Nuova specie homo
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Nuova specie homo
Un osso di dito e un dente riemergono dai ghiacci della Siberia, e fanno riscrivere la storia dell'evoluzione umana.
Un osso di dito risalente a 30 mila anni fa apre un capitolo inedito nella storia evolutiva dell'uomo.
Ritrovato in una grotta della Siberia - come si legge su 'Nature' - è appartenuto a una ragazza che non apparteneva alla linea evolutiva dell'uomo moderno nè a quella dei Neanderthal, ma faceva parte di un gruppo finora sconosciuto di lontani parenti dell'uomo probabilmente vissuti in Asia nel tardo Pleistocene.
Un ramo estinto del nostro albero genealogico battezzato "Denisovan" dal nome della grotta siberiana.
Confrontando il genoma dei Denisovan (oltre al dito nella grotta era presente anche un dente appartenente alla stessa popolazione) con quello di Neanderthal e dell'uomo moderno, i ricercatori hanno scoperto trattarsi di un gruppo parallelo ai Neanderthal, discendente dalla stessa popolazione ancestrale e separatosi prima di quanto abbiano fatto gli antenati dei moderni esseri umani.
A sorprendere gli scienziati è stato anche la presenza di sequenze genetiche dei Denisovan nelle moderne popolazioni della Melanesia.
Emerge, dunque, un nuovo e più complesso quadro della storia evolutiva degli esseri umani. Secondo i curatori dello studio è esistito probabilmente un gruppo ancestrale che ha lasciato l'Africa tra i 300 e i 400.000 anni fa, da cui sono derivati i due rami dell'uomo di Neanderthal, che si è diffuso in Europa, e dei Denisovan, spostatosi verso Est.
Quando gli esseri umani moderni lasciarono l'Africa, circa 70-80.000 anni fa, incontrarono l'uomo di Neanderthal (incontro che ha lasciato tracce del suo DNA nei genomi di tutti i non-africani). Un altro gruppo più tardi entrò in contatto con Denisovans: e tracce di questo incontro possono essere lette nel genoma dei melanesiani.
Fonte APCOM
Un osso di dito risalente a 30 mila anni fa apre un capitolo inedito nella storia evolutiva dell'uomo.
Ritrovato in una grotta della Siberia - come si legge su 'Nature' - è appartenuto a una ragazza che non apparteneva alla linea evolutiva dell'uomo moderno nè a quella dei Neanderthal, ma faceva parte di un gruppo finora sconosciuto di lontani parenti dell'uomo probabilmente vissuti in Asia nel tardo Pleistocene.
Un ramo estinto del nostro albero genealogico battezzato "Denisovan" dal nome della grotta siberiana.
Confrontando il genoma dei Denisovan (oltre al dito nella grotta era presente anche un dente appartenente alla stessa popolazione) con quello di Neanderthal e dell'uomo moderno, i ricercatori hanno scoperto trattarsi di un gruppo parallelo ai Neanderthal, discendente dalla stessa popolazione ancestrale e separatosi prima di quanto abbiano fatto gli antenati dei moderni esseri umani.
A sorprendere gli scienziati è stato anche la presenza di sequenze genetiche dei Denisovan nelle moderne popolazioni della Melanesia.
Emerge, dunque, un nuovo e più complesso quadro della storia evolutiva degli esseri umani. Secondo i curatori dello studio è esistito probabilmente un gruppo ancestrale che ha lasciato l'Africa tra i 300 e i 400.000 anni fa, da cui sono derivati i due rami dell'uomo di Neanderthal, che si è diffuso in Europa, e dei Denisovan, spostatosi verso Est.
Quando gli esseri umani moderni lasciarono l'Africa, circa 70-80.000 anni fa, incontrarono l'uomo di Neanderthal (incontro che ha lasciato tracce del suo DNA nei genomi di tutti i non-africani). Un altro gruppo più tardi entrò in contatto con Denisovans: e tracce di questo incontro possono essere lette nel genoma dei melanesiani.
Fonte APCOM
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
Chuang-Tzu
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Re: Nuova specie homo
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Andrea Romano
Riferimenti:
Israel Hershkovitz, Patricia Smith, Rachel Sarig, Rolf
Quam, Laura Rodríguez, Rebeca García, Juan Luis Arsuaga, Ran Barkai, Avi
Gopher. Middle pleistocene dental remains from Qesem Cave (Israel).
