La "chiamata di dio"
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La "chiamata di dio"
Apro questo tread per raccontare il percorso che intraprende chi vuole farsi suora. Parlo per esperienza personale: iniziai anni fa il cammino con un direttore spirituale e ci rimasi non tanto tempo, poco più di otto mesi che però sono bastati ad allontanarmi definitivamente dal cristianesimo. Inizio con una premessa per inquadrare meglio la situazione.
Fin da bambina sono stata molto legata a dio: per me era tutto, non un aspetto marginale della vita. Pregavo moltissimo e ogni cosa, paesaggio, albero, sasso, tutto era per me intriso di dio! La parola dubbio non esisteva! Alla fine delle medie lessi molti libri di astronomia. Ci sarebbero cose da dire su questo periodo (i primi dubbi, il vuoto, l’avvicinamento al buddismo, il tornare a credere per disperazione, l’esempio per me di Madre Teresa di Calcutta che pure lei sentiva il vuoto e il nulla).. ma arrivo al dunque. A 22 anni ho iniziato un percorso con maestro spirituale e ma ne ho sentite di tutti i colori: assurdità e superstizioni, ribaltamenti della logica! Ecco: questo è stato il momento più logorroico che mai: autosuggestione, autoconvincimenti che poi crollavano. Poi mi sono letteralmente stufata di cercare dio e non trovarlo, di autoconvinvermi che esistesse e mi sono detta: “dio, ti attenderò per tutta la vita a braccia aperte, ma non aspettarti mai più che sia io a fare la prima mossa”! E così ho capito che era un vero e proprio amico immaginario! Passai per l’agnosticismo, mi sono consolata con qualche visione panteistica, ma alla fine sono approdata all’ateismo.
Solo per iniziare a entrare nel merito del percorso per diventare suora, racconto l’inizio. Quando ho iniziato il prete mi ha fatto compilare una tabella con aspetti positivi e negativi del mio rapporto con dio, con gli altri e col mondo! Ha detto che durante il percorso bisognava smussare e conformare il proprio io a quello di dio. Di conformare la propria volontà alla sua (quale volontà poi mi chiedo ora?). Vi assicuro che, nonostante l’idea di dio mi rendesse felicissima e lo pregassi spesso, quella frase detta così mi non mi è piaciuta affatto. Cos’è un lavaggio del cervello? Fare ciò che dio vuole ok, ma detta così (smussare il proprio io) mi suonava malissimo. E così iniziarono le stupidaggini. Premetto che non sono discorsi teologici ma è tutto un processo psicologico basato sul rapporto con dio. Tutto è basato sulla Costruzione del rapporto personale con dio, sul suo affinamento e l’abbandono completo alla sua presunta volontà, sul cogliere i suoi segni ..............
Fin da bambina sono stata molto legata a dio: per me era tutto, non un aspetto marginale della vita. Pregavo moltissimo e ogni cosa, paesaggio, albero, sasso, tutto era per me intriso di dio! La parola dubbio non esisteva! Alla fine delle medie lessi molti libri di astronomia. Ci sarebbero cose da dire su questo periodo (i primi dubbi, il vuoto, l’avvicinamento al buddismo, il tornare a credere per disperazione, l’esempio per me di Madre Teresa di Calcutta che pure lei sentiva il vuoto e il nulla).. ma arrivo al dunque. A 22 anni ho iniziato un percorso con maestro spirituale e ma ne ho sentite di tutti i colori: assurdità e superstizioni, ribaltamenti della logica! Ecco: questo è stato il momento più logorroico che mai: autosuggestione, autoconvincimenti che poi crollavano. Poi mi sono letteralmente stufata di cercare dio e non trovarlo, di autoconvinvermi che esistesse e mi sono detta: “dio, ti attenderò per tutta la vita a braccia aperte, ma non aspettarti mai più che sia io a fare la prima mossa”! E così ho capito che era un vero e proprio amico immaginario! Passai per l’agnosticismo, mi sono consolata con qualche visione panteistica, ma alla fine sono approdata all’ateismo.
Solo per iniziare a entrare nel merito del percorso per diventare suora, racconto l’inizio. Quando ho iniziato il prete mi ha fatto compilare una tabella con aspetti positivi e negativi del mio rapporto con dio, con gli altri e col mondo! Ha detto che durante il percorso bisognava smussare e conformare il proprio io a quello di dio. Di conformare la propria volontà alla sua (quale volontà poi mi chiedo ora?). Vi assicuro che, nonostante l’idea di dio mi rendesse felicissima e lo pregassi spesso, quella frase detta così mi non mi è piaciuta affatto. Cos’è un lavaggio del cervello? Fare ciò che dio vuole ok, ma detta così (smussare il proprio io) mi suonava malissimo. E così iniziarono le stupidaggini. Premetto che non sono discorsi teologici ma è tutto un processo psicologico basato sul rapporto con dio. Tutto è basato sulla Costruzione del rapporto personale con dio, sul suo affinamento e l’abbandono completo alla sua presunta volontà, sul cogliere i suoi segni ..............
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Spica- -------------
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Re: La "chiamata di dio"
inatnto verde perché non deve essere facile parlare di questo per te.
quindi se non ho capito male una prima fase consiste nel plasmare la personalità dell'aspirante sugli schemi e i dogmi del credo... lo vedo tutt'altro che illogico!
ti faccio i miei complimenti perché dal mio punto di vista ti sei salvata da un bel baratro.
quindi se non ho capito male una prima fase consiste nel plasmare la personalità dell'aspirante sugli schemi e i dogmi del credo... lo vedo tutt'altro che illogico!
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fine.
alberto- -----------
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Re: La "chiamata di dio"
Plagio psicologico plateale. Mi sorprende che facciano compilare un questionario. Indurre a riflettere, seppur minimamente, sulla propria fede non dovrebbe essere controproducente?
Steerpike- -----------
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Re: La "chiamata di dio"
Steerpike ha scritto:Plagio psicologico plateale. Mi sorprende che facciano compilare un questionario. Indurre a riflettere, seppur minimamente, sulla propria fede non dovrebbe essere controproducente?
Beh almeno in questo caso pare di sí, che il colpo sia proprio uscito dalla culatta
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Re: La "chiamata di dio"
Beh era una tabella che avrei dovuto tenere io... la cosa che mi ha stupito era che non mi ha mai chiesto perché avessi scelto quella strada. A parte il motivo generico di dedicare la vita a dio, pensavo che avrebbe voluto sapere... che "chiamata" avevo avuto. Invece ha iniziato con i suoi insegnamenti e sinceramente non mi stava tanto simpatico perché era molto presuntuoso e parlava spesso puntando il dito...
