Come si prepara una dittatura...
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
Come si prepara una dittatura...
Da "l'Unità"
In An sembra che sia rimasto un briciolo di ironia - e autoironia. Perché prima dell'arrivo di Berlusconi alla nuova Fiera di Roma, alle 12.05, attendendone l'elezione bulgara a Presidente del neonato Pdl (Fini oggi non è in platea), anche Giorgia Meloni invita la platea dei delegati a votare "l'unica candidatura pervenuta, quella di Silvio Berlusconi": dalla platea si sentono risate, e anche lei sorride. Quindi, mentre i delegati alzano il badge per proclamare all'unanimità l'elezione del Cavaliere, Berlusconi fa il suo ingresso in sala, circondato dalle guardie del corpo. Un saluto alla prima fila, poi il coro 'Silvio, Silvio', Berlusconi con la mano sul cuore saluta i delegati e inizia a pronunciare il discorso di chiusura del congresso del Pdl.
Un discorso limato fino all'ultimo al secondo piano di Palazzo Grazioli, attraverso cui l'imperatore del Pdl ha voluto marcare e mettere un segno alla giornata di oggi sparando a zero su tutto ciò che non appartiene alla sua parte politica e al suo partito.
Berlusconi ha iniziato a parlare autoelogiandosi per la "lucida follia", riconosciutagli a suo dire anche da Gianfranco Fini, che lo ha "portato fin qui". Immancabile la citazione del solito Erasmo da Rotterdam. Quindi è passato all'autocelebrazione, ripercorrendo alcuni passaggi del suo discorso del 1994 che i delegati, guidati da una sapiente regia, potevano seguire in un opuscolo distribuito a tutta la sala. Dopo quattro minuti ha abbracciato idealmente la platea, facendo scattare un lungo applauso. Passano appena dieci minuti, e parte l'attacco alla sinistra, che "non fa opposizione al governo, ma al Paese", dato che si oppone alla "rivoluzione liberale che mette la persona prima dello Stato".
E' l'ora dell'elenco dei successi del governo, nonostante la crisi: "Abbiamo alimentato la fiducia - dice il premier - e ridato sostegno alle fasce più deboli, abbiamo salvato le banche, esteso e raddoppiato i sussidi anche a chi non li aveva, come i lavoratori a progetto". Esaurita la lista dei miracoli governativi, Berlusconi è passato alle promesse, partendo da quella "per una scuola migliore". La sala ha accolto con un'ovazione il passaggio sulla scelta libera da parte della famiglia della scuola privata e su quello della "lotta ai baroni". Parlando dell'Università, il presidente del Consiglio è stato interrotto a ogni frase da un applauso. Quindi si è attribuito il merito di aver varato "ben 7 leggi in difesa delle donne, a differenza della sinistra che non ne aveva fatta neanche una". Lunghi applausi quando il premier parla dell'"ambientalismo ideologico" e del "falso ambientalismo".
E' insomma, quello costruito da Berlusconi, un "Paese più moderno", dove c'è bisogno di "cambiare la struttura istituzionale dello Stato, affinché si trasformi da calabrone a crisalide a farfalla". Un riferimento a Fini: "Caro Gianfranco, la farfalla deve spiccare il volo. Lo vogliono i nostri giovani, che si sentono più farfalle che calabroni". E alla prima mezz'ora di discorso, scatta il trentesimo applauso.
E' arrivato il momento di parlare della Costituzione: "Noi l'avevamo già riformata nel 2005, cambiandone 50 articoli. Ci siamo impegnati per oltre un anno - continua il premier - ma la sinistra si rifiutò di votare e indisse il referendum che cancellò la legge". Il "premier che unisce" fa scattare un'altra raffica d'attacchi all'opposizione: "Proponemmo l'offerta di una legislazione costituente, prima ci dissero di sì e poi invece ce la boicottarono, accusandoci di regime".
