Riflessioni Esistenzialiste
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Io ne suggerire una terza, appunto, proprio perchè cristiano, si senta investito della verità e bolli le vostre, nostre risposte con una scrollata di spalle convinto della sua infallibile e superiore fede.*Valerio* ha scritto:
I casi sono due, da buon cristiano o porge l'altra guancia, o non raccoglie la provocazione, te Rasp ne hai una terza?
La loro modestia è intrisa di superbia.
loonar- ----------
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Darrow ha scritto:Io ne suggerire una terza, appunto, proprio perchè cristiano, si senta investito della verità e bolli le vostre, nostre risposte con una scrollata di spalle convinto della sua infallibile e superiore fede.*Valerio* ha scritto:
I casi sono due, da buon cristiano o porge l'altra guancia, o non raccoglie la provocazione, te Rasp ne hai una terza?
La loro modestia è intrisa di superbia.
Vabbe' mi svelo, anche se cosi' per ripicca non lo fara' mai.
A me piacerebbe una sfuriata tipo anatema, o scomunica latae sententiae, sarebbe fantastico.
*Valerio*- -------------
- Numero di messaggi : 6928
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Rasputin ha scritto:A me pare uno dei tanti lanciaisassoenascondilbraccio
Io dico che è l'ultimo cacciato
___________________
Quando la maggior parte di una società è stupida allora la prevalenza del cretino diventa dominante e inguaribile.
Carlo M. Cipolla
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chef75- ------------
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Mi pare proprio una "toccata e fuga".
Kirk dixit et fugit.
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"Dio non gioca a dadi" Albert Einstein
"Dio non solo gioca a dadi, ma li lancia dove non possiamo vedere" Richard Feynman
Dialogo tra un Cristiano ed un Pagano Norreno
Cristiano "Il Signore Iddio è onnipotente, fratello pagano"
Pagano "Thor è più potente del tuo dio, Cristiano"
Cristiano "Davvero? Credo che tu sia in errore"
Pagano "Considera questo: Il mio dio Thor è possente nerboruto ed ha un martello...
Il tuo, invece è inchiodato ad una croce. Ne vogliamo discutere?"
Feynman- -----------
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Salve.
Mi piace molto raccontare la mia storia. Non mi importa che ci crediate, del resto (se mi è concessa una innocua provocazione) non sarebbe la prima cosa a cui non credete.
Era plausibile ricevere critiche come "un copione da circo" etc etc.
Per questo motivo ho precisato che non ho usato a una e-mail personale per questo forum.
Non l'ho fatto perché circa sei mesi fa ho scoperto che tramite i forum gli amministratori caricavano di pubblicità il mio indirizzo di posta. Non credo lo facessero nemmeno apposta, ma semplicemente, per ovvi motivi, immaginerete che non sono partito col presupposto di frequentare assiduamente questo forum.
Potevo omettere la mia storia. Ne prendo atto.
La mia storia è melodrammatica: ne prendo atto ma non ho chiesto io di vivere con persone sia atee che (dal mio punto di vista) non molto propense alla "carità".
Magari posso dare l'idea di una persona che vuole apparire un martire e sapete che vi dico? Io sono quel genere di persona, e ne vado fiero.
In questo momento della mia vita, mi sento a posto con la coscienza.
Purtroppo ho sbagliato, forse era più opportuno servirvi le domande incalzanti (non ho visto ancora risposte, ma forse mi sono sfuggite) senza cercare di farvi capire il MOTIVO che mi hanno portato a farmi delle domande.
Vi interessa il motivo? Lo sapete.
Non vi interessa il motivo? Rispondete, cortesamente in maniera civile.
Non vi interessa la mia storia e le mie domande? Non leggete, così non commenterete.
Non mi sembra di aver affermato che tutti gli atei non siano caritatevoli.
Semplicemente, che Gesù Cristo insegna la carità e tutti i veri credenti del Cristo reprimono il proprio ego per la Carità.
Ci sono atei che hanno aiutato il prossimo cosiccome ci sono (presunti) cristiani che non l'hanno fatto. Nemmeno mi azzardo a trarne le stime statistiche, mi sembrano ragionamenti pacifici e del tutto assodati.
Mi dispiace se ho dato l'impressione di voler affermare che tutti gli atei non paghino le tasse o che siano tutti dei drogati e che (ma qui c'è da aprire una parentesi, e l'ho aperta) siano tutti degli amorali...o che vogliano l'Ateismo di Stato etc etc etc.
E, riguardo alla parentesi, vi giro una domanda: Perché avere una moralità se l'unico capo d'imputazione dei proprio interessi è il proprio ego? Perché vi fa stare bene? O è forse la cosiddetta (se c'è un economista mi corregga) prospettiva del grande periodo che giustifica l'applicazione reale del Dilemma del Prigioniero.
Beh, vi do una informazione: per voi non dovrebbe esistere il lungo periodo. Voi morite, poi cosa? Quindi, perché continuate a cooperare col prossimo anche quando, nel breve periodo, non vi conviene?
Perché uomini potentissimi che potrebbero davvero compiere disastri per vivere la loro (breve) vita rimanente come un vero Dio in Terra, non lo fanno? E se lo fanno, prendete atto che lo fanno.
Secondo me, mia personale interpretazione, o vi (voi generico...parlo degli atei come parlo dei potenti...ma della società in generale) siete conformati ad una società cristiano-marxista (e per favore non offendetemi i cattocomunisti e Rosi Bindi), e quindi dogmatica, oppure avete paura di venire puniti-sanzionati.
E fosse, dico fosse, la seconda ipotesi...vi sentite o non vi sentite degli schiavi di un padrone (anche sotto forma di Stato Democratico come rappresentanza di maggioranza, e quindi società cristiano-marxista) che, presumendosi più intelligente di voi, vi ha imposto le sue regole che voi accettate per paura della sanzione?
Sintetizzando, e non sono bravo: "Se sei cristiano vai in strada, spogliati nudo e dona tutti i tuoi averi. Se non lo sei (inteso, se non credi) vai in strada con un mitra e spara ai passanti e derubali."
