PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
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PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
A BORDO DEL VOLO PAPALE - L'epidemia di Aids ''non si puo' superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi'': e' stato questo il primo tema affrontato da Benedetto XVI, durante il volo che lo sta portando a Yaounde', capitale del Camerun, prima tappa del suo primo viaggio in Africa e undicesimo impegno internazionale del suo pontificato. L'epidemia di Aids - ha detto il Papa conversando con i giornalisti a bordo dell'aereo papale, un Boeing 777 dell'Alitalia - ''e' una tragedia che non si puo' superare solo con i soldi, non si puo' superare con la distribuzione di preservativi, che anzi aumentano i problemi''.
Serve invece, ha proseguito, un comportamento umano morale e corretto ed una grande attenzione verso i malati: ''soffrire con i sofferenti''. Il pontefice ha poi parlato di crisi economica e del ruolo della chiesa in Africa, lanciando un appello alla comunita' internazionale, perche' non lasci sprofondare il continente sotto il peso della crisi economica e ha anche ribadito che il mondo della finanza e dell'economia devono ritrovare la centralita' dell'etica. Benedetto XVI ha annunciato che di questo parlera' nella sua prossima enciclica:''Era quasi pronta - ha rivelato - ma poi e' intervenuta la recessione globale e abbiamo dovuto rilavorarci proprio per offrire un messaggio all'umanita' in questa congiuntura''.
La chiesa - ha poi affermato cambiando argomento - e' vicina ai poveri e ai sofferenti, ma non e' esente da peccati e deve purificarsi. Rispondendo a chi gli chiedeva se oltre alla quantita' sia necessaria anche la qualita' nella presenza cattolica nel continente nero, il Papa ha osservato che anche la chiesa non e' ''una societa' perfetta''. Piuttosto che la purificazione delle strutture - ha indicato - occorre pero' ''una purificazione dei cuori''. Il Papa ha anche parlato dell'aggressivita' dei nuovi movimenti protestanti: ''E' vero - ha ammesso - in Africa ci sono problemi con le sette. Noi non annunciamo miracoli o prosperita', al contrario di loro''. Tuttavia, ha spiegato, queste nuove chiese sono ''molto instabili'' e il cattolicesimo puo' fronteggiarle grazie alla sua struttura e alla sua unita'. Poco dopo il decollo, il Papa aveva anche fatto battute sulla sua presunta ''solitudine'' letta da alcuni commentatori nella sua lettera sulla revoca della scomunica ai lefebvriani. ''A dire la verita' - ha osservato Ratzinger - devo ridere di fronte a questo mito della solitudine. In nessun modo - ha aggiunto - mi sento solo; ogni giorno vedo i miei collaboratori i capi dicastero, i vescovi''. Nel consueto telegramma di saluto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Papa ha espresso il suo ''vivo desiderio'' di visitare l'Africa, continente al quale Napolitano ha assicurato ''il pieno sostegno dell'Italia''.
Fonte Ansa.
A BORDO DEL VOLO PAPALE - L'epidemia di Aids ''non si puo' superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi'': e' stato questo il primo tema affrontato da Benedetto XVI, durante il volo che lo sta portando a Yaounde', capitale del Camerun, prima tappa del suo primo viaggio in Africa e undicesimo impegno internazionale del suo pontificato. L'epidemia di Aids - ha detto il Papa conversando con i giornalisti a bordo dell'aereo papale, un Boeing 777 dell'Alitalia - ''e' una tragedia che non si puo' superare solo con i soldi, non si puo' superare con la distribuzione di preservativi, che anzi aumentano i problemi''.
Serve invece, ha proseguito, un comportamento umano morale e corretto ed una grande attenzione verso i malati: ''soffrire con i sofferenti''. Il pontefice ha poi parlato di crisi economica e del ruolo della chiesa in Africa, lanciando un appello alla comunita' internazionale, perche' non lasci sprofondare il continente sotto il peso della crisi economica e ha anche ribadito che il mondo della finanza e dell'economia devono ritrovare la centralita' dell'etica. Benedetto XVI ha annunciato che di questo parlera' nella sua prossima enciclica:''Era quasi pronta - ha rivelato - ma poi e' intervenuta la recessione globale e abbiamo dovuto rilavorarci proprio per offrire un messaggio all'umanita' in questa congiuntura''.
La chiesa - ha poi affermato cambiando argomento - e' vicina ai poveri e ai sofferenti, ma non e' esente da peccati e deve purificarsi. Rispondendo a chi gli chiedeva se oltre alla quantita' sia necessaria anche la qualita' nella presenza cattolica nel continente nero, il Papa ha osservato che anche la chiesa non e' ''una societa' perfetta''. Piuttosto che la purificazione delle strutture - ha indicato - occorre pero' ''una purificazione dei cuori''. Il Papa ha anche parlato dell'aggressivita' dei nuovi movimenti protestanti: ''E' vero - ha ammesso - in Africa ci sono problemi con le sette. Noi non annunciamo miracoli o prosperita', al contrario di loro''. Tuttavia, ha spiegato, queste nuove chiese sono ''molto instabili'' e il cattolicesimo puo' fronteggiarle grazie alla sua struttura e alla sua unita'. Poco dopo il decollo, il Papa aveva anche fatto battute sulla sua presunta ''solitudine'' letta da alcuni commentatori nella sua lettera sulla revoca della scomunica ai lefebvriani. ''A dire la verita' - ha osservato Ratzinger - devo ridere di fronte a questo mito della solitudine. In nessun modo - ha aggiunto - mi sento solo; ogni giorno vedo i miei collaboratori i capi dicastero, i vescovi''. Nel consueto telegramma di saluto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Papa ha espresso il suo ''vivo desiderio'' di visitare l'Africa, continente al quale Napolitano ha assicurato ''il pieno sostegno dell'Italia''.
Fonte Ansa.
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"(...)Fra queste altre forme di pratica sociale è in particolare la lotta di classe, nelle sue diverse forme, a esercitare una profonda influenza sullo sviluppo della conoscenza umana. Nella società divisa in classi, ogni individuo vive come membro di una determinata classe e ogni suo pensiero, senza eccezione, porta un'impronta di classe."
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Per fortuna non tutti i cristiani girano per il mondo facendo trapelare questi messaggi.
Il preservativo è utile: verificare le proprie compagnie, preservativo correttamente utilizzato e test adeguati quasi annullano il rischio di contrarre malattie.
Il papa avrebbe potuto dedicare due parole anche al dittatore camerunense o al mancato rispetto dei diritti umani.
Francamente, da quello che trapela dai giornali, sembra che la cosa che gli interessi maggiormente sia il sesso.
Il preservativo è utile: verificare le proprie compagnie, preservativo correttamente utilizzato e test adeguati quasi annullano il rischio di contrarre malattie.
Il papa avrebbe potuto dedicare due parole anche al dittatore camerunense o al mancato rispetto dei diritti umani.
Francamente, da quello che trapela dai giornali, sembra che la cosa che gli interessi maggiormente sia il sesso.
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
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"(...)Fra queste altre forme di pratica sociale è in particolare la lotta di classe, nelle sue diverse forme, a esercitare una profonda influenza sullo sviluppo della conoscenza umana. Nella società divisa in classi, ogni individuo vive come membro di una determinata classe e ogni suo pensiero, senza eccezione, porta un'impronta di classe."
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
L'insulina non va data ai diabetici.
Meglio una cura alternativa, che avvicina a Dio: smettere di mangiare!
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Che cosa è questo Dio che fa morire Dio per placare Dio?
Denis Diderot
Si chiami la storia "sacra" col nome che merita in quanto storia maledetta; le parole Dio, salvatore, redentore, santo siano usate come oltraggi, come epiteti da criminali.
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Parigi: «Mette in pericolo le politiche
di sanità pubblica». Governo tedesco:
uso dei condom decisivo contro l'Aids
PARIGI
«Grandissima preoccupazione» è stata espressa oggi dal ministero degli Esteri francese per «le conseguenze» sulla lotta contro l’Aids delle parole del papa Benedetto XVI sull’uso del preservativo. Parigi ritiene che «insieme all’informazione, all’educazione e ai test, il preservativo sia un elemento fondamentale delle azioni di prevenzione della trasmissione del virus dell’Aids» ha ha detto il portavoce del Quai d’Orsay, Eric Chevallier.
La Francia rimane «risolutamente impegnata nell’accesso universale alla prevenzione, ai trattamenti, alle cure e al rispetto dei diritti delle persone che vivono con il virus HIV». Chevallier ha sottolineato l’importanza di «dar prova di spirito di responsabilità e di solidarietà » ed ha «reso omaggio» a coloro che «tutti i giorni, sul campo, applicano queste politiche di prevenzione e di accesso alle cure ovunque nel mondo». «A proposito del contributo della Francia alla lotta contro l’aids nel mondo, e in particolare in Africa - ha proseguito - le nostre iniziative e il volume dei nostri contributi testimoniano quanto sia una priorità per il nostro paese».
