Il 3D Dei Dialetti

tutta la ricerca l'hai fatta tramite il sito etimo o ti sei avvalso anche di altri tomi?
comunque sì, è così, le nostre lingue indoeuropee anche se di ceppi diversi sono imparentate strettamente, poi i diversi esiti di ogni gruppo linguistico, tipo le rotazioni consonantiche, hanno lasciato delle lingue apparentemente molto diverse.
sto biennalizzando in questi giorni l'esame di filologia germanica, ogni volta che rileggo i testi mi stupisco di quanto latino ci sia nel tedesco e nell'inglese...

ah, a proposito:



ribadisco che, oltre che nel senese, è ampiamente usato a livello dialettale in tutte le marche e in umbria

etimo per latte e milk, i coloranti non erano un impegno ho messo quello che ricordo, l'immagine me la ricordavo in wiki. Le fisse, le tonalità ah ah, quelle sono per gli amici.

OT Sergio, in che lingua sogni?
(uh, quante persone te l'avranno chiesto...)

Piccola boiata vagamente IT

Sogno in tutte le lingue che parlo, ma anche in lingue sconosciute e nei sogni faccio sempre cose che non fa nessuno.

Devo dire che gli anglofoni non sempre si capiscono (il video sopra). Mi vergognavo di non aver capito miami vice al cinema ma la stessa cosa era stata notata da un mio amico canadese (ah ah che anche lui non aveva capito molto), su youtube se batti "english accents".

Alla fine il miglior inglese è quello per "foreign students", si sente parlare così alla BBC. Ma l'americano che è più difficile sembra più comprensibile perché gli insegnano a parlare lento e facile per gli "stranieri".

Cioccia, ah ah

scritto in spagnolo (Chocha), nei paesi sudamericani, specie in Argentina = arrapata

e ritorniamo a bomba

chissà che giri per il mondo hanno fatto certe parole

cioccia da noi succhiare, poppare la mammella. Sempre li le bisacce, altro che pozzanghera tse! Ci hai messo troppo però eh!
Nota la ciotola! si impara sempre eh?

Già. Poi d'improvviso saltano fuori due tacchini ed è un casino

Rasputin ha scritto:Già. Poi d'improvviso saltano fuori due tacchini ed è un casino

Sergio ha scritto:...dove si va el con maschera e boccaglio mi in apnea a occi de sonria...

Traduci pure che io devo ossigenarmi...

SergioAD ha scritto:

Rasputin ha scritto:Già. Poi d'improvviso saltano fuori due tacchini ed è un casino

Sergio ha scritto:...dove si va el con maschera e boccaglio mi in apnea a occi de sonria...

Traduci pure che io devo ossigenarmi...

Vuoi dire uscire dall'iperventilazione, ah ah

un linkino sarebbe meglio, ma mi devo consultare

Non linkare che ci si alza "tutti" in piedi davanti all'inno "nazionale"!!!

Milk in inglese, milch in crucco, mleka in polacco ma non mi ricordo più in farsi.

davide ha scritto:Milk in inglese, milch in crucco, mleka in polacco ma non mi ricordo più in farsi.

3 birre, ho letto "Non mi ricordo più il da farsi"

Sarà che "Stavo solo eseguendo degli ordini" non vale più come scusa ah ah

Io ho fatto la ricerchina ma esce tutto in farsi o hindi, tutti caratteri che meglio lasciare stare.

A proprosito, lo sapete che i farsi hanno una religione che non gli permette di sotterrare i morti per non inquinare la terra, o di bruciarli per non inquinare l'aria... è allora? Allora nei loro cimiteri lasciano il morto alla decomposizione come cibo per corvi, avvoltoi e taccole.

Sono estremamente ricchi, questo ho saputo quando ero in India.

A me sembra tutta una farsa

forse la farsa di farsi una farsa se il farso c'è... ma se il farso non c'è non farsi la farsa ma farsi la farsa finché il farso non c'è... boh?

SergioAD ha scritto:forse la farsa di farsi una farsa se il farso c'è... ma se il farso non c'è non farsi la farsa ma farsi la farsa finché il farso non c'è... boh?

Si può sempre andare a farsi

Allora... sapete che alcuni popoli si tengono per mano, proprio come non si fa da noi, e questo lo sapete.

In genere non si guarda la gente che si saluta, voglio dire quando ci si da il bacetto, cosa balorda quando non si sanno gli usi e costumi perché a me un Russo mi diede un bacio su ciascuna guancia - fin qui normale esuberanza anche italiana - ed un terzo bacio direttamente in bocca mentre dicevo "OK".

