Militia Christi ruba la commemorazione di Porta Pia

Clamoroso: gli uffici della Prefettura negano alla Consulta Laicale di Roma di poter manifestare davanti alla breccia: “La priorità va al movimento cattolico”, fanno sapere le autorità.
Molti sono stati gli osservatori critici ad aver sottolineato che un anniversario del 20 settembre 1870 come quello di oggi, in cui alla cerimonia ufficiale hanno potuto presentare esponenti delle più alte gerarchie ecclesiastiche, estromesse dai loro domini temporali proprio dai bersaglieri grazie alla breccia di Porta Pia, è stato particolarmente irrituale. Ma secondo quello che si apprende da un comunicato – stranamente ignorato - diramato dalla Consulta Laica di Roma, le cose starebbero acquisendo una luce addirittura preoccupante.
AUTORIZZAZIONE NEGATA – La Prefettura, organo locale del governo, avrebbe prima preso tempo, infine, e in extremis, negato la sottoscrizione del preavviso ad una manifestazione regolarmente richiesta dalla Consulta Romana per la laicità delle istituzioni, coordinamento di associazioni laiche e anticlericali, dipendente dalla Fondazione di Critica Liberale, una delle voci storiche del liberalismo italiano. Il motivo sarebbe molto semplice: c’era da dare priorità alla manifestazione di Militia Christi, gruppo dell’estrema destra cattolica, già salita più volte all’onore
delle cronache per striscioni sprezzanti nei confronti dei diritti delle persone omosessuali o di conquiste civili come aborto e divorzio. “Il 6 luglio”, scrive il comunicato ufficiale della consulta, “è stata presentata alla Questura di Roma la richiesta dell’autorizzazione, peraltro dovuta secondo la Costituzione Italiana, a commemorare l’evento (la breccia di Porta Pia, ndr). Nonostante la disponibilità dei funzionari della Questura, non autorizzati per evidenti ordini superiori a dare un assenso esplicito, si è arrivati fino al giorno 14 settembre per essere informati che, dopo l’evento istituzionale alla presenza del Presidente Napolitano, non era possibile nessuna commemorazione, a causa della priorità data all’evento organizzato dall’associazione politico cattolica Militia Christi”.
RITO ROMANO – Manifestazione organizzata dal Movimento Politico Cattolico, “come ogni anno”, si legge sul sito ufficiale, come tributo ai “caduti pontifici” di Porta Pia. “Militia Christi”, è la linea ufficiale del movimento, “a 140 anni dai tragici eventi che portarono le truppe del liberal-massonico Regno sabaudo ad invadere lo Stato Pontificio, allora libero, sovrano e popolare, vuole rendere così onore a chi ha sacrificato la propria vita per difendere la Chiesa e il Santo Padre Pio IX – tesaurizzando così il suo patrimonio spirituale di fede e fortezza cristiana conclamato dalla stessa autorità della Chiesa mediante la Sua beatificazione – ribadendo ancora una volta la necessità che l’Italia riconosca le proprie radici cristiane”. Manifestazione dunque indetta, autorizzata, e preceduta da canonica messa in latino, “come da disposizione papale”.
SCELTE POLITICHE – “La consulta Laica prende atto che le decisioni politiche che sottintendono questa scelta vanno nella direzione di un riconoscimento ufficiale di Militia Christi”, scrivono dal coordinamento estromesso dalla piazza – e se la dinamica da loro descritta fosse confermata, difficilmente si potrebbe dargli torto; “un’associazione fondamentalista, già condannata da un tribunale per offese e falsità e condannata ad eliminare dal suo sito internet dichiarazioni e commenti. La Consulta prende atto che al contrario un’associazione come la Consulta Romana, che coordina altre 22 associazioni ad indirizzo laico che hanno come scopo il rispetto e l’applicazione della Costituzione Italiana, in questo momento politico, e in particolare in una città come Roma, è vista con fastidio.” Quale miglior modo per celebrare il 150mo anniversario, insomma, della la breccia di Porta Pia, se non quello di preferire chi vorrebbe non ci fosse mai stata?

FONTE

Leggevo che alcuni, tra i quali il segretario UAAR, sono stati fermati dalla digos.

Non fermati, solo identificati a norma della legge sulla manifestazione non autorizzata.

