Tipologie atletiche
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Tipologie atletiche
Prendo spunto da una domanda di Loonar qui
http://atei.forumitalian.com/t3512p140-campioni#221379
alla quale ho risposto qui
http://atei.forumitalian.com/t3512p150-campioni#221405
per ampliare il discorso.
Si sa che in determinati sport primeggiano determinati gruppi etnici, atletica leggera sprint i neri, fondo i nordafricani, ginnastica bianchi caucasici/orientali, in alcuni sport certi gruppi - come i neri nel nuoto - sono praticamente assenti, in altri - come il basket americano - scarseggiano i bianchi, ecc.
Se per alcuni sport i motivi sono più o meno chiari - come ho scritto nella risposta a Loonar "I bassi per semplice questione di leve, devono fare più passi per ottenere la stessa velocità, gli smilzi (Ma solo sullo scatto, se assisti ad una maratona a livello internazionale ti rendi conto che ci sono due gare, quella dei kenyoti davanti e quella degli esseri umani dietro) perché sullo scatto è importante avere massa muscolare/forza esplosiva, i caucasici/asiatici perché rispetto ai neri/afroamericani sono meno forniti di fibre muscolari bianche", il discorso è più complesso.
Entrano in gioco svariati fattori, anche culturali, sociali e di diffusione nonché economici e perfino climatici, ad esempio nel rally i migliori piloti sul ghiaccio sono spesso scandinavi.
La cosa si fa ancora più intricata in altri casi particolari, come ad esempio il powerlifting: sebbene si tratti di uno sport che consiste di forza pura, gli afro sono praticamente assenti e spuntano nomi tipo Gunnarson e roba del genere, danesi, islandesi ecc.
Ecco mi piacerebbe sviscerare ulteriormente l'argomento, chi ne sa qualcosa?
http://atei.forumitalian.com/t3512p140-campioni#221379
alla quale ho risposto qui
http://atei.forumitalian.com/t3512p150-campioni#221405
per ampliare il discorso.
Si sa che in determinati sport primeggiano determinati gruppi etnici, atletica leggera sprint i neri, fondo i nordafricani, ginnastica bianchi caucasici/orientali, in alcuni sport certi gruppi - come i neri nel nuoto - sono praticamente assenti, in altri - come il basket americano - scarseggiano i bianchi, ecc.
Se per alcuni sport i motivi sono più o meno chiari - come ho scritto nella risposta a Loonar "I bassi per semplice questione di leve, devono fare più passi per ottenere la stessa velocità, gli smilzi (Ma solo sullo scatto, se assisti ad una maratona a livello internazionale ti rendi conto che ci sono due gare, quella dei kenyoti davanti e quella degli esseri umani dietro) perché sullo scatto è importante avere massa muscolare/forza esplosiva, i caucasici/asiatici perché rispetto ai neri/afroamericani sono meno forniti di fibre muscolari bianche", il discorso è più complesso.
Entrano in gioco svariati fattori, anche culturali, sociali e di diffusione nonché economici e perfino climatici, ad esempio nel rally i migliori piloti sul ghiaccio sono spesso scandinavi.
La cosa si fa ancora più intricata in altri casi particolari, come ad esempio il powerlifting: sebbene si tratti di uno sport che consiste di forza pura, gli afro sono praticamente assenti e spuntano nomi tipo Gunnarson e roba del genere, danesi, islandesi ecc.
Ecco mi piacerebbe sviscerare ulteriormente l'argomento, chi ne sa qualcosa?
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Rasputin- ..............
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Re: Tipologie atletiche
Penso che in alcuni sport la predominanza etnica, fra l'altro anche periodica, sia solo di matrice culturale, vedi sport di squadra americani monopolizzati dagli afroamericani (preferiscono eccellere in campi in cui si esalta il fisico anzichè la mente, per la comunità afroamericana è cool essere fisicati e mentre è down essere fisici matematici). O anche di matrice economica, vedi pugilato.
Il punto è che quando subentrano questo tipi di fattori, l'equazione si complica di brutto!
Il punto è che quando subentrano questo tipi di fattori, l'equazione si complica di brutto!
loonar- ----------
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Re: Tipologie atletiche
loonar ha scritto:Penso che in alcuni sport la predominanza etnica, fra l'altro anche periodica, sia solo di matrice culturale, vedi sport di squadra americani monopolizzati dagli afroamericani (preferiscono eccellere in campi in cui si esalta il fisico anzichè la mente, per la comunità afroamericana è cool essere fisicati e mentre è down essere fisici matematici). O anche di matrice economica, vedi pugilato.
Il punto è che quando subentrano questo tipi di fattori, l'equazione si complica di brutto!
Io direi - almeno per iniziare - di restringere la nostra piccola indagine ai fattori genetico-costituzionali.
Butto il primo sasso, perché i neri non riescono nel nuoto?
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Re: Tipologie atletiche
Rasputin ha scritto:loonar ha scritto:Penso che in alcuni sport la predominanza etnica, fra l'altro anche periodica, sia solo di matrice culturale, vedi sport di squadra americani monopolizzati dagli afroamericani (preferiscono eccellere in campi in cui si esalta il fisico anzichè la mente, per la comunità afroamericana è cool essere fisicati e mentre è down essere fisici matematici). O anche di matrice economica, vedi pugilato.
Il punto è che quando subentrano questo tipi di fattori, l'equazione si complica di brutto!
Io direi - almeno per iniziare - di restringere la nostra piccola indagine ai fattori genetico-costituzionali.
Butto il primo sasso, perché i neri non riescono nel nuoto?
Bella domanda (alla quale non so rispondere compiutamente).