American Journal of Physical Anthropology, 2010; DOI: 10.1002/ajpa.21446
Alcuni denti fossili retrodaterebbero l'origine di Homo sapiens a 400-200.000 anni fa in Medio Oriente. La scoperta è elettrizzante ma la cautela è d'obbligo.
Se fosse confermata, saremmo di fronte ad una scoperta tremendamente importante, in grado di rivoluzionare la storia dell'evoluzione umana, in particolaredella nostra specie. Si tratta del ritrovamento nella cava di Qesem in Israele di 8 denti risalenti a circa 400.000-200.000 anni fa, che sembrano appartenere proprio ad Homo sapiens.
Se sia le analisi morfologiche che la datazione fossero confermate, questi risultati scombinerebbero, e non di poco, le dinamiche di speciazione della nostra specie. Innanzitutto, questi fossili rappresenterebbero la più antica testimonianza di Homo sapiens, dal momento che i resti più datati certamente attribuibili all'uomo moderno risalgono a circa 160.000 anni or sono. L'origine di Homo sapiens si collocherebbe, quindi, molto vicina nel tempo a quella di Homo neandherthalensis. In secondo luogo, anche il luogo di radiazione della nostra specie verrebbe modificato, suggerendo un'origine mediorientale anzichè africana della linea evolutiva che ha portato all'uomo attuale.
Il materiale rinvenuto presenta inoltre numerose affinità con i denti dissotterrati in precedenza nella cava di Skhul a Carmel e nella cava di Qafzeh, vicino Nazareth, tutti attribuiti con pochi dubbi all'uomo moderno. Ma data la possibile portata della scoperta, la prudenza è d'obbligo:i ricercatori non si sbilanciano, dichiarando che i tratti dei denti potrebbero essere plesiomorfici (ovvero caratteri primitivi condivisi da tutte le specie successive della stessa linea evolutiva) o che, sebbene secondarie, alcune caratteristiche li accomunano a quelli dei Neanderthal.
Ma altri indizi propenderebbero per l'ipotesi che i denti appartengano effettivamente alla nostra specie: nella cava di Qesem, infatti, sono state rinvenute testimonianze di uso del fuoco e di lavorazione di selce e pelli animali, tutti elementi da sempre associati all'uomo moderno.
Se fosse confermata, saremmo di fronte ad una scoperta tremendamente importante, in grado di rivoluzionare la storia dell'evoluzione umana, in particolaredella nostra specie. Si tratta del ritrovamento nella cava di Qesem in Israele di 8 denti risalenti a circa 400.000-200.000 anni fa, che sembrano appartenere proprio ad Homo sapiens.
Se sia le analisi morfologiche che la datazione fossero confermate, questi risultati scombinerebbero, e non di poco, le dinamiche di speciazione della nostra specie. Innanzitutto, questi fossili rappresenterebbero la più antica testimonianza di Homo sapiens, dal momento che i resti più datati certamente attribuibili all'uomo moderno risalgono a circa 160.000 anni or sono. L'origine di Homo sapiens si collocherebbe, quindi, molto vicina nel tempo a quella di Homo neandherthalensis. In secondo luogo, anche il luogo di radiazione della nostra specie verrebbe modificato, suggerendo un'origine mediorientale anzichè africana della linea evolutiva che ha portato all'uomo attuale.
Il materiale rinvenuto presenta inoltre numerose affinità con i denti dissotterrati in precedenza nella cava di Skhul a Carmel e nella cava di Qafzeh, vicino Nazareth, tutti attribuiti con pochi dubbi all'uomo moderno. Ma data la possibile portata della scoperta, la prudenza è d'obbligo:i ricercatori non si sbilanciano, dichiarando che i tratti dei denti potrebbero essere plesiomorfici (ovvero caratteri primitivi condivisi da tutte le specie successive della stessa linea evolutiva) o che, sebbene secondarie, alcune caratteristiche li accomunano a quelli dei Neanderthal.
Ma altri indizi propenderebbero per l'ipotesi che i denti appartengano effettivamente alla nostra specie: nella cava di Qesem, infatti, sono state rinvenute testimonianze di uso del fuoco e di lavorazione di selce e pelli animali, tutti elementi da sempre associati all'uomo moderno.
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Gesù è venuto per salvarci dal peccato, ma continuo a vedere peccatori. Thor ci protegge dai demoni e dai giganti di ghiaccio, e in effetti non se ne vedono in giro.
