Diventare dei?

Volevo proporre una discussione che è il risultato di ciò che stavo pensando ieri mentre ero a fare la fila in macchina.
Supponiamo che nel futuro siamo in grado di creare un nuovo organismo vivente complesso ed intelligente che in natura non è presente..noi per questo organismo siamo un dio?

la risposta più frequente immagino sarà: ''se è davvero intelligente no!''

Borghese_Nero ha scritto:Volevo proporre una discussione che è il risultato di ciò che stavo pensando ieri mentre ero a fare la fila in macchina.
Supponiamo che nel futuro siamo in grado di creare un nuovo organismo vivente complesso ed intelligente che in natura non è presente..noi per questo organismo siamo un dio?

Lo siamo anche senza se consideri che abbiamo già battuto tutte le divinità in svariati campi, primo quello della medicina

No, saremmo sua mamma/papà.

Akka & Rasp!

He he!

Lessi che avevano tentato di innescare la reazione nucleare nel pianeta Giove tramite il plutonio che stava nella sonda Galileo (in realtà non volevano "rovinare" i satelliti del pianeta).

Lessi anche che in questo modo sarebbe stato possibile innescare la reazione nucleare su Giove trasformandolo in un sole e quindi produrre atmosfera adatta sui satelliti Io o Europa (non ricordo).

Con la Terra così ridotta si sarebbe potuto trasferire alcuni umani e farli moltiplicare da quelle parti.

Per questi abitanti di Io oppure Europa i terrestri sarebbero stati i creatori della luce (combustione), del cielo (atmosfera) e della stessa vita (trasferimento di umani) su quel satellite di Giove.

Il resto sarebbe potuto essere "una storia già vista", non è tanto difficile da immaginare e sarebbe la civiltà di tipo 2 ipotizzata da Kardašëv e descritta da Kaku.

SergioAD ha scritto:...

Grande appassionato di fantascienza anche tu, Sergio! La tua descrizione echeggia una parte della trama di "2001 Odissea nello Spazio", se ben ricordo.

ci sarebbe un salto evolutivo, da forme di vita basate sulla chimica del CHNOPS e del DNA a una forma di vita basata sulla computazione quantistica e sul metallo

Borghese_Nero ha scritto:Volevo proporre una discussione che è il risultato di ciò che stavo pensando ieri mentre ero a fare la fila in macchina.
Supponiamo che nel futuro siamo in grado di creare un nuovo organismo vivente complesso ed intelligente che in natura non è presente..noi per questo organismo siamo un dio?

Uao, che viaggi fantascientifici!
Alla fine però anche Verne ne aveva azzeccate di cose con la sua fantasia.
Chissà che in futuro non si arrivi anche a questo: un mio vecchio compagno di classe di quelli proprio intelligenti so che era finito in Inghilterra per progettare-produrre chip sperimentali in chimica organica e mi aveva spiegato di cose da libro di fantascienza di 30 anni fa che si stanno percorrendo nella ricerca di sistemi che riescano, se poi ho capito cosa mi stesse spiegando, a superare lo 0-1 del ragionamento del pc per aprirsi a un "2" che rappresenti l'indecisione, il caso, o altro che poi smuova verso 1 o 0 per ragioni "esterne", per esempio di tipo chimico, come fossero i nostri ormoni-emozioni-istinti... Qualcosa come inserire l'elemento umano dell'"errore" per "emozione" o qualcosa di illogico così da scalfire la logicità stretta del pc e permettere una parvenza di libertà, e quindi di singolarità, del tipo: "so che questa cosa è inopportuna, svantaggiosa, sbagliata, ma ne ho voglia e la faccio! 2+2... 5 e fanculo! e accendimi un'altra sigaretta!"
Questo almeno è quello che ho capito io di quel discorso, poi magari ci ho ricamato molto con la mia fantasia interpretativa e la birra di quella sera e stanno solo facendo l'amplifon...

Comunque tornando alla domanda di Borghese credo che se ciò che ne venisse fuori fosse qualcosa di simile a un "cane" saremmo per lui certamente degli dei.
Se però si arrivasse a generare un sistema in grado di simulare la libertà e raggiungere un'autocoscienza credo che diverrebbe lui un dio per noi, se non altro perchè sarebbe più "libero" di noi nel senso di avere meno limiti biologici e più "potere".
Infatti mi pare che la fantascienza ci regali più incubi che sogni in merito.
Insomma, se libertà vuol dire soprattutto possibilità dell'errore credo che anche lui prima o poi ci fotterebbe la nostra "mela" preferita... e se libertà implica necessariamente la "differenza" probabilmente anche loro si tirerebbero un bel po' delle nostre mine e si chiederebbero "perchè lui è più "ricco" e io no? lui "bello" e io no? lui "intelligente" e io no, lui "morto" e io no..." e chissà cosa ne verrebbe fuori da quelle ansie e bisogni: di certo non un dio con il nostro volto, così limitati e fragili. O magari, chissà, anche loro resterebbero affascinati come molti uomini da un dio più fragile, perdente, tradito, decisamente meno "competitivo" e più benevolo, tipo il gesù sulla croce, e magari si muoverebbero alla compassione e al servizio volontario dell'uomo così sfigato e ultimo...

