Te lo do io il dialogo!!!...
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Te lo do io il dialogo!!!...
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Ma quale dialogo!...
Il rapporto dei non credenti con la fede (CCAR) è sempre stato molto difficile perché la Chiesa, quando sufficientemente forte, non ha mai avallato un vero confronto con il non credente, con coloro che venivano sempre aprioristicamente e con dispregio definiti “atei miscredenti”. Non c’è stata mai eccezione.
Il clero, con i suoi capi spirituali in testa, ogni volta che ha avuto la facoltà di farlo, con rigorosa puntualità ha cercato in tutti i modi di mettere a tacere le voci contrarie, sempre temendo che l’”infezione atea” si estendesse e riuscisse ad aprire gli occhi addormentati delle masse. Ed il risultato di tali persecuzioni è sempre stato lo stesso: sacrificio di vite umane a non finire.
Puntualmente, a tutte le voci di protesta che si sono levate da ogni dove in questi diciassette secoli di dominio clericale, è stato risposto con alterigia che, all’inizio della sua storia, i perseguitati erano stati loro. Come se questo fosse una giustificazione per i loro eccessi e per le loro successive atrocità. Come se questo loro dare “pan per focaccia” verso gli inermi, verso gli uomini liberi, verso i sapienti fosse il giusto contrappeso alle ingiurie inizialmente subite per colpa di qualche imperatore violento. Che, in effetti, però, se ne sbatteva altamente delle credenze dei cristiani! In essi vedeva solo un nemico politico all’autorità di Roma da debellare.
A nulla è valso proporre le motivazioni della ragione in cambio di un castello di miti, di storielle condite di forzature, faziosità, incoerenze, assurdità contro la logica e la scienza, di invenzioni storiche, di furti filosofici, di plagi efferati, di circonvenzioni d’incapaci, di editti opprimenti, di dogmi ridicoli… La Chiesa ha sempre risposto con l’imposizione violenta delle sue “tesi”, laddove appena abbia potuto, senza curarsi minimamente della dignità schiacciata riservata ai suoi contestatori.
Ma il tempo è passato ed alla fine le masse si sono -almeno in parte!- affrancate dell’opprimente vessazione dell’ignoranza e della superstizione. Ed oggi ha costretto ad essere meno invadente la presenza della Chiesa nella società, finalmente ridimensionata dai suoi “nemici” di sempre –il buonsenso e la maggiore libertà di pensiero!-. Quando le autoritarie disposizioni clericali hanno iniziato a restare inascoltate, quando le vocazioni si sono diradate, quando il clero stesso si è posto in discussione (sorpreso nel vedere svanire il suo potere temporale!), quando coloro che si dichiaravano totalmente allineati alle posizioni della fede hanno cominciato ad evaporare come nebbia al sole, quando gli scandali sollevati dagli stessi prelati -di ogni ordine e grado (pedofilia, crack bancari, illeciti di ogni tipo…)!- hanno cominciato a rendersi manifesti, quando, insomma, la Chiesa si è accorta di essersi avviata verso la perdita della sua guerra millenaria, dopo aver vinto tutte le battaglie secolari, allora cerca adesso di proporre un dialogo e si stupisce che questo sia così difficile…
La Chiesa, nel vano tentativo di riguadagnare il potere perduto, continua però a non retrocede di un passo e non bada ancora ai mezzi usati per riottenerlo! Interferenze continue sui politici degli stati più servili (leggi = Italia), massiccio dominio e continua presenza sui massmedia (leggi = RAI, Mediaset, ecc.), controllo delle risorse economiche con la sua banca e gli istituti di credito a lei riconducibili (leggi = IOR e Banche associate), accordi segreti con la malavita per il riciclaggio di fondi sporchi (leggi = Mafia nostrana e Americana), azioni di destabilizzazione politica di stati esteri con enormi sovvenzioni a sue estensioni politiche (leggi, ad es. = Solidarnosc), paradisi fiscali dove agire al di sopra delle regole internazionali (leggi = Isole Cayman), accordi con crudeli dittature (leggi = Sud America) ecc.ecc.
E naturalmente è questo, adesso, quello che la Chiesa vorrebbe spacciare come un “civile dialogo” con il dissidente ateo!