Che si tratti di una questione di fibre muscolari? (almeno per il "tipo afro-americano" da "gara veloce"). Mi spiego: nell'atletica leggera, laddove prevalgono i fisicacci d'ebano (100, 200 e finanche, ma già meno mi pare i 400 piani), lo sforzo è ripartito in (circa) 10, 20, 45 sec. Viceversa nel nuoto una gara breve (100m) comporta uno sforzo relativamente "lungo" (50 sec. circa, anche meno ma già potenzialmente "al limite").
Insomma se mi ritrovo un fisicaccio alla Maurice Green e poi al massimo posso rivaleggiare coi "visi pallidi" sui 50 stile, meglio dedicarmi ad altro.
Poi potrebbe esser dettato da ragioni altre (in combinato disposto, la butto li... Peso specifico?). Diversa ripartizione tra massa magra e massa grassa?
primaverino- -------------
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Re: Tipologie atletiche
Servirebbe anche una statistica sul numero di atleti africani e afroamericani impegnati nel nuoto, da correlare percentualmente al bacino d'appartanenza caucasico
loonar- ----------
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Re: Tipologie atletiche
Mah, avevo sentito dire (quindi mo' non chiedetemi fonti) che hanno ossa più dense, quindi più pesanti? È una cazzata?Rasputin ha scritto:loonar ha scritto:Penso che in alcuni sport la predominanza etnica, fra l'altro anche periodica, sia solo di matrice culturale, vedi sport di squadra americani monopolizzati dagli afroamericani (preferiscono eccellere in campi in cui si esalta il fisico anzichè la mente, per la comunità afroamericana è cool essere fisicati e mentre è down essere fisici matematici). O anche di matrice economica, vedi pugilato.
Il punto è che quando subentrano questo tipi di fattori, l'equazione si complica di brutto!
Io direi - almeno per iniziare - di restringere la nostra piccola indagine ai fattori genetico-costituzionali.
Butto il primo sasso, perché i neri non riescono nel nuoto?
davide- -------------
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Re: Tipologie atletiche
primaverino ha scritto:
Bella domanda (alla quale non so rispondere compiutamente).
Che si tratti di una questione di fibre muscolari? (almeno per il "tipo afro-americano" da "gara veloce"). Mi spiego: nell'atletica leggera, laddove prevalgono i fisicacci d'ebano (100, 200 e finanche, ma già meno mi pare i 400 piani), lo sforzo è ripartito in (circa) 10, 20, 45 sec. Viceversa nel nuoto una gara breve (100m) comporta uno sforzo relativamente "lungo" (50 sec. circa, anche meno ma già potenzialmente "al limite").
Insomma se mi ritrovo un fisicaccio alla Maurice Green e poi al massimo posso rivaleggiare coi "visi pallidi" sui 50 stile, meglio dedicarmi ad altro.
Poi potrebbe esser dettato da ragioni altre (in combinato disposto, la butto li... Peso specifico?). Diversa ripartizione tra massa magra e massa grassa?
Ottime riflessioni. In effetti l'attuale detentore del record mondiale sui 50m stile libero (E dei 100m) non è proprio un ariano:
Ammazza come pompano
Si noti la quasi completa scomparsa di atleti americani, australiani ed europei, esattamente come qui (Ammazza che animali):
loonar ha scritto:Servirebbe anche una statistica sul numero di atleti africani e afroamericani impegnati nel nuoto, da correlare percentualmente al bacino d'appartanenza caucasico
loonar ha scritto:Penso che in alcuni sport la predominanza etnica, fra l'altro anche periodica, sia solo di matrice culturale, vedi sport di squadra americani monopolizzati dagli afroamericani (preferiscono eccellere in campi in cui si esalta il fisico anzichè la mente, per la comunità afroamericana è cool essere fisicati e mentre è down essere fisici matematici). O anche di matrice economica, vedi pugilato.
Il punto è che quando subentrano questo tipi di fattori, l'equazione si complica di brutto!
Sinceramente - anche per non "Politicizzare" troppo il discorso, complicandolo ulteriormente - per il momento mi interessano più gli aspetti fisiologici delle varie tipologie:
Io direi - almeno per iniziare - di restringere la nostra piccola indagine ai fattori genetico-costituzionali.
davide ha scritto:Mah, avevo sentito dire (quindi mo' non chiedetemi fonti) che hanno ossa più dense, quindi più pesanti? È una cazzata?
No, non è una cazzata anche se non credo sia l'unico fattore, benché potrebbe essere quello predominante.
In ogni caso, come tu ben sai, i neri riescono bene nel basket, gioco che oltre alla forza esplosiva richiede caratteristiche di coordinazione istintiva, destrezza e sopratutto sveltezza, che non è la stessa cosa di velocità.
La similitudine col pugilato è maggiore di quanto si pensi.
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Re: Tipologie atletiche
mah... per ora solo luoghi comuni, studi seri scientifici ci sono?
loonar- ----------
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Re: Tipologie atletiche
loonar ha scritto:mah... per ora solo luoghi comuni, studi seri scientifici ci sono?
Ehm, la preponderanza (Per fare solo un esempio) dei neri in determinati sport non mi pare proprio un luogo comune.
Quanto agli studi seri, li devo sercare sempre io?
Ecco mi piacerebbe sviscerare ulteriormente l'argomento, chi ne sa qualcosa?
Read more: http://atei.forumitalian.com/t5072-tipologie-atletiche#ixzz2Odq5BObf
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Re: Tipologie atletiche
ho già detto che se in piscina ci vanno 100 bianchi e 2 neri poi è normale che sono più bianchi ad andare veloce
mera questione statistica
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loonar- ----------
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Re: Tipologie atletiche
Vero ma nel basket non è che ci siano solo i neri. È che oggettivamente sono mediamente migliori. Generalmente infatti i bianchi che emergono nella pallacanestro lo fanno per eccellenti doti tecniche, più che esplosività atletica.
davide- -------------
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Re: Tipologie atletiche
davide ha scritto:Vero ma nel basket non è che ci siano solo i neri. È che oggettivamente sono mediamente migliori. Generalmente infatti i bianchi che emergono nella pallacanestro lo fanno per eccellenti doti tecniche, più che esplosività atletica.
