[libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
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anteo
alberto
Cosworth117
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[libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
Cari tutti,
con vero piacere vi segnalo l'uscita del mio libro: Piccolo manuale di Umanesimo ateo. Il perché e il percome di una vita senza dèi, versione 5.0, 2012.
Ebook gratis (come sempre) e formato classico in tutte le librerie (320 e rotte pagine, 14.90€, parte dei diritti in beneficenza).
Il Piccolo manuale concentra in sé, in oltre 300 pagine, i migliori argomenti a favore delle virtù di una vita libera dall'idea di Dio.
Ci è voluto quanto ci è voluto, ma il risultato è notevole, mi pare. Il libro è più ricco che mai, e l'edizione cartacea fa un figurone.
Perciò ha un nuovo sito dedicato: [url]http://www.pmua.it/[/url] (e una Fan page su Facebook), dove troverete le info per l'acquisto e tutto l'ebook da scaricare e leggere a schermo (pdf/epub). Esatto, gratis. La versione classica è per il piacere di leggerlo sfogliando pagine di vera carta (reciclata) e di donare buona parte del ricavo al Telefono Azzurro, a fine 2012. Non-profit. È il messaggio che conta.
Se vi piace, spargete la voce. Se lo leggete, avrò piacere di leggere i vostri feedback qui sul forum: sarà anche un'occasione per confrontarci sul tema.
Questo nella presentazione del libro:
Ciao!
Andrea Tufoni (Apo Steriori)
con vero piacere vi segnalo l'uscita del mio libro: Piccolo manuale di Umanesimo ateo. Il perché e il percome di una vita senza dèi, versione 5.0, 2012.
Ebook gratis (come sempre) e formato classico in tutte le librerie (320 e rotte pagine, 14.90€, parte dei diritti in beneficenza).
Il Piccolo manuale concentra in sé, in oltre 300 pagine, i migliori argomenti a favore delle virtù di una vita libera dall'idea di Dio.
Ci è voluto quanto ci è voluto, ma il risultato è notevole, mi pare. Il libro è più ricco che mai, e l'edizione cartacea fa un figurone.
Perciò ha un nuovo sito dedicato: [url]http://www.pmua.it/[/url] (e una Fan page su Facebook), dove troverete le info per l'acquisto e tutto l'ebook da scaricare e leggere a schermo (pdf/epub). Esatto, gratis. La versione classica è per il piacere di leggerlo sfogliando pagine di vera carta (reciclata) e di donare buona parte del ricavo al Telefono Azzurro, a fine 2012. Non-profit. È il messaggio che conta.
Se vi piace, spargete la voce. Se lo leggete, avrò piacere di leggere i vostri feedback qui sul forum: sarà anche un'occasione per confrontarci sul tema.
Questo nella presentazione del libro:
Gli dèi sono, appunto, un'idea e non entità la cui esistenza sia dimostrabile. Le religioni che orbitano intorno ad essa hanno quindi poco a che fare col trascendente e molto con l'immanente.
Nel libro dissezioniamo il Cristianesimo, in particolare cattolico, il quale non fa sempre il bene, per metodi e contenuti non può dirsi ispirato, e se ispira buone azioni esse hanno un'origine e un fine terreni e spesso discutibili. La fede stessa, incapace di indicare verità, nasce e si diffonde in modi non sempre onesti. E dunque, non solo ateismo e agnosticismo sono posizioni formalmente più corrette, ma è necessario riempire un vuoto. Occorre ripensare il nostro modo di vivere alla luce delle qualità umane e dei valori più alti, naturalisticamente.
È un invito, anzi una sfida, che attraverso questo libro si propone alla coscienza di credenti e non credenti, in forma di Umanesimo ateo.
Ciao!
Andrea Tufoni (Apo Steriori)
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
Ciao. Grazie per la segnalazione. Se vuoi participare anche ad altre discussioni puoi anche presentarti nell'apposita sezione. Buona fortuna per il libro!
