No alla Turchia in Europa
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No alla Turchia in Europa
Le associazioni, le organizzazioni e le istituzioni europee delle comunità armene in Europa e le organizzazioni europee per i Diritti Umani, sottopongono ai 15 governi membri dell’Unione Europea il seguente appello:
In prossimità dell’incontro di Copenhagen del 12-13 dicembre 2002, la Turchia ha intensificato le pressioni sui paesi dell’Unione al fine di forzare il Consiglio d’Europa a fissare un calendario che definisca le date della propria adesione all’Europa.
Esprimiamo la nostra forte opposizione politica ed etica, ad una tale prospettiva, per quanto riguarda le gravi mancanze, in quel paese, rispetto ai Diritti Umani ed in generale per l’insensibilità ai valori morali ed agli ideali di pace e di giustizia propria dei paesi dell’Unione Europea.
La Turchia è uno stato genocida.: anche se il genocidio degli Armeni era stato programmato e perpetrato da un precedente regime, la Turchia moderna, stato successore nei termini del diritto internazionale, ha la responsabilità morale, legale e materiale di quello che è stato definito il primo genocidio del XX° secolo. Estranea a qualsiasi idea di pentimento, la Turchia moderna aggrava la propria posizione prolungando il genocidio attraverso:
le leggi anti-armene, promulgate dall’attuale Repubblica Turca, che legittimano ufficialmente la confisca di tutti i beni degli Armeni deportati e assassinati. Nel 2002 queste leggi sono ancora in vigore.
La distruzione passata e attuale - o la turchizzazione – del patrimonio millenario dell’Armenia Occidentale. Ad Ani, per esempio, la repubblica turca è riuscita a ricostruire la “storia” di questa capitale millenaria dell’Armenia storica, senza menzionare nemmeno una volta la parola armenia o armeno.
Il mantenimento di uno status di cittadini di secondo livello per la piccola minoranza armena attuale. Gli armeni della turchia sono costretti ad adottare cognomi turchi per evitare discriminazioni e vessazioni quotidiane. L’insegnamento della lingua, della religione e della storia armena è a malapena tollerato e si svolge sotto il controllo di un commissario politico turco. I luoghi di culto sono spesso bersaglio di attentati e vandalismi ed i membri della minoranza armena subiscono spesso minacce verbale e fisiche.
La Turchia è uno stato negazionista: sotto l’alta sorveglianza del suo Consiglio di sicurezza, la Turchia diffonde le proprie tesi della vergogna all’interno delle sue frontiere come all’esterno ed in particolar modo in Europa. Così chiunque parla del genocidio degli armeni oggi in turchia, rischia la prigione e si espone di fatto alla tortura. D’altronde una decisione governativa del 2002 rende ufficiale la negazione del genocidio degli armeni e ne prescrive l’insegnamento nelle scuole primarie e secondarie .
La Turchia è uno stato aggressivo ed è fattore d’instabilità nella regione: oltre al caso di Cipro, la Turchia ha messo in atto da anni un criminale e alquanto ingiustificato blocco delle frontiere nei confronti della piccola Repubblica d’Armenia, alimentando così i conflitti regionali nel Caucaso. Inoltre la Turchia non manca di lanciare ripetute minacce di “dare ancora una buona lezione” agli Armeni. Essa non ha mai rinunciato alle sue ambizioni d’espansione pan-turaniana come è emerso da una recente rivelazione di un piano strategico per invadere l’Armenia due anni dopo l’indipendenza.
Oggi siamo fermamente contrari che l’Unione Europea ammetta nel proprio seno un paese che continua a mettere in atto comportamenti contrari ai valori europei. Rifiutiamo l’integrazione in Europa di un paese dove le minoranze vivono sotto la minaccia permanente di rappresaglie amministrative e fisiche, quando denunciano le pressioni subite da parte dell’autorità, dei mass media e della maggioranza Turca . Rifiutiamo l’adesione di uno stato che si è costruito sui cadaveri del popolo armeno, per due terzi sterminato; di uno stato che senza vergogna occulta il genocidio. Rifiutiamo questa giunta che quotidianamente si fa beffe dei Diritti Umani e del Diritto Internazionale.
Noi, cittadini dell’Unione Europea, chiediamo che l’Unione ponga il riconoscimento del genocidio degli Armeni da parte dello stato turco come condizione per la sua adesione, nel quadro del rispetto dei valori di democrazia e dei diritti umani, conformemente all’impegno già preso secondo il quale “ il rifiuto dell’attuale governo turco di riconoscere il genocidio commesso contro il popolo armeno, costituisce un ostacolo insormontabile per accedere all’esame di una eventuale adesione della Turchia” (risoluzione del parlamento Europeo su una soluzione politica della questione armena –18 giugno 1987). Protestiamo affinché l’Unione imponga alla Turchìa di fornire delle garanzie per tutelare la sicurezza degli eredi del genocidio.