Vero. Ma il basket è uno sport di squadra.
Nei cento piani (neri afro-resto del mondo 1-0)
Nel nuoto (50m esclusi) (neri afro-resto del mondo 1-1)
la questione fisico-costituzionale pare essere la discriminante (salvo smentita).
Nel basket la componente fisica è determinante ma non sempre funzionale alla vittoria (di squadra, come già detto).
Alle Olimpiadi di Barcellona 92 gli USA (il Dream Team) asfaltò tutti perché semplicemente il tasso tecnico "di squadra" era talmente superiore a quello di qualsiasi compagine avversaria da far passare (addirittura!) in secondo piano la strabordante fisicità dei nove dodicesimi di quella favolosa formazione.
Gli Usa erano fisicamente superiori anche ai Mondiali giocati a casa loro diversi anni dopo, tuttavia giunsero sesti. L'allenatore della squadra USA (intervistato dopo la sconfitta contro la Grecia) non sapeva nemmeno i nomi degli avversari (li appellò con "il n.14, il n.22" etc... Bel professionista, non c'è che dire!). Quegli aversari che poterono fregiarsi di dire: "Saranno superiori, ma intanto il turno l'abbiamo passato noi!".
Poi se il tema del Topic riguarda la sola predisposizione ad una disciplina, senza valutarne l'applicazione pratica (che è una complicazione introdotta proprio dagli sport di squadra), allora mi scuso per il post sostanzialmente inutile.
Riguardo a quanto diceva Loonar, tuttavia, non posso non considerare che anche l'ambiente influisca pesantemente sulla maggior possibilità (o meno) di accedere ad un determinato sport. Senza stare a distinguere tra bianchi e neri, va considerato che se Valentino Rossi fosse stato figlio di operai, difficilmente oggi ricorderemmo il pluricampione del motomondiale. O Montoya (velocissimo ma non un campione) che correva in F1, ma incidentalmente era pure figlio del secondo costruttore edile del suo Paese. Forse "l'uomo più veloce del Mondo" è saltato in aria ieri (ancora bambino) su una mina anti-uomo.
Sta a vedere...
p.s.: mi scuso col Rasp che ci aveva pregati di limitarci alle considerazioni fisico-fisiologiche, ma non ho resistito.
Tengo cuore romantico...
primaverino- -------------
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Re: Tipologie atletiche
Per questo io avevo circoscritto il discorso alle sole individualità dei giocatori, senza tirare in ballo il gioco di squadra, che è ben più della somma delle singole individualità.
Rispondevo a Loonar, che diceva che se una disciplina è "popolata" maggiormente da un etnia sarà probabilmente dominata da quell'etnia. Nel basket i giocatori bianchi non mancano, ma i neri spesso sono meglio.
Rispondevo a Loonar, che diceva che se una disciplina è "popolata" maggiormente da un etnia sarà probabilmente dominata da quell'etnia. Nel basket i giocatori bianchi non mancano, ma i neri spesso sono meglio.
davide- -------------
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Re: Tipologie atletiche
Mi sa che nel basket nei college americani i bianchi non mancano ma sono assai meno degli afro, nel senso che fanno altri sport, che gli afro non prendono molto in considerazione.davide ha scritto:Per questo io avevo circoscritto il discorso alle sole individualità dei giocatori, senza tirare in ballo il gioco di squadra, che è ben più della somma delle singole individualità.
Rispondevo a Loonar, che diceva che se una disciplina è "popolata" maggiormente da un etnia sarà probabilmente dominata da quell'etnia. Nel basket i giocatori bianchi non mancano, ma i neri spesso sono meglio.
Prendiamo il pugilato. I campioni mondiali sono sempre stati rappresentanti dell'etnia più povera o con meno possibilità di inserirsi nei livelli alti della società, italo-americani negli anni 40/50, afroamericani quasi sempre, ispano negli anni settanta.
Se non scomponiamo i dati dalla percentuali di presenze effettive nelle palestre, piscine, piste, ecc... parlare di componenti genetiche/etniche può essere falsato dai dati di partenza appunto. Volevo solo dire questo. Che poi ci siano differenze fisiologiche non lo metto in dubbio, ma siccome finora trenne le differenze evidenziate da Rasputin nel post di apertura non ho letto niente di plausibile e accertato scientificamente, insisto sulla componente statistica, solo dopo si potrà procedere a una diversificazione fisiologica.
loonar- ----------
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Re: Tipologie atletiche
Beh non seguo il pugilato, ma mi pare che pochi anni fa tutti i campioni del mondo dei massimi fossero degli energumeni russi o delle repubbliche ex sovietiche...
Rimanendo al basket: quanti giocatori bianchi vengono eliminati a favore di quelli di colore? Perché non è che alla squadra di college ci arrivino tutti, non è quello il livello base un potenziale giocatore fa la scelta gioco/non gioco.
Rimanendo al basket: quanti giocatori bianchi vengono eliminati a favore di quelli di colore? Perché non è che alla squadra di college ci arrivino tutti, non è quello il livello base un potenziale giocatore fa la scelta gioco/non gioco.
davide- -------------
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Re: Tipologie atletiche
Appunto!davide ha scritto:Beh non seguo il pugilato, ma mi pare che pochi anni fa tutti i campioni del mondo dei massimi fossero degli energumeni russi o delle repubbliche ex sovietiche...