Quanto al federalismo, "quello del 2001 era falso, il nostro è una vera riforma di sistema". E quale potrebbe essere una delle riforme di sistema di cui parla il premier? Casualmente, il rafforzamento dei poteri del premier: "Il presidente del consiglio deve avere maggiori poteri rispetto a quelli attuali quasi inesistenti". Berlusconi descrive il tasso di operatività del suo ruolo come nullo: "Posso esercitare solo un'azione di moral suasion, non posso nominare o revocare ministri (sic!), posso solo redigere l'odg del Consiglio dei Ministri". E' ovvio, quindi, che per l'imperatore Silvio la modernizzazione della Costituzione passi necessariamente attraverso più poteri affidati al premier. E, in seconda battuta, per l'indebolimento del Parlamento: "Non è più rinviabile la riforma dei regolamenti parlamentari - dice il premier - il Parlamento deve votare le leggi nei tempi dettati dall'urgenza". Per il premier, "il governo deve governare, il Parlamento controllare", ma la platea è tiepida rispetto a questa parte istituzionale del discorso del presidente.
Soltanto un'inquadratura a tutto schermo di Renato Brunetta, citato dal premier a proposito della riforma della Pubblica Amministrazione, risveglia la sala, che si scatena in un applauso fragoroso alla "Lorella Cuccarini" dell'esecutivo.
Il discorso ora è tutto sulle Europee: Berlusconi evoca il "Popolo europeo" e si autocelebra come "un vero leader che chiama a raccolta il suo popolo". Quindi, annuncia che si candiderà alle elezioni per rinnovare il Parlamento Ue e sfida il segretario del Pd Franceschini a fare lo stesso: è standing ovation della sala.
Berlusconi parla quindi della "moralità del fare" e nomina tutti "missionari della libertà", quindi chiama sul palco i membri dell'Ufficio di Presidenza: ministri, governatori, sindaci, presidenti e vicepresidenti: "in primo piano le donne". E chiama anche il coro, composto da una trentina di persone, che si dispongono intorno ai cinque microfoni che costituivano la scenografia del palco stamattina. "Oggi si conclude la lunghissima transizione italiana", dice, e scatta prima l'inno nazionale, poi "Meno male che Silvio c'è", quindi l'Inno alla gioia (che è l'Inno dell'Unione europea). E si chiude così il primo congresso del partito fondativo del partito, marcato dall'assenza di Gianfranco Fini.
29 marzo 2009
In An sembra che sia rimasto un briciolo di ironia - e autoironia. Perché prima dell'arrivo di Berlusconi alla nuova Fiera di Roma, alle 12.05, attendendone l'elezione bulgara a Presidente del neonato Pdl (Fini oggi non è in platea), anche Giorgia Meloni invita la platea dei delegati a votare "l'unica candidatura pervenuta, quella di Silvio Berlusconi": dalla platea si sentono risate, e anche lei sorride. Quindi, mentre i delegati alzano il badge per proclamare all'unanimità l'elezione del Cavaliere, Berlusconi fa il suo ingresso in sala, circondato dalle guardie del corpo. Un saluto alla prima fila, poi il coro 'Silvio, Silvio', Berlusconi con la mano sul cuore saluta i delegati e inizia a pronunciare il discorso di chiusura del congresso del Pdl.
Un discorso limato fino all'ultimo al secondo piano di Palazzo Grazioli, attraverso cui l'imperatore del Pdl ha voluto marcare e mettere un segno alla giornata di oggi sparando a zero su tutto ciò che non appartiene alla sua parte politica e al suo partito.
Berlusconi ha iniziato a parlare autoelogiandosi per la "lucida follia", riconosciutagli a suo dire anche da Gianfranco Fini, che lo ha "portato fin qui". Immancabile la citazione del solito Erasmo da Rotterdam. Quindi è passato all'autocelebrazione, ripercorrendo alcuni passaggi del suo discorso del 1994 che i delegati, guidati da una sapiente regia, potevano seguire in un opuscolo distribuito a tutta la sala. Dopo quattro minuti ha abbracciato idealmente la platea, facendo scattare un lungo applauso. Passano appena dieci minuti, e parte l'attacco alla sinistra, che "non fa opposizione al governo, ma al Paese", dato che si oppone alla "rivoluzione liberale che mette la persona prima dello Stato".
E' l'ora dell'elenco dei successi del governo, nonostante la crisi: "Abbiamo alimentato la fiducia - dice il premier - e ridato sostegno alle fasce più deboli, abbiamo salvato le banche, esteso e raddoppiato i sussidi anche a chi non li aveva, come i lavoratori a progetto". Esaurita la lista dei miracoli governativi, Berlusconi è passato alle promesse, partendo da quella "per una scuola migliore". La sala ha accolto con un'ovazione il passaggio sulla scelta libera da parte della famiglia della scuola privata e su quello della "lotta ai baroni". Parlando dell'Università, il presidente del Consiglio è stato interrotto a ogni frase da un applauso. Quindi si è attribuito il merito di aver varato "ben 7 leggi in difesa delle donne, a differenza della sinistra che non ne aveva fatta neanche una". Lunghi applausi quando il premier parla dell'"ambientalismo ideologico" e del "falso ambientalismo".
