Educazione

Mio figlio ha due anni, è uno dei bambini più precoci e dolci che io conosca e mi stupisce sempre per come capisce al volo le cose.

Oggi era con un cuginetto di un paio di mesi più piccolo - io purtroppo sono fuori per lavoro - e questo ogni tanto gli tirava i capelli. Lui non reagirà, se non andando dalla mamma a piagnucolare.

Ora, quando io sono a casa giochiamo con i "giochi da maschi", mi dà le botte e tutto, ma per lui quello rimane un gioco e non lo farebbe mai per fare male a un'altra persona (a differenza del cuginetti che è proprio cattivello). Come devo fare per insegnargli a reagire? Non voglio che arrivi all'asilo e le buschi senza sapere cosa fare...

Ludwig von Drake ha scritto:Mio figlio ha due anni, è uno dei bambini più precoci e dolci che io conosca e mi stupisce sempre per come capisce al volo le cose.

Oggi era con un cuginetto di un paio di mesi più piccolo - io purtroppo sono fuori per lavoro - e questo ogni tanto gli tirava i capelli. Lui non reagirà, se non andando dalla mamma a piagnucolare.

Ora, quando io sono a casa giochiamo con i "giochi da maschi", mi dà le botte e tutto, ma per lui quello rimane un gioco e non lo farebbe mai per fare male a un'altra persona (a differenza del cuginetti che è proprio cattivello). Come devo fare per insegnargli a reagire? Non voglio che arrivi all'asilo e le buschi senza sapere cosa fare...

Difficile...io con mia figlia ho avuto il problema opposto, menava troppo.

Però prova a riflettere su quello che ti ho grassettato

Se dalla mamma trova dei rinforzatori positivi, la causa del problema non è lui

La cosa che ho pensato è che quando torno trasformerò la cosa in un gioco... il cuginetto gli tirava i capelli, io glieli tirerò piano - appunto come un gioco di lotta - facendogli capire che mi aspetto che reagisca... vediamo un po' se funziona, alla fine anche il reagire è sempre questione di esperienza...

Io sono sempre stata solita scazzottare, anche se con parsimonia- ovvero, sapevo quando era necessario per autodifesa e quando invece si trascendeva nella lesione puramente bullistica, anche alle elementari (e ci si può far male in maniera non indifferente pure a questa età).
Forse bisognerebbe trovare un modo per aiutarlo a distinguere, in maniera simile, (anche se l'età è quella che è, essendo intuitivo può comunque capire) le due 'ratio', insomma...

Io, invece, sono stato sempre difficile alla violenza - ricordo fin da piccolo solo due o tre reazioni, che pero' stavano finendo male per l'altra persona (alle elementari mi fermarono mentre stavo per prendere a sediate l'altro bambino).

Crescendo sebbene rimanendo magro, non sono esattamente piccolino, quindi diciamo che ho un aspetto che generalmente previene prevaricazioni. Devo dire che, pero', sono una persona che tenta in generale di evitare che le cose vadano a "schifio".

A mio parere in certi casi non è possibile ragionare con persone palesemente acefale, e onde non rischiare di essere presi a sprangate senza muovere un dito, la legittima difesa è auspicabile, quando possibile.

Ludwig von Drake ha scritto:Io, invece, sono stato sempre difficile alla violenza - ricordo fin da piccolo solo due o tre reazioni, che pero' stavano finendo male per l'altra persona (alle elementari mi fermarono mentre stavo per prendere a sediate l'altro bambino).
Crescendo sebbene rimanendo magro, non sono esattamente piccolino, quindi diciamo che ho un aspetto che generalmente previene prevaricazioni. Devo dire che, pero', sono una persona che tenta in generale di evitare che le cose vadano a "schifio".

Sono venuto su in un quartiere non propriamente 'della fettina'. Noi bambini eravamo sempre una nuvola di monelli dediti sempre ai giochi e alle cagnare. Non m'è m'hai piaciuto fare a sberle, sono dell'idea che se anche dai via 10 'boccatoni', se te ne arriva uno in faccia di fa perdere il gusto di tutti i dieci che hai dato via. Arrivato all'adolescenza ho visto bene di prender un altro giro, diverso dalle miei amicizie dell'infanzia. Gente meno interessata a spinelli e zuffe, e più focalizzata sulla |i@a ...

Finita l'infanzia sono cresciuto parecchio in alto come l'insalata a maggio, prima ero uno dei più piccoletti della classe delle elementari e c'era chi era invogliato a cercar rogna, inoltre ho iniziato a fare pesi con un amico durante le scuole superiori. E' stata un buon investimento perché quando c'è stato da fare il militare, essendo finito in un covo di matti e mezzi delinquenti, il nonnismo era la regola. Col fatto che facevo parecchio di panca, quando c'erano da fare le flessioni rispetto a tutti gli altri per me erano una passeggiata e nessuno, anche tra gli anziani, s'è mai sognato di farmi scherzetti notturni.

"La vedi sta' mano? Po' esse piuma, po' esse fero ..."

Se posso dare un consiglio ai miei figli è, nel caso incontrassero i cosiddetti bulli, la cosa più saggia è di cambiare combriccola.

Con le teste di ca$$o c'è poco da fare inquadramenti psicologici. Nel limiti del possibile meglio cambiare giro.

holubice ha scritto:, nel caso incontrassero i cosiddetti bulli, la cosa più saggia è di cambiare combriccola

Questo supposto che si riesca a fuggire interi
Comunque certa gente ha bisogno di qualche restraining order, altrimenti la passeranno sempre franca

Parliamo di un bambino di due anni, non lo posso mandare in palestra o a fare pugilato.

Sanno comunque il fatto loro più di tanti adulti.
"Vedi, caro? I tom e i crash della batteria sono le teste dei tuoi rivali".

Ludwig von Drake ha scritto:Parliamo di un bambino di due anni, non lo posso mandare in palestra o a fare pugilato.

Proprio per questo ti ho menzionato i rinforzatori positivi, sono quelli che contribuiscono a consolidare l'autostima e la sicurezza in se stessi, e che si possono iniziare ad usare fin da tenera età