Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
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Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
Progetto presentato in convegno in onore di Rita Levi Montalcini
23 aprile, 13:32
Cervello, nel 2030 pronta prima copia su computer
ROMA - Potrà essere pronta nel 2030 la prima riproduzione su computer dell'attività del cervello umano. La ricerca è già partita: "se potremo simulare l'attività del cervello potremo simulare anche quello che accade quando si ammala", ha detto il responsabile del progetto, Idan Segev, dell'Università Ebraica di Gerusalemme, nel convegno sulle nuove frontiere della ricerca sul cervello "The Brain Revolution", organizzato oggi a Roma per i 101 anni del Nobel Rita Levi Montalcini.
L'incontro, che riunisce esperti internazionali di neuroscienze, è organizzato con il supporto della Camera di Commercio di Roma e diffuso via internet con la possibilità di porre domande agli esperti online. Rita Levi Montalcini ha inviato soltanto un saluto in collegamento video, ringraziando e osservando che "gli argomenti trattati in questo incontro rappresentano una rivoluzione nella nostra conoscenza del cervello". Il Brainforum in onore del Nobel si svolge a Roma "per riattivare il circuito virtuoso tra università, mondo della ricerca e sistema imprenditoriale", ha osservato il presidente della Camera di Commercio di Roma, Andrea Mondello.
In rapporto fra cervello e computer è uno dei temi di punta del convegno e il progetto che punta a utilizzare uno dei più potenti supercomputer del mondo per riprodurre il funzionamento del cervello umano è tra le ultime frontiere. Il progetto, coordinato da Segev, è internazionale e si chiama Blue Brain. Il primo passo, ha spiegato, è stato organizzare la corteccia cerebrale in colonne: piccoli frammenti che comprendono 10.000 cellule collegate fra loro da miliardi di connessioni chiamate sinapsi. "Si nasconde in queste connessioni il segreto della creatività e della capacità di adattarsi", ha detto. "Adesso stiamo cercando di riprodurre sul computer queste colonne corticali", un'operazione per la quale i ricercatori utilizzano il supercomputer Blue Gene delal Ibm, lo stesso con cui è stata ottenuta la mappa del Dna umano.
"La colonna corticale - ha aggiunto Segev - può essere considerata una sorta di codice universale del cervello". Si comincia con il replicare singoli frammenti di corteccia fino a simulare il comportamento di 100.000 cellule collegate tra loro da 10 miliardi di sinapsi e 4 chilometri di fibre. "In tre anni contiamo di ottenere il primo modello completo del cervello di topo", dopodiché si passerà a cervelli sempre più complessi, come quello del gatto, della scimmia e, nel 2030, dell'uomo
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2010/04/23/visualizza_new.html_1765407283.html
Progetto presentato in convegno in onore di Rita Levi Montalcini
23 aprile, 13:32
Cervello, nel 2030 pronta prima copia su computer
ROMA - Potrà essere pronta nel 2030 la prima riproduzione su computer dell'attività del cervello umano. La ricerca è già partita: "se potremo simulare l'attività del cervello potremo simulare anche quello che accade quando si ammala", ha detto il responsabile del progetto, Idan Segev, dell'Università Ebraica di Gerusalemme, nel convegno sulle nuove frontiere della ricerca sul cervello "The Brain Revolution", organizzato oggi a Roma per i 101 anni del Nobel Rita Levi Montalcini.
L'incontro, che riunisce esperti internazionali di neuroscienze, è organizzato con il supporto della Camera di Commercio di Roma e diffuso via internet con la possibilità di porre domande agli esperti online. Rita Levi Montalcini ha inviato soltanto un saluto in collegamento video, ringraziando e osservando che "gli argomenti trattati in questo incontro rappresentano una rivoluzione nella nostra conoscenza del cervello". Il Brainforum in onore del Nobel si svolge a Roma "per riattivare il circuito virtuoso tra università, mondo della ricerca e sistema imprenditoriale", ha osservato il presidente della Camera di Commercio di Roma, Andrea Mondello.
In rapporto fra cervello e computer è uno dei temi di punta del convegno e il progetto che punta a utilizzare uno dei più potenti supercomputer del mondo per riprodurre il funzionamento del cervello umano è tra le ultime frontiere. Il progetto, coordinato da Segev, è internazionale e si chiama Blue Brain. Il primo passo, ha spiegato, è stato organizzare la corteccia cerebrale in colonne: piccoli frammenti che comprendono 10.000 cellule collegate fra loro da miliardi di connessioni chiamate sinapsi. "Si nasconde in queste connessioni il segreto della creatività e della capacità di adattarsi", ha detto. "Adesso stiamo cercando di riprodurre sul computer queste colonne corticali", un'operazione per la quale i ricercatori utilizzano il supercomputer Blue Gene delal Ibm, lo stesso con cui è stata ottenuta la mappa del Dna umano.