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Re: Nuova specie homo
GdB!!!!!!!
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Re: Nuova specie homo
non è un mistero che vi siano state linee evolutive finite a binario morto, piuttosto mi chiedo se in futuro una di queste non sarà quella che attualmente si crede padrona dell'universo...
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Nello - Lo champagne in caso di vittoria è opportuno, in caso di sconfitta è necessario (W.Churchill)
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Re: Nuova specie homo
davide ha scritto:GdB!!!!!!!
Cioè???
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Re: Nuova specie homo
Gian dei BrughiAtes ha scritto:davide ha scritto:GdB!!!!!!!
Cioè???
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Re: Nuova specie homo
Fux89 ha scritto:Gian dei BrughiAtes ha scritto:davide ha scritto:GdB!!!!!!!
Cioè???
Ah...cioè???
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Re: Nuova specie homo
è un forumista, in questo momento mi sfugge il riferimento
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Re: Nuova specie homo
Ates ha scritto:Fux89 ha scritto:Gian dei BrughiAtes ha scritto:davide ha scritto:GdB!!!!!!!
Cioè???
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Il nostro biologo di fiducia.
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Re: Nuova specie homo
È l'esperto del forum per quanto riguarda biologia e affiniAtes ha scritto:Fux89 ha scritto:Gian dei BrughiAtes ha scritto:davide ha scritto:GdB!!!!!!!
Cioè???
Ah...cioè???
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Re: Nuova specie homo
Fux89 ha scritto:È l'esperto del forum per quanto riguarda biologia e affiniAtes ha scritto:Fux89 ha scritto:Gian dei BrughiAtes ha scritto:davide ha scritto:GdB!!!!!!!
Cioè???
Ah...cioè???
Uuuh, voglio conoscerlo!
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Re: Nuova specie homo
Ates ha scritto:
Uuuh, voglio conoscerlo!
Ultimamente scrive poco, pare sia molto occupato.
http://atei.forumitalian.com/u196
clicca se vuoi su
http://atei.forumitalian.com/search?search_author=Gian+dei+Brughi&show_results=posts
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Re: Nuova specie homo
Caspita! Appena si fa vedere lo spremo come un limone
Bello il 3d sull'abiogenesi!
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Re: Nuova specie homo
Il gene HAR1 (da "Human Accelerated Region 1"), è una sequenza di 118 basi nel DNA umano, scoperta nel 2004-2005, che si trova nel cromosoma 20.
Il gene HAR1 non codifica per alcuna proteina nota, ma per un nuovo tipo di RNA (simile al RNA messaggero). HAR1 è il primo esempio noto di sequenza codificante l'RNA dove si è avuta una selezione positiva. Il gene HAR1 viene espresso durante lo sviluppo embrionale e produce una migrazione neuronale indispensabile allo sviluppo di un cervello veramente umano. Alcuni sostengono che la sua velocissima evoluzione nell'essere umano (il pollo e lo scimpanzé differiscono per due basi, l'uomo e lo scimpanzé per 18 basi) contrasti con la teoria dell'evoluzione.
La sequenza HAR2 (nota anche come HACNS1), è un introne (che agisce come potenziatore genico) presente nel cromosoma 2, e costituisce il secondo sito genomico con la più accelerata velocità di cambiamento rispetto a quella nei primati non umani. Induce lo sviluppo dei muscoli nell'eminenza tenar (muscolo opponente del pollice[13]), che consente di afferrare e manipolare oggetti anche molto piccoli, oltre a quella grande e complessa quantità di ossicini, muscoli e tendini, presenti tra la mano e l'avambraccio, che dona alla mano una grande quantità di gradi di libertà, oltre ad una buona precisione nei movimenti.[14][15][16][17]
La sua azione di "potenziatore genico" si esplica anche nei confronti della giunzione tra piede e gamba, dove però si è verificata una diminuzione dei gradi di libertà di movimento, che vede il forte sviluppo delle ossa del calcaneo e dell'astragalo, del tendine di Achille e dei muscoli poplitei, in funzione di una migliore efficienza e facilità della deambulazione su due piedi.
