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gnosticismo e antipolitica

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Messaggio Da delfi68 Mar 17 Nov 2009 - 10:44

..spero non ci sia nulla di male a fare un pò di cross posting...questa è un topic che ho aperto anche altrove, ma credo sia interessante per questo forum...

..nel "panarion" ossia il Cofano delle medicine, contenente un antidito per ogni eresia, Epifanio da Salamina, un eresiologo, mette in relazione i fautori di Caino e gli autori del vangelo di Giuda (codex Thacos II, IV sec) con personaggi che definisce "..i cosidetti gniostici.."; Gnostikoi, dal greco " coloro che sanno"...
La conoscenza proclamata dagli gnostici non era terrena, ma mistica: era la conoscenza di Dio. Nel Vangelo di Giuda la parola gnosis è usata due volte (50,54) e cita, nel secondo caso, la "conoscenza" data ad Adamo e ai suoi affinchè gli arconti, e il dio minore di questo mondo, non potessero signoreggiare su su di essi...
..Da questo Vangelo si intuisce che i discepoli fraintendono Gesù, lo proclamano figlio di dio..il dio di questo mondo, mentre in giuda, Giuda dice al maestro: "..so chi tu sei e donde vieni, tu vieni dal reame immortale di barbelo, e io non son degno di pronunciare il nome di chi ti ha inviato.." (giuda 35)
..il mondo in cui viviamo, secondo i testi sethiani, e gli gnostici, è stato creato da un demiurgo megalomane, un semidio, che aimè è gli stesso dimentico della sua inferiorità..costui (yaldabaoth, salklas..samael..) davvero crede di essere dio...talvolta mosso dal dubbio, infati pretende la fedeltà assoluta e proclama la sua gelosia...
..l'uomo, e attenzione...Non Tutti Gli Uomini..sono in delle scintille del mondo divino intrapolate dal dio inferiore in questo mondo inferiore..e proprio questo abito "umano di carne e sangue" rendono gli uomini divini confusi e ingannati..essi non ricordano chi sono...e restano legati al mondo terreno adorando un falso dio...
..Il gesù di giuda dice una cosa di per se sconvolgente.."alcuni uomini sono stati creati in questo mondo, sono una generazione di questo eone e sono privi dell'anima, non soffriranno della morte perchè non sono mai esistiti.."
..Il gesù del codex Thacos, di pseudo giovanni e altri testi gnostici, in realtà porta un messaggi alcuanto diverso dai canonici..gesù dice "conosci te stesso"..solo cosi potrà avvenire il risveglio e la conoscenza, ma sopratutto l'u0omo divino può rendersi conto che stava adorando un falso dio..seguendo dei falsi profeti e ascoltando dei sacerdoti fasulli...che in realtà fanno il gioco di saklas..il demiurgo pazzoide che ha assoggettato l'umanità...
(citazioni rivedute di Ehrman, Mayer, Kasser e Wurst, traduz.a cura N. Geographic)
..insomma, c'è molto dello gnostico anche nell'ateo? ..tranne la pretesa di conoscere il trascendete mistico, molte cose sono in comune..ossia la pretesa della conoscenza, il riconoscere la follia del dio delle chiese e la falsità ideologica e formale delle azioni del clero...
..Ireneo da Lione, confutava un testo del vangelo di Giuda già nel 180, quindi la copia del IV sec, in possesso della N.Geographic dev'essere di un'originale del I secolo...sia Giovanni, che Maddalena, Tommaso e Filippo, L'allogeno, libro di Seth ecc..ecc.. sono tutti quegli apocrifi del I\III sec. che vennero spazzati via grazie all'intervento di Costantino Imperatore (III sec) che intuì quanto era meglio sposare la dottrina di paolo, del suo dio supremo, senza star li tanto a mettere in dubbio l'autorità imperiale, dei sacerdoti e delle gerachie angeliche e celesti...
..i libri canonici quidi si capisce ancor meglio, sono quelli che più calmieravano le masse e le dissuadevano ad alzare lo sguardo oltre i confini del potere costituito...
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Messaggio Da anteo Mar 17 Nov 2009 - 18:56

Si dice che in ogni essere umano c'è un'alterità che lo collega a dio.