Però qui vedevo i visi avvicinarsi e sentivo "smack", siccome non mi faccio i cacchi miei gli ho chiesto se erano tutti froci in marina ed ho saputo che si toccano i nasi. I beduini del deserto si salutano toccandosi i nasi. Certo che gli ho detto di non farlo in italia e nemmeno di tenersi la mano.

Altra cosa imbarazzante quando li saluti e non ti ridanno indietro la mano e tu non sai se stringere (no perché vorrebbe dire salutiamoci ancora) lasciare la mano molla (e no potrebbe sembrare un invito) certe volte vorrei mettermi il dito nel naso per limitare i contatti. Un giorno ho usato il saluto Indiano, asettico e rispettoso, mi hanno chiesto se sono hindu ho detto di no e mi hanno ripreso la mano che non ridanno più.

SergioAD ha scritto:certe volte vorrei mettermi il dito nel naso per limitare i contatti.

Io l'ho fatto (In Turchia) e se ce n'è bisogno me lo metto anche altrove. Cosa curiosa, questo oltrepassa qualsiasi cultura ah ah

non c'è niente come il culo, la piccola miniera d'oro dei poveri

Eppure ci si stupisce delle proprie capacità...
Ma sono anche queste le capacità...
E la tortuosa mente degli uomini assimila e concede questi Nobel...

Scoperta in Turchia una minoranza etnica che parlerebbe il greco di Giasone.

Dissentire e dissenterie, quando greco e latino appaiono ma non sono appaiati.

Beh a volte l'intestino dissente.

Proprio questo mi ha fatto partire e anche se immaginavo sono rimasto un po' deluso lo stesso.

Il sito divenuto il luogo di interiezioni di petto e giù di li, identifica lo scopo ma i greci facevano uso di tre termini per designare l’amore, Eros, Philos e Agape. Ecco cosa intendevano:

• Eros è l'amore che giustifica la vita e perpetua la razza umana.
  
• Philos è il sentimento per gli amici.
  
• Agape contiene sia Eros che Philos, va oltre il “piacere” ed è totale, divora chi lo prova e chi incontra Agape, non trova nulla di più importante al mondo quanto amare.

Le origini del termine Amore pure greche sono con riguardo al desidero.

Bello l'intervento a tema!

Ci sarebbe anche il verbo lesbiazo e tante altre chicche che si scovano leggendo le opere di certi poeti direttamente in lingua ( ma io non lo faccio che sono una brava figliola eh). Che indicano l'amore... diciamo un amore sicuramente molto apprezzato da Rasp.

Io sto con Freud, anzi per la verità sono grande estimatore di Wilhelm Reich così come dei grandi posso nominare Kálmán Rudolf Emil.

Le parafilie sono tante, para παρά = "presso", "accanto", "oltre" e filia φιλία = "amore", "affinità". Se noti la distinzione tra deviazione determinata dalle moralità e quella determinata dalla valutazione dei dati, meravigliosamente amorale.

L'omosessualità era precedentemente elencata come parafilia. In seguito alle pressioni delle organizzazioni Omosessuali e con il consenso degli psichiatri è stata tolta. Mia insignificante opinione, "Come non sono d'accordo con le moralità!".

Resta il fatto che se non metti le scarpe nella scarpiera ordinate non le potrai usare al meglio, ed è direttamente proporzionale alla quantità.

Uno è autoritario ed uno è autorevole, da noi è tanto semplice e molto usato.

Tanto ridicola l'autorità senza autorevolezza quanto apprezzata l'autorevolezza senza autorità.

Ditelo in inglese senza che ti guardino un po' dubbiosi, benché quasi tutti gli ambienti internazionali siano anglofoni...

Il capo ha un'autorevolezza indiscussa.

The boss's authority is unquestioned.
The boss's authoritativeness is unquestioned?
The boss's positive influence is unquestioned?

Alla fine gli italiani dicono "he's a good guy and he's always right".

Cosa direste voi? (anche i vostri traduttori automatici)

Watson! Te poss'accide, figlio di Deep Blue che ruppe le reni Kasparov nel 1997 e pronipote di HAL 9000 disperso nello spazio. Nella trasmissione Jeopardy, hai battuto gli umani vincendo 35mila dollari contro i 10mila e 5mila dei tuoi avversari. Guardati all'opera!



No non te lo ripeto, non è che non parli bene l'italiano è che tu non puoi capire il contesto degli umani. Perfino noi italiani non ci capiamo in ogni contesto.

Ho sentito dire a Torino che Proietti non fa ridere quando dice che il Colosseo “s'è liqueso”, dice perché non si capisce cosa vuole dire esattamente.

