Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
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Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
NEW YORK - L'Italia è l’unico Paese europeo a essere retrocesso nell’ultimo anno dalla categoria dei «Paesi con stampa libera» a quella dei Paesi dove la libertà di stampa è «parziale». La causa: la «situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati». Lo afferma in un rapporto Freedom House, un'organizzazione non-profit e indipendente fondata negli Stati Uniti nel 1941 per la difesa della democrazia e la libertà nel mondo, la cui prima presidente fu la first lady Eleanor Roosevelt. Lo studio viene presentato venerdì al News Museum di Washington e sarà accompagnato da un live web cast che si potrà scaricare sul sito Freedomhouse.org.
CLASSIFICA - Nell’annuale classifica di Freedom House, l’Italia va indietro come i gamberi, insieme a Israele, Taiwan e Hong Kong. «Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House. Su un punteggio che va da 0 (i Paesi più liberi) a 100 (i meno liberi), l’Italia ottiene 32 voti: unico Paese occidentale con una pagella così bassa. I «migliori della classe» restano le nazioni del Nord Europa e scandinave: Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (prime cinque a livello mondiale). Le «peggiori»: Corea del nord, Turkmenistan, Birmania, Libia, Eritrea e Cuba.
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PROBLEMA ITALIA - Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato. Intanto giovedì il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione non-profit che lavora per salvaguardare la libertà di stampa nel mondo, ha pubblicato la top ten dei peggiori Paesi al mondo per i blogger. La Birmania guida la lista, seguita da Iran, Siria, Cuba e Arabia Saudita. Sesto il Vietnam, seguito a ruota da Tunisia, Cina, Turkmenistan ed Egitto.
Alessandra Farkas
30 aprile 2009(ultima modifica: 01 maggio 2009)
Corriere.it
CLASSIFICA - Nell’annuale classifica di Freedom House, l’Italia va indietro come i gamberi, insieme a Israele, Taiwan e Hong Kong. «Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House. Su un punteggio che va da 0 (i Paesi più liberi) a 100 (i meno liberi), l’Italia ottiene 32 voti: unico Paese occidentale con una pagella così bassa. I «migliori della classe» restano le nazioni del Nord Europa e scandinave: Islanda, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia (prime cinque a livello mondiale). Le «peggiori»: Corea del nord, Turkmenistan, Birmania, Libia, Eritrea e Cuba.
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PROBLEMA ITALIA - Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato. Intanto giovedì il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione non-profit che lavora per salvaguardare la libertà di stampa nel mondo, ha pubblicato la top ten dei peggiori Paesi al mondo per i blogger. La Birmania guida la lista, seguita da Iran, Siria, Cuba e Arabia Saudita. Sesto il Vietnam, seguito a ruota da Tunisia, Cina, Turkmenistan ed Egitto.
Alessandra Farkas
30 aprile 2009(ultima modifica: 01 maggio 2009)
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Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà?
Don Chisciotte - Guccini
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Ludwig von Drake- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
NOOO, non ci credo! in Italia non c'è libertà di stampa, è falso, sono tutti comunisti che ce l'hanno col povero berlusca.
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Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi. Voltaire
capricorno- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Chiunque non avverta il pericolo o l'importanza di una stampa libera (o la differenza tra una stampa libera ed una genuflessa) passerà la notizia senza darle importanza. O prendendola come una esagerazione.
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Nuova formula! Da oggi col 33,25% di ateismo in più!
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* "Religion is an insult to human dignity. Without it you would have good people doing good things and evil people doing evil things. But for good people to do evil things, that takes religion." - Steven Weinberg
* Più Vaticano in Vaticano, meno Vaticano in Italia.
* Intollerante è chi non accetta il dissenso. ________________________________________
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Per come stanno riducendo la pubblica istruzione presto le nuove generazioni non sapranno leggere, ergo la stampa non serve, per cui il nostro lungimirante premier sta provvedendo a farla sparire. Scherzi a parte siamo messi molto male.
Guin- -----------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Biagi, Luttazzi, la satira...