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
Chuang-Tzu
Cosworth117- -------------
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
lo leggerò senz'altro. grazie per la segnalazione e per la possibilità che dai a tutti di accedere al tuo lavoro, lo trovo molto onorevole e molto "moderno".
spero che rimarrai un po' con noi.
se vuoi presentarti ci fai un piacere.
spero che rimarrai un po' con noi.
se vuoi presentarti ci fai un piacere.
___________________
fine.
alberto- -----------
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
Grazie dell'accoglienza. Presentato mi sono!
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Autore del Piccolo manuale di Umanesimo ateo. Il perché e il percome di una vita senza dèi. Ebook in pdf/epub (gratis) e in libreria!
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
Complimenti e .
anteo- -------------
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
..parte in beneficenza?
A chi? ..su, su, non essere timido...
A chi? ..su, su, non essere timido...
delfi68- -------------
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
Apo Steriori ha scritto: La versione classica è per il piacere di leggerlo sfogliando pagine di vera carta (reciclata) e di donare buona parte del ricavo al Telefono Azzurro, a fine 2012. Non-profit. È il messaggio che conta.
Se vi piace, spargete la voce. Se lo leggete, avrò piacere di leggere i vostri feedback qui sul forum: sarà anche un'occasione per confrontarci sul tema.
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
ah..bene!!
Ecco..quindi sono del tutto ricoglionito, l'ho letto, l'ho dimenticato e ho avuto l'ardire di chiedere!..
Ecco..quindi sono del tutto ricoglionito, l'ho letto, l'ho dimenticato e ho avuto l'ardire di chiedere!..
delfi68- -------------
- Numero di messaggi : 11242
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
delfi68 ha scritto:ah..bene!!
Ecco..quindi sono del tutto ricoglionito, l'ho letto, l'ho dimenticato e ho avuto l'ardire di chiedere!..
Noi 2 abbiamo delle cose in comune.
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
Chuang-Tzu
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
Cosworth117 ha scritto:delfi68 ha scritto:ah..bene!!
Ecco..quindi sono del tutto ricoglionito, l'ho letto, l'ho dimenticato e ho avuto l'ardire di chiedere!..
Noi 2 abbiamo delle cose in comune.
Cosworth, Delfi e Nellolo...
delfi68- -------------
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
Chuang-Tzu
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
delfi68 ha scritto:Cosworth, Delfi e Nellolo...
ahahahah!!! Allora Delfi, Nellolo e Cosworth, in tv suona meglio.
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
ho letto un po' - mi scuserai, non tutto e non approfonditamente - il tuo libro, innanzitutto ti faccio i complimenti perché è un buon lavoro, e perché trasuda energia positiva e voglia di aggregazione, cose che ritengo essenziali in questa fase di crescita degli atei in italia.
le mie non sono critiche ma semplici osservazioni, tra l'altro superficiali perché come ho detto non ho potuto analizzare molto.
penso che dovresti focalizzare maggiormente il target dell'opera. so che si vorrebbe parlare a tutti, ma spesso è necessario operare una scelta. non è detto tra l'alktro che questa scelta sia dannosa alla comunicazione, anzi la maggior nitidezza può essere comunque colta da tutti.
un libro di 300 pagine per illustrare l'ateismo può anche essere ritenuto breve, ma se vuoi raggiungere un pubblico giovane dovresti fare lo sforzo di condensare i concetti in un quarto di questo spazio, direi intorno alle 80 pagine. per ottenere questo non è necessario togliere argomenti, ma si possono sostituire con link a testi, filmati, altre opere, immagini, rendendo il tutto più fluido e "moderno". un libro a testo pieno di 300 pagine (e senza una trama!) diventa un bel tomo da esame universitario...
l'altra considerazione riguarda lo stile, che in generale mi piace molto, ma che ogni tanto sfugge di mano in qua e là, verso l'eccessivamente critico e/o provocatorio e/o "cazzo-palle" e/o sapientino. ripeto in generale invece è molto gradevole, e credo che basti un piccolo lavoro di review per uniformarlo e renderlo ancora più efficace.