Noi, cittadini dell’Unione Europea, chiediamo che l’Unione Europea esiga dalla Turchia l’abolizione delle leggi anti-armene così come ha combattuto, negli ultimi decenni, per la condanna delle leggi anti-ebraiche. E che la turchia cessi la sua politica razziale contro le minoranze ed in particolar modo contro la minoranza armena.
Noi, cittadini dell’Unione Europea, chiediamo che l’Unione Europea dichiari in modo esplicito e forte che l’eliminazione del blocco delle frontiere con la Repubblica d’Armenia è una delle condizioni per l’adesione della Turchia all’Unione Europea secondo la convenzione di Copenhagen.
Riteniamo che è responsabilità politica dell’Unione Europea operare per la democratizzazione della Turchia ed esigere il verificarsi delle condizioni sopra indicate. Riteniamo inoltre che solo la soddisfazione di queste esigenze potrebbe attestare la trasformazione della società turca in senso democratico e multiculturale.
Saremo estremamente vigili e sapremo distinguere quelli che offendono gli ideali europei da quelli che aderiscono veramente al progetto di civilizzazione dell’Unione Europea. Se l’errore commesso a Monaco nel 1938 dovesse ripetersi a Copenhagen nel 2002 i membri del Consiglio d’Europa ne saranno responsabili davanti alla storia. Noi li ricordiamo pertanto ad essere all’altezza della situazione per l’allargamento dell’Unione Europea e per quanto riguarda la Turchia a scegliere tra i vantaggi delle circostanze ed il rischio della morte (morale) annunciata della stessa Unione.
el Consiglio d’Europa ne saranno responsabili davanti alla storia. Noi li ricordiamo pertanto ad essere all’altezza della situazione per l’allargamento dell’Unione Europea e per quanto riguarda la Turchia a scegliere tra i vantaggi delle circostanze ed il rischio della morte (morale) annunciata della stessa Unione.
http://www.comunitaarmena.it
In prossimità dell’incontro di Copenhagen del 12-13 dicembre 2002, la Turchia ha intensificato le pressioni sui paesi dell’Unione al fine di forzare il Consiglio d’Europa a fissare un calendario che definisca le date della propria adesione all’Europa.
Esprimiamo la nostra forte opposizione politica ed etica, ad una tale prospettiva, per quanto riguarda le gravi mancanze, in quel paese, rispetto ai Diritti Umani ed in generale per l’insensibilità ai valori morali ed agli ideali di pace e di giustizia propria dei paesi dell’Unione Europea.
La Turchia è uno stato genocida.: anche se il genocidio degli Armeni era stato programmato e perpetrato da un precedente regime, la Turchia moderna, stato successore nei termini del diritto internazionale, ha la responsabilità morale, legale e materiale di quello che è stato definito il primo genocidio del XX° secolo. Estranea a qualsiasi idea di pentimento, la Turchia moderna aggrava la propria posizione prolungando il genocidio attraverso:
le leggi anti-armene, promulgate dall’attuale Repubblica Turca, che legittimano ufficialmente la confisca di tutti i beni degli Armeni deportati e assassinati. Nel 2002 queste leggi sono ancora in vigore.
La distruzione passata e attuale - o la turchizzazione – del patrimonio millenario dell’Armenia Occidentale. Ad Ani, per esempio, la repubblica turca è riuscita a ricostruire la “storia” di questa capitale millenaria dell’Armenia storica, senza menzionare nemmeno una volta la parola armenia o armeno.
Il mantenimento di uno status di cittadini di secondo livello per la piccola minoranza armena attuale. Gli armeni della turchia sono costretti ad adottare cognomi turchi per evitare discriminazioni e vessazioni quotidiane. L’insegnamento della lingua, della religione e della storia armena è a malapena tollerato e si svolge sotto il controllo di un commissario politico turco. I luoghi di culto sono spesso bersaglio di attentati e vandalismi ed i membri della minoranza armena subiscono spesso minacce verbale e fisiche.
La Turchia è uno stato negazionista: sotto l’alta sorveglianza del suo Consiglio di sicurezza, la Turchia diffonde le proprie tesi della vergogna all’interno delle sue frontiere come all’esterno ed in particolar modo in Europa. Così chiunque parla del genocidio degli armeni oggi in turchia, rischia la prigione e si espone di fatto alla tortura. D’altronde una decisione governativa del 2002 rende ufficiale la negazione del genocidio degli armeni e ne prescrive l’insegnamento nelle scuole primarie e secondarie .