La cosa incredibile è che io avevo delle domande sul da farsi e altre di vario tipo e le ho poste a questo prete e anche alle suore cui mi ero rivolta, ora che ci penso anche a un prete in confessione. Sono rimasta stupita nel sentire che rispondevano tutti nello stesso identico modo!
Per esempio una volta mi sono posta un problema molto concreto. Volevo aiutare chi in particolare ha avuto problemi come depressione, problemi alimentari, solitudine ecc. Sapevo che di solito chi ha questi problemi ce l’ha con dio o non crede perché per sentire l’amore di Dio bisogna autoconvincersi che esiste (tipo effetto placebo). Temevo quindi che non avrei potuto aiutare bene queste persone, perché vedendomi con l’Abito avrebbero avuto un pregiudizio e quindi non si sarebbero lasciate nemmeno avvicinare. Le avrei meglio aiutate senza abito, perché sarei sembrata più vicina ai loro problemi. L’abito crea la distanza, oltre al fatto che ti accorgi che le persone soffrono vivendo tra loro, condividendo esperienze di vita! Ho posto la domanda a un prete e lui scotendo la testa e ridendo: “Quanto sei sciocca: proprio diventando suora tu sei ancora più vicina a tutte le persone. Tu lo fai per un amore ancora più grande, che non esclude nessuno”. Ma notate che parlavamo di cose diverse? Il prete mi ha presentato un ideale, come salvare l’umanità, ma io pensavo alla singola persona davanti a me, quella persona a cui in concreto non potevo stare vicino a causa della sua diffidenza. Riposi la domanda alla madre superiora e lei “Ma no, cara, dedicandoti a Gesù hai un amore che è rivolto ad ogni persona e sei più vicina ad ognuno di loro”. Cavolo, stessa risposta! Allora le ho spiegato che il problema era molto più concreto e lei: “Ma vedrai che le persone vedendoti serena verranno da te. Anzi chissà, magari anche loro fanno la tua stessa scelta.”. Peccato che chi non crede trova infondata la gioia delle suore! Alla fine le risposte non mi hanno soddisfatta.
La cosa incredibile è che io avevo delle domande sul da farsi e altre di vario tipo e le ho poste a questo prete e anche alle suore cui mi ero rivolta, ora che ci penso anche a un prete in confessione. Sono rimasta stupita nel sentire che rispondevano tutti nello stesso identico modo!
Per esempio una volta mi sono posta un problema molto concreto. Volevo aiutare chi in particolare ha avuto problemi come depressione, problemi alimentari, solitudine ecc. Sapevo che di solito chi ha questi problemi ce l’ha con dio o non crede perché per sentire l’amore di Dio bisogna autoconvincersi che esiste (tipo effetto placebo). Temevo quindi che non avrei potuto aiutare bene queste persone, perché vedendomi con l’Abito avrebbero avuto un pregiudizio e quindi non si sarebbero lasciate nemmeno avvicinare. Le avrei meglio aiutate senza abito, perché sarei sembrata più vicina ai loro problemi. L’abito crea la distanza, oltre al fatto che ti accorgi che le persone soffrono vivendo tra loro, condividendo esperienze di vita! Ho posto la domanda a un prete e lui scotendo la testa e ridendo: “Quanto sei sciocca: proprio diventando suora tu sei ancora più vicina a tutte le persone. Tu lo fai per un amore ancora più grande, che non esclude nessuno”. Ma notate che parlavamo di cose diverse? Il prete mi ha presentato un ideale, come salvare l’umanità, ma io pensavo alla singola persona davanti a me, quella persona a cui in concreto non potevo stare vicino a causa della sua diffidenza. Riposi la domanda alla madre superiora e lei “Ma no, cara, dedicandoti a Gesù hai un amore che è rivolto ad ogni persona e sei più vicina ad ognuno di loro”. Cavolo, stessa risposta! Allora le ho spiegato che il problema era molto più concreto e lei: “Ma vedrai che le persone vedendoti serena verranno da te. Anzi chissà, magari anche loro fanno la tua stessa scelta.”. Peccato che chi non crede trova infondata la gioia delle suore! Alla fine le risposte non mi hanno soddisfatta.
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Spica- -------------
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Re: La "chiamata di dio"
Mamma mia, una manica di malati di mente, a piede libero...
Tomhet- -----------
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Re: La "chiamata di dio"
Mai nessuno che si prenda la briga di denunciare questi plagi.
EVO- -----------
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Re: La "chiamata di dio"
Grazie Spica per voler condividere con noi la tua esperienza, innanzitutto.
Sostanzialmente concordo con Tomhet, una manica di malati di mente. Sicuramente dall'interno loro non si percepiscono tali, come il matto che si cre veramente Napoleone, ma visti da fuori sono di una pazzia allucinante. Mi spiace solo che questa gente riesca ad approfittarsi di povere persone in difficolta', che in un momento di down psicologico si lasciano tirare nel vortice della religione. In molti paesi poveri comunque riescon ad avere adepti anche a causa delle condizioni di vita precarie, offrendo loro un posto dove stare e un piatto di minestra. Io metto questi plagiatori sullo stesso piano di tutta quella schiera di maghi e fattucchiere da cui essi stessi si discostano poiche' superiori... cambia solo l'abito, ma la malattia mentale e la cattiva fede sono in comune.
Sostanzialmente concordo con Tomhet, una manica di malati di mente. Sicuramente dall'interno loro non si percepiscono tali, come il matto che si cre veramente Napoleone, ma visti da fuori sono di una pazzia allucinante. Mi spiace solo che questa gente riesca ad approfittarsi di povere persone in difficolta', che in un momento di down psicologico si lasciano tirare nel vortice della religione. In molti paesi poveri comunque riescon ad avere adepti anche a causa delle condizioni di vita precarie, offrendo loro un posto dove stare e un piatto di minestra. Io metto questi plagiatori sullo stesso piano di tutta quella schiera di maghi e fattucchiere da cui essi stessi si discostano poiche' superiori... cambia solo l'abito, ma la malattia mentale e la cattiva fede sono in comune.
Sally- -------------
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Re: La "chiamata di dio"
E poi la gente affida i propri figli a questi malati di mente.
EVO- -----------
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Re: La "chiamata di dio"
E poi qualcuno dice che la religione non è un'attentato alle genti...
Grazie Spica..
