El Cerro Torre
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El Cerro Torre
Come alcuni qui sapranno non sono esattamente un appassionato di montagna, ma un piccolo legame col famigerato e assassino monolito ce l'ho.
Mi è tornato in mente pochi giorni fa quando attraverso un documentario televisivo ho appreso della dipartita di Cesare Maestri, detto "il ragno delle Dolomiti" (a 91 anni suonati).
Abbiamo un esperto montanaro qui nel forum che sicuramente avrà da dire la sua a riguardo, io menziono sul fatto che si da il caso il signore e mio padre erano amici intimi ed andavano in montagna insieme (finché mia madre conoscendo i personaggi non ha dato a mio padre l'ultimatum olamontagnaomè).
Il Cerro, considerata allora a fine anni 50 montagna semplicemente impossibile da conquistare (infatti il buon C.M. ci riprovò un paio di anni dopo il tentativo costato le chiappe all'amico Toni Egger) ora pare essere una meta più accessibile, tanto che qualcuno
https://rockandice.com/climbing-news/austrian-free-solos-cerro-torre/?cn-reloaded=1
pare avercela fatta in solitaria integrale
qui però
dice che si è dovuto fermare a 40 metri dalla vetta. Qualcuno ne sa di più?
Mi è tornato in mente pochi giorni fa quando attraverso un documentario televisivo ho appreso della dipartita di Cesare Maestri, detto "il ragno delle Dolomiti" (a 91 anni suonati).
Abbiamo un esperto montanaro qui nel forum che sicuramente avrà da dire la sua a riguardo, io menziono sul fatto che si da il caso il signore e mio padre erano amici intimi ed andavano in montagna insieme (finché mia madre conoscendo i personaggi non ha dato a mio padre l'ultimatum olamontagnaomè).
Il Cerro, considerata allora a fine anni 50 montagna semplicemente impossibile da conquistare (infatti il buon C.M. ci riprovò un paio di anni dopo il tentativo costato le chiappe all'amico Toni Egger) ora pare essere una meta più accessibile, tanto che qualcuno
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dice che si è dovuto fermare a 40 metri dalla vetta. Qualcuno ne sa di più?
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Re: El Cerro Torre
Caspita, se tuo papà andava in montagna con Cesare Maestri era davvero fortissimo! Devo dire che anche mio papà da giovane era appassionato, e ha arrampicato, ma sporadicamente. Però doveva essere abbastanza forte. Mi ricordo, quando eravamo ragazzi una volta che era di buona voglia ci raccontò di aver salito la Sisilla. Diversi anni più tardi mi resi conto di che cosa voleva dire, salire la Sisilla fino in cima. Per la parete sud, ovviamente. Con la corda di canapa.Rasputin ha scritto:Come alcuni qui sapranno non sono esattamente un appassionato di montagna, ma un piccolo legame col famigerato e assassino monolito ce l'ho.
Mi è tornato in mente pochi giorni fa quando attraverso un documentario televisivo ho appreso della dipartita di Cesare Maestri, detto "il ragno delle Dolomiti" (a 91 anni suonati).
Abbiamo un esperto montanaro qui nel forum che sicuramente avrà da dire la sua a riguardo, io menziono sul fatto che si da il caso il signore e mio padre erano amici intimi ed andavano in montagna insieme (finché mia madre conoscendo i personaggi non ha dato a mio padre l'ultimatum olamontagnaomè).
Il Cerro, considerata allora a fine anni 50 montagna semplicemente impossibile da conquistare (infatti il buon C.M. ci riprovò un paio di anni dopo il tentativo costato le chiappe all'amico Toni Egger) ora pare essere una meta più accessibile, tanto che qualcuno
https://rockandice.com/climbing-news/austrian-free-solos-cerro-torre/?cn-reloaded=1
pare avercela fatta in solitaria integrale
qui però
dice che si è dovuto fermare a 40 metri dalla vetta. Qualcuno ne sa di più?
Sul Cerro Torre però C.M. ha fatto una porcata. Un'enorme porcata, forse la più grande nella storia dell'alpinismo. Una cosa senza senso. Io capisco che doveva regolare i conti con la montagna per rispetto della memoria di Toni Egger, ma non si fa così.
