Satira
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*Valerio*
capricorno
Phoenix
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Re: Satira
Satira molto simpatica aggiungerei
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Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi. Voltaire
capricorno- -------------
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Re: Satira
Secondo alcune fonti, il primo miracolo, quello di una suora francese forse
affetta da Parkinson, e miracolosamente guarita semplicemente pensando
al caro papa, non sarebbe poi così attendibile.
Ecco, in ordine sparso tra i 271 i miracoli gli eventuali altri candidati:
affetta da Parkinson, e miracolosamente guarita semplicemente pensando
al caro papa, non sarebbe poi così attendibile.
Ecco, in ordine sparso tra i 271 i miracoli gli eventuali altri candidati:
- Miracolo n° 134: Il Santo Padre, sentendo un
languorino, pensa che sarà quasi l’ora di cena e… MIRACOLO! …consultando
l’orologio si accorge che sono effettivamente le 18;15 (le persone
anziane cenano presto). - Miracolo n° 9: Un provetto sciatore della Val
Senales, incurante del pericolo valanghe preannunciato dal TG 1, si
avventura sulle piste del noto comprensorio. Ma trova per terra un
santino di papa Wojtyla con scritto “Vai piano” e decide così di evitare
i fuoripista, rinunciare ai dodici grappini post-prandiali, sciare a
spazzaneve e solo su piste blu. Ed è così che… MIRACOLO!
pur rompendosi un pochino i coglioni, evita il pericolo valanghe
salvandosi da morte certa. - Miracolo n° 21: Un contadino polacco sostiene di
aver visto papa Wojtyla alla televisione, una sera di novembre. MIRACOLO
di bilocazione! Proprio quella sera, infatti, il papa era invece a
Roma, quindi non poteva di certo essere dentro un televisore in Polonia. - Miracolo n° 167: Un asfaltatore di Induno Bisuschio
riceve in sogno la visita di Giampy 2nd che gli consiglia di
svegliarsi, se non vuole far tardi al lavoro e… MIRACOLO! Grazie
all’intervento del papa l’asfaltatore si desta, curiosamente anche in
concomitanza col suono della sveglia (si pensi quindi anche al tempismo
eccezionale del Santo Padre). - Miracolo n° 238: In Moldavia, una spalatrice di
merda di majale prega fortissimo il Wojtyla pont. Karol affinché
realizzi le sue aspirazioni di un lavoro di più alto rango. MIRACOLO!
La donna viene spostata a spalare merda di leone, animale
tradizionalmente più nobile ed esotico. - Miracolo n° 49: Un norcino di Peccioli, tale
Riccardone B. si era scordato di dare da mangiare alla sua gattina.
Episodio che, se ripetuto, avrebbe sicuramente esposto a serio rischio
la sopravvivenza del mite animale domestico. Ma per fortuna, il pio
Riccardone, il giorno seguente, ha preso un santino di Karol Wojtyla,
detto “Il Papa”, e lo ha impreziosito della scritta: “Croccantini
gatto!” proprio all’altezza della fronte. MIRACOLO, da
quel giorno, il gatto non è più rimasto senza cibo. - Miracolo n° 85: Alcuni fedeli sostengono di aver
visto il papa stringere la mano e congratularsi coi più grandi e feroci
dittatori del pianeta e – MIRACOLO – trasformarli, con
questo semplice gesto, in grandi politici e illustri capi di stato.
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Re: Satira
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Re: Satira
capricorno ha scritto:Loki ha scritto:https://www.youtube.com/watch?v=CGzVNVbcJec
Fantastico! quello sulla Carfagna poi!
fortissimo
ecco un'altro
Re: Satira
Il piccolo Zacaria non andava molto bene in Matematica.I suoi genitori avevano provato ogni cosa: tutor, mentor, le flash cards (un metodo di studio finalizzato all’apprendimento di vocaboli), centri specializzati sull'apprendimento. In breve, fecero qualsiasi cosa che pensassero potesse aiutare il suo apprendimento in matematica.
Alla fine, in un ultimo disperato tentativo, iscrissero Zacaria in una scuola Cattolica locale.