...il regime avanza è alla maggioranza degli italiani non interessa... perchè?
Perchè "tanto a me Luttazzi non piaceva... era volgare..."!
Tu che hai pronunciato questa frase, quando domani qualcuno ti tapperà la bocca e nessuno correrà in tuo soccorso, che coraggio avrai di protestare perchè nessuno ti aiuta? Con che coraggio vorrai che coloro che non sono d'accordo con te rispettino il tuo diritto ad esprimere le tue idee e, anzi, lottino per questo?
...il regime avanza è alla maggioranza degli italiani non interessa... perchè?
Perchè "tanto a me Luttazzi non piaceva... era volgare..."!
Tu che hai pronunciato questa frase, quando domani qualcuno ti tapperà la bocca e nessuno correrà in tuo soccorso, che coraggio avrai di protestare perchè nessuno ti aiuta? Con che coraggio vorrai che coloro che non sono d'accordo con te rispettino il tuo diritto ad esprimere le tue idee e, anzi, lottino per questo?
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perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
ERRI8013 ha scritto:Biagi, Luttazzi, la satira...
...il regime avanza è alla maggioranza degli italiani non interessa... perchè?
Perchè "tanto a me Luttazzi non piaceva... era volgare..."!
Tu che hai pronunciato questa frase, quando domani qualcuno ti tapperà la bocca e nessuno correrà in tuo soccorso, che coraggio avrai di protestare perchè nessuno ti aiuta? Con che coraggio vorrai che coloro che non sono d'accordo con te rispettino il tuo diritto ad esprimere le tue idee e, anzi, lottino per questo?
Quanta retorica se permetti...
E' molto bello pensare di vivere in paese al limite del colpo di stato, sentirsi difensori di valori importanti, e darsi questo tono eroico. La realta' e' che nessun regime e' possibile in questo momento.
Come diceva Mao: gli ideali sono importanti, la realta' lo e' di piu'.
lordtom24- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
lordtom24 ha scritto:ERRI8013 ha scritto:Biagi, Luttazzi, la satira...
...il regime avanza è alla maggioranza degli italiani non interessa... perchè?
Perchè "tanto a me Luttazzi non piaceva... era volgare..."!
Tu che hai pronunciato questa frase, quando domani qualcuno ti tapperà la bocca e nessuno correrà in tuo soccorso, che coraggio avrai di protestare perchè nessuno ti aiuta? Con che coraggio vorrai che coloro che non sono d'accordo con te rispettino il tuo diritto ad esprimere le tue idee e, anzi, lottino per questo?
Quanta retorica se permetti...
E' molto bello pensare di vivere in paese al limite del colpo di stato, sentirsi difensori di valori importanti, e darsi questo tono eroico. La realta' e' che nessun regime e' possibile in questo momento.
Come diceva Mao: gli ideali sono importanti, la realta' lo e' di piu'.
Cosa cambia col fatto che la "realtà" politica italiana attualmente faccia schifo?
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Immagino tu voglia dire che nessun regime alternativo alla plutocrazia deimocratica sia possibile.lordtom24 ha scritto:(...) E' molto bello pensare di vivere in paese al limite del colpo di stato, sentirsi difensori di valori importanti, e darsi questo tono eroico. La realta' e' che nessun regime e' possibile in questo momento. (...)
Io spero che non sia così e cerco l'alternativa, anche se devo ammettere che, per ora, non la trovo.
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perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
ERRI8013 ha scritto:Immagino tu voglia dire che nessun regime alternativo alla plutocrazia deimocratica sia possibile.lordtom24 ha scritto:(...) E' molto bello pensare di vivere in paese al limite del colpo di stato, sentirsi difensori di valori importanti, e darsi questo tono eroico. La realta' e' che nessun regime e' possibile in questo momento. (...)
Io spero che non sia così e cerco l'alternativa, anche se devo ammettere che, per ora, non la trovo.