Questo è un paradosso potente.
Ritornando alle domande iniziali:
Secondo voi, il problema è insito nel credere in qualcosa che potrebbe non esistere che annebbia la mente con dei dogmi (qualunque essi siano, attenzione), oppure è la presunzione di credere di poter conoscere ciò che è e che non è, e quindi applicare delle soluzioni presumibilmente ottimali (nello specifico, leggi, sanzioni)?
Ovviamente, presunzione che dal mio punto di vista è propria di tutti gli individui arroganti (inteso come persona che si arroga il diritto di sapere), dal prete saccenti all'utente di questo forum che, posto in una condizione tra il credere e non credere alla mia storia, preferisce non credere pur non avendo prove oggettive per smentirla -per così dire- scientificamente.
Per questo ho scelto di vivere secondo il relativismo cristiano.
Comunque vi chiedo di portare pazienza e non portare rancore.
Trovo il tempo quando posso, ed in fin dei conti io penso di esservi amico. Mi piacerebbe trovare degli atei che accettino il diverso nella maniera in cui i (veri) cristiani hanno imparato a farlo.
P.S. Io sono, paradosslamente, un diavolo tentatore che rifugge la logica e sprofonda nell'esistenzialismo. Io voglio che la gente pensi. Non che la gente creda. Non voglio convertire nessuno. Nel mio credo (che è anche la mia religione, dove però io preferisco chiamare religione un comportamento sociale, da cui appunto l'inserirne l'ateismo tra le categorie; mentre il mio credo è letteralmente ciò in cui io credo...che non è quello ciò cui credono i cattolici, né i luterani etc etc, ma siamo tutti benomale socialmente cristiani) convertire il prossimo non serve a nulla.
Dio non mi ricompenserà se io vi converto. Io posso regalarvi un Vangelo (anche un link ad un sito internet andrebbe bene) e dirvi: "Ecco, questo è Tutto. A voi la scelta."
Fatto questo -e non lo faccio ché sono sicuro che se voi voleste un Vangelo lo rimediate come e quando volete- io sono a posto col mio Dio e con la mia coscienza.
Io credo di andare in Paradiso. Io non posso né dire né immaginare che sorte capiterà a voi.
Tutto qui, fratelli tutti, contenti tutti.
A voi la scelta.
Mi piace molto raccontare la mia storia. Non mi importa che ci crediate, del resto (se mi è concessa una innocua provocazione) non sarebbe la prima cosa a cui non credete.
Era plausibile ricevere critiche come "un copione da circo" etc etc.
Per questo motivo ho precisato che non ho usato a una e-mail personale per questo forum.
Non l'ho fatto perché circa sei mesi fa ho scoperto che tramite i forum gli amministratori caricavano di pubblicità il mio indirizzo di posta. Non credo lo facessero nemmeno apposta, ma semplicemente, per ovvi motivi, immaginerete che non sono partito col presupposto di frequentare assiduamente questo forum.
Potevo omettere la mia storia. Ne prendo atto.
La mia storia è melodrammatica: ne prendo atto ma non ho chiesto io di vivere con persone sia atee che (dal mio punto di vista) non molto propense alla "carità".
Magari posso dare l'idea di una persona che vuole apparire un martire e sapete che vi dico? Io sono quel genere di persona, e ne vado fiero.
In questo momento della mia vita, mi sento a posto con la coscienza.
Purtroppo ho sbagliato, forse era più opportuno servirvi le domande incalzanti (non ho visto ancora risposte, ma forse mi sono sfuggite) senza cercare di farvi capire il MOTIVO che mi hanno portato a farmi delle domande.
Vi interessa il motivo? Lo sapete.
Non vi interessa il motivo? Rispondete, cortesamente in maniera civile.
Non vi interessa la mia storia e le mie domande? Non leggete, così non commenterete.
Non mi sembra di aver affermato che tutti gli atei non siano caritatevoli.
Semplicemente, che Gesù Cristo insegna la carità e tutti i veri credenti del Cristo reprimono il proprio ego per la Carità.
Ci sono atei che hanno aiutato il prossimo cosiccome ci sono (presunti) cristiani che non l'hanno fatto. Nemmeno mi azzardo a trarne le stime statistiche, mi sembrano ragionamenti pacifici e del tutto assodati.
Mi dispiace se ho dato l'impressione di voler affermare che tutti gli atei non paghino le tasse o che siano tutti dei drogati e che (ma qui c'è da aprire una parentesi, e l'ho aperta) siano tutti degli amorali...o che vogliano l'Ateismo di Stato etc etc etc.
E, riguardo alla parentesi, vi giro una domanda: Perché avere una moralità se l'unico capo d'imputazione dei proprio interessi è il proprio ego? Perché vi fa stare bene? O è forse la cosiddetta (se c'è un economista mi corregga) prospettiva del grande periodo che giustifica l'applicazione reale del Dilemma del Prigioniero.
Beh, vi do una informazione: per voi non dovrebbe esistere il lungo periodo. Voi morite, poi cosa? Quindi, perché continuate a cooperare col prossimo anche quando, nel breve periodo, non vi conviene?
Perché uomini potentissimi che potrebbero davvero compiere disastri per vivere la loro (breve) vita rimanente come un vero Dio in Terra, non lo fanno? E se lo fanno, prendete atto che lo fanno.
Secondo me, mia personale interpretazione, o vi (voi generico...parlo degli atei come parlo dei potenti...ma della società in generale) siete conformati ad una società cristiano-marxista (e per favore non offendetemi i cattocomunisti e Rosi Bindi), e quindi dogmatica, oppure avete paura di venire puniti-sanzionati.
E fosse, dico fosse, la seconda ipotesi...vi sentite o non vi sentite degli schiavi di un padrone (anche sotto forma di Stato Democratico come rappresentanza di maggioranza, e quindi società cristiano-marxista) che, presumendosi più intelligente di voi, vi ha imposto le sue regole che voi accettate per paura della sanzione?
