rettilinea uniforme, poi attraverso l'analisi degli errori di misura si possono applicare dei guadagni che prevedano accelerazioni - algoritmi di primo, poi del secondo ordine.
Si possono fare delle stime parametrizzate e complesse per prevedere stati futuri partendo da stati antecedenti da confrontare con stati correnti. Chi l'avesse fatto a scuola si ricordasse dei filtri di Kalman ma non chiedevo tanto.
Non penserete che le armi che oggi si vendono escano fuori dall'idea geniale seduti sul cesso ieri sera. Ma chissà quanta roba viene scelta mentre è stata pensata 10 anni fa e inserita attraverso precisi condizionamenti.
La seconda non è il caso che si discuta - non sono riuscito a stuzzicare nessuno e come dice Raspa chi non riesce a farsi capire è in errore.
Non esiste il passato! Malimortaccivostri! Ma è l'unico mio terrore per il quale prenderei quella pastiglia dorata dell'eutanasia adesso. Cazzo! Ah ah! Scusatemi. La distanza è tale che l'errore è certo mio... sono io il colpevole.
Prima di chiudere voglio dirvi che pensavo di usare 4 fasi, raccolta dei dati (i vostri), convertirli insieme in informazione, concordare insieme una specie di idea accettabile, e 4 dire "da queste parti la pensiamo così".
In qualche modo lo sapevo benché avessi chiesto delle eventuali discipline e/o grado di conoscenza per partecipare ad un ipotetico dibattito sensato e franco. Il futuro esiste perché siamo capaci di immaginarlo.
Questa affermazione vale a partire dall'aria che si immette nei polmoni sino alle opere pianificate dell'intero pianeta. L'avevo messo in area della scienza! Sono stato attento coi dettagli per invitare il dibattito.
La più semplice espressione è l'estrapolazione rettilinea uniforme, poi attraverso l'analisi degli errori di misura si possono applicare dei guadagni che prevedano accelerazioni - algoritmi di primo, poi del secondo ordine.
Si possono fare delle stime parametrizzate e complesse per prevedere stati futuri partendo da stati antecedenti da confrontare con stati correnti. Chi l'avesse fatto a scuola si ricordasse dei filtri di Kalman ma non chiedevo tanto.
Non penserete che le armi che oggi si vendono escano fuori dall'idea geniale seduti sul cesso ieri sera. Ma chissà quanta roba viene scelta mentre è stata pensata 10 anni fa e inserita attraverso precisi condizionamenti.
La seconda non è il caso che si discuta - non sono riuscito a stuzzicare nessuno e come dice Raspa chi non riesce a farsi capire è in errore.
Non esiste il passato! Malimortaccivostri! Ma è l'unico mio terrore per il quale prenderei quella pastiglia dorata dell'eutanasia adesso. Cazzo! Ah ah! Scusatemi. La distanza è tale che l'errore è certo mio... sono io il colpevole.
Prima di chiudere voglio dirvi che pensavo di usare 4 fasi, raccolta dei dati (i vostri), convertirli insieme in informazione, concordare insieme una specie di idea accettabile, e 4 dire "da queste parti la pensiamo così".
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Re: Alcune regole della conoscenza
Auguri e in bocca al lupo!SergioAD ha scritto:
Prima di chiudere voglio dirvi che pensavo di usare 4 fasi, raccolta dei dati (i vostri), convertirli insieme in informazione, concordare insieme una specie di idea accettabile, e 4 dire "da queste parti la pensiamo così".
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Re: Alcune regole della conoscenza
Grazie, non credo di avere nessuna possibilità, ah ah. Tu li conosci meglio di me gli italiani.
SergioAD- -------------
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Re: Alcune regole della conoscenza
Molto seriamente, Sergio, la 2) è falsa perché nessuno è capace di immaginare dio, nel senso molto preciso che non esiste una definizione di che cosa sia o meglio di che cosa si intenda con questa parola. Una definizione soddisfacente dal punto di vista ontologico non è mai stata formulata ed è molto verosimile che non sia possibile farlo. Di conseguenza non ha senso dire che si discute di dio, in realtà si discute sempre dell'idea nebulosa che qualcuno estrae dalla propria fantasia oppure più spesso dall'atmosfera archetipa che gli insegnamenti ricevuti nell'infanzia hanno formato nel suo subconscio. La nebulosità di questa idea rende impossibile qualunque genere di conclusione razionale sull'argomento, in quanto l'interlocutore che sostiene l'ipotesi "dio" non sa lui stesso di che cosa stia parlando.SergioAD ha scritto:Faccio un paio di affermazioni.