Attenzione, non parlo in generale. Parlo di questo momento storico. Parlare di regime e' non rendersi conto che in questo momento un regime non e' possibile: continueremo ad essere governati da rappresentanti eletti, nel bene e nel male.
lordtom24- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Eletti? Quali parlamentari hai eletto precisamente?
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Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
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Ludwig von Drake- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
ERRI8013 ha scritto:Eletti? Quali parlamentari hai eletto precisamente?
Io, singolarmente, nessuno. Noi, come italiani, tutti quelli che siedono in parlamento.
lordtom24- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
I parlamentari in Italia vengono eletti in via preventiva dai partiti visto che ci hanno levato anche le preferenze...Quindi che tu vada a votare oppure no, non eleggi proprio nessun parlamentare..
Ospite- Ospite
Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Lucanfo ha scritto:I parlamentari in Italia vengono eletti in via preventiva dai partiti visto che ci hanno levato anche le preferenze...Quindi che tu vada a votare oppure no, non eleggi proprio nessun parlamentare..
Si da il mandato al partito invece che al parlamentare. Non mi sembrava una discussione sul maggioritario e sul proporzionale pero'...
lordtom24- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
lordtom24 ha scritto:Lucanfo ha scritto:I parlamentari in Italia vengono eletti in via preventiva dai partiti visto che ci hanno levato anche le preferenze...Quindi che tu vada a votare oppure no, non eleggi proprio nessun parlamentare..
Si da il mandato al partito invece che al parlamentare. Non mi sembrava una discussione sul maggioritario e sul proporzionale pero'...
che c'entra adesso il maggioritario col proporzionale?
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Lucanfo ha scritto:lordtom24 ha scritto:Lucanfo ha scritto:I parlamentari in Italia vengono eletti in via preventiva dai partiti visto che ci hanno levato anche le preferenze...Quindi che tu vada a votare oppure no, non eleggi proprio nessun parlamentare..
Si da il mandato al partito invece che al parlamentare. Non mi sembrava una discussione sul maggioritario e sul proporzionale pero'...
che c'entra adesso il maggioritario col proporzionale?
Il maggioritario configura un tipo di mandato incentrato sulla persona che il porporzionale difficilmente riesce a garantire, anche se vengono introdotte le preferenze. La politica inglese e' tutta maggioritaria, ed il mandato delgi elettori viene dato alle persone che si candidano nelle singole constituencies. Lo svantaggio e' che riduce ogni elezione ad un ballottaggio tra Laburisti e Conservatori.. pero' il mandato e' decisamente dato alla singola persona..
Ecco cosa c'entra...
lordtom24- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Mi dispiace ma in un proporzionale inserendo le preferenze puoi comunque dare l'opportunità di scegliere gli eletti, cosa che in italia il nanerottolo furbastro ha eliminato con la sua ultima legge elettorare truffa votata a maggioranza in parlamento. Legge oltretutto definita "porcata" da chi allora l'ha scritta, ossia l'attuale ministro della "semplificazione" Calderoli....
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Lucanfo ha scritto:Mi dispiace ma in un proporzionale puoi inserire le preferenze e quindi scegliere direttamente chi vuoi mandare in parlamento, cosa che in italia il nanerottolo furbastro ha eliminato con la sua ultima legge elettorare truffa votata a maggioranza in parlamento. Legge oltretutto definita "porcata" da chi allora l'ha scritta, ossia l'attuale ministro della "semplificazione" Calderoli....
Si certo, ma il maggioritario e' un'altra cosa, crea tutto un'altro rapporto, molto piu' diretto, tra elettori ed eletti. Si fa tutto un'altro tipo di campagna elettorele. Un proporzionale con preferenze recupera un pochino questo rapporto, ma non del tutto.. In ogni caso non mi sembrava questo quello di cui si discuteva.
lordtom24- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Dimmi un solo parlamentare eletto da noi italiani. Uno solo per il quale noi italiani abbiamo scritto il nome da qualche parte.lordtom24 ha scritto:Io, singolarmente, nessuno. Noi, come italiani, tutti quelli che siedono in parlamento.ERRI8013 ha scritto:Eletti? Quali parlamentari hai eletto precisamente?