E' insomma, quello costruito da Berlusconi, un "Paese più moderno", dove c'è bisogno di "cambiare la struttura istituzionale dello Stato, affinché si trasformi da calabrone a crisalide a farfalla". Un riferimento a Fini: "Caro Gianfranco, la farfalla deve spiccare il volo. Lo vogliono i nostri giovani, che si sentono più farfalle che calabroni". E alla prima mezz'ora di discorso, scatta il trentesimo applauso.
E' arrivato il momento di parlare della Costituzione: "Noi l'avevamo già riformata nel 2005, cambiandone 50 articoli. Ci siamo impegnati per oltre un anno - continua il premier - ma la sinistra si rifiutò di votare e indisse il referendum che cancellò la legge". Il "premier che unisce" fa scattare un'altra raffica d'attacchi all'opposizione: "Proponemmo l'offerta di una legislazione costituente, prima ci dissero di sì e poi invece ce la boicottarono, accusandoci di regime".
Quanto al federalismo, "quello del 2001 era falso, il nostro è una vera riforma di sistema". E quale potrebbe essere una delle riforme di sistema di cui parla il premier? Casualmente, il rafforzamento dei poteri del premier: "Il presidente del consiglio deve avere maggiori poteri rispetto a quelli attuali quasi inesistenti". Berlusconi descrive il tasso di operatività del suo ruolo come nullo: "Posso esercitare solo un'azione di moral suasion, non posso nominare o revocare ministri (sic!), posso solo redigere l'odg del Consiglio dei Ministri". E' ovvio, quindi, che per l'imperatore Silvio la modernizzazione della Costituzione passi necessariamente attraverso più poteri affidati al premier. E, in seconda battuta, per l'indebolimento del Parlamento: "Non è più rinviabile la riforma dei regolamenti parlamentari - dice il premier - il Parlamento deve votare le leggi nei tempi dettati dall'urgenza". Per il premier, "il governo deve governare, il Parlamento controllare", ma la platea è tiepida rispetto a questa parte istituzionale del discorso del presidente.
Soltanto un'inquadratura a tutto schermo di Renato Brunetta, citato dal premier a proposito della riforma della Pubblica Amministrazione, risveglia la sala, che si scatena in un applauso fragoroso alla "Lorella Cuccarini" dell'esecutivo.
Il discorso ora è tutto sulle Europee: Berlusconi evoca il "Popolo europeo" e si autocelebra come "un vero leader che chiama a raccolta il suo popolo". Quindi, annuncia che si candiderà alle elezioni per rinnovare il Parlamento Ue e sfida il segretario del Pd Franceschini a fare lo stesso: è standing ovation della sala.
Berlusconi parla quindi della "moralità del fare" e nomina tutti "missionari della libertà", quindi chiama sul palco i membri dell'Ufficio di Presidenza: ministri, governatori, sindaci, presidenti e vicepresidenti: "in primo piano le donne". E chiama anche il coro, composto da una trentina di persone, che si dispongono intorno ai cinque microfoni che costituivano la scenografia del palco stamattina. "Oggi si conclude la lunghissima transizione italiana", dice, e scatta prima l'inno nazionale, poi "Meno male che Silvio c'è", quindi l'Inno alla gioia (che è l'Inno dell'Unione europea). E si chiude così il primo congresso del partito fondativo del partito, marcato dall'assenza di Gianfranco Fini.
29 marzo 2009
Ludwig von Drake- -------------
- Numero di messaggi : 4721
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 19.11.08
Re: Come si prepara una dittatura...
E si chiude così il primo congresso del partito fondativo del partito, marcato dall'assenza di Gianfranco Fini.
E sicuramente sarà anche l'ultimo, visto che FI in 15 anni ne ha fatto solo uno, ma a parte questo quello che più mi inquieta è che il progetto piduista di Licio Gelli sta diventando realtà, con il controllo della magistratura e la riduzione a ruolo simbolico del parlamento, se otterrà anche il premierato forte sarà la pietra tombale della democrazia, e che dire di questa povera costituzione che si vuole cambiare, siamo proprio alla frutta, grazie anche all'inesistente PD.