La Turchia è uno stato aggressivo ed è fattore d’instabilità nella regione: oltre al caso di Cipro, la Turchia ha messo in atto da anni un criminale e alquanto ingiustificato blocco delle frontiere nei confronti della piccola Repubblica d’Armenia, alimentando così i conflitti regionali nel Caucaso. Inoltre la Turchia non manca di lanciare ripetute minacce di “dare ancora una buona lezione” agli Armeni. Essa non ha mai rinunciato alle sue ambizioni d’espansione pan-turaniana come è emerso da una recente rivelazione di un piano strategico per invadere l’Armenia due anni dopo l’indipendenza.
Oggi siamo fermamente contrari che l’Unione Europea ammetta nel proprio seno un paese che continua a mettere in atto comportamenti contrari ai valori europei. Rifiutiamo l’integrazione in Europa di un paese dove le minoranze vivono sotto la minaccia permanente di rappresaglie amministrative e fisiche, quando denunciano le pressioni subite da parte dell’autorità, dei mass media e della maggioranza Turca . Rifiutiamo l’adesione di uno stato che si è costruito sui cadaveri del popolo armeno, per due terzi sterminato; di uno stato che senza vergogna occulta il genocidio. Rifiutiamo questa giunta che quotidianamente si fa beffe dei Diritti Umani e del Diritto Internazionale.
Noi, cittadini dell’Unione Europea, chiediamo che l’Unione ponga il riconoscimento del genocidio degli Armeni da parte dello stato turco come condizione per la sua adesione, nel quadro del rispetto dei valori di democrazia e dei diritti umani, conformemente all’impegno già preso secondo il quale “ il rifiuto dell’attuale governo turco di riconoscere il genocidio commesso contro il popolo armeno, costituisce un ostacolo insormontabile per accedere all’esame di una eventuale adesione della Turchia” (risoluzione del parlamento Europeo su una soluzione politica della questione armena –18 giugno 1987). Protestiamo affinché l’Unione imponga alla Turchìa di fornire delle garanzie per tutelare la sicurezza degli eredi del genocidio.
Noi, cittadini dell’Unione Europea, chiediamo che l’Unione Europea esiga dalla Turchia l’abolizione delle leggi anti-armene così come ha combattuto, negli ultimi decenni, per la condanna delle leggi anti-ebraiche. E che la turchia cessi la sua politica razziale contro le minoranze ed in particolar modo contro la minoranza armena.
Noi, cittadini dell’Unione Europea, chiediamo che l’Unione Europea dichiari in modo esplicito e forte che l’eliminazione del blocco delle frontiere con la Repubblica d’Armenia è una delle condizioni per l’adesione della Turchia all’Unione Europea secondo la convenzione di Copenhagen.
Riteniamo che è responsabilità politica dell’Unione Europea operare per la democratizzazione della Turchia ed esigere il verificarsi delle condizioni sopra indicate. Riteniamo inoltre che solo la soddisfazione di queste esigenze potrebbe attestare la trasformazione della società turca in senso democratico e multiculturale.
Saremo estremamente vigili e sapremo distinguere quelli che offendono gli ideali europei da quelli che aderiscono veramente al progetto di civilizzazione dell’Unione Europea. Se l’errore commesso a Monaco nel 1938 dovesse ripetersi a Copenhagen nel 2002 i membri del Consiglio d’Europa ne saranno responsabili davanti alla storia. Noi li ricordiamo pertanto ad essere all’altezza della situazione per l’allargamento dell’Unione Europea e per quanto riguarda la Turchia a scegliere tra i vantaggi delle circostanze ed il rischio della morte (morale) annunciata della stessa Unione.
el Consiglio d’Europa ne saranno responsabili davanti alla storia. Noi li ricordiamo pertanto ad essere all’altezza della situazione per l’allargamento dell’Unione Europea e per quanto riguarda la Turchia a scegliere tra i vantaggi delle circostanze ed il rischio della morte (morale) annunciata della stessa Unione.
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Ludwig von Drake- -------------
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Re: No alla Turchia in Europa
Un appello un po' vecchiotto eh?
Ad ogni modo, 7 anni dopo, la Turchia non è ancora in Europa nè è vicina ad esserlo. E se devo dirla tutta, se anche si mettesse a posto con tutte le leggi discriminatorie, in Europa non la vorrei lo stesso. Semplicemente, non è un paese europeo.
Ad ogni modo, 7 anni dopo, la Turchia non è ancora in Europa nè è vicina ad esserlo. E se devo dirla tutta, se anche si mettesse a posto con tutte le leggi discriminatorie, in Europa non la vorrei lo stesso. Semplicemente, non è un paese europeo.
davide- -------------
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Re: No alla Turchia in Europa
davide ha scritto:Un appello un po' vecchiotto eh?