Grazie Spica..
delfi68- -------------
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Re: La "chiamata di dio"
... esatto. Il problema e' che loro si giocano comunque la carta della "scelta personale", quando di personale non ha proprio niente. L prova di questo e' il fatto che io devo combatte tutti i giorni per non ritrovarmi con una figlia farcita di certe idiozie. Perche' purtroppo questa malattia mentale e' non solo accettata, ma anzi promossa dalla societa'. Quindi anche quella che a noi puo' sembrare una scelta personale non lo e' perche' le persone, fin da piccole, sono martellate da parenti, amici, scuola, istituzioni, che insegnano come la religione sia cosa buona e giusta. Una sorta di allucinazione collettiva di cui e' facilissimo cadere vittime, dove di libero arbitrio ce n'e' ben poco.
Scusate (e scusa Spica se vado un po' OT), ma in questi giorni mi sto rendendo conto sempre piu' di come la religione sia tutt'altro che una questione che si puo' pensare di relegare tranquillamente alla sfera privata... La religione e' il medioevo delle menti, dovrebbe essere proibita in una societa' che vuole avanzare. E' ridicolo che nel 2012 ancora spaccino per verita' certe superstizioni dei beduini del deserto di 2000 anni fa, infarcite di violenza, ingiustizia, diseguaglianza sociale. In una socita' che si possa
definire evoluta si dovrebbe promuovere il pensiero razionale, la diginta' della persona, l'amore per il sapere... Che tristezza tutto questo.
Scusate (e scusa Spica se vado un po' OT), ma in questi giorni mi sto rendendo conto sempre piu' di come la religione sia tutt'altro che una questione che si puo' pensare di relegare tranquillamente alla sfera privata... La religione e' il medioevo delle menti, dovrebbe essere proibita in una societa' che vuole avanzare. E' ridicolo che nel 2012 ancora spaccino per verita' certe superstizioni dei beduini del deserto di 2000 anni fa, infarcite di violenza, ingiustizia, diseguaglianza sociale. In una socita' che si possa
definire evoluta si dovrebbe promuovere il pensiero razionale, la diginta' della persona, l'amore per il sapere... Che tristezza tutto questo.
Ultima modifica di Diva il Gio 5 Apr 2012 - 22:40 - modificato 1 volta.
Sally- -------------
- Numero di messaggi : 4876
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Re: La "chiamata di dio"
Ciao Diva...
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Re: La "chiamata di dio"
Ottime riflessioni..
delfi68- -------------
- Numero di messaggi : 11242
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Re: La "chiamata di dio"
Diva ha scritto:... ....... La religione e' il medioevo delle menti....In una socita' che si possa definire evoluta si dovrebbe promuovere il pensiero razionale, la diginta' della persona, l'amore per il sapere... Che tristezza tutto questo.
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Re: La "chiamata di dio"
Sono più matti di quanto immaginate …. Soprattutto quando dicono di riconoscere i segni di dio, ma restando all’inizio…
Ero molto curiosa di conoscere degli esempi di “chiamata” anche prima di iniziare il percorso, ma quando gli ho scoperti mi hanno lasciata un po’ perplessa.
Una suora disse che non era soddisfatta di niente, così ha provato a stare con uno che pure lui voleva farsi prete per vedere se quella relazione la soddisfava. Essendo l’esito dell’esperimento negativo, ha capito che l’unica relazione che la soddisfava era con dio e così divenne suora. Mi chiedo dove sta la chiamata. Il direttore ha detto che lui, invece, quando aveva 13 anni è stato accompagnato a casa da un frate scalabriniano e questi gli aveva chiesto: “Non vuoi aiutare gli immigrati?”. E così il bambino decise di aiutarli, ma nel solo e primo modo che aveva conosciuto (dico io), diventando padre scalabriniano. Un altro prete ha spiegato che a 10 anni era malato all’ospedale e un suora un giorno disse a lui e ai bambini della stanza: “Oggi qualcuno tra voi dedicherà la sua vita a dio”. Il prete, allora bambino, non so come, non lo ha spiegato, sentì di essere lui e decise di farsi prete (beh qui la chiamata ci sta anche). Altra chiamata: Madre Teresa di Calcutta ha deciso di farsi suora dopo aver trovato un bambino abbandonato nel cassonetto. Non che mi aspettassi interventi divini come le visioni di Padre Pio, ma tutti questi esempi mi sembravano più situazioni di insoddisfazione psicologica, di rifugio dal mondo. I preti ribaltano come sempre la situazione: sarebbe dio a chiamare, anche se siamo convinti di essere noi a scegliere dio. Questo perché quel che proviamo per dio, è lui che ce lo ha messo dentro: è dio che ci ha fatto in modo tale che scegliessimo lui. E poi la suora, il prete della confessione, il direttore spirituale continuavano a dire riguardo al farsi suora: “dio ti ha fatto un grande dono. È un privilegio che dio ti concede”. E l'idea di essere privilegiati mi sembrava ingiusto nei confronti degli altri. Ma immagino che a molte (o molti “aspiranti preti”) queste frasi facciano molto effetto.
Ah… Mi ricordo che un prete, quando gli comunicai la mia decisione di farmi suora in confessione, mi disse che Satana è geloso perché avevo scelto dio. Satana invidia dio e quindi mi avrebbe tentato moltissimo per strapparmi da lui. Ti “confesso” (eh eh) che a lungo ho considerato il mio non sentire dio, il mio stesso interesse per la scienza come una tentazione del diavolo e non come indizi dell’inesitenza di dio. I circoli viziosi sono tanti: il dubbio stesso deve portare le persone a pregare dio perché ci ridoni la fede. Anche sui circoli viziosi che i preti alimentano (perché sono loro che guidano le suore, forse mi sbaglio ma mi sembra che non ci siano direttrici spirituali) per tornare a credere ci sarebbe tanto da dire…
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Re: La "chiamata di dio"
da quel che mi pare di capire sostanzialmente ti è andata bene perché hai avuto a che fare con preti goldoni che per fortuna non sono riusciti a sopire del tutto il tuo spirito critico.
ogni tanto anche gli stupidi servono ad altro oltre che a far danni
ogni tanto anche gli stupidi servono ad altro oltre che a far danni
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in caso di sommossa è gradito l'abito scuro
alec- -----------
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Re: La "chiamata di dio"
Da una lato è vero perché il mio direttore spirituale fin dal primo giorno mi è sembrato presuntuoso e non ispirando fiducia mi sono trattenuta dal fargli certe domande: quella di cui ho parlato prima, l’aiuto concreto alle persone, non è a lui che l’avevo rivolta. Dall’altro credo che io mi sarei allontanata comunque perché quelli dicono tutte le stesse cose identiche: la madre superiore mi sembra una persona almeno all’apparenza buona, ma ciò non toglie che quando parlava molte volte mi lasciava perplessa.