Come dicevo, viviamo, volenti o nolenti, in una plutocrazia deimocratica dove sono le grandi aziende a fare da dittatrici.
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
ERRI8013 ha scritto:Dimmi un solo parlamentare eletto da noi italiani. Uno solo per il quale noi italiani abbiamo scritto il nome da qualche parte.lordtom24 ha scritto:Io, singolarmente, nessuno. Noi, come italiani, tutti quelli che siedono in parlamento.ERRI8013 ha scritto:Eletti? Quali parlamentari hai eletto precisamente?
Come dicevo, viviamo, volenti o nolenti, in una plutocrazia deimocratica dove sono le grandi aziende a fare da dittatrici.
Penso che quando un partito/coalizione riporti una maggioranza cosi schiacciante si possa legittimamente dire che e' stato investito del mandato popolare. Il fatto che non vi sia la possibilita' di esprimere preferenze e' un'altro discorso (quello tra maggioritario e proporzionale), il che non basta a dire che un governo sia illegittimo... Molto semplicemente si tratta di un sistema in cui il mandato viene dato ad un partito politico invece che ad una singola persona. Si puo' discutere dei pregi e dei difetti di questo sistema, ma si tratta di un sistema democratico.
Parlare di regime vuol dire parlare della possibilita' di un sistema autocratico in cui il leader governa a prescindere dall'appoggio popolare.. e questo, nel bene e nel male, NON e' possibile. Ci sono ragioni geopolitiche troppo forti perche' un Berlusconi qualisasi possa decidere di diventare dittatore. Viviamo in democrazia rappresentativa e ci moriremo, a meno che non succeda qualcosa di clamoroso.
lordtom24- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Già, ma a quanto pare viviamo nella democrazia europea con minore libertà di stampa.
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
ERRI8013 ha scritto:Già, ma a quanto pare viviamo nella democrazia europea con minore libertà di stampa.
Eh gia'
lordtom24- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
E quindi della democrazia europea che maggiormente si avvicina ad una dittatura.lordtom24 ha scritto:Eh gia'ERRI8013 ha scritto:Già, ma a quanto pare viviamo nella democrazia europea con minore libertà di stampa.
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
ERRI8013 ha scritto:E quindi della democrazia europea che maggiormente si avvicina ad una dittatura.lordtom24 ha scritto:Eh gia'ERRI8013 ha scritto:Già, ma a quanto pare viviamo nella democrazia europea con minore libertà di stampa.
REGIME!
lordtom24- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Riporto su questo 3D, anche se ero indeciso se postare nell'altro "la democrazia stressata"
Umberto Eco
Sarà il pessimismo della tarda età, sarà la lucidità che l'età porta con sé, ma provo una certa esitazione, frammista a scetticismo, a intervenire, su invito della redazione, in difesa della libertà di stampa. Voglio dire: quando qualcuno deve intervenire a difesa della libertà di stampa vuole dire che la società, e con essa gran parte della stampa, è già malata. Nelle democrazie che definiremo 'robuste' non c'è bisogno di difendere la libertà di stampa, perché a nessuno viene in mente di limitarla.
Questa la prima ragione del mio scetticismo, da cui discende un corollario. Il problema italiano non è Silvio Berlusconi. La storia (vorrei dire da Catilina in avanti) è stata ricca di uomini avventurosi, non privi di carisma, con scarso senso dello Stato ma senso altissimo dei propri interessi, che hanno desiderato instaurare un potere personale, scavalcando parlamenti, magistrature e costituzioni, distribuendo favori ai propri cortigiani e (talora) alle proprie cortigiane, identificando il proprio piacere con l'interesse della comunità. È che non sempre questi uomini hanno conquistato il potere a cui aspiravano, perché la società non glielo ha permesso. Quando la società glielo ha permesso, perché prendersela con questi uomini e non con la società che li ha lasciati fare?