Dopo il primo giorno, il piccolo Zacaria tornò a casa con uno sguardo molto serio. Non salutò nemmeno la madre con un bacio.
Invece, andò direttamente nella sua camera e iniziò a studiare.
Libri e articoli erano sparpagliati in tutta la sua stanza e il piccolo Zacaria era immerso a lavorare.
Sua madre era stupefatta. Lo chiamò per cenare. Con suo profondo shock, non appena finì di mangiare, Zacaria tornò di corsa nella sua camera senza dire una parola e immediatamente si rimise a studiare con la stessa profondità di prima.
Questo andò avanti per un po' di tempo, giorno dopo giorno, mentre la madre cercava di capire da cosa dipendesse quel cambiamento.
Finalmente, il piccolo Zacaria portò a casa la sua pagella, la poggiò tranquillamente sul tavolo, andò su in camera sua e tornò a studiare.
Con grande trepidazione, sua madre guardò la pagella e con sua grande sorpresa, il piccolo Zacaria aveva avuto un "A", cioè il massimo, in matematica.
Non potè più trattenere la curiosità. Andò su in camera di Zacaria e disse: "Figlio, cos'è successo? Sono state le suore?" Il piccolo Zacariala guardò, scosse la testa e disse "No..". "Bene, allora" rispose la madre, "Sono stati i libri, la disciplina, la struttura, le uniformi?
Cos'è stato?"
Il piccolo Zacaria la guardò e disse: "Beh, il primo giorno di scuola quando ho visto quel tipo inchiodato al segno Più, ho capito che quella gente non stava scherzando..."
Alla fine, in un ultimo disperato tentativo, iscrissero Zacaria in una scuola Cattolica locale.
Dopo il primo giorno, il piccolo Zacaria tornò a casa con uno sguardo molto serio. Non salutò nemmeno la madre con un bacio.
Invece, andò direttamente nella sua camera e iniziò a studiare.
Libri e articoli erano sparpagliati in tutta la sua stanza e il piccolo Zacaria era immerso a lavorare.
Sua madre era stupefatta. Lo chiamò per cenare. Con suo profondo shock, non appena finì di mangiare, Zacaria tornò di corsa nella sua camera senza dire una parola e immediatamente si rimise a studiare con la stessa profondità di prima.
Questo andò avanti per un po' di tempo, giorno dopo giorno, mentre la madre cercava di capire da cosa dipendesse quel cambiamento.
Finalmente, il piccolo Zacaria portò a casa la sua pagella, la poggiò tranquillamente sul tavolo, andò su in camera sua e tornò a studiare.
Con grande trepidazione, sua madre guardò la pagella e con sua grande sorpresa, il piccolo Zacaria aveva avuto un "A", cioè il massimo, in matematica.
Non potè più trattenere la curiosità. Andò su in camera di Zacaria e disse: "Figlio, cos'è successo? Sono state le suore?" Il piccolo Zacariala guardò, scosse la testa e disse "No..". "Bene, allora" rispose la madre, "Sono stati i libri, la disciplina, la struttura, le uniformi?
Cos'è stato?"
Il piccolo Zacaria la guardò e disse: "Beh, il primo giorno di scuola quando ho visto quel tipo inchiodato al segno Più, ho capito che quella gente non stava scherzando..."
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Re: Satira
*Valerio* ha scritto:Il piccolo Zacaria non andava molto bene in Matematica.I suoi genitori avevano provato ogni cosa: tutor, mentor, le flash cards (un metodo di studio finalizzato all’apprendimento di vocaboli), centri specializzati sull'apprendimento. In breve, fecero qualsiasi cosa che pensassero potesse aiutare il suo apprendimento in matematica.
Alla fine, in un ultimo disperato tentativo, iscrissero Zacaria in una scuola Cattolica locale.
Dopo il primo giorno, il piccolo Zacaria tornò a casa con uno sguardo molto serio. Non salutò nemmeno la madre con un bacio.
Invece, andò direttamente nella sua camera e iniziò a studiare.
Libri e articoli erano sparpagliati in tutta la sua stanza e il piccolo Zacaria era immerso a lavorare.
