Esponi anche tu lo striscione abusivo!
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Esponi anche tu lo striscione abusivo!
Dalle Ultimissime UAAR:
Lettera inviata ai giornali locali sabato scorso
Gentili signori, il mio nome è Antonio D’Eramo, vivo a Saronno e, tanto per dare il giusto profilo all’argomento, sono un iscritto UAAR del Circolo di Varese.
Come in tante altre occasioni noi atei siamo costretti a fare, riporto Loro non tanto uno stato di disagio quanto una condizione di chiara discriminazione cui siamo sottoposti tutti i giorni e, in alcune circostanze in modo particolare.
Di seguito le riporto la “scenetta” di stamattina e mi scuso per la prolissità: avrei potuto fare una sintesi (anzi la faccio dopo la scenetta), ma non avrebbe reso l’atmosfera da teatro dell’assurdo.
Che lo spettacolo abbia inizio.
Ieri torno dal lavoro e trovo le strade del centro addobbate per la processione in oggetto. Fin qui, purtroppo, nulla da eccepire (perché non posso farci nulla), ma, verificato che anche le finestre di casa mia erano state addobbate, mi sono un po’, diciamo così, agitato.
Stamattina vado dai Vigili Urbani (serviranno mica solo per fare le multe!) per denunciare il fatto e richiedere la rimozione dei drappi dalle finestre di casa mia. Con mia sorpresa scopro che i VU non ne sanno nulla: nessuno ha chiesto l’autorizzazione.
A: “Bene, ho detto, visto che si tratta di un’iniziativa non autorizzata dovranno essere rimossi non solo i drappi alle mie finestre, ma tutti.”.
V: “No, no, mi risponde il gallonatissimo impiegato, noi non ce ne occupiamo.”.
Attimo di panico: forse sono capitato in un ufficio sbagliato, ma il cartello dice proprio “Polizia Locale”:
A: “Scusi, ma voi non siete i Vigili Urbani, quelli da cui bisogna avere l’autorizzazione per esporre i manifesti, quelli che fanno le multe per l’utilizzo delle ZTL anche se si passa alle 7 di mattina (ne ho prese 4 dall’inizio dell’anno, tutte alle 7 di mattina e tutte pagate senza fiatare). Se non ve ne occupate voi, vuol dire che domani mi alzo e tappezzo Saronno (comprese le aree private) di manifesti UAAR e voi non fate nulla?!?”.
V: “Guardi, non insista: le tolga lei e finiamola qui.”.
A: “No, no: io voglio che la togliate voi, non dobbiamo mica farci giustizia da soli, mi è stato sempre detto.”.
V:”Guardi, non se ne parla.”
A: “Va bene: mi vuole almeno mettere per iscritto che io ho denunciato questo fatto e che lei si è rifiutato di far uscire i vigili.”
V: “Non se ne parla neppure: vada dai Carabinieri”
A: “E cosa c’entrano i Carabinieri? ”
V: “Faccia la denuncia a loro”
Lascio gli improperi da parte (naturalmente espressi tra me e me: ero al Municipio della mia città, mica in un posto qualunque, ero in un posto dove si difendono i miei diritti di cittadino, perbacco!). La scena si sposta alla caserma dei Carabinieri:
A: “Buongiorno. Volevo richiedere la rimozione dei drappi esposti per il Corpus Domini dalle finestre di casa mia”.
C: “E perché viene da noi? Deve andare dai Vigili Urbani. Cosa c’entrano i Carabinieri? ”
A: “E’ quello che dico anch’io, ma vada lei a spiegarlo al “tipo” della Polizia Locale. Senta, mi faccia parlare con il Comandante, così chiamiamo insieme il Comandante della Polizia Locale e vediamo chi fa cosa.”
C: “Favorisca la carta d’identità”
Io, francamente, non capisco a cosa gli serva, ma mi adeguo.