1. Il futuro esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
2. Dio esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
a) Qual'è la differenza tra queste due affermazioni, b) cosa hanno in comune e c) quale discipline e/o grado di conoscenza servono per partecipare ad un ipotetico dibattito sensato e franco?
Potete rispondere ad una sola di queste tre domande.
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Re: Alcune regole della conoscenza
Minsky ha scritto:Molto seriamente, Sergio, la 2) è falsa perché nessuno è capace di immaginare dio, nel senso molto preciso che non esiste una definizione di che cosa sia o meglio di che cosa si intenda con questa parola. Una definizione soddisfacente dal punto di vista ontologico non è mai stata formulata ed è molto verosimile che non sia possibile farlo. Di conseguenza non ha senso dire che si discute di dio, in realtà si discute sempre dell'idea nebulosa che qualcuno estrae dalla propria fantasia oppure più spesso dall'atmosfera archetipa che gli insegnamenti ricevuti nell'infanzia hanno formato nel suo subconscio. La nebulosità di questa idea rende impossibile qualunque genere di conclusione razionale sull'argomento, in quanto l'interlocutore che sostiene l'ipotesi "dio" non sa lui stesso di che cosa stia parlando.SergioAD ha scritto:Faccio un paio di affermazioni.
1. Il futuro esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
2. Dio esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
a) Qual'è la differenza tra queste due affermazioni, b) cosa hanno in comune e c) quale discipline e/o grado di conoscenza servono per partecipare ad un ipotetico dibattito sensato e franco?
Potete rispondere ad una sola di queste tre domande.
Esatto Minsky.
Poi arriva il teofuffologo che trova il gatto nero nella stanza buia.
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Re: Alcune regole della conoscenza
Non lo so se continuerà questo thread ragazzi (era un tentativo comunque).
Sono teofuffologi come dice Valerio ed altri pseudo esperti fortemente impressionati dai riflessi condizionati che buttati all'interno della sala dibattimentale resterebbero a dettagliare sul dito che indica l'oggetto di interesse, il quadro storto sul muro e non il dipinto, il filo del telefono annodato piuttosto che la conversazione.
Come diceva non ricordo se era Paolo e dove, si scrive quello che si vuole e se determina una sotto discussione o una nuova discussione bisogna starci.
In questo momento sto analizzando un sistema di fusione dati multi sensoriale (20 sensori diversi) per formare un unico scenario tattico e m'era venuta in mente la prima battuta sull'esistenza del futuro per la capacità di immaginarlo... nuovi investimenti, ricerca, sfida, imprevisti... "bid" oppure "no bid". Non so se hai letto qualche volta il tema che ho aperto qui chiamato pseudoscienza.
Allora ho fatto le due affermazioni e le tre domande per una discussione gradevole come si fa con gli amici... o con chi ama le piacevoli discussioni e volevo raccogliere dati e sono arrivate osservazioni monche, fuori tema, alcune sarcastiche.
Bene allora rispondo francamente così: non sono stato in grado a polarizzare la discussione e già basterebbe. Inoltre, mi sento abbastanza ridicolo per aver pensato di ragionare sull'esistenza delle divinità nella immaginazione... come si fa con le psicosi, le ipocondrie e giù di lì e sono emersi i riflessi condizionati.
Bene, mi sono citato addosso ben volentieri ah ah ma l'umiltà è da interpretare se vera o falsa. Le risposte nell'immediato saranno in tema oppure no? Mi sa che riuscirei a dimostrare che Dio vive in alcuni atei, li condiziona come apostati attivi e maniaci del gossip religioso. Vive senza esistere ed entra ed esce da ogni orifizio!
Sono teofuffologi come dice Valerio ed altri pseudo esperti fortemente impressionati dai riflessi condizionati che buttati all'interno della sala dibattimentale resterebbero a dettagliare sul dito che indica l'oggetto di interesse, il quadro storto sul muro e non il dipinto, il filo del telefono annodato piuttosto che la conversazione.
Come diceva non ricordo se era Paolo e dove, si scrive quello che si vuole e se determina una sotto discussione o una nuova discussione bisogna starci.