Sua madre era stupefatta. Lo chiamò per cenare. Con suo profondo shock, non appena finì di mangiare, Zacaria tornò di corsa nella sua camera senza dire una parola e immediatamente si rimise a studiare con la stessa profondità di prima.
Questo andò avanti per un po' di tempo, giorno dopo giorno, mentre la madre cercava di capire da cosa dipendesse quel cambiamento.
Finalmente, il piccolo Zacaria portò a casa la sua pagella, la poggiò tranquillamente sul tavolo, andò su in camera sua e tornò a studiare.
Con grande trepidazione, sua madre guardò la pagella e con sua grande sorpresa, il piccolo Zacaria aveva avuto un "A", cioè il massimo, in matematica.
Non potè più trattenere la curiosità. Andò su in camera di Zacaria e disse: "Figlio, cos'è successo? Sono state le suore?" Il piccolo Zacariala guardò, scosse la testa e disse "No..". "Bene, allora" rispose la madre, "Sono stati i libri, la disciplina, la struttura, le uniformi?
Cos'è stato?"
Il piccolo Zacaria la guardò e disse: "Beh, il primo giorno di scuola quando ho visto quel tipo inchiodato al segno Più, ho capito che quella gente non stava scherzando..."
Do il "mio" contributo (virgolettato d'obbligo, è una mail che ho ricevuto da un utente del forum che si fa vedere poco):
Avrei bisogno anch'io di un "decreto interpretativo" che mi chiarisse, finalmente, perché ho sempre pagato le tasse. Perché passo con il verde e mi fermo con il rosso. Perché pago di tasca mia viaggi, case, automobili, alberghi. Perché non ho un corista vaticano di fiducia che mi fornisca il listino aggiornato delle mignotte o dei mignotti. Perché se un tribunale mi convoca (ai giornalisti capita) non ho legittimi impedimenti da opporre. Perché pago un garage per metterci la macchina invece di lasciarla sul marciapiede in divieto di sosta come la metà dei miei vicini di casa. Perché considero ovvio rilasciare la fattura se nei negozi devo insistere per avere la ricevuta fiscale. Perché devo spiegare a chi mi chiede sbalordito "ma le serve la ricevuta?" che non è che serva a me, serve alla legge. Perché non ho mai dovuto condonare un fico secco. Perché non ho mai avuto capitali all'estero. Perché non ho un sottobanco, non ho sottofondi, non ho sottintesi, e se mi intercettano il peggio che possono dire è che sparo cazzate al telefono.
Io - insieme a qualche altro milione di italiani - sono l'incarnazione di un'anomalia. Rappresento l'inspiegabile. Dunque avrei bisogno di un decreto interpretativo ad personam che chiarisse perché sono così imbecille da credere ancora nelle leggi e nello Stato.
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Re: Satira
davide ha scritto:*Valerio* ha scritto:Il piccolo Zacaria non andava molto bene in Matematica.I suoi genitori avevano provato ogni cosa: tutor, mentor, le flash cards (un metodo di studio finalizzato all’apprendimento di vocaboli), centri specializzati sull'apprendimento. In breve, fecero qualsiasi cosa che pensassero potesse aiutare il suo apprendimento in matematica.
Alla fine, in un ultimo disperato tentativo, iscrissero Zacaria in una scuola Cattolica locale.
Dopo il primo giorno, il piccolo Zacaria tornò a casa con uno sguardo molto serio. Non salutò nemmeno la madre con un bacio.
Invece, andò direttamente nella sua camera e iniziò a studiare.
Libri e articoli erano sparpagliati in tutta la sua stanza e il piccolo Zacaria era immerso a lavorare.
Sua madre era stupefatta. Lo chiamò per cenare. Con suo profondo shock, non appena finì di mangiare, Zacaria tornò di corsa nella sua camera senza dire una parola e immediatamente si rimise a studiare con la stessa profondità di prima.
Questo andò avanti per un po' di tempo, giorno dopo giorno, mentre la madre cercava di capire da cosa dipendesse quel cambiamento.
Finalmente, il piccolo Zacaria portò a casa la sua pagella, la poggiò tranquillamente sul tavolo, andò su in camera sua e tornò a studiare.