Mi piacerebbe saperne di piu'..chi mi aiuta??Le nostre conoscenze sulla storia evolutiva di Homo sapiens sono cambiate drasticamente dal 2000 a oggi. La nostra migrazione dall’Africa si inserisce in un quadro molto più ricco e complesso di quanto si credesse una volta, basti pensare che oggi crediamo che Europei e Asiatici moderni abbiano ereditato dall’1 al 4% del proprio genoma dagli uomini di Neanderthal. Il progetto HapMap , che studia la variabilità genetica nelle popolazioni umane, ci ha permesso di seguire la colonizzazione del mondo da parte della nostra specie, così come di evidenziare gli stratagemmi genetici utilizzati dalle diverse popolazioni per adattarsi a climi e ambienti differenti: si tratta soprattutto di geni coinvolti nella pigmentazione della pelle, nella risposta ad agenti infettivi e nella percezione sensoriale. Casi di selezione positiva più antica possono invece spiegare cosa ci ha permesso di evolverci dalle scimmie e diventare quello che siamo: sono le cosiddette human accelerated regions (HARs), cioè quelle regioni del genoma che sono mutate molto più velocemente da quando ci siamo separati dagli scimpanzé, rispetto ai precedenti 100 milioni di anni. HAR1 è una di queste, ed è coinvolta nella crescita delle dimensioni del nostro cervello; HAR2 potrebbe averci regalato il pollice opponibile; FOXP2, invece, potrebbe essere legato allo sviluppo del linguaggio.
delfi68- -------------
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Re: Nuova specie homo
Pare che gli incroci fossero sterili. Peccato.
Un accenno di mento nel fossile di un Neanderthal scoperto in Italia è la prima caratteristica fisica che prova l'incrocio tra Neanderthal e Homo Sapiens. Il risultato, pubblicato sulla rivista Plos One, si deve ad un gruppo internazionale coordinato dall'italiana Laura Longo, dei Musei Civici Fiorentini.
"Analizzando la mandibola di questo fossile di Neanderthal e grazie a un modello al computer abbiamo individuato delle convergenze fisiche con il Sapiens", spiega Longo, coordinatrice del progetto di ricerca sui 'Fossili umani veronesi'. Il carattere fisico in comune si trova nel mento, non più sfuggente come nei Neanderthaliani classici, ma che comincia ad accennarsi. La presenza del mento è invece tipica dei Sapiens.
Secondo Longo gli 'incontri' fra Neanderthal e Sapiens non devono essere stati sporadici, ma potrebbero essere avvenuti più volte nel corso di più generazioni se una mutazione così significativa come un mento incipiente si è resa evidente a livello morfologico.
L'analisi sul Dna che si eredita solo per via materna (Dna mitocondriale) e quella delle caratteristiche fisiche dei resti hanno permesso inoltre di ricostruire che gli incroci sono sempre nati da coppie formate da femmine Neanderthal e maschi Sapiens.
I Neanderthaliani sono stati l'unica specie umana in Europa per circa 200.000 anni e sono scomparsi gradualmente con l'arrivo dei Sapiens, circa 40.000 anni fa. La convivenza, probabilmente non proprio felice fra queste due popolazioni, è andata avanti per molto tempo. I ricercatori sono però divisi sulla possibilità che vi siano stati incroci fra loro.
Un accenno di mento nel fossile di un Neanderthal scoperto in Italia è la prima caratteristica fisica che prova l'incrocio tra Neanderthal e Homo Sapiens. Il risultato, pubblicato sulla rivista Plos One, si deve ad un gruppo internazionale coordinato dall'italiana Laura Longo, dei Musei Civici Fiorentini.
"Analizzando la mandibola di questo fossile di Neanderthal e grazie a un modello al computer abbiamo individuato delle convergenze fisiche con il Sapiens", spiega Longo, coordinatrice del progetto di ricerca sui 'Fossili umani veronesi'. Il carattere fisico in comune si trova nel mento, non più sfuggente come nei Neanderthaliani classici, ma che comincia ad accennarsi. La presenza del mento è invece tipica dei Sapiens.
Secondo Longo gli 'incontri' fra Neanderthal e Sapiens non devono essere stati sporadici, ma potrebbero essere avvenuti più volte nel corso di più generazioni se una mutazione così significativa come un mento incipiente si è resa evidente a livello morfologico.
L'analisi sul Dna che si eredita solo per via materna (Dna mitocondriale) e quella delle caratteristiche fisiche dei resti hanno permesso inoltre di ricostruire che gli incroci sono sempre nati da coppie formate da femmine Neanderthal e maschi Sapiens.