Sintetizzando, e non sono bravo: "Se sei cristiano vai in strada, spogliati nudo e dona tutti i tuoi averi. Se non lo sei (inteso, se non credi) vai in strada con un mitra e spara ai passanti e derubali."
Questo è un paradosso potente.
Ritornando alle domande iniziali:
Secondo voi, il problema è insito nel credere in qualcosa che potrebbe non esistere che annebbia la mente con dei dogmi (qualunque essi siano, attenzione), oppure è la presunzione di credere di poter conoscere ciò che è e che non è, e quindi applicare delle soluzioni presumibilmente ottimali (nello specifico, leggi, sanzioni)?
Ovviamente, presunzione che dal mio punto di vista è propria di tutti gli individui arroganti (inteso come persona che si arroga il diritto di sapere), dal prete saccenti all'utente di questo forum che, posto in una condizione tra il credere e non credere alla mia storia, preferisce non credere pur non avendo prove oggettive per smentirla -per così dire- scientificamente.
Per questo ho scelto di vivere secondo il relativismo cristiano.
Non esistono Dogmi, e questo non è un Dogma.
Comunque vi chiedo di portare pazienza e non portare rancore.
Trovo il tempo quando posso, ed in fin dei conti io penso di esservi amico. Mi piacerebbe trovare degli atei che accettino il diverso nella maniera in cui i (veri) cristiani hanno imparato a farlo.
P.S. Io sono, paradosslamente, un diavolo tentatore che rifugge la logica e sprofonda nell'esistenzialismo. Io voglio che la gente pensi. Non che la gente creda. Non voglio convertire nessuno. Nel mio credo (che è anche la mia religione, dove però io preferisco chiamare religione un comportamento sociale, da cui appunto l'inserirne l'ateismo tra le categorie; mentre il mio credo è letteralmente ciò in cui io credo...che non è quello ciò cui credono i cattolici, né i luterani etc etc, ma siamo tutti benomale socialmente cristiani) convertire il prossimo non serve a nulla.
Dio non mi ricompenserà se io vi converto. Io posso regalarvi un Vangelo (anche un link ad un sito internet andrebbe bene) e dirvi: "Ecco, questo è Tutto. A voi la scelta."
Fatto questo -e non lo faccio ché sono sicuro che se voi voleste un Vangelo lo rimediate come e quando volete- io sono a posto col mio Dio e con la mia coscienza.
Io credo di andare in Paradiso. Io non posso né dire né immaginare che sorte capiterà a voi.
Tutto qui, fratelli tutti, contenti tutti.
A voi la scelta.
Kierkegaard- Numero di messaggi : 3
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Mi prendo anche la briga di rispondere a questa simpatica scenetta evocata dall'utente Feyman.
Dialogo tra una Cristiana ed una Pagana Norrena
Pagana "Thor è sexy."
Cristiana "Gesù Cristo è più sexy, sorella pagana"
Pagano "Davvero? Credo che tu sia in errore"
Cristiana "Considera questo: Il tempo che Thor ha aspettato prima che qualcuno si degnasse a scriturarlo in un film serio, Gesù Cristo ha posato innumerevli volte per i più grandi pittori europei di tutti i tempi, con solo un lenzuolo addosso. Ne vogliamo discutere, o passiamo all'Home Video?
Con questo voglio solo tentare di dimostrarvi come una mente aperta al relativismo cristiano ha imparato a sfruttare la "forza bruta" dell'avversario senza ricorrere allo sdegno dei bigotti. L'umorismo fa parte dei valori cristiani, laddove sia sempre finalizato ad una morale cristiana.
L'insegnamento morale (non religioso) che ho cercato di comunicare col mio umorismo è che anche se viviamo in un mondo in cui si esalta la Forza e la Fisicità, la Bellezza e l'Arte rimangono socialmente attività più nobili del semplice "spaccarsi i muscoli in palestra".
Ps: Non c'entra niente e non credo apprezzerete ma ho cercato a più riprese (fisico permettendo) di imparare l'Ai Ki Do e questa filosofia "marziale" (che di marziale ha ben poco) giapponese mi ha aiutato molto nel mio cammino cristiano.
Dialogo tra una Cristiana ed una Pagana Norrena
Pagana "Thor è sexy."
Cristiana "Gesù Cristo è più sexy, sorella pagana"
Pagano "Davvero? Credo che tu sia in errore"
Cristiana "Considera questo: Il tempo che Thor ha aspettato prima che qualcuno si degnasse a scriturarlo in un film serio, Gesù Cristo ha posato innumerevli volte per i più grandi pittori europei di tutti i tempi, con solo un lenzuolo addosso. Ne vogliamo discutere, o passiamo all'Home Video?
Con questo voglio solo tentare di dimostrarvi come una mente aperta al relativismo cristiano ha imparato a sfruttare la "forza bruta" dell'avversario senza ricorrere allo sdegno dei bigotti. L'umorismo fa parte dei valori cristiani, laddove sia sempre finalizato ad una morale cristiana.
L'insegnamento morale (non religioso) che ho cercato di comunicare col mio umorismo è che anche se viviamo in un mondo in cui si esalta la Forza e la Fisicità, la Bellezza e l'Arte rimangono socialmente attività più nobili del semplice "spaccarsi i muscoli in palestra".
Ps: Non c'entra niente e non credo apprezzerete ma ho cercato a più riprese (fisico permettendo) di imparare l'Ai Ki Do e questa filosofia "marziale" (che di marziale ha ben poco) giapponese mi ha aiutato molto nel mio cammino cristiano.
Kierkegaard- Numero di messaggi : 3
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Kierkegaard ha scritto: "Ecco, questo è Tutto. A voi la scelta."
Fatto questo -e non lo faccio ché sono sicuro che se voi voleste un Vangelo lo rimediate come e quando volete- io sono a posto col mio Dio e con la mia coscienza.
Io credo di andare in Paradiso. Io non posso né dire né immaginare che sorte capiterà a voi.
