Chi ha creato l'inferno?

Rasputin ha scritto:

Darrow ha scritto:
Davo per scontato (errore mio) che fosse presupposto che le regole di questo tipo, cioè universali, debbano regolare rapporti fra persone che non si conoscono, visto che è difficile conoscere tutti.

Vedi però che estenderle a persone che invece si conoscono può risultare addirittura pericoloso...quindi non mi paiono affatto universali, visto che presuppongono delle premesse..

Quella in negativo, non è mai pericolosa!

Darrow ha scritto:

Rasputin ha scritto:

Darrow ha scritto:
Davo per scontato (errore mio) che fosse presupposto che le regole di questo tipo, cioè universali, debbano regolare rapporti fra persone che non si conoscono, visto che è difficile conoscere tutti.

Vedi però che estenderle a persone che invece si conoscono può risultare addirittura pericoloso...quindi non mi paiono affatto universali, visto che presuppongono delle premesse..

Quella in negativo, non è mai pericolosa!

Hmmm...a prima vista no, ma ci penso su per amor di discussione

Ci ho pensato su. A me la variante più sicura pare "Non fare agli altri quello che non sei sicuro a loro piaccia".

Mi piace perché esclude quello che piace a se stessi o meno.

Quello che fai a me, che ti venga centuplicato!
(ma anche qui vengono a galla carenze quando introduciamo la variante santommasochistica).

uno potrebbe augurarsi un leggero infarto

Rasputin ha scritto:Ci ho pensato su. A me la variante più sicura pare "Non fare agli altri quello che non sei sicuro a loro piaccia".

Mi piace perché esclude quello che piace a se stessi o meno.

Ma che cambia da quella tua variante che avevamo escluso? Anche seguendo questa regola sei comunque obbligato a sapere o presumere di sapere ciò che possa piacere o meno.
Forse non ti è chiaro come sono nate 'ste leggine valide random per ogni occasione, risalgono quasi tutte all'epoca dei primi inurbamenti, l'uomo veniva costretto a cooperare con individui che non conosceva ma che allo stesso tempo, per il fatto che vivessero nella stessa città non dovevano essere nemici (prima di allora gli uomini cacciatori e raccoglitori vivevano in piccole comunità di alcune decine di individui in cui tutti si conoscevano), per cui regole di questo tipo ti permettevano di evitare di fare danni e di pararti il culo, quando? Quando incontravi uno che abitava nella tua città ma di cui ignoravi, nome, cognome, indirizzo e intenzioni per il futuro prossimo.
E' più chiaro ora perchè il voler presumere di conoscere le sue intenzioni e/o preferenze vada escluso? Perchè le regole servivano proprio per sopperire alla mancanza di queste notizie!

Comunque sia siete odiosi,,vi odio quando inccapate in questi vortici dialettici e puntacazzisti..create una situazione simile a quello che ha deciso di pulirsi il culo con i coriandoli senza sporcarsi le dita!

delfi68 ha scritto:Comunque sia siete odiosi,,vi odio quando inccapate in questi vortici dialettici e puntacazzisti..create una situazione simile a quello che ha deciso di pulirsi il culo con i coriandoli senza sporcarsi le dita!

Siamo IT. L'inferno lo facciamo noi ah ah

verde a delfone.
e che caspita su, quando incontrate qualcuno evitate di fare castronerie, cosi vi salvate il culo e l'anima.

lupetta ha scritto:verde a delfone.
e che caspita su, quando incontrate qualcuno evitate di fare castronerie, cosi vi salvate il culo e l'anima.

Il culo ce l'ho.

se è per questo hai anche l'anima visto che quando muori perdi 5 grammi..

lupetta ha scritto:se è per questo hai anche l'anima visto che quando muori perdi 5 grammi..

Non sequitur. Ammesso e non concesso che quando si muore si perdano 5 grammi (O di più, se nell'atto come spesso succede ci si libera l'intestino) non significa che sia l'anima.

Al massimo è merda.