Non c'è nulla di più buffo di immaginarsi di essere dio e provare a pensare di correggerlo per fare un "mondo" migliore: credo che sia dai giorni del fuoco e della ruota che la cosa ci fa proprio godere, e poi ora che si può addirittura manipolare le molecole della vita per debellare malattie genetiche terribili la cosa si fa sempre più entusiasmante.
Correggere dio, diventare dio, creare dio... fa parte del nostro DNA perchè dio è proprio tutto ciò che è l'oltre i limiti del nostro DNA: l'onnisciente, l'onnipotente, l'eterno, il tutto, l'amore pieno, la felicità assoluta e la libertà perfetta...
E a noi uomini i limiti stanno proprio sul cazzo e porci una cima, un orizzonte da raggiungere, per molti è l'unica ragione che smuova ad agire, a trovare un senso per agire.

Se non ci fossero i "limiti" bisognerebbe inventarli, anche per i microchip...

Akka ha scritto:la risposta più frequente immagino sarà: ''se è davvero intelligente no!''

Masada78 ha scritto:[.........]
Non c'è nulla di più buffo di immaginarsi di essere dio e provare a pensare di correggerlo per fare un "mondo" migliore: credo che sia dai giorni del fuoco e della ruota che la cosa ci fa proprio godere, e poi ora che si può addirittura manipolare le molecole della vita per debellare malattie genetiche terribili la cosa si fa sempre più entusiasmante.
Correggere dio, diventare dio, creare dio... fa parte del nostro DNA perchè dio è proprio tutto ciò che è l'oltre i limiti del nostro DNA: l'onnisciente, l'onnipotente, l'eterno, il tutto, l'amore pieno, la felicità assoluta e la libertà perfetta...

(dopo un po' di tempo, finalmente un post che mi piace: grazie)
un po' di discorsi in merito a essere, oppure diventare/correggere/creare (come dici tu), un dio, secondo me nascono dall'esperienza dei primi mesi di vita di ognuno/a.
se si viene allevati con amore cura ed attenzione è possibile che si sviluppi un "protopensiero" che dica: "quando segnalo (piangendo) un mio bisogno subito questo viene soddisfatto" ed un altro: "tutto il mondo (che io conosco) mi apprezza e mi ama moltissimo"; "si occupano così bene del mio benessere che devo per forza essere un dio (*)"
in seguito, crescendo, (quasi sempre*) la realtà si delinea meglio e ci si accorge di essere una tra innumerevoli altre persone con caratteristiche diverse ma simili in molti aspetti (bisogni, desideri, .... ) e si abbandonano le idee infantili
naturalmente la varietà di esperienze, sollecitazioni, casualità che caratterizzano la storia di ognuno influiscono in mille modi differenti e contribuiscono al risultato di avere svariati tipi di risposte a questo argomento

ma anche l'esperienza successiva, nella crescita dopo il periodo neonatale, di imparare ogni giorno tante cose nuove, se accostato ad un ambiente favorevole che incoraggia i progressi personali, può innescare idee precoci, ma naturalmente errate, di una superiorità rispetto agli altri, che con naturalezza sono generalmente destinate ad evolvere verso una visione più obiettiva

ma il caso, una tra le mille vicissitudini della vita, può sempre intervenire ad interrompere traumaticamente questa naturale evoluzione e lasciare scorie indesiderabili nello sviluppo complessivo della persona

a me non risulta ostico ipotizzare innumerevoli possibilità diverse per spiegare relazioni irragionevoli con argomenti religiosi.
senza con questo giustificare nulla di queste posizioni religiose, che restano comunque irrazionali e dannose alla crescita complessiva della persona e della società, in linea generale.

Borghese_Nero ha scritto:Volevo proporre una discussione che è il risultato di ciò che stavo pensando ieri mentre ero a fare la fila in macchina.
Supponiamo che nel futuro siamo in grado di creare un nuovo organismo vivente complesso ed intelligente che in natura non è presente..noi per questo organismo siamo un dio?

Solo se glielo facciamo credere e lui ci casca.