Guarda,te lo ridico,dio non esiste e manco gesu quindi è inutile farsi troppe seghe mentali a riguardo,mi dispiace ke i due ti abbiano condizionato.
I Vangeli li ho e li ho letti un paio di volte,avevo trovato anche alcune discrepanze tra i quattro QUI,per me è un libro ridicolo,noioso,ripetitivo,senza senso e non mi ha condizionato (chissà perche)
Ecco,a dire la verità(senza offesa ma x esempio) voi credenti cosi convinti mi fate venire un pò in mente quegli epidosi di ragazzi che si creano un amico immaginario,ci giocano lo vedono ci parlano,ma la realta è diversa.
Nel 95 ho conosciuto una tipa di 24 anni (all'epoca) che mi ha raccontato quando era ragazzina, intorno ai 16/17 ha iniziato a vedersi (immaginarsi) un budello che gli usciva dalla pancia allora ha cominciato a tirarlo per toglierlo,e tirava tirava, ma questo continuava a uscire,,per fartela breve è stata mesi se non anni a immaginarsi di tirare fuori un budello..tira tira tira..poi ha smesso,non ricordo se il perche me lo ha raccontato..(forse è rientrata in se)
Ritornando in tema,non ti preoccupare per la nostra sorte,grazie del pensiero...immagino le chiaccherate con dio,e cosa vi direte ridacchiando ambedue:
kie: sai ,una sera quando ero ancora sulla terra ho mandato due messaggi sul forum atei italiani,ho voluto farmi due risate....
dio: si lo so!
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Carlo M. Cipolla
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Kier, come ti ho subito detto tu hai esordito con un racconto del tutto inventato solo per pensare di far (un penoso) colpo. La mia opinione non cambia, e con un inizio cosi' ti sei gia' qualificato per quello che sei. Visto che siamo su di un forum e la logica e' scrivere, mi limito a una sola osservazione a quella sbrodolata che hai scritto. Da quello che hai esposto si capisce che oltre che non capire nulla di cosa sia l'animo umano, non conosci neanche lontanamente cosa sia la morale o fare del bene !!
Kir:
E, riguardo alla parentesi, vi giro una domanda: Perché avere una moralità se l'unico capo d'imputazione dei proprio interessi è il proprio ego? Perché vi fa stare bene? O è forse la cosiddetta (se c'è un economista mi corregga) prospettiva del grande periodo che giustifica l'applicazione reale del Dilemma del Prigioniero.
Beh, vi do una informazione: per voi non dovrebbe esistere il lungo periodo. Voi morite, poi cosa? Quindi, perché continuate a cooperare col prossimo anche quando, nel breve periodo, non vi conviene?
La fondamentale differenza fondamentale e' che io mi comporto bene e seguo la morale solo ed esclusivamente perche' credo in quello che faccio, perche' me lo sento, e non perche' mi aspetto una ricompensa od ho paura di una punizione!! A me di morire, tanto piu' di andare all'inferno ( inferno!!) non me ne frega un cazzo. Io so di aver fatto delle belle cose e di aver aiutato tante persone, particolarmente dei bambini, senza aver nessun tornaconto. E l'ho fatto e lo rifarei anche se questo dovesse dire che andro' all'inferno. E cosi' vivo e mi comporto nella vita. Non uso certo il mitra per starda!!!
Non so se sai cosa sia la dignita' umana. Io ho rispetto, prima di TUTTI gli altri, e poi anche di me stesso. Ho il coraggio delle mie azioni e se faccio qualcosa e' perche' ci credo, non perche' mi hanno detto che si deve far cosi'. Non mi serve uno che si veste da donna con la gonna lunga, nera bianca o rossa che sia, che mi dice cosa devo e cosa non devo fare. E trovo penose le minacce che fanno a chi non fa quello che dicono loro. Ma prima si guardino in casa, e ripuliscano le loro porcherie. Poi forse potranno avere la dignita' di poter dire qualcosa. Penosi!!
Caro kir, non so chi tu realmente sia, ma una cosa e' certa.....ci ritroveremo tutt'e due all' inferno!!
Kir:
E, riguardo alla parentesi, vi giro una domanda: Perché avere una moralità se l'unico capo d'imputazione dei proprio interessi è il proprio ego? Perché vi fa stare bene? O è forse la cosiddetta (se c'è un economista mi corregga) prospettiva del grande periodo che giustifica l'applicazione reale del Dilemma del Prigioniero.
Beh, vi do una informazione: per voi non dovrebbe esistere il lungo periodo. Voi morite, poi cosa? Quindi, perché continuate a cooperare col prossimo anche quando, nel breve periodo, non vi conviene?
La fondamentale differenza fondamentale e' che io mi comporto bene e seguo la morale solo ed esclusivamente perche' credo in quello che faccio, perche' me lo sento, e non perche' mi aspetto una ricompensa od ho paura di una punizione!! A me di morire, tanto piu' di andare all'inferno ( inferno!!) non me ne frega un cazzo. Io so di aver fatto delle belle cose e di aver aiutato tante persone, particolarmente dei bambini, senza aver nessun tornaconto. E l'ho fatto e lo rifarei anche se questo dovesse dire che andro' all'inferno. E cosi' vivo e mi comporto nella vita. Non uso certo il mitra per starda!!!
Non so se sai cosa sia la dignita' umana. Io ho rispetto, prima di TUTTI gli altri, e poi anche di me stesso. Ho il coraggio delle mie azioni e se faccio qualcosa e' perche' ci credo, non perche' mi hanno detto che si deve far cosi'. Non mi serve uno che si veste da donna con la gonna lunga, nera bianca o rossa che sia, che mi dice cosa devo e cosa non devo fare. E trovo penose le minacce che fanno a chi non fa quello che dicono loro. Ma prima si guardino in casa, e ripuliscano le loro porcherie. Poi forse potranno avere la dignita' di poter dire qualcosa. Penosi!!
Caro kir, non so chi tu realmente sia, ma una cosa e' certa.....ci ritroveremo tutt'e due all' inferno!!