Ad ogni modo, 7 anni dopo, la Turchia non è ancora in Europa nè è vicina ad esserlo. E se devo dirla tutta, se anche si mettesse a posto con tutte le leggi discriminatorie, in Europa non la vorrei lo stesso. Semplicemente, non è un paese europeo.
E concordo in pieno.
Se l'Unione Europea è solo un accordo economico, allora ben venga la Turchia. Se vuole presentare anche un'identità culturale (che non vuol dire "radici cristiane"), la Turchia non c'entra nulla.
AK- -----------
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Re: No alla Turchia in Europa
dal punto di vista della laicità la turkia è ben avanti all'italia; contro le ingerenze religiose si sono mobilitati milioni di cittadini.
questo da noi ce lo possiamo scordare.
il popolo turco è un popolo dignitoso;
noi invece::::?
comunque il mio parere non è obiettivo poiké dopo essere stato in quel paese
(alcuni giorni) sono ritornato filoturco.
istanbul non si dimentica facilmente.
questo da noi ce lo possiamo scordare.
il popolo turco è un popolo dignitoso;
noi invece::::?
comunque il mio parere non è obiettivo poiké dopo essere stato in quel paese
(alcuni giorni) sono ritornato filoturco.
istanbul non si dimentica facilmente.
___________________
potrei pure diventare credente se le cose in cui credere fossero credibili......
(dario decuri)
Re: No alla Turchia in Europa
Già neanche gli armeni la dimenticano facilmente.
Lo stato di cui sei "affiliato" è uno stato negazionista. Se negassero l'olocausto degli ebrei saresti inorridito. Il fatto che neghino il genocidio degli armeni e impediscano anche il solo parlare dello stesso, a quanto pare, non ti tange più di tanto.
Lo stato di cui sei "affiliato" è uno stato negazionista. Se negassero l'olocausto degli ebrei saresti inorridito. Il fatto che neghino il genocidio degli armeni e impediscano anche il solo parlare dello stesso, a quanto pare, non ti tange più di tanto.
Ludwig von Drake- -------------
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Re: No alla Turchia in Europa
ERRI8013 ha scritto:Già neanche gli armeni la dimenticano facilmente.
Lo stato di cui sei "affiliato" è uno stato negazionista. Se negassero l'olocausto degli ebrei saresti inorridito. Il fatto che neghino il genocidio degli armeni e impediscano anche il solo parlare dello stesso, a quanto pare, non ti tange più di tanto.
Il genocidio armeno fu una cosa atroce. Si ricorda che Hitler, presentando la "soluzione finale", a uno che gli chiese "ma non possiamo uccidere tutti gli ebrei, qualcuno se ne accorgerà!" rispose "Si sono forse accorti degli armeni?"
La diaspora armena, conseguenza del genocidio, non è cessata ancora oggi. Ci sono armeni sparsi in tutto il mondo, e molti hanno anche cambiato cognome. In Italia ad esempio Paolo Kessiogolu è armeno (e il cognome, pur bizzarro, non è armeno).
La questione con la Turchia in ogni caso è abbastanza complicata. La "difesa" della Turchia di fronte alle accuse consiste nel dire "se anche c'è stato qualcosa, non siamo stati noi, ma è stato l'Impero Ottomano".
E, dal momento che la repubblica turca di Ataturk si basa anche sul contrasto col sultanato ottomano precedente, probabilmente non possono per motivi interni ammettere colpe, perché significherebbe sminuire le colpe del sultanato.
Insomma, la situazione è complicatissima, a mio avviso non bollabile semplicemente come "negazionismo".
AK- -----------
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Re: No alla Turchia in Europa
erri, non sono affiliato turco; sono uno ke è stato in turkia; sono rimasto colpito dalla bellezza di quel paese e dall'affabilità del popolo (o almeno di quello con cui sono stato in contatto)
il tuo rikiamo al genocidio armeno è completamente fuori luogo; sarebbe come
se a un turista ke visita la sicilia ed esalta le sue bellezze naturali e i pregi della gente, tu gli andassi a tirar fuori i crimini della mafia.....
tra l'altro gli italiani in libia hanno davvero fatto cose turke; e allora?
il tuo rikiamo al genocidio armeno è completamente fuori luogo; sarebbe come
se a un turista ke visita la sicilia ed esalta le sue bellezze naturali e i pregi della gente, tu gli andassi a tirar fuori i crimini della mafia.....
tra l'altro gli italiani in libia hanno davvero fatto cose turke; e allora?
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potrei pure diventare credente se le cose in cui credere fossero credibili......
(dario decuri)
Re: No alla Turchia in Europa
Allora, non sono stato chiaro.
Non ho mai detto che tu sia turco, tu hai detto di essere filo-turco e quindi io ho parlato di uno stato di cui sei "affiliato" (notare le virgolette).