Sì, adesso con i nuovi attrezzi si può salire in Cerro Torre in solitaria (non proprio in free solo, in alcuni tratti ci si fa auto-sicura) ma è comunque per i più bravi e determinati, e anche un po' pazzi. Rimane una montagna estremamente pericolosa. L'impresa di Markus Pucher risale al 2016 e non mi risulta che qualcun altro ci abbia riprovato dopo di lui: Cerro Torre in inverno e solitaria, Markus Pucher si ferma a 40 metri dalla cima.
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Re: El Cerro Torre
Minsky ha scritto:
Caspita, se tuo papà andava in montagna con Cesare Maestri era davvero fortissimo! Devo dire che anche mio papà da giovane era appassionato, e ha arrampicato, ma sporadicamente. Però doveva essere abbastanza forte. Mi ricordo, quando eravamo ragazzi una volta che era di buona voglia ci raccontò di aver salito la Sisilla. Diversi anni più tardi mi resi conto di che cosa voleva dire, salire la Sisilla fino in cima. Per la parete sud, ovviamente. Con la corda di canapa.
Non lo so, non ho mai conosciuto mio padre perché è morto in uno stupido incidente domestico qualche mese prima che nascessi io.
Che era forte lo so da un paio dei suoi fratelli miei zii, ne sono rimasti di 11 mi pare ancora 5.
Minsky ha scritto:Sul Cerro Torre però C.M. ha fatto una porcata. Un'enorme porcata, forse la più grande nella storia dell'alpinismo. Una cosa senza senso. Io capisco che doveva regolare i conti con la montagna per rispetto della memoria di Toni Egger, ma non si fa così.
Eh, se ti riferisci alla salita col compressore sí, ma per me peggio ancora sarebbe - come pare che sia - che nemmeno la prima volta abbia raggiunto la cima, e non lo abbia mai ammesso.
Minsky ha scritto:Sì, adesso con i nuovi attrezzi si può salire in Cerro Torre in solitaria (non proprio in free solo, in alcuni tratti ci si fa auto-sicura) ma è comunque per i più bravi e determinati, e anche un po' pazzi. Rimane una montagna estremamente pericolosa. L'impresa di Markus Pucher risale al 2016 e non mi risulta che qualcun altro ci abbia riprovato dopo di lui: Cerro Torre in inverno e solitaria, Markus Pucher si ferma a 40 metri dalla cima.
Ma allora è vero che in cima non ci è stato? Io avevo capito che una l'aveva fatta d'estate
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Re: El Cerro Torre
Mi dispiace. Chissà, se avesse continuato ad andare in montagna magari quel giorno sarebbe stato su una cima e la sera sarebbe tornato a casa senza un graffio.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:
Caspita, se tuo papà andava in montagna con Cesare Maestri era davvero fortissimo! Devo dire che anche mio papà da giovane era appassionato, e ha arrampicato, ma sporadicamente. Però doveva essere abbastanza forte. Mi ricordo, quando eravamo ragazzi una volta che era di buona voglia ci raccontò di aver salito la Sisilla. Diversi anni più tardi mi resi conto di che cosa voleva dire, salire la Sisilla fino in cima. Per la parete sud, ovviamente. Con la corda di canapa.
Non lo so, non ho mai conosciuto mio padre perché è morto in uno stupido incidente domestico qualche mesi prima che nascessi io.
Che era forte lo so da un paio dei suoi fratelli miei zii, ne sono rimasti di 11 mi pare ancora 5.
Non c'è modo di tenersi al sicuro.
Sì, mi riferisco alla "via del compressore" (che mi pare di ricordare, successivamente fu salita "by fair means" da Bridwell). In effetti poi altri l'hanno salita in stile alpino (va da sé che la presenza dei chiodi a pressione ha molto facilitato la salita), tra cui Ermanno Salvaterra il quale addirittura ha messo in dubbio che Maestri abbia salito il Torre fino in cima, per cui secondo lui C.M. non avrebbe mai salito il Cerro Torre in realtà. È un peccato che Maestri si sia rovinato così la credibilità con il Torre, pensare che davvero è stato un Grande dell'alpinismo. A volte basta così poco per distruggersi la reputazione. Avrebbe fatto meglio a stare alla larga dalla Patagonia, e nessuno avrebbe mai avuto niente da ridire.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Sul Cerro Torre però C.M. ha fatto una porcata. Un'enorme porcata, forse la più grande nella storia dell'alpinismo. Una cosa senza senso. Io capisco che doveva regolare i conti con la montagna per rispetto della memoria di Toni Egger, ma non si fa così.