Vedo gente perplessa quando sente dire “sta poco bene” oppure “sta poco male” per intendere “stare una pacchia”.

Eppure brutto figlio di madre ignota tu mi fai venire voglia di transumanesimo, vorrei trasferire il mio cervello vicino a te per stimolarti finché resisterai!

Col piffero che mi capisci così come per riconoscere il segnale dal rumore gli algoritmi mi sa che li devo fare ancora io ed infine le endorfine che buttiamo fuori con Katia non vanno d'accordo con la tua sintesi emozionale... ma ti rispetto tanto.

we cumpàaa yamm kam ma fà !!!
hauahauhauahauahuahauahuahah
mo me mett' a diskut nu poc ngopp a fede e ateismo

oddvod56 ha scritto:we cumpàaa yamm kam ma fà !!!
hauahauhauahauahuahauahuahah
mo me mett' a diskut nu poc ngopp a fede e ateismo

Hey, sono curioso di vedere cosa ti risponde Sergio

Rasputin ha scritto:Hey, sono curioso di vedere cosa ti risponde Sergio

Devo partire da basc per rispettare la sifolofia...

Mio molto "valuable" amico Rasputin, Lo spirito Partenopeo non si è costruito in uno "iorn" solo, Johann Wolfgang Goethe fa trasparire cuant' na cosa grande è.

Dunque, è un fatto di filosofia Campana, che non si mette nel minareto, li ci sta lo strillone che si sgola ogni mattina che lo so bene perfino io, che sarei me medesimo. No, non è casuale, la campana ci sta e vedrò di usarla bene... quando ci sta di mezzo la sifolofia Partenopea nulla è come sembra...

Il giovane oddvod56 si è espresso per comunicarmi queste tre cose:

Un sentimento di profonda stima e comprensione che spesso quando la gente parla no si capisce niente eppure basterebbe percepire i toni, toni che si percepiscono anche nella scrittura da forum... e la campana suona la prima volta.

Un sentimento liberatorio di frizione emotiva, irresistibile e mozza fiato che accomuna non tutt'quan' ma quelli che san' capire le sfumature, sfumature che si estraggono anche dalla scrittura da forum... e la campana suona la seconda volta.

Un sentimento di complicità ancora più esclusiva, non puoi capire se sei straniero, termina la ricreazione e indica la necessità di non assentarsi troppo dagli impegni di lavoro, un concetto rotondo... e la campana suona la quarta volta.

Raspa, dio non esiste, è o vero ma suonare la campana tre volte senza il morto è proprio un iettatura insopportabile ed è meglio se ci diamo una grattatina ed accarezziamo il corno che teniamo sempre a disposizione. Non si sa!

oddvod56 ha scritto:we cumpàaa yamm kam ma fà !!!
hauahauhauahauahuahauahuahah
mo me mett' a diskut nu poc ngopp a fede e ateismo

Lo so che ci ho preso e lo so che hai accoppiato la tua risposta combinando col titolo del 3D.

Ora entri di diritto nel "gruppo", ma stai attento se e quando sbaglierai perché io ti metterò la campana in testa per un giorno intero, ti priverò del corno e ci batterò sopra una serie infinita di colpi terzini che quando verrai fùori avrai la faccia più bianca della colomba pasquale.

Napoletano:

Era de maggio e te cadeano nzino
a schiocche a schiocche li ccerase rosse,
fresca era ll'aria e tutto lu ciardino
addurava de rose a ciente passe.

Era de maggio; io, no, nun me ne scordo,
na canzona cantàvemo a doie voce;
cchiù tiempo passa e cchiù me n'allicordo,
fresca era ll'aria e la canzona doce.



E diceva: «Core, core!

core mio, luntano vaie;

tu me lasse e io conto ll'ore,

chi sa quanno turnarraie!»




Rispunneva io: «Turnarraggio

quanno tornano li rrose,

si stu sciore torna a maggio,

pure a maggio io stonco ccà».


E so' turnato, e mo, comm'a na vota,
cantammo nzieme lu mutivo antico;
passa lu tiempo e lu munno s'avota,
ma ammore vero, no, nun vota vico.

De te, bellezza mia, m'annammuraie,
si t'allicuorde, nnanze a la funtana:
ll'acqua llà dinto nun se secca maie,
e ferita d'ammore nun se sana.



Nun se sana; ca sanata

si se fosse, gioia mia,

mmiezo a st'aria mbarzamata

a guardarte io nu' starria!




E te dico: «Core, core!

core mio, turnato io so',

torna a maggio e torna ammore,

fa de me chello che buo'!».