Cos'è gli afroamericani hanno perso le loro caratteristiche genetiche che li facevano primeggiare fino a venti anni fa? Penso che siano altre le cause, in questo caso meno dollari circolanti nelle palestre USA e più denaro mafioorientale nel business della boxe.
loonar- ----------
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Re: Tipologie atletiche
Sto dicendo proprio questo: la SCELTA!davide ha scritto:
Rimanendo al basket: quanti giocatori bianchi vengono eliminati a favore di quelli di colore? Perché non è che alla squadra di college ci arrivino tutti, non è quello il livello base un potenziale giocatore fa la scelta gioco/non gioco.
E' solo motivata dal merito sul campo o risente di influenze sociali e psicologiche?
loonar- ----------
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Re: Tipologie atletiche
In breve: quello che voglio dire è che non esiste uno sport in cui tutte le etnie partono alla pari e sono rappresentate con lo stesso numero di partecipanti, alla base. Per cui il risultato del campione che primeggia è troppo poco significativo per poter dire che alcune etnie sono più o meno portate per un dato sport.
loonar- ----------
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Re: Tipologie atletiche
loonar ha scritto:In breve: quello che voglio dire è che non esiste uno sport in cui tutte le etnie partono alla pari e sono rappresentate con lo stesso numero di partecipanti, alla base. Per cui il risultato del campione che primeggia è troppo poco significativo per poter dire che alcune etnie sono più o meno portate per un dato sport.
I risultati statistici però - tipo i recordman sui 100 piani degli ultimi 30 (TRENTA!) anni, tutti neri - dovrebbero indurre a qualche riflessione.
Secondo me esistono anche degli studi.
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Re: Tipologie atletiche
non mi so spiegare.Rasputin ha scritto:loonar ha scritto:In breve: quello che voglio dire è che non esiste uno sport in cui tutte le etnie partono alla pari e sono rappresentate con lo stesso numero di partecipanti, alla base. Per cui il risultato del campione che primeggia è troppo poco significativo per poter dire che alcune etnie sono più o meno portate per un dato sport.
I risultati statistici però - tipo i recordman sui 100 piani degli ultimi 30 (TRENTA!) anni, tutti neri - dovrebbero indurre a qualche riflessione.
Secondo me esistono anche degli studi.
loonar- ----------
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Re: Tipologie atletiche
Beh credo che nella maggior parte dei casi chi viene selezionato abbia dei meriti sul campo, anche se chiaramente non posso escludere eccezioni. Io ho usato il basket come esempio perché è l'unico sport che ho seguito (in passato) con continuità, ed incidentalmente negli USA è anche sport di massa. Non conosco le percentuali di giocatori bianchi e neri, ma è comunque molto praticato da entrambe le etnie (razze).loonar ha scritto:Sto dicendo proprio questo: la SCELTA!davide ha scritto:
Rimanendo al basket: quanti giocatori bianchi vengono eliminati a favore di quelli di colore? Perché non è che alla squadra di college ci arrivino tutti, non è quello il livello base un potenziale giocatore fa la scelta gioco/non gioco.
E' solo motivata dal merito sul campo o risente di influenze sociali e psicologiche?
davide- -------------
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Re: Tipologie atletiche
Temo che il discorso legato alla pratica sportiva di alto livello non possa prescindere (anche) dalle considerazioni di tipo socio-economico introdotte la Loonar. Senza dimenticare il contesto ambientale legato alla cultura sportiva di una Nazione. L'esempio del pugilato mi pare emblematico. Gente come Jake La Motta o Rocky Marciano se fossero vissuti in Italia non se li sarebbe filati nessuno e difficilmente avrebbero potuto scrivere la Storia della boxe con le loro memorabili imprese stante il contesto storico. Certo, poi casomai (in un'Italia un po' meno stracciona, ovvero anni dopo) ti nasce un Nino Benvenuti che assurge al titolo di campione del Mondo pur rimanendo a tutti gli effetti italiano, ma sempre di eccezioni stiamo parlando.
Il fatto è che in Italia conta solo il calcio. Tutti gli altri sono "sport minori". Il mondiale di F1? Togli la Ferrari e in Italia scompare (vedi a titolo di confronto quanto è stato popolare qui da noi il rally prima che fosse smantellata la mitica squadra corse Lancia). Il motomondiale è sempre stato "di nicchia", quando Valentino Rossi si ritirerà tornerà all'oblio. I meno giovani ricordano Giacomo Agostini ma sempre lì stiamo. Il ciclismo? Se ne parla moltissimo solo in occasione del Giro d'Italia. Poi quasi nulla... Il basket rimpiange i passati (notevolissimi) successi, ma ora langue... L'hockey-ghiaccio è morto (non solo in Italia, debbo dire), il rugby vivacchia benino grazie all'ammissione al Sei Nazioni: vedremo quanto dura. Atletica leggera e sport invernali sopravvivono solo perché lo Stato mantiene ancora le squadre sportive delle varie Armi, altrimenti "ciao, Ninetta...". E lo stesso vale per discipline di cui si parla (casomai) ogni quattro anni (tiro con l'arco, tiro a volo etc.). Da noi la cultura sportiva (la cultura tout-court?) è praticamente inesistente. Cialtronia!... E non per caso.
Ricordo quando il volley italiano vinse la centesima (!!!) coppa europea (tra maschile e femminile) qualche tempo fa. La Gazzetta dello Sport dedicò all'evento tre/quarti di pagina. Lo stesso trattamento fu riservato a Balotelli (fuori-rosa interista per motivi disciplinari) che aveva visto in TV il derby "milan-Inter" a casa con la mamma. Patetico...
