Un episodio singolare

L’atro giorno sono andato sul cimitero, per vedere la mia tomba di famiglia, era tanto tempo che non ci andavo; mi ha accompagnato mia moglie, e devo dire che abbiamo trovato la tomba un po in disordine.
A me non è che interessi molto la tomba per la verità, e tanto meno i cimiteri, per cui cerco di evitarli il più possibile, poi capita la volta che ci vai per non sentirti in colpa.
Ma non è questo il problema, vicino alla mia tomba c’era un'altra coppia , marito e moglie che stavano curando la loro tomba e ci è capitato di intavolare un discorso.
Non ricordo più in base a quale contesto, l’esponente maschile, ovvero il marito, di questa coppia mi ha raccontato un fatto singolare.
Mi ha raccontato che sua suocera ha sempre abitato in una casa che si trova nella contrada Biancari, a circa 1,5 Km dal paese; tale suocera non ha neppure fatto le elementari ed ha sempre parlato il dialetto di Bosco ( che non è propriamente il dialetto veneto ma alcune inflessioni ed alcuni termini sono diversi).
Ma poco importa, ciò che importa è che tale suocera si è ammalata di Alzheimer in tarda età (aveva 85 anni); ricoverata presso l’Ospedale Civile di Borgo Trento ne è uscita solo dopo quattro giorni che parlava perfettamente l’italiano, non solo ma non riusciva più a comprendere il dialetto, tanto che gli chiedevano “ma perché non parli più in dialetto??” e lei rispondeva “non sono più capace”” . L’uomo ci teneva a ripetermelo anche se la persona era ormai defunta, quasi cercasse in me una spiegazione sapendo che ero medico, e così mi diceva :”” ma se l’avese sentio dotor come la parlava ben l’italiano e con che termini, che sembrava l’avese insegnà italiano”” Non sapendo che rispondere gli ho detto : “”Ma, quando si ha l’Alzheimer il cervello gioca brutti scherzi”. Al che poi ci ho ripensato, e mi sono detto, “ ma che siano stati quei quattro giorni che è rimasta in ospedale che gli hanno fatto incamerare un vocabolario di parole con termini appropriati???”  Restava da spiegare perché avesse dimenticato il dialetto, ma che fosse poi vero???, mi sono detto, ormai non è più possibile verificarlo.

Non è raro che dopo traumi di violenza più o meno elevata (possono essere sì colpi in grado di disorganizzare l'attività dei lobi, ma anche ischemie a cui il cervello non è preparato a reagire) le persone presentino effetti curiosi di xenoglossia. Anni fa lessi la storia di un tuffatore olimpico che durante un'evoluzione in aria batté accidentalmente la zona occipitale aulla pedana di salto, ed il auo accento un po' "dirty south" tipicamente americano si era trasformato nella strascicata parlata un po' "cockney", che alcuni definiscono tipica dei "tassisti di Lpndra". Le casistiche sono molte e malattie quali l'Alzheimer ci precludono l'accesso a porzioni di vita che davamo per scontate. Quanto è fragile l'identità, veramente terribile. Io faccio di tutto per scongiurare un pericolo simile sfruttando la memoria ad ogni occasione, perché passare 10 o 20 anni nella demenza assoluta è abbastanza spaventoso

** correzione: "Londra"

Justine ha scritto:Non è raro che dopo traumi di violenza più o meno elevata (possono essere sì colpi in grado di disorganizzare l'attività dei lobi, ma anche ischemie a cui il cervello non è preparato a reagire) le persone presentino effetti curiosi di xenoglossia. Anni fa lessi la storia di un tuffatore olimpico che durante un'evoluzione in aria batté accidentalmente la zona occipitale aulla pedana di salto, ed il auo accento un po' "dirty south" tipicamente americano si era trasformato nella strascicata parlata un po' "cockney", che alcuni definiscono tipica dei "tassisti di Lpndra". Le casistiche sono molte e malattie quali l'Alzheimer ci precludono l'accesso a porzioni di vita che davamo per scontate. Quanto è fragile l'identità, veramente terribile. Io faccio di tutto per scongiurare un pericolo simile sfruttando la memoria ad ogni occasione, perché passare 10 o 20 anni nella demenza assoluta è abbastanza spaventoso

Buona diagnosi Justine.  Ma sai cos'ho pensato, mi è venuto in mente dopo, che la vecchietta poteva avere la TV sempre accesa 12 ore al giorno sintonizzata su Radio Maria, come usano fare gli anzioni in queste zone. Se era 30 anni che ascoltava 12 ore al giorno Radio Maria figurati quanto ha incamerato di italiano, ed è l'italiano che era diventata la sua lingua principale, anche se ancora non la parlava, ma poi è bastato un piccolo trauma (cambio di ambiente) perchè si sintonizzasse subito sull'italiano dimenticando il dialetto. Del resto aveva l'Alzheimer.
Mia madre è morta di Alzheimer, anche se si è manifestato tardi, verso gli 80 anni. Poi è andata avanti 5 anni sempre peggiorando fino alla morte.E pensare che quando era sana aveva il terrore che gli capitasse una cosa del genere, e purtroppo gli è capitata, proprio a lei che è sempre stata lucidissima e molto intelligente.

Nonostante alcuni ne smentiscano gli effetti, io trovo molto giovevole fare dei Brain Training virtuali (accostati ai classici videogames, di cui sono veramente patita).

Memorizzare le ampie superfici dei livelli e imparare e tenere a mente sequenze di numeri o simboli a lungo termine è un ottimo esercizio, personalmente ne sento gli effetti a livello di memoria eidetica (immaginativa), riesco a rappresentarmi gli oggetti in maniera più lucida.

Nonostante la ricerca stia compiendo passi significativi 
(ad esempio qui 
http://www.medicalnewstoday.com/articles/275582.php)
trovo che l'esercizio quotidiano scansionato per tutto il giorno sia essenziale.