I Neanderthaliani sono stati l'unica specie umana in Europa per circa 200.000 anni e sono scomparsi gradualmente con l'arrivo dei Sapiens, circa 40.000 anni fa. La convivenza, probabilmente non proprio felice fra queste due popolazioni, è andata avanti per molto tempo. I ricercatori sono però divisi sulla possibilità che vi siano stati incroci fra loro.
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se non insegnerai nella mia scuola, io non penserò nella tua chiesa
Re: Nuova specie homo
A me interessa capire come mai la sezione Har del gene20 si sia modificato, interamente e parliamo di 20 basi, in un sol colpo..
Evolutivamente parlando la velocita' di mutazione sembra troppo veloce..
Evolutivamente parlando la velocita' di mutazione sembra troppo veloce..
delfi68- -------------
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Re: Nuova specie homo
Puoi scegliere tra 3 opzioni: Dio, gli alieni o ..... il Caos.delfi68 ha scritto:A me interessa capire come mai la sezione Har del gene20 si sia modificato, interamente e parliamo di 20 basi, in un sol colpo..
Evolutivamente parlando la velocita' di mutazione sembra troppo veloce..
In realtà non è così strano, visto che è stata una mutazione assolutamente vincente, una mutazione che ha permesso l'adattamento alle condizioni climatiche più estreme e molto probabilmente la maggior capacità di procurarsi cibo. Se il mutante 0 era un maschio pensa con quanta velocità il gene si può essere propagato.
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"Primo di tutti fu il Caos" Esiodo (Theog. 116)
.....Allora capii che veramente ero il più sapiente perché ero l'unico a sapere di non sapere....(Socrate)
Elima- -----------
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Re: Nuova specie homo
..non è la mutazione che mi sorprende..ma vorrei capire perchè alcuni sostengono che sia stata una mutazione complessa e troppo veloce per i tempi normali delle mutazioni casuali positive.
Cambiare 20 basi, tutte e 20 che compaiono assieme e guarda caso sono "positive" nel produrre una metamorfosi cosi importante ridefinendo in un brevissimo spazio di tempo una nuova specie è, secondo molti, un mistero che la scienza genetica tutt'oggi non spiega.
HAR1 e HAr2 sono le mutazioni specifiche che saltano direttamente dallo scimpanzè al sapiens sapiens, senza dirottare sui Neanderthal o altri ominidi nostri cugini.
La prima determina l'estensione del cervello, la seconda la conformazione della mascella, della glottide (concedendo la possibilità del linguaggio complesso all'unica specie sul pianeta) del calcagno e del pollice opponibile..
L'idea di un extraterrestre mi sembra la più plausibile..un impianto di ingegnieria genetica è qualcosa di più verosimile, rispetto all'infrazione dei tempi dell'evoluzione per mutazioni casuali.
Se c'è stata un'infrazione all'evoluzione mi sembra più plausibile un atto volontario di un tecnico competente piuttosto che un dio che fa abacadabra..
Dunque, prima di assumere quell'ipotesi, dell'extraterrestremedico che modifica una specie (cosa che facciamo noi oggi benissimo con pomodori, polli e altre robe e animali) vorrei capire bene se è vero che la mutazione Hars1 e 2 sono davvero fuori dai tempi medi, ma anche lontanamente prevedibili delle mutazioni casuali, e conseguente evoluzione naturale.
Qualcuno conosce tesi scientifici o articoli che trattano delle differenze sul cromosoma20 dette HARs1 e 2???
Cambiare 20 basi, tutte e 20 che compaiono assieme e guarda caso sono "positive" nel produrre una metamorfosi cosi importante ridefinendo in un brevissimo spazio di tempo una nuova specie è, secondo molti, un mistero che la scienza genetica tutt'oggi non spiega.
HAR1 e HAr2 sono le mutazioni specifiche che saltano direttamente dallo scimpanzè al sapiens sapiens, senza dirottare sui Neanderthal o altri ominidi nostri cugini.
La prima determina l'estensione del cervello, la seconda la conformazione della mascella, della glottide (concedendo la possibilità del linguaggio complesso all'unica specie sul pianeta) del calcagno e del pollice opponibile..
L'idea di un extraterrestre mi sembra la più plausibile..un impianto di ingegnieria genetica è qualcosa di più verosimile, rispetto all'infrazione dei tempi dell'evoluzione per mutazioni casuali.