Invece quando ero alle elementari è stata proprio la coerenza della mia catechista, persona che comunque ammiro ancora ora, che mi ha avvicinato alla religione. Ho avuto alcuni problemi e vedevo nell’ora di religione una speranza. La mia catechista non era come le altre, almeno della stessa parrocchia: le altre facevano fare i riassunti o i disegni delle parabole!La mia invece, dopo averle lette, portava sempre degli esempi concreti o esperienze da lei vissute per spiegarle. E questo la rendeva credibile ai miei occhi. Non avendo avuto un normale rapporto con i miei è da lei che comunque ho preso i miei valori, è lei che mi ha guidato. È l’unica persona che in riferimento al discorso religione mi ha trasmesso comunque cose positive ….
Invece altri preti e suore, anziché essere vicini ai problemi della gente si mettono a fare pippe mentali come queste: il direttore spirituale disse che bisogna cogliere i segni di Dio, perché Dio agisce nel mondo. E ha detto che all’inizio i segni non si vedono, ma con l’allenamento li si distinguono sempre meglio e con più frequenza. Mi disse: “Don Scalabrini aveva capito che dietro l’immigrazione c’era un piano di Dio: far in modo che i popoli si integrassero tra loro”. Ci ero rimasta male: in realtà gli immigrati sono povere persone che scappano dalla guerra e dalla povertà, non per il Finalismo di integrarsi con altri popoli! Ma allora le cattive condizioni che spingono a immigrare sono volute da Dio?? Beh, non c’è da stupirsi dato che Dio nelle scritture sembra più volte essersi servito del male per i suoi scopi: Giuda, il faraone con il cuore indurito proprio da Dio!! Sempre a proposito di segni: nel convento dove sono andata c’è una incisione sul muro in cui si afferma che il convento è protetto dalla Madonna perché durante una sparatoria nella 2° Guerra Mondiale il “vaso di fiori che ancora c’è è rimasto intatto”. Accidenti che c…l…! Mi son cadute le braccia quando lo ho letto: che profondo irrispetto per tutte le persone uccise dalla guerra.
Esperienza dello stesso direttore: un giorno era in un’ora buca (insegnava) e si sentiva molto strano, irritato. Così dovette prendere un po’ d’aria ed andò in una chiesetta vicina la cui porta era sempre chiusa, tranne quel giorno! Appena sedutosi sulle panche un tizio che era dietro gli disse: “Ti stavo aspettando”. Il tizio gli spiegò che aveva detto poco prima “Dio, o mi mandi un prete o faccio fuori tutti (la sua famiglia)”. Aveva anche una pistola con sé. Ecco questo è per lui un segno dell’esistenza di Dio e del fatto che risponde. Oppure mi è successo che c’era una riunione di una associazione cui andavo, proprio nel convento del direttore spirituale e una suora ha detto “Vedi che è Dio che ti guida”. Io, che ormai stavo per emanciparmi, ho detto che era un caso, ma la suora ha replicato che nulla accade per caso. Alla fine nemmeno c’ero andata a quella riunione per motivi di lavoro! Generalizzando, i segni sono le coincidenze a cui uno fa caso: cioè ci comportiamo con Dio come con l’oroscopo. Notiamo solo i casi che avvalorano le nostre tesi.
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Re: La "chiamata di dio"
alec ha scritto:da quel che mi pare di capire sostanzialmente ti è andata bene perché hai avuto a che fare con preti goldoni che per fortuna non sono riusciti a sopire del tutto il tuo spirito critico.
ogni tanto anche gli stupidi servono ad altro oltre che a far danni
Le è andata bene perchè si è dimostrata una persona intelligente che, nonostante tutti i condizionamenti e le difficoltà, ha saputo usare il suo cervello !!
Brava spica !!
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La questione se "Il mondo sia stato creato da Dio, il quale è sempre esistito" si semplifica in "Il mondo è sempre esistito". E' superfluo, e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico, introdurre Dio per spiegare l'esistenza del mondo.
Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.(Ockham)
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Re: La "chiamata di dio"
Ma brava davvero. Non è per niente facile... Grazie anche da parte mia per la testimonianza.
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
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Re: La "chiamata di dio"
Spica ha scritto:Esperienza dello stesso direttore: un giorno era in un’ora buca (insegnava) e si sentiva molto strano, irritato. Così dovette prendere un po’ d’aria ed andò in una chiesetta vicina la cui porta era sempre chiusa, tranne quel giorno! Appena sedutosi sulle panche un tizio che era dietro gli disse: “Ti stavo aspettando”. Il tizio gli spiegò che aveva detto poco prima “Dio, o mi mandi un prete o faccio fuori tutti (la sua famiglia)”. Aveva anche una pistola con sé. Ecco questo è per lui un segno dell’esistenza di Dio e del fatto che risponde.
Occhio, io questa storia l'ho letta da qualche parte e non mi ricordo dove, dev'essere (L'inizio di) un racconto di un qualche scrittore
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Re: La "chiamata di dio"
è?? Boh lui me l'aveva raccontata come sua esperienza personale. Che poi qualcuno ci abbia scritto un libro? O lui che ha raccontato una mezza verità?
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Re: La "chiamata di dio"
Spica ha scritto:è?? Boh lui me l'aveva raccontata come sua esperienza personale. Che poi qualcuno ci abbia scritto un libro? O lui che ha raccontato una mezza verità?
Ho un ricordo nebuloso, ma mi pare si tratti di un racconto. Non mi stupirebbe se il padre l'avesse "Fatto suo", l'abitudine al plagio è una caratteristica tipicamente cattolica
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Re: La "chiamata di dio"
Pensa a quanto sei solida se neanche quello scalpello è riuscita a smussarti!
Sarebbe interessante vedere il test in questione, immagino che non vada molto in giro..
Sarebbe interessante vedere il test in questione, immagino che non vada molto in giro..
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Re: La "chiamata di dio"
Ah mi viene in mente che quando ho fatto la tabella iniziale, aveva detto che gli aspetti positivi sono doni di dio, tra cui anche la parola! e bisogna chiederci perché dio ci ha dato la parola!
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Re: La "chiamata di dio"
Poi tutti i nostri incontri erano incentrati sul capire cosa dio vuole da noi e come “sentire la sua voce” e, nonostante tutte le cose già dette, nonostante tutte le esagerazioni che io riconducevo anche alla debolezza umana di preti e suore, è su questo punto, sull’illusione che dio ci parli che si fonda tutto il venire meno della mia fede. Non le esagerazioni delle persone, non i loro errori, nè le numerose incoerenze con la logica e la scienza che comunque riconoscevo, ma il venir meno proprio del rapporto con dio e il non sentirlo mi ha fatto capire che non esiste.