Ritornando IT: se per vostro figlio sognate un futuro da agonista, ma per un bizzarro scherzo della natura il pargolo non dovesse superare (se non di poco) il metro e sessanta, non disperate! Potrebbe sempre diventare il nuovo Jury Chechi...
Il fatto è che in Italia conta solo il calcio. Tutti gli altri sono "sport minori". Il mondiale di F1? Togli la Ferrari e in Italia scompare (vedi a titolo di confronto quanto è stato popolare qui da noi il rally prima che fosse smantellata la mitica squadra corse Lancia). Il motomondiale è sempre stato "di nicchia", quando Valentino Rossi si ritirerà tornerà all'oblio. I meno giovani ricordano Giacomo Agostini ma sempre lì stiamo. Il ciclismo? Se ne parla moltissimo solo in occasione del Giro d'Italia. Poi quasi nulla... Il basket rimpiange i passati (notevolissimi) successi, ma ora langue... L'hockey-ghiaccio è morto (non solo in Italia, debbo dire), il rugby vivacchia benino grazie all'ammissione al Sei Nazioni: vedremo quanto dura. Atletica leggera e sport invernali sopravvivono solo perché lo Stato mantiene ancora le squadre sportive delle varie Armi, altrimenti "ciao, Ninetta...". E lo stesso vale per discipline di cui si parla (casomai) ogni quattro anni (tiro con l'arco, tiro a volo etc.). Da noi la cultura sportiva (la cultura tout-court?) è praticamente inesistente. Cialtronia!... E non per caso.
Ricordo quando il volley italiano vinse la centesima (!!!) coppa europea (tra maschile e femminile) qualche tempo fa. La Gazzetta dello Sport dedicò all'evento tre/quarti di pagina. Lo stesso trattamento fu riservato a Balotelli (fuori-rosa interista per motivi disciplinari) che aveva visto in TV il derby "milan-Inter" a casa con la mamma. Patetico...
Ritornando IT: se per vostro figlio sognate un futuro da agonista, ma per un bizzarro scherzo della natura il pargolo non dovesse superare (se non di poco) il metro e sessanta, non disperate! Potrebbe sempre diventare il nuovo Jury Chechi...
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Re: Tipologie atletiche
primaverino ha scritto:Temo che il discorso legato alla pratica sportiva di alto livello non possa prescindere (anche) dalle considerazioni di tipo socio-economico introdotte la Loonar. Senza dimenticare il contesto ambientale legato alla cultura sportiva di una Nazione. L'esempio del pugilato mi pare emblematico. Gente come Jake La Motta o Rocky Marciano se fossero vissuti in Italia non se li sarebbe filati nessuno e difficilmente avrebbero potuto scrivere la Storia della boxe con le loro memorabili imprese stante il contesto storico. Certo, poi casomai (in un'Italia un po' meno stracciona, ovvero anni dopo) ti nasce un Nino Benvenuti che assurge al titolo di campione del Mondo pur rimanendo a tutti gli effetti italiano, ma sempre di eccezioni stiamo parlando.
Il fatto è che in Italia conta solo il calcio. Tutti gli altri sono "sport minori". Il mondiale di F1? Togli la Ferrari e in Italia scompare (vedi a titolo di confronto quanto è stato popolare qui da noi il rally prima che fosse smantellata la mitica squadra corse Lancia). Il motomondiale è sempre stato "di nicchia", quando Valentino Rossi si ritirerà tornerà all'oblio. I meno giovani ricordano Giacomo Agostini ma sempre lì stiamo. Il ciclismo? Se ne parla moltissimo solo in occasione del Giro d'Italia. Poi quasi nulla... Il basket rimpiange i passati (notevolissimi) successi, ma ora langue... L'hockey-ghiaccio è morto (non solo in Italia, debbo dire), il rugby vivacchia benino grazie all'ammissione al Sei Nazioni: vedremo quanto dura. Atletica leggera e sport invernali sopravvivono solo perché lo Stato mantiene ancora le squadre sportive delle varie Armi, altrimenti "ciao, Ninetta...". E lo stesso vale per discipline di cui si parla (casomai) ogni quattro anni (tiro con l'arco, tiro a volo etc.). Da noi la cultura sportiva (la cultura tout-court?) è praticamente inesistente. Cialtronia!... E non per caso.
Ricordo quando il volley italiano vinse la centesima (!!!) coppa europea (tra maschile e femminile) qualche tempo fa. La Gazzetta dello Sport dedicò all'evento tre/quarti di pagina. Lo stesso trattamento fu riservato a Balotelli (fuori-rosa interista per motivi disciplinari) che aveva visto in TV il derby "milan-Inter" a casa con la mamma. Patetico...
Ritornando IT: se per vostro figlio sognate un futuro da agonista, ma per un bizzarro scherzo della natura il pargolo non dovesse superare (se non di poco) il metro e sessanta, non disperate! Potrebbe sempre diventare il nuovo Jury Chechi...
Perché suddividere gli sport per nazionalità?
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Perché suddividere gli sport per nazionalità?
Libera associazione d'idee...
Nel (relativo) OT sottolineavo che anche la mancanza di cultura sportiva può essere ammessa quale discriminante.
Si è portato ad esempio la differenza esistente a livello di pratica agonistica nei college USA. In Italia non esiste un sistema equivalente perché la nostra scuola semplicemente non prevede alcun tipo di "inquadramento" in tal senso.
Poi magari non è determinante, non so... Era per dire.
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Re: Tipologie atletiche
primaverino ha scritto:
Libera associazione d'idee...
Nel (relativo) OT sottolineavo che anche la mancanza di cultura sportiva può essere ammessa quale discriminante.
Si è portato ad esempio la differenza esistente a livello di pratica agonistica nei college USA. In Italia non esiste un sistema equivalente perché la nostra scuola semplicemente non prevede alcun tipo di "inquadramento" in tal senso.