In questo momento sto analizzando un sistema di fusione dati multi sensoriale (20 sensori diversi) per formare un unico scenario tattico e m'era venuta in mente la prima battuta sull'esistenza del futuro per la capacità di immaginarlo... nuovi investimenti, ricerca, sfida, imprevisti... "bid" oppure "no bid". Non so se hai letto qualche volta il tema che ho aperto qui chiamato pseudoscienza.
Allora ho fatto le due affermazioni e le tre domande per una discussione gradevole come si fa con gli amici... o con chi ama le piacevoli discussioni e volevo raccogliere dati e sono arrivate osservazioni monche, fuori tema, alcune sarcastiche.
Bene allora rispondo francamente così: non sono stato in grado a polarizzare la discussione e già basterebbe. Inoltre, mi sento abbastanza ridicolo per aver pensato di ragionare sull'esistenza delle divinità nella immaginazione... come si fa con le psicosi, le ipocondrie e giù di lì e sono emersi i riflessi condizionati.
Bene, mi sono citato addosso ben volentieri ah ah ma l'umiltà è da interpretare se vera o falsa. Le risposte nell'immediato saranno in tema oppure no? Mi sa che riuscirei a dimostrare che Dio vive in alcuni atei, li condiziona come apostati attivi e maniaci del gossip religioso. Vive senza esistere ed entra ed esce da ogni orifizio!
SergioAD- -------------
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Re: Alcune regole della conoscenza
Per me Sergio hai toccato una questione enorme che io per altro varie volte ho discusso però con scarso interesse. E' uno dei temi fondamentali e non tanto perchè si parli di dio, ma della cosa che per me è ancora più misteriosa di dio stesso!!! Il tempo! Però è quel'argomento che o lo accetti e lo discuti, o lo rifiuti in toto!
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Re: Alcune regole della conoscenza
SergioAD ha scritto:Faccio un paio di affermazioni.
1. Il futuro esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
2. Dio esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
a) Qual'è la differenza tra queste due affermazioni, b) cosa hanno in comune e c) quale discipline e/o grado di conoscenza servono per partecipare ad un ipotetico dibattito sensato e franco?
Potete rispondere ad una sola di queste tre domande.
a-b)
il futuro esiste? perchè?
Noi tutti facciamo in un certo qual modo esperienza del futuro nell'attimo prima che diventi presente.
Abbiamo già sperimentato molte volte che fissando i secondi i minuti passano e le persone arrivano, il futuro si "avvera", "era vero".
E questo succede COSTANTEMENTE.
dio esiste? perche?
Di dio non si può avere una esperienza con tale grado di riscontro "oggettivo", non è come una esperienza abitudinaria, al massimo come una promessa che si avvera (come il futuro che arriva, ma "molto meno certa").
Ma credo che la componente emotiva-olistica-intenzionale la faccia da padrona nella differenza.
Credo che immaginare dio sia come cercare di cogliere il tutto come un qualcosa che abbia senso.
Non focalizzare la ragione su un solo oggetto, su una parte, ma su tutto, come se tutto fosse "vivo".
Il fatto di essere conosciuti come immaginati è la qualità che accomuna di più "futuro" e "dio"o che di più li distingue dalle altre cose?
No.
Come nel caso dell'idea di paperino e di quella di dio.
Anche la matematica è immaginata, e la logica, e immaginato è il bello, la mia identità, la mia interpretazione della vita...
Non è il fatto di essere immaginati ciò che li rende più o meno veri.
Splendida provocazione sergio.
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Masada- -----------
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Re: Alcune regole della conoscenza
per esempio uno può immaginarsi dio a partire da una cosa del genere:
mentre paperino... non tanto... il futuro un po' di più.
dipende il tipo di esperienza che ci sta dietro e l'interpretazione che se ne dà.
questo cambia la qualità dell'idea immaginata e ne costituisce la sua differenza sia nel senso della sua esistenza che verità.
l'idea di sasso, di gravità, di uomo, di italia, di bello... sono cose immaginate diverse.
non fondano la loro esistenza e verità nell'essere o non essere immaginate.
tutto è a noi in quanto immaginato.