ultimissimo (e questa è davvero solo conversazione) è l'uso del termine umanista, che come tu ti trovi a dover chiarire, viene da troppo lontano ed è coperto da troppi abusi e misusi per trovare davvero forza. Non saprei proprio quale altro termine potrebbe sostituirlo, e mi sembra che l'intera comunità atea-agnostica-scettica-incredula-umanista-naturalista sia alla caccia di questo benedetto nome, quindi il mio appunto è abbastanza inutile. Ho trovato efficace il termine "realista" ma capisco che non abbia una gran forza e che non "trasmetta"... boh...
le mie non sono critiche ma semplici osservazioni, tra l'altro superficiali perché come ho detto non ho potuto analizzare molto.
penso che dovresti focalizzare maggiormente il target dell'opera. so che si vorrebbe parlare a tutti, ma spesso è necessario operare una scelta. non è detto tra l'alktro che questa scelta sia dannosa alla comunicazione, anzi la maggior nitidezza può essere comunque colta da tutti.
un libro di 300 pagine per illustrare l'ateismo può anche essere ritenuto breve, ma se vuoi raggiungere un pubblico giovane dovresti fare lo sforzo di condensare i concetti in un quarto di questo spazio, direi intorno alle 80 pagine. per ottenere questo non è necessario togliere argomenti, ma si possono sostituire con link a testi, filmati, altre opere, immagini, rendendo il tutto più fluido e "moderno". un libro a testo pieno di 300 pagine (e senza una trama!) diventa un bel tomo da esame universitario...
l'altra considerazione riguarda lo stile, che in generale mi piace molto, ma che ogni tanto sfugge di mano in qua e là, verso l'eccessivamente critico e/o provocatorio e/o "cazzo-palle" e/o sapientino. ripeto in generale invece è molto gradevole, e credo che basti un piccolo lavoro di review per uniformarlo e renderlo ancora più efficace.
ultimissimo (e questa è davvero solo conversazione) è l'uso del termine umanista, che come tu ti trovi a dover chiarire, viene da troppo lontano ed è coperto da troppi abusi e misusi per trovare davvero forza. Non saprei proprio quale altro termine potrebbe sostituirlo, e mi sembra che l'intera comunità atea-agnostica-scettica-incredula-umanista-naturalista sia alla caccia di questo benedetto nome, quindi il mio appunto è abbastanza inutile. Ho trovato efficace il termine "realista" ma capisco che non abbia una gran forza e che non "trasmetta"... boh...
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alberto- -----------
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
Sono contento che ti sia piaciuto, Alberto, e grazie del feedback.
Per ora tant'è. In futuro, vedremo..
Mettendo insieme i nostri pareri, potremmo dire che almeno una parte di noi comincia ad apprezzare l'idea, il che personalmente mi sta benissimo..
Quanto al nome. Al contrario, ritengo che - fra le tante proposte - il termine umanesimo ateo/secolare sia la definizione più centrata ed efficace. Ad esempio perché è generale ed inclusivo, e perché richiama subito l'idea della centralità dell'uomo. Non ultimo, il fatto che all'estero (ie usa, canada, uk, francia, ecc) è già usato comunemente da associazioni e relative pubbliche iniziative ('secular humanism').
Abusi e misusi? Mi viene in mente solo quello che ogni tanto ne fa il papa (mentre fra cattolici e cristiani il termine è di preferenza usato poco, mi pare), ma la ritengo un'ottima occasione per capirci: un termine già in uso consente una facile identificazione, e l'occasione è ghiotta per confrontarsi apertamente con chi la usa a sproposito (come appunto il papa, che intende piuttosto teocrazia e sottomisione).
Una seconda reazione può venire dal fatto che il termine definisce un periodo storico del passato. Di nuovo, non è che un'opportunità: questo è un'altra cosa, è nuova, è moderna, diversa, 'evoluta'. Non è l'umanesimo classico, ma umanesimo secolare.