Anche il governo tedesco ha criticato le parole di Benedetto XVI sull’Aids, un problema, aveva spiegato il Papa, che «non si può superare con la distribuzione dei preservativi». In un comunicato stampa congiunto le ministre della Salute, Ulla Schmidt, e della Cooperazione economica e dello sviluppo, Heidemarie Wieczorek-Zeul, hanno spiegato che «i preservativi giocano un ruolo decisivo» nella lotta all’Aids. «I preservativi salvano la vita, tanto in Europa quanto in altri continenti», precisa il testo. «Una moderna cooperazione allo sviluppo deve dare ai poveri l’accesso ai mezzi di pianificazione familiare e tra questi rientra in particolare anche l’impiego dei preservativi; tutto il resto sarebbe irresponsabile», conclude il comunicato.
Anche il vescovo ausiliario di Amburgo, Hans Jochen Jaschke, si è schierato contro il Papa. «Chi ha l’Aids, è sessualmente attivo e cerca partner differenti deve proteggere gli altri e se stesso», ha scritto Jaschke un un articolo per il settimanale Die Zeit. «I preservativi possono proteggere, anche se spesso gli uomini li rifiutano», ha aggiunto il vescovo cattolico.
La Stampa
di sanità pubblica». Governo tedesco:
uso dei condom decisivo contro l'Aids
PARIGI
«Grandissima preoccupazione» è stata espressa oggi dal ministero degli Esteri francese per «le conseguenze» sulla lotta contro l’Aids delle parole del papa Benedetto XVI sull’uso del preservativo. Parigi ritiene che «insieme all’informazione, all’educazione e ai test, il preservativo sia un elemento fondamentale delle azioni di prevenzione della trasmissione del virus dell’Aids» ha ha detto il portavoce del Quai d’Orsay, Eric Chevallier.
La Francia rimane «risolutamente impegnata nell’accesso universale alla prevenzione, ai trattamenti, alle cure e al rispetto dei diritti delle persone che vivono con il virus HIV». Chevallier ha sottolineato l’importanza di «dar prova di spirito di responsabilità e di solidarietà » ed ha «reso omaggio» a coloro che «tutti i giorni, sul campo, applicano queste politiche di prevenzione e di accesso alle cure ovunque nel mondo». «A proposito del contributo della Francia alla lotta contro l’aids nel mondo, e in particolare in Africa - ha proseguito - le nostre iniziative e il volume dei nostri contributi testimoniano quanto sia una priorità per il nostro paese».
Anche il governo tedesco ha criticato le parole di Benedetto XVI sull’Aids, un problema, aveva spiegato il Papa, che «non si può superare con la distribuzione dei preservativi». In un comunicato stampa congiunto le ministre della Salute, Ulla Schmidt, e della Cooperazione economica e dello sviluppo, Heidemarie Wieczorek-Zeul, hanno spiegato che «i preservativi giocano un ruolo decisivo» nella lotta all’Aids. «I preservativi salvano la vita, tanto in Europa quanto in altri continenti», precisa il testo. «Una moderna cooperazione allo sviluppo deve dare ai poveri l’accesso ai mezzi di pianificazione familiare e tra questi rientra in particolare anche l’impiego dei preservativi; tutto il resto sarebbe irresponsabile», conclude il comunicato.
Anche il vescovo ausiliario di Amburgo, Hans Jochen Jaschke, si è schierato contro il Papa. «Chi ha l’Aids, è sessualmente attivo e cerca partner differenti deve proteggere gli altri e se stesso», ha scritto Jaschke un un articolo per il settimanale Die Zeit. «I preservativi possono proteggere, anche se spesso gli uomini li rifiutano», ha aggiunto il vescovo cattolico.
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Ludwig von Drake- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Ottima e attesa critica.
Certe minchiate papali non potevano passare inosservate.
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Dalla politica italiana, governo o opposizione (?) poco importa, un assordante silenzio...
Ospite- Ospite
Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
ma dove le prendi????Godless ha scritto:
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
“Non usatelo, Dio non vuole”. Dio? Quanto vale quel dio e quanto valgono le parole di papa Ratzinger contro l’uso dei preservativi? Mille morti? Diecimila? E quanti futuri ammalati nel mattatoio Africa, un milione? Dieci milioni?
Ma in quale orribile Dio crede questo papa tedesco? Un Dio capace di barattare l’uso di un sacchetto di plastica (il terribile “preservativo”) con la sofferenza di donne, uomini, bambini disidratati dal male, uccisi lentamente, notte dopo notte, mese dopo mese, nei tuguri e nei cronicari, tra la polvere dei villaggi?
Il solo dio capace di tanta vanitosa crudeltà è l’uomo. Peggio ancora se bianco. E ricco. E padrone delle vite altrui. E servilmente servito, nutrito, riscaldato. E talmente tormentato dall’ossessione sessuale, di maschio padrone dei mostri notturni, da attribuirla alla propria proiezione celeste, come se da quella siderale distanza, un qualunque dio si chinasse a controllare, oltre ai sentimenti di uomini e donne, anche le tecniche dell’amore, le posizioni, le intenzioni, frugando tra le lenzuola fino all’ultima verifica, al confine tra i sommersi e i salvati: il lattice del preservativo.
E’ lo stesso dio dis/umano che permette la fame, la guerra, la malattia. L’infelicità dei nati storpi. Le multiple ignoranze e crudeltà che consentono di lapidare una donna, riabilitare un tale Williamson, il vescovo che se ne frega dell’Olocausto, e poi naturalmente di fulminare gli omosessuali, sterminare i miscredenti, bruciare, imprigionare, distruggere. Ma che trova sempre il tempo - tra le fiamme del mondo, quando viene sera - di scendere tra noi, controllare quel pezzetto di plastica (“guai a voi”), sfilarlo, e poi godersi le conseguenze, declinate in milioni di pianti
e vite.
Da un articolo preso sul sito voglio scendere.
Ma in quale orribile Dio crede questo papa tedesco? Un Dio capace di barattare l’uso di un sacchetto di plastica (il terribile “preservativo”) con la sofferenza di donne, uomini, bambini disidratati dal male, uccisi lentamente, notte dopo notte, mese dopo mese, nei tuguri e nei cronicari, tra la polvere dei villaggi?
Il solo dio capace di tanta vanitosa crudeltà è l’uomo. Peggio ancora se bianco. E ricco. E padrone delle vite altrui. E servilmente servito, nutrito, riscaldato. E talmente tormentato dall’ossessione sessuale, di maschio padrone dei mostri notturni, da attribuirla alla propria proiezione celeste, come se da quella siderale distanza, un qualunque dio si chinasse a controllare, oltre ai sentimenti di uomini e donne, anche le tecniche dell’amore, le posizioni, le intenzioni, frugando tra le lenzuola fino all’ultima verifica, al confine tra i sommersi e i salvati: il lattice del preservativo.
E’ lo stesso dio dis/umano che permette la fame, la guerra, la malattia. L’infelicità dei nati storpi. Le multiple ignoranze e crudeltà che consentono di lapidare una donna, riabilitare un tale Williamson, il vescovo che se ne frega dell’Olocausto, e poi naturalmente di fulminare gli omosessuali, sterminare i miscredenti, bruciare, imprigionare, distruggere. Ma che trova sempre il tempo - tra le fiamme del mondo, quando viene sera - di scendere tra noi, controllare quel pezzetto di plastica (“guai a voi”), sfilarlo, e poi godersi le conseguenze, declinate in milioni di pianti
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Da un articolo preso sul sito voglio scendere.
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capricorno- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Buttiglione ha appena detto che il metodo per non infettarsi è la fedeltà coniugale e non l'uso dei profilattici. No comment.
Larrok- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Al contrario di Francia e Germania che si dicono preoccupati dalle parole ignobili del ponteficeDF1989 ha scritto:Dalla politica italiana, governo o opposizione (?) poco importa, un assordante silenzio...
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capricorno- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Bravo Ratzinger continua così, che vedi come la gente si converte!
A ogni cosa che dice non fa altro che darsi la zappa sui piedi. Se continua così affosserà la chiesa in meno di 10 anni.
A ogni cosa che dice non fa altro che darsi la zappa sui piedi. Se continua così affosserà la chiesa in meno di 10 anni.
Guin- -----------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
magari...ma non ho questa speranza...ahimèLoki ha scritto:Bravo Ratzinger continua così, che vedi come la gente si converte!
A ogni cosa che dice non fa altro che darsi la zappa sui piedi. Se continua così affosserà la chiesa in meno di 10 anni.
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ros79- -----------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Non disperiamo, sta riuscendo nella difficile missione di far irrigidire le frange più progressiste che lo vedono come troppo attaccato a regole obsoletemagari...ma non ho questa speranza...ahimè
E' di far arrabbire le frange più estremiste e tradizionaliste che lo accusano di essere troppo progressista (sembra strano, ma ci sono e neanche pochi).
Comunque con l'AIDS non mi ha sorpreso.
maxsar- -----------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
intervista al papa ha scritto:Come può l'amicizia e l'aiuto verso i sofferenti combattere l'AIDS?
Questa è la versione ufficiale del Vaticano. Se corrisponda a quanto effettivamente detto..non vi so dire.
"D. – Santità, tra i molti mali che travagliano l’Africa, vi è anche e in particolare quello della diffusione dell’Aids. La posizione della Chiesa cattolica sul modo di lottare contro di esso viene spesso considerata non realistica e non efficace. Lei affronterà questo tema, durante il viaggio? Très Saint Père, Vous serait-il possible de répondre en français à cette question?