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Masada- -----------
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Re: Alcune regole della conoscenza
Masada78 ha scritto:
per esempio uno può immaginarsi dio a partire da una cosa del genere:
mentre paperino... non tanto... il futuro un po' di più.
dipende il tipo di esperienza che ci sta dietro e l'interpretazione che se ne dà.
questo cambia la qualità dell'idea immaginata e ne costituisce la sua differenza sia nel senso della sua esistenza che verità.
l'idea di sasso, di gravità, di uomo, di italia, di bello... sono cose immaginate diverse.
non fondano la loro esistenza e verità nell'essere o non essere immaginate.
tutto è a noi in quanto immaginato.
wow questo è il classico cavallo di battaglia dei TdG... be dall'ermeneutica agli evangelisti ... stiamo scendendo i gradini...
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Re: Alcune regole della conoscenza
oppure qualcuno può percepire persino una chiamata, stabilire una comunicazione immaginaria, in questo modo:
Nell'aria fluttua una mistica spontanea
Se ora ascolti attentamente la sentirai
Potrebbe essere il primo squillo di tromba,
Ma potrebbe anche essere l'ultimo
Molti ancora dovranno soffrire
Molti ancora dovranno morire-non chiedetemi
Perché
Le cose non vanno più nel modo in cui andavano
Non vi racconterò menzogne
Ora ciascuno e tutti devono affrontare la realtà
Sebbene io abbia cercato le risposte a tutte le loro
Domande
Benché sappia che è impossibile continuare a vivere
Nel passato, non ti racconterà menzogne
Nell'aria soffia una mistica spontanea, non si può
Contenerla
Se ora ascolti attentamente la sentirai
Vecchi pirati, si, hanno derubato me
Mi hanno venduto alle navi di mercanti
Qualche minuto dopo avermi tolto
Dall'inferno senza fondo
Ma la mia mano venne fortificata
Dalla mano dell'onnipotente
Progrediamo in questa generazione
In modo trionfante
Mi aiuterai a cantare
Questi canti di libertà?
Perchè tutto quel che ho sempre avuto
Sono i canti di redenzione,
canti di redenzione
Emancipatevi dalla schiavitù mentale
Solo noi stessi possiamo
Liberare la nostra mente
Non aver paura dell'energia atomica
Perchè nessuno di loro può fermare il tempo
Per quanto ancora dovranno
Uccidere i nostri profeti?
Mentre stiamo da parte e guardiamo
Un giorno saremo parte di questo:
Dobbiamo adempiere il libro
Mi aiuterai a cantare
Questi canti di libertà?
Perchè tutto quel che ho sempre avuto
Sono i canti di redenzione,
canti di redenzione
canti di redenzione
Emancipatevi dalla schiavitù mentale
Solo noi stessi possiamo
Liberare la nostra mente
Non aver paura dell'energia atomica
Perchè nessuno di loro può fermare il tempo
Per quanto ancora dovranno
Uccidere i nostri profeti?
Mentre stiamo da parte e guardiamo
Si, un giorno saremo parte di questo:
Dobbiamo adempiere il libro
Mi aiuterai a cantare
Questi canti di libertà?
Perchè tutto quel che ho sempre avuto
Sono i canti di redenzione,
Tutto quel che ho sempre avuto
Sono i canti di redenzione
Questi canti di libertà,
Canti di libertà
Nell'aria fluttua una mistica spontanea
Se ora ascolti attentamente la sentirai
Potrebbe essere il primo squillo di tromba,
Ma potrebbe anche essere l'ultimo
Molti ancora dovranno soffrire
Molti ancora dovranno morire-non chiedetemi
Perché
Le cose non vanno più nel modo in cui andavano
Non vi racconterò menzogne
Ora ciascuno e tutti devono affrontare la realtà
Sebbene io abbia cercato le risposte a tutte le loro
Domande
Benché sappia che è impossibile continuare a vivere
Nel passato, non ti racconterà menzogne
Nell'aria soffia una mistica spontanea, non si può
Contenerla
Se ora ascolti attentamente la sentirai
Vecchi pirati, si, hanno derubato me
Mi hanno venduto alle navi di mercanti
Qualche minuto dopo avermi tolto
Dall'inferno senza fondo
Ma la mia mano venne fortificata
Dalla mano dell'onnipotente
Progrediamo in questa generazione
In modo trionfante
Mi aiuterai a cantare
Questi canti di libertà?
Perchè tutto quel che ho sempre avuto
Sono i canti di redenzione,
canti di redenzione
Emancipatevi dalla schiavitù mentale
Solo noi stessi possiamo
Liberare la nostra mente
Non aver paura dell'energia atomica
Perchè nessuno di loro può fermare il tempo
Per quanto ancora dovranno
Uccidere i nostri profeti?
