compensazione

Sono tre giorni che non riesco a postare….. per colpa di S.

Racconto brevemente l’episodio.

Incontro casualmente dopo anni un amico di nome S. musicista.

Bla bla bla

e viene fuori che lui ha un bimbo autistico di nome M… Dopo aver fatto il giro usuale degli esperti li ha mandati a cagare tutti quanti quando ad una certa età, intorno ai 4 anni mi pare, ha scoperto suo figlio seduto al piano di casa suonare in modo incredibile per la sua età.

In sostanza sto ragazzino che oggi ha dieci anni prova le stesse sensazioni di molti grandi artisti: quello di ricordare di aver suonato in passato . Lo studio è solo… un ripasso non una corvée. Ho sentito alcune registrazioni di M. su musiche di Chopin che il padre tiene in macchina… e confermo le grandi qualità di interprete di M….

Ebbene S. sa benissimo che gli autistici possono avere dei tratti geniali ed accetta questo dono come compensazione alle altre difficoltà del figlio…..è "un dono di Dio, Dio è grande” è stato più volte il suo commento nella più incredibile, per me, delle autoesaltazioni.

Esaltazione che lo porta (almeno è questa l'impressione che ne ho tratto in quell'ora di bla bla bla) a rinunciare a che un figlio si relazioni col mondo esterno in modo banale, consueto, usuale affinchè si concentri su di un pianoforte che gli darà sensazioni certamente forti ma che probabilmente lo isolerà sempre più. Mi è venuto un magone tremendo: io e mia moglie vogliamo un figlio…..semplicemente normale.

Se un Dio c’è ha interesse a non farsi vedere da me…. Non gli chiederei alcuna spiegazione ma lo ammazzerei di botte. Purtroppo non c’è e non avrò soddisfazione.

Poichè l'uomo non riuscirà mai a comprendere veramente di essere un'insignificante scheggia di vita intercambiabile, figlio dell'assoluta casualità (nell'essere venuta ad esistenza la sua specie, nell'essere venuto ad esistenza lui, nell'essere caucasico piuttosto che negroide, nell'essere sano piuttosto che malato, ecc.), tende a porsi in un'assurda posizione centrale e priviliegiata, dalla quale giustifica ogni evento che lo riguarda attraverso la chiave di lettura divina. Va tutto bene nella sua vita? Dio ha un occhio di riguardo per lui. Va tutto male? Dio vuole metterlo alla prova per fargli guadagnare la beatitudine eterna. Ha un figlio autistico? Dio gli ha donato un piccolo genio musicale anche se disadattato, asociale e patologicamente introverso. Dio serve a giustificare ogni evento personale, attraverso l'errata chiave di lettura soggettiva dell'intenzionalità e non della casualità.

Se l'uomo aprisse un po' la sua mente e partisse dal generale per riuscire a comprendere il particolare, capirebbe che se l'Universo è nato circa 15 miliardi di anni fa, se al suo interno si trovano miliardi di galassie composte da miliardi di stelle (e pianeti), se la vita sulla Terra (remoto pianetino di una periferica galassia) esiste da circa 4 miliardi anni, se l'homo sapiens sapiens ha fatto la sua comparsa sulla Terra circa 200.000 anni fa grazie ad un processo opposto al creazionismo, se il 99,99% delle specie che hanno solcato questo pianeta è già estinta e che lo stesso accadrà alla nostra specie, la cui estinzione libererà una nicchia ecologica che verrà occupata da altre specie, in un'interminabile corsa a staffetta che dura da circa 4 miliardi di anni, ebbene, se l'uomo comprendesse tutto ciò, come caxxo farebbe a credere ancora che un figlio autistico è un grande dono di dio o che la coscienza sopravviverà alla morte biologica, in un immenso giardino celeste in compagnia del suo sadico custode?

con tutto il rispetto ma questo qui, sa da dove proviene l'autismo? sa che è una malattia e che le persone che soffrono di questo disturbo non sono "normali"? questo è contento perchè il signore ha fatto in modo che suo figlio fosse autistico? e se glielo faceva nascere sano cosa faceva?

lupetta ha scritto:con tutto il rispetto ma questo qui, sa da dove proviene l'autismo? sa che è una malattia e che le persone che soffrono di questo disturbo non sono "normali"? questo è contento perchè il signore ha fatto in modo che suo figlio fosse autistico? e se glielo faceva nascere sano cosa faceva?

C'è a chi piace farsi frustare.

Rasputin ha scritto:

C'è a chi piace farsi frustare.

si, ma non può piacerti che tuo figlio venga frustato

lupetta ha scritto:

Rasputin ha scritto:

C'è a chi piace farsi frustare.

si, ma non può piacerti che tuo figlio venga frustato

Fuori contesto: se piace a lui, lo si deve rispettare per quanto non piaccia.

be ragazzi la domanda vera è........ dio non poteva farlo nascere normale e con un talento per la musica? io sono nato normale eppure ho un talento per il computer ma nessuno ha mai detto che era un dono di dio.

la dura verità sai qual'è ? che la gente cerca l' uovo d'oro dove non c'è semplicemente per il fatto che ne ha bisogno, ma poi un po di logica andiamo! c'è stato Beethoven che era un grande musicista e forse l' unica pecca che aveva era che poi è diventato sordo , oppure Mozart che ha scritto splendidi componimenti ed era sano (almeno cosi ricordo) e allora la domanda uscirebbe spontanea, era veramente necessario rendere la vita di questo bambino un inferno solo per poterlo far diventare un talento col pianoforte.

mmm un dio con gusti sadici

BestBeast ha scritto:Certe volte davvero ti chiedi se sia meglio una bella bugia o una brutta verità.. Ogni mattina te lo chiedi, e ogni mattina non puoi fare a meno di scegliere la verità. Un abbraccio.

ti ringrazio.

La bugia potrà rivelarsi essere fra le più amare….. S. ha vissuto il fallimento dei suoi sogni pur manifestando un buon talento fin da subito. Se, però, lui (una persona alla fin fine “normale”) ha potuto riciclarsi nell’insegnamento a scuola trovandone giovamento, per una persona autistica (che dunque ha scarse capacità di relazionarsi col mondo esterno, per di più pianista) la scala delle possibilità di successo è messa al contrario! Più si scende dal top del concertismo (il cliché del genio virtuoso isolato) e maggiore deve essere la capacità di confrontarsi, di relazionarsi, di bluffare anche…. insomma di essere “normali!” di un musicista (cosa che lui non sa fare)

Si dirà…. E se diventa un grande concertista? “ci ha le palle che gli fumano” mi ha detto….

Ma un grande concertista non è un pittore la cui tela è sua e solo sua e riflette il suo mondo, la sua originalità!… E' più un attore che un autore.....

Un grande concertista non si improvvisa tale perché è pur sempre un interprete di un pezzo scritto da altri! La sua genialità NON può prescindere dalla comprensione del testo che va a suonare. E dietro quella comprensione c’è un lavoro di ricerca, un farsi “un culo come una capanna” che va oltre il saper suonare le note. Ed è un lavoro che compi col tuo maestro, con gli altri studenti, nei master di perfezionamento ecc, che implica, ancora, qualità (istruzione, capacità di comprendere il testo scritto, relazionarsi con gli altri prima e col pubblico poi...) che un soggetto autistico purtroppo non avrà mai….A MENO CHE non lavori duro su quel fronte. Ma lavorare duro su quel fronte per colmare un deficit preclude il suonare con quella continuità e costanza condizione necessaria per diventare un grande….

E il cerchio della compensazione di sto cazzo si chiude.