Perché già avrete notato che chi crede, anche senza essere suora o prete, basa la sua fede sul “sentire dio e il suo amore”. Giusto per dire cosa rende tanto felici le suore da rinunciare a tanto (non dico tutto perché dietro il voto di povertà ci sta sempre il fatto che stanno in ville, conventi con stanze enormi e quadri.. ) bisogna fare una premessa, cioè che si deve credere fermamente, senza ombra di dubbio: allora quando si prega non ci si annoia perché si crede davvero di parlare a un dio misericordioso che è sempre con te, che ti capisce, che ti ama. dio, più che un padre, diventa un amico perfetto. Forse direte che un amico risponde però, ma la gioia intensa che si prova è dovuta al fatto che dio è quasi dentro di te. Cioè: viene a mancare la distanza che ci separa dagli altri e ci fa sentire soli. È quasi estasi. È perfetto. E poi molti si accontentano come prova proprio del fatto che si sentono meglio e con più forze.
Quando dicevo il rosario stavo meglio e credevo di aiutare quelli per cui pregavo. Col tempo ho capito che non importa che esista dio, l’oggetto della tua felicità per essere felici, ma basta che tu creda che questo esista. E ho capito cosa è realmente la preghiera:
1) Autosuggestione per eccellenza, quasi effetto placebo: prego – credo che dio mi ascolti – sto già meglio. Ma ha mai risposto? Naturalmente no. Se si trova la soluzione a un problema non è dio che ce lo ha detto ma noi che col ragionamento, essendo alle strette, abbiamo scoperto la soluzione. Soprattutto quando ho smesso di credere non è stato immediato, a momenti credevo e in altri no: quando credevo dio lo sentivo, quando non credevo non più, e poi ricredevo e lo risentivo e smettevo di credere e di nuovo il nulla e silenzio. Allora ho capito che ero io ad autosuggestionarmi.
2) Effetto sfogo: quando si scrive su un diario segreto nessuno legge, talvolta già si sta meglio. Il solo fatto di arrabbiarsi con dio, permette di sfogarsi.
3) Amico immaginario: chi prega molto di solito è solo e triste o ha problemi vari…
4) Un monologo: in realtà si parla al muro perché non c’è mai risposta. Il mio EX-direttore spirituale disse a un certo punto: “Non ti scandalizzare: ma noi preghiamo sempre IN dio: se noi preghiamo è perché Egli è già dentro di noi”. Dunque chi prega e non sente nulla, chi prega persino senza credere per chiedere a dio di ridonarci la fede, chi prega solo per disperazione e per solitudine, ospiterebbe dio dentro di sè! Io non ho mia preteso quando pregavo che mi esaudisse, perché nella logica cristiana è la sua volontà che si fa. Come tutti pregavo solo per aver la forza di superare le situazioni. Ma potrebbe rispondere in modo chiaro, no? O altrimenti non deve pretendere che lo preghiamo! Poi il direttore diceva pure che dio ha già risposto!?! E sta a noi capire cosa
Ripenso ad alcuni esempi, tra i tanti, di inutilità della preghiera:
- dio, che tanto non esiste, non ascolta nemmeno le suore: una mia amica ha sofferto per tutta la vita e c’era una suora che pregava per lei e, quando vedeva che la situazione non migliorava, diceva che tirava le orecchie a Gesù
- le suore da cui andavo pregavano per la mia serenità, ma io stavo molto male anche perché iniziavo a capire che dio è solo un’invenzione della mente. Risultato: se sono qui è perché le loro preghiere non hanno funzionato
- spesso si dice che non accade nulla quando si prega, ma aggiungo che anche quando non si prega non cambia nulla. Non è che ti accadono sciagure e maledizioni quando smetti di pregare, solo il silenzio, il vuoto e il nulla restano
Perché già avrete notato che chi crede, anche senza essere suora o prete, basa la sua fede sul “sentire dio e il suo amore”. Giusto per dire cosa rende tanto felici le suore da rinunciare a tanto (non dico tutto perché dietro il voto di povertà ci sta sempre il fatto che stanno in ville, conventi con stanze enormi e quadri.. ) bisogna fare una premessa, cioè che si deve credere fermamente, senza ombra di dubbio: allora quando si prega non ci si annoia perché si crede davvero di parlare a un dio misericordioso che è sempre con te, che ti capisce, che ti ama. dio, più che un padre, diventa un amico perfetto. Forse direte che un amico risponde però, ma la gioia intensa che si prova è dovuta al fatto che dio è quasi dentro di te. Cioè: viene a mancare la distanza che ci separa dagli altri e ci fa sentire soli. È quasi estasi. È perfetto. E poi molti si accontentano come prova proprio del fatto che si sentono meglio e con più forze.
Quando dicevo il rosario stavo meglio e credevo di aiutare quelli per cui pregavo. Col tempo ho capito che non importa che esista dio, l’oggetto della tua felicità per essere felici, ma basta che tu creda che questo esista. E ho capito cosa è realmente la preghiera:
1) Autosuggestione per eccellenza, quasi effetto placebo: prego – credo che dio mi ascolti – sto già meglio. Ma ha mai risposto? Naturalmente no. Se si trova la soluzione a un problema non è dio che ce lo ha detto ma noi che col ragionamento, essendo alle strette, abbiamo scoperto la soluzione. Soprattutto quando ho smesso di credere non è stato immediato, a momenti credevo e in altri no: quando credevo dio lo sentivo, quando non credevo non più, e poi ricredevo e lo risentivo e smettevo di credere e di nuovo il nulla e silenzio. Allora ho capito che ero io ad autosuggestionarmi.
2) Effetto sfogo: quando si scrive su un diario segreto nessuno legge, talvolta già si sta meglio. Il solo fatto di arrabbiarsi con dio, permette di sfogarsi.