Rasputin ha scritto:

lupetta ha scritto:se è per questo hai anche l'anima visto che quando muori perdi 5 grammi..

Non sequitur. Ammesso e non concesso che quando si muore si perdano 5 grammi (O di più, se nell'atto come spesso succede ci si libera l'intestino) non significa che sia l'anima.

Al massimo è merda.

Non ho risposto fino ad adesso perché mi divertivo a leggere le acrobazie linguatiche scritte fin ora.Ritengo comunque più coerente questa regola: " Non badare ai torti altrui, non a ciò che altri avrebbe dovuto fare o non fare: osserva piuttosto ciò che tu hai fatto o non fatto."

Però potrebbe essere ancora più semplice, almeno io lo ritengo possibile.

Per fare qualsiasi intervento ci deve essere un motivo, compreso quello semplicemente di occupare il proprio spazio e pertanto anche l'eventuale critica o puntualizzazione aha, e mi ci metto anche io proprio adesso mismo.

Diventa più interessante quando le discussioni fanno riflettere e non necessariamente a tutti succede, a me per esempio piace dire di conoscere tutti ed in questo modo mi sembra di offrire occasioni favorevoli per dialogare, ah ah, sempre.

Vuol dire che non mi sento un incompreso. In fondo che cosa ci staremo a fare qui se non fosse per stare bene, quando non è così forse c'è qualcosa da sistemare che sfugge. Poi le criticità si accumulano e si assume un ruolo improprio.

Ma le persone come te Klaus che avendo maturato delle condizioni migliori di tanti di noi possono sistemare tante cose, si lo so che qui si è più critici di quello che serve ma a te dovrebbe importare davvero poco quando dici delle verità.

Mi stai a capì quello che voglio significà! (l'ho sentita in ciocaria questa)

Capisco e mi "lusinga" ciò che dici,anche se non ritengo di aver raggiunto una condizione migliore,ho solo fatto quel passo che serve a vedere cosa c'è dietro lo specchio che ci riflette tutti i giorni.alla fine dei conti,l'importante è mostrare rispetto tanto per gli altri,quanto per noi stessi.

E dopo che hai visto che non c'era niente cosa hai fatto?

Già, avrei pensato di più a quello che si vede dentro lo specchio ma forse è la stessa cosa.

Bestiamigliore, dietro o dentro lo specchio ci aspetta una consapevolezza che può essere superficiale oppure no. Intorno ai 4 anni vedevo i filamenti delle valvole, triodi e pentodi attraverso i buchi di aerazione della grossa radio e cercavo di vedere i piccolini che parlavano da lì dentro. Quando tiri su il mulinello e c'è un'aragosta ti stupisce, sembra una scarpa poi una razza, e poi non immagini quelle strane botte improvvise finché non viene fuori! Avevo messo un amino da 10 dove si pescava con degli amoni senza numero da un pontile di Playas in Ecuador.

Comunque noi ci portiamo dentro questo inferno. Manie di persecuzione che sono il problema sociale per eccellenza. Metabolizziamo la nostra comprensione del ambiente e vediamo minacce tutte le volte che viene messo in discussione. Poi con l'esperienza, la cultura e la crescita (direi di più la maturità) succede che si riesce a dare giusti pesi, a quotare gli sforzi in modo da rispondere prima a se stessi come persone esigenti. Quali sono i margini della normalità per allucinazione, paranoia, agorafobia, claustrofobia, ipocondria, l’eritrofobia, e così via?

Sono manifestazioni relative alla "mania di persecuzione" e siamo noi i primi a "sentire" il loro peso. Io ci vedo il condizionamento ambientale in contrapposizione alla tolleranza e ciò si nota maggiormente nei gruppi chiusi. Se devo discutere di queste cose, che non conosco se non per esperienza personale facendo anch'io richiami a ciò che immagino sia giusto, so che potrei non essere maturo abbastanza. Se esistono persone che hanno speso il loro tempo ad elaborare un pensiero migliore del mio allora mi sento umile abbastanza per imparare ancora adesso.