Se c'è stata un'infrazione all'evoluzione mi sembra più plausibile un atto volontario di un tecnico competente piuttosto che un dio che fa abacadabra..
Dunque, prima di assumere quell'ipotesi, dell'extraterrestremedico che modifica una specie (cosa che facciamo noi oggi benissimo con pomodori, polli e altre robe e animali) vorrei capire bene se è vero che la mutazione Hars1 e 2 sono davvero fuori dai tempi medi, ma anche lontanamente prevedibili delle mutazioni casuali, e conseguente evoluzione naturale.
Qualcuno conosce tesi scientifici o articoli che trattano delle differenze sul cromosoma20 dette HARs1 e 2???
delfi68- -------------
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Re: Nuova specie homo
la comparsa graduale di capacità uniche tra le specie animali potrebbe aver dato una stretta di ordine superiore alla selezione naturale. le scelte riproduttive umane sono molto più ragionate che quelle delle altre specie. questo potrebbe essere stato un filtro efficacissimo nel selezionare solo le mutazioni positive.
in una specie oltretutto molto indifesa se presa individualmente nei suoi componenti.
la sopravvivenza è stata garantita solo dalla collaborazione ad alto livello.
un livello di complessità di un ordine superiore a quello di tutte le altre specie animali.
una piccola differenza prestazionale a quel livello eccezionalmente evoluto fa una differenza sostanziale sulla concorrenza intraspecifica e con le altre specie.
se anche solo una piccola parte di queste mutazioni hanno a che fare con le capacità di linguaggio non è per niente inverosimile che la selezione "naturale" abbia trovato un moltiplicatore della sua efficienza nel mentre le mutazioni erano in corso. premiando ultraselettivamente i ceppi con evoluzioni positive a livello di socialità migliorata.
pensa oggi, se non ci fosse la cultura, come sarebbe efficiente selezionare una tipologia specifica di individui all'interno della specie.
è già avvenuto parzialmente alcune volte, nel corso della Storia, tra l'altro, tale tentativo consapevole.
ed è anche riuscito, finendo per (quasi?) estinguere vari gruppi in varie occasioni. tribù primitive in giro per il pianeta.
in una specie oltretutto molto indifesa se presa individualmente nei suoi componenti.
la sopravvivenza è stata garantita solo dalla collaborazione ad alto livello.
un livello di complessità di un ordine superiore a quello di tutte le altre specie animali.
una piccola differenza prestazionale a quel livello eccezionalmente evoluto fa una differenza sostanziale sulla concorrenza intraspecifica e con le altre specie.
se anche solo una piccola parte di queste mutazioni hanno a che fare con le capacità di linguaggio non è per niente inverosimile che la selezione "naturale" abbia trovato un moltiplicatore della sua efficienza nel mentre le mutazioni erano in corso. premiando ultraselettivamente i ceppi con evoluzioni positive a livello di socialità migliorata.
pensa oggi, se non ci fosse la cultura, come sarebbe efficiente selezionare una tipologia specifica di individui all'interno della specie.
è già avvenuto parzialmente alcune volte, nel corso della Storia, tra l'altro, tale tentativo consapevole.
ed è anche riuscito, finendo per (quasi?) estinguere vari gruppi in varie occasioni. tribù primitive in giro per il pianeta.
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Re: Nuova specie homo
Ottima intuizione..
Una comparsa casuale, sebbene complessa (20 basi secche e di un botto solo!) premiata e quindi Moltiplicata dalla selezione sessuale..
Il ragionamento fila..
L'unico dubbio rimane la abnorme mutazione. Il famoso anello mancante e cose cosi..
La comparsa di Hars1 e Hars2 sul gene 20, dicono, leggo che dicono, sia troppo veloce per la media dell'evoluzione di queste cose..mancano passaggi intermedi.
E' vero? ..è vero che quel moltiplicatore è una mutazione comparsa troppo improvvisamente?
Che si sia selezionata rapidamente è più che logico, la selezione sessuale, come giustamente fa notare Mix ha sparato la mutazione a grandissima velocità nella specie..
Una comparsa casuale, sebbene complessa (20 basi secche e di un botto solo!) premiata e quindi Moltiplicata dalla selezione sessuale..
Il ragionamento fila..
L'unico dubbio rimane la abnorme mutazione. Il famoso anello mancante e cose cosi..