Fasi concitate nel retroufficio (immagino i commenti). Dopo qualche istante:
C: “Guardi deve andare dal Prevosto al Santuario e chiedere a loro di farli rimuovere”
A: “Non mi sembra corretto! Io mi rivolgo all’autorità che deve difendere me dagli attacchi alla mia proprietà privata che, al momento, è riconosciuta in questo stato. Così l’autorità si lava le mani e questo vuol dire che se domani un carabiniere si permette di togliere un cartello che io ho appeso alla finestra di chicchessia avrà compiuto un reato. Io non credo che questa sia la strada giusta. Sono del parere che debbano essere i vigili a fare questo lavoro, comunque non spetta a me.”
Il bravo carabiniere comincia a perdere la pazienza:
C: “Guardi, se vuole togliere quei drappi li tolga lei e non se ne parla più”
Fine del discorso: la giustizia ce la dobbiamo fare da soli.
Visita in Santuario: nessuno ne sa nulla e non c’è nessun Prevosto al Santuario.
Mi sposto alla chiesa prepositurale: una persona, gentile peraltro, che intercetto mi dice, in breve, di togliere i drappi e di riportarglieli “per favore” nel pomeriggio. Per adesso ho tolto i drappi e, siccome le persone gentili vanno premiate, nel pomeriggio glieli riporterò.
Fine della scenetta e inizio della “morale della favola”.
Viviamo in uno stato che multa i cittadini se hanno bisogno di passare dall’ufficio che è in ZTL anche se lo fa alle 7 di mattina con la città deserta, ma che non solo consente alla Chiesa di disporre dei beni comunali e privati esponendo drappi dappertutto e senza chiedere consenso, ma si rifiuta pure tramite le sue autorità di fare il proprio dovere e cioè difendere i diritti di tutti i cittadini.
Ma analizziamo bene l’effetto che avrebbe la posizione della Polizia Locale se quello che mi è stato detto fosse vero.
1 - Domani potrei trovare la città, casa mia compresa, ricoperta di striscioni con scritte sataniche, oppure che “Dio c’è”, oppure che invitino i cittadini all’astinenza durante in Ramadan
2 - Nessuno può fare nulla: non c’è nessuna autorizzazione da chiedere alla Polizia Locale
3 - In quanto non autorizzata, gli striscioni esposti non possono essere rimossi, non solo quelli nei luoghi pubblici, ma neppure quelli a casa mia; o, meglio, me li posso rimuovere da solo e posso rimuovere anche quelli degli altri, tanto non sono autorizzati!
Ma non è così. Sappiamo che in questo paese la CCAR dispone di immunità di qualsiasi tipo, compresa la facoltà di non attenersi alle leggi. I cittadini pagano le tasse, la CCAR le infrange e, quello che mi fa veramente arrabbiare, i tutori dell’ordine se ne lavano le mani, e in questo caso condannata a morte è la mia libertà di cittadino!
Posso capire che la maggioranza della popolazione si dichiari cattolica, che se si facesse un referendum la grande maggioranza (di quelli che andrebbero a votare e vorrei vedere l’affluenza alle urne) direbbe che la città deve essere addobbata per l’evento, ma che la maggioranza decida anche per casa mia, no, non mi sta proprio bene.
E’ solo un piccolo insignificante evento, ma noi atei li dobbiamo sopportare tutti i giorni e tutti i giorni dobbiamo sentirci dire che “non siamo uomini completi”, che “l’ateismo è il nuovo male del secolo”. Non ricordo di guerre tra atei, mentre la storia è una lunga, lunghissima striscia di sangue prodotta dalle guerre di religione, dall’intolleranza integralista, dalla presunzione di disporre della verità.
Noi atei siamo uomini e siamo liberi: UAAR è libertà di non credere.