Io non sono un Buddhista e nemmeno uno Sportivo (notate le maiuscole!) ma quello che vedo è lo stile di vita di ciascuno di loro, Klaus e Raspa... "Religioni" per stare meglio, semplicemente essere gratificati per se stessi. Un altro? Ma certo Minsky è un altro! Avete visto qualche filmato di renus? In uno fa un accordo e resta con la bocca aperta che le mosche ci facevano i bigattini! L'opposto? Il suo pianista che al night teneva gli occhiali neri sulla punta del naso per guardarsi intorno! Significa routine ma ora sto esagerando e sono un po' triste per cazzeggiare.

BestBeast ha scritto:E dopo che hai visto che non c'era niente cosa hai fatto?

Ho accettato la cosa,preso consapevolezza che la vita é un piccolo attimo,goioso e triste,ma da vivere serenamente,apprezzando le cose per quello che sono e mostrando rispetto per chi è nella nostra effimera condizione.

klaus54 ha scritto:

BestBeast ha scritto:E dopo che hai visto che non c'era niente cosa hai fatto?

Ho accettato la cosa,preso consapevolezza che la vita é un piccolo attimo,goioso e triste,ma da vivere serenamente,apprezzando le cose per quello che sono e mostrando rispetto per chi è nella nostra effimera condizione.

Bravo.
Condivido precisando però che il rispetto secondo me non è dovuto, pur essendo tutti in questa effimera condizione. (Non sto dicendo che non rispetto te eh, sia chiaro!)

In questo caso ci devono essere dei motivi per esternare mancanza di rispetto forse quando l'effimera condizione stessa non merita il nostro rispetto. Per la verità ho notato che quando un barbone fa osservazioni estremamente acute ci si stupisce favorevolmente quasi meriti più rispetto per questo.

Invece più spesso non si rispetta il povero di spirito. Oggi ho chiamato la manutenzione dell'edificio per sturare lo scarico della lavastoviglie. Quest'imbecille non capiva e voleva re-infilare il tubo di scarico che avevo tirato fuori, alla fine ho inondato la cucina per fargli capire che era da sturare.

Poi bisogna dire che se quest'uomo fosse stato più intelligente avrebbe fatto un'altro mestiere ed allora io l'ho ringraziato con una mancia. Sono io che mi chiedo se potevo essere meno stupido e spiegargli meglio così gli evitavo di raccogliere l'acqua. Secondo me la mancanza di rispetto è un atto ostile.

SergioAD ha scritto:Secondo me la mancanza di rispetto è un atto ostile.

O di semplice indifferenza.

E si l'indifferenza per molti è insopportabile.

SergioAD ha scritto:E si l'indifferenza per molti è insopportabile.

È l'arma migliore

Rasputin ha scritto:

SergioAD ha scritto:E si l'indifferenza per molti è insopportabile.

È l'arma migliore

Concordo, è efficace ed eticamente accettabilissima.

Non è vero per tutti. Nella società degli umani quelli che comandano 1) hanno potere, 2) sono solidali tra loro verso i più deboli e 3) resistono di più per definizione.

L'indifferenza produce quelle manie di persecuzione che dicevo prima ed a sua volta fa esporre chi la fa. Era successo coi negri o con le classi sociali più deboli.

Se l'indiano faceva l'indifferente con me ed io ero stronzo lui andava via e veniva un altro, se facevo io l'indifferente sempre un altro veniva a sturare la lavastoviglie.

Allora perché non usare l'etica della reciprocità? Ovvero, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te ed evitare di essere ostili. Lo dico a chi ci riesce.

SergioAD ha scritto:Non è vero per tutti. Nella società degli umani quelli che comandano 1) hanno potere, 2) sono solidali tra loro verso i più deboli e 3) resistono di più per definizione.

L'indifferenza produce quelle manie di persecuzione che dicevo prima ed a sua volta fa esporre chi la fa. Era successo coi negri o con le classi sociali più deboli.