Paolo- --------------
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Già, come se non sapessimo nulla delle favole cristiane...Kierkegaard ha scritto:Salve.
Io credo di andare in Paradiso. Io non posso né dire né immaginare che sorte capiterà a voi.
Tutto qui, fratelli tutti, contenti tutti.
A voi la scelta.
Se credi di andare nel cosiddetto paradiso perchè l'hai letto in un libro, ti sconsiglio la lettura di Robinson Crusoe, potresti naufragare in un'isola deserta
Nizam al-Mulk- -------------
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Ragionamento del credente medio. Non c'è dio -> Tutto è permesso.Kierkegaard ha scritto:
Beh, vi do una informazione: per voi non dovrebbe esistere il lungo periodo. Voi morite, poi cosa? Quindi, perché continuate a cooperare col prossimo anche quando, nel breve periodo, non vi conviene?
Perché uomini potentissimi che potrebbero davvero compiere disastri per vivere la loro (breve) vita rimanente come un vero Dio in Terra, non lo fanno? E se lo fanno, prendete atto che lo fanno.
Secondo me, mia personale interpretazione, o vi (voi generico...parlo degli atei come parlo dei potenti...ma della società in generale) siete conformati ad una società cristiano-marxista (e per favore non offendetemi i cattocomunisti e Rosi Bindi), e quindi dogmatica, oppure avete paura di venire puniti-sanzionati.
Solo una domanda: non ti è mai capitato di fare una buona azione senza aspettarti nulla in cambio? Ti giuro che è una sensazione bellissima, dovresti provarla.
Sai, ci sono persone per cui tale sensazione è al centro di ogni loro azione. Si chiama coscienza.
Tutta la vita è scandita da credenze, ma credenze che nulla c'azzeccano con quelle religiose. Sono credenze dettate dalle nostre esperienze nella vita reale, non da un racconto di migliaia di anni fa (es. credo che il dottore mi curi bene, perchè l'ha fatto numerose altre volte). Il problema di fondo dei credenti è proprio quello di credere in qualcosa di cui non si ha alcuna esperienza nè conoscienza. Ma se fossero coerenti dovrebbero almeno bersi tutte le favole del mondo, invece, non si sa bene perchè, credono solo in quella di un dio assassino e genocida.Kierkegaard ha scritto:
Secondo voi, il problema è insito nel credere in qualcosa che potrebbe non esistere che annebbia la mente con dei dogmi (qualunque essi siano, attenzione), oppure è la presunzione di credere di poter conoscere ciò che è e che non è, e quindi applicare delle soluzioni presumibilmente ottimali (nello specifico, leggi, sanzioni)?
Ragionamento del credente medio. Se non si può provarne l'inesistenza, allora bisogna credere.Kierkegaard ha scritto:
Presunzione che dal mio punto di vista è propria di tutti gli individui arroganti (inteso come persona che si arroga il diritto di sapere), dal prete saccenti all'utente di questo forum che, posto in una condizione tra il credere e non credere alla mia storia, preferisce non credere pur non avendo prove oggettive per smentirla -per così dire- scientificamente.
Ora senti qua: Lo sai che ogni sera torno a casa e vedo un mostro di spaghetti volante che mi prepara un sugosissimo piatto di spaghetti di una bontà infinita e io tutti i giorni lo prego perchè continui a farlo?
Se non ci credi, se tanto arrogante quanto noi, se invece ci credi... complimenti, perchè primo sei coerente con te stesso, secondo perchè è la verità!
Ragionamento del credente medio. Bisogna pensare per convincersi che bisogna credere. Ci sei o ci fai?Kierkegaard ha scritto:
Io voglio che la gente pensi. Non che la gente creda.
Bene, credi pure al tuo mondo creato magnificamente da dio, pieno di bellezza, amore e paradiso, io, per quanto sia peggiore, preferisco di gran lunga la realtà.Kierkegaard ha scritto:
Io credo di andare in Paradiso. Io non posso né dire né immaginare che sorte capiterà a voi.
Tutto qui, fratelli tutti, contenti tutti.
A voi la scelta.
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Kierkegaard ha scritto: "Ecco, questo è Tutto. A voi la scelta."
Fatto questo -e non lo faccio ché sono sicuro che se voi voleste un Vangelo lo rimediate come e quando volete- io sono a posto col mio Dio e con la mia coscienza.
[b]Io credo di andare in Paradiso. Io non posso né dire né immaginare che sorte capiterà a voi.
Ma quando attraversi la strada guardi a sinistra e a destra, no?
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Da cui si deduce che la religione non aiuta affatto a cambiare in meglio il comportamento umano, così come tu invece deduci il contrario, quindi essendo la mia deduzione contro la tua, siamo pari e aspettiamo prove oggettive che avvalori una delle due tesi, per ora mi bastano le innumerevoli guerre di religioni per far pendere l'ago della bilancia verso una maggiore pericolosità della religione rispetto alla non credenza. Sta a te smentirmi con i fatti e non con le parole.Kierkegaard ha scritto:
Ci sono atei che hanno aiutato il prossimo cosiccome ci sono (presunti) cristiani che non l'hanno fatto. Nemmeno mi azzardo a trarne le stime statistiche, mi sembrano ragionamenti pacifici e del tutto assodati.
L'uomo è un animale sociale, se coopera con altri uomini lo fa solo perchè gli conviene da un punto di vista naturale, cioè trasmettere i suoi geni e farli prosperare, fare terra bruciata attorno a sè non è la strategia ideale per dare un seguito al proprio DNA. Poi c'è chi non sottosta' agli imput istintivi e idealizzando troppo finisce con l'impazzire, comportandosi da animali asociali (capita anche in natura fra altri animali sociali come i leoni ad esempio) e cominciano a sparare attorno.Kierkegaard ha scritto:Perché avere una moralità se l'unico capo d'imputazione dei proprio interessi è il proprio ego? Perché vi fa stare bene? O è forse la cosiddetta (se c'è un economista mi corregga) prospettiva del grande periodo che giustifica l'applicazione reale del Dilemma del Prigioniero.