R. – Io direi il contrario: penso che la realtà più efficiente, più presente sul fronte della lotta contro l’Aids sia proprio la Chiesa cattolica, con i suoi movimenti, con le sue diverse realtà. Penso alla Comunità di Sant’Egidio che fa tanto, visibilmente e anche invisibilmente, per la lotta contro l’Aids, ai Camilliani, a tutte le Suore che sono a disposizione dei malati … Direi che non si può superare questo problema dell’Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c’è l’anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di profilattici: al contrario, il rischio è di aumentare il problema. La soluzione può trovarsi solo in un duplice impegno: il primo, una umanizzazione della sessualità, cioè un rinnovo spirituale e umano che porti con sé un nuovo modo di comportarsi l’uno con l’altro, e secondo, una vera amicizia anche e soprattutto per le persone sofferenti, la disponibilità, anche con sacrifici, con rinunce personali, ad essere con i sofferenti. E questi sono i fattori che aiutano e che portano visibili progressi. Perciò, direi questa nostra duplice forza di rinnovare l’uomo interiormente, di dare forza spirituale e umana per un comportamento giusto nei confronti del proprio corpo e di quello dell’altro, e questa capacità di soffrire con i sofferenti, di rimanere presente nelle situazioni di prova. Mi sembra che questa sia la giusta risposta, e la Chiesa fa questo e così offre un contributo grandissimo ed importante. Ringraziamo tutti coloro che lo fanno."
La Chiesa non era contraria ad umanizzare la sessualità?
Come può la distribuzione di preservativi, senza una variazione della situazione attuale, aumentare il problema dell'AIDS?
Ludwig von Drake- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
perchè la chiesa non comincia a rinunciare a tutte le donazione dell'8 per mille e fa una bella donazione magari all'africa appunto?
lo sapete vero che se nel 730 non specificate la chiesa si prende lo stesso il 40% dell'8 per mille?
lo sapete vero che se nel 730 non specificate la chiesa si prende lo stesso il 40% dell'8 per mille?
fasolera- ------------
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Data d'iscrizione : 19.03.09
Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
[quote="fasolera"]
Non lo faranno mai sono troppo attaccati al vil denaro ed al potere, sono persone senza cuore che si servono dei sentimenti delle persone
?perchè la chiesa non comincia a rinunciare a tutte le donazione dell'8 per mille e fa una bella donazione magari all'africa appunto
Non lo faranno mai sono troppo attaccati al vil denaro ed al potere, sono persone senza cuore che si servono dei sentimenti delle persone
Si ne siamo al corrente di questa presa in giro della chiesa che i media non pubblicizzano mai perchè sono asserviti ai voleri del clero, questa è l'Italia purtroppo.lo sapete vero che se nel 730 non specificate la chiesa si prende lo stesso il 40% dell'8 per mille?
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Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi. Voltaire
capricorno- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
io l'ho scoperto l'altro ieri danno una sfogliata al libro la questua...non so se qualcuno qui lo ha presente..
la storia della donazione aveva un tono quasi ironico.....sono sicura al 100% che non succederà mai e come dici te capricorno...la chiesa è troppo attaccata al denaro
la storia della donazione aveva un tono quasi ironico.....sono sicura al 100% che non succederà mai e come dici te capricorno...la chiesa è troppo attaccata al denaro
fasolera- ------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Evvai Ratzinger è l'uomo che gli atei aspettavano, infatti farà crollare la chiesa con le sue stesse mani.
Alex- ------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
W Ratzinger!!!Alex ha scritto:Evvai Ratzinger è l'uomo che gli atei aspettavano, infatti farà crollare la chiesa con le sue stesse mani.
PS avete sentito cosa ha detto Casini alla radio? "C'è una congiura contro il Papa e la Chiesa Cattolica"... :wall:
Ludwig von Drake- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
[quote="ERRI8013"]
no non l'avevo sentito...grazie di avermi rallegrato la giornata...
Alex ha scritto:
PS avete sentito cosa ha detto Casini alla radio? "C'è una congiura contro il Papa e la Chiesa Cattolica"... :wall:
no non l'avevo sentito...grazie di avermi rallegrato la giornata...
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
[quote="capricorno"]
Perchè non parlate dei vari soldi che si sono mangiati i politici italiani?
fasolera ha scritto:?perchè la chiesa non comincia a rinunciare a tutte le donazione dell'8 per mille e fa una bella donazione magari all'africa appunto
Non lo faranno mai sono troppo attaccati al vil denaro ed al potere, sono persone senza cuore che si servono dei sentimenti delle personeSi ne siamo al corrente di questa presa in giro della chiesa che i media non pubblicizzano mai perchè sono asserviti ai voleri del clero, questa è l'Italia purtroppo.lo sapete vero che se nel 730 non specificate la chiesa si prende lo stesso il 40% dell'8 per mille?
Perchè non parlate dei vari soldi che si sono mangiati i politici italiani?
giulio76- -----------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Perchè non apri tu un 3d al riguardo?giulio76 ha scritto:Perchè non parlate dei vari soldi che si sono mangiati i politici italiani?
Ludwig von Drake- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Le reazioni dei politici italiani alle parole del papa
Dopo le nette prese di posizione dei governi europei contro le parole di Benedetto XVI (nel frattempo si è aggiunto anche il premier del Lussemburgo, Jean Claude Juncker: “Sono sconvolto e in disaccordo totale con le parole del pontefice”), è stato finalmente possibile raccogliere qualche dichiarazione da parte di politici italiani:
Silvio Berlusconi (capo del governo, PDL): “Ciascuno svolge la sua missione ed è coerente con il suo ruolo”.
Emma Bonino (radicali): “Quando c’è in gioco il Vaticano, c’è una debolezza politica bipartisan”.
Umberto Bossi (ministro delle riforme, Lega Nord): “L’AIDS è una malattia molto diffusa e se c’è un mezzo per evitarla va usato. In Africa il condom aiuta a fermare l’AIDS. Il papa, forse, non tiene conto della realtà locale dell’Africa”.
Renato Brunetta (ministro della funzione pubblica, PDL): “Da laico, da uomo, da persona qual sono, penso che i preservativi siano utili. Poi, naturalmente, ognuno ha la sua sensibilità. Utili da tanti punti di vista. Contraccezione. Prevenzione. Sono strumenti tecnologici a disposizione degli umani, gli animali non li usano certamente, che circolano dai tempi del Rinascimento”.
Pier Ferdinando Casini (UDC): “Contro Benedetto XVI c’è la manina di qualche massoneria internazionale” impegnata a “negare l’affermazione delle radici cristiane in Occidente”.
Claudio Fava (SD): “Sulla lotta all’Aids e sugli anatemi del Papa, il governo italiano - a differenza della Ue, e di tante nazioni europee - tace e acconsente”.
Paolo Ferrero (PRC): “Nessuno vuole negare al Vaticano di proporre la propria concezione della sessualità, ma la tutela della salute delle persone e la lotta all’AIDS impone la prevenzione e quindi la distribuzione di preservativi”.
Dario Franceschini (PD): “Il profilattico è indispensabile per combattere la malattia in Africa e nei paesi più poveri del mondo”.
Franco Frattini (ministro degli esteri, PDL): “Non commento le parole del Papa”.
Mariapia Garavaglia (PD): “E’ noto a tutti gli esperti che non bastano i preservativi. Sono uno degli strumenti cui devono affiancarsi tanti altri interventi preventivi: informazioni, stili di vita come suggerisce l’Oms. Anche il rispetto delle culture è elemento essenziale per azioni integrate di aggressione a una sindrome che gode di pubblicità in modo intermittente. Il papa l’ha richiamato in prima pagina. L’invio di un milione di preservativi da parte della Spagna non è un messaggio sufficiente”.
Carlo Giovanardi (sottosegretario alla presidenza del consiglio, PDL): “Il pontefice ha parlato come un buon padre di famiglia che ai figli insegna che, prima di tutto, per evitare rischi ci vuole una gestione intelligente della propria sessualità”
Livia Turco (PD): “Ad oggi il preservativo è il mezzo migliore per prevenire malattie gravi come l’Aids”
fonte : http://www.uaar.it/news/2009/03/20/papa-profilattici-reazioni-italiane/
Dopo le nette prese di posizione dei governi europei contro le parole di Benedetto XVI (nel frattempo si è aggiunto anche il premier del Lussemburgo, Jean Claude Juncker: “Sono sconvolto e in disaccordo totale con le parole del pontefice”), è stato finalmente possibile raccogliere qualche dichiarazione da parte di politici italiani:
Silvio Berlusconi (capo del governo, PDL): “Ciascuno svolge la sua missione ed è coerente con il suo ruolo”.
Emma Bonino (radicali): “Quando c’è in gioco il Vaticano, c’è una debolezza politica bipartisan”.
Umberto Bossi (ministro delle riforme, Lega Nord): “L’AIDS è una malattia molto diffusa e se c’è un mezzo per evitarla va usato. In Africa il condom aiuta a fermare l’AIDS. Il papa, forse, non tiene conto della realtà locale dell’Africa”.