Tu sei intervenuto in un 3d dove si discuteva su quanto fosse corretto includere la Turchia nell'Europa politica dicendo "dal punto di vista della laicità la turkia è ben avanti all'italia (...)il popolo turco è un popolo dignitoso (...) dopo essere stato in quel paese (alcuni giorni) sono ritornato filoturco istanbul non si dimentica facilmente".
Ho pensato che questa tua posizione fosse atta a dire che per te è giusto che la Turchia entri in Europa.
Quindi, vado a ripetere che, se ancora consideriamo reato il negare l'olocausto, non possiamo ammettere in Europa uno stato che nega il genocidio armeno.
AK negare è negare, qualsiasi siano le motivazioni. Se la Germania negasse l'olocausto perchè ha problemi col Terzo Reich non si potrebbe che definirla negazionista. Lo storico turco Akcam è stato condannato a 10 anni di carcere per aver scritto del genocidio armeno. La Turchia è una dittatura.
Non ho mai detto che tu sia turco, tu hai detto di essere filo-turco e quindi io ho parlato di uno stato di cui sei "affiliato" (notare le virgolette).
Tu sei intervenuto in un 3d dove si discuteva su quanto fosse corretto includere la Turchia nell'Europa politica dicendo "dal punto di vista della laicità la turkia è ben avanti all'italia (...)il popolo turco è un popolo dignitoso (...) dopo essere stato in quel paese (alcuni giorni) sono ritornato filoturco istanbul non si dimentica facilmente".
Ho pensato che questa tua posizione fosse atta a dire che per te è giusto che la Turchia entri in Europa.
Quindi, vado a ripetere che, se ancora consideriamo reato il negare l'olocausto, non possiamo ammettere in Europa uno stato che nega il genocidio armeno.
AK negare è negare, qualsiasi siano le motivazioni. Se la Germania negasse l'olocausto perchè ha problemi col Terzo Reich non si potrebbe che definirla negazionista. Lo storico turco Akcam è stato condannato a 10 anni di carcere per aver scritto del genocidio armeno. La Turchia è una dittatura.
Ludwig von Drake- -------------
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Re: No alla Turchia in Europa
Esattamente ciò che intendevo io.AK ha scritto:....
Se l'Unione Europea è solo un accordo economico, allora ben venga la Turchia. Se vuole presentare anche un'identità culturale (che non vuol dire "radici cristiane"), la Turchia non c'entra nulla.
Sì beh... d'accordissimo con te sulla laicità, ma non che questo sia requisito necessario e sufficiente all'ingresso nell'Unione. Come lo è, ad esempio, essere uno stato europeo....darik ha scritto:dal punto di vista della laicità la turkia è ben avanti all'italia; contro le ingerenze religiose si sono mobilitati milioni di cittadini.
questo da noi ce lo possiamo scordare.
il popolo turco è un popolo dignitoso;
noi invece::::?
comunque il mio parere non è obiettivo poiké dopo essere stato in quel paese
(alcuni giorni) sono ritornato filoturco.
istanbul non si dimentica facilmente.
davide- -------------
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Re: No alla Turchia in Europa
Pur condividendo parte delle vostre remore, non sono del tutto convinto che isolare la Turchia sia la maniera corretta di far progredire all'interno di questo Stato le posizioni più avanzate e moderne, a scapito di quelle più integraliste. Anzi, l'esperienza mi suggerirebbe il contrario.
micruo- ------------
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Re: No alla Turchia in Europa
@micruo
D'accordissimo con te. Ma rimane il fatto che la Turchia non è in Europa. Possiamo essere amici quanto vogliamo, per il resto.
D'accordissimo con te. Ma rimane il fatto che la Turchia non è in Europa. Possiamo essere amici quanto vogliamo, per il resto.