In ogni caso, ho zero difficoltà col nome. Il problema non è tanto come definirsi, ma farlo e agire di conseguenza.
Dillo a me..alberto ha scritto:trasuda energia positiva e voglia di aggregazione, cose che ritengo essenziali in questa fase di crescita degli atei in italia.
Questo è stato un vero dilemma, al momento di scegliere. Il libro è nato breve, e poi eccolo qua. Alla fine ho scelto di lasciarlo lungo com'è, rischiando, per diversi motivi. In sostanza: ho scritto di cose che mi interessa far arrivare sia ai giovani (diciamo dal 3o liceo) che agli adulti, sia al non credente che al credente. Farne 2 libri, o 3, in questo momento per me era impensabile. Dunque ho puntato su una 'confezione' che - per colori, linguaggio e approccio - dovrebbe poter conquistare una buona fetta di pubblico, in particolare il giovane che non si spaventa del formato, il non credente cui piace leggere ottimi libri divulgativi piuttosto che pesanti tomi accademici, e il credente che di fronte a un libro stile dawkins si metterebbe all'istante in difensiva.alberto ha scritto:penso che dovresti focalizzare maggiormente il target dell'opera. (...) se vuoi raggiungere un pubblico giovane dovresti fare lo sforzo di condensare i concetti
Per ora tant'è. In futuro, vedremo..
Ottimo, grazie. Puoi citarmi qualche frase o passo per farmi capire cosa intendi?alberto ha scritto:l'altra considerazione riguarda lo stile, che in generale mi piace molto, ma che ogni tanto sfugge di mano in qua e là, verso l'eccessivamente critico e/o provocatorio e/o "cazzo-palle" e/o sapientino
Ah! Intanto, sono contento quando dici che l'intera comunità sia a caccia di un nome, perché a me pare che in larga parte invece non si stia muovendo affatto nella direzione di una proposta 'completa', e anzi che sia in qualche modo avversa all'idea, come se ammettere di avere dei princìpi comuni (etici, ad esempio) li privasse di libertà e indipendenza mentale.alberto ha scritto:ultimissimo (e questa è davvero solo conversazione) è l'uso del termine umanista, che come tu ti trovi a dover chiarire, viene da troppo lontano ed è coperto da troppi abusi e misusi per trovare davvero forza. Non saprei proprio quale altro termine potrebbe sostituirlo, e mi sembra che l'intera comunità atea-agnostica-scettica-incredula-umanista-naturalista sia alla caccia di questo benedetto nome
Mettendo insieme i nostri pareri, potremmo dire che almeno una parte di noi comincia ad apprezzare l'idea, il che personalmente mi sta benissimo..
Quanto al nome. Al contrario, ritengo che - fra le tante proposte - il termine umanesimo ateo/secolare sia la definizione più centrata ed efficace. Ad esempio perché è generale ed inclusivo, e perché richiama subito l'idea della centralità dell'uomo. Non ultimo, il fatto che all'estero (ie usa, canada, uk, francia, ecc) è già usato comunemente da associazioni e relative pubbliche iniziative ('secular humanism').
Abusi e misusi? Mi viene in mente solo quello che ogni tanto ne fa il papa (mentre fra cattolici e cristiani il termine è di preferenza usato poco, mi pare), ma la ritengo un'ottima occasione per capirci: un termine già in uso consente una facile identificazione, e l'occasione è ghiotta per confrontarsi apertamente con chi la usa a sproposito (come appunto il papa, che intende piuttosto teocrazia e sottomisione).
Una seconda reazione può venire dal fatto che il termine definisce un periodo storico del passato. Di nuovo, non è che un'opportunità: questo è un'altra cosa, è nuova, è moderna, diversa, 'evoluta'. Non è l'umanesimo classico, ma umanesimo secolare.
In ogni caso, ho zero difficoltà col nome. Il problema non è tanto come definirsi, ma farlo e agire di conseguenza.