Poi magari non è determinante, non so... Era per dire.
Considerazione interessante ma appunto difficile da determinare.
Ci sono paesi poveri ad esempio che producono campioni in sport da ricchi, vedi il Brasile che per anni è stato la forgia di piloti di F1 di prima categoria, altri ricchi - Paesi scandinavi ad esempio - forgia di campioni in sport "Poveri".
Poi c'è il discorso delle condizioni climatiche, tra i finlandesi ad esempio ci sono e ci saranno sempre ottimi piloti di rally...
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Re: Tipologie atletiche
Il Brasile è un paese ricchissimo ed una delle potenze mondiali emergenti, nonostante gran parte della sua popolazione viva nella miseria.
Però il discorso di primaverino non è sbagliato: uno degli allenatori del povero Mennea anni fa disse che i record dell'atletica sarebbero stati tutti da riscrivere, poiché la maggior parte dei talenti atletici migliori predilige sport più redditizi, e portava gli esempi di Jordan (che a suo dire era molto meglio di Carl Lewis) ed altri giocatori di basket USA di quel tempo.
Però il discorso di primaverino non è sbagliato: uno degli allenatori del povero Mennea anni fa disse che i record dell'atletica sarebbero stati tutti da riscrivere, poiché la maggior parte dei talenti atletici migliori predilige sport più redditizi, e portava gli esempi di Jordan (che a suo dire era molto meglio di Carl Lewis) ed altri giocatori di basket USA di quel tempo.
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Re: Tipologie atletiche
E a proposito di considerazioni climatiche e ambientali... (ma anche di "buona razza")
Una volta lessi un'intervista a Sebastian Coe (campionissimo negli 800 e 1500m). Raccontava di quando, anni addietro, si stava allenando sugli altipiani del Kenya in preparazione delle Olimpiadi; durante l'allenamento venne affiancato da una mezza dozzina di bimbetti di nove-dieci anni d'età che lo accompagnarono per circa cinque-sei chilometri. Ad un certo punto Coe disse loro: "potete anche rallentare, ragazzi... Io mi sto allenando per le Olimpiadi...". Uno di loro rispose: "Tranquillo, sir, questo è il nostro passo normale... Stiamo andando a scuola..."
Una volta lessi un'intervista a Sebastian Coe (campionissimo negli 800 e 1500m). Raccontava di quando, anni addietro, si stava allenando sugli altipiani del Kenya in preparazione delle Olimpiadi; durante l'allenamento venne affiancato da una mezza dozzina di bimbetti di nove-dieci anni d'età che lo accompagnarono per circa cinque-sei chilometri. Ad un certo punto Coe disse loro: "potete anche rallentare, ragazzi... Io mi sto allenando per le Olimpiadi...". Uno di loro rispose: "Tranquillo, sir, questo è il nostro passo normale... Stiamo andando a scuola..."
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Re: Tipologie atletiche
davide ha scritto:Il Brasile è un paese ricchissimo ed una delle potenze mondiali emergenti, nonostante gran parte della sua popolazione viva nella miseria.
Però il discorso di primaverino non è sbagliato: uno degli allenatori del povero Mennea anni fa disse che i record dell'atletica sarebbero stati tutti da riscrivere, poiché la maggior parte dei talenti atletici migliori predilige sport più redditizi, e portava gli esempi di Jordan (che a suo dire era molto meglio di Carl Lewis) ed altri giocatori di basket USA di quel tempo.
Non sapevo del Brasile, comunque secondo me il fattore massa è determinante...non credo sia un caso che oltre ai campioni di F1 sia patria di una quantità ben maggiore di calciatori, sport che non richiede molto per essere praticato...
Anche il discorso "Transfer" da uno sport all'altro è interessante. Aggiungo che a mio parere esistono anche campioni "Di testa", Schuhmacher ad esempio sarebbe emerso in qualsiasi altro sport compatibile con le sua caratteristiche genetiche, è uno che mai e poi mai si sarebbe accontentato di secondi posti.
primaverino ha scritto:E a proposito di considerazioni climatiche e ambientali... (ma anche di "buona razza")
Una volta lessi un'intervista a Sebastian Coe (campionissimo negli 800 e 1500m). Raccontava di quando, anni addietro, si stava allenando sugli altipiani del Kenya in preparazione delle Olimpiadi; durante l'allenamento venne affiancato da una mezza dozzina di bimbetti di nove-dieci anni d'età che lo accompagnarono per circa cinque-sei chilometri. Ad un certo punto Coe disse loro: "potete anche rallentare, ragazzi... Io mi sto allenando per le Olimpiadi...". Uno di loro rispose: "Tranquillo, sir, questo è il nostro passo normale... Stiamo andando a scuola..."
Altro discorso interessantissimo. Non mi ricordo di quale tribù si tratta, ma ce n'è una che da la caccia alle gazzelle a piedi (Scalzi) dandosi il turno a rincorrerle finché, sfiancate, non ce la fanno più...immaginiamoci uno di questi figuri ben nutrito e ben allenato secondo i canoni più moderni come correrebbe il mezzofondo...
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Re: Tipologie atletiche
Nel calcio il discorso "massa" è indubbiamente determinante... Giocano per ore ed ore sulla spiaggia a piedi nudi, ogni giorno per anni... Pochi di loro emergono gli altri rimangono nella miseria, avevo visto un documentario interessante in merito sulla questione...Non sapevo del Brasile, comunque secondo me il fattore massa è determinante...non credo sia un caso che oltre ai campioni di F1 sia patria di una quantità ben maggiore di calciatori, sport che non richiede molto per essere praticato...
