presentazione pasquale

Ciao a tutti, ho da poco scoperto l'esistenza di questo sito e non perdo tempo a registrarmi. E' il giorno giusto, devo espiare i miei "peccati". Tra poco, alla Messa di Pasqua, da buon ateo battezzo mio figlio. All'inizio pensavo che la mia sarebbe stata una dimostrazione di forza, che un credente non sarebbe mai in grado di fare: un gesto di amore verso mia moglie che non la pensa come me. Ma adesso qualche dubbio mi viene, e forse il mio sarà un sacrificio inutile. Abdicare ai propri principi, anche se per una nobile causa come quella dell'amore, non è forse un peccato? Quanto alla scala di Dawkins, non so trovare il mio numero. Per dirla con Montanelli, io credo in Qualcuno, ma non credo che saprò mai, nè da vivo nè da morto, chi è e com'è fatto. Diciamo che sono intorno ai 60.

Benvenuto monsmeg, sono certo che qui troverai molti spunti di riflessione.

ciao e benvenuto...certo che in famiglia se c'è discordanza in queste idee qualcuno deve cedere...chissà perchè cede sempre l'ateo...sembra una colpa non sottostare a regole con cui siamo cresciuti..battesimo, catechismo etc...
dalla mia io sono fortunata perchè sia io che mio marito siamo atei quindi figlio assolutamente senza quell'acqua inutile sulla testa

monsmeg ha scritto:Ciao a tutti, ho da poco scoperto l'esistenza di questo sito e non perdo tempo a registrarmi. E' il giorno giusto, devo espiare i miei "peccati". Tra poco, alla Messa di Pasqua, da buon ateo battezzo mio figlio. All'inizio pensavo che la mia sarebbe stata una dimostrazione di forza, che un credente non sarebbe mai in grado di fare: un gesto di amore verso mia moglie che non la pensa come me. Ma adesso qualche dubbio mi viene, e forse il mio sarà un sacrificio inutile. Abdicare ai propri principi, anche se per una nobile causa come quella dell'amore, non è forse un peccato? Quanto alla scala di Dawkins, non so trovare il mio numero. Per dirla con Montanelli, io credo in Qualcuno, ma non credo che saprò mai, nè da vivo nè da morto, chi è e com'è fatto. Diciamo che sono intorno ai 60.

Prima di tutto, benvenuto
Non stare a massacrarti, cerca solo di dare a tuo figlio una visione ampia delle cose. Io ti capisco perchè sono giunto ad un compromesso simile: ho promesso a mia moglie che prima o poi ci sposeremo in chiesa (ora lo siamo civilmente), perchè lei, pur non essendo particolarmente credente, ci tiene (e questo è il motivo per il quale non mi sono ancora sbattezzato).
In compenso ho "salvato" mio figlio Tanto io cmq ero già contaminato da battesimo e comunione

Innanzitutto benvenuto! Riguardo al battesimo ti sei comportato come tanti atei che per il quieto vivere familiare mettono da parte le proprie convinzioni, ma c'è sempre tempo per rimediare..

Benvenuto!
Ma questo post è un segno divino!
Lo seguirò con molto interesse! Mi sento coinvolto.
Mi spiego meglio: la mia evoluzione personale mi ha portato, nel corso del tempo, a scrollarmi di dosso tutte quelle panzane di cui molti di noi vengono letteralmete imbevuti fin da bambini. Adesso alla mia veneranda età ho trovato la libertà e l'onestà intellettuale che, in cuor mio, avevo sempre inseguito fin da ragazzino. Ero il classico allievo odiato dall'insegnante di religione a causa delle sue domande "scomode".
Adesso mi sento un'altra persona. Ma qui sorgono i primi problemi. Anche mia moglie è credente e vuole battezzare nostro figlio. Non sto a dirti le discussioni. Non riesco ad accettare l'idea di fare qualcosa che vada contro i miei princìpi.
Solo l'immagine di me stesso che recita un copione all'altare con tutti i miei parenti bigotti che mi guardano compiaciuti mi fa star male. Per non parlare poi di mio figlio. Pensare che qualcuno possa imbottirlo di menzogne sovrannaturali mi fa diventare una belva. Monsmeg, il tuo post capita a fagiuolo!
Sono sicuro che le risposte che riceverai potranno essere in qualche modo utili anche a me.

Premesso che non sono sposato e non ho figli, io non credo che non avro' problemi a sposarmi in chiesa o a battezzare mio figlio (a parte il senso di ridicolo per la recita in chiesa) se questo e' cio' che vorra' la mia dolce meta'. A cedere e' sempre l'ateo e' vero, perche' nel mio caso non ne faccio una questione di principio: si tratta di scegliere un compromesso, partecipare ad un rito che e' importante per l'altra persona ma che a me personalmente non toglie nulla, e non credo che un po' di acqua sulla testa di mio figlio (figlio ipotetico si intende) lo rendera' una persona peggiore.
I nostri figli cresceranno in questa societa' come noi, non possiamo pretendere di avere l'esclusiva sulla formazione delle loro idee altrimenti saremmo noi a plagiarli, cresceranno e prenderanno la loro strada, e poi credo che avere un figlio credente non sia poi il male peggiore no!