Questo è falso ed è falso per difetto valutativo.

Ogni essere vivente, per se proprio, va molto oltre ad una semplice alterità: sente in modo unitario e per sé totale, ma non è lo stesso sentire di nessun altro.

Dopodiché è nel tentativo di anteporre il proprio sentire all'altrui che nascono gli dei.

E un sentire "perfetto" a ciascuno per se proprio recrama un potere altrettanto perfetto: ecco perché l'antipolitica non è poi così tanto un insieme di idee contro il potere, quanto piuttosto un insieme di idee di potere senza bisogno di politica, e a ciò le idee religiose sono più propedeutiche di quelle pluraliste rivolte alla pluralità.
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Messaggio Da delfi68 Mar 17 Nov 2009 - 19:13

..la cosa che dovrebbe comunque far riflettere i credenti è appunto la percezione del potere politico, che loro vivono attraverso la dottrina della chiesa...infatti dalla lettura degli apocrifi si capisce bene la mossa di Costantino, che non è altro poi, che ciò che ancora oggi ci ritroviamo tra i piedi..ossia la commistione tra potere e teologia...

..Una teologia tutt'altro che Vera, ma semplicemente una teologia Asservita ad un'esigenza: convincere le masse che il potere proviene da dio...il potere non si può contestare oltre a un certo limite, al potere si deve credere...

..E' chiaro come e perchè sia avvenita la distruzione sistematica delle dottrine "eretiche" che proponevano un dio pazzo..un demiurgo fallace...un potere sbagliato..

..gesù, un ribelle anti imperiale, che scherniva il potere, e dichiarava che il dio di questa chiesa è un pazzo incapace e i suoi sacerdoti dei tangheri in malafede, è stato ridipinto come figlio di dio..anzi dio stesso, che per bocca di Paolo dice " a dio ciò che è di dio, a cesare ciò che è di cesare.."

..sia paolo che il gesù cattolico divennero la religione di stato..e questo da ben oltre 20 secoli...
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Messaggio Da anteo Mar 17 Nov 2009 - 19:23

In Gesù (parlo del personaggio simbolico) si può intravedere una figura socratica: non più solo uccisa ma anche sacralizzata e così convertita nel suo contrario.
Così che, come spesso accade, l"antipotere" viene in uso del potere.
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Messaggio Da delfi68 Mar 17 Nov 2009 - 19:30

..esatto..la riflessione sui testi apocrifi che ho lanciato vuole proprio smolare questa riflessione, e partendo proprio dalla religione, tralasciando in questa fase la dinamica prettamente politica...

..la religione cattolica e islamica, insegnano sopratutto questo: ..il potere è sacro, la fede una virtù!!
..quando invece altri testi delle origini cristiane descriveva un gesù che Rideva dei discepoli..denigrava il dio di questo mondo..invitava alla gnosi..ossia alla "conoscenza"...

..per la cristianità la parola "gnosi" è una parola dispregiativa e di insulto...
..cosi come scrive Ireneo, vescovo di lione già nel II secolo...
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Messaggio Da delfi68 Mar 17 Nov 2009 - 19:38