Renato Brunetta (ministro della funzione pubblica, PDL): “Da laico, da uomo, da persona qual sono, penso che i preservativi siano utili. Poi, naturalmente, ognuno ha la sua sensibilità. Utili da tanti punti di vista. Contraccezione. Prevenzione. Sono strumenti tecnologici a disposizione degli umani, gli animali non li usano certamente, che circolano dai tempi del Rinascimento”.
Pier Ferdinando Casini (UDC): “Contro Benedetto XVI c’è la manina di qualche massoneria internazionale” impegnata a “negare l’affermazione delle radici cristiane in Occidente”.
Claudio Fava (SD): “Sulla lotta all’Aids e sugli anatemi del Papa, il governo italiano - a differenza della Ue, e di tante nazioni europee - tace e acconsente”.
Paolo Ferrero (PRC): “Nessuno vuole negare al Vaticano di proporre la propria concezione della sessualità, ma la tutela della salute delle persone e la lotta all’AIDS impone la prevenzione e quindi la distribuzione di preservativi”.
Dario Franceschini (PD): “Il profilattico è indispensabile per combattere la malattia in Africa e nei paesi più poveri del mondo”.
Franco Frattini (ministro degli esteri, PDL): “Non commento le parole del Papa”.
Mariapia Garavaglia (PD): “E’ noto a tutti gli esperti che non bastano i preservativi. Sono uno degli strumenti cui devono affiancarsi tanti altri interventi preventivi: informazioni, stili di vita come suggerisce l’Oms. Anche il rispetto delle culture è elemento essenziale per azioni integrate di aggressione a una sindrome che gode di pubblicità in modo intermittente. Il papa l’ha richiamato in prima pagina. L’invio di un milione di preservativi da parte della Spagna non è un messaggio sufficiente”.
Carlo Giovanardi (sottosegretario alla presidenza del consiglio, PDL): “Il pontefice ha parlato come un buon padre di famiglia che ai figli insegna che, prima di tutto, per evitare rischi ci vuole una gestione intelligente della propria sessualità”
Livia Turco (PD): “Ad oggi il preservativo è il mezzo migliore per prevenire malattie gravi come l’Aids”
fonte : http://www.uaar.it/news/2009/03/20/papa-profilattici-reazioni-italiane/
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Lucanfo ha scritto:Le reazioni dei politici italiani alle parole del papa
Dopo le nette prese di posizione dei governi europei contro le parole di Benedetto XVI (nel frattempo si è aggiunto anche il premier del Lussemburgo, Jean Claude Juncker: “Sono sconvolto e in disaccordo totale con le parole del pontefice”), è stato finalmente possibile raccogliere qualche dichiarazione da parte di politici italiani:
Silvio Berlusconi (capo del governo, PDL): “Ciascuno svolge la sua missione ed è coerente con il suo ruolo”.
Emma Bonino (radicali): “Quando c’è in gioco il Vaticano, c’è una debolezza politica bipartisan”.
Umberto Bossi (ministro delle riforme, Lega Nord): “L’AIDS è una malattia molto diffusa e se c’è un mezzo per evitarla va usato. In Africa il condom aiuta a fermare l’AIDS. Il papa, forse, non tiene conto della realtà locale dell’Africa”.
Renato Brunetta (ministro della funzione pubblica, PDL): “Da laico, da uomo, da persona qual sono, penso che i preservativi siano utili. Poi, naturalmente, ognuno ha la sua sensibilità. Utili da tanti punti di vista. Contraccezione. Prevenzione. Sono strumenti tecnologici a disposizione degli umani, gli animali non li usano certamente, che circolano dai tempi del Rinascimento”.
Pier Ferdinando Casini (UDC): “Contro Benedetto XVI c’è la manina di qualche massoneria internazionale” impegnata a “negare l’affermazione delle radici cristiane in Occidente”.
Claudio Fava (SD): “Sulla lotta all’Aids e sugli anatemi del Papa, il governo italiano - a differenza della Ue, e di tante nazioni europee - tace e acconsente”.
Paolo Ferrero (PRC): “Nessuno vuole negare al Vaticano di proporre la propria concezione della sessualità, ma la tutela della salute delle persone e la lotta all’AIDS impone la prevenzione e quindi la distribuzione di preservativi”.
Dario Franceschini (PD): “Il profilattico è indispensabile per combattere la malattia in Africa e nei paesi più poveri del mondo”.
Franco Frattini (ministro degli esteri, PDL): “Non commento le parole del Papa”.
Mariapia Garavaglia (PD): “E’ noto a tutti gli esperti che non bastano i preservativi. Sono uno degli strumenti cui devono affiancarsi tanti altri interventi preventivi: informazioni, stili di vita come suggerisce l’Oms. Anche il rispetto delle culture è elemento essenziale per azioni integrate di aggressione a una sindrome che gode di pubblicità in modo intermittente. Il papa l’ha richiamato in prima pagina. L’invio di un milione di preservativi da parte della Spagna non è un messaggio sufficiente”.
Carlo Giovanardi (sottosegretario alla presidenza del consiglio, PDL): “Il pontefice ha parlato come un buon padre di famiglia che ai figli insegna che, prima di tutto, per evitare rischi ci vuole una gestione intelligente della propria sessualità”
Livia Turco (PD): “Ad oggi il preservativo è il mezzo migliore per prevenire malattie gravi come l’Aids”
fonte : http://www.uaar.it/news/2009/03/20/papa-profilattici-reazioni-italiane/
allora al terzo posto medaglia di bronzo si colloca....
Giovanardi (ola)
al secondo posto, medaglia d'argento...suspence...
Casini con contestuale attestato di originalità :Documento:
primo posto, medaglia d'oro...rullo di tamburi...
Berlusconi! standing ovation please
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"Che cos'ho in comune con gli ebrei? Non ho neppure niente in comune con me stesso"
F.Kafka
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
I missionari fronteggiano il virus in barba alle regole
GIACOMO GALEAZZI
CITTA' DEL VATICANO
E’ la nuova «Chiesa del silenzio». A dissentire dal no ufficiale al condom tra polemiche planetarie da Benedetto XVI sono i cardinali che teorizzano la liceità morale dell’uso del preservativo davanti al dilagare dell’Aids e le congregazioni missionarie che nell’Africa subsahariana(ma anche in America latina e in tutto il terzo mondo) fronteggiano la catastrofe sanitaria con «mezzi vietati» dal Magistero. Ma sono anche intere conferenze episcopali, come i vescovi del Camerun: ricevono fondi dal governo guidato dal cattolico Biya per il piano statale contro l’epidemia di Hiv che include la distribuzione di preservativi. Da tempo, dinanzi al flagello dell’Aids, le missioni cattoliche nell’Africa nera hanno rimosso la proibizione confessionale dei profilattici. «La Chiesa è impegnata a sconfiggere le epidemie e ad alleviare il dolore ma rispettando la vita fino alla fine - ha ricordato ieri il Papa incontrando i malati a Yaoundé -. L’Aids, la tubercolosi, la malaria sono terribili flagelli cui anche la Chiesa deve fare fronte con la massima determinazione». Con chi soffre, evidenzia il Pontefice, «la nostra presenza sostenuta dalla preghiera, un gesto di tenerezza e di conforto, uno sguardo, un sorriso, possono fare più di tanti discorsi».
Poi indica l’esempio da seguire: «L’africano Simone di Cirene ha portato la croce di Gesù che ha redento tutti gli uomini compresi i sui persecutori». Joseph Ratzinger ha affidato a «ricercatori e medici» il compito di «mettere in opera tutto quello che è legittimo per alleviare il dolore». Spetta a in primo luogo a loro «proteggere la vita umana, essere i difensori della vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale». E aggiunge: «Per ogni uomo il rispetto della vita è un diritto e nello stesso tempo un dovere, perché ogni vita è un dono di Dio». Ma per tanti religiosi impegnati sul campo fermare la catastrofe giustifica una revisione o una reinterpretazione della dottrina. In Kenya, Guinea, Angola, ma anche (sotto il profilo della riflessione bioetica) nella Dichiarazione di Colonia, nelle aperture al condom nella Chiesa francese e belga, nell’aperto contrasto con Roma di teologi come Kung, Haering, Schillebeeck, Werbs, Greinacher. Richiamano il monito del cardinale Suenens al Concilio sul tema del controllo delle nascite («Vi prego, fratelli, evitiamo un altro caso Galileo») e in Italia si appellano all’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi che per primo sulla questione del contagio nel matrimonio riconobbe alla donna il diritto a «esigere il profilattico da parte del marito».
Numerosi teologi, vescovi e cardinali (tra i quali Martini, Cottier, Daneels, Cordes) ritengono necessario il ricorso al condom e anche il ministro vaticano della Sanità, il cardinale Javier Lozano Barragan, ammette il preservativo come difesa dall’aggressione dell’Aids. «Se qualcuno mi vuole assalire con un bastone, devo tutelarmi ricorrendo a strumenti idonei. Così per difendermi dall’Aids devo utilizzare i mezzi più appropriati- spiega-. Con il preservativo? Sì se è efficace per difendermi dall’aggressione». In silenzio e un po’ di nascosto, moltissimi missionari e religiosi che operano in Africa distribuiscono preservativi. Pochi lo riconoscono apertamente come suor Maria Martinelli, missionaria comboniana e l’irlandese suor Mary Owens (da 15 anni a Nairobi in Kenya): «Ci rendiamo conto che il preservativo serve». Dal 2001 due congregazioni religiose distribuiscono preservativi «come rimedio contro l’Aids»: i gesuiti in Congo e i Padri bianchi in Tanzania. Dal 2002 segue il loro esempio l’intera conferenza episcopale del Ciad. Nel 2005 il numero due della Chiesa spagnola, il segretario generale dei vescovi Juan Antonio Martinez Camino sottoscrisse la strategia anti-Aids nota come «Abc» («Abstinence, Be faithful, Condoms», cioè Astinenza e fedeltà e preservativo).