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
ciao,
capisco quello che dici. secondo me sarebbe molto positivo riuscire a produrre un elaborato "snello", ma il tempo ahimé è tiranno con tutti.
potrebbe davvero essere interessante provare a "lavorarci" per farne un qualcosa di specificamente indirizzato agli studenti delle superiori...
sto scorrendo di nuovo il libro per trovare alcuni riferimenti di approccio migliorabile... "amen", "questo è il pane della fede", "tre per uno, cos'è un saldo" , la storia di cristo, la veste e la maglietta, "alleluia! nient'altro?",
poi prendo un altro blocco a caso...
"sta a sentire e fatti un'idea", "tu' tu' e tu là dietro?" "oh che strano" ecc
ma non trovo i punti dove secondo me si incalza un po' troppo il lettore facendolo sentire "scemo" (il termine è esagerato!), che nella prima lettura avevo notato, ora è tardi e ho scorso appena.
mah, su umanesimo forse hai ragione tu... è che proprio non vedo per ora un termine che prende più decisamente il via... umanesimo rimane un po' troppo legato all'idea di "superiorità dell'uomo sulla natura" che l'evoluzionismo ha di molto ridimensionato, concordo sul bel significato del termine ma lo vodo poco in grado di abbracciare gran parte del "gruppo". a me dei termni me ne frega poco, quindi spero invece che si affermi così sarò contento.
vabbè, complimenti ancora e buonanotte!
capisco quello che dici. secondo me sarebbe molto positivo riuscire a produrre un elaborato "snello", ma il tempo ahimé è tiranno con tutti.
potrebbe davvero essere interessante provare a "lavorarci" per farne un qualcosa di specificamente indirizzato agli studenti delle superiori...
sto scorrendo di nuovo il libro per trovare alcuni riferimenti di approccio migliorabile... "amen", "questo è il pane della fede", "tre per uno, cos'è un saldo" , la storia di cristo, la veste e la maglietta, "alleluia! nient'altro?",
poi prendo un altro blocco a caso...
"sta a sentire e fatti un'idea", "tu' tu' e tu là dietro?" "oh che strano" ecc
ma non trovo i punti dove secondo me si incalza un po' troppo il lettore facendolo sentire "scemo" (il termine è esagerato!), che nella prima lettura avevo notato, ora è tardi e ho scorso appena.
mah, su umanesimo forse hai ragione tu... è che proprio non vedo per ora un termine che prende più decisamente il via... umanesimo rimane un po' troppo legato all'idea di "superiorità dell'uomo sulla natura" che l'evoluzionismo ha di molto ridimensionato, concordo sul bel significato del termine ma lo vodo poco in grado di abbracciare gran parte del "gruppo". a me dei termni me ne frega poco, quindi spero invece che si affermi così sarò contento.
vabbè, complimenti ancora e buonanotte!
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
ot, scusate, vedo il triangolino in alto a dx del primo messaggio, rosso. non so che è ma non vorrei aver rapportato apo. se l'ho fatto è solo un errore (mi riservo di farlo quando avrò letto il libro!)
Ospite- Ospite
Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
jessica ha scritto:ot, scusate, vedo il triangolino in alto a dx del primo messaggio, rosso. non so che è ma non vorrei aver rapportato apo. se l'ho fatto è solo un errore (mi riservo di farlo quando avrò letto il libro!)
No Jessi non sei stata tu e la questione è già risolta
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
delfi68 ha scritto:
Cosworth, Delfi e Nellolo...
mi era sfuggito questo riferimento
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
Concordo, e lo tengo presente. chissà che prima o poi... In fondo devo solo armarmi di una grossa cesoiaalberto ha scritto:secondo me sarebbe molto positivo riuscire a produrre un elaborato "snello" (...) specificamente indirizzato agli studenti delle superiori...