La comparsa di Hars1 e Hars2 sul gene 20, dicono, leggo che dicono, sia troppo veloce per la media dell'evoluzione di queste cose..mancano passaggi intermedi.
E' vero? ..è vero che quel moltiplicatore è una mutazione comparsa troppo improvvisamente?
Che si sia selezionata rapidamente è più che logico, la selezione sessuale, come giustamente fa notare Mix ha sparato la mutazione a grandissima velocità nella specie..
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Re: Nuova specie homo
Le mie mica tanto...mix ha scritto:le scelte riproduttive umane sono molto più ragionate che quelle delle altre specie
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Re: Nuova specie homo
Delfi, l'ipotesi extra terrestre è l'ipotesi dio riveduta e corretta, cioè mancandoci dei dati li inventiamo con la cosa più simile a quello che facciamo noi umani... Stessa spiegazione alla base di un dio antropomorfo che scaglia fuoco e fiamme dal cielo per spiegare i fulmini.
Io aspetterei che la scienza tiri fuori la soluzione, con calma... Ne abbiamo ancora tante di cose da scoprire.
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Re: Nuova specie homo
Straquoto...ovviamente.
Tuttavia sai come funzionano certi meccanicismi preconcetti. La scienza spesso cade nella trappola della consuetudine, ma poi ne esce quasi sempre fuori comn le sue proprie forze.
Ora abbiamo un problema irrisolto. La comparsa troppo veloce della mutazione del gene20 in hars1 e 2.
Se contradice l'evoluzione, preferisco un ingeniere, in quanto più plausibile, che un dio..assurdo e paradossale.
Mi stupirebbe meno o nulla la possibilità di un intervento di ingegnieria genetica al fine di perfezionare una specie piuttosto che dover assumere che l'evoluzione si contraddice..
Tuttavia sai come funzionano certi meccanicismi preconcetti. La scienza spesso cade nella trappola della consuetudine, ma poi ne esce quasi sempre fuori comn le sue proprie forze.
Ora abbiamo un problema irrisolto. La comparsa troppo veloce della mutazione del gene20 in hars1 e 2.
Se contradice l'evoluzione, preferisco un ingeniere, in quanto più plausibile, che un dio..assurdo e paradossale.
Mi stupirebbe meno o nulla la possibilità di un intervento di ingegnieria genetica al fine di perfezionare una specie piuttosto che dover assumere che l'evoluzione si contraddice..
delfi68- -------------
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Re: Nuova specie homo
Pensa che è pure una opinione condivisa da scienziati "hard" ebrei...delfi68 ha scritto:
Se contradice l'evoluzione, preferisco un ingeniere, in quanto più plausibile, che un dio..assurdo e paradossale.
Mi stupirebbe meno o nulla la possibilità di un intervento di ingegnieria genetica al fine di perfezionare una specie piuttosto che dover assumere che l'evoluzione si contraddice..
L'uomo prediluviano conosceva meglio di noi l'ingegneria genetica, "trasse la donna dal fianco di adam" ecc
E sull'arca, claro che si, noè porto il dna degli animali.
E via discorrendo.
Ecco donde provienelo sciochezzario bigliniano
___________________
se non insegnerai nella mia scuola, io non penserò nella tua chiesa
Re: Nuova specie homo
Quell'alieno molti preferiscono chiamarlo dio, ma diventerebbe solo questione di nomenclatura..
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Lei è cattolico? Allora mi perdoni
BestBeast- -----------
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Re: Nuova specie homo
lo sai benissimo che la scienza si contraddice e va oltredelfi68 ha scritto:
Mi stupirebbe meno o nulla la possibilità di un intervento di ingegnieria genetica al fine di perfezionare una specie piuttosto che dover assumere che l'evoluzione si contraddice..
non dobbamo assumere nessun deus ex machina alieno, questa è la metodica dei credenti che a noi quella sì che è aliena!
seppure la TdEpSeM dovesse contraddirsi, vorrà dire che un'altra TdE spiegherà le contraddizioni e si sistemerà (fix it), come è sempre da che scienza è scienza!
loonar- ----------
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Re: Nuova specie homo
Non esagerare! non sono apparse in un colpo solo, in una o due generazioni.delfi68 ha scritto:A me interessa capire come mai la sezione Har del gene20 si sia modificato, interamente e parliamo di 20 basi, in un sol colpo..
Evolutivamente parlando la velocita' di mutazione sembra troppo veloce..