Eh, se ti riferisci alla salita col compressore sí, ma per me peggio ancora sarebbe - come pare che sia - che nemmeno la prima volta abbia raggiunto la cima, e non lo abbia mai ammesso.
Certo che c'è stato ma non quella volta. C'era già stato in precedenza, non una ma due volte: PUCHER SOLOS CERRO TORRE, AGAIN. Probabilmente ne ha avuto ormai abbastanza! Secondo me, se adesso si dedica ad altro, è un saggio!Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:Sì, adesso con i nuovi attrezzi si può salire in Cerro Torre in solitaria (non proprio in free solo, in alcuni tratti ci si fa auto-sicura) ma è comunque per i più bravi e determinati, e anche un po' pazzi. Rimane una montagna estremamente pericolosa. L'impresa di Markus Pucher risale al 2016 e non mi risulta che qualcun altro ci abbia riprovato dopo di lui: Cerro Torre in inverno e solitaria, Markus Pucher si ferma a 40 metri dalla cima.
Ma allora è vero che in cima non ci è stato? Io avevo capito che una l'aveva fatta d'estate
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Re: El Cerro Torre
Minsky ha scritto:
Mi dispiace. Chissà, se avesse continuato ad andare in montagna magari quel giorno sarebbe stato su una cima e la sera sarebbe tornato a casa senza un graffio.
Non c'è modo di tenersi al sicuro.
Questa la riferisco a chi di dovere.
Minsky ha scritto:
Sì, mi riferisco alla "via del compressore" (che mi pare di ricordare, successivamente fu salita "by fair means" da Bridwell). In effetti poi altri l'hanno salita in stile alpino (va da sé che la presenza dei chiodi a pressione ha molto facilitato la salita), tra cui Ermanno Salvaterra il quale addirittura ha messo in dubbio che Maestri abbia salito il Torre fino in cima, per cui secondo lui C.M. non avrebbe mai salito il Cerro Torre in realtà. È un peccato che Maestri si sia rovinato così la credibilità con il Torre, pensare che davvero è stato un Grande dell'alpinismo. A volte basta così poco per distruggersi la reputazione. Avrebbe fatto meglio a stare alla larga dalla Patagonia, e nessuno avrebbe mai avuto niente da ridire.
(...)
Certo che c'è stato ma non quella volta. C'era già stato in precedenza, non una ma due volte: PUCHER SOLOS CERRO TORRE, AGAIN. Probabilmente ne ha avuto ormai abbastanza! Secondo me, se adesso si dedica ad altro, è un saggio!
A me risulta proprio che non sia mai riuscito a dimostrare di essere stato sulla cima, per via della macchina fotografica andata persa con Egger.
Quanto al resto, mi vengono in mente le parole di un certo Didier Cuche (ti lascio il piacere di scoprire chi è se non lo sai)
smetto perché se no prima o poi potrebbe toccare a me (riferito a Daniel Albrecht & Co.)
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Re: El Cerro Torre
Sì, la prima salita è stata subito oggetto di forti polemiche perché Maestri non poté dimostrare di essere arrivato in cima, e la storia della fotocamera perduta fu considerata un pretesto. Magari un giorno verrà ritrovata... pare che le pellicole con la bassa temperatura riescano a conservare l'immagine latente per molti anni, è solo questione di svilupparle. Sarebbe veramente una grande rivincita (purtroppo tardiva), se ci fossero le foto della vetta. Comunque Salvaterra afferma che Maestri non sarebbe arrivato in cima neppure per la via del compressore. Sulla base di quali prove non so. Ma quando uno si è sputtanato, è facile dargli addosso da tutte le parti... è questo che volevo dire.Rasputin ha scritto:Minsky ha scritto:
Sì, mi riferisco alla "via del compressore" (che mi pare di ricordare, successivamente fu salita "by fair means" da Bridwell). In effetti poi altri l'hanno salita in stile alpino (va da sé che la presenza dei chiodi a pressione ha molto facilitato la salita), tra cui Ermanno Salvaterra il quale addirittura ha messo in dubbio che Maestri abbia salito il Torre fino in cima, per cui secondo lui C.M. non avrebbe mai salito il Cerro Torre in realtà. È un peccato che Maestri si sia rovinato così la credibilità con il Torre, pensare che davvero è stato un Grande dell'alpinismo. A volte basta così poco per distruggersi la reputazione. Avrebbe fatto meglio a stare alla larga dalla Patagonia, e nessuno avrebbe mai avuto niente da ridire.