E laddove il problema è ormai una piaga biblica è la Chiesa locale a rimboccarsi le maniche e ad adattare i precetti che giungono da Roma alla pratica pastorale. Il vescovo sudafricano Kevin Dowling, nella sua diocesi di Rustenburg, promuove la distribuzione dei preservativi, sostenuto dall’arcivescovo francescano di Durban, il cardinale Wilfrid Fox Napier. In Zambia i gesuiti che fanno riferimento al loro confratello padre Michael J. Kelly sostengono le campagne pro-condom. «Il Papa è concentrato sui problemi dell’Africa e sta dicendo cose molto importanti», rivendica il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. E il POntefice chiede cure gratis per i malati di Aids.
GIACOMO GALEAZZI
CITTA' DEL VATICANO
E’ la nuova «Chiesa del silenzio». A dissentire dal no ufficiale al condom tra polemiche planetarie da Benedetto XVI sono i cardinali che teorizzano la liceità morale dell’uso del preservativo davanti al dilagare dell’Aids e le congregazioni missionarie che nell’Africa subsahariana(ma anche in America latina e in tutto il terzo mondo) fronteggiano la catastrofe sanitaria con «mezzi vietati» dal Magistero. Ma sono anche intere conferenze episcopali, come i vescovi del Camerun: ricevono fondi dal governo guidato dal cattolico Biya per il piano statale contro l’epidemia di Hiv che include la distribuzione di preservativi. Da tempo, dinanzi al flagello dell’Aids, le missioni cattoliche nell’Africa nera hanno rimosso la proibizione confessionale dei profilattici. «La Chiesa è impegnata a sconfiggere le epidemie e ad alleviare il dolore ma rispettando la vita fino alla fine - ha ricordato ieri il Papa incontrando i malati a Yaoundé -. L’Aids, la tubercolosi, la malaria sono terribili flagelli cui anche la Chiesa deve fare fronte con la massima determinazione». Con chi soffre, evidenzia il Pontefice, «la nostra presenza sostenuta dalla preghiera, un gesto di tenerezza e di conforto, uno sguardo, un sorriso, possono fare più di tanti discorsi».
Poi indica l’esempio da seguire: «L’africano Simone di Cirene ha portato la croce di Gesù che ha redento tutti gli uomini compresi i sui persecutori». Joseph Ratzinger ha affidato a «ricercatori e medici» il compito di «mettere in opera tutto quello che è legittimo per alleviare il dolore». Spetta a in primo luogo a loro «proteggere la vita umana, essere i difensori della vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale». E aggiunge: «Per ogni uomo il rispetto della vita è un diritto e nello stesso tempo un dovere, perché ogni vita è un dono di Dio». Ma per tanti religiosi impegnati sul campo fermare la catastrofe giustifica una revisione o una reinterpretazione della dottrina. In Kenya, Guinea, Angola, ma anche (sotto il profilo della riflessione bioetica) nella Dichiarazione di Colonia, nelle aperture al condom nella Chiesa francese e belga, nell’aperto contrasto con Roma di teologi come Kung, Haering, Schillebeeck, Werbs, Greinacher. Richiamano il monito del cardinale Suenens al Concilio sul tema del controllo delle nascite («Vi prego, fratelli, evitiamo un altro caso Galileo») e in Italia si appellano all’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi che per primo sulla questione del contagio nel matrimonio riconobbe alla donna il diritto a «esigere il profilattico da parte del marito».
Numerosi teologi, vescovi e cardinali (tra i quali Martini, Cottier, Daneels, Cordes) ritengono necessario il ricorso al condom e anche il ministro vaticano della Sanità, il cardinale Javier Lozano Barragan, ammette il preservativo come difesa dall’aggressione dell’Aids. «Se qualcuno mi vuole assalire con un bastone, devo tutelarmi ricorrendo a strumenti idonei. Così per difendermi dall’Aids devo utilizzare i mezzi più appropriati- spiega-. Con il preservativo? Sì se è efficace per difendermi dall’aggressione». In silenzio e un po’ di nascosto, moltissimi missionari e religiosi che operano in Africa distribuiscono preservativi. Pochi lo riconoscono apertamente come suor Maria Martinelli, missionaria comboniana e l’irlandese suor Mary Owens (da 15 anni a Nairobi in Kenya): «Ci rendiamo conto che il preservativo serve». Dal 2001 due congregazioni religiose distribuiscono preservativi «come rimedio contro l’Aids»: i gesuiti in Congo e i Padri bianchi in Tanzania. Dal 2002 segue il loro esempio l’intera conferenza episcopale del Ciad. Nel 2005 il numero due della Chiesa spagnola, il segretario generale dei vescovi Juan Antonio Martinez Camino sottoscrisse la strategia anti-Aids nota come «Abc» («Abstinence, Be faithful, Condoms», cioè Astinenza e fedeltà e preservativo).
E laddove il problema è ormai una piaga biblica è la Chiesa locale a rimboccarsi le maniche e ad adattare i precetti che giungono da Roma alla pratica pastorale. Il vescovo sudafricano Kevin Dowling, nella sua diocesi di Rustenburg, promuove la distribuzione dei preservativi, sostenuto dall’arcivescovo francescano di Durban, il cardinale Wilfrid Fox Napier. In Zambia i gesuiti che fanno riferimento al loro confratello padre Michael J. Kelly sostengono le campagne pro-condom. «Il Papa è concentrato sui problemi dell’Africa e sta dicendo cose molto importanti», rivendica il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. E il POntefice chiede cure gratis per i malati di Aids.
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Beh che dire, tanto di cappello a quegli uomini di chiesa che combattono in prima linea e si rendono conto che una cosa sono le cazzate teologiche del pastore tedesco, un'altra la dura realtà dei fatti.
davide- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
tratto da Repubblica.it
LUANDA (ANGOLA) - A Luanda, nel cuore di un'Africa piegata dalle
malattie e dalla miseria, Papa Benedetto XVI ha condannato senza
appello il diritto all'aborto, previsto dai programmi di salute
riproduttiva approvati dall'Organizzazione per l'Unità africana e
sostenuti dagli organismi dell'Onu.
LUANDA (ANGOLA) - A Luanda, nel cuore di un'Africa piegata dalle
malattie e dalla miseria, Papa Benedetto XVI ha condannato senza
appello il diritto all'aborto, previsto dai programmi di salute
riproduttiva approvati dall'Organizzazione per l'Unità africana e
sostenuti dagli organismi dell'Onu.
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Oh come spero che il suo papato duri a lungo....
davide- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Sempre bello vedere un cosiddetto pensatore (?) darsi la zappa sui suoi stessi piedi.
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Che cosa è questo Dio che fa morire Dio per placare Dio?
Denis Diderot
Si chiami la storia "sacra" col nome che merita in quanto storia maledetta; le parole Dio, salvatore, redentore, santo siano usate come oltraggi, come epiteti da criminali.
Friedrich Wilhelm Nietzsche
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Santo Padre Bianco,
mi chiamo Wekesa (“nato durante il raccolto”) e sono un bambino africano. Ho quattro anni e, con il “peccato originale”, dai miei genitori ho ricevuto anche il virus dell’ HIV. Sono sieropositivo. Questo è stato il mio primo “raccolto”. Ho qualche colpa per questo?
Lo stregone bianco della medicina dice che può curarmi. Non morirò senza crescere. Crescerò. Crescerò e incontrerò una ragazza. E m’innamorerò. Le dirò, stai tranquillo Santo Padre Bianco, le dirò della mia malattia e forse lei non fuggirà, non mi scaccerà e mi vorrà con sè per la vita.
Vorremo amarci, diventare “una sola carne”, donarci l’un l’altro. Come tutti gli innamorati. Ma tu, Santo Padre Bianco, dici che il matrimonio non è benedetto se gli sposi adottano metodi anticoncezionali e non potrò usare il preservativo.
Come farò, Santo Padre Bianco, a proteggere la mia compagna, il mio amore dalla malattia? Dovrò chederle di ammalarsi, o di rinunciare al nostro amore. Eppure tu, Santo Padre Bianco, ci parli di amore, ci parli del tuo Dio che “è amore” (non l’hai detto tu che… “Deus caritas est”?), ci racconti che lui – il tuo Dio – è nostro padre e il suo amore infinito non conosce esclusioni.
Ma lui, ci insegni, proibisce l’uso del preservativo. Come farò, io che non ho colpa per la mia malattia, a vivere senza l’amore della mia donna? Chi raccoglierà le sue e le mie lacrime? Chi consolerà le nostre solitudini? Chi ci darà – e quale? – una ragione per vivere se non potremo mai sapere quanto sia dolce amare? E’ questo che vuoi per me? E’ questo che vuoi da me? E’ questo l’amore che mi hai portato? E’ questa la volontà del tuo Dio? E’ questo il Dio dell’amore?