Mentre stiamo da parte e guardiamo
Un giorno saremo parte di questo:
Dobbiamo adempiere il libro
Mi aiuterai a cantare
Questi canti di libertà?
Perchè tutto quel che ho sempre avuto
Sono i canti di redenzione,
canti di redenzione
canti di redenzione
Emancipatevi dalla schiavitù mentale
Solo noi stessi possiamo
Liberare la nostra mente
Non aver paura dell'energia atomica
Perchè nessuno di loro può fermare il tempo
Per quanto ancora dovranno
Uccidere i nostri profeti?
Mentre stiamo da parte e guardiamo
Si, un giorno saremo parte di questo:
Dobbiamo adempiere il libro
Mi aiuterai a cantare
Questi canti di libertà?
Perchè tutto quel che ho sempre avuto
Sono i canti di redenzione,
Tutto quel che ho sempre avuto
Sono i canti di redenzione
Questi canti di libertà,
Canti di libertà
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Re: Alcune regole della conoscenza
o qualcuno aprirsi alla possibilità del trascendente passando da questo:
Allora, pensi di saper distinguere
il paradiso dall'inferno?
I cieli azzurri dal dolore?
Sai distinguere un campo verde
da una fredda rotaia d'acciaio?
Un sorriso da un pretesto?
Pensi di saperli distinguere?
Ti hanno portato a barattare i tuoi eroi per dei fantasmi?
Ceneri calde con gli alberi?
Aria calda con brezza fresca?
Un freddo benessere con un cambiamento?
e hai scambiato un ruolo di comparsa nella guerra
con il ruolo da protagonista in una gabbia?
Come vorrei, come vorrei che fossi qui
Siamo solo due anime sperdute
Che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo anno
Corriamo sullo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo trovato?
Le solite vecchie paure
Vorrei che fossi qui
Allora, pensi di saper distinguere
il paradiso dall'inferno?
I cieli azzurri dal dolore?
Sai distinguere un campo verde
da una fredda rotaia d'acciaio?
Un sorriso da un pretesto?
Pensi di saperli distinguere?
Ti hanno portato a barattare i tuoi eroi per dei fantasmi?
Ceneri calde con gli alberi?
Aria calda con brezza fresca?
Un freddo benessere con un cambiamento?
e hai scambiato un ruolo di comparsa nella guerra
con il ruolo da protagonista in una gabbia?
Come vorrei, come vorrei che fossi qui
Siamo solo due anime sperdute
Che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo anno
Corriamo sullo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo trovato?
Le solite vecchie paure
Vorrei che fossi qui
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Re: Alcune regole della conoscenza
Darrow ha scritto:
wow questo è il classico cavallo di battaglia dei TdG... be dall'ermeneutica agli evangelisti ... stiamo scendendo i gradini... [/quote]
per me è una canzone splendida, conosciuta grazie ai negramaro, ma quando ho ascoltato l'originale sono rimasto, soprattutto per la recitazione.
mi mette ottimismo.
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Re: Alcune regole della conoscenza
prova a dirmi adesso che dio ti fa venire in mente questa:
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Re: Alcune regole della conoscenza
Darrow ha scritto:prova a dirmi adesso che dio ti fa venire in mente questa:
il dio denaro?
il diavolo?
il dio inesistente?
il dio uomo?
il xxxxxxxx?
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Re: Alcune regole della conoscenza
Masada78 ha scritto:o qualcuno aprirsi alla possibilità del trascendente passando da questo:
Allora, pensi di saper distinguere
il paradiso dall'inferno?
I cieli azzurri dal dolore?
Sai distinguere un campo verde
da una fredda rotaia d'acciaio?
Un sorriso da un pretesto?
Pensi di saperli distinguere?
Ti hanno portato a barattare i tuoi eroi per dei fantasmi?
Ceneri calde con gli alberi?
Aria calda con brezza fresca?
Un freddo benessere con un cambiamento?
e hai scambiato un ruolo di comparsa nella guerra
con il ruolo da protagonista in una gabbia?
Come vorrei, come vorrei che fossi qui
Siamo solo due anime sperdute
Che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo anno
Corriamo sullo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo trovato?
Le solite vecchie paure
Vorrei che fossi qui
a me è sempre venuto in mente la nostalgia di qualcuno/a che ho perduto/a, niente di trascendente... che è poi esattamente il senso della canzone dedicata a Syd Barrett il loro amico svalvolato dagli acidi.