(...)
Certo che c'è stato ma non quella volta. C'era già stato in precedenza, non una ma due volte: PUCHER SOLOS CERRO TORRE, AGAIN. Probabilmente ne ha avuto ormai abbastanza! Secondo me, se adesso si dedica ad altro, è un saggio!
A me risulta proprio che non sia mai riuscito a dimostrare di essere stato sulla cima, per via della macchina fotografica andata persa con Egger.
Ahah, un tipo longevo, senza dubbio.Rasputin ha scritto:Quanto al resto, mi vengono in mente le parole di un certo Didier Cuche (ti lascio il piacere di scoprire chi è se non lo sai)
smetto perché se no prima o poi tocca a me (riferito a Daniel Albrecht & Co.)
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Re: El Cerro Torre
Minsky ha scritto:
Certo che c'è stato ma non quella volta. C'era già stato in precedenza, non una ma due volte: PUCHER SOLOS CERRO TORRE, AGAIN. Probabilmente ne ha avuto ormai abbastanza! Secondo me, se adesso si dedica ad altro, è un saggio!
Anche simpatico pare, dalle interviste
Minsky ha scritto:
Sì, la prima salita è stata subito oggetto di forti polemiche perché Maestri non poté dimostrare di essere arrivato in cima, e la storia della fotocamera perduta fu considerata un pretesto. Magari un giorno verrà ritrovata... pare che le pellicole con la bassa temperatura riescano a conservare l'immagine latente per molti anni, è solo questione di svilupparle. Sarebbe veramente una grande rivincita (purtroppo tardiva), se ci fossero le foto della vetta. Comunque Salvaterra afferma che Maestri non sarebbe arrivato in cima neppure per la via del compressore. Sulla base di quali prove non so. Ma quando uno si è sputtanato, è facile dargli addosso da tutte le parti... è questo che volevo dire.
Nello stesso documentario dal quale ho appreso della morte di Maestri c'erano un paio di risposte a questi quesiti, 1) pare che siano stati ritrovati parte dei resti di Egger, ma senza la fotocamera. ovvio che questo non prova né esclude nulla; 2) è stato intervistato un alpinista argentino in qualità di esperto, oltre che alpinista è anche autoctono della zona e mi è parso credibile. Compressore o no, lui ha classificato un'ascesa del Cerro coi mezzi del tempo come "imposible".
Minsky ha scritto:Ahah, un tipo longevo, senza dubbio.Rasputin ha scritto:Quanto al resto, mi vengono in mente le parole di un certo Didier Cuche (ti lascio il piacere di scoprire chi è se non lo sai)
smetto perché se no prima o poi tocca a me (riferito a Daniel Albrecht & Co.)
allora non hai ricercato né l'uno né l'altro, peccato perché è interessante:
più ripreso, ancora oggi problemi neurologici
questo invece è quello che ha smesso in tempo, e lo ha fatto con la stessa classe della sua carriera sportiva:
ocio che la pista è quella di Schladming, una di coppa del mondo. Scendere le porte con quell'attrezzatura è come fare i cento piani con gli scarponi da sci
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Re: El Cerro Torre
A me lo dici, da ragazzino mi sono fratturato tibia e perone con un paio di assi da carpenteria come quelle. Roba da panico.Rasputin ha scritto:
questo invece è quello che ha smesso in tempo, e lo ha fatto con la stessa classe della sua carriera sportiva:
ocio che la pista è quella di Schladming, una di coppa del mondo. Scendere le porte con quell'attrezzatura è come fare i cento piani con gli scarponi da sci
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Re: El Cerro Torre
Minsky ha scritto:A me lo dici, da ragazzino mi sono fratturato tibia e perone con un paio di assi da carpenteria come quelle. Roba da panico.Rasputin ha scritto:
questo invece è quello che ha smesso in tempo, e lo ha fatto con la stessa classe della sua carriera sportiva:
ocio che la pista è quella di Schladming, una di coppa del mondo. Scendere le porte con quell'attrezzatura è come fare i cento piani con gli scarponi da sci
eh ma quello mica è pincopallino (con tutto il rispetto s'intende), è uno che ha vinto 5 (cinque!) Streif...
