Sia fatta la tua volontà

L'uomo nella preghiera ha sempre cercato un ( presunto ) contatto con dio o in genere con le divinità.
L'uomo attraverso la preghiera è come se tentasse dio.
E come se dicesse a dio : " se tu vuoi puoi ! ".
Tuttavia questo accade proprio perchè l'uomo crede che l'onnipotenza di dio possa causare qualche cosa di positivo sulla sua condizione in generale.
Cioè il meccanismo della preghiera si basa su questa consapevolezza dell'uomo mai discussa fino in fondo.
Non se ne esce sostenendo che dalla preghiera non si possono aspettare effetti reali o psichici o spirituali*. Nel senso che dalla preghiera ci si deve aspettare anche il niente in termini di effetti. Perchè un conto è l'aspettativa che non arriva, un conto è la consapevolezza che tramite il pregare non ci si mette in contatto con nessun dio o divinità.
Insomma zero rapporti teandrici.
Allora la preghiera verrebbe per cosi dire asetticizzata.
Diventerebbe un mero proferimento di parole funzionali a se stesse, senza presunto referente.
Allora pregare in un modo o nel contrario sarebbe la stessissima cosa.
Nella preghiera certamente chi crede, pensa che la sua preghiera venga ascoltata e non solo dalle sue orecchie ma anche da quelle dell'altissimo.
Daccapo: questo accade proprio perchè chi crede sostiene assolutamente che se dio ascolta le nostre preghiere intervine sulle nostre cose in mille modi.
Il suo discorso accetta che dio possa causare cambiamenti nella nostra vita di tutti i giorni : " sia fatta la tua volontà !" dice chi crede a dio.

Beh,, i fedeli pregano per molti motivi. Le preghiere spesso fanno parte di riti, il cui solo scopo è la venerazione. In questo caso il fedele non si aspetta nulla da dio.
In altri casi si aspettano quella che nella religione cattolica viene detta la grazia: una guarigione, un lavoro, una vincita alla lotteria, una fidanzata...
Per queste ultimi scopi le preghiere non funzionano. O meglio la vita prende io suo corso e allora uno può guarire, uno vincere alla lotteria, un'altro trova la fidanzata o un lavoro. Dico statisticamente non funzionano. Quelle che sono state testate, cioè quelle per la guarigione, hanno dimostrato di essere effettivamente inutili. Ma tant'è le persone continuano ad usare l'omeopatia, a leggerre gli oroscopi ecc.

Claudio anche nella venerazione c'è originariamente il riconoscimento dell' Altro.
Dell'Altro come qualcosa di assoluto, nei cui confronti c'è il riconoscimento da parte di chi prega, di un nesso tra la venerazione è cio che si venera.
E' la venerazione rituale è cio di cui una persona o una comunità di persone abbisogna appunto per venerare una presunta entità creduta.
Dico che persiste il nesso nella mente di chi venera, tra la venerazione e l'oggetto della stessa, non foss'altro pechè chi venera crede fermamente che l'oggetto da lui venerato gradisca la sua devozione.
C'è il contatto creduto.
Il nesso creduto.

Aggiungo.
Nella venerazione si appalesa il profondo riconoscimento della potenza dell'oggetto venerato. Della potenza che è vista come rimedio e cura delle angoscie e del dolore di chi venera.

Cito un vecchio intervento dell'insuperabile Delfi:

"che poi a ben guardare..pregare e' un'insulto all'umanita'.
L'umanita' che muore di sete, facendo 15 kilometri al giorno per andare a una fonte...l'umanita' che vede i propri figli morire di inedia in una merdosa landa sub sahariana...o divorati dalla gastroenterite...L'umanita' che lavora a 8 anni per fare palloni da calcio e accessori per stronzi europei...
Un insulto all'umanita' che lavora 12 ore al giorno per un dollaro e mezzo...un'umanita' che non si puo' curare....

Pregare un dio per i nostri miseri problemi è un insulto per tutta la vera grande umanità...che di pregare non ne ha nemmeno la forza..."

Grazie Blush per quello che hai scritto.
Tuttavia bisogna guardare in faccia il senso inaudito del pregare.
Pregare un dio è riconoscere e volere la propria potenza.
La potenza che puo cacciare nel nulla le nostre sofferenze e il nostro dolore.
Cosi nell'inno a zeus dice Eschilo.
Ed è ancora cosi !
La potenza del sio dei monoteismi e di ogni altro dio è cercare e volere la potenza che sovrasta il divenire della vita, e che ne è padrone.

Qualche teologo moderno dice che la preghiera dovrebbe essere solo un modo per ringraziare dio,e non per chiedergli un favore,ma a mio dire rimane sempre una minchiata:dio fa le cose perché è un dio giusto(od almeno lo è secondo la teologia) e dunque lo fa perché deve,dunque perché ringraziarlo?