Se l'indiano faceva l'indifferente con me ed io ero stronzo lui andava via e veniva un altro, se facevo io l'indifferente sempre un altro veniva a sturare la lavastoviglie.

Allora perché non usare l'etica della reciprocità? Ovvero, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te ed evitare di essere ostili. Lo dico a chi ci riesce.

Sergio, io non trovo ostile l'indifferenza, a meno che non oltrepassi certi limiti come ad es. l'omissione di soccorso, che tra l'altro è un reato.

L'etica della reciprocità mi pare includa anche "Occhio per occhio, dente per dente", e vista cosí non mi piace affatto.

klaus54 ha scritto:

BestBeast ha scritto:E dopo che hai visto che non c'era niente cosa hai fatto?

Ho accettato la cosa,preso consapevolezza che la vita é un piccolo attimo,goioso e triste,ma da vivere serenamente,apprezzando le cose per quello che sono e mostrando rispetto per chi è nella nostra effimera condizione.

Ma va!!??..e quindihai finalmente buttatoalle ortiche tutta la dottrina buddista su Nirvana e stupidate simili???

Sei guarito!!!???

Rasputin ha scritto:

SergioAD ha scritto:Non è vero per tutti. Nella società degli umani quelli che comandano 1) hanno potere, 2) sono solidali tra loro verso i più deboli e 3) resistono di più per definizione.

L'indifferenza produce quelle manie di persecuzione che dicevo prima ed a sua volta fa esporre chi la fa. Era successo coi negri o con le classi sociali più deboli.

Se l'indiano faceva l'indifferente con me ed io ero stronzo lui andava via e veniva un altro, se facevo io l'indifferente sempre un altro veniva a sturare la lavastoviglie.

Allora perché non usare l'etica della reciprocità? Ovvero, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te ed evitare di essere ostili. Lo dico a chi ci riesce.

Sergio, io non trovo ostile l'indifferenza, a meno che non oltrepassi certi limiti come ad es. l'omissione di soccorso, che tra l'altro è un reato.

L'etica della reciprocità mi pare includa anche "Occhio per occhio, dente per dente", e vista cosí non mi piace affatto.

Rasputin ha scritto:

SergioAD ha scritto:Non è vero per tutti. Nella società degli umani quelli che comandano 1) hanno potere, 2) sono solidali tra loro verso i più deboli e 3) resistono di più per definizione.

L'indifferenza produce quelle manie di persecuzione che dicevo prima ed a sua volta fa esporre chi la fa. Era successo coi negri o con le classi sociali più deboli.

Se l'indiano faceva l'indifferente con me ed io ero stronzo lui andava via e veniva un altro, se facevo io l'indifferente sempre un altro veniva a sturare la lavastoviglie.

Allora perché non usare l'etica della reciprocità? Ovvero, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te ed evitare di essere ostili. Lo dico a chi ci riesce.

Sergio, io non trovo ostile l'indifferenza, a meno che non oltrepassi certi limiti come ad es. l'omissione di soccorso, che tra l'altro è un reato.

L'etica della reciprocità mi pare includa anche "Occhio per occhio, dente per dente", e vista cosí non mi piace affatto.

Il mio punto di vista non include la vendetta, se da quello che dico si capisce questo allora ho sbagliato. Sto individuando l'infermo che siamo in grado a portare nella vita degli altri umani.

Anzi non sto individuando ma sto cercando di capire come fosse un idea congiunta, col foro. Le nostre opinioni personali saranno scolpite nel nostro carattere, giuste o sbagliate le portiamo con noi e nel caso mio sono anche troppo radicate per sperare di migliorare. Peggio, è possibile che si è costretti a comportarsi bene.

Nel caso specifico mi riferivo ad un povero di spirito (imbecille) che credeva di avere ragione ed io per dimostragli il contrario l'ho lasciato sbagliare - e sono contento di essere rimasto male invece di essere soddisfatto quando si era infradiciato. Mancanza di rispetto, indifferenza applicati per screditare portano l'inferno.