"Se sei cristiano vai in strada, spogliati nudo e dona tutti i tuoi averi. Se non lo sei (inteso, se non credi) vai in strada con un mitra e spara ai passanti e derubali."
Questo è un paradosso potente.
Chi tra il credere e il non credere, sceglie la seconda eventualità, tutto mi sembra tranne che saccente o arrogante, a meno che per arrogante non intendi chi si arroga il diritto di avere delle prove consistente per credere a qualcosa prima di mettersi a sentenziare.Kierkegaard ha scritto:Ritornando alle domande iniziali:
Secondo voi, il problema è insito nel credere in qualcosa che potrebbe non esistere che annebbia la mente con dei dogmi (qualunque essi siano, attenzione), oppure è la presunzione di credere di poter conoscere ciò che è e che non è, e quindi applicare delle soluzioni presumibilmente ottimali (nello specifico, leggi, sanzioni)?
Ovviamente, presunzione che dal mio punto di vista è propria di tutti gli individui arroganti (inteso come persona che si arroga il diritto di sapere), dal prete saccenti all'utente di questo forum che, posto in una condizione tra il credere e non credere alla mia storia, preferisce non credere pur non avendo prove oggettive per smentirla -per così dire- scientificamente.
Non so tu, ma io fra un giudice che condanna senza un'evidenza, ma per ispirazione divina e uno che vuole una perizia documentata prima di sbatterti in galera, io preferisco il secondo.
loonar- ----------
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Sempre più fake.Kierkegaard ha scritto:Dialogo tra una Cristiana ed una Pagana Norrena
Pagana "Thor è sexy."
Cristiana "Gesù Cristo è più sexy, sorella pagana"
Pagano "Davvero? Credo che tu sia in errore"
Cristiana "Considera questo: Il tempo che Thor ha aspettato prima che qualcuno si degnasse a scriturarlo in un film serio, Gesù Cristo ha posato innumerevli volte per i più grandi pittori europei di tutti i tempi, con solo un lenzuolo addosso. Ne vogliamo discutere, o passiamo all'Home Video?
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Dimostra in maniera lampante l'inesistenza e inefficacia di una comicità cristiana.Fux89 ha scritto:Sempre più fake.Kierkegaard ha scritto:Dialogo tra una Cristiana ed una Pagana Norrena
Pagana "Thor è sexy."
Cristiana "Gesù Cristo è più sexy, sorella pagana"
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Cristiana "Considera questo: Il tempo che Thor ha aspettato prima che qualcuno si degnasse a scriturarlo in un film serio, Gesù Cristo ha posato innumerevli volte per i più grandi pittori europei di tutti i tempi, con solo un lenzuolo addosso. Ne vogliamo discutere, o passiamo all'Home Video?
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
No, questa è una puttanata.Kierkegaard ha scritto:Sintetizzando, e non sono bravo: "Se sei cristiano vai in strada, spogliati nudo e dona tutti i tuoi averi. Se non lo sei (inteso, se non credi) vai in strada con un mitra e spara ai passanti e derubali."
Questo è un paradosso potente.
La logica, questa sconosciuta...posto in una condizione tra il credere e non credere alla mia storia, preferisce non credere pur non avendo prove oggettive per smentirla -per così dire- scientificamente.
La stessa che capita a tutti dopo la morte:Io non posso né dire né immaginare che sorte capiterà a voi.
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Non saprei. I testi sacri dei cattolici sono paradossalmente comici, anche se non era quella l'intenzione originaria.Darrow ha scritto:Dimostra in maniera lampante l'inesistenza e inef ficacia di una comicità cristiana.Fux89 ha scritto:Sempre più fake.Kierkegaard ha scritto:Dialogo tra una Cristiana ed una Pagana Norrena
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Pagano "Thor è più potente del tuo dio, Cristiano"
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Pagano "Considera questo: Il mio dio Thor è possente nerboruto ed ha un martello...
Il tuo, invece è inchiodato ad una croce. Ne vogliamo discutere?"
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
C'è una bella differenza fra la comicità involontaria e quella voluta.Feynman ha scritto:Non saprei. I testi sacri dei cattolici sono paradossalmente comici, anche se non era quella l'intenzione originaria.Darrow ha scritto:
Dimostra in maniera lampante l'inesistenza e inef ficacia di una comicità cristiana.
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Concordo. La prima è nettamente superiore, a mio avviso, forse perchè spontanea.Darrow ha scritto:C'è una bella differenza fra la comicità involontaria e quella voluta.Feynman ha scritto:Non saprei. I testi sacri dei cattolici sono paradossalmente comici, anche se non era quella l'intenzione originaria.Darrow ha scritto:
Dimostra in maniera lampante l'inesistenza e inef ficacia di una comicità cristiana.
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
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Pagana "Thor è sexy."
Cristiana "Gesù Cristo è più sexy, sorella pagana"
Pagana "Davvero? Credo che tu sia in errore"
Cristiana "Considera questo: Il tempo che Thor ha aspettato prima che qualcuno si degnasse a scriturarlo in un film serio, Gesù Cristo ha posato innumerevli volte per i più grandi pittori europei di tutti i tempi, con solo un lenzuolo addosso. Ne vogliamo discutere, o passiamo all'Home Video?
Pagana "Conta che però che quelle opere sono state fatte dopo che i suoi ammiratori sono stati sottoposti al lavaggio del cervello per 2000 anni, la maggior parte dei quali sotto minaccia di morte e torture, Thor al contrario non ha costretto nessuno ad apprezzarlo, e alla fine lo hanno scritturato lo stesso. È più sexy uno che viene considerato tale per le sue doti, o uno che invece ha bisogno di ricorrere alla coercizione?"
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Cristiana "Considera questo: Il tempo che Thor ha aspettato prima che qualcuno si degnasse a scriturarlo in un film serio, Gesù Cristo ha posato innumerevli volte per i più grandi pittori europei di tutti i tempi, con solo un lenzuolo addosso. Ne vogliamo discutere, o passiamo all'Home Video?