Ma sai che a me invece piacciono? Il inguaggio è volutamente informale, e l'umorismo aiuta a 'spezzare' il peso della lettura, nonché a ironizzare e 'punzecchiare' su certe cose che decisamente lo meritano.alberto ha scritto:sto scorrendo di nuovo il libro per trovare alcuni riferimenti di approccio migliorabile... "amen", "questo è il pane della fede", "tre per uno, cos'è un saldo" , la storia di cristo, la veste e la maglietta, "alleluia! nient'altro?",
"sta a sentire e fatti un'idea", "tu' tu' e tu là dietro?" "oh che strano" ecc
Fammi sapere.alberto ha scritto:ma non trovo i punti dove secondo me si incalza un po' troppo il lettore
Dici? Per come l'ho inteso io, e come mi pare sia presentato all'estero, l'uomo è superiore solo in quanto intelligente e consapevole. Da ciò deriva quindi la sua responsabilità e il rispetto per la natura tutta, non il diritto di sfruttarla.alberto ha scritto:umanesimo rimane un po' troppo legato all'idea di "superiorità dell'uomo sulla natura" che l'evoluzionismo ha di molto ridimensionato
Al di là dei nomi, temo che la questione sia piuttosto un'altra: in che misura la nostra grande comunità di non credenti ritiene importante proporre una vera filosofia di vita? A me sembra, ad esempio parlandone in casa Uaar sia con la dirigenza che nel forum, che a fronte di alcuni che - come me e te - apprezzano la cosa e ci punterebbero, la grande maggioranza o non si pone il problema o lo rifiuta, restando per scelta nel bozzolo dell'ateismo e sostenendo in via di principio soltanto razionalità e laicità. Salvo poi, nei fatti, partecipare a marce della pace o discutere di diritti umani o avere uno statuto che concorda. Incongruenza? A mio avviso sì, ma parlandone apertamente mi pare spesso di essere preso per uno che vuole indottrinarli alla 'sua' filosofia, togliergli l'indipendenza, cambiare la faccia dell'associazione. Insomma, saremmo noi atei come gruppo a non avere ancora una percezione allargata all'importanza di offrire certi princìpi selezionati piuttosto che no, o a non ritenerlo utile/interessante.alberto ha scritto:concordo sul bel significato del termine ma lo vodo poco in grado di abbracciare gran parte del "gruppo".
Io ne parlo ai singoli, quando saremo un buon numero...
Concordo! Per me l'importante è ciò che poi il nome rappresenterà. Me ne piacerebbe uno ben azzeccato, ma l'importante è concodare su valori e iniziative.alberto ha scritto:a me dei termni me ne frega poco, quindi spero invece che si affermi così sarò contento.
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
sono della stessa opinione: la grande maggioranza non si pone il problema o lo rifiutaApo Steriori ha scritto:Al di là dei nomi, temo che la questione sia piuttosto un'altra: in che misura la nostra grande comunità di non credenti ritiene importante proporre una vera filosofia di vita? A me sembra, ad esempio parlandone in casa Uaar sia con la dirigenza che nel forum, che a fronte di alcuni che - come me e te - apprezzano la cosa e ci punterebbero, la grande maggioranza o non si pone il problema o lo rifiuta, restando per scelta nel bozzolo dell'ateismo e sostenendo in via di principio soltanto razionalità e laicità. Salvo poi, nei fatti, partecipare a marce della pace o discutere di diritti umani o avere uno statuto che concorda. Incongruenza? A mio avviso sì, ma parlandone apertamente mi pare spesso di essere preso per uno che vuole indottrinarli alla 'sua' filosofia, togliergli l'indipendenza, cambiare la faccia dell'associazione. Insomma, saremmo noi atei come gruppo a non avere ancora una percezione allargata all'importanza di offrire certi princìpi selezionati piuttosto che no, o a non ritenerlo utile/interessante.alberto ha scritto:concordo sul bel significato del termine ma lo vodo poco in grado di abbracciare gran parte del "gruppo".
Io ne parlo ai singoli, quando saremo un buon numero...
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
credo le divisioni si aprano sul come e non sul cosa.
La laicità dello stato non è una cosa semplice, come la attui?