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Re: El Cerro Torre
È morto Ermanno Salvaterra. Caduto sulle Dolomiti di Brenta
È morto Ermanno Salvaterra. Caduto sulle Dolomiti di Brenta
18 Agosto 2023
È morto Ermanno Salvaterra. La tragedia sul Campanile Alto, Dolomiti di Brenta. Salvaterra, 68 anni, avrebbe sbattuto la testa in una caduta, da primo di cordata. Era con un cliente. L’incidente intorno alle 14:30 sulla via Hartman-Krauss, Spigolo Ovest. Sarebbe precipitato per una ventina di metri nella parte finale della via a circa 2.700 mt. I soccorritori hanno raggiunto subito il luogo dell’incidente, calati in parete dall’elicottero. La salma di Salvaterra è stata recuperata e trasportata a Madonna di Campiglio, illeso il compagno di cordata.
Tra gli alpinisti più noti a livello internazionale, ha legato la sua fama alla Patagonia e in particolare al Cerro Torre. Molto legato alle Dolomiti di Brenta. A 11 anni effettua la sua prima scalata sulle Torri d’Agola. Poi, nel 1982, conosce la Patagonia. La storia d’amore tra Salvaterra e la Patagonia inizia appunto nei primi anni Ottanta del secolo scorso e da lì in poi si è rinnovata fino a tramutarsi in un vero e proprio progetto di vita.
Il suo è stato un viaggio nell’animo, un uomo guidato da un’incessante ricerca della bellezza. Una ricerca fatta di interminabili attese in parete, di speranze e delusioni, di gioie per la vetta raggiunta e di sconforto per un tentativo fallito.
Ermanno Salvaterra non è soltanto un alpinista: è prima di tutto un montanaro di montagna. Lo sottolineo perché è riduttivo presentare Ermanno solamente come “L’uomo del Torre”.
Chi era Ermanno Salvaterra
Ermanno Salvaterra (Pinzolo, 21 gennaio 1955): la sua attività alpinistica è stata particolarmente intensa nelle Dolomiti di Brenta e in Patagonia; in particolare in quest’ultima ha legato il suo nome al Cerro Torre, del quale è considerato il più profondo conoscitore, tanto da essere soprannominato L’uomo del Torre. È autore di diversi filmati e documentari, in particolare relativi alle sue spedizioni in Patagonia.
Poiché la sua famiglia gestiva dal 1948 il Rifugio XII Apostoli situato nella conca di Pratofiorito sulle Dolomiti di Brenta, frequenta fin da giovanissimo l’ambiente montano. A 11 anni effettua la sua prima scalata sulle Torri d’Agola. Nel 1975 diviene Maestro di sci e nel 1979 Guida Alpina.
Ha avuto un ruolo di primo piano nell’evoluzione dell’alpinismo moderno presso le Dolomiti di Brenta, aprendo diverse vie moderne, alcune di particolare difficoltà, fra le quali:
via Delle Aspiranti guide, sul Pilastro Bruno
via Elefante Viola, sul Pilastro Bruno
via Super Maria, sul Crozzon di Brenta (dedicata alla nonna di Salvaterra, soprannominata la nonna del Brenta
via Ultimo sole, sul Crozzon di Brenta, parete ovest
via Duomo dei Falchetti, sul Campanile Basso
via Cheyenne, sul Campanile Basso
via dell’Oscar, in Corna Rossa
via Soddisfazione, sulla Cima d’Ambiez
via Orso Grigio, via Sospiri e via Orso Nero sulla Cima d’Agola
Nel 1982 compie la sua prima spedizione in Patagonia ove scala la via del compressore sullo spigolo sud-est del Cerro Torre; successivamente tornerà numerose volte nella regione sudamericana per scalare diverse vette, fra cui il Fitz Roy, la Punta Poincenot di quest’ultimo e l’Aguillamet, ma sarà il Cerro Torre, da lui giudicata la montagna più bella del mondo, la meta principale di tali spedizioni, su cui compirà diverse ascensioni, aprirà cinque nuove vie e compirà la prima salita invernale.
È stato nel 1989, dopo Maurizio Giarolli ed Elio Orlandi che la ipotizzarono e la tentarono per primi nel 1987, che con loro e Andrea Sarchi tentò il concatenamento delle quattro sorelle patagoniche, ovvero del Cerro Standhart, della Punta Herron, della Torre Egger e del Cerro Torre; tenta diverse volte ma deve sempre rinunciare a causa meteo sfavorevole (impresa poi riuscita all’amico Rolando Garibotti con l’americano Colin Haley).