L'ho letta, riletta e l'ho anche recitata a Katia sta qui a fianco a me con il suo laptop e si chiede se questi atei siano anche tanto sensibili... mettici anche che m'ha fatto una crostata col semolino che è divino.

La vera Napoletanità è mettere alla fine "fa de me chello che buò" proprio per recitare la poesia... pe-cchè iniziare con questa frase praticamente la passiona fa il resto...

Bellissima!

Va bene, allora per non essere troppo sentimentali, ma rimanendo sullo stesso autore (Di Giacomo):

Strunz,
ch’ arravugliat’ staj,
n’goppa a nu marciapiede
dint a na sfera e sole.

Nù muscuglione t’ gir attuorn’
e t’ canta na ninna nanna,
e tu t’adduorm,
Strunz!

:-)

Purtroppo, Di Giacomo ha scritto in napoletano e, dunque, è ignorato dalla massa italiana che riconosce come suoi solo i poeti che scrissero in dialetto toscano, dimenticando i tanti romani, sicialiani e così via.

La questione non riguarda, poi, solo i poeti, qualcuno a scuola ha sentito parlare di Pasquino? Quanti sanno della storia completa di Garibaldi (vabbè, questo è OT)?

SergioAD ha scritto:L'ho letta, riletta e l'ho anche recitata a Katia sta qui a fianco a me con il suo laptop e si chiede se questi atei siano anche tanto sensibili... mettici anche che m'ha fatto una crostata col semolino che è divino.

La vera Napoletanità è mettere alla fine "fa de me chello che buò" proprio per recitare la poesia... pe-cchè iniziare con questa frase praticamente la passiona fa il resto...

Bellissima!

Vedi Sergio che il morto c'era, mi stupisco che non lo hai pittato di verde...ho provveduto io.

Morto?

Ludwig von Drake ha scritto:Morto?

Il "Morto" di cui parlava Sergio nella sua risposta a Odd (Poi magari mi sbaglio eh)

Grattatio pallorum non est superstitio, sed preservatio ab omnibus malis!

Grattatio pallorum omnia pericula fugit!

Grattatio pallorum omnia mala fugat!

Ah Ah ah! stavo cercando la pittura sullo strunz in quanto materia organica morta! Secondo me ci portano via...

Stavamo parlando del muggine con chef75sp e alberto. Chef75sp ci ha descritto un bel piatto di spaghetti con la bottarga e ad un certo punto ha impiattato ovvero ha guarnito il piatto, ha disposto la cibaria ben in evidenza nel piatto... ha servito.

La prima volta che ho sentito dire impiattare è stato durante una trasmissione del Gambero Rosso dallo chef Toscano Simone Rugiati e l'impressione che ebbi fu "buttare nel piatto" come potrebbe dire un Toscano per una ricetta da 5 minuti.

E' un neologismo ma l'etimologia c'è sempre. Impastare? Imburrare? Immettere... Infornare! Non avendo madre lingua ho la grammatica quasi esclusivamente fonetica e allora a me viene più semplice far transitare un nome in verbo dicendo piattare, burrare, pastare, fornare... si che lo vedo il senso solo che si sa dopo.

Se "piattare" poteva essere "mettere nel piatto", "impiattare" è qualcosa di più, forse "impiastrare" è "vedi un po' se ti piace come l'ho 'disordinato'". Ah ah ho sentito dire, con le mie orecchie, "disordino l'ordinazione"... quando si dice che una lingua è viva!

impiattare:
ho fatto un mezzo troiaio presuntuoso ma banalotto.
poi ci faccio un po' di prosopopea dialettica sopra: uso lenticchia di castelluccio, cipolla di cannara, caccola fagiana di narice destra.
poi dispongo quantità picogrammiche del suddetto al centro di un piatto di dimensioni calcolabili in parsec.
Ci eiaculo attorno due sborrate di aceto balsamico Ponti.
Ci grattugio sopra due lupini.
ci conficco al centro tipo bandiera americana a Guam un simulacro di fiore di pisacialletto.
Vualà, impiattato!!


ps scuse a chef75, non è assolutamente un riferimento a lui che ha solo usato questo termine ormai sdoganatissimo!

SergioAD ha scritto:a e ad un certo punto ha impiattato ovvero ha guarnito il piatto, ha disposto la cibaria ben in evidenza nel piatto...

No, ho impiattato ovvero tolto dalla padella gli spaghetti e messi nel piatto.
Quindi ho dedotto nel momento in cui scrivevo che il termine piu appropriato per definire tale azione fosse proprio impiattare e l'ho scritto.
Su dai.., Spedsino non mi sembra corretto.

