Storie di crocifissi
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Kaworu
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Re: Storie di crocifissi
Che paese di merda. Spero di aver occasione di andare all'estero il prima possibile.
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Re: Storie di crocifissi
DF1989 ha scritto:Che paese di merda. Spero di aver occasione di andare all'estero il prima possibile.
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Re: Storie di crocifissi
Nel caso vi fosse rimasto ancora qualcosa nello stomaco ve lo finisco di vuotare io, con un articolo preso dal giornale di oggi su un provvedimento del sindaco di Mandas, un paese delle mie parti.
Il sindaco dell' Udc: “È espressione dei fondamentali valori culturali dello Stato italiano”.
Lui, il crocifisso regalatogli dall'ex parroco di Mandas, don Luciano Pani, l'ha fatto appendere nel suo ufficio e nella sala del Consiglio comunale appena è stato nominato sindaco, nel 2005. Ma dopo la sentenza della Corte di Strasburgo, in attesa dell'esito del ricorso presentato dal Governo italiano, Umberto Oppus, direttore regionale dell'Anci, nonchè giornalista, non ci ha pensato due volte. E ha immediatamente emanato un'ordinanza, in vigore da lunedì, che infligge una multa di 500 euro a chi non appende il crocifisso negli uffici pubblici. Il provvedimento del primo cittadino di Mandas, quota Udc, ordina “l'immediata affissione del crocifisso in tutti gli edifici pubblici presenti nel territorio del comune, quale espressione dei fondamentali valori civili e culturali dello Stato italiano”. "Non è un'ordinanza innovativa", spiega Oppus, che per Natale ha programmato insieme al parroco di donare un crocifisso ai concittadini che ne sono sprovvisti. "Abbiamo confermato una cosa per noi normalissima, nulla di sovversivo o di integralista. È paradossale - spiega - che la morale dei bambini possa essere offesa dal crocifisso e non da certi calendari appesi nei luoghi pubblici che nessuno chiede di far togliere. Il nostro messaggio è chiaro: il crocifisso c'è e deve essere lasciato al suo posto". L'ordinanza prevede e che la polizia locale controlli “l'esatta osservanza” dell'obbligo che riguarda non solo gli edifici comunali (Municipio, musei e mediateca), ma anche la Asl, gli ambulatori dei medici di base e la stazione ferroviaria. Lunedì una mozione presentata dal sindaco di San Vito, Patrizio Buccelli (anche lui in quota Udc), che chiedeva il mantenimento del crocifisso nelle aule scolastiche, è stata bocciata dal Consiglio provinciale di Cagliari. Indignata la reazione della vicepresidente del gruppo del Pdl in Consiglio regionale, Simona De Francisci. "La sinistra che governa la Provincia di Cagliari sconfessa se stessa riducendo la mozione ad una semplice strumentalizzazione a fini elettorali. Il crocifisso è identità culturale. Purtroppo chi fa della cultura il proprio cavallo di battaglia spesso, come successo in Provincia, diventa vittima di se stesso".
Fonte: E Polis
La cosa più divertente è che oggi mentre stavo tornando dall’università, il buon vecchio Metalocx accende la radio per ascoltare l’intervento del coordinatore UAAR della sua sede, in proposito alla questione crocifisso. Prima di lui c’era proprio l’intervento di questo sindaco, che con una voce ansimante (pareva si fosse fatto 50 piani di un palazzo a piedi), raccontava che il crocifisso è una cosa che c’è sempre stata e che fa parte della nostra tradizione, e che toglierlo sarebbe stato come obbligare a togliere i calendari osè dalle officine.
Il sindaco dell' Udc: “È espressione dei fondamentali valori culturali dello Stato italiano”.