davide- -------------
- Numero di messaggi : 11190
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Re: No alla Turchia in Europa
@davide
"Non è Europa" è un concetto che può essere inteso in molti modi: geograficamente? Beh, tecnicamente lo è in parte, ma non credo possa essere questa una discriminante... Culturalmente? Nemmeno l'Olanda e la Moldavia hanno tanto in comune, eppure penso che nessun avrebbe nulla in contrario all'entrata di quest'ultima nell'unione europea (tranne la Lega, probabilmente :) )
C'è una larga fetta di Europa che ha molto in comune culturalmente con la Turchia, tutti i Balcani slavi ad esempio, ma anche Grecia, Italia meridionale e Spagna: siamo proprio sicuri di essere più vicini alla Norvegia che alla Turchia? :) e in ogni caso, secondo me il punto non dovrebbe essere nemmeno questo: il punto dovrebbe essere semplicemente se un'integrazione economica e politica con la Turchia sarebbe vantaggiosa o meno per la Comunità Europea. Io non sono sicuro che la risposta sia affermativa: ma non sono nemmeno sicuro del contrario
"Non è Europa" è un concetto che può essere inteso in molti modi: geograficamente? Beh, tecnicamente lo è in parte, ma non credo possa essere questa una discriminante... Culturalmente? Nemmeno l'Olanda e la Moldavia hanno tanto in comune, eppure penso che nessun avrebbe nulla in contrario all'entrata di quest'ultima nell'unione europea (tranne la Lega, probabilmente :) )
C'è una larga fetta di Europa che ha molto in comune culturalmente con la Turchia, tutti i Balcani slavi ad esempio, ma anche Grecia, Italia meridionale e Spagna: siamo proprio sicuri di essere più vicini alla Norvegia che alla Turchia? :) e in ogni caso, secondo me il punto non dovrebbe essere nemmeno questo: il punto dovrebbe essere semplicemente se un'integrazione economica e politica con la Turchia sarebbe vantaggiosa o meno per la Comunità Europea. Io non sono sicuro che la risposta sia affermativa: ma non sono nemmeno sicuro del contrario
micruo- ------------
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Re: No alla Turchia in Europa
micruo ha scritto:Pur condividendo parte delle vostre remore, non sono del tutto convinto che isolare la Turchia sia la maniera corretta di far progredire all'interno di questo Stato le posizioni più avanzate e moderne, a scapito di quelle più integraliste. Anzi, l'esperienza mi suggerirebbe il contrario.
Al riguardo la penso come te, l'isolamento genera isolamento, non sarà uno stato perfetto però l'opportunità di progredire a livello di laicità e diritti civili gliela darei.
___________________
Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi. Voltaire
capricorno- -------------
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Re: No alla Turchia in Europa
Sono assolutamente d'accordo con te. Tuttavia bisogna pure darsi un limite, perchè poi magari ci sarà, che so, a Siria ad avere in comune qualcosa con la Turchia e via dicendo. La Turchia ha una piccola porzione del proprio territorio in Europa, ok, ma insomma... Non è che stiamo qui a far entrare tutti i paesi del circondario (chi coglie la citazione è bravo )micruo ha scritto:@davide
"Non è Europa" è un concetto che può essere inteso in molti modi: geograficamente? Beh, tecnicamente lo è in parte, ma non credo possa essere questa una discriminante... Culturalmente? Nemmeno l'Olanda e la Moldavia hanno tanto in comune, eppure penso che nessun avrebbe nulla in contrario all'entrata di quest'ultima nell'unione europea (tranne la Lega, probabilmente :) )
C'è una larga fetta di Europa che ha molto in comune culturalmente con la Turchia, tutti i Balcani slavi ad esempio, ma anche Grecia, Italia meridionale e Spagna: siamo proprio sicuri di essere più vicini alla Norvegia che alla Turchia? :) e in ogni caso, secondo me il punto non dovrebbe essere nemmeno questo: il punto dovrebbe essere semplicemente se un'integrazione economica e politica con la Turchia sarebbe vantaggiosa o meno per la Comunità Europea. Io non sono sicuro che la risposta sia affermativa: ma non sono nemmeno sicuro del contrario
A livello di laicità, hanno parecchio da insegnare a noi, ma proprio parecchio, te lo garantiscocapricorno ha scritto:
Al riguardo la penso come te, l'isolamento genera isolamento, non sarà uno stato perfetto però l'opportunità di progredire a livello di laicità e diritti civili gliela darei.
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Re: No alla Turchia in Europa
micruo ha scritto:@davide
"Non è Europa" è un concetto che può essere inteso in molti modi: geograficamente? Beh, tecnicamente lo è in parte, ma non credo possa essere questa una discriminante... Culturalmente? Nemmeno l'Olanda e la Moldavia hanno tanto in comune, eppure penso che nessun avrebbe nulla in contrario all'entrata di quest'ultima nell'unione europea (tranne la Lega, probabilmente :) )
C'è una larga fetta di Europa che ha molto in comune culturalmente con la Turchia, tutti i Balcani slavi ad esempio, ma anche Grecia, Italia meridionale e Spagna: siamo proprio sicuri di essere più vicini alla Norvegia che alla Turchia? :) e in ogni caso, secondo me il punto non dovrebbe essere nemmeno questo: il punto dovrebbe essere semplicemente se un'integrazione economica e politica con la Turchia sarebbe vantaggiosa o meno per la Comunità Europea. Io non sono sicuro che la risposta sia affermativa: ma non sono nemmeno sicuro del contrario
No un momento: se vogliamo davvero parlare tecnicamente, allora é una parte molto (ma molto) piccola quella europea, e la capitale é da un bel po' che non sta più là. Poi "non penso" non sembra granché come argomento, altrimenti questa UE arriva ai limiti del mondo.
___________________
-H.