Ricorderò sempre una storia che raccontava mia mamma che, ventenne, aveva trovato un bell'impiego come segretaria e dattilografa di un onorevole liberale - e dico liberale. Il giorno dopo la salita di Mussolini al potere quest'uomo aveva detto: "Ma in fondo, con la situazione in cui si trovava l'Italia, forse quest'Uomo troverà il modo di rimettere un po' d'ordine". Ecco, a instaurare il fascismo non è stata l'energia di Mussolini (occasione e pretesto) ma l'indulgenza e la rilassatezza di quell'onorevole liberale (rappresentante esemplare di un Paese in crisi).
E quindi è inutile prendersela con Berlusconi che fa, per così dire, il proprio mestiere. È la maggioranza degli italiani che ha accettato il conflitto di interessi, che accetta le ronde, che accetta il lodo Alfano, e che ora avrebbe accettato abbastanza tranquillamente - se il presidente della Repubblica non avesse alzato un sopracciglio - la mordacchia messa (per ora sperimentalmente) alla stampa. La stessa nazione accetterebbe senza esitazione, e anzi con una certa maliziosa complicità, che Berlusconi andasse a veline, se ora non intervenisse a turbare la pubblica coscienza una cauta censura della Chiesa - che sarà però ben presto superata perché è da quel dì che gli italiani, e i buoni cristiani in genere, vanno a mignotte anche se il parroco dice che non si dovrebbe.
Allora perché dedicare a questi allarmi un numero de 'L'espresso' se sappiamo che esso arriverà a chi di questi rischi della democrazia è già convinto, ma non sarà letto da chi è disposto ad accettarli purché non gli manchi la sua quota di Grande Fratello - e di molte vicende politico-sessuali sa in fondo pochissimo, perché una informazione in gran parte sotto controllo non gliene parla neppure?
Già, perché farlo? Il perché è molto semplice. Nel 1931 il fascismo aveva imposto ai professori universitari, che erano allora 1.200, un giuramento di fedeltà al regime. Solo 12 (1 per cento) rifiutarono e persero il posto. Alcuni dicono 14, ma questo ci conferma quanto il fenomeno sia all'epoca passato inosservato lasciando memorie vaghe. Tanti altri, che poi sarebbero stati personaggi eminenti dell'antifascismo postbellico, consigliati persino da Palmiro Togliatti o da Benedetto Croce, giurarono, per poter continuare a diffondere il loro insegnamento. Forse i 1.188 che sono rimasti avevano ragione loro, per ragioni diverse e tutte onorevoli. Però quei 12 che hanno detto di no hanno salvato l'onore dell'Università e in definitiva l'onore del Paese.
Ecco perché bisogna talora dire di no anche se, pessimisticamente, si sa che non servirà a niente.
Almeno che un giorno si possa dire che lo si è detto
(09 luglio 2009)
Umberto Eco
Sarà il pessimismo della tarda età, sarà la lucidità che l'età porta con sé, ma provo una certa esitazione, frammista a scetticismo, a intervenire, su invito della redazione, in difesa della libertà di stampa. Voglio dire: quando qualcuno deve intervenire a difesa della libertà di stampa vuole dire che la società, e con essa gran parte della stampa, è già malata. Nelle democrazie che definiremo 'robuste' non c'è bisogno di difendere la libertà di stampa, perché a nessuno viene in mente di limitarla.
Questa la prima ragione del mio scetticismo, da cui discende un corollario. Il problema italiano non è Silvio Berlusconi. La storia (vorrei dire da Catilina in avanti) è stata ricca di uomini avventurosi, non privi di carisma, con scarso senso dello Stato ma senso altissimo dei propri interessi, che hanno desiderato instaurare un potere personale, scavalcando parlamenti, magistrature e costituzioni, distribuendo favori ai propri cortigiani e (talora) alle proprie cortigiane, identificando il proprio piacere con l'interesse della comunità. È che non sempre questi uomini hanno conquistato il potere a cui aspiravano, perché la società non glielo ha permesso. Quando la società glielo ha permesso, perché prendersela con questi uomini e non con la società che li ha lasciati fare?