Con grande trepidazione, sua madre guardò la pagella e con sua grande sorpresa, il piccolo Zacaria aveva avuto un "A", cioè il massimo, in matematica.
Non potè più trattenere la curiosità. Andò su in camera di Zacaria e disse: "Figlio, cos'è successo? Sono state le suore?" Il piccolo Zacariala guardò, scosse la testa e disse "No..". "Bene, allora" rispose la madre, "Sono stati i libri, la disciplina, la struttura, le uniformi?
Cos'è stato?"
Il piccolo Zacaria la guardò e disse: "Beh, il primo giorno di scuola quando ho visto quel tipo inchiodato al segno Più, ho capito che quella gente non stava scherzando..."
Do il "mio" contributo (virgolettato d'obbligo, è una mail che ho ricevuto da un utente del forum che si fa vedere poco):
Avrei bisogno anch'io di un "decreto interpretativo" che mi chiarisse, finalmente, perché ho sempre pagato le tasse. Perché passo con il verde e mi fermo con il rosso. Perché pago di tasca mia viaggi, case, automobili, alberghi. Perché non ho un corista vaticano di fiducia che mi fornisca il listino aggiornato delle mignotte o dei mignotti. Perché se un tribunale mi convoca (ai giornalisti capita) non ho legittimi impedimenti da opporre. Perché pago un garage per metterci la macchina invece di lasciarla sul marciapiede in divieto di sosta come la metà dei miei vicini di casa. Perché considero ovvio rilasciare la fattura se nei negozi devo insistere per avere la ricevuta fiscale. Perché devo spiegare a chi mi chiede sbalordito "ma le serve la ricevuta?" che non è che serva a me, serve alla legge. Perché non ho mai dovuto condonare un fico secco. Perché non ho mai avuto capitali all'estero. Perché non ho un sottobanco, non ho sottofondi, non ho sottintesi, e se mi intercettano il peggio che possono dire è che sparo cazzate al telefono.
Io - insieme a qualche altro milione di italiani - sono l'incarnazione di un'anomalia. Rappresento l'inspiegabile. Dunque avrei bisogno di un decreto interpretativo ad personam che chiarisse perché sono così imbecille da credere ancora nelle leggi e nello Stato.
Se non mi sbaglio questa è un'amaca di qualche giorno fa di Michele Serra. Se l'utente fosse lui sarebbe una gran figata..
Ospite- Ospite
Re: Satira
Esatto, è Serra, ma non è lui l'utente misteriosoLucanfo ha scritto:davide ha scritto:*Valerio* ha scritto:Il piccolo Zacaria non andava molto bene in Matematica.I suoi genitori avevano provato ogni cosa: tutor, mentor, le flash cards (un metodo di studio finalizzato all’apprendimento di vocaboli), centri specializzati sull'apprendimento. In breve, fecero qualsiasi cosa che pensassero potesse aiutare il suo apprendimento in matematica.
Alla fine, in un ultimo disperato tentativo, iscrissero Zacaria in una scuola Cattolica locale.
Dopo il primo giorno, il piccolo Zacaria tornò a casa con uno sguardo molto serio. Non salutò nemmeno la madre con un bacio.
Invece, andò direttamente nella sua camera e iniziò a studiare.
Libri e articoli erano sparpagliati in tutta la sua stanza e il piccolo Zacaria era immerso a lavorare.
Sua madre era stupefatta. Lo chiamò per cenare. Con suo profondo shock, non appena finì di mangiare, Zacaria tornò di corsa nella sua camera senza dire una parola e immediatamente si rimise a studiare con la stessa profondità di prima.
Questo andò avanti per un po' di tempo, giorno dopo giorno, mentre la madre cercava di capire da cosa dipendesse quel cambiamento.
Finalmente, il piccolo Zacaria portò a casa la sua pagella, la poggiò tranquillamente sul tavolo, andò su in camera sua e tornò a studiare.
Con grande trepidazione, sua madre guardò la pagella e con sua grande sorpresa, il piccolo Zacaria aveva avuto un "A", cioè il massimo, in matematica.