A Saronno, lo scorso 9 maggio, è stato in visita il cadinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano.Per l’occasione è stata emanata un’ordinanza di regolamentazione e blocco del traffico che cominciava così: “Premesso che la circolazione e sosta dei veicoli e dei pedoni lungo Piazza Libertà, via Portici, via Garibaldi, via Leopardi, via Mazzini, via Antici, via Vittorio Veneto sono causa di notevoli inconvenienti, in conseguenza dello svolgimento della S. Messa celebrata da S.E. card. Tettamanzi”.
Lettera inviata ai giornali locali sabato scorso
Gentili signori, il mio nome è Antonio D’Eramo, vivo a Saronno e, tanto per dare il giusto profilo all’argomento, sono un iscritto UAAR del Circolo di Varese.
Come in tante altre occasioni noi atei siamo costretti a fare, riporto Loro non tanto uno stato di disagio quanto una condizione di chiara discriminazione cui siamo sottoposti tutti i giorni e, in alcune circostanze in modo particolare.
Di seguito le riporto la “scenetta” di stamattina e mi scuso per la prolissità: avrei potuto fare una sintesi (anzi la faccio dopo la scenetta), ma non avrebbe reso l’atmosfera da teatro dell’assurdo.
Che lo spettacolo abbia inizio.
Ieri torno dal lavoro e trovo le strade del centro addobbate per la processione in oggetto. Fin qui, purtroppo, nulla da eccepire (perché non posso farci nulla), ma, verificato che anche le finestre di casa mia erano state addobbate, mi sono un po’, diciamo così, agitato.
Stamattina vado dai Vigili Urbani (serviranno mica solo per fare le multe!) per denunciare il fatto e richiedere la rimozione dei drappi dalle finestre di casa mia. Con mia sorpresa scopro che i VU non ne sanno nulla: nessuno ha chiesto l’autorizzazione.
A: “Bene, ho detto, visto che si tratta di un’iniziativa non autorizzata dovranno essere rimossi non solo i drappi alle mie finestre, ma tutti.”.
V: “No, no, mi risponde il gallonatissimo impiegato, noi non ce ne occupiamo.”.
Attimo di panico: forse sono capitato in un ufficio sbagliato, ma il cartello dice proprio “Polizia Locale”:
A: “Scusi, ma voi non siete i Vigili Urbani, quelli da cui bisogna avere l’autorizzazione per esporre i manifesti, quelli che fanno le multe per l’utilizzo delle ZTL anche se si passa alle 7 di mattina (ne ho prese 4 dall’inizio dell’anno, tutte alle 7 di mattina e tutte pagate senza fiatare). Se non ve ne occupate voi, vuol dire che domani mi alzo e tappezzo Saronno (comprese le aree private) di manifesti UAAR e voi non fate nulla?!?”.
V: “Guardi, non insista: le tolga lei e finiamola qui.”.
A: “No, no: io voglio che la togliate voi, non dobbiamo mica farci giustizia da soli, mi è stato sempre detto.”.
V:”Guardi, non se ne parla.”
A: “Va bene: mi vuole almeno mettere per iscritto che io ho denunciato questo fatto e che lei si è rifiutato di far uscire i vigili.”
V: “Non se ne parla neppure: vada dai Carabinieri”
A: “E cosa c’entrano i Carabinieri? ”
V: “Faccia la denuncia a loro”
Lascio gli improperi da parte (naturalmente espressi tra me e me: ero al Municipio della mia città, mica in un posto qualunque, ero in un posto dove si difendono i miei diritti di cittadino, perbacco!). La scena si sposta alla caserma dei Carabinieri:
A: “Buongiorno. Volevo richiedere la rimozione dei drappi esposti per il Corpus Domini dalle finestre di casa mia”.
C: “E perché viene da noi? Deve andare dai Vigili Urbani. Cosa c’entrano i Carabinieri? ”
A: “E’ quello che dico anch’io, ma vada lei a spiegarlo al “tipo” della Polizia Locale. Senta, mi faccia parlare con il Comandante, così chiamiamo insieme il Comandante della Polizia Locale e vediamo chi fa cosa.”