Lui, il crocifisso regalatogli dall'ex parroco di Mandas, don Luciano Pani, l'ha fatto appendere nel suo ufficio e nella sala del Consiglio comunale appena è stato nominato sindaco, nel 2005. Ma dopo la sentenza della Corte di Strasburgo, in attesa dell'esito del ricorso presentato dal Governo italiano, Umberto Oppus, direttore regionale dell'Anci, nonchè giornalista, non ci ha pensato due volte. E ha immediatamente emanato un'ordinanza, in vigore da lunedì, che infligge una multa di 500 euro a chi non appende il crocifisso negli uffici pubblici. Il provvedimento del primo cittadino di Mandas, quota Udc, ordina “l'immediata affissione del crocifisso in tutti gli edifici pubblici presenti nel territorio del comune, quale espressione dei fondamentali valori civili e culturali dello Stato italiano”. "Non è un'ordinanza innovativa", spiega Oppus, che per Natale ha programmato insieme al parroco di donare un crocifisso ai concittadini che ne sono sprovvisti. "Abbiamo confermato una cosa per noi normalissima, nulla di sovversivo o di integralista. È paradossale - spiega - che la morale dei bambini possa essere offesa dal crocifisso e non da certi calendari appesi nei luoghi pubblici che nessuno chiede di far togliere. Il nostro messaggio è chiaro: il crocifisso c'è e deve essere lasciato al suo posto". L'ordinanza prevede e che la polizia locale controlli “l'esatta osservanza” dell'obbligo che riguarda non solo gli edifici comunali (Municipio, musei e mediateca), ma anche la Asl, gli ambulatori dei medici di base e la stazione ferroviaria. Lunedì una mozione presentata dal sindaco di San Vito, Patrizio Buccelli (anche lui in quota Udc), che chiedeva il mantenimento del crocifisso nelle aule scolastiche, è stata bocciata dal Consiglio provinciale di Cagliari. Indignata la reazione della vicepresidente del gruppo del Pdl in Consiglio regionale, Simona De Francisci. "La sinistra che governa la Provincia di Cagliari sconfessa se stessa riducendo la mozione ad una semplice strumentalizzazione a fini elettorali. Il crocifisso è identità culturale. Purtroppo chi fa della cultura il proprio cavallo di battaglia spesso, come successo in Provincia, diventa vittima di se stesso".
Fonte: E Polis
La cosa più divertente è che oggi mentre stavo tornando dall’università, il buon vecchio Metalocx accende la radio per ascoltare l’intervento del coordinatore UAAR della sua sede, in proposito alla questione crocifisso. Prima di lui c’era proprio l’intervento di questo sindaco, che con una voce ansimante (pareva si fosse fatto 50 piani di un palazzo a piedi), raccontava che il crocifisso è una cosa che c’è sempre stata e che fa parte della nostra tradizione, e che toglierlo sarebbe stato come obbligare a togliere i calendari osè dalle officine.
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Re: Storie di crocifissi
Loki ha scritto:Nel caso vi fosse rimasto ancora qualcosa nello stomaco ve lo finisco di vuotare io, con un articolo preso dal giornale di oggi su un provvedimento del sindaco di Mandas, un paese delle mie parti.
Il sindaco dell' Udc: “È espressione dei fondamentali valori culturali dello Stato italiano”.
Lui, il crocifisso regalatogli dall'ex parroco di Mandas, don Luciano Pani, l'ha fatto appendere nel suo ufficio e nella sala del Consiglio comunale appena è stato nominato sindaco, nel 2005. Ma dopo la sentenza della Corte di Strasburgo, in attesa dell'esito del ricorso presentato dal Governo italiano, Umberto Oppus, direttore regionale dell'Anci, nonchè giornalista, non ci ha pensato due volte. E ha immediatamente emanato un'ordinanza, in vigore da lunedì, che infligge una multa di 500 euro a chi non appende il crocifisso negli uffici pubblici. Il provvedimento del primo cittadino di Mandas, quota Udc, ordina “l'immediata affissione del crocifisso in tutti gli edifici pubblici presenti nel territorio del comune, quale espressione dei fondamentali valori civili e culturali dello Stato italiano”. "Non è un'ordinanza innovativa", spiega Oppus, che per Natale ha programmato insieme al parroco di donare un crocifisso ai concittadini che ne sono sprovvisti. "Abbiamo confermato una cosa per noi normalissima, nulla di sovversivo o di integralista. È paradossale - spiega - che la morale dei bambini possa essere offesa dal crocifisso e non da certi calendari appesi nei luoghi pubblici che nessuno chiede di far togliere. Il nostro messaggio è chiaro: il crocifisso c'è e deve essere lasciato al suo posto". L'ordinanza prevede e che la polizia locale controlli “l'esatta osservanza” dell'obbligo che riguarda non solo gli edifici comunali (Municipio, musei e mediateca), ma anche la Asl, gli ambulatori dei medici di base e la stazione ferroviaria. Lunedì una mozione presentata dal sindaco di San Vito, Patrizio Buccelli (anche lui in quota Udc), che chiedeva il mantenimento del crocifisso nelle aule scolastiche, è stata bocciata dal Consiglio provinciale di Cagliari. Indignata la reazione della vicepresidente del gruppo del Pdl in Consiglio regionale, Simona De Francisci. "La sinistra che governa la Provincia di Cagliari sconfessa se stessa riducendo la mozione ad una semplice strumentalizzazione a fini elettorali. Il crocifisso è identità culturale. Purtroppo chi fa della cultura il proprio cavallo di battaglia spesso, come successo in Provincia, diventa vittima di se stesso".