Anche il discorso "Transfer" da uno sport all'altro è interessante. Aggiungo che a mio parere esistono anche campioni "Di testa", Schuhmacher ad esempio sarebbe emerso in qualsiasi altro sport compatibile con le sua caratteristiche genetiche, è uno che mai e poi mai si sarebbe accontentato di secondi posti.
Read more: http://atei.forumitalian.com/t5072p20-tipologie-atletiche#ixzz2PIogastx
Sul discorso "testa" ritengo che sia il fattore determinante nella distinzione campione/buon giocatore (o atleta) o campione/talento incompiuto. Lo sport è pieno di esempi di gente che avrebbe avuto le potenzialità per spaccare, ma si sono accontentati di meno oppure per debolezza caratteriale sono proprio scomparsi.
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Re: Tipologie atletiche
davide ha scritto:[...]Sul discorso "testa" ritengo che sia il fattore determinante nella distinzione campione/buon giocatore (o atleta) o campione/talento incompiuto. Lo sport è pieno di esempi di gente che avrebbe avuto le potenzialità per spaccare, ma si sono accontentati di meno oppure per debolezza caratteriale sono proprio scomparsi.
Senza dubbio. Anzi potrebbe essere che gli sport nei quali il fattore genetico/corporatura è determinante siano la minoranza, nuoto, basket, per citare i primi che mi vengono in mente.
Mennea tipico esempio, da ragazzo era rachitico...ma aveva la testa di granito
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Re: Tipologie atletiche
Il primo che mi viene in menteRasputin ha scritto:davide ha scritto:[...]Sul discorso "testa" ritengo che sia il fattore determinante nella distinzione campione/buon giocatore (o atleta) o campione/talento incompiuto. Lo sport è pieno di esempi di gente che avrebbe avuto le potenzialità per spaccare, ma si sono accontentati di meno oppure per debolezza caratteriale sono proprio scomparsi.
Senza dubbio. Anzi potrebbe essere che gli sport nei quali il fattore genetico/corporatura è determinante siano la minoranza, nuoto, basket, per citare i primi che mi vengono in mente.
Mennea tipico esempio, da ragazzo era rachitico...ma aveva la testa di granito
Wes Matthews. Chi è? Non lo conosce nessuno scommetto, nemmeno chi come me è appassionato di basket. Nulla di male. Fa parte della categoria "talento da schiantare, testa bacata". Vinse due titoli NBA coi Lakers dello showtime, dove dava il cambio nientepopodimeno che a Magic Johnson. Mica robetta insomma. Però evidentemente c'era qualcosa che non andava, finì fuori dall'NBA e venne ingaggiato dalla Pallacanestro Varese nella stagione 89-90 (la squadra per cui tifo io, ecco perché lo conosco), dove mostrò subito numeri da paura, facendo giocate che nel basket italiano di allora erano fantascienza pura. A metà stagione venne tagliato, ufficialmente perché aveva sputato addosso ad un arbitro (nel frattempo era anche riuscito a fare a cazzotti con un altro giocatore durante l'All Star Game, partita che più amichevole non si può): in realtà pare che l'avessero pizzicato positivo alla coca e che avesse una passione per le ragazzine troppo giovani... Fini la propria carriera nelle Filippine mi pare....
Poi ci sono esempi opposti, di gente non talentuosa, ma con palle e testa d'acciaio, e grazie a queste riesce ad ottenere risultati che altri si sognerebbero, ed a questi io mi inchino rispettoso.
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Re: Tipologie atletiche
davide ha scritto:
Il primo che mi viene in mente
Wes Matthews. Chi è?[...]
Poi ci sono esempi opposti, di gente non talentuosa, ma con palle e testa d'acciaio, e grazie a queste riesce ad ottenere risultati che altri si sognerebbero, ed a questi io mi inchino rispettoso.
Graaaande Davide!!! (Forza Varese!!!)
Ho avuto la fortuna di vederlo spessissime volte (ero abbonato in quegli anni). Trasferte comprese. Uno dei più fantascientifici giocatori mai visti in Italia! Dotato di un "primo passo" da paura accelerava da fermo alla sua velocità massima (ragguardevole) in un battibaleno (pareva un ghepardo, cazzo!...). In più a dispetto di un fisico "normale" possedeva un'elevazione degna di un saltatore. Un mostro! Se gli avessero "montato" anche il cervello (evidentemente rimasto in magazzino) sarebbe stato perfetto! Però, minchia, lo "tagliarono" alla vigilia delle Final Four di Coppa Italia (perdemmo con la Virtus a Forlì... Io c'ero...). Con lui in campo, oggi avremmo in bacheca una coppa in più... E per soprammercato quell'anno perdemmo anche la finale scudetto contro la Scavolini.
p.s.: chiaramente se sei il "cambio" di Magic Johnson il parquet lo calchi soprattutto in allenamento... In Italia, tuttavia, giocò pure un altro cambio del divino Earvin. Era (nientepopodimenoché) Norman Nixon. Te lo ricordi?...
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Re: Tipologie atletiche
Miticoooooo!!!
Ero troppo ragazzino per potermi permettere abbonamenti e trasferte (solo quelle vicine con le odiate Cantù e Milano). Ma delle partite interne non me ne perdevo una. Anzi la stagione precedente a quella menzionata, l'ultima targata Divarese, io ero sempre tra quelli che pulivano il parquet (un buon modo per entrare gratis )
Nixon non me lo ricordavo, ma ricordo bene il cambio di Larry Bird, che giocava sempre a Pesaro: Darren Daye, che spettacolo di giocatore!!
Sono sempre convinto che senza l'infortunio al Meo quella finale scudetto sarebbe potuta finire diversamente... Quanti rimpianti, ma anche quanti bei ricordi! Quella Ranger rimane secondo me la squadra più forte che abbiamo visto a Varese dalla metà degli anni 80 fino ad ora, Roosters della stella compresi.