C: “Favorisca la carta d’identità”
Io, francamente, non capisco a cosa gli serva, ma mi adeguo.
Fasi concitate nel retroufficio (immagino i commenti). Dopo qualche istante:
C: “Guardi deve andare dal Prevosto al Santuario e chiedere a loro di farli rimuovere”
A: “Non mi sembra corretto! Io mi rivolgo all’autorità che deve difendere me dagli attacchi alla mia proprietà privata che, al momento, è riconosciuta in questo stato. Così l’autorità si lava le mani e questo vuol dire che se domani un carabiniere si permette di togliere un cartello che io ho appeso alla finestra di chicchessia avrà compiuto un reato. Io non credo che questa sia la strada giusta. Sono del parere che debbano essere i vigili a fare questo lavoro, comunque non spetta a me.”
Il bravo carabiniere comincia a perdere la pazienza:
C: “Guardi, se vuole togliere quei drappi li tolga lei e non se ne parla più”
Fine del discorso: la giustizia ce la dobbiamo fare da soli.
Visita in Santuario: nessuno ne sa nulla e non c’è nessun Prevosto al Santuario.
Mi sposto alla chiesa prepositurale: una persona, gentile peraltro, che intercetto mi dice, in breve, di togliere i drappi e di riportarglieli “per favore” nel pomeriggio. Per adesso ho tolto i drappi e, siccome le persone gentili vanno premiate, nel pomeriggio glieli riporterò.
Fine della scenetta e inizio della “morale della favola”.
Viviamo in uno stato che multa i cittadini se hanno bisogno di passare dall’ufficio che è in ZTL anche se lo fa alle 7 di mattina con la città deserta, ma che non solo consente alla Chiesa di disporre dei beni comunali e privati esponendo drappi dappertutto e senza chiedere consenso, ma si rifiuta pure tramite le sue autorità di fare il proprio dovere e cioè difendere i diritti di tutti i cittadini.
Ma analizziamo bene l’effetto che avrebbe la posizione della Polizia Locale se quello che mi è stato detto fosse vero.
1 - Domani potrei trovare la città, casa mia compresa, ricoperta di striscioni con scritte sataniche, oppure che “Dio c’è”, oppure che invitino i cittadini all’astinenza durante in Ramadan
2 - Nessuno può fare nulla: non c’è nessuna autorizzazione da chiedere alla Polizia Locale
3 - In quanto non autorizzata, gli striscioni esposti non possono essere rimossi, non solo quelli nei luoghi pubblici, ma neppure quelli a casa mia; o, meglio, me li posso rimuovere da solo e posso rimuovere anche quelli degli altri, tanto non sono autorizzati!
Ma non è così. Sappiamo che in questo paese la CCAR dispone di immunità di qualsiasi tipo, compresa la facoltà di non attenersi alle leggi. I cittadini pagano le tasse, la CCAR le infrange e, quello che mi fa veramente arrabbiare, i tutori dell’ordine se ne lavano le mani, e in questo caso condannata a morte è la mia libertà di cittadino!
Posso capire che la maggioranza della popolazione si dichiari cattolica, che se si facesse un referendum la grande maggioranza (di quelli che andrebbero a votare e vorrei vedere l’affluenza alle urne) direbbe che la città deve essere addobbata per l’evento, ma che la maggioranza decida anche per casa mia, no, non mi sta proprio bene.
E’ solo un piccolo insignificante evento, ma noi atei li dobbiamo sopportare tutti i giorni e tutti i giorni dobbiamo sentirci dire che “non siamo uomini completi”, che “l’ateismo è il nuovo male del secolo”. Non ricordo di guerre tra atei, mentre la storia è una lunga, lunghissima striscia di sangue prodotta dalle guerre di religione, dall’intolleranza integralista, dalla presunzione di disporre della verità.