"Vi scongiuro fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di speranze sovraterrene! Lo sappiano o no: sono degli avvelenatori."
(F.W.Nietzsche, Also sprach Zarathustra, Chemnitz 1883).
Helgi- -------------
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Re: No alla Turchia in Europa
davide ha scritto:
A livello di laicità, hanno parecchio da insegnare a noi, ma proprio parecchio, te lo garantisco
Parla per te
Pur in tutta la mia sconfinata umiltà, dubito che un bel 99% di musulmani mi verrà mai a insegnare niente di laicità, nè parecchio, nè poco, nè niente.
Allah è grande e misericordioso, ma quella é una laicizzazione fatta con un tratto di penna. La mentalità e il costume sono un'altra cosa.
___________________
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Re: No alla Turchia in Europa
Helgi ha scritto:davide ha scritto:
A livello di laicità, hanno parecchio da insegnare a noi, ma proprio parecchio, te lo garantisco
Parla per te
Pur in tutta la mia sconfinata umiltà, dubito che un bel 99% di musulmani mi verrà mai a insegnare niente di laicità, nè parecchio, nè poco, nè niente.
Allah è grande e misericordioso, ma quella é una laicizzazione fatta con un tratto di penna. La mentalità e il costume sono un'altra cosa.
sicuramente non avranno da insegnare laicità né a te né a me;
pero quel 50% di turki ke sono scesi in piazza per difenderla,
hanno da insegnarla ad una percentuale ben più alta di italiani
ke di essa se ne strafregano.
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(dario decuri)
Re: No alla Turchia in Europa
Nemmeno il 99% dei cattolici, per la verità... In quanto alla "laicizzazione fatta con un tratto di penna", la storia non è andata esattamente così... il discorso è troppo lungo per essere affrontato in un post, ma l'integralismo attecchisce particolarmente bene laddove gli si dà la possibilità di presentarsi come elemento unificante contro "un'invasione straniera" (non è un caso secondo me, che la diminuzione di laicità in Italia coincida con l'aumento dell'immigrazione). Ed è proprio per questo che non mi sento di appoggiare una politica isolazionista nei confronti della Turchia.
Ah, e infine, se "La UE si estendesse fino ai confini del mondo"... che male c'è? :)
Ah, e infine, se "La UE si estendesse fino ai confini del mondo"... che male c'è? :)
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Re: No alla Turchia in Europa
Scherzi vero? A momenti l'esercito fa un colpo di stato per evitare che il partito islamico moderato (l'equivalente della nostra dc) prenda il potere dopo aver vinto le elezioni. Avevo un collega turco tempo fa, ed un giorno mi ha chiesto (ti assicuro che era veramente sbigottito) come potessimo permettere che il vaticano si impicciasse della politica interna italiana....Helgi ha scritto:
Parla per te
Pur in tutta la mia sconfinata umiltà, dubito che un bel 99% di musulmani mi verrà mai a insegnare niente di laicità, nè parecchio, nè poco, nè niente.
Allah è grande e misericordioso, ma quella é una laicizzazione fatta con un tratto di penna. La mentalità e il costume sono un'altra cosa.
Assolutamente d'accordo con te. La Turchia è molto più laica dell'Italia. Poi ha ben altri problemi, è vero.darik ha scritto:
sicuramente non avranno da insegnare laicità né a te né a me;
pero quel 50% di turki ke sono scesi in piazza per difenderla,
hanno da insegnarla ad una percentuale ben più alta di italiani
ke di essa se ne strafregano.
davide- -------------
- Numero di messaggi : 11190
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 15.11.08
Re: No alla Turchia in Europa
Io temo (detto senza offesa, Helgi, non è rivolto in particolare a te) che si tenda spesso a confondere Islam e integralismo, come se l'Islam in quanto religione fosse "più portato" del cristianesimo ad divenire integralista: mi pare che la storia passata e anche quella recente dimostrino che non sia così. Gli ebrei scacciati dai cattolicissimi regnanti di Spagna si rifugiarono nel regno ottomano (è per questo che in Bosnia sentirete ancora parlare spagnolo presso alcune comunità ebraiche, ad esempio), e le Crociate non le hanno di certo cominciate i Musulmani. Al giorno d'oggi, in Europa certo, malgrado un certo revanscismo della chiesa negli ultimi anni, gli stati a forte maggioranza cristiana sono di gran lunga più laici di quelli Islamici: ma fatevi una passeggiatina negli Stati centrali degli USA, e poi mi raccontate
Inoltre, e questo è il punto che volevo sottolineare prima, il proliferare dell'integralismo islamico ha diverse origini, ma una delle principali è il fatto che noi occidentali abbia passato gli ultimi due secoli a impicciarci dei loro affari interni: è facile, in una situazione del genere, per le frange più accese del potere religioso, fare leva su un mix di difesa delle tradizioni e spirito nazionalistico per aggregare le persone intorno a un'idea integralista e temporale della religione. Posso fare un paio di esempi per spiegare il concetto: Iran, 1956, in uno stato democratico e laico, la CIA organizza un colpo di stato con cui restaura il potere dello Shah. Oppure, OLP, organizzazione araba laica (Arafat ha provato a cavalcare l'onda dell'Islam solo negli ultimi anni della sua vita, ma chi di voi ricorda l'attentato al villaggio olimpico a Monaco, ricorda pure che si parlava di "terroristi arabi" e non, come sempre oggi, anche a sproposito, di "terroristi islamici"). Nel primo caso, la rivoluzione, in cui ovviamente erano presenti vari elementi, è stata cavalcata dagli ayatollah, consegnando il paese all'estremismo religioso. Nel secondo, Hamas ha finito per essere più popolare dell'OLP, con risultati che non mi paiono buoni nè per i palestinesi né per gli israeliani.