SergioAD ha scritto:

Nel caso specifico mi riferivo ad un povero di spirito (imbecille) che credeva di avere ragione ed io per dimostragli il contrario l'ho lasciato sbagliare - e sono contento di essere rimasto male invece di essere soddisfatto quando si era infradiciato. Mancanza di rispetto, indifferenza applicati per screditare portano l'inferno.

In sostanza sono d'accordo ma non so a chi ti riferisci. Potresti farlo a chiare lettere eliminando l'epiteto cosí capisco

delfi68 ha scritto:

klaus54 ha scritto:

BestBeast ha scritto:E dopo che hai visto che non c'era niente cosa hai fatto?

Ho accettato la cosa,preso consapevolezza che la vita é un piccolo attimo,goioso e triste,ma da vivere serenamente,apprezzando le cose per quello che sono e mostrando rispetto per chi è nella nostra effimera condizione.

Ma va!!??..e quindihai finalmente buttatoalle ortiche tutta la dottrina buddista su Nirvana e stupidate simili???

Sei guarito!!!???

Se conoscessi il buddhismo,è esattamente quello che cerca di insegnare.Lo so che ti sconvolgerà,ma siccome tutto è illusione,persino il nirvana lo è.ed il nirvana è il vuoto assoluto.
Comunque tornando alle domande di Darrow sul perché le costellazioni abbiano un significato simile nei vari popoli,consiglio di leggere la leggenda giapponese di Urashima Tarō e compararla con quella irlandese di Oisín e Niamh e Il viaggio di Bran.

:

SergioAD ha scritto:In questo caso ci devono essere dei motivi per esternare mancanza di rispetto forse quando l'effimera condizione stessa non merita il nostro rispetto. Per la verità ho notato che quando un barbone fa osservazioni estremamente acute ci si stupisce favorevolmente quasi meriti più rispetto per questo.

Invece più spesso non si rispetta il povero di spirito. Oggi ho chiamato la manutenzione dell'edificio per sturare lo scarico della lavastoviglie. Quest'imbecille non capiva e voleva re-infilare il tubo di scarico che avevo tirato fuori, alla fine ho inondato la cucina per fargli capire che era da sturare.

Poi bisogna dire che se quest'uomo fosse stato più intelligente avrebbe fatto un'altro mestiere ed allora io l'ho ringraziato con una mancia. Sono io che mi chiedo se potevo essere meno stupido e spiegargli meglio così gli evitavo di raccogliere l'acqua. Secondo me la mancanza di rispetto è un atto ostile.

Rasputin ha scritto:

SergioAD ha scritto:

Nel caso specifico mi riferivo ad un povero di spirito (imbecille) che credeva di avere ragione ed io per dimostragli il contrario l'ho lasciato sbagliare - e sono contento di essere rimasto male invece di essere soddisfatto quando si era infradiciato. Mancanza di rispetto, indifferenza applicati per screditare portano l'inferno.

In sostanza sono d'accordo ma non so a chi ti riferisci. Potresti farlo a chiare lettere eliminando l'epiteto cosí capisco

I poveri di spirito sono quelli che non sanno risolvere problemi complessi questo qui che avevo citato come vedi qui sopra. Pensava non che lo scarico era intasato ma che andava rimesso dentro il tubo, che avevo tolto per fare un primo tentativo con dell'acido. Ma se fosse stato intelligente avrebbe fatto un altro mestiere, allora sono io che dovevo essere più tollerante.

Ero stato eccessivamente severo con lui e Katia che non sopporta la cucina sporca usava termini che anche in inglese hanno lo stesso suono come cretino, imbecille o idiota. Il signore sorrideva ed io ho recuperato la sua dignità, almeno mettendogli la mano sulla spalla (oltre alla mancia) credo e spero che sia stata ristabilita la reciprocità, quella che indicavo prima...

http://it.wikipedia.org/wiki/Etica_della_reciprocità

@Sergio: ok