Ero troppo ragazzino per potermi permettere abbonamenti e trasferte (solo quelle vicine con le odiate Cantù e Milano). Ma delle partite interne non me ne perdevo una. Anzi la stagione precedente a quella menzionata, l'ultima targata Divarese, io ero sempre tra quelli che pulivano il parquet (un buon modo per entrare gratis )
Nixon non me lo ricordavo, ma ricordo bene il cambio di Larry Bird, che giocava sempre a Pesaro: Darren Daye, che spettacolo di giocatore!!
Sono sempre convinto che senza l'infortunio al Meo quella finale scudetto sarebbe potuta finire diversamente... Quanti rimpianti, ma anche quanti bei ricordi! Quella Ranger rimane secondo me la squadra più forte che abbiamo visto a Varese dalla metà degli anni 80 fino ad ora, Roosters della stella compresi.
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Re: Tipologie atletiche
davide ha scritto:Miticoooooo!!!
Ero troppo ragazzino per potermi permettere abbonamenti e trasferte (solo quelle vicine con le odiate Cantù e Milano). Ma delle partite interne non me ne perdevo una. Anzi la stagione precedente a quella menzionata, l'ultima targata Divarese, io ero sempre tra quelli che pulivano il parquet (un buon modo per entrare gratis )
Nixon non me lo ricordavo, ma ricordo bene il cambio di Larry Bird, che giocava sempre a Pesaro: Darren Daye, che spettacolo di giocatore!!
Sono sempre convinto che senza l'infortunio al Meo quella finale scudetto sarebbe potuta finire diversamente... Quanti rimpianti, ma anche quanti bei ricordi! Quella Ranger rimane secondo me la squadra più forte che abbiamo visto a Varese dalla metà degli anni 80 fino ad ora, Roosters della stella compresi.
Darren Daye (e 'sticazzi!...). Faceva coppia con Darwin Cook (giù il cappello). Il colmo è che quell'anno la Scavolini aveva iniziato la stagione con Aza Petrovic (fratello del mitico Drazen) e Russ Ballard. Il secondo s'infortunò "pesante", talché il primo fu "tagliato" per motivi tecnici. Ma Bianchini (che era una volpe) seppe scegliere bene, approfittando dei "tagli" NBA. Che sfiga!... .
Comunque hai ragione. Il combinato disposto tra il taglio di Wes (sostituito dal dignitoso, ma niente più, F. Johnson) e l'infortunio occorso al Meo, determinarono lo squilibrio tattico che ci impedì di conquistare "la stella" con un decennio d'anticipo.
Ma (tanto per parlare) considera che la miglior Varese dall'Ottantacinque in poi non l'abbiamo mai vista, perché dopo lo scudetto della Stella (1999) il progetto di Bulgheroni prevedeva la riconferma degli otto decimi della squadra con l'innesto di Gentile e di Rusconi. Non se ne fece nulla e la squadra fu "smembrata" (rimasero solo Pozzecco, Meneghin e Santiago) ma tuttavia in coppa dei Campioni fummo eliminati dall'Olimpiakos Pireo (ns. budget 3,5 mld di lire, loro budget 44 mld di lire...) solo all'overtime. A ben pensarci, in bacheca manca anche una CoppaCampioni... O tempora, o mores...
Comunque se eri uno di quelli che puliva il parquet ti avrò senz'altro visto... Io stavo in curva Nord (Boys Varese...)
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Re: Tipologie atletiche
davide ha scritto:
Poi ci sono esempi opposti, di gente non talentuosa, ma con palle e testa d'acciaio, e grazie a queste riesce ad ottenere risultati che altri si sognerebbero, ed a questi io mi inchino rispettoso.
Anch'io. Ma continuano ad essermi più simpatici i geni sregolati, come Maradona...
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Re: Tipologie atletiche
Questione di affinità: io ho giocato agonisticamente solo a basket, ma in quanto a talento offensivo scarseggiavo anzichenòRasputin ha scritto:davide ha scritto:
Poi ci sono esempi opposti, di gente non talentuosa, ma con palle e testa d'acciaio, e grazie a queste riesce ad ottenere risultati che altri si sognerebbero, ed a questi io mi inchino rispettoso.
Anch'io. Ma continuano ad essermi più simpatici i geni sregolati, come Maradona...
Va guardato tutto
Il posto in squadra me lo sono sempre sudato difendendo come un ossesso (spesso e volentieri mi toccava il più forte degli avversari, e quando si difendeva "box and one" indovina chi era il fortunato "one") e usando la testa (perdevo pochissimi palloni).
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Re: Tipologie atletiche
davide ha scritto:
Questione di affinità: io ho giocato agonisticamente solo a basket, ma in quanto a talento offensivo scarseggiavo anzichenò
Il posto in squadra me lo sono sempre sudato difendendo come un ossesso (spesso e volentieri mi toccava il più forte degli avversari, e quando si difendeva "box and one" indovina chi era il fortunato "one") e usando la testa (perdevo pochissimi palloni).
Occhio, io non ho alcuna affinità col calcio - che odio - dicevo solo che mi piacciono i geni sregolati, anche se nutro il tuo stesso rispetto per quelli "Di testa" (E coglioni).
L'unico gioco di squadra che ho praticato agonisticamente è stata la pallanuoto. Ma non avevo il fisico, anche se piuttosto tignoso con 60 kg da attaccante mi facevano nero i difensori avversari e da difensore gli attaccanti avversari, tutte bestie da 80 kg +
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Re: Tipologie atletiche
Sì intendevo affinità di tipologie (campione sregolato vs buon giocatore disciplinato). Mi sarebbe piaciuto essere un campione sregolato alla Pozzecco, ma purtroppo.....
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