E come posso credere che il Dio dell’amore mi vieta l’amore? Non posso, non posso crederti, Santo Padre Bianco. Non posso crederti quando dici che parli a nome del tuo Dio. Non posso crederti e non ti credo più.
Torna nella tua città, lontana dagli uomini e dalle loro vite, dai loro affanni, dalle loro sofferenze, dalla loro “umanità”. Torna sui tuoi libri, rileggi i tuoi dogmi, pronuncia i tuoi anatemi: io non ti ascolto più, scelgo l’amore. Scelgo l’amore – quello vero, fatto di carne, sangue, sentimenti puri e veri – e non il simulacro impietoso, senza misericordia, che ti accompagna
nel tuo viaggio.
E non ti chiamerò più “Santo Padre Bianco” perché non sei santo e non sei padre: sei solo “bianco”. Un altro bianco venuto a colonizzare (tu dici “evangelizzare”) la mia terra, la mia gente, la mia anima.
Torna, torna nella tua città, bianco.
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
[quote="giulio76"]
E tu perchè sposti il tiro dalle porcherie del vaticano? sappiamo benissimo che i politici sono mangioni, ma sono gli stessi che regalano i nostri soldi alla chiesa cattolica per poi sentirci dire che in Africa il preservativo non serve a niente, ma ti rendi conto o no?
capricorno ha scritto:fasolera ha scritto:?perchè la chiesa non comincia a rinunciare a tutte le donazione dell'8 per mille e fa una bella donazione magari all'africa appunto
Non lo faranno mai sono troppo attaccati al vil denaro ed al potere, sono persone senza cuore che si servono dei sentimenti delle personeSi ne siamo al corrente di questa presa in giro della chiesa che i media non pubblicizzano mai perchè sono asserviti ai voleri del clero, questa è l'Italia purtroppo.lo sapete vero che se nel 730 non specificate la chiesa si prende lo stesso il 40% dell'8 per mille?
Perchè non parlate dei vari soldi che si sono mangiati i politici italiani?
E tu perchè sposti il tiro dalle porcherie del vaticano? sappiamo benissimo che i politici sono mangioni, ma sono gli stessi che regalano i nostri soldi alla chiesa cattolica per poi sentirci dire che in Africa il preservativo non serve a niente, ma ti rendi conto o no?
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Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi. Voltaire
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Quando arrivarono noi avevamo la terra e loro un libro in mano...
poi loro ebbero la terra e noi la Bibbia...
poi loro ebbero la terra e noi la Bibbia...
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
In realtà, il Papa è un capo politico, null'altro. Non nutro alcun rispetto per la sua figura o per quella delle suore che menano le bambine insegnando con le legnate la loro Verità.fasolera ha scritto:tratto da Repubblica.it
LUANDA (ANGOLA) - A Luanda, nel cuore di un'Africa piegata dalle
malattie e dalla miseria, Papa Benedetto XVI ha condannato senza
appello il diritto all'aborto, previsto dai programmi di salute
riproduttiva approvati dall'Organizzazione per l'Unità africana e
sostenuti dagli organismi dell'Onu.
Mentre continuo ad avere rispetto per i preti che lottano a Scampia e per i missionari che si recano nei posti sperduti per aiutare gli altri.
In generale, non mi piacciono i potenti.
ps grazie random per la lettera! Si potrà mettere nel blog?
Ludwig von Drake- -------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Il problema e` molto piu` grave di quanto il papa non si renda conto!
Per Ratzy la questione e` meramente legata alla fornicazione, alla lussuria, a quell'istinto animale che ci porta a godere di un rapporto sessuale fine a se stesso. Per il papacchio si dovrebbe accoppiarsi solo ed esclusivamente se si e` spinti dal fermo intento di riprodursi. Ergo niente gommino.
Ma anche ammesso che l'astinenza sia la strada da percorrere, il vero problema e` la totale assenza di interesse da parte dei paesi occidentali per le condizioni in cui vivono nei paesi del terzo mondo e l'assoluta mancanza di informazione.
Spesso parliamo di persone che, legalmente, neanche esistono. In molti paesi fare i documenti costa... e la gente non ha neanche i soldi per un tozzo di pane, figuriamoci due fogli di carta che dicono che esisti.
Ed ecco che, non avendo accesso alla sanita`, donne sieropositive rimangono incinta senza sapere di essere malate. L'HIV/AIDS non e` congenito nel feto di una sieropositiva, ma gli viene trasmesso dalla madre o durante il parto (basta una goccia di sangue nell'occhio del nascituro, ad esempio) o durante l'allattamento (piccole ferite nel capezzolo).
Quindi, se veramente si volesse salvare vite umane e sopratutto evitare di generare bambini con la data di morte gia` determinata, ce ne sarebbero di cose da fare oltre ai preservativi.
Il sig. Ratzinger potrebbe promuovere una campagna di test di sieropositivita` pagati dalla sua istituzione per far sapere alle donne se sono o meno malate. Portebbe pagare un parto cesareo a queste donne per evitare che il nascituro venga contagiato.
Si potrebbe finanziare l'iscrizione all'anagrafe che da accesso ad una serie di diritti fondamentali dell'uomo...
Invece di pontificare, per di piu' delle immani bagianate, perche` non fare qualcosa di utile che, peraltro, non va assolutamente in conflitto con la loro dottrina.
Non dico di spargere preservativi, ma c'e` tanto altro da fare... basta volerlo fare!
Vi lascio con una nota divertente:
https://www.youtube.com/watch?v=sYgKcinowkI
Per Ratzy la questione e` meramente legata alla fornicazione, alla lussuria, a quell'istinto animale che ci porta a godere di un rapporto sessuale fine a se stesso. Per il papacchio si dovrebbe accoppiarsi solo ed esclusivamente se si e` spinti dal fermo intento di riprodursi. Ergo niente gommino.
Ma anche ammesso che l'astinenza sia la strada da percorrere, il vero problema e` la totale assenza di interesse da parte dei paesi occidentali per le condizioni in cui vivono nei paesi del terzo mondo e l'assoluta mancanza di informazione.
Spesso parliamo di persone che, legalmente, neanche esistono. In molti paesi fare i documenti costa... e la gente non ha neanche i soldi per un tozzo di pane, figuriamoci due fogli di carta che dicono che esisti.
Ed ecco che, non avendo accesso alla sanita`, donne sieropositive rimangono incinta senza sapere di essere malate. L'HIV/AIDS non e` congenito nel feto di una sieropositiva, ma gli viene trasmesso dalla madre o durante il parto (basta una goccia di sangue nell'occhio del nascituro, ad esempio) o durante l'allattamento (piccole ferite nel capezzolo).
Quindi, se veramente si volesse salvare vite umane e sopratutto evitare di generare bambini con la data di morte gia` determinata, ce ne sarebbero di cose da fare oltre ai preservativi.
Il sig. Ratzinger potrebbe promuovere una campagna di test di sieropositivita` pagati dalla sua istituzione per far sapere alle donne se sono o meno malate. Portebbe pagare un parto cesareo a queste donne per evitare che il nascituro venga contagiato.
Si potrebbe finanziare l'iscrizione all'anagrafe che da accesso ad una serie di diritti fondamentali dell'uomo...
Invece di pontificare, per di piu' delle immani bagianate, perche` non fare qualcosa di utile che, peraltro, non va assolutamente in conflitto con la loro dottrina.
Non dico di spargere preservativi, ma c'e` tanto altro da fare... basta volerlo fare!
Vi lascio con una nota divertente:
https://www.youtube.com/watch?v=sYgKcinowkI
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
ERRI8013 ha scritto:
ps grazie random per la lettera! Si potrà mettere nel blog?
Non ho idea di "quale blog" ma - se vuoi, pubblica senza problemi.
ps. nel pubblicare, cita il forum e... fai sapere dove hai pubblicato; ciao!
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Una volta ricordo che stavo guardando il Maurizio Costanzo Show (scusatemi, ero giovane e stupido. Ora sono invecchiato). Si parlava del caso (forse lo ricordate) di due italiani condannati all'ergastolo per essere stati trovati con dosi minime di marijuana in un paese che prevedeva appunto l'ergastolo anche per dosi minime.
Mario Monicelli, ospite in studio, disse una cosa ovvia che susitò un applauso dalla platea. Disse: "scusate, ma invece di stare a discutere su quanto sia ingiusto essere condannati per avere fumato una canna, non farebbero prima a non fumare?"
Io, con tutto il rispetto per il grandissimo regista, desiderai ardentemente spiegargli che aveva ragionissima, ma che non poteva non constatare che il problema c'era, e non si poteva limitarsi a pensare che sarebbe stato meglio non ci fosse.
Monicelli ha una certa età, e su cose che non fanno parte del suo modo di vivere è diventato ingenuo.
Allo stesso modo il papa, dice una cosa ovvia e giustissima, ovvero che per sconfiggere l'AIDS basta non scopare, o farlo solo con la stessa persona. Una cosa ovvia, giusta e tremendamente ingenua. Perché l'AIDS c'è, e perché c'è gente che fa sesso fuori dal matrimonio.