Pagana "Conta che però che quelle opere sono state fatte dopo che i suoi ammiratori sono stati sottoposti al lavaggio del cervello per 2000 anni, la maggior parte dei quali sotto minaccia di morte e torture, Thor al contrario non ha costretto nessuno ad apprezzarlo, e alla fine lo hanno scritturato lo stesso. È più sexy uno che viene considerato tale per le sue doti, o uno che invece ha bisogno di ricorrere alla coercizione?"
Ultima modifica di Loki il Mar 27 Set 2011 - 10:46 - modificato 1 volta.
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Comunque, a proposito di cristianesimo e paganesimo norreno:
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Bellissima soprattutto la seconda!
loonar- ----------
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Non credo che tu "rifugga la logica", come hai detto, altrimenti non saresti qui a dissertare, ancorché di morale. Dopo tutto, un minimo di logica intuitiva bisogna usarla -o abusarla- anche per fare retorica e proporre falsi dilemmi, ragionamenti circolari e altre fallacie assortite. Visto che ti intendi di filosofia e sicuramente avrai letto Aristotele, ecco l'unico modo che conosco per rifuggire la logica:
Che non è certo un invito al suicidio, bada bene. Del resto, anche Schopenhauer, che in fatto di "tristezza" a Kierkegaard glie lo metteva lì, diceva che il suicidio è una cazzata.
E poi vabbè, non ho capito quali sarebbero le domande incalzanti, anche se sono sicuro di aver visto dei punti interrogativi qua e là (ma dal momento che non accetti la logica non avrai certo bisogno di risposte).
Che non è certo un invito al suicidio, bada bene. Del resto, anche Schopenhauer, che in fatto di "tristezza" a Kierkegaard glie lo metteva lì, diceva che il suicidio è una cazzata.
E poi vabbè, non ho capito quali sarebbero le domande incalzanti, anche se sono sicuro di aver visto dei punti interrogativi qua e là (ma dal momento che non accetti la logica non avrai certo bisogno di risposte).
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I'd like to put something witty here. Really, I would. But I honestly can't think of anything fitting, so I suppose I'll just go with this.
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Kierkegaard ha scritto:
Beh, vi do una informazione: per voi non dovrebbe esistere il lungo periodo. Voi morite, poi cosa? Quindi, perché continuate a cooperare col prossimo anche quando, nel breve periodo, non vi conviene?
Credo che in questo passaggio sia condensato il succo del ragionamento e le motivazioni che spingono un credente ad essere caritatevole. All'ateo non conviene essere buono nel senso più ampio del termine, in quanto dopo questa vita c'è il nulla, che abbiamo già sperimentato prima della nascita. Al credente conviene, al converso, fare del bene in quanto egli è convinto che dopo questa vita ce ne sia una migliore. Il credente, quindi, ogni buona azione che compie la compie in tale ottica, senza potersene mai svincolare, in quanto persuaso di essere costantemente monitorato e, un giorno, punito o premiato per le sua azioni. All'amico scrittore domando: agli occhi di un ipotetico Dio avrebbe più valore la buona azione dell'ateo, fatta secondo coscienza e senza alcuna aspettativa da do ut des, o quella del credente timorato e convinto di acquisire bonus celesti?
Kierkegaard ha scritto: E fosse, dico fosse, la seconda ipotesi...vi sentite o non vi sentite degli schiavi di un padrone (anche sotto forma di Stato Democratico come rappresentanza di maggioranza, e quindi società cristiano-marxista) che, presumendosi più intelligente di voi, vi ha imposto le sue regole che voi accettate per paura della sanzione?
Se al sostantivo padrone sostituisci Dio il ragionamento non fa una grinza.
Ritornando alle domande iniziali:
Kierkegaard ha scritto:
Secondo voi, il problema è insito nel credere in qualcosa che potrebbe non esistere che annebbia la mente con dei dogmi (qualunque essi siano, attenzione), oppure è la presunzione di credere di poter conoscere ciò che è e che non è, e quindi applicare delle soluzioni presumibilmente ottimali (nello specifico, leggi, sanzioni)?
Ovviamente, presunzione che dal mio punto di vista è propria di tutti gli individui arroganti (inteso come persona che si arroga il diritto di sapere), dal prete saccenti all'utente di questo forum che, posto in una condizione tra il credere e non credere alla mia storia, preferisce non credere pur non avendo prove oggettive per smentirla -per così dire- scientificamente.
Il problema è credere pervicacemente in qualcosa di indimostrabile, silenzioso e invisibile. Solo questo è il problema.
Kierkegaard ha scritto:
Per questo ho scelto di vivere secondo il relativismo cristiano.Non esistono Dogmi, e questo non è un Dogma.
Bene, perchè non applichi il relativismo alla stessa esistenza di Dio e di suo figlio Gesù Cristo? Il relativismo cristiano in realtà si nutre di fede, quella certezza in Dio e nel suo ritorno glorioso che contraddice lo stesso concetto di relativismo, inteso come negazione di verità assolute.
Kierkegaard ha scritto:
P.S. Io sono, paradosslamente, un diavolo tentatore che rifugge la logica e sprofonda nell'esistenzialismo. Io voglio che la gente pensi. Non che la gente creda. Non voglio convertire nessuno. Nel mio credo (che è anche la mia religione, dove però io preferisco chiamare religione un comportamento sociale, da cui appunto l'inserirne l'ateismo tra le categorie; mentre il mio credo è letteralmente ciò in cui io credo...che non è quello ciò cui credono i cattolici, né i luterani etc etc, ma siamo tutti benomale socialmente cristiani) convertire il prossimo non serve a nulla.
Dio non mi ricompenserà se io vi converto. Io posso regalarvi un Vangelo (anche un link ad un sito internet andrebbe bene) e dirvi: "Ecco, questo è Tutto. A voi la scelta."