Fra l'altro è fra le mie canzoni preferite.
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Re: Alcune regole della conoscenza
posso immaginare cosa ci sia sottoMasada78 ha scritto:
il xxxxxxxx?
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Re: Alcune regole della conoscenza
quindi la tua è proprio una deformazione!Masada78 ha scritto:Darrow ha scritto:prova a dirmi adesso che dio ti fa venire in mente questa:
il dio denaro?
il diavolo?
il dio inesistente?
il dio uomo?
il xxxxxxxx?
Ma non era più semplice dire:
il denaro?
la cattiveria?
l'uomo?
perchè devi appiccicare dio dappertutto?
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Re: Alcune regole della conoscenza
Darrow ha scritto:
a me è sempre venuto in mente la nostalgia di qualcuno/a che ho perduto/a, niente di trascendente... che è poi esattamente il senso della canzone dedicata a Syd Barrett il loro amico svalvolato dagli acidi.
Fra l'altro è fra le mie canzoni preferite.
esatto.
e non solo per te.
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Re: Alcune regole della conoscenza
vedi che dio è solo un cerotto che non serve a niente! Fa suppurare la ferita se c'è e se non c'è strappa i peli!
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Re: Alcune regole della conoscenza
Darrow ha scritto:
perchè devi appiccicare dio dappertutto?
per nominare il nome di dio invano
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Re: Alcune regole della conoscenza
che è una loro regoletta che fa pena!Masada78 ha scritto:Darrow ha scritto:
perchè devi appiccicare dio dappertutto?
per nominare il nome di dio invano
tutto si risolve benissimo senza metterci ipotetici e fantasmatici dei in mezzo... l'idea di dio è superata, l'umanità non ne ha più bisogno! Per questo le seghe mentale di voi agnostici danno noia, lo capisci?
loonar- ----------
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Re: Alcune regole della conoscenza
esattamente come le seghe mentali degli atei stron..gDarrow ha scritto:che è una loro regoletta che fa pena!Masada78 ha scritto:Darrow ha scritto:
perchè devi appiccicare dio dappertutto?
per nominare il nome di dio invano
tutto si risolve benissimo senza metterci ipotetici e fantasmatici dei in mezzo... l'idea di dio è superata, l'umanità non ne ha più bisogno! Per questo le seghe mentale di voi agnostici danno noia, lo capisci?
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Re: Alcune regole della conoscenza
SergioAD ha scritto:Faccio un paio di affermazioni.
1. Il futuro esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
2. Dio esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
a) Qual'è la differenza tra queste due affermazioni, b) cosa hanno in comune e c) quale discipline e/o grado di conoscenza servono per partecipare ad un ipotetico dibattito sensato e franco?
Potete rispondere ad una sola di queste tre domande.
Sergio, riprendo il discorso da dove tu l'hai iniziato. La questione di base però che non ha alcun senso parlare di "futuro" o di "passato" in modo a se stante. Ti puoi riferire solo a eventi (o cose) del passato o del futuro. Mi sembra perciò del tutto inutile stare qui a dire se gli eventi passati o futuri esistano. Tutt'al più potresti dire che degli eventi del passato ne puoi oggi vedere i sui effetti, mentre per quelli futuri li puoi solo immaginare. Ma nè in un caso nè nell'altro tali eventi esistono adesso. L'idea di dio invece è un elemento a se stante. Elemento di fantasia di cui si è già abbondantemente discusso.
Però trovo del tutto priva di significato la frase secondo cui poichè immaginiamo qualcosa questa cosa esista. Per me dovresti spiegare su cosa si dovrebbe fondare questa ipotesi.
___________________
La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
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Re: Alcune regole della conoscenza
Azzardo a dire che il fututo può esistere in quanto basa su dei presupposti esistenti e materiali ( in questo momento sono viva, sto bene in salute, immagino che potrò vivere ancor almeno per qualche mese, anno).SergioAD ha scritto:Faccio un paio di affermazioni.
1. Il futuro esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
2. Dio esiste perché siamo capaci di immaginarlo;
a) Qual'è la differenza tra queste due affermazioni, b) cosa hanno in comune e c) quale discipline e/o grado di conoscenza servono per partecipare ad un ipotetico dibattito sensato e franco?
Potete rispondere ad una sola di queste tre domande.