Avalon ha scritto:Non fermati, solo identificati a norma della legge sulla manifestazione non autorizzata.

Insomma, schedati. Sbaglio?

Non nel senso comune che si attribuisce al termine a normadi telefilm americano
Semplicemente identificati, ovvero: le tali persone x,y,e z erano presenti e sono state identificate alla manifestazione non autorizzata in data X nel luogo Y.

Tra l'altro, dovevano aspettarselo: la medesima cosa successe a Militia Christi presentatasi con striscione identificata e allontanata alla manifestazione contro l'intitolazione della Stazione Termini a GPII nel 2006.
Non opino nel merito dei contenuti, dico solo che sono stati usati il medesimo peso e la medesima misura dalla PS.

Avalon ha scritto:Non nel senso comune che si attribuisce al termine a normadi telefilm americano
Semplicemente identificati, ovvero: le tali persone x,y,e z erano presenti e sono state identificate alla manifestazione non autorizzata in data X nel luogo Y.

Tra l'altro, dovevano aspettarselo: la medesima cosa successe a Militia Christi presentatasi con striscione identificata e allontanata alla manifestazione contro l'intitolazione della Stazione Termini a GPII nel 2006.
Non opino nel merito dei contenuti, dico solo che sono stati usati il medesimo peso e la medesima misura dalla PS.

Beh almeno quello.

...poi va' beh, è capitato anche a me di essere identificata dai Carabinieri un paio di anni fa a Porta Pia

la corona di militia christi penso si ricordi ancora dov'era volata

non è mica la fine del mondo un'identificazione: io avevo anche fatto una tale predica storicopoliticosociale al povero carabiniere malcapitato che mi aveva pure dato ragione e onorevolmente stretto la mano.

Avalon ha scritto:...poi va' beh, è capitato anche a me di essere identificata dai Carabinieri un paio di anni fa a Porta Pia

la corona di militia christi penso si ricordi ancora dov'era volata

non è mica la fine del mondo un'identificazione: io avevo anche fatto una tale predica storicopoliticosociale al povero carabiniere malcapitato che mi aveva pure dato ragione e onorevolmente stretto la mano.

No, non è la fine del mondo, ma non bisogna dimenticare che i dati personali poi non li buttano mica via eh. Una cosa è che un carabiniere ti chieda la carta d'identità o la patente se sei in macchina nel corso di un normale controllo, un'altra è che memorizzino i dati personali con circostanze, data ed ora ecc.

Io non lo sottovaluterei; ti faccio un esempio anche peggiore, qui, dal 2007 credo, è passata una legge che prevede l'identificazione tramite codice genetico (In genere prelevano un campione di saliva, o un capello) a discrezione delle preture locali, per tutti coloro che si siano resi colpevoli (Leggi abbiano subito una condanna) di reati di natura violenta e/o sessuale. Lo scopo apparente è chiaro ed anche lodevole; in realtà però archiviano il DNA non solo di stupratori et similia, ma anche di gente, come molti ragazzi che io conosco, magari solo multati (Qui le multe non sono tutte uguali, se si tratta di un provvedimento di natura penale o paghi o sconti x giorni in guardina, mi pare siano 30 euro al giorno quindi ad es. una multa di 600 euro, che è uno standard, se non pagata risulta in 20 giorni che non sono pochi) per essere stati coinvolti in una rissa in discoteca. Questa gente poi è costratta a stare attentissima a dove lascia traccia di sè. Per non parlare della vulnerabilità nel caso in cui la loro "Schedatura" venga a conoscenza di qualcuno che vuole loro del male. La lgge sui dati sensibili qui è abbastanza severa, ma non so fino a che punto venga applicata a tali dati né chi, all'interno delle forze dell'ordine, abbia accesso alla banca dati.

Rasp, ti ho risposto in parte da anarchica: ovviamente identificata più di una volta, e ovviamente in occhio di forze dell'ordine e non solo.
Ovviamente a prescindere dal caso nella fattispecie, non sottovaluto affatto la cosa né eventuali e possibili abusi, né soprattutto i probabili aggravamenti di una già problematica libertà individuale.

Nella fattispecie, invece, direi che la scelta politica e logistica a monte del fermo sia un buon esempio di incapacità, inconcludenza e miopia.
Ma con ciò mi ripeto