Ma potrei continuare con gli esempi: Afganistan e invasione sovietica (in fondo, anche se parliamo di ebraismo e non islamismo, anche nello stesso Israele i gruppi di destra religiosi stanno prendendo sempre più potere...)
Quel che voglio dire, è che se in Europa siamo più laici che in Medio Oriente, non è certo grazie al cristianesimo (e tanto meno al cattolicesimo), e il fatto che si sia islamici non deve necessariamente portare all'integralismo religioso.
Inoltre, e questo è il punto che volevo sottolineare prima, il proliferare dell'integralismo islamico ha diverse origini, ma una delle principali è il fatto che noi occidentali abbia passato gli ultimi due secoli a impicciarci dei loro affari interni: è facile, in una situazione del genere, per le frange più accese del potere religioso, fare leva su un mix di difesa delle tradizioni e spirito nazionalistico per aggregare le persone intorno a un'idea integralista e temporale della religione. Posso fare un paio di esempi per spiegare il concetto: Iran, 1956, in uno stato democratico e laico, la CIA organizza un colpo di stato con cui restaura il potere dello Shah. Oppure, OLP, organizzazione araba laica (Arafat ha provato a cavalcare l'onda dell'Islam solo negli ultimi anni della sua vita, ma chi di voi ricorda l'attentato al villaggio olimpico a Monaco, ricorda pure che si parlava di "terroristi arabi" e non, come sempre oggi, anche a sproposito, di "terroristi islamici"). Nel primo caso, la rivoluzione, in cui ovviamente erano presenti vari elementi, è stata cavalcata dagli ayatollah, consegnando il paese all'estremismo religioso. Nel secondo, Hamas ha finito per essere più popolare dell'OLP, con risultati che non mi paiono buoni nè per i palestinesi né per gli israeliani.
Ma potrei continuare con gli esempi: Afganistan e invasione sovietica (in fondo, anche se parliamo di ebraismo e non islamismo, anche nello stesso Israele i gruppi di destra religiosi stanno prendendo sempre più potere...)
Quel che voglio dire, è che se in Europa siamo più laici che in Medio Oriente, non è certo grazie al cristianesimo (e tanto meno al cattolicesimo), e il fatto che si sia islamici non deve necessariamente portare all'integralismo religioso.
micruo- ------------
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Re: No alla Turchia in Europa
ben detto micruo! (*
___________________
potrei pure diventare credente se le cose in cui credere fossero credibili......
(dario decuri)
Re: No alla Turchia in Europa
Poco ma sicuromicruo ha scritto:Quel che voglio dire, è che se in Europa siamo più laici che in Medio Oriente, non è certo grazie al cristianesimo (e tanto meno al cattolicesimo), e il fatto che si sia islamici non deve necessariamente portare all'integralismo religioso.
davide- -------------
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Re: No alla Turchia in Europa
Forse ci vorrebbe piu' turchia in europa..
Dopo aver accolto senza fiatare decine di migliaia di profughi dalla siria..e dopo che i siriani hanno bombardato i profughi in Turchia..quest'ultimi hanno iniziato a canoneggiare e tirare d'artiglieria quel coglione di Assad..senza star troppo li a frignare come i gatti.
Bravo Erdogan, l'unico che finalmente annuncia al boja siriano che la festa e i massacri devono finire..
Dopo aver accolto senza fiatare decine di migliaia di profughi dalla siria..e dopo che i siriani hanno bombardato i profughi in Turchia..quest'ultimi hanno iniziato a canoneggiare e tirare d'artiglieria quel coglione di Assad..senza star troppo li a frignare come i gatti.
Bravo Erdogan, l'unico che finalmente annuncia al boja siriano che la festa e i massacri devono finire..
delfi68- -------------
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