L'immaginazione di dio invece su quali basi/presupposti si fonda? nessuna
scusa, ho riposto a tutt'e due
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Re: Alcune regole della conoscenza
Eccomi.
Mi pare, Masada, Darrow e Pistacchio,
Ho citato Dio perché è il migliore esempio per quello che volevo dire.
Le due affermazioni hanno in comune il fatto che sono frutto di una delle nostre capacità più rilevanti e che ne fanno l’essere che siamo. La battuta più in voga che aderisce a questo concetto è “imparare le lezioni”. Fare riferimento al passato è anche il motivo stesso della percezione del nostro stato evolutivo. Se non avessimo la consapevolezza di ciò non avremmo potuto sapere chi siamo ora.
Se il tempo che ci vuole per andare da Roma a Milano è lo stesso per tutte le stesse distanze e le stesse condizioni allora percorrere 3 Km in un’ora significa che nelle stesse condizioni ci vorranno sempre 3 e solo 3 ore. Lo facciamo consapevolmente ed inconsapevolmente – scusatemi se vi appaio banale. Con la prossima provo ad inserire un concetto più generalizzato ugualmente deterministico.
Significa che misurare due eventi passati attraverso quella che si chiama interpolazione è verosimilmente possibile estrapolare la ripetizione dello stesso evento nel futuro. Noi si fa questo con un buon grado di approssimazione e con ulteriori "regole" possiamo prevedere eventi interdipendenti anche complessi. Finché accadono saremo in grado in imparare nuove lezioni e di migliorare.
Questo hanno in comune le due affermazioni. Della seconda vale lo stesso finché parliamo di cause. Non vi voglio ripetere quella roba sul condizionamento ambientale, le manipolazioni, le forzature e gli umori perché è roba nota e mediamente tutti noi in qualche modo ne sappiamo qualcosa. Ciò che non si è mai verificato non può essere interpolato e tanto meno estrapolato e questa è la differenza.
La seconda pertanto esiste perché è entrata nella mente degli esseri umani attraverso l’osservazione indiretta. È una osservazione che merita rispetto per il comportamento degli esseri umani – il rispetto è dovuto per non ripetere gli errori della storia in cui s’è forzata l’osservazione indiretta facendola passare per vera. È pertanto una questione di consapevolezza, come per il resto.
Per discutere di queste cose gradevolmente in un contesto eterogeneo meglio essere autorevoli che autoritari. Noi conosciamo almeno 3 discipline per il nostro lavoro, le relazioni umane, il dominio operativo e la nostra specializzazione. Nello specifico Oltre le relazioni umane servirebbe una cultura tecnica per il metodo oppure filosofica per l’approccio retorico pragmatista, e la specializzazione.
Salvo qualcuno avesse il compito di applicare il rumore della comunicazione o con la violenza in questo modo è possibile restare amichevolmente agganciati sui temi. Allora ci sarebbe la differenza che rende ossimori "esistenza e verità" per cogliere appieno l'esistenza di una cosa non vera e vice versa - perché il futuro sia come lo vogliamo noi bisogna lavorarlo e allora buono futuro!
Coglietella http://www.tmcrew.org/eco/nanotecnologia/billjoy.htm
Mi pare, Masada, Darrow e Pistacchio,
Ho citato Dio perché è il migliore esempio per quello che volevo dire.
Le due affermazioni hanno in comune il fatto che sono frutto di una delle nostre capacità più rilevanti e che ne fanno l’essere che siamo. La battuta più in voga che aderisce a questo concetto è “imparare le lezioni”. Fare riferimento al passato è anche il motivo stesso della percezione del nostro stato evolutivo. Se non avessimo la consapevolezza di ciò non avremmo potuto sapere chi siamo ora.
Se il tempo che ci vuole per andare da Roma a Milano è lo stesso per tutte le stesse distanze e le stesse condizioni allora percorrere 3 Km in un’ora significa che nelle stesse condizioni ci vorranno sempre 3 e solo 3 ore. Lo facciamo consapevolmente ed inconsapevolmente – scusatemi se vi appaio banale. Con la prossima provo ad inserire un concetto più generalizzato ugualmente deterministico.
Significa che misurare due eventi passati attraverso quella che si chiama interpolazione è verosimilmente possibile estrapolare la ripetizione dello stesso evento nel futuro. Noi si fa questo con un buon grado di approssimazione e con ulteriori "regole" possiamo prevedere eventi interdipendenti anche complessi. Finché accadono saremo in grado in imparare nuove lezioni e di migliorare.