Non potè più trattenere la curiosità. Andò su in camera di Zacaria e disse: "Figlio, cos'è successo? Sono state le suore?" Il piccolo Zacariala guardò, scosse la testa e disse "No..". "Bene, allora" rispose la madre, "Sono stati i libri, la disciplina, la struttura, le uniformi?
Cos'è stato?"
Il piccolo Zacaria la guardò e disse: "Beh, il primo giorno di scuola quando ho visto quel tipo inchiodato al segno Più, ho capito che quella gente non stava scherzando..."
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Avrei bisogno anch'io di un "decreto interpretativo" che mi chiarisse, finalmente, perché ho sempre pagato le tasse. Perché passo con il verde e mi fermo con il rosso. Perché pago di tasca mia viaggi, case, automobili, alberghi. Perché non ho un corista vaticano di fiducia che mi fornisca il listino aggiornato delle mignotte o dei mignotti. Perché se un tribunale mi convoca (ai giornalisti capita) non ho legittimi impedimenti da opporre. Perché pago un garage per metterci la macchina invece di lasciarla sul marciapiede in divieto di sosta come la metà dei miei vicini di casa. Perché considero ovvio rilasciare la fattura se nei negozi devo insistere per avere la ricevuta fiscale. Perché devo spiegare a chi mi chiede sbalordito "ma le serve la ricevuta?" che non è che serva a me, serve alla legge. Perché non ho mai dovuto condonare un fico secco. Perché non ho mai avuto capitali all'estero. Perché non ho un sottobanco, non ho sottofondi, non ho sottintesi, e se mi intercettano il peggio che possono dire è che sparo cazzate al telefono.
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Se non mi sbaglio questa è un'amaca di qualche giorno fa di Michele Serra. Se l'utente fosse lui sarebbe una gran figata..
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Re: Satira
Chiunque sia è uno sporco bolscevico... Vade retro!davide ha scritto:Esatto, è Serra, ma non è lui l'utente misteriosoLucanfo ha scritto:davide ha scritto:*Valerio* ha scritto:Il piccolo Zacaria non andava molto bene in Matematica.I suoi genitori avevano provato ogni cosa: tutor, mentor, le flash cards (un metodo di studio finalizzato all’apprendimento di vocaboli), centri specializzati sull'apprendimento. In breve, fecero qualsiasi cosa che pensassero potesse aiutare il suo apprendimento in matematica.
Alla fine, in un ultimo disperato tentativo, iscrissero Zacaria in una scuola Cattolica locale.
Dopo il primo giorno, il piccolo Zacaria tornò a casa con uno sguardo molto serio. Non salutò nemmeno la madre con un bacio.
Invece, andò direttamente nella sua camera e iniziò a studiare.
Libri e articoli erano sparpagliati in tutta la sua stanza e il piccolo Zacaria era immerso a lavorare.
Sua madre era stupefatta. Lo chiamò per cenare. Con suo profondo shock, non appena finì di mangiare, Zacaria tornò di corsa nella sua camera senza dire una parola e immediatamente si rimise a studiare con la stessa profondità di prima.
Questo andò avanti per un po' di tempo, giorno dopo giorno, mentre la madre cercava di capire da cosa dipendesse quel cambiamento.
Finalmente, il piccolo Zacaria portò a casa la sua pagella, la poggiò tranquillamente sul tavolo, andò su in camera sua e tornò a studiare.
Con grande trepidazione, sua madre guardò la pagella e con sua grande sorpresa, il piccolo Zacaria aveva avuto un "A", cioè il massimo, in matematica.
Non potè più trattenere la curiosità. Andò su in camera di Zacaria e disse: "Figlio, cos'è successo? Sono state le suore?" Il piccolo Zacariala guardò, scosse la testa e disse "No..". "Bene, allora" rispose la madre, "Sono stati i libri, la disciplina, la struttura, le uniformi?
Cos'è stato?"
Il piccolo Zacaria la guardò e disse: "Beh, il primo giorno di scuola quando ho visto quel tipo inchiodato al segno Più, ho capito che quella gente non stava scherzando..."
