3D delle buone notizie

TARZO (Treviso)
I bambini sono il nostro più grande patrimonio: su chi altro dovremmo investire, se non su di loro?». Che siano africani o cingalesi o trevigiani purissimi cambia esattamente zero: parola, e delibera, di Gianangelo Bof, 35 anni, sindaco leghista di Tarzo in provincia di Treviso. Amministra da tre anni un Comune di 4 mila e 600 abitanti sopra Vittorio Veneto; 300 dei suoi cittadini sono stranieri. E la sua decisione di sostenere economicamente il diritto all’istruzione di tutti i bimbi fa discutere. «Qualche cittadino mi ha fatto i complimenti, altri mi hanno criticato. Sono arrivati anche quelli del Pd a dirmi bravo, ma bravo di cosa? I bambini non hanno colore, basta guardarli quando sono tra di loro, non sanno cosa sia la differenza e allora vuol dire che la differenza non c'è».

Non proprio in linea con altri colleghi sindaci leghisti che in Italia hanno preso anche di recente ben altre decisioni, Bof mette la premessa d'obbligo: «L'unica differenza è tra chi vive nella legalità e chi delinque. Chiarito questo, siamo tutti cittadini della stessa città».

Ecco allora che con uno stanziamento di 10 mila euro (che non sono molti, ma per un piccolo Comune non sono nemmeno pochi), Bof ha cercato di risolvere tre problemi in una volta: «Dare ossigeno ai due asili parrocchiali che erano un po’ in affanno. Garantire anche ai 13 bambini, di cui due italiani, che non erano iscritti di poterli frequentare. Assicurare, in questo caso soprattutto agli stranieri, di arrivare in prima elementare con una base di nozioni di lingua italiana».

Solo due famiglie hanno declinato l'invito; gli altri genitori hanno accolto di buon grado il finanziamento dell’amministrazione per mandare a scuola i figli: «Una coppia cingalese ci teneva tanto a mandare i due figli all'asilo con gli altri, ma proprio non ce la faceva. Mettono quello che possono, al resto provvediamo noi».

Impiegati prevalentemente nell'industria, gli immigrati di Tarzo sono senegalesi e cingalesi; alcuni, a causa della crisi, sono rimasti senza lavoro «ma facciamo il possibile per aiutarli. Chi rispetta i doveri, deve vedere rispettati i diritti».

Padre di una bambina di 7 anni, Gianangelo Bof conosce bene i piccoli extracomunitari: «Al parco giochi ci sono mamme che mi dicono: “Sono pericolosi, tutto il giorno fuori in strada” e io rispondo “Care signore, il problema non sono i bambini stranieri tutto il giorno fuori a giocare, il problema sono i nostri, tutto il giorno chiusi in casa con la playstation”».

Glielo ha detto anche il governatore Luca Zaia, all'ultima Scuola Quadri per giovani amministratori: «Essere leghista non è andare in giro con il Sole delle Alpi tatuato in fronte, ma amministrare bene, con onestà e nel consenso». Bof è sicuro: «Investire mille euro oggi su un bambino, per non avere tra dieci anni un ragazzo nel disagio che ci costerebbe molto di più, per me è amministrare bene».

Rasputin ha scritto:È una vecchia storia, i pochi uomini giusti stanno nei partiti sbagliati e i molti uomini sbagliati nei partiti giusti.

The Undertaker ha scritto:questo ha sbagliato partito...

mavalà ha scritto:ho vissuto per diversi anni a pochi chilometri di Tarzo.
Una zona cresciuta grazie anche ai tantissimi gelatai immigrati al estero. Si ricordano bene come si sente da persona di "terza classe". Sanno quanto è difficile di integrarsi in una società diversa e ostile.

Brescia, 7 gen. (LaPresse) - Due poliziotti la notte scorsa hanno
fatto nascere per strada una bambina aiutando a una donna ghanese di 34
anni a partorire. E' accaduto a Brescia in via Milano, sul marciapiede.
La donna stava cercando insieme al marito, anche lui ghanese, classe
1973, di raggiungere l'auto per recarsi in ospedale, quando si è
ritrovata in pieno travaglio e si è accasciata inginocchiandosi,
perdendo sangue. Due poliziotti, Marco Di Censo e Alessio Fasano,
durante un ordinario controllo del territorio su una volante, si sono
accorti della scena e sono intervenuti, pensando che la donna potesse
essere stata vittima di una rapina. Scesi dalla macchina per dare
soccorso, si sono trovati di fronte alla signora con le doglie. Non
c'era a quel punto più tempo per aspettare l'arrivo dei medici chiamati
tramite il 118.

I due agenti sono riusciti a far nascere la piccola Perpetual,
seguendo le istruzioni dei sanitari al telefono. Mamma e figlia ora
stanno bene e sono ricoverate all'ospedale civile di Brescia. Il papà
della piccola, Peter, è in Italia dal'73, lavora e ha un regolare
permesso di soggiorno. La moglie dell'uomo, Eunice, è nel Paese dal
1977, in seguito al ricongiungimento familiare. La coppia ha già due
figli, uno nato nel 2006 uno nel 2009