3) Amico immaginario: chi prega molto di solito è solo e triste o ha problemi vari…
4) Un monologo: in realtà si parla al muro perché non c’è mai risposta. Il mio EX-direttore spirituale disse a un certo punto: “Non ti scandalizzare: ma noi preghiamo sempre IN dio: se noi preghiamo è perché Egli è già dentro di noi”. Dunque chi prega e non sente nulla, chi prega persino senza credere per chiedere a dio di ridonarci la fede, chi prega solo per disperazione e per solitudine, ospiterebbe dio dentro di sè! Io non ho mia preteso quando pregavo che mi esaudisse, perché nella logica cristiana è la sua volontà che si fa. Come tutti pregavo solo per aver la forza di superare le situazioni. Ma potrebbe rispondere in modo chiaro, no? O altrimenti non deve pretendere che lo preghiamo! Poi il direttore diceva pure che dio ha già risposto!?! E sta a noi capire cosa
Ripenso ad alcuni esempi, tra i tanti, di inutilità della preghiera:
- dio, che tanto non esiste, non ascolta nemmeno le suore: una mia amica ha sofferto per tutta la vita e c’era una suora che pregava per lei e, quando vedeva che la situazione non migliorava, diceva che tirava le orecchie a Gesù
- le suore da cui andavo pregavano per la mia serenità, ma io stavo molto male anche perché iniziavo a capire che dio è solo un’invenzione della mente. Risultato: se sono qui è perché le loro preghiere non hanno funzionato
- spesso si dice che non accade nulla quando si prega, ma aggiungo che anche quando non si prega non cambia nulla. Non è che ti accadono sciagure e maledizioni quando smetti di pregare, solo il silenzio, il vuoto e il nulla restano
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Re: La "chiamata di dio"
Spica tra le altre cose hai esposto esaurientemente un semplice concetto che un apprezzato utente di questo forum un giorno sintetizzò cosí: al credente in realtà non interessa se esista oggettivamente o meno un dio, tutto quello che vuole è strafarsi della sua relidroga.
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
Rasputin- ..............
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Re: La "chiamata di dio"
Rasputin ha scritto:Spica tra le altre cose hai esposto esaurientemente un semplice concetto che un apprezzato utente di questo forum un giorno sintetizzò cosí: al credente in realtà non interessa se esista oggettivamente o meno un dio, tutto quello che vuole è strafarsi della sua relidroga.
Ma dire qualcosa di tuo e di originale ti riesce difficile senza fare apologia del nazismo, vero?
loonar- ----------
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Re: La "chiamata di dio"
Parole sante.Diva ha scritto:... esatto. Il problema e' che loro si giocano comunque la carta della "scelta personale", quando di personale non ha proprio niente. L prova di questo e' il fatto che io devo combatte tutti i giorni per non ritrovarmi con una figlia farcita di certe idiozie. Perche' purtroppo questa malattia mentale e' non solo accettata, ma anzi promossa dalla societa'. Quindi anche quella che a noi puo' sembrare una scelta personale non lo e' perche' le persone, fin da piccole, sono martellate da parenti, amici, scuola, istituzioni, che insegnano come la religione sia cosa buona e giusta. Una sorta di allucinazione collettiva di cui e' facilissimo cadere vittime, dove di libero arbitrio ce n'e' ben poco.
Scusate (e scusa Spica se vado un po' OT), ma in questi giorni mi sto rendendo conto sempre piu' di come la religione sia tutt'altro che una questione che si puo' pensare di relegare tranquillamente alla sfera privata... La religione e' il medioevo delle menti, dovrebbe essere proibita in una societa' che vuole avanzare. E' ridicolo che nel 2012 ancora spaccino per verita' certe superstizioni dei beduini del deserto di 2000 anni fa, infarcite di violenza, ingiustizia, diseguaglianza sociale. In una socita' che si possa
definire evoluta si dovrebbe promuovere il pensiero razionale, la diginta' della persona, l'amore per il sapere... Che tristezza tutto questo.
Steerpike- -----------
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Re: La "chiamata di dio"
C’è un altro aspetto che riguarda il sentire dio. I preti insistono sul silenzio per poter sentire dio: il direttore spirituale mi disse che San Francesco si alzava per fare il volere di dio e mi ha fatto un esempio. Il santo si era guardato attorno chiedendosi “dio cosa desideri da me?”. Ha visto la basilica tutta logorata e ha capito che dio voleva che la risistemasse. Questo sarebbe dio che parla?? Io ho contestato dicendo che era una cosa che aveva pensato lui, non che dio gliela aveva detto. Il direttore ha insistito invece dicendo che era dio che ha parlato al suo cuore, ma io non mollavo e lui alla fine ha confessato stizzito: “Vabbè è ovvio che poi lo ha pensato lui”.
Altro esempio. Sempre il mio EX-direttore disse spiegandomi la Lectio Divina: “Dopo aver letto due volte un brano del Vangelo, bisogna chiudere gli occhi, stare in silenzio e ascoltare cosa dio ha da dirci”. Sarebbe la meditazione cristiana. Per me è più una semplice riflessione a cui inevitabilmente si arriva a delle conclusioni, cui noi arriviamo col ragionamento.
Inoltre molti individuano la voce di dio nella coscienza: a parte che non tutti hanno un certo senso etico, la coscienza dipende anche dall’educazione ricevuta. Per esempio non tutti hanno i sensi di colpa se fanno certe cose non socialmente accettate.
Per me dio non parla, non si sente! E la prova sta nel fatto che se io sto davvero in ascolto di dio, quindi senza pensare, questo non si sente! Ho praticato un po’ la meditazione buddista: dopo un primo passo molto difficile in cui vedi i tuoi pensieri passare e ti poni quindi come testimone esterno, è relativamente più semplice giungere a uno stato in cui la mente è vuota (ma davvero tanti mesi dopo). Questo, per me, è il silenzio dei pensieri. Quando ho incontrato il direttore spirituale già conoscevo un po’ di meditazione buddista e quindi quando mi ponevo in silenzio vero, in ascolto dio non si sentiva. Oltretutto, quando aspettate la risposta di un amico con cui state parlando, pensate ad altro? Quando lo ascoltate pensate ad altro? Così io cercavo di sentire dio e non anteporre il mio pensiero, ma niente! La meditazione cristiana è più una riflessione.
Invece chi crede pensa davvero di sentire dio, quindi è facilissimo confondere i propri pensieri con “la voce di dio”. Voglio solo dire che a questo punto non c’è da stupirsi se sono state fatte guerre in nome di dio. Spesso ci si chiede come è possibile fare cose orrende per dio. Beh, credo che quello che ho detto sulla riflessione cristiana spieghi abbastanza: si riflette, naturalmente condizionati dai propri interessi, e si crede che sia dio che ci parla, che sia la sua volontà.
Altro esempio. Sempre il mio EX-direttore disse spiegandomi la Lectio Divina: “Dopo aver letto due volte un brano del Vangelo, bisogna chiudere gli occhi, stare in silenzio e ascoltare cosa dio ha da dirci”. Sarebbe la meditazione cristiana. Per me è più una semplice riflessione a cui inevitabilmente si arriva a delle conclusioni, cui noi arriviamo col ragionamento.
Inoltre molti individuano la voce di dio nella coscienza: a parte che non tutti hanno un certo senso etico, la coscienza dipende anche dall’educazione ricevuta. Per esempio non tutti hanno i sensi di colpa se fanno certe cose non socialmente accettate.