Il rispetto delle religioni in che ottica va visto? Se analizziamo la religione in modo profondo e scientifico si arriva a delineare anche una patologia della cognizione e quindi la religione non è più una tradizione accettabile, ma una malattia sociale.
Se invece si è più morbidi e meno intransigenti, dove mettiamo il paletto della tollerabilità e tolleranza?
Niente indottrinamento al di sotto dei 18 anni? e come? ..niente divulgazioni pubbliche delle teorie religiose in tv, giornali? ...è censura?? ..per alcuni si, per altri no.
Niente sigarette ai minori, perchè fanno male. Ma se si dimostra che la religione è un male, o comunque è fonte di grandi mali sociali, la possiamo passare solo sopra i 18 anni? si..no..è un male? ..è un bene?
La religione è una libertà, o un'obbligo subbdolo insuflato nelle menti e che fa credere a queste menti di esercitare una libertà?
La religione andrebbe solo idealmente eliminata o anche effettivamente eliminata?
la società capitalistica, basata sull'iperproduzione e consumistica potrebbe sopravvivere se le masse venissero private dal calmante religioso?
..è complessa l'attività sociale di un'associazione atea volta alla laicizzazione della società.
La laicità dello stato non è una cosa semplice, come la attui?
Il rispetto delle religioni in che ottica va visto? Se analizziamo la religione in modo profondo e scientifico si arriva a delineare anche una patologia della cognizione e quindi la religione non è più una tradizione accettabile, ma una malattia sociale.
Se invece si è più morbidi e meno intransigenti, dove mettiamo il paletto della tollerabilità e tolleranza?
Niente indottrinamento al di sotto dei 18 anni? e come? ..niente divulgazioni pubbliche delle teorie religiose in tv, giornali? ...è censura?? ..per alcuni si, per altri no.
Niente sigarette ai minori, perchè fanno male. Ma se si dimostra che la religione è un male, o comunque è fonte di grandi mali sociali, la possiamo passare solo sopra i 18 anni? si..no..è un male? ..è un bene?
La religione è una libertà, o un'obbligo subbdolo insuflato nelle menti e che fa credere a queste menti di esercitare una libertà?
La religione andrebbe solo idealmente eliminata o anche effettivamente eliminata?
la società capitalistica, basata sull'iperproduzione e consumistica potrebbe sopravvivere se le masse venissero private dal calmante religioso?
..è complessa l'attività sociale di un'associazione atea volta alla laicizzazione della società.
delfi68- -------------
- Numero di messaggi : 11242
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
sì hai ragione le divisioni si aprono sul come e sul cosa, soprattutto se non si prova ad "aprire" e li chiudiamo in un divieto.
senza condivisione, senza base ampia, si può solo giocare al "piccolo rivoluzionario".
anche solo far nascere in terra UAAR una riflessione su questo potrebbe essere molto positivo.
io sono semplicistico e ingenuo, ma non vieterei niente. proverei a porre le basi - ad esempio rendendo molto faticoso fare il contrario - per disincentivare l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole, proponendo (ad esempio) l'educazione civica.
disincentivare le elargizioni alla chiesa, provare a costruire un "centro unico di solidarietà", sia laico che religioso, togliendo a quest'ultimo il "monopolio" della pietà e dell'aiuto agli altri.
porre il metodo scientifico e i progressi nella conoscenza in testa alle mainframe mediatiche, anziché "amici" o "c'è posta per te".
togliere il papa dalla quotidianità mediatica, senza divieti ma con precise scelte editoriali: c'è la notizia, la si dà. non c'è notizia, non si dà.
marginalizzare . ma non artatamente, fisiologicamente - la religione dal quotidiano, quindi in primis semplicemente togliere tutto l'artificio che gli gira intorno.
scusate sono semplicistico e ho pochissimo tempo questa settimana, ma non volevo che questo 3d, che per me è uno dei più interessanti, si "asciugasse"... la ricerca di valori condivisibili è una delle attività più utili che possiamo fare in questo campo.