L'Inquisizione come metodo di governo
Nel 1184 papa Lucio III in accordo con Federico Barbarossa con la bolla Ad abolendam istituì in ogni diocesi una inquisizione episcopale per individuare e colpire con l'aiuto della autorità secolare persone e parrocchie infette da eresia. Il concilio Lateranense IV confermando ed estendendo nel 1215 le pene spirituali e temporali già in uso affermava la repressione dell'eresia sul piano della legislazione universale della chiesa e fu introdotta la pena di morte mediante il rogo per i delitti di "lesa maestà divina". Grazie alla deduzione del purgatorio, "invenzione" di Bonifazio VIII, primo Jiubilee maker, si accentuò ancora di più la dittatura papale. Nel 1335 in Piemonte, all'Inquisitore che li interroga, i valligiani valdesi, che poi furono tutti impiccati o bruciati, risposero che nell'altra vita si aspettavano solo l'inferno o il paradiso e che il purgatorio è qui sulla terra.
Da Roma si cominciò quindi ad inviare con sempre maggiore frequenza delegati papali da sostituire ed affiancare ai vescovi meno zelanti o efficienti finché Gregorio IX a partire dal 1231 istituì su tutto il territorio della cristianità una rete di tribunali aventi giurisdizione per crimini di eresia. A presiedere questi tribunali erano inviati membri degli appena nati ordini mendicanti (i domenicani soprattutto ma anche i francescani), fedeli esecutori del centralismo papale. Soggetti all'Inquisizione erano tutti i sospetti di eresia (catari, valdesi, beghini, spirituali, ecc.), tutti gli oppositori politici ma anche gli imputati di "delitti" contro la morale e la disciplina della chiesa, i bestemmiatori: tutti i casi in sostanza nei quali l'inquisitore avesse giudicato l'offesa della legge ecclesiastica tanto grave da toccare problemi di fede, ovvero interessi ecclesiastici o nobiliari. La colpevolezza era stabilita mediante prove testimoniali o per la confessione del reo: per ottenerla questa si ricorreva sistematicamente al regime carcerario più duro (digiuni, catene ecc.) e alla tortura (tratti di corda, cavalletto, carboni ardenti, ecc.), la difesa era pressocché inesistente. Le stesse spese dei tribunali venivano sostenute con le multe e la confisca dei beni dei colpevoli. Sin dai tempi della bolla Ad extirpanda (1252) la tortura era sta legittimata come elemento (fondamentale e spesso, di fatto, unico) di prova ed era applicata con puntiglioso formalismo burocratico (la damnatio - correctio giubilare insiste sui "precisi limiti di durata").
Le vittime della "Santa Inquisizione" sarebbero state secondo alcuni storici circa dieci milioni, in maggioranza donne (le cosiddette "streghe") mentre secondo medievalisti cattolici come Gustav Henningsen, solo nell'età moderna in Europa furono centomila i processi di cui la metà si conclusero con la condanna al rogo.
Il re Ferdinando d'Aragona e la regina Isabella di Castiglia nel 1478 chiesero al papa Sisto IV il rafforzamento e la riorganizzazione del tribunale inquisitoriale ottenendo la facoltà di designare essi stessi gli inquisitori. In Spagna l'Inquisizione fu al servizio della crociata per la "riconquista cristiana" del paese, una vera e propria pulizia etnico-religiosa: gli ebrei non convertiti vennero espulsi in blocco dal paese nel 1492, mentre i Mori furono espulsi nel 1609 perché "di sangue impuro". Questi primi esempi di razzismo ed antisemitismo della storia dell'umanità, diedero luogo ad imitazioni in tutto il continente fino alla Russia zarista.
In tutta l'Europa il processo inquisitorio fu definitivamente codificato nella Nuova Inquisizione post-Riforma luterana, a partire dal 1542 (Bolla Licet ab inizio di Paolo III). In seguito alla formazione dei blocchi religiosi contrapposti ed al Concilio di Trento il papato non solo restaurò i tribunali inquisitoriali ma creò in Roma una commissione di cardinali incaricati di coordinare tutti gli interventi repressivi nei confronti degli eretici, la congregazione della Romana e universale inquisizione o Sant'uffizio. Era presieduta dal papa e mantenne intatti i principi fondanti dell'Inquisizione medioevale (crociata contro gli albigesi e loro sterminio), dell'inquisizione di Spagna ("estirpazione" e conversione forzata degli ebrei e dei musulmani) dandosi un'organizzazione totalmente centralizzata, a guardia della imposizione capillare della fede cattolica ortodossa e del controllo sociale di massa che la Controriforma stava consolidando.L'Inquisizione come metodo di governo