Il 31 luglio 1989 concatena in solitaria e slegato in 11 ore 58 minuti:
Pilastro dei Francesi sul Crozzon di Brenta, 900 m, VI,
Parete est del Pilastro della Cima Tosa, 300 m, VI,
Spigolo Graffer del Campanile Basso, 500 m, VI,
Parete est della cima Brenta Alta, 500 m, VI,
Diedro Oggioni del sul Campanile Alto, 700 m, V.
Nel 1988 stabilisce il nuovo record italiano di chilometro lanciato con gli sci raggiungendo la velocità di 211,640 km/h. Lo deterrà per 5 anni.
Ha compiuto diverse discese di sci estremo, fra cui la parete nord della Cima Presanella, il Canalone Neri della Cima Tosa e lo scivolo nord della Cima Brenta.
Nel 2011 Salvaterra ha aperto una via moderna in valle del Sarca sulla parete del Limarò che ha chiamato Moonbears per ricordare i maltrattamenti a cui sono sottoposti gli orsi della luna in alcuni paesi asiatici, rinchiusi in quelle che sono definite Fattoria della bile; tale via risulta una delle più apprezzate della zona.
Il Cerro Torre
Su consiglio di Renato Casarotto, si avvicina alla Patagonia nel 1982, ove si reca per la prima volta con Elio Orlandi; salgono la via del compressore di Maestri giungendo sino al compressore a circa 50 metri dalla cima.
Nel 1983, accompagnato da Maurizio Giarolli, riesce a giungere in vetta il 17 ottobre percorrendo la via Maestri sino al compressore e successivamente ripetendo il percorso di Jim Bridwell del 1979.
Nel 1985 compie il primo tentativo invernale al Cerro Torre assieme ad Andrea Sarchi, Maurizio Giarolli e Paolo Caruso, giungendo in vetta il 7 luglio. In occasione di tale tentativo effettua la sua prima esperienza come cineoperatore realizzando un documentario per la trasmissione Jonathan, dimensione avventura condotta da Ambrogio Fogar.
Nel 1995, assieme a Roberto Manni e Piergiorgio Vidi compie un nuovo tentativo invernale lungo il versante meridionale aprendo la via Infinito Sud; restano in parete 24 giorni consecutivi portando con loro un apposito box in alluminio, che sollevano durante la progressione, per ripararsi dalle terribili raffiche di vento patagoniche; giungono in cima ma non riescono a salire in vetta per le condizioni del ghiaccio del fungo sommitale.
Nel 1999 effettua il primo tentativo alla parete est assieme a Mauro Mabboni; dopo aver rinunciato al progetto iniziale salgono lungo il versante sud aprendo una variante alla via del compressore.
Nel 2004, assieme ad Alessandro Beltrami ed a Giacomo Rossetti (faceva inizialmente parte della spedizione anche Matteo Rivadossi, che rinuncerà al momento dell’attacco alla parete), giunge in cima per la quarta volta il 13 novembre aprendo una nuova via sulla parete est Quinque anni ad paradisum.
Nel 2005, assieme a Rolando Garibotti e Alessandro Beltrami, dopo numerosi tentativi non andati a buon fine in precedenza, giunge in cima il 13 novembre scalando la parete nord. In tale occasione compie così la sua impresa più significativa per la storia dell’alpinismo in quanto apre la nuova El arca del los Vientos che ripercorre la via che Cesare Maestri affermò di aver salito nel 1959 assieme a Toni Egger: durante la scalata Salvaterra ed i compagni non trovano le tracce del passaggio di Maestri e riscontrano condizioni della montagna assai differenti da quelle descritte dal primo.
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Re: El Cerro Torre
Ehm, peró a 68 anni uno magari dovrebbe calmarsi
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Re: El Cerro Torre
Ehm, la Hartman-Krauss sullo spigolo ovest al Campanile Alto è una via classica aperta nel 1927, per uno come Salvaterra una passeggiata con le mani in tasca.Rasputin ha scritto:Ehm, peró a 68 anni uno magari dovrebbe calmarsi
Poi, certo, la fatalità...
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Minsky ha scritto:Ehm, la Hartman-Krauss sullo spigolo ovest al Campanile Alto è una via classica aperta nel 1927, per uno come Salvaterra una passeggiata con le mani in tasca.Rasputin ha scritto:Ehm, peró a 68 anni uno magari dovrebbe calmarsi
Poi, certo, la fatalità...
Ah ok non sapevo
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