Anubi, ti racconto il seguito, com'è andato il battesimo, in modo che tu, se puoi, eviti di trovarti nella mia posizione. In Chiesa la prima parte della Messa è dedicata alla presentazione dei bambini da battezzare. Si dicono i nomi, e alla domanda dell'officiante: "Cosa volete per i vostri bambini?" si risponde: "Il battesimo", che impegna genitori, padrini e madrine a perseverare nell'insegnamento della dottrina cattolica per tutta la vita del bambino. E difatti il rito non è fatto solo dal sacerdote che versa l'acqua benedetta (?) sulla testa del bimbo, ma dai genitori, padrini e madrine, che di volta in volta ripetono i gesti dell'officiante come segno di partecipazione e conferma delle intenzioni della comunità. Pur cercando di mantenere un profilo basso, non ho potuto, per il quieto vivere, fare a meno di fare il segno della croce sul petto di mio figlio (mia moglie aveva notato che ero l'unico a non averlo fatto dopo che il sacerdote aveva invitato tutti i genitori, eravamo sei famiglie, a farlo dopo di lui). Così come a malincuore ho dovuto accendere la candela dal cero pasquale e ho seguito la piccola processione di genitori fino all'altare. Mia moglie sorvegliava che io facessi ogni gesto secondo il rito pur conoscendo le mie posizioni riguardo all'esistenza di Dio. L'unica cosa che mi sono risparmiato è stata la comunione, ma lì avevo una scusa di ferro visto che è la Chiesa stessa che lo vieta a noi divorziati. La chicca di tutta la giornata è però avvenuta al ristorante dove il cognato di mia moglie, cattolico integralista che non mi conosce affatto, ha pensato di regalare a tutti gli invitati un momento di preghiera prima del pranzo davanti ai piatti fumanti. Prima di farlo, cavallerescamente, ha chiesto a me se volevo farla io. Stavo per mandarlo a quel paese, ma poi, per non rovinare il clima di festa, mi sono limitato a declinare l'invito con un sorriso pasquale stampato sulla faccia. Insomma, come vedi, i sacrifici non vengono mai soli. Ne fai uno e te ne vengono chiesti cento, con il primo, il più importante, che alla fine passa pure inosservato. L'unica consolazione è che mio figlio di tutto ciò non conserverà ricordo e che io, capito l'andazzo, d'ora in poi sarò più attento a non cedere nè per amore nè per il quieto vivere

Per me gli farà meno male di un malocchio...

kiekostui ha scritto:.... e non credo che un po' di acqua sulla testa di mio figlio (figlio ipotetico si intende) lo rendera' una persona peggiore.
I nostri figli cresceranno in questa societa' come noi, non possiamo pretendere di avere l'esclusiva sulla formazione delle loro idee altrimenti saremmo noi a plagiarli, cresceranno e prenderanno la loro strada, e poi credo che avere un figlio credente non sia poi il male peggiore no!

Kiekostui, neanch'io penso che qualche spruzzo d'acqua in testa renda le persone peggiori o migliori di altre.
Il problema per me è il dopo. Non bisogna prendere alla leggera l'indottrinamento intensivo a cui sono sottoposti i cattolici fin dalla nascita. Basta pensare a come si inferociscono se qualcuno manifesta idee contrarie alle loro. Io non credo che lasciare una persona libera sia plagio. Io ci ho messo quasi 40 anni a "prendere la mia strada",come dici tu, proprio perchè sono nato e cresciuto in una famiglia cattolica.

kiekostui ha scritto:....e poi credo che avere un figlio credente non sia poi il
male peggiore no!

Potrei considerare un "male"avere un figlio credente solo se le sue convinzioni fossero frutto di una catechizzazione che spegne le idee dell'individuo sostituendole con dogmi e misteri vari.

monsmeg ha scritto:Anubi, ti racconto il seguito....

Che posso dire? Spero solo che non ti sia sentito troppo a disagio ed in conflitto con te stesso.
Certo quello che mi hai raccontato mi sembra duro da digerire per qualcuno che è convinto delle proprie idee ma sono sicuro che se hai preso questa decisione non l'avrai fatto alla leggera. Io non ci sono ancora passato. Ho ancora un pò di tempo.Però ti assicuro che non ci dormo la notte. Mia moglie, pur rispettando le mie idee, è ferma per quanto riguarda la sua religione e desidera battezzare nostro figlio.