@Luis
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@Luis
PER CHI SI ANNOIA INTRATTENIMENTO CON FACCINE!!! YEAH
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@Luis
Dicevo, non implicito, ma, eventualmente, derivato.
Penso quindi sono. Tempo e spazio sono concetti che arrivano dopo.
Almeno secondo me.
No, se sleghi qualcosa dal tempo e dallo spazio, ma già semplicemente dal tempo,si cade nel misticismo
immediatamente.
Per carità, non ho paura di caderci, ma preferisco tenermi sul materiale,
almeno in qs thread, in modo da ragionare insieme senza provocare
"strappi" per le differenze di orientamento o di cultura.
Ogni azione è posta in un suo tempo, se il pensiero è una azione,
è fondamentale che abbia il suo tempo, non credo ci si possa arrivare dopo.
D'altronde anche vedendo il pensiero solo come energia, dall'esterno,
con uno strumento che analizzi questa energia a prescindere dal fatto che è pensiero e non
un'altra forma di energia, comunque lo strumento rileverebbe una data energia in un dato momento,
non credo si possa sfuggire.
Per quanto riguarda la prima,
ti cito "Sé stesso=pensiero." nella spcie di equazione
"Io=Essere cosciente di sé stesso in continuo cambiamento."
Immagino che intenda "Sé stesso=proprio pensiero."
Però, a guardare bene, l'equazione avrebbe più senso,
forse è una soluzione
Io=Essere cosciente di pensiero in continuo cambiamento.
Cioè, siccome l'unica attività di pensiero che percepisco
come pensiero è il mio proprio pensiero, io sono il mio pensiero,
o il mio pensare.
quindi: Io = la percezione del mio pensiero in continuo cambiamento.
(questa specie di rumore di fondo, questa cosa che ragiona o pensa, è quella che mi da
l'identità, e questa identià me la da a tutto il corpo,
che è mio in quanto connesso a questa attività dal sistema nervoso, il mio).
Ok, mi convince (purtroppo la prima persona che devo convincere è me stesso,
non è egocentrismo)
Altro passo noioso: continuo cambiamento...
(purtroppo per capirci o almeno crederci bisogna
fare cose noiose che molti considerano seghe mentali,
astenersi gli annoiabili, riempirò di faccine divertenti
il post per gli "indecisi" )
per definire un cambiamento, bisogna avere due dati da confrontare,
ne converrai, sennò il cambiamento non può avvenire.
Il cambiamento quindi implica che analizzo almeno due cose
avvenute in due momenti diversi. Obbligatorio il tempo.
occhiali
Siccome sia il momento passato(il passato) sia il momento presente (passato da pochissimo)
li prendo dalla mia memoria, io sono una struttura la cui unicità e identità
la fornisce quell'attività che chiamo pensiero, che attinge
alla memoria,che è mia proprio perchè è l'unica memoria che
mi posso permettere di analizzare usando il pensiero.
Ok, riposiamo il cervello, nel frattempo proponimi i distinguo
e i dissensi.
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Ultima modifica di giamba il Gio 25 Dic 2008 - 22:35 - modificato 1 volta.
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Re: @Luis
LUIS ha scritto:Allora giamba: punto uno io sono (sono cosciente del mio pensiero).
Punto due, io sono nel tempo, percepisco che ero e che sarò e, potendo rifarmi solo ed esclusivamente alle mie percezioni non posso che crederci.
Punto tre, io sono nello spazio, percepisco l'altro da me e l'unico modo che ho per vivere e accettare come valide le mie percezioni al riguardo.
Tre passi successivi, ognuno dei seguenti implica il precedente, ma il precedente non implica i seguenti.
Li implica,è come dire che su un asse cartesiano prima occupi la
x e poi con calma la y.
cosa nel tempo e nello spazio, track!, contenporaneamente
giamba- -------------
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@ luis
Altro problema al punto 2, non hai percezione che sarai, non è dai sensi. E' una previsione, una proiezione, un'ipotesi, quindi non è percezione.
giamba- -------------
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@ luis
************ (doppione col precedente post )****************
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Re: @Luis
LUIS ha scritto:Verogiamba ha scritto:Altro problema al punto 2, non hai percezione che sarai, non è dai sensi. E' una previsione, una proiezione, un'ipotesi, quindi non è percezione.No, qui parliamo di pensiero. Parto da zero, innanzitutto penso, poi realizzo di pensare. Il tempo viene dopo.giamba ha scritto:Li implica,è come dire che su un asse cartesiano prima occupi la
x e poi con calma la y. cosa nel tempo e nello spazio, track!, contenporaneamente
Quando realizzi che stai pensando ti accorgi che sei, in un preciso momento dell'orologio puoi controllare se sei. Se ci sei ancora, se CI sei.
Guarda, secondo me era talmente "popolare" l'accezzione dell 'esserci di Roberto che un pò a turno avete tutti sopravvalutato la sua portata.
Mangiando pane e formaggio con come sottofondo
la De Filippi con i cani che si sbranano nella sua trasmissione, cioè a metà mente impegnata, veniva facile capire il post nella sua semplicità INIZIALE, che poi si complica ...
giamba- -------------
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Re: @Luis
ERRI8013 ha scritto:Io parlo di passaggi logici, per me quello del tempo viene dopo quello della realizzazione del pensiero.giamba ha scritto:Quando realizzi che stai pensando ti accorgi che sei, in un preciso momento dell'orologio puoi controllare se sei. Se ci sei ancora, se CI sei.
Lasciamo stare l'analisi logica dell'esserci o essere, stiamo finendo in un empasse.
Come ho scritto in un altro post:
Cogito ergo sum è troppo generica e si presta a troppi attacchi logici.
Comunque si può leggere come "ho la certezza di essere perchè penso,il resto delle cose che non pensano ma esistono è un'altra faccenda"
Ovviamente Cartesio da per scontata la paternità dei propri pensieri da parte di un io individuale (e provvisorio ma continuo nel tempo finchè pensa e pensa di essere "padre" dei suoi pensieri).
Quindi parte da un postulato io individuale per poi giustificarlo tramite una sua azione, il pensare.
Già con la "scoperta" dell'inconscio il teorema del cogito ergo sum viene spazzato via, ed è solo l'inizio.
giamba- -------------
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