"La colonna corticale - ha aggiunto Segev - può essere considerata una sorta di codice universale del cervello". Si comincia con il replicare singoli frammenti di corteccia fino a simulare il comportamento di 100.000 cellule collegate tra loro da 10 miliardi di sinapsi e 4 chilometri di fibre. "In tre anni contiamo di ottenere il primo modello completo del cervello di topo", dopodiché si passerà a cervelli sempre più complessi, come quello del gatto, della scimmia e, nel 2030, dell'uomo
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2010/04/23/visualizza_new.html_1765407283.html
Re: Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
Sulla carta è una figata assurda.
E' anche vero che nella neurologia esistono fondamentalmente due scuole, nell'una viene ammesso la possibilità di modelizzare i processi cognitivi anche più complessi con i sistemi teorici in nostro possesso (che non sia possibile per l'effettiva potenza di calcolo o per altri problemi ha poca importanza a livello teorico).
Per altri (tipo Penrose, rimanendo su un piano fisico; lasciando poi perdere i discorsi quantistici del tessuto nervoso) è difficile ricondurre alla rigida concezione binaria il complesso di dati processati in tutti i nostri processi neurali.
Chi ha ragione?
Non penso che ci sia, al momento, soltanto una verità (poi andando a vedere tutti i filoni supereremo le decine di sottoscuole): è indubbio che tecnologicamente abbiamo problemi a modelizzare questa quantità di dati ed è altrettanto vero che forse la natura stessa degli algoritmi utilizzati potrebbe essere sottoposta a revisione.
Sarà sicuramente una bella rivoluzione, le scienze neurologiche avranno sicuramente una poderosa spinta seppur i problemi etici non appaiono da poco.
Non ce che dire, una gran bella sfida
E' anche vero che nella neurologia esistono fondamentalmente due scuole, nell'una viene ammesso la possibilità di modelizzare i processi cognitivi anche più complessi con i sistemi teorici in nostro possesso (che non sia possibile per l'effettiva potenza di calcolo o per altri problemi ha poca importanza a livello teorico).
Per altri (tipo Penrose, rimanendo su un piano fisico; lasciando poi perdere i discorsi quantistici del tessuto nervoso) è difficile ricondurre alla rigida concezione binaria il complesso di dati processati in tutti i nostri processi neurali.
Chi ha ragione?
Non penso che ci sia, al momento, soltanto una verità (poi andando a vedere tutti i filoni supereremo le decine di sottoscuole): è indubbio che tecnologicamente abbiamo problemi a modelizzare questa quantità di dati ed è altrettanto vero che forse la natura stessa degli algoritmi utilizzati potrebbe essere sottoposta a revisione.
Sarà sicuramente una bella rivoluzione, le scienze neurologiche avranno sicuramente una poderosa spinta seppur i problemi etici non appaiono da poco.
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Re: Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
Conosco il padre di un ricercatore che è stato per un anno al MIT e poi per due anni a Tokio alla Hitachi, a fare ricerca sul tema dell'integrazione tra cellule neuronali e microprocessori; credo che gli studi sul tema siano abbastanza avanzati, anche se per più di un motivo non ne siamo minutamente informati.
nellolo- -----------
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Re: Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
Personalmente non ho molta fretta di conversare con un computer!
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Re: Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
fretta certo no, ma pensare che queste ricerche portino a "conversare con un computer" mi sembra davvero esageratamente miope...
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Nello - Lo champagne in caso di vittoria è opportuno, in caso di sconfitta è necessario (W.Churchill)
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Re: Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
nellolo ha scritto:fretta certo no, ma pensare che queste ricerche portino a "conversare con un computer" mi sembra davvero esageratamente miope...
Non credo di aver capito!
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Re: Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
Le possibilità tecnologiche derivate dall'integrazione tra biologia e informatica, sono a mio avviso inimmaginabili oggi; per il momento che la ricerca continui, le applicazioni si cominceranno a concepire probabilmente solo tra qualche decennio.
La percezione delle potenzialità tecnologiche è talvolta errata in maniera madornale; famoso l'esempio della "bocciatura" del telefono agli albori da parte dell'ufficio brevetti USA, il giudizio recitava qualcosa del tipo: "questo telefono non sevirà mai a nessuno, e non è pertanto di nostro interesse"
La percezione delle potenzialità tecnologiche è talvolta errata in maniera madornale; famoso l'esempio della "bocciatura" del telefono agli albori da parte dell'ufficio brevetti USA, il giudizio recitava qualcosa del tipo: "questo telefono non sevirà mai a nessuno, e non è pertanto di nostro interesse"
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Re: Cervello, nel 2030 la prima copia su un computer
Io credo sia un successo riuscire a replicare su computer il cervello di un topo, figuriamoci quello umano. Nel 2030 chissà, potremo creare vere e proprie intelligenze artificiali, potranno aiutarci nell'esplorazione e nella futura gestione dell'universo.. Ho letto troppi libri di halo, lo so
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"Le cose che sono incurvate non hanno bisogno di archi; le cose che sono diritte non hanno bisogno di righe; le cose che sono rotonde non hanno bisogno di compassi; le cose che sono rettangolari non hanno bisogno di squadre; le cose che si incollano non hanno bisogno di colla; le cose che vanno insieme non hanno bisogno di corde”
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