Questo hanno in comune le due affermazioni. Della seconda vale lo stesso finché parliamo di cause. Non vi voglio ripetere quella roba sul condizionamento ambientale, le manipolazioni, le forzature e gli umori perché è roba nota e mediamente tutti noi in qualche modo ne sappiamo qualcosa. Ciò che non si è mai verificato non può essere interpolato e tanto meno estrapolato e questa è la differenza.
La seconda pertanto esiste perché è entrata nella mente degli esseri umani attraverso l’osservazione indiretta. È una osservazione che merita rispetto per il comportamento degli esseri umani – il rispetto è dovuto per non ripetere gli errori della storia in cui s’è forzata l’osservazione indiretta facendola passare per vera. È pertanto una questione di consapevolezza, come per il resto.
Per discutere di queste cose gradevolmente in un contesto eterogeneo meglio essere autorevoli che autoritari. Noi conosciamo almeno 3 discipline per il nostro lavoro, le relazioni umane, il dominio operativo e la nostra specializzazione. Nello specifico Oltre le relazioni umane servirebbe una cultura tecnica per il metodo oppure filosofica per l’approccio retorico pragmatista, e la specializzazione.
Salvo qualcuno avesse il compito di applicare il rumore della comunicazione o con la violenza in questo modo è possibile restare amichevolmente agganciati sui temi. Allora ci sarebbe la differenza che rende ossimori "esistenza e verità" per cogliere appieno l'esistenza di una cosa non vera e vice versa - perché il futuro sia come lo vogliamo noi bisogna lavorarlo e allora buono futuro!
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Re: Alcune regole della conoscenza
SergioAD ha scritto:
Salvo qualcuno avesse il compito di applicare il rumore della comunicazione o con la violenza ...
la differenza che rende ossimori "esistenza e verità" per cogliere appieno l'esistenza di una cosa non vera e vice versa - perché il futuro sia come lo vogliamo noi bisogna lavorarlo e allora buono futuro!
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Re: Alcune regole della conoscenza
Conoscenza e Gnosi sono sinonimi eppure basta il nome per contestualizzare il termine e renderlo più pertinente ad uno o più scopi specifici.
Non importa cosa si dice, importa che venga detto bene.
L'istante che ci si accorge di ciò si fa la scelta, cambiare obbiettivo, farsi coinvolgere nell'obbiettivo dell'altro, obiettare per obbiettivo cambiato.
L'andamento del dibattito si può evolvere in varie maniere e c'è sempre una transizione di conoscenza. Conoscenza che dipende dal contesto ma può costruire informazione di qualunque altro tipo anche fuori contesto.
Faccio un esempio irreale ed immaginario.
E' un gioco di ruolo che non è accaduto nello specifico e depone a favore delle persone ed in ogni caso anche alle incertezze.
Ricordo che siamo nel settore della scienza e non ci sono confronti tra atei e credenti.
Non importa cosa si dice, importa che venga detto bene.
L'istante che ci si accorge di ciò si fa la scelta, cambiare obbiettivo, farsi coinvolgere nell'obbiettivo dell'altro, obiettare per obbiettivo cambiato.
L'andamento del dibattito si può evolvere in varie maniere e c'è sempre una transizione di conoscenza. Conoscenza che dipende dal contesto ma può costruire informazione di qualunque altro tipo anche fuori contesto.
Faccio un esempio irreale ed immaginario.
Minsky dice: Sono in modalità "Paolo". Cioè sto cercando di pormi con la massima disponibilità ed empatia nei confronti di ogni interlocutore. Spero che si noti.
Paolo dice di sapere (ha citato alcuni esami al politecnico) ma dubita su alcune certezze del mondo tecnico che è amato e riconosciuto proprio da Misnky.
L'interlocutore esterno così diviene un oggetto smontabile in ogni maniera possibile.
Trasposizione tra sapere e dubbio dall'ignoto alla variabilità della gnosi dove i volti delle persone non vi sono più insieme all'amichevolezza. La trasposizione comprende la disponibilità e l'empatia.
E' un gioco di ruolo che non è accaduto nello specifico e depone a favore delle persone ed in ogni caso anche alle incertezze.
Ricordo che siamo nel settore della scienza e non ci sono confronti tra atei e credenti.
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