Noi atei siamo uomini e siamo liberi: UAAR è libertà di non credere.
A Saronno, lo scorso 9 maggio, è stato in visita il cadinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano.Per l’occasione è stata emanata un’ordinanza di regolamentazione e blocco del traffico che cominciava così: “Premesso che la circolazione e sosta dei veicoli e dei pedoni lungo Piazza Libertà, via Portici, via Garibaldi, via Leopardi, via Mazzini, via Antici, via Vittorio Veneto sono causa di notevoli inconvenienti, in conseguenza dello svolgimento della S. Messa celebrata da S.E. card. Tettamanzi”.
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
https://iltronodispade.wordpress.com/
Ludwig von Drake- -------------
- Numero di messaggi : 4721
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 19.11.08
Re: Esponi anche tu lo striscione abusivo!
mi ricorda la stroia del crocifisso nel mio seggio elettorale.
ho chiesto al Preside di toglierlo per consegnare le aule nello stato di massima neutralità.
non lo ha tolto, dicendo che eventualmente compete al Presidente di seggio.
allora, recandomi a votare, ho segnalato l'anomala presenza del simbolo religioso (e politico), ho gettato un po' di scompiglio, poichè il presidente e il sgretario non sapevano che pesci pigliare.
alla fine hanno convenuto di non toglierlo. ho fatto verbalizzare e quando ho chiesto la motivazione della loro scelta mi hanno risposto che, se il Preside li ha lasciati lì, non era loro competenza rimuoverlo.
paradossale, eh? (e anche piuttosto sbagliato sia da parte del preside che del presidente)
il fatto è che, probabilmente, se uno ci va a fondo, scoprirebbe che non c'è nemmeno l'atto del Consiglio d'Istituto in proposito, così che, volendo, chiunque sarebbe in diritto di prendere una sedia, salire e toglierlo. ma facendolo avrebbe di certo qualche leccaculo di medio potere che cercherebbe di fargliela pagare.
che orrore!
ho chiesto al Preside di toglierlo per consegnare le aule nello stato di massima neutralità.
non lo ha tolto, dicendo che eventualmente compete al Presidente di seggio.
allora, recandomi a votare, ho segnalato l'anomala presenza del simbolo religioso (e politico), ho gettato un po' di scompiglio, poichè il presidente e il sgretario non sapevano che pesci pigliare.
alla fine hanno convenuto di non toglierlo. ho fatto verbalizzare e quando ho chiesto la motivazione della loro scelta mi hanno risposto che, se il Preside li ha lasciati lì, non era loro competenza rimuoverlo.
paradossale, eh? (e anche piuttosto sbagliato sia da parte del preside che del presidente)
il fatto è che, probabilmente, se uno ci va a fondo, scoprirebbe che non c'è nemmeno l'atto del Consiglio d'Istituto in proposito, così che, volendo, chiunque sarebbe in diritto di prendere una sedia, salire e toglierlo. ma facendolo avrebbe di certo qualche leccaculo di medio potere che cercherebbe di fargliela pagare.
che orrore!
Il Filosofo Bottiglione- ------------
- Numero di messaggi : 38
Località : nel centro della megalopoli in formazione
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 19.06.09
Re: Esponi anche tu lo striscione abusivo!
Io immagino cosa succederebbe... un casino pazzesco!Il Filosofo Bottiglione ha scritto:(...)il fatto è che, probabilmente, se uno ci va a fondo, scoprirebbe che non c'è nemmeno l'atto del Consiglio d'Istituto in proposito, così che, volendo, chiunque sarebbe in diritto di prendere una sedia, salire e toglierlo. ma facendolo avrebbe di certo qualche leccaculo di medio potere che cercherebbe di fargliela pagare.(...)
Sarebbe carino organizzare qualche atto di guerriglia al riguardo...
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
https://iltronodispade.wordpress.com/
Ludwig von Drake- -------------
- Numero di messaggi : 4721
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 19.11.08
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