Per me dio non parla, non si sente! E la prova sta nel fatto che se io sto davvero in ascolto di dio, quindi senza pensare, questo non si sente! Ho praticato un po’ la meditazione buddista: dopo un primo passo molto difficile in cui vedi i tuoi pensieri passare e ti poni quindi come testimone esterno, è relativamente più semplice giungere a uno stato in cui la mente è vuota (ma davvero tanti mesi dopo). Questo, per me, è il silenzio dei pensieri. Quando ho incontrato il direttore spirituale già conoscevo un po’ di meditazione buddista e quindi quando mi ponevo in silenzio vero, in ascolto dio non si sentiva. Oltretutto, quando aspettate la risposta di un amico con cui state parlando, pensate ad altro? Quando lo ascoltate pensate ad altro? Così io cercavo di sentire dio e non anteporre il mio pensiero, ma niente! La meditazione cristiana è più una riflessione.
Invece chi crede pensa davvero di sentire dio, quindi è facilissimo confondere i propri pensieri con “la voce di dio”. Voglio solo dire che a questo punto non c’è da stupirsi se sono state fatte guerre in nome di dio. Spesso ci si chiede come è possibile fare cose orrende per dio. Beh, credo che quello che ho detto sulla riflessione cristiana spieghi abbastanza: si riflette, naturalmente condizionati dai propri interessi, e si crede che sia dio che ci parla, che sia la sua volontà.
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Re: La "chiamata di dio"
Altro esempio. Sempre il mio EX-direttore disse spiegandomi la Lectio Divina: “Dopo aver letto due volte un brano del Vangelo, bisogna chiudere gli occhi, stare in silenzio e ascoltare cosa dio ha da dirci”. Sarebbe la meditazione cristiana. Per me è più una semplice riflessione a cui inevitabilmente si arriva a delle conclusioni, cui noi arriviamo col ragionamento.
Read more: http://atei.forumitalian.com/t4007p20-la-chiamata-di-dio#ixzz1rdCQHja9
Una sorta di Autoipnosi..
Sembra il tossico anziano che insegna al novello tossico come farsi l'inniezione di eroina..
Come se io mi guardo "profondo rosso" poi sto in silenzio a occhi chiusi. Non ci sarebbe da stupirsi se mi rivedo qualche scena del film..
delfi68- -------------
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Re: La "chiamata di dio"
Ho praticato un po’ la meditazione buddista: dopo un primo passo molto difficile in cui vedi i tuoi pensieri passare e ti poni quindi come testimone esterno, è relativamente più semplice giungere a uno stato in cui la mente è vuota
Read more: http://atei.forumitalian.com/t4007p20-la-chiamata-di-dio#ixzz1rdD0zLcX
Ho provato anch'io con la meditazione, ma dopo un po..o cominciavo a russare, o mi veniva fame e mi toccava mettere su una trippa coi fagioli..altre volte mi ritornavano in mente le tette di una mia ex..altre mi ricordavo di avere qualche "schicchera" di coca e allora mi veniva voglia di tirarmela su subito..poi, a furia di meditare mi passavano davanti agli occhi le bollette di stoporcoddidio di affitto..
Insomma meditare, per me, era una vera faticaccia..poi ci vuole anche fisico..star li fermo come un pollo congelato mi faceva sempre formicolare qualcosa..o una gamba, o una chiappa..ecchediamine, una tortura!!
Sono necessariamente ateo per esigenze improrogabili!!
delfi68- -------------
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Re: La "chiamata di dio"
Ah ah, si infatti non capisco proprio perché dovrebbe essere comoda la posizione del loto! Beh, da stabilità, si ma un male cane. Tanto che io assumevo quella di un quarto di loto (quindi senza i piedi incrociati).
E poi appena inizi a meditare il flusso di pensieri diventa ancora più grande all'inizio e si sentono pure un casino di pruriti ovunque....
E poi appena inizi a meditare il flusso di pensieri diventa ancora più grande all'inizio e si sentono pure un casino di pruriti ovunque....
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Re: La "chiamata di dio"
Ah ecco cosa mi viene in mente: prima di iniziare il “percorso spirituale” andai a confessarmi perché per anni avevo dubitato. Temevo anche che il prete me ne dicesse due e invece disse: “dio è sempre a braccia aperte che ci attende, noi ci allontaniamo ma lui attende”. Il bello è che tra i peccati c’è persino il dubbio, quindi lo stesso dubbio fa venire i sensi di colpa. Per questo molte persone che hanno i dubbi vanno subito dal prete quasi a farsi fare il lavaggio del cervello. Essendo il dubbio un peccato, credono che allontani solo dalla verità e non magari che porti ad essa. Si ha ancora più bisogno del perdono di dio. E quanto è buono a perdonarci (per loro) anche se non abbiamo creduto!! È un circolo vizioso!! Dal dubbio alla decisione di non credere c’è un abisso.
Oltretutto per chi è suora o aspirante suora perdere dio è perdere tutto! Quando avevo i dubbi mi dicevo “Se dio non esiste allora siamo già tutti all’inferno” (perché l’inferno è proprio l’assenza di dio, il non senso, il vuoto). E mi dicevo pure: “Preferirei andare all’inferno per non aver creduto anziché sapere che davvero dio non esiste”. Lo so che sono cose estreme, beh così potete ben valutare come il raccontare cose bellissime ma false può distruggere una persona un volta che questa scopre la verità.
In questo ambiente, di preti e suore è tutto estremo. Per esempio, riguardo al male o all’indifferenza di dio, per chi crede fermamente, in particolare per chi vuol farsi suora, è importante la cosiddetta “imitazione di Cristo”. Cioè ci si carica di una croce come Gesù, per la salvezza di ogni uomo. Pensate che c’era una suora da poco santificata che disse: “Ogni giorno senza sofferenza è un giorno perso”. Lo so, è esagerato (anche perché così come aiuti gli altri?). Ma rende l’idea. Si usa spesso l’argomento della sofferenza per dire che dio non c’è, invece (questo comunque lo sapevo dai tempi del catechismo) è la sofferenza che avvicina e innalza a dio.
Oltretutto per chi è suora o aspirante suora perdere dio è perdere tutto! Quando avevo i dubbi mi dicevo “Se dio non esiste allora siamo già tutti all’inferno” (perché l’inferno è proprio l’assenza di dio, il non senso, il vuoto). E mi dicevo pure: “Preferirei andare all’inferno per non aver creduto anziché sapere che davvero dio non esiste”. Lo so che sono cose estreme, beh così potete ben valutare come il raccontare cose bellissime ma false può distruggere una persona un volta che questa scopre la verità.