Ma voi ce lo vedete un papa, questo papa, a dire una cosa giusta e cattolicamente corretta tipo "fare sesso fuori dal matrimonio è peccato mortale, non fatelo! No! Mai, assolutamente! Ma se proprio non ne potete fare a meno, usate il gondone"?
Valdesi.
Valdesi.
E se anche un giorno fosse possibile scegliere qualche associazione musulmana, sceglierei comunque i valdesi.
In attesa che qualcuno si decida ad abolire questa cavolata dell'ottopermille
Mario Monicelli, ospite in studio, disse una cosa ovvia che susitò un applauso dalla platea. Disse: "scusate, ma invece di stare a discutere su quanto sia ingiusto essere condannati per avere fumato una canna, non farebbero prima a non fumare?"
Io, con tutto il rispetto per il grandissimo regista, desiderai ardentemente spiegargli che aveva ragionissima, ma che non poteva non constatare che il problema c'era, e non si poteva limitarsi a pensare che sarebbe stato meglio non ci fosse.
Monicelli ha una certa età, e su cose che non fanno parte del suo modo di vivere è diventato ingenuo.
Allo stesso modo il papa, dice una cosa ovvia e giustissima, ovvero che per sconfiggere l'AIDS basta non scopare, o farlo solo con la stessa persona. Una cosa ovvia, giusta e tremendamente ingenua. Perché l'AIDS c'è, e perché c'è gente che fa sesso fuori dal matrimonio.
Ma voi ce lo vedete un papa, questo papa, a dire una cosa giusta e cattolicamente corretta tipo "fare sesso fuori dal matrimonio è peccato mortale, non fatelo! No! Mai, assolutamente! Ma se proprio non ne potete fare a meno, usate il gondone"?
fasolera ha scritto:perchè la chiesa non comincia a rinunciare a tutte le donazione dell'8 per mille e fa una bella donazione magari all'africa appunto?
lo sapete vero che se nel 730 non specificate la chiesa si prende lo stesso il 40% dell'8 per mille?
Valdesi.
Valdesi.
E se anche un giorno fosse possibile scegliere qualche associazione musulmana, sceglierei comunque i valdesi.
In attesa che qualcuno si decida ad abolire questa cavolata dell'ottopermille
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Penso che la malattia dell'HIV non si elimini regalando i preservativi, anche perchè in Africa non hanno bisogno di preservativi. Spesso e volentieri i preservativi che arrivano in mano ai poveretti vengono rivenduti al mercato nero per comprarsi il mangiare o le medicine. Il preservativo essendo sicuro solo al 70%, da una falsa illusione che sia un ottimo pretendente per eliminare definitivamente il problema contagio quando non è vero. Così le persone continuano ad avere rapporti con patner diversi convinti che la malattia venga fermata da un pezzo di gomma che si buca. In più non dimentichiamo che nei paesi più poveri il preservativo viene utilizzato più volte e da più persone. Il preservativo non è un buon strumento di prevenzione tanto è vero che il tasso di contagio in Africa è lo stesso che nei paese occidentali dove il preservativo è sicuramente più usato.
Un metodo che sta dando risultati ottimi è il metodo ABC in Uganda dove il metodo prevede l'educazione della popolazione ad avere dei rapporti monogami e in casi rari usare il preservativo, ad esempio nelle coppie di cui uno dei due ha il virus da HIV. La percentuale di contagio è sceso dal 24% al 8%.
Un metodo che sta dando risultati ottimi è il metodo ABC in Uganda dove il metodo prevede l'educazione della popolazione ad avere dei rapporti monogami e in casi rari usare il preservativo, ad esempio nelle coppie di cui uno dei due ha il virus da HIV. La percentuale di contagio è sceso dal 24% al 8%.
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
ah be giulio...se tutti la pensano come te..siamo messi un po maluccio..(senza offesa)
si sa che il preservativo non è il contraccetivo più sicuro a questo mondo..ma è gia un passo avanti se si utilizza...e dire che crea solo problemi è gravissimo!!
il papa parla parla....ma ora che il suo bel viaggetto ai caldi è finito..che resta in africa?quali cambiamenti?nessuno...ah no scusa sbaglio...ci sono alcuni cambiamenti come il preservativo inutile e la speranza che la stregoneria cessi...
corrette informazioni ci vogliono!!!
si sa che il preservativo non è il contraccetivo più sicuro a questo mondo..ma è gia un passo avanti se si utilizza...e dire che crea solo problemi è gravissimo!!
il papa parla parla....ma ora che il suo bel viaggetto ai caldi è finito..che resta in africa?quali cambiamenti?nessuno...ah no scusa sbaglio...ci sono alcuni cambiamenti come il preservativo inutile e la speranza che la stregoneria cessi...
corrette informazioni ci vogliono!!!
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
giulio76 ha scritto:Penso che la malattia dell'HIV non si elimini regalando i preservativi, anche perchè in Africa non hanno bisogno di preservativi. Spesso e volentieri i preservativi che arrivano in mano ai poveretti vengono rivenduti al mercato nero per comprarsi il mangiare o le medicine. Il preservativo essendo sicuro solo al 70%, da una falsa illusione che sia un ottimo pretendente per eliminare definitivamente il problema contagio quando non è vero. Così le persone continuano ad avere rapporti con patner diversi convinti che la malattia venga fermata da un pezzo di gomma che si buca. In più non dimentichiamo che nei paesi più poveri il preservativo viene utilizzato più volte e da più persone. Il preservativo non è un buon strumento di prevenzione tanto è vero che il tasso di contagio in Africa è lo stesso che nei paese occidentali dove il preservativo è sicuramente più usato.
Un metodo che sta dando risultati ottimi è il metodo ABC in Uganda dove il metodo prevede l'educazione della popolazione ad avere dei rapporti monogami e in casi rari usare il preservativo, ad esempio nelle coppie di cui uno dei due ha il virus da HIV. La percentuale di contagio è sceso dal 24% al 8%.
In effetti l'HIV/AIDS si puo` eliminare facilmente castrando tutti i sieropositivi... o magari facendoli fuori prima che facciano sesso con qualcuno. Volendo risparmiare un proiettile di pistola, si potrebbe facilmente strangolarli...
Vista con quest'ottica, in effetti, il preservativo serve a poco... meglio una bella terapia d'urto!
Mi sa che mi hai convinto, stupido io a non capire che il messaggio di B4x4 non era una stronzata come sembrava a prima vista... e beh, daltronde lui e papa e io no!
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"La fera lipertà nein est tire nein, ma konformaren la proprien folontà a qvella tivina."
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
fasolera ha scritto:ah be giulio...se tutti la pensano come te..siamo messi un po maluccio..(senza offesa)
si sa che il preservativo non è il contraccetivo più sicuro a questo mondo..ma è gia un passo avanti se si utilizza...e dire che crea solo problemi è gravissimo!!
il papa parla parla....ma ora che il suo bel viaggetto ai caldi è finito..che resta in africa?quali cambiamenti?nessuno...ah no scusa sbaglio...ci sono alcuni cambiamenti come il preservativo inutile e la speranza che la stregoneria cessi...
corrette informazioni ci vogliono!!!
Si ma forse se accompagnando a quello slogan "usa il preservativo e vai tranquillo" si mettesse "vedi di diminuire i tuoi rapporti sessuali con patner diversi che prima o poi ti becchi l'HIV" forse la malattia si diffonderebbe di meno. E' una questione di educazione sessuale. Il sesso fatto per divertimento ha i suoi rischi e bene informare la gente non credi?
giulio76- -----------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
giulio76 ha scritto:fasolera ha scritto:ah be giulio...se tutti la pensano come te..siamo messi un po maluccio..(senza offesa)
si sa che il preservativo non è il contraccetivo più sicuro a questo mondo..ma è gia un passo avanti se si utilizza...e dire che crea solo problemi è gravissimo!!
il papa parla parla....ma ora che il suo bel viaggetto ai caldi è finito..che resta in africa?quali cambiamenti?nessuno...ah no scusa sbaglio...ci sono alcuni cambiamenti come il preservativo inutile e la speranza che la stregoneria cessi...
corrette informazioni ci vogliono!!!
Si ma forse se accompagnando a quello slogan "usa il preservativo e vai tranquillo" si mettesse "vedi di diminuire i tuoi rapporti sessuali con patner diversi che prima o poi ti becchi l'HIV" forse la malattia si diffonderebbe di meno. E' una questione di educazione sessuale. Il sesso fatto per divertimento ha i suoi rischi e bene informare la gente non credi?
Ma neanche un po!
Allora possiamo anche dire che, visto che l'aria e` inquinata vedi di diminuire un po' la tua respirazione e non ti becchi l'enfisema polmonare...
Ma veramente credi che questo sia un ragionamento accettabile?
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
giulio76 ha scritto:
Si ma forse se accompagnando a quello slogan "usa il preservativo e vai tranquillo" si mettesse "vedi di diminuire i tuoi rapporti sessuali con patner diversi che prima o poi ti becchi l'HIV" forse la malattia si diffonderebbe di meno. E' una questione di educazione sessuale. Il sesso fatto per divertimento ha i suoi rischi e bene informare la gente non credi?
Il sesso fatto usando in maniera non corretta i preservativi e/o usandone partite difettose o avariate ha i suoi rischi.