Do il "mio" contributo (virgolettato d'obbligo, è una mail che ho ricevuto da un utente del forum che si fa vedere poco):
Avrei bisogno anch'io di un "decreto interpretativo" che mi chiarisse, finalmente, perché ho sempre pagato le tasse. Perché passo con il verde e mi fermo con il rosso. Perché pago di tasca mia viaggi, case, automobili, alberghi. Perché non ho un corista vaticano di fiducia che mi fornisca il listino aggiornato delle mignotte o dei mignotti. Perché se un tribunale mi convoca (ai giornalisti capita) non ho legittimi impedimenti da opporre. Perché pago un garage per metterci la macchina invece di lasciarla sul marciapiede in divieto di sosta come la metà dei miei vicini di casa. Perché considero ovvio rilasciare la fattura se nei negozi devo insistere per avere la ricevuta fiscale. Perché devo spiegare a chi mi chiede sbalordito "ma le serve la ricevuta?" che non è che serva a me, serve alla legge. Perché non ho mai dovuto condonare un fico secco. Perché non ho mai avuto capitali all'estero. Perché non ho un sottobanco, non ho sottofondi, non ho sottintesi, e se mi intercettano il peggio che possono dire è che sparo cazzate al telefono.
Io - insieme a qualche altro milione di italiani - sono l'incarnazione di un'anomalia. Rappresento l'inspiegabile. Dunque avrei bisogno di un decreto interpretativo ad personam che chiarisse perché sono così imbecille da credere ancora nelle leggi e nello Stato.
Se non mi sbaglio questa è un'amaca di qualche giorno fa di Michele Serra. Se l'utente fosse lui sarebbe una gran figata..
Fausto- -------------
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Re: Satira
Fausto ha scritto:Chiunque sia è uno sporco bolscevico... Vade retro!
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Re: Satira
Barzellette,ma non troppo
Un tizio che si era sempre dedicato ai piaceri, insomma un epicureo, muore e finisce all'inferno dove lo attende un custode, vestito con uno bell'abito, che lo invita ad accomodarsi.
Il tizio entra e molto incredulo trova un ambiente da favola: ampi saloni, comode poltrone, gente che si diverte.
Gli offrono un aperitivo e inizia a conversare con altri dannati: "Ma siamo davvero all'Inferno?".
"Si', certo!".
"Ma come passate il tempo?".
"Beh, facciamo quello che ci pare, mangiamo, ci divertiamo, facciamo all'amore...; io sono qui da 500 anni e mi diverto moltissimo!".
Ad un certo punto, dopo il pranzo luculliano, i nuovi arrivati, compreso il tizio, sono invitati a fare un giro dell'Inferno.
Visitano vari posti uno piu' bello dell'altro con divertimenti di ogni genere, finche' arrivano in una zona di crateri infuocati con dei dannati e dei demoni che li infilzano.
Al che il tizio esclama: "Lo sapevo, questo e' il vero inferno!".
"No, no, questo e' solo l'inferno dei cristiani: loro lo vogliono cosi'!".
****************************************************************
Il fiume è in piena, ha già sommerso le case fino al tetto! Giovanni non
vuol lasciare la sua casa, avendo fede totale in Dio è convinto che nulla
potrà succedergli. I suoi amici vanno con una barca per portarlo in salvo,
ma Giovanni rifiuta di andare. Il fiume cresce ancora: lambisce le tegole
sulle quali sta rannicchiato Giovanni. Tornano gli amici con la barca e
tantano nuovamente di trarlo in salvo, ma Giovanni rifiuta: la sua fede in
Dio non vacilla!
Oramai la casa è quasi totalmente sott'acqua, Giovanni è sul culmine del
tetto: i suoi amici fanno un altro tentativo, ma proprio allora la casa
sprofonda e Giovanni muore.
Arrivato in Paradiso, Giovanni protesta vivacemente con S.Pietro di aver
subito una morte immatura, lui che aveva tanta fede in Dio.
S.Pietro va a riferire al Padreterno: bussa, entra e vede Dio davanti a un
immenso computer. "Signore, c'è Giovanni che protesta per la sua morte!"
Dio preme alcuni tasti e sullo schermo appare a vivida luce "Giovanni!