Ricorderò sempre una storia che raccontava mia mamma che, ventenne, aveva trovato un bell'impiego come segretaria e dattilografa di un onorevole liberale - e dico liberale. Il giorno dopo la salita di Mussolini al potere quest'uomo aveva detto: "Ma in fondo, con la situazione in cui si trovava l'Italia, forse quest'Uomo troverà il modo di rimettere un po' d'ordine". Ecco, a instaurare il fascismo non è stata l'energia di Mussolini (occasione e pretesto) ma l'indulgenza e la rilassatezza di quell'onorevole liberale (rappresentante esemplare di un Paese in crisi).
E quindi è inutile prendersela con Berlusconi che fa, per così dire, il proprio mestiere. È la maggioranza degli italiani che ha accettato il conflitto di interessi, che accetta le ronde, che accetta il lodo Alfano, e che ora avrebbe accettato abbastanza tranquillamente - se il presidente della Repubblica non avesse alzato un sopracciglio - la mordacchia messa (per ora sperimentalmente) alla stampa. La stessa nazione accetterebbe senza esitazione, e anzi con una certa maliziosa complicità, che Berlusconi andasse a veline, se ora non intervenisse a turbare la pubblica coscienza una cauta censura della Chiesa - che sarà però ben presto superata perché è da quel dì che gli italiani, e i buoni cristiani in genere, vanno a mignotte anche se il parroco dice che non si dovrebbe.
Allora perché dedicare a questi allarmi un numero de 'L'espresso' se sappiamo che esso arriverà a chi di questi rischi della democrazia è già convinto, ma non sarà letto da chi è disposto ad accettarli purché non gli manchi la sua quota di Grande Fratello - e di molte vicende politico-sessuali sa in fondo pochissimo, perché una informazione in gran parte sotto controllo non gliene parla neppure?
Già, perché farlo? Il perché è molto semplice. Nel 1931 il fascismo aveva imposto ai professori universitari, che erano allora 1.200, un giuramento di fedeltà al regime. Solo 12 (1 per cento) rifiutarono e persero il posto. Alcuni dicono 14, ma questo ci conferma quanto il fenomeno sia all'epoca passato inosservato lasciando memorie vaghe. Tanti altri, che poi sarebbero stati personaggi eminenti dell'antifascismo postbellico, consigliati persino da Palmiro Togliatti o da Benedetto Croce, giurarono, per poter continuare a diffondere il loro insegnamento. Forse i 1.188 che sono rimasti avevano ragione loro, per ragioni diverse e tutte onorevoli. Però quei 12 che hanno detto di no hanno salvato l'onore dell'Università e in definitiva l'onore del Paese.
Ecco perché bisogna talora dire di no anche se, pessimisticamente, si sa che non servirà a niente.
Almeno che un giorno si possa dire che lo si è detto
(09 luglio 2009)
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Umberto Eco riesce sempre a trovare il nocciolo della questione ed ha ragione, se ci ritroviamo lo psiconano la colpa in gran parte è degli italiani che accettano tutto superficialmente.
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capricorno- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Condivido in pieno quanto scritto da Umberto Eco. L'Italia sta andando esattamente dove la maggioranza di italiani vuole che vada, ed è vittima solo di sè stessa.capricorno ha scritto:Umberto Eco riesce sempre a trovare il nocciolo della questione ed ha ragione, se ci ritroviamo lo psiconano la colpa in gran parte è degli italiani che accettano tutto superficialmente.
davide- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
Che fine ha fatto Luttazzi?
delfi68- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
dopo lo sputtanamento sui suoi spettacoli presi a prestito si è un po' eclissato....
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
oppure lo hanno ... eclissato.jessica ha scritto:dopo lo sputtanamento sui suoi spettacoli presi a prestito si è un po' eclissato....
mix- -------------
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Re: Ciao libertà di stampa, qualcuno già sente la tua mancanza...
è possibile.
non ci ha comunque fatto una bella figura.
non ci ha comunque fatto una bella figura.
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