Nel 1184 papa Lucio III in accordo con Federico Barbarossa con la bolla Ad abolendam istituì in ogni diocesi una inquisizione episcopale per individuare e colpire con l'aiuto della autorità secolare persone e parrocchie infette da eresia. Il concilio Lateranense IV confermando ed estendendo nel 1215 le pene spirituali e temporali già in uso affermava la repressione dell'eresia sul piano della legislazione universale della chiesa e fu introdotta la pena di morte mediante il rogo per i delitti di "lesa maestà divina". Grazie alla deduzione del purgatorio, "invenzione" di Bonifazio VIII, primo Jiubilee maker, si accentuò ancora di più la dittatura papale. Nel 1335 in Piemonte, all'Inquisitore che li interroga, i valligiani valdesi, che poi furono tutti impiccati o bruciati, risposero che nell'altra vita si aspettavano solo l'inferno o il paradiso e che il purgatorio è qui sulla terra.
Da Roma si cominciò quindi ad inviare con sempre maggiore frequenza delegati papali da sostituire ed affiancare ai vescovi meno zelanti o efficienti finché Gregorio IX a partire dal 1231 istituì su tutto il territorio della cristianità una rete di tribunali aventi giurisdizione per crimini di eresia. A presiedere questi tribunali erano inviati membri degli appena nati ordini mendicanti (i domenicani soprattutto ma anche i francescani), fedeli esecutori del centralismo papale. Soggetti all'Inquisizione erano tutti i sospetti di eresia (catari, valdesi, beghini, spirituali, ecc.), tutti gli oppositori politici ma anche gli imputati di "delitti" contro la morale e la disciplina della chiesa, i bestemmiatori: tutti i casi in sostanza nei quali l'inquisitore avesse giudicato l'offesa della legge ecclesiastica tanto grave da toccare problemi di fede, ovvero interessi ecclesiastici o nobiliari. La colpevolezza era stabilita mediante prove testimoniali o per la confessione del reo: per ottenerla questa si ricorreva sistematicamente al regime carcerario più duro (digiuni, catene ecc.) e alla tortura (tratti di corda, cavalletto, carboni ardenti, ecc.), la difesa era pressocché inesistente. Le stesse spese dei tribunali venivano sostenute con le multe e la confisca dei beni dei colpevoli. Sin dai tempi della bolla Ad extirpanda (1252) la tortura era sta legittimata come elemento (fondamentale e spesso, di fatto, unico) di prova ed era applicata con puntiglioso formalismo burocratico (la damnatio - correctio giubilare insiste sui "precisi limiti di durata").
Le vittime della "Santa Inquisizione" sarebbero state secondo alcuni storici circa dieci milioni, in maggioranza donne (le cosiddette "streghe") mentre secondo medievalisti cattolici come Gustav Henningsen, solo nell'età moderna in Europa furono centomila i processi di cui la metà si conclusero con la condanna al rogo.
Il re Ferdinando d'Aragona e la regina Isabella di Castiglia nel 1478 chiesero al papa Sisto IV il rafforzamento e la riorganizzazione del tribunale inquisitoriale ottenendo la facoltà di designare essi stessi gli inquisitori. In Spagna l'Inquisizione fu al servizio della crociata per la "riconquista cristiana" del paese, una vera e propria pulizia etnico-religiosa: gli ebrei non convertiti vennero espulsi in blocco dal paese nel 1492, mentre i Mori furono espulsi nel 1609 perché "di sangue impuro". Questi primi esempi di razzismo ed antisemitismo della storia dell'umanità, diedero luogo ad imitazioni in tutto il continente fino alla Russia zarista.
In tutta l'Europa il processo inquisitorio fu definitivamente codificato nella Nuova Inquisizione post-Riforma luterana, a partire dal 1542 (Bolla Licet ab inizio di Paolo III). In seguito alla formazione dei blocchi religiosi contrapposti ed al Concilio di Trento il papato non solo restaurò i tribunali inquisitoriali ma creò in Roma una commissione di cardinali incaricati di coordinare tutti gli interventi repressivi nei confronti degli eretici, la congregazione della Romana e universale inquisizione o Sant'uffizio. Era presieduta dal papa e mantenne intatti i principi fondanti dell'Inquisizione medioevale (crociata contro gli albigesi e loro sterminio), dell'inquisizione di Spagna ("estirpazione" e conversione forzata degli ebrei e dei musulmani) dandosi un'organizzazione totalmente centralizzata, a guardia della imposizione capillare della fede cattolica ortodossa e del controllo sociale di massa che la Controriforma stava consolidando.L'Inquisizione come metodo di governo