(spezìn, con la "z" pronunciata "s" sonora o dolce)

Ripeto, impiattare suona bene come neologismo ma significa "coprire" quando servono le guarnizioni per coprire? Oppure semplicemente suonava bene quando al cuoco gli venne in mente... lo so che la sto complicando.

Cliccando sull'immagine si va alla fonte del dizionario etimologico.


Vedere anche il nuovo dizionario de' sinonimi della lingua italiana di Niccolò Tommaseo
qui.

Albè, stai mischiando "umori" de "la grande abbuffata", riesce sempre ah ah - sei grande quando dici che non volevi mancare di sensibilità - ma 'n l'hai mica detto di dove te sei?

Chef75sp! te non devi pensare ad una scorrettezza ma bisogna pure fare pronunciare la dolce "z" di Speza a chi non l'ha conosce - io che sono Romano adottivo mi ero accorto subito.

SergioAD ha scritto:Ripeto, impiattare suona bene come neologismo ma significa "coprire"

Ignoravo.
Ho la terza media.
Grazie x avermelo detto,ora lo so.

chef75sp ha scritto:

SergioAD ha scritto:Ripeto, impiattare suona bene come neologismo ma significa "coprire"

Ignoravo.
Ho la terza media.
Grazie x avermelo detto,ora lo so.

Ma NO! Tutti ma proprio tutti quanti, me compreso se dovessi far finta di cucinare... Credo che il primo ad aver usato questo neologismo è stato Simone Rugiati chef Toscano.

Ue! sapere fa piacere ma ti conviene continuare ad "impiattare" perché adesso significa guarnire il piatto! Questo non si può cambiare...

Non lo so davvero chi di noi lo sapeva prima oppure se lo ricordava... sono con te 100%!

I lupini grattugiati, ora che mi ci fai pensare...

Alberto, da un certo punto di vista estenuato ed esilarato da certa 'cultura gastronomica' ormai onnipervasiva, ti do pienamente ragione.

E però, per quanto anche al mio orecchio come a quello di Sergio sia suonato un termine stridente e 'casinaro', in effetti è piuttosto gergo tecnico; se devo dire 'preparare il piatto'... beh, di solito dico preparare il piatto, perché impiattare mi fa venire i brividi. Ma da un punto di vista linguistico se no lo userei tranquillamente.

Tu hai un futuro da stella Michelin!

hahaha...
ok mi rimetto in riga.

l'uso che ha fatto chef del temine impiattare è assolutamente giusto, io ci scherzavo sopra solo un po'...
i tecnicismi - ma ripeto, non era certo il suo caso! - servono ad ammantare qualsiasi cosa di un'aura tipo "io lo so e tu no"; se guardate la mia ricetta di arista io uso "sigillare", oppure si potrebbe "deglassare", "ridurre", "mantecare", "nappare" e altre cose che ora non mi vengono.

vi dico come la penso io: in cucina servono le BASI. quelle sono importanti. Il resto è curiosità, fantasia, scoperta delle tradizioni, f-a-c-i-l-i-t-à. A parte qualche ricetta-simbolo secondo me cucinare è facile, rilassante, divertente, sociale, appagante, per questo ridacchio di me per primo quando mi scappa detto qualche termine da... superchef!

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questo qui per esempio un bel po' di tempo fa disse così:
"per l'antipasto ho scelto delle semplici fette di pane di Altopascio su cui ho spalmato del burro di malga guarnendo con un filetto di alici del Tirreno"

aveva creato "pane burro e acciuga".

Non mi ricordo più chi, ma qualcuno ha detto che "L'uso è il dittatore della sintassi"...io estenderei il concetto anche ai neologismi, parte dell'evoluzione di una lingua viva.

Non c'è dubbio, infatti sarebbe un peccato considerarle come critiche - d'altra parte dire "inpiattare" avrebbe fatto discutere i Catari sul fatto che prima delle "p" e delle "b" la "n" suona male.

Dire "hall" dell'albergo ai non Italiani viene di cercare una "sala", infatti non conosco nessuno che l'abbia chiamata "lobby" - per me "la hole dell'albergo" è un termine Italiano esattamente come lo è "interfaccia" solo che in questo caso la "a" finale lo rende masticabile dai connazionali.

Ma se per noi viene tanto normale dire software, display, mouse bisogna accettare serenamente il nostro sistema di creare nuovi termini. Nessuna critica!

Infatti. Chissà poi perché "Input" non suona male a nessuno

"buey de mar", guarda qui che cosa è la lingua viva! E cos'era considerata questa prelibatezza... un orrido granchio... ah ah quando si dice prendere un granchio!