Giovanni!! Giovanni!!!" Allora Dio si gira verso S. Pietro e tuona: "Piè,
dì a Giovanni che può annà a quer paese! Tre volte gli ho mandato la barca!"
****************************************************************
L'ultimo papa morto salito in cielo davanti ai cancelli del paradiso si imbatte in San Pietro che gli chiede:
- Chi è lei?
- Come chi sono? Sono Il Papa! Il Rappresentante di Dio sulla Terra
- ...Ah!...Non sapevo che Dio avesse un rappresentante sulla Terra! Se aspetti un secondo qui glielo vado a chiedere.
San Pietro apre una porticina ed entra in una stanza e si rivolge al giovane dietro a una Scrivania: '
- C'è fuori un tale che dice di essere il vostro rappresentante sulla terra...cosa devo farne?'
E Dio:
- Rappresentante? Io non ne so niente...comunque fallo entrare... sono quasi 2000 anni che non arriva più nessuno...Mah! Chiama Gesù magari lui ci sa dire qualcosa!
San Pietro fa accomodare il papa nella sala d'attesa e va a chiamare Gesù. Il padre e San Pietro gli chiedono se lui sa qualcosa del tizio che sta fuori e perchè dice di essere il rappresentante di Dio sulla terra. Gesù esce e va a parlare col ragazzo, quando rientra scoppia in una sonora risata e dice:
- Ricordate quel club di pesca che fondai 2000 anni fa? Ebbene esiste ancora! E oggi metà degli uomini vi è associata!
Un tizio che si era sempre dedicato ai piaceri, insomma un epicureo, muore e finisce all'inferno dove lo attende un custode, vestito con uno bell'abito, che lo invita ad accomodarsi.
Il tizio entra e molto incredulo trova un ambiente da favola: ampi saloni, comode poltrone, gente che si diverte.
Gli offrono un aperitivo e inizia a conversare con altri dannati: "Ma siamo davvero all'Inferno?".
"Si', certo!".
"Ma come passate il tempo?".
"Beh, facciamo quello che ci pare, mangiamo, ci divertiamo, facciamo all'amore...; io sono qui da 500 anni e mi diverto moltissimo!".
Ad un certo punto, dopo il pranzo luculliano, i nuovi arrivati, compreso il tizio, sono invitati a fare un giro dell'Inferno.
Visitano vari posti uno piu' bello dell'altro con divertimenti di ogni genere, finche' arrivano in una zona di crateri infuocati con dei dannati e dei demoni che li infilzano.
Al che il tizio esclama: "Lo sapevo, questo e' il vero inferno!".
"No, no, questo e' solo l'inferno dei cristiani: loro lo vogliono cosi'!".
****************************************************************
Il fiume è in piena, ha già sommerso le case fino al tetto! Giovanni non
vuol lasciare la sua casa, avendo fede totale in Dio è convinto che nulla
potrà succedergli. I suoi amici vanno con una barca per portarlo in salvo,
ma Giovanni rifiuta di andare. Il fiume cresce ancora: lambisce le tegole
sulle quali sta rannicchiato Giovanni. Tornano gli amici con la barca e
tantano nuovamente di trarlo in salvo, ma Giovanni rifiuta: la sua fede in
Dio non vacilla!
Oramai la casa è quasi totalmente sott'acqua, Giovanni è sul culmine del
tetto: i suoi amici fanno un altro tentativo, ma proprio allora la casa
sprofonda e Giovanni muore.
Arrivato in Paradiso, Giovanni protesta vivacemente con S.Pietro di aver
subito una morte immatura, lui che aveva tanta fede in Dio.
S.Pietro va a riferire al Padreterno: bussa, entra e vede Dio davanti a un
immenso computer. "Signore, c'è Giovanni che protesta per la sua morte!"
Dio preme alcuni tasti e sullo schermo appare a vivida luce "Giovanni!
Giovanni!! Giovanni!!!" Allora Dio si gira verso S. Pietro e tuona: "Piè,
dì a Giovanni che può annà a quer paese! Tre volte gli ho mandato la barca!"
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L'ultimo papa morto salito in cielo davanti ai cancelli del paradiso si imbatte in San Pietro che gli chiede:
- Chi è lei?
