FALLACIE ARGOMENTATIVE

È usuale delle discussioni che si sviluppano in un forum, che gli interlocutori cerchino di affermare le proprie tesi e di smontare quelle dell'avversario.
Molto spesso però, in questi dibattiti si incorre in fallacie di vario genere. Le fallacie invalidano l'argomentazione ovvero sono espedienti sleali che possono far sembrare vincente una tesi, mentre analizzando meglio il discorso si scopre che è scorretto.

Senza alcuna pretesa di essere esaustivo e dettagliato, riepilogo brevemente le fallacie argomentative più comuni e ricorrenti a mia conoscenza.

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Petitio principii

È la più comune. Si verifica quando si presuppone l'elemento da spiegare, ossia le premesse assumono che la conclusione sia vera.

Esempio:
«L'universo è così complesso che deve essere stato progettato da un'intelligenza soprannaturale, pertanto dio esiste.»

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Non sequitur o non causa pro causa

Si verifica quando da una premessa vera si deduce una consequenza che non ha relazione con la premessa.

Esempio:
«La chiesa assiste i poveri, pertanto il clero è meritevole di rispetto.»

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Argumentum ad hominem

Quando si tenta di sostenere la propria tesi discreditando l'avversario.

Esempio:
«Sei un ateo, pertanto non puoi parlare di religione.»

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Tu quoque

Quando si cerca di confutare la tesi dell'avversario facendo leva su un'incongruenza (vera o presunta) tra quello che dice e quello che ha fatto.

Esempio:
«Hai pagato in nero l'idraulico che ti ha aggiustato il rubinetto, pertanto non puoi criticare Berlusconi perché evade il fisco.»

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Argumentum ab auctoritate o ad verecundiam

Quando, per sostenere la propria tesi, si fa riferimento ad un'autorità, non di rado anche niente affatto competente sull'argomento.

Esempio:
«Il papa ha detto che l'islam è religione di pace, pertanto gli islamici sono tutti pacifisti.»

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Argumentum ad ignorantiam

Consiste nell'affermare che una tesi è valida in quanto non ci sono elementi sufficienti per dire il contrario.

Esempio:
«Non ci sono prove che l'anima sia mortale, pertanto l'anima è immortale.»

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Argumentum ad baculum

Quando si ricorre alla minaccia (anche non diretta) per intimorire l'avversario.

Esempio:
«Se dici che Gesù è padre di sé stesso, dimostri di non conoscere la dottrina cattolica.»

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Argumentum ad misericordiam

Quando si cerca di commuovere l'interlocutore.

Esempio:
«Ho scritto così tanto per convincerti che i miracoli esistono, che adesso non puoi rifiutarti di ammettere che esistano.»

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Argumentum ad populum o ad numerum o ad judicium

Fallacia che si commette quando, per sostenere le proprie ragioni, si sottolinea che sono opinioni largamente diffuse o condivise.

Esempio:
«Miliardi di mosche mangiano merda, pertanto la merda deve essere buona da mangiare.»
(Sono debitore di questa citazione all'amico Rasputin).

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Ignoratio elenchi

Non si confuta la tesi dell'interlocutore, ma un'altra, con intento fuorviante.
(È anche detta "omino di paglia").

Esempio:
«- Senza religioni il mondo vedrà pace, prosperità, giustizia e benessere per tutti.
- Tu vuoi distruggere la spiritualità delle persone!»

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Argumentum ad nauseam

Quando si ripete lo stesso concetto più e più volte, anche con parole diverse, ma senza nulla aggiungere alla sostanza delle argomentazioni, pretendendo che la reiterazione lo renda valido.

Non occorrono esempi.

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Argumentum ad Hitlerum

Poiché Hitler è stato così cattivo e ha fatto tanto male, nessuno arriva al suo livello. La fallacia consiste nel sminuire la cattiveria o la malvagità di qualcuno paragonandola ad una cattiveria o malvagità più grande.

Esempio:
«L'inquisizione ha bruciato gli eretici, ma Hitler ha bruciato molti più ebrei, pertanto l'inquisizione non era poi così cattiva.»

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Ogni contributo per precisazioni o approfondimenti è gradito!

Non so catalogarle ma le fallacie argomentative più subdole ritengo siano queste perchè apparentemente sembrano ragionamenti logici mentre con una analisi attenta se ne capisce la fallacia. 

Utilizzare le premesse per dimostrare la tesi, ragionamento auto-referenziale Il caso più diffuso è il paradosso del mentitore. Esempio: io dico sempre il falso. 
Da questo ragionamento fallace deriva la classica affermazione che il credente fa  per sostenere la sua posizione: tu non puoi dimostrare che dio non esiste. 

Utilizzare una logica solo apparentemente corretta per sostenere la propria posizione. Esempio: ci sono le stesse probabilità che un gatto camminando su di una tastiera del pianoforte suoni la IX sinfonia di Beethoven che la vita si sia generata casualmente. Oppure che un tornado sia in grado di ricostruire un Boeing 777 .... e via dicendo. La fallacia sta nel fatto che si usi lo stesso principio di casualità per confrontare due fatti che non si basano sul medesimo meccanismo. L'evoluzione è un principio cumulativo, il gatto che si muove sul pianoforte no. 

Considerare un concetto o una rappresentazione virtuale della realtà come elementi reali. La retta ha una sola dimensione. I numeri sono infiniti. Nella realtà questi elementi non esistono, però noi ci costruiamo una serie ragionamenti più o meno complessi.

Saku ha scritto:

E' sicuramente l'errore logico che il credente, e non solo, commette più comunemente. Però non ritengo che si possa considerare in senso stretto una fallacia logica, ma solo un errata valutazione dei proprio sentimenti.