Mutazioni ce ne sono in continuazione, il genoma muta da una generazione all'altra, ne ho parlato quì http://atei.forumitalian.com/t5155p20-animali-ed-evoluzione#233871
Le regioni del genoma, che sono estremamente conservate, lo sono, non perché non sono avvenute mutazioni, lo sono perché le mutazioni non sono riuscite a fissarsi. Le regioni del genoma che hanno una grande importanza funzionale sono molto conservate perché la selezione negativa elimina le mutazioni che avvengono di continuo.
Se 20 mutazioni sono riuscite a fissarsi è senz'altro perché hanno conferito agli organismi che le portavano un forte valore selettivo.
Potrebbe sorgere una domanda: ma proprio quelle venti necessarie per creare una nuova funzione importante?
Se si resta in un ottica neordawiniana anni 60-70, quella del determinismo genetico puro e duro, quella che è ancora molto popolare, la cosa pare alquanto difficile (ma non impossibile!) da spiegare, potrebbe sembrare un colpo di culo o un biglietto della lotteria vincente molto improbabile (improbabile non vuol dire impossibile!).
Se invece si tiene conto che a cominciare dagli anni 80 ad oggi il determinismo genetico è stato sempre più invalidato, così come è stata invalidata la stereospecificità, la visione cambia, nell'ottica delle scoperte degli ultimi 10-15 anni, un tale evento non ha nulla di tanto straordinario, tutt'altro, poiché quel che conta non sono tanto le mutazioni in se stesse, quanto il modo in cui lo sviluppo embrionale le interpreta nell'ambito di un determinato organismo e di un determinato contesto epigenetico.
Schematizzo per questioni di spazio e di tempo : Il fenotipo non è il prodotto degli "ordini e comandi" impartiti dal genotipo. Il fenotipo partecipa attivamente a trarre il meglio che puo dal genotipo, durante lo sviluppo embrionale, genotipo e fenotipo coevolvono. Una mutazione a livello del genotipo puo dare potenzialmente differenti possibilità, l'organismo seleziona, o meglio lo sviluppo embrionale seleziona, da tutta quella "agitazione molecolare" la possibilità che maggiormente lo avvanggia in quel dato contesto. Ecco perché l'evoluzione di un organo tanto complesso quanto l'occhio o di una funzione tanto sofisticata come il sistema immunitario, sembravano tanto "miracolose" fino a una ventina di anni or sono, ed invece oggi, alla luce delle scoperte degli ultimi anni, ci appaiono come soluzioni evolutive probabilissime se non adirittura inevitabili.
Per una infarinatura sull'argomento, a livello di divulgazione, consiglio di Jean Jacques Kupiec La construction des individus, non so se sia stato tradotto in italiano, Eva Jablonka, pur non approfondendone i meccanismi e i dati sperimentali quanto Kupiec, ne parla in un capitolo del suo libro L'evoluzione in quattro dimensioni.
___________________
Natura finem nullum sibi praefixum habet
Omnes causae finales nihil nisi humana sunt figmenta
Baruch Spinoza
Assenzio- -------------
- Numero di messaggi : 542
SCALA DI DAWKINS :
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Re: Nuova specie homo
Comunque le mutazioni sul gene HAR1 non hanno creato nuove funzioni.
Schematizzo (ma il succo non cambia) anche in questo caso : Il gene HAR1 è un gene regolatore dello sviluppo della corteccia cerebrale nei primati. Nei primati che hanno dato origine agli ominidi le 20 mutazioni hanno, per così dire, "sregolato" tale gene. Lo sviluppo della corteccia celebrale è, sempre per così dire, sfuggita al controllo di questo gene e, fuori controllo, il cervello ne ha approfittato per svilupparsi di più.
Schematizzo (ma il succo non cambia) anche in questo caso : Il gene HAR1 è un gene regolatore dello sviluppo della corteccia cerebrale nei primati. Nei primati che hanno dato origine agli ominidi le 20 mutazioni hanno, per così dire, "sregolato" tale gene. Lo sviluppo della corteccia celebrale è, sempre per così dire, sfuggita al controllo di questo gene e, fuori controllo, il cervello ne ha approfittato per svilupparsi di più.
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Assenzio- -------------
- Numero di messaggi : 542
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 20.02.12
Re: Nuova specie homo
Dio deve smetterla di giocare a seppellire ossa sotto terra.
Jarni- -------------
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