Fatto questo -e non lo faccio ché sono sicuro che se voi voleste un Vangelo lo rimediate come e quando volete- io sono a posto col mio Dio e con la mia coscienza.
Io credo di andare in Paradiso. Io non posso né dire né immaginare che sorte capiterà a voi.
Tutto qui, fratelli tutti, contenti tutti.
A voi la scelta.
Adesso formulo io una domanda a te: perchè credi in Dio e nella sua parola rivelata nel Vangelo? Su cosa fondi tale assoluta certezza?
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Che sciocchi questi terrestri, pregano un dio che loro stessi hanno creato.
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Multiverso- -----------
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Ma nessuno ti ha mai fatto veramente riflettere sul fatto che far stare gli altri bene ti fa stare bene? E per provare questa cosa non biosgna certo credere in Dio o in altre cavolate ancora più improbabili. Non c'è bisogno di essere sottomessi ad una civiltà cristiano-marxista o altro. Fare del bene al prossimo è anche e innanzitutto un atto egoistico, e ancora di più lo è nell'ottica cristiana. Si fa del bene perché fa stare bene che gli altri stiano bene, e voi cristiani lo fate anche e soprattutto non per un atto disinteressato di amore, ma perché così vi guadagnate il vostro posto in paradiso., che è un premio personale ed individuale. Quale ipocrisia venire a parlare di amore, se siete i primi a praticarlo per interesse! In ogni caso, come detto, anche presumendo che gli atei dovrebbero essere tutti dei malvagi egoisti, facendo del bene al prossimo rimarrebbero coerenti.Perché avere una moralità se l'unico capo d'imputazione dei proprio interessi è il proprio ego? Perché vi fa stare bene? O è forse la cosiddetta (se c'è un economista mi corregga) prospettiva del grande periodo che giustifica l'applicazione reale del Dilemma del Prigioniero.
Quindi questa frase:
è una cavolata, perché non descrive né il cristiano né tantomeno il non credente. Piccola parentesi, se i veri cristiani sono quelli che fanno l'amore in modo disnteressato, ti avverto subito che non esistono veri cristiani.Sintetizzando, e non sono bravo: "Se sei cristiano vai in strada, spogliati nudo e dona tutti i tuoi averi. Se non lo sei (inteso, se non credi) vai in strada con un mitra e spara ai passanti e derubali."
Il problema è che in moltissimi casi sappiamo ciò che è e ciò che non è eppure contiua ad esserci gente che vuole legiferare in palese contraddizione con ciò che sappiamo(ti avverto subito che il relativismo gnoseologico assoluto è una posizione impraticabile). Quanto al credere o non credere alla tua storia, ci sono moltissimi motivi per ritenerla falsa(e non bisogna aver studiato critica letteraria per vederli), ed in ogni caso il discorso è sempre il solito: chi afferma deve portare le prove. Fino ad allora, la storia la si può utilizzare come base per una discussione, pour parler, ma non è necessariamente creduta vera. Idem vale per qualsiasi altra ipotesi priva di prove a suffragio.Secondo voi, il problema è insito nel credere in qualcosa che potrebbe non esistere che annebbia la mente con dei dogmi (qualunque essi siano, attenzione), oppure è la presunzione di credere di poter conoscere ciò che è e che non è, e quindi applicare delle soluzioni presumibilmente ottimali (nello specifico, leggi, sanzioni)?
Ovviamente, presunzione che dal mio punto di vista è propria di tutti gli individui arroganti (inteso come persona che si arroga il diritto di sapere), dal prete saccenti all'utente di questo forum che, posto in una condizione tra il credere e non credere alla mia storia, preferisce non credere pur non avendo prove oggettive per smentirla -per così dire- scientificamente.
1-La logica non è qualcosa dal cui si possa rifuggire. Puoi essere più o meno razionale, ma non puoi essere illogico. In ogni caso, meno Kierkegaard e più Kant, credimi, è meglio(anche se Kierkegaard scrive meglio di Kant). Volendo, anche un po' di Cartesio non farebbe male.P.S. Io sono, paradosslamente, un diavolo tentatore che rifugge la logica e sprofonda nell'esistenzialismo.
La religione non è un comportamento sociale. La religione è un insieme di credenze metafisiche(ergo il non credente, o ateo, non ha religione in quanto tale), più o meno sistematizzate e più o meno istituzionalizzate, non necessariamente condivise da un numero cospicuo di persone. Chiaramente, può, e normalmente lo fa, dare vita ad un certo comportamento sociale, ma non è la stessa cosa. Ah, socialmente, in base alla tua frase quotata qui sopra(Se sei cristiano ecc.), nessuno lo è. Nemmeno tu.Nel mio credo (che è anche la mia religione, dove però io preferisco chiamare religione un comportamento sociale, da cui appunto l'inserirne l'ateismo tra le categorie; mentre il mio credo è letteralmente ciò in cui io credo...che non è quello ciò cui credono i cattolici, né i luterani etc etc, ma siamo tutti benomale socialmente cristiani) convertire il prossimo non serve a nulla.
Dio non mi ricompenserà se io vi converto.
Quanto a
Evidentemente hai letto molto poco il vangelo o molto male. Gesù avrebbe detto:Dio non mi ricompenserà se io vi converto.
Mt18 «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 19 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Quindi il proselitismo è un tuo dovere, sebbene sia ben felice che tu non lo ritenga tale.Mc15 «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17 E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, 18 prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Quanto al Paradiso, beh, credi a qualcosa di non molto diverso dei Campi Elisi greci. Immagino che però per te la religione greca sia fondamentalmente una gran cavolata, priva di verità. Ah, la coerenza!
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Piano ragazzi se fate così quello a quest'ora vede già le indicazioni per Abu Dhabi (Mi ricorda qualcuno)
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Re: Riflessioni Esistenzialiste
Ehi, sono stato buonissimo! Gli ho anche mandato una poesia!Rasputin ha scritto:Piano ragazzi se fate così quello a quest'ora vede già le indicazioni per Abu Dhabi (Mi ricorda qualcuno)
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