- Come chi sono? Sono Il Papa! Il Rappresentante di Dio sulla Terra
- ...Ah!...Non sapevo che Dio avesse un rappresentante sulla Terra! Se aspetti un secondo qui glielo vado a chiedere.
San Pietro apre una porticina ed entra in una stanza e si rivolge al giovane dietro a una Scrivania: '
- C'è fuori un tale che dice di essere il vostro rappresentante sulla terra...cosa devo farne?'
E Dio:
- Rappresentante? Io non ne so niente...comunque fallo entrare... sono quasi 2000 anni che non arriva più nessuno...Mah! Chiama Gesù magari lui ci sa dire qualcosa!
San Pietro fa accomodare il papa nella sala d'attesa e va a chiamare Gesù. Il padre e San Pietro gli chiedono se lui sa qualcosa del tizio che sta fuori e perchè dice di essere il rappresentante di Dio sulla terra. Gesù esce e va a parlare col ragazzo, quando rientra scoppia in una sonora risata e dice:
- Ricordate quel club di pesca che fondai 2000 anni fa? Ebbene esiste ancora! E oggi metà degli uomini vi è associata!
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Re: Satira
Mica male
io ne ho una più cattiva, muore uno, ed essendo un buonuomo va in paradiso. Sanpietro lo accoglie, e gli dice, è d'uso fare un giretto di introduzione con me qui. Passano davanti a paesaggi idilliaci, nuvoletteangioletticonarpeecc, poi però anche davanti ad una porta dalla quale si odono urla terrificanti, il nuovo beato chiede, ma che succede là dentro, tranquillo, dice sanpietro, è solo uno nuovo come te, gli stanno trapanando i buchi per fissargli le ali. Ah dice il nuovo, poi proseguono, di nuovo tutto idilliaco, all'improvviso di nuovo una porta, urli dall'interno, il nuovo chiede, che succede? Tranquillo, risponde sanpietro, è lo stesso di prima, gli stanno solo trapanando i buchi per fissargli l'aureola, ah. Senti un po' sanpietro, non sono mica sicuro di voler rimanere qui, magari me ne vado di sotto, fa più caldo, il padrone pare essere più ospitale, dice meno balle e paga in contanti, ma sei impazzito, dice sanpietro, non lo sai che laggiù i demoni ti violentano due volte al giorno? Sarà anche, replica quello, ma almeno il buco ce l'ho già.
io ne ho una più cattiva, muore uno, ed essendo un buonuomo va in paradiso. Sanpietro lo accoglie, e gli dice, è d'uso fare un giretto di introduzione con me qui. Passano davanti a paesaggi idilliaci, nuvoletteangioletticonarpeecc, poi però anche davanti ad una porta dalla quale si odono urla terrificanti, il nuovo beato chiede, ma che succede là dentro, tranquillo, dice sanpietro, è solo uno nuovo come te, gli stanno trapanando i buchi per fissargli le ali. Ah dice il nuovo, poi proseguono, di nuovo tutto idilliaco, all'improvviso di nuovo una porta, urli dall'interno, il nuovo chiede, che succede? Tranquillo, risponde sanpietro, è lo stesso di prima, gli stanno solo trapanando i buchi per fissargli l'aureola, ah. Senti un po' sanpietro, non sono mica sicuro di voler rimanere qui, magari me ne vado di sotto, fa più caldo, il padrone pare essere più ospitale, dice meno balle e paga in contanti, ma sei impazzito, dice sanpietro, non lo sai che laggiù i demoni ti violentano due volte al giorno? Sarà anche, replica quello, ma almeno il buco ce l'ho già.
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You think normal people just wake up one morning and decide they're going to work in a prison? They're perverts, every last one of them. (Vanessa)
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Re: Satira
Lo inserisco qui perche' non so dove metterlo:
Gesu' e' su Google Maps:
http://maps.google.com/maps?q=47.347052,+21.115079&z=16&t=h
Gesu' e' su Google Maps:
http://maps.google.com/maps?q=47.347052,+21.115079&z=16&t=h
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Re: Satira
Eh, bisogna accontentare gli utenti
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