Ma questo esula dallo scopo ricreativo del sesso e dalla quantità di partner.
Non mi pare che dire "i preservativi aumentano i rischi" corrisponda a "informare correttamente sull'utilizzo del preservativo".
AK- -----------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
L'indice di pearl da te citato (che tra parentesi è più basso, ma lasciamo stare) intende anche i casi in cui viene utilizzato erroneamente od in maniera sbagliata.
Servirebbe una maggior educazione sessuale, non certo regalando cintura di castità o cercando di rendere casti un intero continente.
Le affermazioni che ha fatto B 16 rasentano il criminale, mi sarebbe potuto andare bene al limite affermare: "il preservativo, non è la soluzione finale", ok.
Dichiarare invece che: "il preservativo aumenta il problema" non è altro che un istigazione al contaggio.
Piaccia o no è un mezzo fisico che si antepone alla malattia e se correttamente usato con prodotti fabbricati secondo le norme iso è estremamente sicuro.
Cosa intendi con tasso di contagio?
A quali pubblicazioni fai riferimento?
Io avrei altri dati, però vediamo cosa dici te.
Pubblicami le tue fonti, ovviamente rewiew serie si intende
Servirebbe una maggior educazione sessuale, non certo regalando cintura di castità o cercando di rendere casti un intero continente.
Le affermazioni che ha fatto B 16 rasentano il criminale, mi sarebbe potuto andare bene al limite affermare: "il preservativo, non è la soluzione finale", ok.
Dichiarare invece che: "il preservativo aumenta il problema" non è altro che un istigazione al contaggio.
Piaccia o no è un mezzo fisico che si antepone alla malattia e se correttamente usato con prodotti fabbricati secondo le norme iso è estremamente sicuro.
tasso di contaggio africa=europa?e. Il preservativo non è un buon strumento di prevenzione tanto è vero che il tasso di contagio in Africa è lo stesso che nei paese occidentali dove il preservativo è sicuramente più usato.
Cosa intendi con tasso di contagio?
A quali pubblicazioni fai riferimento?
Io avrei altri dati, però vediamo cosa dici te.
Correttamente utilizzato prodotti validi, rischi estremamente basi.Si ma forse se accompagnando a quello slogan "usa il preservativo e vai tranquillo" si mettesse "vedi di diminuire i tuoi rapporti sessuali con patner diversi che prima o poi ti becchi l'HIV" forse la malattia si diffonderebbe di meno. E' una questione di educazione sessuale. Il sesso fatto per divertimento ha i suoi rischi e bene informare la gente non credi?
Pubblicami le tue fonti, ovviamente rewiew serie si intende
maxsar- -----------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
esatto AK...nessuno ha detto che se usi il preservativo sei tranquillo....
ci sono lo stesso alcuni rischi...ma è la prima prevenzione...un papa non può dire che crea solo problemi....pensaci un secondo dai....
ci sono lo stesso alcuni rischi...ma è la prima prevenzione...un papa non può dire che crea solo problemi....pensaci un secondo dai....
fasolera- ------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
fasolera ha scritto:esatto AK...nessuno ha detto che se usi il preservativo sei tranquillo....
ci sono lo stesso alcuni rischi...ma è la prima prevenzione...un papa non può dire che crea solo problemi....pensaci un secondo dai....
Ehm, mi pareva fosse suppergiù quel che ho detto anche io...
AK- -----------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
sisi...infatti dicevo a giulio di pensarci un secondo..eheh
fasolera- ------------
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Immagino che tu sia contrario all'uso della cintura di sicurezza in macchina e del casco in moto. Infatti, questi due strumenti danno un'illusione di sicurezza, e la gente rischia di avere più incidenti. Perché non proponi di abolire tutti i sistemi di sicurezza sulle automobili?giulio76 ha scritto:Il preservativo essendo sicuro solo al 70%, da una falsa illusione che sia un ottimo pretendente per eliminare definitivamente il problema contagio quando non è vero. Così le persone continuano ad avere rapporti con patner diversi convinti che la malattia venga fermata da un pezzo di gomma che si buca.
Ma nemmeno per sogno. Tutti gli esperti concordano sul fatto che il preservativo sia fondamentale. Sono stati proposti progetti "AB" ("Abstinence", "Be faithful", con l'esclusione della C, "Condom") e gli esperti concordano nel ritenere che il risultato sarebbe solo l'aumento della malattia.
Un metodo che sta dando risultati ottimi è il metodo ABC in Uganda dove il metodo prevede l'educazione della popolazione ad avere dei rapporti monogami e in casi rari usare il preservativo
Ospite- Ospite
Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
maxsar ha scritto:L'indice di pearl da te citato (che tra parentesi è più basso, ma lasciamo stare) intende anche i casi in cui viene utilizzato erroneamente od in maniera sbagliata.
Servirebbe una maggior educazione sessuale, non certo regalando cintura di castità o cercando di rendere casti un intero continente....
Ma forse mi spiego male io, ho detto che non si cura l'AIDS in Africa regalando i preservativi ma educando la popolazione. Vogliamo diminuire il cotagio o mettere la testa sotto terra come gli struzzi? Se per diminuire il contagio si deve educare la popolazione all'astinenza e alla fedeltà coniugale ben venga questa soluzione. Dopo tutto non siamo animali che non possiamo controllare i nostri istinti sessuali. La verità e che le multinazionali ci guadagnano un mare di soldi vendendo preservativi all'Africa diminuirne l'uso porterebbe meno soldi nelle tasce delle multinazionali. Ancora una volta si fa tutto per lo sporco denaro.
Posto un articolo del metodo ABC ma non è una rewiew in quanto non penso ne esisteno poichè è un metodo utilizzato da poco:
Gli occhi di Irene. Prevenzione, cura,lotta all’AIDS nell’esperienza di una ONG italiana.
----------
Risultato
di un progetto editoriale curato da Tempi in collaborazione con AVSI e
Medicina e Persona, questo libro-dossier dà voce a un lavoro che ha
introdotto, nella devastazione dell’epidemia di AIDS nei Paesi in via
di sviluppo, la possibilità di un’esperienza positiva e le primizie di
una speranza. Diversi gli scenari: Uganda, Nigeria, Ruanda, Romania, ma
con un solo denominatore comune: una genuina passione per l’uomo, che
non lascia alla malattia l’ultima parola sulla vita anche quando la
medicina non sembra avere molte armi.
Così l’Uganda, un paese messo in ginocchio dalla povertà e dalle lotte tribali dove l’AIDS ha provocato in 20 anni quasi
1 milione di morti infettando 2 milioni di persone, ha ottenuto risultati decisivi che hanno trasformato la tragedia di un
popolo in una storia di successo: nell’arco di 14 anni la prevalenza di HIV si è ridotta del 15% in valore assoluto. Questo
grazie
a un intervento pragmatico e intelligente, realizzato capillarmente con
il sostegno governativo. Si tratta dell’ABC: astinenza (Abstinence),
fedeltà coniugale (Be faithful), uso del profilattico (Condom) attuato
come strategia integrata
là dove un provvedimento isolato non ha senso, né efficacia.
La
visione è che non si può intervenire con una ricetta precostituita,
ancorché sostenuta da un consenso scientifico, non si può lottare
contro l’AIDS senza impegnarsi per un’educazione del popolo. La
constatazione che non esistesse nessun intervento medico in grado di
fermare l’epidemia, che apparissero necessari una presa di coscienza e
un cambiamento di atteggiamento da parte di ogni singolo individuo
implicava che l’unica via possibile fosse la prevenzione, attraverso
l’educazione della persona.
La ragionevolezza di questo approccio
emerge in tutta la sua evidenza attraverso il resoconto delle
esperienze concrete di operatori di AVSI e dei loro amici raccolte come
in un reportage, lasciando ampio spazio alle testimonianze dirette, ai
volti sorridenti nelle fotografie. Alcuni hanno nomi già conosciuti,
come Zamu (la Veronica di “Dottore è finito il diesel” di Alberto
Reggiori, JMP 2005;1), o Padre Alfonso Poppi, o Elly Ongee, che nella
malattia sua e della moglie scopre che “per chi soffriva come lui di
AIDS l’unico modo di essere felici era un amico che ti facesse alzare
gli occhi verso il cielo”.
Sono storie raccontate con l’atteggiamento di chi non ha paura di guardare la realtà, lasciandosi provocare, cambiare
da
essa. “Il nostro metodo caratteristico è l’approccio integrale ai
bisogni della persona - Spiega Chiara Mezzalira, direttore della St.
Kizito Clinic centro di cure primarie e avamposto della lotta all’AIDS
a Lagos, Nigeria - siamo diversi
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Re: PAPA: L'AIDS NON SI SUPERA CON I PRESERVATIVI
Sentite, ma veramente c'e` gente (oltre a Ratzinger e Bush che, a mio avviso, fanno benissimo) che prende in seria considerazione l'Astinenza come una soluzione al contagio HIV/AIDS?
No, perche` significherebbe vivere in un altro pianeta...
Insomma, una stronzata come questa fa il paio con i croissant di Maria Antonietta!
No, perche` significherebbe vivere in un altro pianeta...
Insomma, una stronzata come questa fa il paio con i croissant di Maria Antonietta!
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