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Ma quale dialogo!...
Il rapporto dei non credenti con la fede (CCAR) è sempre stato molto difficile perché la Chiesa, quando sufficientemente forte, non ha mai avallato un vero confronto con il non credente, con coloro che venivano sempre aprioristicamente e con dispregio definiti “atei miscredenti”. Non c’è stata mai eccezione.
Il clero, con i suoi capi spirituali in testa, ogni volta che ha avuto la facoltà di farlo, con rigorosa puntualità ha cercato in tutti i modi di mettere a tacere le voci contrarie, sempre temendo che l’”infezione atea” si estendesse e riuscisse ad aprire gli occhi addormentati delle masse. Ed il risultato di tali persecuzioni è sempre stato lo stesso: sacrificio di vite umane a non finire.
Puntualmente, a tutte le voci di protesta che si sono levate da ogni dove in questi diciassette secoli di dominio clericale, è stato risposto con alterigia che, all’inizio della sua storia, i perseguitati erano stati loro. Come se questo fosse una giustificazione per i loro eccessi e per le loro successive atrocità. Come se questo loro dare “pan per focaccia” verso gli inermi, verso gli uomini liberi, verso i sapienti fosse il giusto contrappeso alle ingiurie inizialmente subite per colpa di qualche imperatore violento. Che, in effetti, però, se ne sbatteva altamente delle credenze dei cristiani! In essi vedeva solo un nemico politico all’autorità di Roma da debellare.
A nulla è valso proporre le motivazioni della ragione in cambio di un castello di miti, di storielle condite di forzature, faziosità, incoerenze, assurdità contro la logica e la scienza, di invenzioni storiche, di furti filosofici, di plagi efferati, di circonvenzioni d’incapaci, di editti opprimenti, di dogmi ridicoli… La Chiesa ha sempre risposto con l’imposizione violenta delle sue “tesi”, laddove appena abbia potuto, senza curarsi minimamente della dignità schiacciata riservata ai suoi contestatori.
Ma il tempo è passato ed alla fine le masse si sono -almeno in parte!- affrancate dell’opprimente vessazione dell’ignoranza e della superstizione. Ed oggi ha costretto ad essere meno invadente la presenza della Chiesa nella società, finalmente ridimensionata dai suoi “nemici” di sempre –il buonsenso e la maggiore libertà di pensiero!-. Quando le autoritarie disposizioni clericali hanno iniziato a restare inascoltate, quando le vocazioni si sono diradate, quando il clero stesso si è posto in discussione (sorpreso nel vedere svanire il suo potere temporale!), quando coloro che si dichiaravano totalmente allineati alle posizioni della fede hanno cominciato ad evaporare come nebbia al sole, quando gli scandali sollevati dagli stessi prelati -di ogni ordine e grado (pedofilia, crack bancari, illeciti di ogni tipo…)!- hanno cominciato a rendersi manifesti, quando, insomma, la Chiesa si è accorta di essersi avviata verso la perdita della sua guerra millenaria, dopo aver vinto tutte le battaglie secolari, allora cerca adesso di proporre un dialogo e si stupisce che questo sia così difficile…
La Chiesa, nel vano tentativo di riguadagnare il potere perduto, continua però a non retrocede di un passo e non bada ancora ai mezzi usati per riottenerlo! Interferenze continue sui politici degli stati più servili (leggi = Italia), massiccio dominio e continua presenza sui massmedia (leggi = RAI, Mediaset, ecc.), controllo delle risorse economiche con la sua banca e gli istituti di credito a lei riconducibili (leggi = IOR e Banche associate), accordi segreti con la malavita per il riciclaggio di fondi sporchi (leggi = Mafia nostrana e Americana), azioni di destabilizzazione politica di stati esteri con enormi sovvenzioni a sue estensioni politiche (leggi, ad es. = Solidarnosc), paradisi fiscali dove agire al di sopra delle regole internazionali (leggi = Isole Cayman), accordi con crudeli dittature (leggi = Sud America) ecc.ecc.
E naturalmente è questo, adesso, quello che la Chiesa vorrebbe spacciare come un “civile dialogo” con il dissidente ateo!
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