Nel 1184 papa Lucio III in accordo con Federico Barbarossa con la bolla Ad abolendam istituì in ogni diocesi una inquisizione episcopale per individuare e colpire con l'aiuto della autorità secolare persone e parrocchie infette da eresia. Il concilio Lateranense IV confermando ed estendendo nel 1215 le pene spirituali e temporali già in uso affermava la repressione dell'eresia sul piano della legislazione universale della chiesa e fu introdotta la pena di morte mediante il rogo per i delitti di "lesa maestà divina". Grazie alla deduzione del purgatorio, "invenzione" di Bonifazio VIII, primo Jiubilee maker, si accentuò ancora di più la dittatura papale. Nel 1335 in Piemonte, all'Inquisitore che li interroga, i valligiani valdesi, che poi furono tutti impiccati o bruciati, risposero che nell'altra vita si aspettavano solo l'inferno o il paradiso e che il purgatorio è qui sulla terra.
Da Roma si cominciò quindi ad inviare con sempre maggiore frequenza delegati papali da sostituire ed affiancare ai vescovi meno zelanti o efficienti finché Gregorio IX a partire dal 1231 istituì su tutto il territorio della cristianità una rete di tribunali aventi giurisdizione per crimini di eresia. A presiedere questi tribunali erano inviati membri degli appena nati ordini mendicanti (i domenicani soprattutto ma anche i francescani), fedeli esecutori del centralismo papale. Soggetti all'Inquisizione erano tutti i sospetti di eresia (catari, valdesi, beghini, spirituali, ecc.), tutti gli oppositori politici ma anche gli imputati di "delitti" contro la morale e la disciplina della chiesa, i bestemmiatori: tutti i casi in sostanza nei quali l'inquisitore avesse giudicato l'offesa della legge ecclesiastica tanto grave da toccare problemi di fede, ovvero interessi ecclesiastici o nobiliari. La colpevolezza era stabilita mediante prove testimoniali o per la confessione del reo: per ottenerla questa si ricorreva sistematicamente al regime carcerario più duro (digiuni, catene ecc.) e alla tortura (tratti di corda, cavalletto, carboni ardenti, ecc.), la difesa era pressocché inesistente. Le stesse spese dei tribunali venivano sostenute con le multe e la confisca dei beni dei colpevoli. Sin dai tempi della bolla Ad extirpanda (1252) la tortura era sta legittimata come elemento (fondamentale e spesso, di fatto, unico) di prova ed era applicata con puntiglioso formalismo burocratico (la damnatio - correctio giubilare insiste sui "precisi limiti di durata").
Le vittime della "Santa Inquisizione" sarebbero state secondo alcuni storici circa dieci milioni, in maggioranza donne (le cosiddette "streghe") mentre secondo medievalisti cattolici come Gustav Henningsen, solo nell'età moderna in Europa furono centomila i processi di cui la metà si conclusero con la condanna al rogo.
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Messaggio Da Rasputin Mar 17 Nov 2009 - 22:17

cazzo delfi, mi stai diventando uno storico gnosticismo e antipolitica 605765

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Messaggio Da anteo Mer 18 Nov 2009 - 9:14

Blush response ha scritto:cazzo delfi, mi stai diventando uno storico gnosticismo e antipolitica 605765
Non gli si sta dietro, Blush gnosticismo e antipolitica 158383
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Messaggio Da delfi68 Mer 18 Nov 2009 - 11:51

..è al super ferroviere che è dura stare dietro...

.. gnosticismo e antipolitica 605765 ..mino sei veramente un fenomeno quando si scrive di scienze politiche...
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Messaggio Da anteo Mer 18 Nov 2009 - 11:55

Grazie, troppo buono, quando vedo mino glielo dico gnosticismo e antipolitica 315697 .
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