In questo ambiente, di preti e suore è tutto estremo. Per esempio, riguardo al male o all’indifferenza di dio, per chi crede fermamente, in particolare per chi vuol farsi suora, è importante la cosiddetta “imitazione di Cristo”. Cioè ci si carica di una croce come Gesù, per la salvezza di ogni uomo. Pensate che c’era una suora da poco santificata che disse: “Ogni giorno senza sofferenza è un giorno perso”. Lo so, è esagerato (anche perché così come aiuti gli altri?). Ma rende l’idea. Si usa spesso l’argomento della sofferenza per dire che dio non c’è, invece (questo comunque lo sapevo dai tempi del catechismo) è la sofferenza che avvicina e innalza a dio.
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Re: La "chiamata di dio"
Pronto... Spica?...
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Re: La "chiamata di dio"
Ma qualcuno ha poi avuto idea sul perché un elemento a suo dire onnipotente abbia così bisogno degli umani, sviluppando una dipendenza verso di essi al limite dell'imbarazzante?
Chiamate, risposte, lungo i millenni... Sembra quasi una relazione disfunzionale plurisecolare
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Smettetela di bistrattare e misinterpretare la Scienza per fingere di dare plausibilità alle vostre troiate
Grazie
Justine- ----------
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Re: La "chiamata di dio"
Spica è un simpaticone! Ha solo voluto dimostrare che i discorsi dei religiosi non sono dettati dall’incoscienza, ma li può fare anche un ateo ...Loki ha scritto:Ma qualcuno ha poi avuto idea sul perché un elemento a suo dire onnipotente abbia così bisogno degli umani, sviluppando una dipendenza verso di essi al limite dell'imbarazzante?
Chiamate, risposte, lungo i millenni... Sembra quasi una relazione disfunzionale plurisecolare
Basta solo avere un po’ di fantasia!
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Re: La "chiamata di dio"
Ovvio, ma la domanda era... Profondamente sentita, comunque.
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Re: La "chiamata di dio"
Beh ... allora io evito di risponderti!Loki ha scritto:Ovvio, ma la domanda era... Profondamente sentita, comunque.
Sai, solo chi conosce di persona il trascendente potrebbe spiegarti che ...
Come puoi tu – umile mortale – sapere se Dio (l'onnipotente) ha o meno bisogno di te?
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Re: La "chiamata di dio"
Chi conosce di persona il trascendente è chi lo immagina, per cui credo sia una domanda aperta praticamente a chiunque dell'immaginazione abbia il dono...
Chiediamo a 4000 trascendentalisti... Se otteniamo medesima risposta è perché è venuta meno, laddove ne servirebbe... La fantasia stessa.
Forse si dovrebbe essere più derridiani di fronte a certi tipi di immaginazione...
Chiediamo a 4000 trascendentalisti... Se otteniamo medesima risposta è perché è venuta meno, laddove ne servirebbe... La fantasia stessa.
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Re: La "chiamata di dio"
In matematica esistono i numeri trascendenti ed è proprio quell’idea di trascendenza che ha innescato la fantasia di certe persone in direzioni apparentemente strampalate. Un po’ come gli astrologi che fanno perno su qualche concetto astronomico per meglio turlupinare i propri clienti.
Pur tuttavia, non bisogna mai dimenticare il valore positivo della nostra fantasia …
Pur tuttavia, non bisogna mai dimenticare il valore positivo della nostra fantasia …
Einstein ha scritto: I concetti della fisica sono libere creazioni dello spirito umano, e non sono, nonostante le apparenze, determinati unicamente dal mondo esterno.
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Re: La "chiamata di dio"
Cosa si intende per esterno, se pure l'immaginario (come dimostrano recenti esperimenti di imaging e ricostruzione del pensiero, oltre alla telepatia realizzata con stimolatori transcraniali) può essere decodificato?
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Re: La "chiamata di dio"
ToninoScalzo ha scritto:
Spica è un simpaticone! Ha solo voluto dimostrare che i discorsi dei religiosi non sono dettati dall’incoscienza, ma li può fare anche un ateo ...
Basta solo avere un po’ di fantasia!
Spica è una ragazza, che a suo tempo ha rischiato di cadere nel tunnel della vocazione religiosa, e si è salvata grazie a questo forum. Purtroppo non è stato un salvataggio definitivo, e non ne abbiamo più notizia da parecchio tempo. Temo il peggio.
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Re: La "chiamata di dio"
Comunque è spiacevole vedere così tanti utenti volatilizzati (notando i thread passati si vede quanti se ne siano andati col tempo).
D'altronde tutte scelte personali e insindacabili...(anche se anch'io, come Minsky, tendo a pensare il peggio, se ci si iscrive su forum atei per quietare una temporanea incertezza o scacciare un pungolo a cui non si sa dar nome... E che poi sfortunatamente finisce per essere identificato con la fede)
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Re: La "chiamata di dio"
Già. Ma Spica non è banalmente il caso di un utente che si è stufato e ha preferito un altro passatempo.Loki ha scritto:Comunque è spiacevole vedere così tanti utenti volatilizzati (notando i thread passati si vede quanti se ne siano andati col tempo).
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Re: La "chiamata di dio"
Ok, allora taccio onde non parlare di cose di cui non so
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Re: La "chiamata di dio"
Bhé, c'è questo thread che racconta un po' della storia. L'ho tirato su col pretesto del maiale al telefono proprio perché mi piacerebbe che ragionassimo dell'argomento.Loki ha scritto:Ok, allora taccio onde non parlare di cose di cui non so
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Re: La "chiamata di dio"
Ancora mi domando come si distingua la chiamata di un dio particolare. Se chiama Odino mi immagino si percepisca Asgard con le sue panoramiche vedute
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Smettetela di bistrattare e misinterpretare la Scienza per fingere di dare plausibilità alle vostre troiate
Grazie
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Re: La "chiamata di dio"
Questa è un'ottima osservazione.Loki ha scritto:Ancora mi domando come si distingua la chiamata di un dio particolare. Se chiama Odino mi immagino si percepisca Asgard con le sue panoramiche vedute
Come si fa a capire qual'è il dio che ci sta chiamando?
Per dire, Anubi per esempio, chiamerebbe abbaiando?
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Re: La "chiamata di dio"
Ma infatti ai vecchi tempi dio prima di tutto si presentava "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe"
è che mo dovrebbe farla troppo lunga: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, io sono l'unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato dalla stessa sostanza del padre e sono pure lo Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio....."
è che mo dovrebbe farla troppo lunga: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, io sono l'unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato dalla stessa sostanza del padre e sono pure lo Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio....."
Ultima modifica di Hara2 il Gio 18 Set 2014 - 17:22 - modificato 2 volte.
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