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La cosa più divertente è che oggi mentre stavo tornando dall’università, il buon vecchio Metalocx accende la radio per ascoltare l’intervento del coordinatore UAAR della sua sede, in proposito alla questione crocifisso. Prima di lui c’era proprio l’intervento di questo sindaco, che con una voce ansimante (pareva si fosse fatto 50 piani di un palazzo a piedi), raccontava che il crocifisso è una cosa che c’è sempre stata e che fa parte della nostra tradizione, e che toglierlo sarebbe stato come obbligare a togliere i calendari osè dalle officine.
Allora grassettiamo, per quelli che scorrono senza leggere
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Re: Storie di crocifissi
ERRI8013 ha scritto:Mah... dove lavoro io non ci sono "certi calendari" nei luoghi pubblici (intesi come luoghi dello stato).
Forse l'amico fa confusione con gli uffici del suo meccanico?
Infatti:
"e che toglierlo sarebbe stato come obbligare a togliere i calendari osè dalle officine"
pure apertamente, quindi dubito molto della buonafede
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Re: Storie di crocifissi
Ragazzi se devo essere sincero non ricordo se esattamente abbia parlato di officine o edifici pubblici in generale, ero un po cotto per via della lezione che avevo appena seguito. Può essere che l’associazione calendario osè - officina l’abbia fatta io, e lui abbia parlato di edifici pubblici. La cosa che mi ha colpito di più non è stato tanto il luogo, ma proprio il paragonare il crocifisso ad un calendario osè. E vi devo dire che non è stato il solo accostamento strampalato che ha fatto: perché ad un certo punto si è messo a parlare di bestiame e del fatto che esso rappresenta la nostra tradizione, e di cosa sarebbe successo se l’unione europea ci avesse obbligato a rimuoverlo…ma per fortuna era finito il tempo e lo hanno interrotto. Questo per farvi capire quanto questo signore abbia le idee chiare. Comunque se vi interessa posso chiedere a Metalocx se si ricorda se abbia detto esattamente officine o edifici pubblici, o meglio ancora gli chiedo se riesce a procurarmi la registrazione.
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Re: Storie di crocifissi
Loki ha scritto:Ragazzi se devo essere sincero non ricordo se esattamente abbia parlato di officine o edifici pubblici in generale, ero un po cotto per via della lezione che avevo appena seguito. Può essere che l’associazione calendario osè - officina l’abbia fatta io, e lui abbia parlato di edifici pubblici. La cosa che mi ha colpito di più non è stato tanto il luogo, ma proprio il paragonare il crocifisso ad un calendario osè. E vi devo dire che non è stato il solo accostamento strampalato che ha fatto: perché ad un certo punto si è messo a parlare di bestiame e del fatto che esso rappresenta la nostra tradizione, e di cosa sarebbe successo se l’unione europea ci avesse obbligato a rimuoverlo…ma per fortuna era finito il tempo e lo hanno interrotto. Questo per farvi capire quanto questo signore abbia le idee chiare. Comunque se vi interessa posso chiedere a Metalocx se si ricorda se abbia detto esattamente officine o edifici pubblici, o meglio ancora gli chiedo se riesce a procurarmi la registrazione.
Appenderemo mucche nelle nostre aule.
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Re: Storie di crocifissi
Questi catto-talebani mi sembrano proprio come dei pesci fuor d'acqua... Si muovono tanto ma solo perché stanno morendo.
Oddio, in questo caso non fisicamente, non sono mica La Russa per augurare la morte al prossimo.
Oddio, in questo caso non fisicamente, non sono mica La Russa per augurare la morte al prossimo.
Ultima modifica di MetaLocX il Lun 30 Nov 2009 - 0:22 - modificato 1 volta.
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Nuova formula! Da oggi col 33,25% di ateismo in più!
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* "Religion is an insult to human dignity. Without it you would have good people doing good things and evil people doing evil things. But for good people to do evil things, that takes religion." - Steven Weinberg
* Più Vaticano in Vaticano, meno Vaticano in Italia.
* Intollerante è chi non accetta il dissenso. ________________________________________
http://metalocx.spaces.live.com/ http://it.youtube.com/MetaLocX
Re: Storie di crocifissi
io ho una teoria
in realtà gesucristo è morto annegato, la storia della croce l'hanno inventata per non dover mettere un acquario in ogni aula
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Re: Storie di crocifissi
Blush response ha scritto:[...]in realtà gesucristo è morto annegato [...]
Povero cristo, era convinto di poter camminare sull'acqua... non gli avevano ancora spiegato il principio di Archimede.
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"La fera lipertà nein est tire nein, ma konformaren la proprien folontà a qvella tivina."
(La vera libertà non è dire no, ma conformare la propria volontà a quella divina.) (Benedetto XVI - Libero pensatore)
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