E sicuramente sarà anche l'ultimo, visto che FI in 15 anni ne ha fatto solo uno, ma a parte questo quello che più mi inquieta è che il progetto piduista di Licio Gelli sta diventando realtà, con il controllo della magistratura e la riduzione a ruolo simbolico del parlamento, se otterrà anche il premierato forte sarà la pietra tombale della democrazia, e che dire di questa povera costituzione che si vuole cambiare, siamo proprio alla frutta, grazie anche all'inesistente PD.
___________________
Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi. Voltaire
capricorno- -------------
- Numero di messaggi : 529
Età : 55
Località : Saponara (ME)
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 14.11.08
Re: Come si prepara una dittatura...
E' un piano ben architettato, che va avanti inesorabilmente, come un puzzle che si completa di tassello in tassello...ed ogni tassello è ingegnosamente nascosto in qualche decreto che apparentemente non ha a nulla a che vedere con il progetto finale...ma alla fine il tutto si ricomporrà e noi ci ritroveremo fregati, senza possibilità di ritorno.
Quello che mi fa rabbia è che l'italia si sta facendo fregare da un pugno di mascalzoni di basso livello. Questi personaggi in altri paesi europei li avrebbero cacciati a pedate già da tempo, perché in fondo sono dei truffatori da quattro soldi facilmente prevedibili e per nulla tanto geniali. La loro forza sta solo nella capacità di sfruttare l'ignoranza dell'italiano medio che ha come punto debole quello di lasciarsi facilmente addomesticare, abituato da secoli di dominazioni.
Quello che mi fa rabbia è che l'italia si sta facendo fregare da un pugno di mascalzoni di basso livello. Questi personaggi in altri paesi europei li avrebbero cacciati a pedate già da tempo, perché in fondo sono dei truffatori da quattro soldi facilmente prevedibili e per nulla tanto geniali. La loro forza sta solo nella capacità di sfruttare l'ignoranza dell'italiano medio che ha come punto debole quello di lasciarsi facilmente addomesticare, abituato da secoli di dominazioni.
guitargeo- -------------
- Numero di messaggi : 64
SCALA DI DAWKINS :
Data d'iscrizione : 19.12.08
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Oggi alle 1:39 Da Rasputin
» freddure e humor anglosassone
Ieri alle 21:04 Da Minsky
» Elezioni USA 2024
Ven 15 Nov 2024 - 14:32 Da Minsky
» Apple Vs Samsung
Lun 11 Nov 2024 - 21:11 Da Rasputin
» Smartphone o dumbphone? C'è ancora chi lo rifiuta?
Lun 11 Nov 2024 - 21:10 Da Rasputin
» L'Albo dei Grandi dell'Umanità
Mar 5 Nov 2024 - 18:54 Da Rasputin
» Mi Maometto di traverso. Notizie dall'islam
Lun 4 Nov 2024 - 22:10 Da Rasputin
» Contante al bando "Costa troppo e favorisce l'evasione"
Mer 30 Ott 2024 - 19:32 Da Rasputin
» Estinzione del "Partito Democratico"
Dom 27 Ott 2024 - 17:42 Da marisella
» "Salutava sempre"
Sab 26 Ott 2024 - 18:23 Da Rasputin
» Kona 2015-2024
Ven 25 Ott 2024 - 23:41 Da Rasputin
» Linux e dintorni
Mer 23 Ott 2024 - 20:08 Da SergioAD
» prove e conseguenze del riscaldamento globale di origine antropica
Lun 21 Ott 2024 - 22:40 Da Rasputin
» citazioni dei forumisti e di personaggi famosi
Lun 21 Ott 2024 - 11:56 Da Minsky
» La Sindone dei Morti Viventi
Sab 19 Ott 2024 - 16:44 Da Minsky
» Pandemia di Sars-CoV-2 (III parte)
Sab 12 Ott 2024 - 22:55 Da Rasputin
» Inspecteur Jacques Clouseau
Mer 9 Ott 2024 - 20:52 Da Rasputin
» SLOGAN contro la religione
Lun 7 Ott 2024 - 12:10 Da Rasputin
» Bestemmie in allegria
Lun 7 Ott 2024 - 11:20 Da Rasputin
» Ritagli di giornale
Sab 5 Ott 2024 - 22:24 Da Rasputin