senza condivisione, senza base ampia, si può solo giocare al "piccolo rivoluzionario".
anche solo far nascere in terra UAAR una riflessione su questo potrebbe essere molto positivo.
io sono semplicistico e ingenuo, ma non vieterei niente. proverei a porre le basi - ad esempio rendendo molto faticoso fare il contrario - per disincentivare l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole, proponendo (ad esempio) l'educazione civica.
disincentivare le elargizioni alla chiesa, provare a costruire un "centro unico di solidarietà", sia laico che religioso, togliendo a quest'ultimo il "monopolio" della pietà e dell'aiuto agli altri.
porre il metodo scientifico e i progressi nella conoscenza in testa alle mainframe mediatiche, anziché "amici" o "c'è posta per te".
togliere il papa dalla quotidianità mediatica, senza divieti ma con precise scelte editoriali: c'è la notizia, la si dà. non c'è notizia, non si dà.
marginalizzare . ma non artatamente, fisiologicamente - la religione dal quotidiano, quindi in primis semplicemente togliere tutto l'artificio che gli gira intorno.
scusate sono semplicistico e ho pochissimo tempo questa settimana, ma non volevo che questo 3d, che per me è uno dei più interessanti, si "asciugasse"... la ricerca di valori condivisibili è una delle attività più utili che possiamo fare in questo campo.
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fine.
alberto- -----------
- Numero di messaggi : 2599
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
Eh magari! Spesso non è ancora così.delfi68 ha scritto:credo le divisioni si aprano sul come e non sul cosa.
Una volta d'accordo sul cosa, in effetti il come va discusso a fondo. Ovviamente dev'essere un 'come' in accordo con il 'cosa'. non sarà immediato, e spesso anche non facile, ma si può. Intanto, cominciamo.
Ecco, figurati allora se si parla proprio di etica, o di logica e scienza, o di libertà e coscienza, o di educazione familiare...delfi68 ha scritto:La laicità dello stato non è una cosa semplice, come la attui?
La mia idea è che va bene tutto basta che non rompa agli altri o all'ambiente. Quindi liberi di credere, non liberi di indottrinare, ad esempio. Penso che questa distinzione sia più rispettosa, e tuttavia mi aspetto che una volta estirpati certi metodi coercitivi e pompati quelli razionali e relazionali, ci saranno via via molti meno credenti..delfi68 ha scritto:Il rispetto delle religioni in che ottica va visto? (...) La religione è una libertà, o un'obbligo subbdolo insuflato nelle menti? (...) andrebbe solo idealmente eliminata o anche effettivamente eliminata?
Bellissima questione, ed ecco perché a mio avviso dovremmo parlare di *modo di vivere*, di filosofia di vita, visione del mondo, ampliando cioè la prospettiva della sola (per quanto necessaria) difesa del non credere e della laicità nello Stato.delfi68 ha scritto:la società capitalistica, basata sull'iperproduzione e consumistica potrebbe sopravvivere se le masse venissero private dal calmante religioso?
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Autore del Piccolo manuale di Umanesimo ateo. Il perché e il percome di una vita senza dèi. Ebook in pdf/epub (gratis) e in libreria!
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Re: [libro] Piccolo manuale di Umanesimo ateo v5
Sono proprio contento che fra noi siamo d'accordo - Alberto, Delfi, Apo e altri!alberto ha scritto:sì hai ragione le divisioni si aprono sul come e sul cosa
Ritengo comunque che definire e convenire sul cosa sia davvero essenziale e propedeutico al fare. No? In arrivo un mio post al proposito...
Giustissimo. Quando ci ho provato io, alcuni hanno raccolto, altri no, altri ancora hanno proprio nicchiato. Mi sono fatto l'idea di una resistenza innanzitutto a livello di dirigenza.alberto ha scritto:anche solo far nascere in terra UAAR una riflessione su questo potrebbe essere molto positivo.
Quotissimo!alberto ha scritto:la ricerca di valori condivisibili è una delle attività più utili che possiamo fare in questo campo.
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